Lupin III - La cospirazione dei Fuma
È uno dei lungometraggi, che siano special televisivi, film cinematografici o altro, forse tra i migliori dedicati al ladro più famoso del mondo!
Il film si apre con le nozze di Goemon, cosa che pare quasi impossibile per un personaggio come lui. Ovviamente, le nozze vengono interrotte da una banda di ninja del clan Fuma, che vuole rubare un vaso che appartiene alla famiglia della giovane sposa. Lupin e soci intervengono, costringendo i ninja alla fuga, tuttavia riescono a rapire la giovane sposa, Murasaki, per usarla come moneta di scambio per avere l'agognato vaso. Goemon, ovviamente, vorrebbe accettare lo scambio, ma il nonno della ragazza afferma che il vaso è una proprietà preziosa per la famiglia, non può permettere che vada in mano a chiunque. Lupin quindi interviene e ruba il vaso dalla cassaforte di famiglia, per poter permettere a Goemon di salvare la sua futura sposa. Ma, chiaramente, Lupin è anche interessato al vaso stesso, perché sarebbe la chiave per entrare in possesso di un favoloso tesoro che la famiglia di Murasaki custodisce da molto tempo. Il tesoro è infatti protetto dalle trappole micidiali realizzate dagli avi di Murasaki, e senza il vaso si rischia di venire uccisi facendo un passo falso (ma questo lo sanno solo il nonno di Murasaki e pochi altri). Il vaso inoltre funge anche da mappa per trovare l'ingresso del tesoro. Dopo aver salvato dunque la ragazza, Goemon & Co. si affrettano ad impossessarsi del tesoro prima della banda di ninja, ma chiaramente le cose non vanno lisce come i Fuma o la banda di Lupin spererebbero.
"La cospirazione dei Fuma" è un film avvincente: non è certo un campione di originalità, ma mescola sapientemente gli ingredienti che hanno reso "Lupin III" un successo mondiale, ovvero azione, pericolo, una buona dose di comicità (senza esagerare, però), un tesoro inestimabile da rubare e una buona alchimia tra i personaggi. Questa volta, rispetto ad altri film di "Lupin III", vediamo un Goemon molto più attivo del solito, nell'insolito ruolo di innamorato che deve salvare la sua bella. Ma Murasaki non è la solita "donzella da salvare", ha un ruolo piuttosto attivo anche lei. Buoni anche Jigen e Fujiko, un po' in ombra rispetto a Goemon in questo caso, ma più che validi. L'ispettore Zenigata appare nell'inedita veste di monaco buddista all'inizio del film, perché credeva che Lupin fosse morto. Zenigata appare perlopiù come spalla comica in questo film, ma non mancano momenti "eroici".
Questo è senz'altro uno dei film più "equilibrati" di "Lupin III", che diverte e intrattiene senza annoiare, come fanno altri film più recenti.
Il film si apre con le nozze di Goemon, cosa che pare quasi impossibile per un personaggio come lui. Ovviamente, le nozze vengono interrotte da una banda di ninja del clan Fuma, che vuole rubare un vaso che appartiene alla famiglia della giovane sposa. Lupin e soci intervengono, costringendo i ninja alla fuga, tuttavia riescono a rapire la giovane sposa, Murasaki, per usarla come moneta di scambio per avere l'agognato vaso. Goemon, ovviamente, vorrebbe accettare lo scambio, ma il nonno della ragazza afferma che il vaso è una proprietà preziosa per la famiglia, non può permettere che vada in mano a chiunque. Lupin quindi interviene e ruba il vaso dalla cassaforte di famiglia, per poter permettere a Goemon di salvare la sua futura sposa. Ma, chiaramente, Lupin è anche interessato al vaso stesso, perché sarebbe la chiave per entrare in possesso di un favoloso tesoro che la famiglia di Murasaki custodisce da molto tempo. Il tesoro è infatti protetto dalle trappole micidiali realizzate dagli avi di Murasaki, e senza il vaso si rischia di venire uccisi facendo un passo falso (ma questo lo sanno solo il nonno di Murasaki e pochi altri). Il vaso inoltre funge anche da mappa per trovare l'ingresso del tesoro. Dopo aver salvato dunque la ragazza, Goemon & Co. si affrettano ad impossessarsi del tesoro prima della banda di ninja, ma chiaramente le cose non vanno lisce come i Fuma o la banda di Lupin spererebbero.
"La cospirazione dei Fuma" è un film avvincente: non è certo un campione di originalità, ma mescola sapientemente gli ingredienti che hanno reso "Lupin III" un successo mondiale, ovvero azione, pericolo, una buona dose di comicità (senza esagerare, però), un tesoro inestimabile da rubare e una buona alchimia tra i personaggi. Questa volta, rispetto ad altri film di "Lupin III", vediamo un Goemon molto più attivo del solito, nell'insolito ruolo di innamorato che deve salvare la sua bella. Ma Murasaki non è la solita "donzella da salvare", ha un ruolo piuttosto attivo anche lei. Buoni anche Jigen e Fujiko, un po' in ombra rispetto a Goemon in questo caso, ma più che validi. L'ispettore Zenigata appare nell'inedita veste di monaco buddista all'inizio del film, perché credeva che Lupin fosse morto. Zenigata appare perlopiù come spalla comica in questo film, ma non mancano momenti "eroici".
Questo è senz'altro uno dei film più "equilibrati" di "Lupin III", che diverte e intrattiene senza annoiare, come fanno altri film più recenti.
