Lupin III - Il tesoro degli Zar
Attenzione: la recensione contiene spoiler
È il quarto film di "Lupin" diretto dall'indimenticabile Osamu Dezaki, che però qui non brilla particolarmente.
In questo film Lupin è alla caccia del tesoro appartenuto agli zar di Russia, che si dice andato perduto dopo la morte dell'ultimo zar Nicola II e della sua famiglia ad opera dei bolscevichi. Lupin però afferma che in realtà lo zar e famiglia sopravvissero all'esecuzione grazie all'intervento di una delle guardie, che ricevette 500 tonnellate di quell'oro. Come già in diversi film di Hollywood prima di questo, in questa linea temporale i Romanov si salvarono, ma non riuscirono mai a tornare sul trono che spettava loro. Nella realtà, diverse persone si spacciarono per i figli dello zar durante i decenni, anche perché la propaganda sovietica all'inizio aveva detto che solo lo zar era stato eliminato, mentre i suoi famigliari erano stati portati al sicuro. Una menzogna per coprire l'odioso assassinio di bambini innocenti e donne (due dei figli dello zar erano infatti minorenni), che però causò dicerie riguardo alla sorte dei figli dello zar, tant'è che apparvero numerosi truffatori che tentarono di farsi passare per questi figli dello zar. La più famosa fu Anna Anderson, che dichiarò essere la granduchessa Anastasia. La sua storia ispirò numerosi film, e in parte ha ispirato anche questo special di Lupin. Lupin infatti fa conoscenza con Judy, una ragazza interessata al tesoro dei Romanov, che fu portato in America dalla guardia che salvò i Romanov stessi, e poi fu rubato dalla malavita locale. La ragazza conosce bene la storia dei Romanov, e sembra avere un rapporto stretto con loro: in seguito infatti si scoprirà essere la discendente proprio di Anastasia. Nel frattempo ci sono altre persone interessate all'oro: il monaco Rasputon (discendente ovviamente del "monaco pazzo" Rasputin) e il nuovo capo della banda mafiosa che possiede l'oro, che logicamente non è disposto a farselo rubare. Ma Lupin & Co. riescono come al solito nell'incredibile furto (in fondo si tratta sempre di 500 tonnellate d'oro!), solo che poi l'oro viene intercettato dagli uomini di Rasputon, e finisce in Siberia: ironia della sorte, torna di nuovo in Russia. Dopo un finale pirotecnico ed essersi sbarazzato del temibile monaco, Lupin riesce dunque a recuperare l'oro, solo che Judy gli chiede di lasciare l'oro alla popolazione russa, che dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica sta vivendo un periodo molto nero. Lupin, suo malgrado, si trova ad accettare, anche perché non può resistere alle donne, ma si prende lo stesso un piccolo souvenir, "giusto per piccole spese".
Tra i vari special di Lupin questo è sicuramente uno dei più scanzonati, se vogliamo, ma questo non vuol dire necessariamente uno dei meglio riusciti, purtroppo. Infatti il ritmo è molto altalenante, si passa da momenti molto concitati a momenti in cui non succede praticamente nulla. Anche per l'assurdità di personaggi come Rasputon, che non sembra quasi mai una vera e propria minaccia.
Si poteva sicuramente fare di meglio.
È il quarto film di "Lupin" diretto dall'indimenticabile Osamu Dezaki, che però qui non brilla particolarmente.
