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sistoco

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Dopo molti scontri tra le nostre amate eroine dai corpi molto belli si è arrivati alla quarta serie; "Xtreme Xecutors".
L'anime inizia con l'introduzione di un nuovo personaggio, Ba-chi, tra il gruppo delle eroine toushi. Almeno la storia inizia con un buon livello d'intrattenimento grazie a scontri interessanti e ben realizzati. Vedrete tra i vari personaggi anche Sousou che diventerà un personaggio secondario in questa serie ma in compenso altri personaggi diventeranno importanti grazie a promesse e fedeltà. Il nemico sarà del tutto nuovo, Kentei, che cercherà di sconfiggere tutti i toushi grazie al suo piano che vedrà entrare in scena altre due nemiche molto potenti.

La realizzazione grafica è senza ombra di dubbio la cosa più riuscita, seguita da una colonna sonora sempre affidabile e originale. Peccato per la durata dell'anime, solo 12 episodi, che non riescono a fare sviluppare la trama in modo decente e fluido, cosa che si noterà fin dall'inizio. Altro punto negativo sono alcune sezioni che riguardano la storia del passato che rendono confusionario lo svolgimento della storia.
Se siete dei fan della serie si consiglia di vedere la quarta serie, ma se state cercando una serie con una storia originale e piena di colpi di scena "Xtreme Xecutors" non fa al vostro caso.


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Swordman

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
La post moderna epopea dei guerrieri ma soprattutto delle guerriere di "Ikkitousen" non è ancora finita.
Se è vero che "non ci sono ferie per le sexy guerriere", è anche vero che la routine quotidiana non varia poi molto: un po' si va a scuola (ma sarà vero!?), un po si va in giro oppure ci sta qualche scazzottata. Due eventi però arrivano a movimentare il tran tran quotidiano: un nuovo torneo tra i combattenti delle varie scuole, indetto da un misterioso personaggio che si firma "Kentei", e l'arrivo di Bachou Monki, una giovane toushi molto determinata a sfidare il potente Sou Sou.

Con Xtreme Xecutor siamo alla quarta serie televisiva per l'anime di "Ikkitousen" che ormai vive di vita propria rispetto alla controparte manga. Gli elementi che fin dall'inizio hanno caratterizzato questo brand, ovvero azione, ecchi e molto fanservice, continuano stabilmente a essere al loro posto, ciò è un bene per la soddisfazione dei fan ma sarà possibile vedere in questa quarta serie qualche elemento innovativo?
Beh, almeno l'arrivo della nuova guerriera Bachou Monki porta un'aria di freschezza e di novità nel cast. La nuova ragazza è infatti un personaggio molto riuscito, allegramente simpatico e casinista, ha un design bello da vedere (realizzato direttamente da Yui Shiozaki l'autore del manga) e rappresenta una bella presenza in mezzo a un cast che, lungo tre serie, non è che si sia evoluto moltissimo.
Lo stesso non si può dire del malvagio di turno, Kentei, che è più una fastidiosa presenza piuttosto che una vera minaccia incombente e anche come aspetto non è che buchi lo schermo.

Alla fine Ikkitousen è sempre Ikkitousen, ma questa volta c'è qualcosa a guastare la festa. E per me questo qualcosa è un'errata gestione dei tempi e dello sviluppo della storia: gli spostamenti tra i vari luoghi ove l'azione si svolge in contemporanea paiono troppo frequenti, non danno tempo all'azione stessa di svilupparsi; i duelli, elemento su cui l'anime dovrebbe appoggiarsi (oltre che sulla sistematica distruzione del vestiaio), non hanno profondità e spesso o durano troppo poco o sono interrotti dai cambi di cui sopra. Particolarmente grave è lo scontro finale, sostanzialmente sprecato per fare spazio a un'elegia di Sonsaku.
Anche i personaggi storici non brillano molto: Ryomo è poco sfruttata ma almeno un po' combatte e fa la sua parte; Sonsaku ormai più che una combattente è una cabarettista, combatte anche lei, ma la si vede poco; Kanu è colpevolmente lasciata in disparte in un ruolo "passivo", un peccato perché nei pochi momenti dove è protagonista buca lo schermo; perlomeno si dà un po' di spazio a Shiiryu (e la vedremo anche con gli occhi aperti) ma è gioia più riservata ai fan del personaggio che alla serie nella sua interezza.