“Lupin III - La cospirazione dei Fuma” è il quarto film animato dedicato a Lupin. Inizialmente concepito come OAV e poi distribuito anche al cinema, si è rivelato un prodotto davvero interessante e convincente. Non tanto per la trama, sicuramente più che sufficiente, ma neanche particolarmente brillante, quanto per tutto il contorno tecnico-artistico.
Il film vanta dei disegni e un character design di alto livello, ma ciò che impressiona di più è l’eccezionale qualità delle animazioni. In particolare, durante gli inseguimenti, la pellicola dà il meglio di sé. Ogni situazione si risolve sempre con grande creatività artistica, e anche gli sfondi riescono ad emergere grazie a delle ambientazioni a dir poco sublimi. Molto riuscita anche la colonna sonora.
Insomma, un capitolo delle avventure sul grande schermo di Lupin III assolutamente imperdibile, che magari non sbalordisce tanto sul piano narrativo quanto su quello estetico, ma che regala una visione appagante e a mio avviso in grado di rivaleggiare tranquillamente con “Il castello di Cagliostro”, almeno a livello tecnico.
Il film vanta dei disegni e un character design di alto livello, ma ciò che impressiona di più è l’eccezionale qualità delle animazioni. In particolare, durante gli inseguimenti, la pellicola dà il meglio di sé. Ogni situazione si risolve sempre con grande creatività artistica, e anche gli sfondi riescono ad emergere grazie a delle ambientazioni a dir poco sublimi. Molto riuscita anche la colonna sonora.
Insomma, un capitolo delle avventure sul grande schermo di Lupin III assolutamente imperdibile, che magari non sbalordisce tanto sul piano narrativo quanto su quello estetico, ma che regala una visione appagante e a mio avviso in grado di rivaleggiare tranquillamente con “Il castello di Cagliostro”, almeno a livello tecnico.
Primo (1987) OAV dei tanti che seguiranno di “Lupin III”, questo film non aggiunge nulla alla grande storia del ladro antieroe per eccellenza dell’animazione giapponese.
Ormai lo sappiamo, Lupin è nato più di cinquant’anni fa ed è uno dei personaggi più amati dai fan giapponesi e di tutto il mondo: con una gallina dalle uova d’oro come questa Monkey Punch ci ha tirato fuori parecchia grana, lasciando spesso ad altri il compito di creare storie e raccontare (specie negli anime) il suo personaggio principe.
Purtroppo, in questo film di oltre settanta minuti, qualcosa non funziona, non che sia brutto per carità, ma è meno bello di altri che rimangono di più nel cuore. Forse è colpa mia, che, conoscendo già la storia, avendola vista un milione di volte su Mediaset, non sono rimasto più stupito dalle svolte nella trama, vuoi che le musiche non sempre mi sono apparse indovinate, vuoi che era un giorno no... comunque la sufficienza la prende, perché Lupin è un mito, e anche se non è lui il protagonista (il film è corale con al centro Goemon).
Ci troviamo con il nostro gruppo (Lupin dalla giacca verde, Fuijko dai capelli lunghi e rossi, Jigen, Goemon) a combattere con il clan dei ninja di Fuma per la conquista di un tesoro e per la salvezza dell’amata di Goemon: tutto nel più classico stile di Hayao Miyazaki, il quale però non credo sia il regista... e di qui la mancanza di un tocco magico.
Ormai lo sappiamo, Lupin è nato più di cinquant’anni fa ed è uno dei personaggi più amati dai fan giapponesi e di tutto il mondo: con una gallina dalle uova d’oro come questa Monkey Punch ci ha tirato fuori parecchia grana, lasciando spesso ad altri il compito di creare storie e raccontare (specie negli anime) il suo personaggio principe.
Purtroppo, in questo film di oltre settanta minuti, qualcosa non funziona, non che sia brutto per carità, ma è meno bello di altri che rimangono di più nel cuore. Forse è colpa mia, che, conoscendo già la storia, avendola vista un milione di volte su Mediaset, non sono rimasto più stupito dalle svolte nella trama, vuoi che le musiche non sempre mi sono apparse indovinate, vuoi che era un giorno no... comunque la sufficienza la prende, perché Lupin è un mito, e anche se non è lui il protagonista (il film è corale con al centro Goemon).
Ci troviamo con il nostro gruppo (Lupin dalla giacca verde, Fuijko dai capelli lunghi e rossi, Jigen, Goemon) a combattere con il clan dei ninja di Fuma per la conquista di un tesoro e per la salvezza dell’amata di Goemon: tutto nel più classico stile di Hayao Miyazaki, il quale però non credo sia il regista... e di qui la mancanza di un tocco magico.
Lupin è sempre Lupin, originalissimo e immortale, anche quando... non è Lupin.
Mi spiego meglio. In questo film vengono rimescolate le carte e vedremo nientemeno che il matrimonio di Goemon, e Zenigata che si è fatto monaco per pregare per l’anima di Lupin che è morto in un incidente! Ma naturalmente lui è vivo e vegeto, il matrimonio va a monte e Goemon dovrà riprendere la fidanzata, catturata dai feroci ninja del clan Fuuma, desiderosi d’impossessarsi del tesoro appartenente alla famiglia della giovane. Naturalmente avremo inseguimenti esilaranti e mozzafiato, per passare poi a una difficile impresa nelle grotte di una montagna, piena di trabocchetti a non finire. Ma lo sparigliare le carte non si limita a questo, dato che Daisuke J sarà solo una comparsa, e nemmeno Lupin sembrerà il protagonista; il vero protagonista sarà l’amore dei due giovani.