In questo film Lupin è alla caccia del tesoro appartenuto agli zar di Russia, che si dice andato perduto dopo la morte dell'ultimo zar Nicola II e della sua famiglia ad opera dei bolscevichi. Lupin però afferma che in realtà lo zar e famiglia sopravvissero all'esecuzione grazie all'intervento di una delle guardie, che ricevette 500 tonnellate di quell'oro. Come già in diversi film di Hollywood prima di questo, in questa linea temporale i Romanov si salvarono, ma non riuscirono mai a tornare sul trono che spettava loro. Nella realtà, diverse persone si spacciarono per i figli dello zar durante i decenni, anche perché la propaganda sovietica all'inizio aveva detto che solo lo zar era stato eliminato, mentre i suoi famigliari erano stati portati al sicuro. Una menzogna per coprire l'odioso assassinio di bambini innocenti e donne (due dei figli dello zar erano infatti minorenni), che però causò dicerie riguardo alla sorte dei figli dello zar, tant'è che apparvero numerosi truffatori che tentarono di farsi passare per questi figli dello zar. La più famosa fu Anna Anderson, che dichiarò essere la granduchessa Anastasia. La sua storia ispirò numerosi film, e in parte ha ispirato anche questo special di Lupin. Lupin infatti fa conoscenza con Judy, una ragazza interessata al tesoro dei Romanov, che fu portato in America dalla guardia che salvò i Romanov stessi, e poi fu rubato dalla malavita locale. La ragazza conosce bene la storia dei Romanov, e sembra avere un rapporto stretto con loro: in seguito infatti si scoprirà essere la discendente proprio di Anastasia. Nel frattempo ci sono altre persone interessate all'oro: il monaco Rasputon (discendente ovviamente del "monaco pazzo" Rasputin) e il nuovo capo della banda mafiosa che possiede l'oro, che logicamente non è disposto a farselo rubare. Ma Lupin & Co. riescono come al solito nell'incredibile furto (in fondo si tratta sempre di 500 tonnellate d'oro!), solo che poi l'oro viene intercettato dagli uomini di Rasputon, e finisce in Siberia: ironia della sorte, torna di nuovo in Russia. Dopo un finale pirotecnico ed essersi sbarazzato del temibile monaco, Lupin riesce dunque a recuperare l'oro, solo che Judy gli chiede di lasciare l'oro alla popolazione russa, che dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica sta vivendo un periodo molto nero. Lupin, suo malgrado, si trova ad accettare, anche perché non può resistere alle donne, ma si prende lo stesso un piccolo souvenir, "giusto per piccole spese".
Tra i vari special di Lupin questo è sicuramente uno dei più scanzonati, se vogliamo, ma questo non vuol dire necessariamente uno dei meglio riusciti, purtroppo. Infatti il ritmo è molto altalenante, si passa da momenti molto concitati a momenti in cui non succede praticamente nulla. Anche per l'assurdità di personaggi come Rasputon, che non sembra quasi mai una vera e propria minaccia.
Si poteva sicuramente fare di meglio.
“Lupin III - Il tesoro degli Zar” è il quarto special TV dedicato a Lupin, andato in onda originariamente nel 1992 e diretto come i precedenti da Osamu Dezaki. Rispetto ai film precedenti, questo segna un modesto passo in avanti per quanto concerne la trama e la gestione di alcuni personaggi, esprimendo tuttavia una qualità tecnica complessiva deludente.
Rispetto ai primi tre special, questo riesce nell’impresa di risultare interessante anche dopo i primi venti minuti, soprattutto grazie a una trama un po’ più accattivante, le cui fondamenta traggono ispirazione dalla storia russa e dalle fantasiose teorie che negli anni si sono accumulate in merito alla famiglia Romanov. Riuscito l’antagonista principale della vicenda: Rasputon, un discendente di Rasputin. Tra i protagonisti, si segnalano le promozioni di Goemon e soprattutto Fujiko tra i personaggi di serie A. Nel precedente special, questi ultimi erano stati sfruttati davvero troppo male. Dispiace invece per l’inversione di tendenza di Zenigata, inutile a più riprese e imbarazzante in certi momenti. Il comparto tecnico in generale si è rivelato un po’ sottotono, forse leggermente migliore di quello del terzo special, ma inferiore a quello dei primi due.