La realizzazione segue i binari già tracciati in precedenza: grafica buona quasi in ogni frangente, scontri inclusi; musiche adatte, ma con riserva, alle circostanze; buon doppiaggio con Bachou che brilla anche qui per la voce di Aya Endo (Sheryl in "Macross Frontier") davvero frizzante e piacevole da sentire.
Anche qui però c'è qualcosa fuori posto e mi riferisco all'ending - un po' anonima -, ma specialmente alla gingle delle anticipazioni degli episodi: troppo allegra e vivace dopo episodi che si sono chiusi con toni tendenti al drammatico. Non c'azzecca.

Nel complesso collocherei Xtreme Xecutor sotto il precedente "Great Guardians" (3a serie) e ancora più sotto del bel "Dragon Destiny" (2a serie). Si risolleva e si salva per la presenza di Bachou e per alcuni bei momenti, ma alla fine diventa un passo falso per la saga di Ikkitousen. Speriamo che si risollevi in future avventure cui viene passato il testimone con un finale aperto.


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OMEGA_BAHAMUT

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Continua purtroppo in questa quarta serie di 'Ikkitousen' il lento quanto inesorabile il cammino di allontanamento della storia dalla rivisitazione del romanzo dei tre regni ideata a suo tempo da Yuji Shiozaki. La storia di "Xtreme Xecutor" inizia quando una giovane ragazza di nome Mouki decide di attaccare il liceo Kyoshou per sfidare il suo generale Sousou e vendicare così la morte del proprio fratello maggiore, riuscendo però solo a sconfiggere pochi sottoposti prima di essere respinta. La ragazza dunque, cercando di aumentare il proprio potere e di ottenere così la sua vendetta, decide di rivolgersi altrove, trovando un portentoso (ma anche no) maestro nientemeno che in Sonsaku.

Brutto, decisamente brutto. Ecco l'unica sensata considerazione che si può fare a fronte purtroppo della seconda quanto inutile storia inedita che la casa di produzione ha deciso di propinare ai fan della serie in queste dodici puntate; un qualcosa di assolutamente banale, che non contribuisce neppure a conoscere meglio i personaggi stessi, visto che le stesse situazioni in cui ci si muove - con l'aggiunta di qualche nuovo personaggio - non sono altro che il perenne riproporsi di un qualcosa sostanzialmente già visto. Ecco dunque riuscire fuori dall'oltretomba personaggi già morti, rivedere i rapporti tra i personaggi incarnati nelle serie animate e così via, il tutto intervallato ovviamente dal contributo ecchi degli immancabili strip-scontri.

Forse l'unico lato positivo della serie: il passaggio temporale ha, come ovviamente ci si aspettava, migliorato (confermando il trend sin qui mostrato di serie in serie) la già eccellente qualità grafica del prodotto. Purtroppo c'è da dire che i pochi combattimenti presenti in 'Xtreme Xecutor' fanno sì che sia possibile vedere solo in parte il potenziale delle animazioni, lasciando un po' l'amaro in bocca.

Voto: 5 - Il punto più basso della serie senza ombra di dubbio, complici una trama e dei nuovi personaggi che definire banali è dire ancora poco. Se la strada è quella di puntare sulla pura invenzione, non tenendo minimamente da conto il manga originale, purtroppo scivoloni di questo tipo saranno prevedibili anche in futuro.


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Ryu88

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Beh, devo dire di questa quarta serie di 'IkkiTousen', un anime che io amo veramente tanto, che, purtroppo, mi ha deluso veramente tantissimo. Il male minore è il fatto che si distacca completamente dal manga che personalmente ritengo un capolavoro. La trama è insulsa, sfocia del ridicolo e si distacca in modo assoluto dalla storia principale resa perfettamente dalle prime due serie (già la terza non era assolutamente all'altezza).
Il ritmo è abbastanza lento è alcuni episodi risultano noiosi e difficili da seguire. Gli autori hanno inserito l'elemento sovrannaturale che, a mio avviso, c'entra ben poco con la trama originale, aggiungendo reincarnazioni e resurrezioni di personaggi morti nelle serie precedenti.