La regia è ottima e la grafica molto migliore del precedente, di una manciata d’anni, "Oro di Babilonia". Le musiche e le sigle sono semplicemente stupende, per un film che non sfigura dopo tanti anni. Unico piccolo neo è forse la durata di appena settanta minuti, ma non è un problema grave, data la trama perfetta.
Voto: 8
Mi spiego meglio. In questo film vengono rimescolate le carte e vedremo nientemeno che il matrimonio di Goemon, e Zenigata che si è fatto monaco per pregare per l’anima di Lupin che è morto in un incidente! Ma naturalmente lui è vivo e vegeto, il matrimonio va a monte e Goemon dovrà riprendere la fidanzata, catturata dai feroci ninja del clan Fuuma, desiderosi d’impossessarsi del tesoro appartenente alla famiglia della giovane. Naturalmente avremo inseguimenti esilaranti e mozzafiato, per passare poi a una difficile impresa nelle grotte di una montagna, piena di trabocchetti a non finire. Ma lo sparigliare le carte non si limita a questo, dato che Daisuke J sarà solo una comparsa, e nemmeno Lupin sembrerà il protagonista; il vero protagonista sarà l’amore dei due giovani.
La regia è ottima e la grafica molto migliore del precedente, di una manciata d’anni, "Oro di Babilonia". Le musiche e le sigle sono semplicemente stupende, per un film che non sfigura dopo tanti anni. Unico piccolo neo è forse la durata di appena settanta minuti, ma non è un problema grave, data la trama perfetta.
Voto: 8
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Otto anni dopo "Il Castello di Cagliostro", in Giappone esce un OAV che riporta in attivo il Lupin III dalla giacca "verde": "La cospirazione dei Fuma".
Lupin ritorna alle sue origini animate, proponendo un evento unico: il matrimonio di Goemon Ishikawa XIII.
Animato e diretto "alla Miyazaki maniera", questo quarto OAV si fa apprezzare per i disegni solari e puliti da cui è composto, nonché per la sua ironia. La vicenda è ambientata in Giappone, Fujiko ritorna ad avere i capelli rossi della prima serie, mentre il vecchio Zenigata, che qui ritroviamo monaco buddista all'inizio, è solo un funzionario della polizia metropolitana giapponese e non un ispettore dell'I.C.P.O. La bella di turno è una simpatica ragazza, di nome Murasaki, di cui il samurai s'innamora a tal punto da chiederla in sposa al nonno della suddetta, il vecchio Suminawa, custode di un prezioso vaso, tramandato da generazioni nella sua famiglia, che permette di accedere a un immenso tesoro preso di mira da una setta ninja: i Fuma. Si parte subito col "botto": le sequenze iniziali della vicenda mostrano la cerimonia di unione tra Goemon e Murasaki, interrotta dai ninja, allo scopo di rubare il vaso che il vecchio Suminawa stava cedendo a Goemon come dono di nozze. L'immagine di Murasaki in kimono bianco riassume dolcezza e innocenza, la vittima ideale per gli uomini della famiglia Fuma, che la rapiscono proprio davanti agli occhi del futuro sposo e la utilizzano come merce di scambio, non essendo riusciti a sottrarre il vaso grazie all'intervento di Lupin & Co. (Fujiko in questa scena è un passo avanti a tutti).
Con il Lupin III dalla giacca verde, torna la Fiat 500 gialla, questa volta guidata dal sempre presente Daisuke Jigen, protagonista di simpaticissimi inseguimenti con le auto della polizia, dove si entra in case altrui interrompendo la quotidianità di chi vi abita (o di chi vi fa il bagno). L'ispettore Zenigata in versione buddista è un vero e proprio colpo di genio: appena venuto a conoscenza che Lupin III è ancora vivo (ritenuto morto in un'esplosione, vista nel precedente OAV), abbandona il suo lutto e gli abiti da monaco, per rituffarsi alla caccia del suo rivale; il tutto avviene tramite Kazami, un funzionario della polizia che poi si scoprirà in combutta con i Fuma (curiosità: alla fine della canzone introduttiva, si può notare una tomba con su scritto "QUI GIACE LUPIN III", che nella versione italiana si vede solo di sfuggita). Zenigata, chiamato anche 'Zazzà' con tono affettuoso da Lupin, passa dalle inusuali vesti del monaco buddista rasato, con tanto di cappello da pescatore e intento a pregare per accompagnare l'anima del suo rivale fino in paradiso (?), alla sua classica veste con tanto di impermeabile e set di manette, fumando una montagna di sigarette mentre attende notizie su Lupin dai suoi sottoposti. Zenigata viene infine comunque rappresentato come il modello dell'uomo giapponese, coraggioso e leale, riuscendo a salvare Lupin & Co. dalla frana della montagna.
Fujiko Mine, "centauro" dalla moto, tuta e capelli "rosso", rimane la gatta ladra di sempre: astuta soprattutto per il suo modo di uscire da situazioni complicate (cattura e prigionia), appena si trova davanti agli occhi la città dorata sotterranea dei Suminawa esplode letteralmente di gioia; la sequenza in cui prende parte all'inseguimento fra Lupin e Zenigata la rende molto dinamica, con la sua moto che atterra prima sopra un'auto della polizia e poi affianca la cinquecento di Lupin. Vestita con il kimono rosa, invece, mette in risalto la sua avvenenza, il suo sguardo da furba doppiogiochista, e i suoi capelli raccolti la rendono comunque molto femminile. Nella vicenda è lei che scopre il tesoro nascosto, evitando gli ultimi trabocchetti.