Complessivamente, “Il tesoro degli Zar” è uno special discreto che intrattiene meglio dei precedenti e che, con l’eccezione di Zenigata, presenta una buona caratterizzazione dei personaggi, ma non riesce a convincere del tutto sul piano visivo. Consigliato ovviamente agli amanti del personaggio, per tutti gli altri difficilmente risulterà una visione indimenticabile.
Rispetto ai primi tre special, questo riesce nell’impresa di risultare interessante anche dopo i primi venti minuti, soprattutto grazie a una trama un po’ più accattivante, le cui fondamenta traggono ispirazione dalla storia russa e dalle fantasiose teorie che negli anni si sono accumulate in merito alla famiglia Romanov. Riuscito l’antagonista principale della vicenda: Rasputon, un discendente di Rasputin. Tra i protagonisti, si segnalano le promozioni di Goemon e soprattutto Fujiko tra i personaggi di serie A. Nel precedente special, questi ultimi erano stati sfruttati davvero troppo male. Dispiace invece per l’inversione di tendenza di Zenigata, inutile a più riprese e imbarazzante in certi momenti. Il comparto tecnico in generale si è rivelato un po’ sottotono, forse leggermente migliore di quello del terzo special, ma inferiore a quello dei primi due.
Complessivamente, “Il tesoro degli Zar” è uno special discreto che intrattiene meglio dei precedenti e che, con l’eccezione di Zenigata, presenta una buona caratterizzazione dei personaggi, ma non riesce a convincere del tutto sul piano visivo. Consigliato ovviamente agli amanti del personaggio, per tutti gli altri difficilmente risulterà una visione indimenticabile.
Perché non giocare con la storia, quella con la S maiuscola? Ebbene, Lupin accetta anche questa sfida e si lancia all’inseguimento del tesoro che Anastasia, ultima e unica superstite della famiglia Romanov, ha portato con sé negli Stati Uniti, in Texas, per la precisione. Ma la storia si ripete e in un gioco di tradimenti, inseguimenti e continui tradimenti i nostri dovranno affrontare Rasputon, bisnipote del famoso Rasputin e anch’esso dotato di poteri paranormali, in primis la lettura del pensiero.
Inizierà così una vera lotta fino all’ultimo respiro, in cui saranno le proprie vite in palio, prima ancora che il tesoro. La caratterizzazione dei personaggi sarà molto interessante, con Goemon che sarà davvero in prima linea, grazie al particolare rapporto che avrà con Rasputon, mentre Zenigata avrà un ruolo minimo e deprimente. Rasputon sarà un vero incubo, mentre la giovane Judy sarà una biondina piena di sorprese. Lupin e Goemon avranno i soliti ruoli di servitore di Fujiko e, viceversa, di insofferente totale verso la cinica sfruttatrice.
La regia e le musiche sono buone, mentre la grafica è un tantino deludente per un film cinematografico e i volti troppo allungati. La storia rimane comunque molto gradevole, adrenalinica e piena di elementi adulti come droga, avances sessuali, manipolazione mentale, che non rendono il film adatto a un pubblico infantile.
In conclusione, siamo in presenza di un valido lavoro, a cui manca qualcosa, ma non saprei dire cosa, per essere un capolavoro, ma che un sette e mezzo lo merita sicuramente.
Inizierà così una vera lotta fino all’ultimo respiro, in cui saranno le proprie vite in palio, prima ancora che il tesoro. La caratterizzazione dei personaggi sarà molto interessante, con Goemon che sarà davvero in prima linea, grazie al particolare rapporto che avrà con Rasputon, mentre Zenigata avrà un ruolo minimo e deprimente. Rasputon sarà un vero incubo, mentre la giovane Judy sarà una biondina piena di sorprese. Lupin e Goemon avranno i soliti ruoli di servitore di Fujiko e, viceversa, di insofferente totale verso la cinica sfruttatrice.
La regia e le musiche sono buone, mentre la grafica è un tantino deludente per un film cinematografico e i volti troppo allungati. La storia rimane comunque molto gradevole, adrenalinica e piena di elementi adulti come droga, avances sessuali, manipolazione mentale, che non rendono il film adatto a un pubblico infantile.