Tutto viene incentrato su pochissime protagoniste, tutte femmine, che dovrebbero avere solo un ruolo marginale (tranne nel caso di Sonsaku, Kanu, Chohi e della nuova arrivata Mouki), mentre alcuni "pezzi da 90" non vengono minimamente citati o solo in pochissime scene.
I combattimenti sono pochi, frammentati e non trasmettono le stesse emozioni di quelli precedenti. L'elemento ecchi, in più, è, in molti casi, veramente sprecato.
Per quanto riguarda i caratteri psicologici dei personaggi non assistiamo a nessun nuovo cambiamento rispetto alle serie precedenti anzi, Sonsaku risulta ancora più stupida e, in alcuni casi, la cosa infastidisce pure.
Il finale è aperto in attesa dell'annunciata quinta serie, ma se le premesse sono queste forse sarebbe meglio lasciarla perdere. In sostanza, e in conclusione, quest'anime risulta più un pretesto per fare soldi, piuttosto che una trasposizione del capolavoro cartaceo del maestro Shiozaki, e non lo consiglio per niente a tutti quelli che leggono il manga o sono rimasti affascinati dalle prime due serie.


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sashiku

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Che dire di "Ikkitousen Xtreem Xecutor"? Per me è stupendo. A mio parere la storia si svolge in maniera più chiara ed esauriente rispetto alle precedenti serie in cui vengono lasciate molte lacune.
Gli episodi ti tirano a vederli uno dopo l'altro, e insomma, "Ikkitousen", lo consiglierei a tutti, anche a chi non ama il genere. Ma soprattutto lo consiglio a coloro che amano le arti marziali, visto che sono parte integrante dell'anime, e a coloro (mi riferisco ai maschietti) a cui piace un po' di fanservice tipo tette al vento, mutandine che si vedono e tutto ciò che potete trovare in un ecchi. Anche se ho notato che, rispetto alla prima serie, la seconda si avvicina di più a un hentai.
Comunque auguro una buona visione a tutti quanti. Spero di esservi stata di aiuto. Ciao ciao.


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Occidente

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Ciao a tutti!
Dopo una veloce infarinatura, nei mesi precedenti, delle prime tre serie dedicate alle eroine di Ikkitousen, ho aspettato con molta curiosità questa quarta serie, Xtreme Xecutor. Il motivo è presto detto: nelle serie precedenti lo sviluppo del racconto delle storie dei personaggi e delle loro relazioni aveva decisamente assunto risvolti narrativi ed emozionali notevoli, sui quali avevo già avuto modo di soffermarmi. Tutto ciò, unito ad alcuni concetti di base (amicizia, tenacia, lealtà), a un comparto grafico di tutto rispetto (chara-design, animazioni e dinamismo sopra la media), e al delinearsi ben definito delle personalità delle guerriere, aveva portato al climax giunto all'apice in Great Guardians, dove era stato raggiunto il mix giusto di tensione, epicità e coinvolgimento. Certo, sempre in mezzo a brandelli di vestiti, a mutande e a seni semi-nudi, ma tenuti rigorosamente sotto controllo.