Goemon e Murasaki, i "veri" protagonisti della storia, sono di fatto una coppia: lui è ben predisposto nei confronti della ragazza a tal punto da disobbedire a Suminawa senior, per andarla a salvare decidendo di sacrificare il bene più importante della famiglia (il vaso) e chiedendo anche l'aiuto di Lupin & Co.; lei è dolcissima quando interagisce con il samurai, ma molto scaltra quando svela i trabocchetti nascosti nella montagna e per nulla arrendevole. E' una giapponese moderna (tipica della fine degli anni '80), dal carattere vispo e quasi per niente servile. Più di una volta mette in imbarazzo il suo fidanzato abbracciandolo affettuosamente. I loro avversari, i Fuma, sono deludenti, fatta eccezione per il capo della famiglia, che tenta di contrastare Goemon.
Se Goemon riassume l'idea dell'eroe senza macchia e senza paura, qua Lupin III ne riassume gli aspetti più scanzonati e infantili, rimane l'antieroe e uomo dalle mille risorse che tutti conosciamo. Sono grandi i cinque soci quando si danno una mano l'un con l'altro nella ricerca del tesoro, evitando trappole, salvandosi la vita vicendevolmente e combattendo uniti i Fuma. Usciti dalle grotte, il gruppo si separa; Lupin e Jigen fuggono sulla 500, superati da Fujiko che ha potuto prendere qualche pezzo d'oro; Goemon, sentendosi incapace di badare a Murasaki, la scoglie dal vincolo nuziale e se ne va; Murasaki, dapprima triste, viene consolata dal nonno, secondo cui Goemon tornerà a prenderla quanto si sentirà pronto; Zenigata, nonostante le proteste e le suppliche di nonno e nipote, si rimette all'inseguimento, motivando la decisione così: "Lupin fa sempre qualcosa, caro signore! Lupin ha violato le norme del traffico!".
Nel complesso, il film non urla al miracolo, ma rimane godibile, scorre bene anche se i colpi di scena sono prevedibili; i disegni dei personaggi e degli sfondi sono in linea con lo stile classico dell'anime, anche se si può notare una ricercatezza un po' più curata sulle scene d'azione (inseguimenti e combattimenti); è il primo OAV di Lupin ad essere ambientato completamente in Giappone e, nonostante fossero passati sedici anni dalla prima serie e otto anni dal film "Il castello di Cagliostro", Lupin in questo film indossa la giacca verde. Tuttavia ci viene mostrata anche la giacca rossa, che viene prestata a Murasaki.
Otto anni dopo "Il Castello di Cagliostro", in Giappone esce un OAV che riporta in attivo il Lupin III dalla giacca "verde": "La cospirazione dei Fuma".
Lupin ritorna alle sue origini animate, proponendo un evento unico: il matrimonio di Goemon Ishikawa XIII.
Animato e diretto "alla Miyazaki maniera", questo quarto OAV si fa apprezzare per i disegni solari e puliti da cui è composto, nonché per la sua ironia. La vicenda è ambientata in Giappone, Fujiko ritorna ad avere i capelli rossi della prima serie, mentre il vecchio Zenigata, che qui ritroviamo monaco buddista all'inizio, è solo un funzionario della polizia metropolitana giapponese e non un ispettore dell'I.C.P.O. La bella di turno è una simpatica ragazza, di nome Murasaki, di cui il samurai s'innamora a tal punto da chiederla in sposa al nonno della suddetta, il vecchio Suminawa, custode di un prezioso vaso, tramandato da generazioni nella sua famiglia, che permette di accedere a un immenso tesoro preso di mira da una setta ninja: i Fuma. Si parte subito col "botto": le sequenze iniziali della vicenda mostrano la cerimonia di unione tra Goemon e Murasaki, interrotta dai ninja, allo scopo di rubare il vaso che il vecchio Suminawa stava cedendo a Goemon come dono di nozze. L'immagine di Murasaki in kimono bianco riassume dolcezza e innocenza, la vittima ideale per gli uomini della famiglia Fuma, che la rapiscono proprio davanti agli occhi del futuro sposo e la utilizzano come merce di scambio, non essendo riusciti a sottrarre il vaso grazie all'intervento di Lupin & Co. (Fujiko in questa scena è un passo avanti a tutti).
Con il Lupin III dalla giacca verde, torna la Fiat 500 gialla, questa volta guidata dal sempre presente Daisuke Jigen, protagonista di simpaticissimi inseguimenti con le auto della polizia, dove si entra in case altrui interrompendo la quotidianità di chi vi abita (o di chi vi fa il bagno). L'ispettore Zenigata in versione buddista è un vero e proprio colpo di genio: appena venuto a conoscenza che Lupin III è ancora vivo (ritenuto morto in un'esplosione, vista nel precedente OAV), abbandona il suo lutto e gli abiti da monaco, per rituffarsi alla caccia del suo rivale; il tutto avviene tramite Kazami, un funzionario della polizia che poi si scoprirà in combutta con i Fuma (curiosità: alla fine della canzone introduttiva, si può notare una tomba con su scritto "QUI GIACE LUPIN III", che nella versione italiana si vede solo di sfuggita). Zenigata, chiamato anche 'Zazzà' con tono affettuoso da Lupin, passa dalle inusuali vesti del monaco buddista rasato, con tanto di cappello da pescatore e intento a pregare per accompagnare l'anima del suo rivale fino in paradiso (?), alla sua classica veste con tanto di impermeabile e set di manette, fumando una montagna di sigarette mentre attende notizie su Lupin dai suoi sottoposti. Zenigata viene infine comunque rappresentato come il modello dell'uomo giapponese, coraggioso e leale, riuscendo a salvare Lupin & Co. dalla frana della montagna.