In conclusione, siamo in presenza di un valido lavoro, a cui manca qualcosa, ma non saprei dire cosa, per essere un capolavoro, ma che un sette e mezzo lo merita sicuramente.
<b>Contiene spoiler!</b>
Questo special, prodotto nel 1992, lo reputo estremamente fedele all'originale, in quanto viene messa in risalto la personalità comica dei personaggi con tanti segmenti, che rendono più piacevole l'intera produzione e permettono alla trama di rifiatare e non risultare eccessivamente pesante. A volte, e questo non mi permetto di negarlo, tali segmenti risulteranno quasi invasivi, ma ritengo che per i temi trattati, la loro presenza sia giusta e azzeccata. Proprio per le tematiche.
Questo è uno special atipico sotto innumerevoli aspetti, soprattutto per niente adatto ad una fascia d'età bassa; si parla di droga, avvengono allusioni a pratiche riguardanti il sesso, scene di violenza ed anche di nudità, principalmente all'inizio, dove è possibile riscontrare una massiccia dose di fan service.
Trama ben scritta, la quale si evolve in maniera coerente con qualche scelta narrativa inaspettata. Nello specifico mi riferisco all'aver fatto passare dalla parte di Lupin il criminale rimasto orfano del proprio complice, al fine naturalmente di rafforzare la figura del cattivo di turno, il quale li aveva assunti per compiere il furto alla banca. Ovviamente però, per esigenze legate ai ruoli dei personaggi, il suo sacrificio è stato necessario.
Sta di fatto che nel finale avviene un grosso salto qualitativo, mi è piaciuta la piega presa dalla storia e lo spazio riservato ad ogni personaggio.
Inoltre, a differenza delle altre volte (sempre in merito al discorso dello special "atipico"), la figura femminile eccezionalmente coinvolta non si limita unicamente ad essere la persona di cui Lupin si innamora e ad essere implicata per via di una parentela, ma del tesoro fruisce solo lei. Restando in tema, la scelta finale è stata davvero toccante sul piano emotivo ed umano.
Sulle anomalie riscontrabili, è interessante notare il ruolo nella vicenda di Goemon, visto che in questi special è più facile trovare la banda al gran completo, poiché gli animatori stessi sono perfettamente coscienti del fatto che i fan tendono ad apprezzare maggiormente contesti simili.
In ogni caso, anche questo è uno dei vantaggi di un prodotto non destinato alle sale cinematografiche.
Ed ora veniamo alle note dolenti.
Zenigata ricopre un ruolo marginale, si è palesemente visto che non sapevano come gestirlo, tant'è che il suo personaggio non si evolve e rimane ancorato ad un motivo (catturare il protagonista) che risulta fin troppo flebile quando di mezzo ci sono le condizioni climatiche ostili.
Sono presenti pure alcune forzature: ad esempio il fatto che Lupin riesca a trovare una persona disposta ad affittargli un luogo per cominciare a scavare, ed anche che Zenigata riesca a rimuovere con agilità la lastra di ghiaccio a cui era attaccato per seguire il protagonista e dar vita all'ennesimo segmento comico. Poteva farlo prima.
Personaggi disegnati ancora coi volti allungati.
In sostanza, "Lupin III - Il tesoro degli zar" non può certamente definirsi un capolavoro, si tratta di un prodotto diverso nelle scelte narrative da ciò che solitamente viene concepito e che nel complesso riesce a intrattenere.
Consigliato ai fan della serie, non propriamente agli spettatori più sensibili, per i motivi sopraccitati.
Questo special, prodotto nel 1992, lo reputo estremamente fedele all'originale, in quanto viene messa in risalto la personalità comica dei personaggi con tanti segmenti, che rendono più piacevole l'intera produzione e permettono alla trama di rifiatare e non risultare eccessivamente pesante. A volte, e questo non mi permetto di negarlo, tali segmenti risulteranno quasi invasivi, ma ritengo che per i temi trattati, la loro presenza sia giusta e azzeccata. Proprio per le tematiche.