Ora giungiamo a X -X: prima di tutto, <i>non</i> è un hentai, come da molti erroneamente prefigurato; ma questo esito era già scontato, data la piega che questa serie ha preso sia su fumetto sia nell'anime, la quale si spinge più sul versante dell'azione e dell'ecchi.
La quarta stagione, lo anticipo subito, presente alcune "anomalie narrative". Queste anomalie narrative dipendono dalle scelte degli autori, gli stessi di GG, alle prese con la consapevolezza di essere giunti alla quarta serie. In piccola parte queste scelte arricchiscono la saga e il mondo di Ikkitousen; in parte però cominciano a evidenziare anche una certa fase di "stanca".
Partiamo dalle sigle, che sono ottime (Endless Soul e Warrior Cry), in pieno stile Ikkitousen, da scaricare, ascoltare e riascoltare.
Il comparto grafico invece, per stavolta, sembra presentare più debolezze rispetto alla linearità, pulizia, cromia, animazioni e dinamismo dei capitoli precedenti. Infatti, a parte il primo e l'ultimo episodio, e i radi combattimenti intensi sparsi qua e là, spesso ci troveremo ad assistere a dialoghi, flashback e sequenze d'azione assai ridotte. Il tutto si traduce in una sensazione di animazioni essenziali su sfondi fissi, tutto discretamente realizzato, ma che dopo qualche episodio ci costringerà ad ammettere che in Ikkitousen si era abituati a un livello un pelino superiore. Pazienza: le scene d'azione offrono discrete sequenze, anche se, purtroppo, sono dosate davvero con il contagocce, e intervallate da una staticità certe volte davvero fastidiosa. Guardate come si muovono o combattono gli onnipresenti, a un certo punto, scagnozzi del terribile Kentei e poi capirete di cosa parlo.

Ma dove la serie si colloca leggermente al di sotto della precedente è nella qualità della storia, dei personaggi e nel loro evolversi: laddove GG si spingeva coraggiosamente nella descrizione delle relazioni dei personaggi, della loro emotività e del loro interagire, portandoci ad accompagnare le costanti evoluzioni dei caratteri e delle loro relazioni, in Xtreme Xecutor la scelta del team di autori (gli stessi di GG) è di fare, a mio parere malamente, l'esatto contrario. A parte l'arrivo di Bacchin, ben delineata e decisamente il personaggio più pimpante e dinamico della serie, gli altri personaggi vengono come "congelati" e talvolta "zombizzati". Assistiamo troppo spesso a un Hakufu che vaga attraverso gli episodi, senza fare nulla di rilievo per la storia. In Xtreme Xecutor il suo ruolo si contrae decisamente sino a ridivenire solo una leader tra le altre, meno seriosa e più "gioviale" delle altre, anche se è l'unica dotata (almeno per adesso) della capacità di sconfiggere i nemici più potenti grazie al suo drago acquatico.
Vedere, per esempio, Ryomou e Koukin impegnati assieme in battaglia per più episodi, senza rivolgersi quasi una parola - quest'ultimo poi sembra regredire di episodio in episodio al ruolo che fu di Shinji Ikari, mentre all'inizio s'inseriva come un personaggio di mediazione-azione efficace -, è snervante, poiché nulla raccontano di sé stessi, ma seguono come marionette la catena di eventi. Stessa scelta sembra essere stata preferita per il malvagio di turno, il rinato Imperatore Kentei: dipinto come un simil-Arles di Zodiaca memoria prima, come uno sterminatore e un manipolatore poi, alla fine a conti fatti darà ben poco filo da torcere alle nostre eroine. L'esito dei suoi piani e del suo personaggio, viste le premesse decisamente epiche-demoniache con le quali ha sfidato le nostre, si rivelano molto sciatte e si risolvono con un platonico "tornerò sempre".
Da segnalare inoltre come spesso l'attenzione sembra sia volutamente centrata sull'accademia Seito di Kanu, Gentokou & co., con parentesi sulla vicenda di Bacchin , presentata come una specie di free-lancer delle arti marziali in cerca di vendetta contro Sosou, che le ha ucciso il fratello. Sosou stesso, il suo socio con l'occhio bendato e l'intera sua Accademia, casa di alcuni dei combattenti più forti delle serie precedenti, rimangono fuori dai giochi, attendendo tempi migliori.