Fujiko Mine, "centauro" dalla moto, tuta e capelli "rosso", rimane la gatta ladra di sempre: astuta soprattutto per il suo modo di uscire da situazioni complicate (cattura e prigionia), appena si trova davanti agli occhi la città dorata sotterranea dei Suminawa esplode letteralmente di gioia; la sequenza in cui prende parte all'inseguimento fra Lupin e Zenigata la rende molto dinamica, con la sua moto che atterra prima sopra un'auto della polizia e poi affianca la cinquecento di Lupin. Vestita con il kimono rosa, invece, mette in risalto la sua avvenenza, il suo sguardo da furba doppiogiochista, e i suoi capelli raccolti la rendono comunque molto femminile. Nella vicenda è lei che scopre il tesoro nascosto, evitando gli ultimi trabocchetti.
Goemon e Murasaki, i "veri" protagonisti della storia, sono di fatto una coppia: lui è ben predisposto nei confronti della ragazza a tal punto da disobbedire a Suminawa senior, per andarla a salvare decidendo di sacrificare il bene più importante della famiglia (il vaso) e chiedendo anche l'aiuto di Lupin & Co.; lei è dolcissima quando interagisce con il samurai, ma molto scaltra quando svela i trabocchetti nascosti nella montagna e per nulla arrendevole. E' una giapponese moderna (tipica della fine degli anni '80), dal carattere vispo e quasi per niente servile. Più di una volta mette in imbarazzo il suo fidanzato abbracciandolo affettuosamente. I loro avversari, i Fuma, sono deludenti, fatta eccezione per il capo della famiglia, che tenta di contrastare Goemon.
Se Goemon riassume l'idea dell'eroe senza macchia e senza paura, qua Lupin III ne riassume gli aspetti più scanzonati e infantili, rimane l'antieroe e uomo dalle mille risorse che tutti conosciamo. Sono grandi i cinque soci quando si danno una mano l'un con l'altro nella ricerca del tesoro, evitando trappole, salvandosi la vita vicendevolmente e combattendo uniti i Fuma. Usciti dalle grotte, il gruppo si separa; Lupin e Jigen fuggono sulla 500, superati da Fujiko che ha potuto prendere qualche pezzo d'oro; Goemon, sentendosi incapace di badare a Murasaki, la scoglie dal vincolo nuziale e se ne va; Murasaki, dapprima triste, viene consolata dal nonno, secondo cui Goemon tornerà a prenderla quanto si sentirà pronto; Zenigata, nonostante le proteste e le suppliche di nonno e nipote, si rimette all'inseguimento, motivando la decisione così: "Lupin fa sempre qualcosa, caro signore! Lupin ha violato le norme del traffico!".
Nel complesso, il film non urla al miracolo, ma rimane godibile, scorre bene anche se i colpi di scena sono prevedibili; i disegni dei personaggi e degli sfondi sono in linea con lo stile classico dell'anime, anche se si può notare una ricercatezza un po' più curata sulle scene d'azione (inseguimenti e combattimenti); è il primo OAV di Lupin ad essere ambientato completamente in Giappone e, nonostante fossero passati sedici anni dalla prima serie e otto anni dal film "Il castello di Cagliostro", Lupin in questo film indossa la giacca verde. Tuttavia ci viene mostrata anche la giacca rossa, che viene prestata a Murasaki.
Giacca verde, ambientazione giapponese, Zenigata a capo di un esercito di poliziotti ed autocivette, Fujiko motociclista dai capelli rossi e Fiat 500: siamo (quasi) in pieno clima da seconda parte della prima serie di Lupin III (quella completamente curata da Miyazaki). Miglior ritorno non poteva essere, visto che, parafrasando la canzone di Lucio Battisti, 75 minuti posson bastare per dimenticare il film del 1985 e la serie in giacca rosa. "La cospirazione dei Fuma" è un'altra caccia al tesoro, è vero, però ha tutt'altro ritmo e tutt'altro stile. Oltre ai divertenti inseguimenti fra Lupin e Zenigata, c'è anche una storia d'amore, quella di Goemon il samurai, che è fra le più dolci e rimpiante dai fans. Indimenticabile l'ispettore Zenigata buddista e tabagista, doppiato dal compianto Enzo Consoli. Simpatico, come al solito, il Lupin III dell'indimenticabile Roberto del Giudice. Applausi anche al grande Ettore Conti (ex-dottor Zero di "Fantaman"), che qui doppia il nonno della fidanzata di Goemon. I ninja dei Fuma erano già comparsi durante la seconda serie animata, ma in questo OAV esplodono in tutta la loro cattiveria e furbizia. Il film non è "Il castello di Cagliostro", però gli do lo stesso un bel 10.
Nella moltitudine di reincarnazioni animate che Lupin III ha subito nel corso di più quarant'anni di vita, una di quelle che più si avvicina ai gloriosi fasti del passato è sicuramente "La cospirazione dei Fuma", O.A.V. del 1987 che festeggia i primi vent'anni del famigerato ladro giapponese.
Per l'occasione Lupin sfoggia la classica giacca verde, divenuta ormai solo una "divisa da cerimonia", la mitica 500 gialla e la presenza del veterano animatore Yasuo Otsuka come supervisore ai disegni.