Questo è uno special atipico sotto innumerevoli aspetti, soprattutto per niente adatto ad una fascia d'età bassa; si parla di droga, avvengono allusioni a pratiche riguardanti il sesso, scene di violenza ed anche di nudità, principalmente all'inizio, dove è possibile riscontrare una massiccia dose di fan service.
Trama ben scritta, la quale si evolve in maniera coerente con qualche scelta narrativa inaspettata. Nello specifico mi riferisco all'aver fatto passare dalla parte di Lupin il criminale rimasto orfano del proprio complice, al fine naturalmente di rafforzare la figura del cattivo di turno, il quale li aveva assunti per compiere il furto alla banca. Ovviamente però, per esigenze legate ai ruoli dei personaggi, il suo sacrificio è stato necessario.
Sta di fatto che nel finale avviene un grosso salto qualitativo, mi è piaciuta la piega presa dalla storia e lo spazio riservato ad ogni personaggio.
Inoltre, a differenza delle altre volte (sempre in merito al discorso dello special "atipico"), la figura femminile eccezionalmente coinvolta non si limita unicamente ad essere la persona di cui Lupin si innamora e ad essere implicata per via di una parentela, ma del tesoro fruisce solo lei. Restando in tema, la scelta finale è stata davvero toccante sul piano emotivo ed umano.
Sulle anomalie riscontrabili, è interessante notare il ruolo nella vicenda di Goemon, visto che in questi special è più facile trovare la banda al gran completo, poiché gli animatori stessi sono perfettamente coscienti del fatto che i fan tendono ad apprezzare maggiormente contesti simili.
In ogni caso, anche questo è uno dei vantaggi di un prodotto non destinato alle sale cinematografiche.
Ed ora veniamo alle note dolenti.
Zenigata ricopre un ruolo marginale, si è palesemente visto che non sapevano come gestirlo, tant'è che il suo personaggio non si evolve e rimane ancorato ad un motivo (catturare il protagonista) che risulta fin troppo flebile quando di mezzo ci sono le condizioni climatiche ostili.
Sono presenti pure alcune forzature: ad esempio il fatto che Lupin riesca a trovare una persona disposta ad affittargli un luogo per cominciare a scavare, ed anche che Zenigata riesca a rimuovere con agilità la lastra di ghiaccio a cui era attaccato per seguire il protagonista e dar vita all'ennesimo segmento comico. Poteva farlo prima.
Personaggi disegnati ancora coi volti allungati.
In sostanza, "Lupin III - Il tesoro degli zar" non può certamente definirsi un capolavoro, si tratta di un prodotto diverso nelle scelte narrative da ciò che solitamente viene concepito e che nel complesso riesce a intrattenere.
Consigliato ai fan della serie, non propriamente agli spettatori più sensibili, per i motivi sopraccitati.
Stavolta Lupin III e Jigen sono interessati al ritrovamento del mitico tesoro degli Zar russi, e per trovarlo devono trovare un libro scritto dal generale dell'esercito dello Zar Nicola II, che in gran segreto era riuscito a salvare la famiglia Romanov durante la Rivoluzione Russa.
Intanto Goemon incontra un tipo di nome Rasputin, che ha quindi il nome del famoso monaco della famiglia Romanov; 'sto tizio si presenta come una persona che legge la mente delle persone per dare loro una mano a risolvere i loro problemi. In realtà lo fa solo perché in cambio viene pagato. Goemon viene ingannato da questo monaco e si vede costretto a ubbidirgli, infatti Rasputin ha rubato la sua spada.
Il personaggio chiave di questo film TV è una ragazza misteriosa, che si rivelerà essere alleata con Fujiko, anche essa interessata al ritrovamento del tesoro.