Ecco, disinnescando tutte le potenziali situazioni di conflitto e le modalità e le fatiche del superamento di questo, il ritmo e la qualità della narrazione segnano il passo, e verso la metà arriva un momento di stanca, dove si capisce chiaramente che il meglio (forse) arriverà dopo ma, per adesso, bisogna accontentarsi di ciò che passa il convento.
E il convento passa poco, purtroppo, relegando persino Ryoumou (!) e tutto il suo potenziale narrativo al ruolo di comparsa, laddove invece, con la sua tenerezza, la sua timidezza ma anche con la sua forza, Ryoumou aveva saputo catalizzare interi episodi in GG, DD e BV.
La serie si chiude frettolosamente e in affannoso recupero negli ultimi tre-quattro episodi, dove però vi è il ritorno, finalmente, al refrain originale: la Cina dei Tre Regni, delle sfide tra gli eroi, dei sacrifici, e delle ambizioni. La sfida finale che coinvolge tre delle più apprezzate guerriere della serie risveglia il coinvolgimento che Ikkitousen ha sempre dispensato sotto varie forme, più o meno ammiccanti.
L'amicizia, la lealtà, il sacrificio che queste ragazze imparano a loro spese vengono messi a servizio degli altri, nella convinzione che ognuno, anche se intrappolato in un ruolo e in un destino perennemente avversi, può sfidarli con la propria volontà per sé e per le persone a lui care.
Certo, il finale purtroppo, dato lo sbilanciamento nei tempi della storia, sa di posticcio e di frettoloso, e neppure un'ultima puntata, infarcita di buoni sentimenti e scene di vita "famigliare", risana la sensazione di avere assistito, in quanto a tempi narrativi, a una specie di OAV di Ikkitousen piuttosto che a una serie intera.
Da segnalare come, tra le altre new entry, le due sorelle titolari dell'Accademia "reietta" sono pressoché impalpabili, fino addirittura a sparire senza colpo ferire dalla storia.

Che dire alla fine?
Soddisfatto perché le tematiche che mi avevano piacevolmente stupito e coinvolto in GG sono in parte lentamente, ma faticosamente, riemerse.
Rammaricato perché molto materiale narrativo, che attendevo con ansia, rimane "non pervenuto", e alcuni momenti, come quelli tra Ryofou e Ryomou, tra Kanu e Ryomou, e tra Hakufu e Kokukin, mancano della profondità di GG, e risultano troppo superficiali e senza mordente. Forse perché il manga in Giappone è ancora in corso? Perché si discosta dalla serie anime? Non possedendo informazioni in tal senso, non mi spingo oltre.
La serie inoltre lascia tutto in sospeso senza reali progressioni, non accadendo nulla di realmente significativo tra le nostre eroine, le quali rimarrebbero ognuna nel suo dojo senza incontrarsi, se un folle nemico millenario non le attirasse in trappola per tentare di eliminarle e regnare sul mondo.
Alla fine, l'unica novità vera è rappresentata dall'inserimento di Bacchin nel mondo di Ikkitousen, che apre e chiude i 12 episodi. Anche se la scelta finale è abbastanza assurda, la sensazione è che Kanu, Gentokou e compagnia siano una fucina di guerriere ben organizzata e addestrata, mentre alla Nanyo di Hakufu regni la causalità pura. Non è un caso che mentre i membri della prima sono rappresentate come una grande famiglia allargata, i membri della seconda siano molto più "stand-alone". Anche questo aspetto della "famiglia" e degli affetti è un tema caro a Ikkitousen.
...E le mutande? Beh, non c'è da preoccuparsi. Anche se la sensazione è sempre più quella del "numero limite" per ogni puntata. Dato il rallentamento generale del ritmo, vi garantisco che alla fine non ci presterete neppure più caso. Anzi, in alcune puntate proprio non se ne vedono.

In conclusione, se avete visto le altre serie di Ikkitousen, guardate pure questa serie e, come il sottoscritto, vi sentirete in compagnia di amici e amiche.
Se invece volete sottoporre Ikkitousen a un neofita, corre l'obbligo di ripartire da Battle Vixen per giungere sino a questo Xtreme Xecutor, che ad oggi è lo snodo più debole della serie. Rischiereste altrimenti di non far comprendere la crescita e il dispiegarsi di questa saga, composta da personaggi spettacolari e percorsa da un sentimento epico mai celato.
Ne vedremo ancora? Chissà...
Con questa logica, di serie di Ikkitousen ne potrebbero uscire una dozzina. Speriamo semplicemente che la serie prossima, se mai ci sarà, possa tornare a centrare le tematiche e gli svolgimenti dei personaggi, elementi che erano i punti di forza delle prime tre serie.
Voto 7.
Ciao!