Lupin progetta di mettere le mani sul favoloso tesoro dei Suminawa. Per trovarlo, però, deve prima impossessarsi di un prezioso vaso antico che ne reca l'esatta ubicazione, e proprio quel vaso sta per essere ereditato niente meno che da Goemon e dalla sua promessa sposa, la dolce Murasaki.
La storia è avvincente, l'ironia e l'azione dominano incontrastate e il ritmo vertiginoso raggiunto da alcune sequenze, fra inseguimenti a rotta di collo e studiati colpi di scena, rende questo episodio fra i più riusciti e ben orchestrati dai tempi de "Il castello di Cagliostro", 1979.
Un altro punto che distingue questo dalla gran parte dei lungometraggi su Lupin è l'ambientazione: siamo lontani dai set internazionali che spaziano da un angolo all'altro del globo, bensì molto più semplicemente immersi in un Sol Levante mitico e folkloristico, che in genere nel mondo di Lupin è rappresentato unicamente da Goemon, ma che qui diventa protagonista assoluto. Il glaciale e taciturno samurai non poteva esimersi da questo contesto, ed è infatti egli stesso al centro della trama che lo vede coinvolto in un matrimonio combinato tra clan di antichissimo lignaggio feudale. Le location e i personaggi sono marcatamente caratterizzati: fra templi shinto, kimono, ninja, musiche tradizionali e suggestivi scenari situati fra le montagne del Giappone profondo, si respira un'aria di sacralità mistica e ascetica puntualmente profanata dalle scorribande pirotecniche di Lupin & Co. Troviamo persino l'ispettore Zenigata nelle insolite vesti di bonzo eremita in seguito alla presunta morte di Lupin.
Graficamente "La cospirazione dei Fuma" è stupendo, disegni e animazioni non mostrano affatto il peso degli anni e non solo non sfigurano di fronte alle produzioni più recenti, ma impartiscono loro una sonora lezione. Alcune tavole dei fondali sono estremamente raffinate e le scene di azione sono talmente fluide e spettacolari da non far rimpiangere minimamente la totale assenza di computer graphic. Il tutto è coronato da un elegante e indovinato character design che guarda al passato, enfatizzando la mimica facciale e la naturalezza delle movenze.
Anche le musiche fanno la differenza proponendoci diversi temi e canzoni originali composte per l'occasione dall'eterno Yuji Ohno.
Sarà per il fascino della giacca verde, per la cura complessiva della messa in scena o per l'ambientazione nipponica, ma "La cospirazione dei Fuma" ha una marcia in più nello sterminato universo dedicato al ladro gentiluomo e rappresenta una delle sue incarnazioni più autentiche, divertite e divertenti di sempre.
Per l'occasione Lupin sfoggia la classica giacca verde, divenuta ormai solo una "divisa da cerimonia", la mitica 500 gialla e la presenza del veterano animatore Yasuo Otsuka come supervisore ai disegni.
Lupin progetta di mettere le mani sul favoloso tesoro dei Suminawa. Per trovarlo, però, deve prima impossessarsi di un prezioso vaso antico che ne reca l'esatta ubicazione, e proprio quel vaso sta per essere ereditato niente meno che da Goemon e dalla sua promessa sposa, la dolce Murasaki.
La storia è avvincente, l'ironia e l'azione dominano incontrastate e il ritmo vertiginoso raggiunto da alcune sequenze, fra inseguimenti a rotta di collo e studiati colpi di scena, rende questo episodio fra i più riusciti e ben orchestrati dai tempi de "Il castello di Cagliostro", 1979.
Un altro punto che distingue questo dalla gran parte dei lungometraggi su Lupin è l'ambientazione: siamo lontani dai set internazionali che spaziano da un angolo all'altro del globo, bensì molto più semplicemente immersi in un Sol Levante mitico e folkloristico, che in genere nel mondo di Lupin è rappresentato unicamente da Goemon, ma che qui diventa protagonista assoluto. Il glaciale e taciturno samurai non poteva esimersi da questo contesto, ed è infatti egli stesso al centro della trama che lo vede coinvolto in un matrimonio combinato tra clan di antichissimo lignaggio feudale. Le location e i personaggi sono marcatamente caratterizzati: fra templi shinto, kimono, ninja, musiche tradizionali e suggestivi scenari situati fra le montagne del Giappone profondo, si respira un'aria di sacralità mistica e ascetica puntualmente profanata dalle scorribande pirotecniche di Lupin & Co. Troviamo persino l'ispettore Zenigata nelle insolite vesti di bonzo eremita in seguito alla presunta morte di Lupin.
Graficamente "La cospirazione dei Fuma" è stupendo, disegni e animazioni non mostrano affatto il peso degli anni e non solo non sfigurano di fronte alle produzioni più recenti, ma impartiscono loro una sonora lezione. Alcune tavole dei fondali sono estremamente raffinate e le scene di azione sono talmente fluide e spettacolari da non far rimpiangere minimamente la totale assenza di computer graphic. Il tutto è coronato da un elegante e indovinato character design che guarda al passato, enfatizzando la mimica facciale e la naturalezza delle movenze.
Anche le musiche fanno la differenza proponendoci diversi temi e canzoni originali composte per l'occasione dall'eterno Yuji Ohno.
Sarà per il fascino della giacca verde, per la cura complessiva della messa in scena o per l'ambientazione nipponica, ma "La cospirazione dei Fuma" ha una marcia in più nello sterminato universo dedicato al ladro gentiluomo e rappresenta una delle sue incarnazioni più autentiche, divertite e divertenti di sempre.