Secondo me tutti i film di Lupin sono belli, godibili e degni di essere visti e rivisti ma, dovendo essere obbiettivo, questo film merita la sufficienza e non di più. Il disegno è ancora odiosamente allungato, fortuna che è l'ultimo film TV di Lupin con Osamu Dezaki alla regia, Hiroshi Kashikawara alla sceneggiatura e Noboru Furuse al Character Design.
Ma poi il personaggio di Zenigata che significato ha in questo film? Idem per i tre film TV precedenti.
Sono invece molto contento del ruolo che ha Fujiko. Finalmente dopo tre film TV in cui la si vede come una che non sa fare altro che farsela con i miliardari, qui dimostra di essere una donna molto in gamba e capace di ostacolare perfino il nostro ladro gentiluomo.
Insomma sono proprio contento dei cambiamenti che presenteranno i film TV che seguiranno.
Dimenticavo, il film è brutalmente censurata in TV, in quanto sono stati tolti tutti i pezzi in cui Lupin e Rasputin fanno avances sessuali alle donne, togliendo così un'importante caratteristica dei personaggi, sopratutto di Lupin III che ha, come unica debolezza, proprio il non sapere resistere al gentil sesso.
Intanto Goemon incontra un tipo di nome Rasputin, che ha quindi il nome del famoso monaco della famiglia Romanov; 'sto tizio si presenta come una persona che legge la mente delle persone per dare loro una mano a risolvere i loro problemi. In realtà lo fa solo perché in cambio viene pagato. Goemon viene ingannato da questo monaco e si vede costretto a ubbidirgli, infatti Rasputin ha rubato la sua spada.
Il personaggio chiave di questo film TV è una ragazza misteriosa, che si rivelerà essere alleata con Fujiko, anche essa interessata al ritrovamento del tesoro.
Secondo me tutti i film di Lupin sono belli, godibili e degni di essere visti e rivisti ma, dovendo essere obbiettivo, questo film merita la sufficienza e non di più. Il disegno è ancora odiosamente allungato, fortuna che è l'ultimo film TV di Lupin con Osamu Dezaki alla regia, Hiroshi Kashikawara alla sceneggiatura e Noboru Furuse al Character Design.
Ma poi il personaggio di Zenigata che significato ha in questo film? Idem per i tre film TV precedenti.
Sono invece molto contento del ruolo che ha Fujiko. Finalmente dopo tre film TV in cui la si vede come una che non sa fare altro che farsela con i miliardari, qui dimostra di essere una donna molto in gamba e capace di ostacolare perfino il nostro ladro gentiluomo.
Insomma sono proprio contento dei cambiamenti che presenteranno i film TV che seguiranno.
Dimenticavo, il film è brutalmente censurata in TV, in quanto sono stati tolti tutti i pezzi in cui Lupin e Rasputin fanno avances sessuali alle donne, togliendo così un'importante caratteristica dei personaggi, sopratutto di Lupin III che ha, come unica debolezza, proprio il non sapere resistere al gentil sesso.
Questo special di Lupin si presenta piuttosto bene, ha una storia carina e un buon svolgimento. Lupin stavolta è interessato a un nuovo tesoro, situato in Russia e dintorni. Ovviamente sulle sue traccie c'è Zenigata, il quale qui ha un ruolo abbastanza marginale, tra l'altro.
Tutta la banda di Lupin dovrà affrontare il monaco "maledetto" Rasputin, in grado di uccidere con le sole mani. Lupin III - Il tesoro degli Zar è un lungometraggio che si fa guardare, avendo bei colori e animazioni sufficientemente fluide. Di certo non annoia, quindi è promosso.
Tutta la banda di Lupin dovrà affrontare il monaco "maledetto" Rasputin, in grado di uccidere con le sole mani. Lupin III - Il tesoro degli Zar è un lungometraggio che si fa guardare, avendo bei colori e animazioni sufficientemente fluide. Di certo non annoia, quindi è promosso.