Anno 1987. Per il ventennale dalla creazione del personaggio serviva un anime all'altezza, qualcosa che riportasse al divertimento e alle atmosfere della prima serie e del secondo splendido lungometraggio "Il Castello di Cagliostro" dato che le ultime uscite del ladro gentiluomo ("La Leggenda dell'Oro di Babilonia", ma soprattutto la terza serie tv in giacca rosa) non avevano convinto proprio nessuno.
Stavolta la regia non viene affidata a un maestro come Miyazaki (impegnato con il suo Studio Ghibli) ma a un giovane Masayuki Ozeki, che si era distinto per la direzione di alcuni episodi della serie televisiva ma, non essendo abituato a dirigere un film per le sale, molte sequenze vengono realizzate da un mix di bravi animatori provenienti da Cagliostro - vedi la scena dell'inseguimento -, sotto la supervisione di un veterano quale Yasuo Otsuka.
Questo eccezionale staff rende "La Cospirazione di Fuma" il seguito ideale di Cagliostro (o il prequel, dettagli) e il secondo miglior lungometraggio dedicato a Lupin III.
Il film inizia con un matrimonio, ma non uno qualsiasi, bensì quello di Goemon con la tenera Murasaki; nelle vicinanze abbiamo invece uno Zenigata rasato a zero e intento alla meditazione buddhista dopo aver visto Lupin morire sotto i suoi occhi.
Murasaki è la discendente di un'antichissima famiglia che da 400 anni tramanda un favoloso patrimonio in oro, nascosto in un luogo tra le montagne e protetto da numerose trappole. Cercato da secoli dalla famiglia Fuma, si decide di entrare in azione nel giorno del matrimonio per rubare il vaso di famiglia contenente l'ubicazione del tesoro.
Ma dove c'è un tesoro, ci sono anche Lupin, Jigen e Fujiko.
Dalla durata di 74 minuti, "La Cospirazione dei Fuma" è tra i più movimentati e frizzanti del ciclo di film su Lupin III. I dialoghi, sempre divertenti, sono pochi ed essenziali dato che qui è l'azione a comandare e non concede pause.
Abbiamo una prima parte caratterizzata dall'inseguimento mozzafiato sulle montagne tra Lupin (persino quello di Cagliostro scompare a confronto), con la sua fidata Fiat 500 gialla, e decine di auto della polizia impegnate a inseguirlo tra stradine scassate, fiumi e persino all'interno di stazioni termali, tutto realizzato con una fluida e splendida animazione.
Segue poi una seconda parte dedicata al ritrovamento del tesoro all'interno di un labirinto sotterraneo irto di trappole; insomma, 74 minuti ben spesi.
Ne consiglio il recupero a tutti i fan del celebre ladro, il DVD Yamato Video è facilmente reperibile e costa anche poco. "La Cospirazione dei Fuma" è tra i migliori Lupin, in cambio di poco del vostro tempo promette un divertimento semplice e una visione piacevole anche dopo la prima volta. Cosa volere di più.
Stavolta la regia non viene affidata a un maestro come Miyazaki (impegnato con il suo Studio Ghibli) ma a un giovane Masayuki Ozeki, che si era distinto per la direzione di alcuni episodi della serie televisiva ma, non essendo abituato a dirigere un film per le sale, molte sequenze vengono realizzate da un mix di bravi animatori provenienti da Cagliostro - vedi la scena dell'inseguimento -, sotto la supervisione di un veterano quale Yasuo Otsuka.
Questo eccezionale staff rende "La Cospirazione di Fuma" il seguito ideale di Cagliostro (o il prequel, dettagli) e il secondo miglior lungometraggio dedicato a Lupin III.
Il film inizia con un matrimonio, ma non uno qualsiasi, bensì quello di Goemon con la tenera Murasaki; nelle vicinanze abbiamo invece uno Zenigata rasato a zero e intento alla meditazione buddhista dopo aver visto Lupin morire sotto i suoi occhi.
Murasaki è la discendente di un'antichissima famiglia che da 400 anni tramanda un favoloso patrimonio in oro, nascosto in un luogo tra le montagne e protetto da numerose trappole. Cercato da secoli dalla famiglia Fuma, si decide di entrare in azione nel giorno del matrimonio per rubare il vaso di famiglia contenente l'ubicazione del tesoro.
Ma dove c'è un tesoro, ci sono anche Lupin, Jigen e Fujiko.
Dalla durata di 74 minuti, "La Cospirazione dei Fuma" è tra i più movimentati e frizzanti del ciclo di film su Lupin III. I dialoghi, sempre divertenti, sono pochi ed essenziali dato che qui è l'azione a comandare e non concede pause.
Abbiamo una prima parte caratterizzata dall'inseguimento mozzafiato sulle montagne tra Lupin (persino quello di Cagliostro scompare a confronto), con la sua fidata Fiat 500 gialla, e decine di auto della polizia impegnate a inseguirlo tra stradine scassate, fiumi e persino all'interno di stazioni termali, tutto realizzato con una fluida e splendida animazione.
Segue poi una seconda parte dedicata al ritrovamento del tesoro all'interno di un labirinto sotterraneo irto di trappole; insomma, 74 minuti ben spesi.
Ne consiglio il recupero a tutti i fan del celebre ladro, il DVD Yamato Video è facilmente reperibile e costa anche poco. "La Cospirazione dei Fuma" è tra i migliori Lupin, in cambio di poco del vostro tempo promette un divertimento semplice e una visione piacevole anche dopo la prima volta. Cosa volere di più.
"Lupin III - La cospirazione dei Fuma" è il primo OAV sul mitico ladro in giacca e cravatta.
Con questo film si torna ai tempi della giacca verde, con un Lupin ironico e astuto, un Jigen serio e ombroso, una Fujiko sensuale e opportunista, uno Zenigata tenace e sopratutto un grande Goemon in stile prima serie. Ma andiamo con ordine, questo special è molto, molto particolare, per questo secondo me merita un 8 (senza contare i disegni che trovo bellissimi), infatti è uno dei pochissimi casi in cui il protagonista assoluto è Goemon.
Gli amici di Lupin sono tutti ben realizzati e caratterizzati, quindi, è un peccato non vederli quasi mai protagonisti. La grande novità è che in questo film Goemon decide di sposarsi, proprio lui, da sempre diffidente e insensibile al fascino femminile! Il film si apre appunto con il matrimonio tra il samurai e la bellissima Murasaki Suminawa. Ma le nozze vengono interrotte dall'arrivo di alcuni guerrieri ninja, appartenenti alla famiglia Fuma, che rapiscono la sposa.
Il nonno di Murasaki spiega a Goemon che i rapitori vogliono, in cambio della vita della nipote, un preziosissimo vaso appartenente alla famiglia Suminawa, perché in quel vaso c'è la chiave per arrivare al tesoro della famiglia.
Lupin decide di aiutare Goemon nelle ricerche, spalleggiato da Jigen, mentre Fujiko brama nell'ombra con lo stesso obbiettivo: rubare il vaso. Intanto Zenigata è convinto che Lupin sia morto - riferimento al finale della prima serie -, ma scopre che è ancora in vita e si precipita a catturarlo.
Il film meriterebbe un 7 per la semplicità della storia ma, per un fan di Lupin come me, è giusto dargli 8 per come sono ben caratterizzati tutti i personaggi. Mentre in moltissimi altri film o episodi delle varie serie TV, spesso vengono messi in secondo piano tutti a parte Lupin, in questo film solo Jigen è messo in un piano più marginale.
Secondo me il disegno è piacevole e la storia è godibile, anche se corta, e la trama non è per niente complessa.
Poi la scena in cui Zenigata vede Lupin, rendendosi conto che è vivo, e tutto l'inseguimento che segue, è imperdibile.
Con questo film si torna ai tempi della giacca verde, con un Lupin ironico e astuto, un Jigen serio e ombroso, una Fujiko sensuale e opportunista, uno Zenigata tenace e sopratutto un grande Goemon in stile prima serie. Ma andiamo con ordine, questo special è molto, molto particolare, per questo secondo me merita un 8 (senza contare i disegni che trovo bellissimi), infatti è uno dei pochissimi casi in cui il protagonista assoluto è Goemon.
Gli amici di Lupin sono tutti ben realizzati e caratterizzati, quindi, è un peccato non vederli quasi mai protagonisti. La grande novità è che in questo film Goemon decide di sposarsi, proprio lui, da sempre diffidente e insensibile al fascino femminile! Il film si apre appunto con il matrimonio tra il samurai e la bellissima Murasaki Suminawa. Ma le nozze vengono interrotte dall'arrivo di alcuni guerrieri ninja, appartenenti alla famiglia Fuma, che rapiscono la sposa.
Il nonno di Murasaki spiega a Goemon che i rapitori vogliono, in cambio della vita della nipote, un preziosissimo vaso appartenente alla famiglia Suminawa, perché in quel vaso c'è la chiave per arrivare al tesoro della famiglia.
Lupin decide di aiutare Goemon nelle ricerche, spalleggiato da Jigen, mentre Fujiko brama nell'ombra con lo stesso obbiettivo: rubare il vaso. Intanto Zenigata è convinto che Lupin sia morto - riferimento al finale della prima serie -, ma scopre che è ancora in vita e si precipita a catturarlo.
Il film meriterebbe un 7 per la semplicità della storia ma, per un fan di Lupin come me, è giusto dargli 8 per come sono ben caratterizzati tutti i personaggi. Mentre in moltissimi altri film o episodi delle varie serie TV, spesso vengono messi in secondo piano tutti a parte Lupin, in questo film solo Jigen è messo in un piano più marginale.
Secondo me il disegno è piacevole e la storia è godibile, anche se corta, e la trama non è per niente complessa.
Poi la scena in cui Zenigata vede Lupin, rendendosi conto che è vivo, e tutto l'inseguimento che segue, è imperdibile.
"La cospirazione dei Fuma" è il quarto lungometraggio per il cinema dedicato a Lupin III. Inizialmente pensato come film per il solo mercato dell´home video, è stato proiettato poi nelle sale in seguito al grande successo ottenuto. Si tratta di un titolo vecchio stampo, e lo si nota fin da subito: il character design potrebbe sembrare abbastanza obsoleto non soltanto agli occhi degli appassionati degli ultimi tempi, ma anche a quelli di chi abbia ammirato la freschezza del design de "Il castello di Cagliostro", curato precedentemente da Miyazaki & co.
Il problema principale di questa produzione riguarda soprattutto la fluidità, non certo invidiabile, delle animazioni, contando che nel 1987 si sarebbe comunque potuto produrre di meglio. Molto belli sono in ogni caso i fondali e alcune musiche che fanno da sfondo alle vicende.
La sceneggiatura è orientata abbondantemente verso l´azione e l´umorismo, come da programma, e regala qualche bel colpo di scena.
L´avventura si apre con il matrimonio fra Goemon e la bella Murasaki Suminawa. Proprio quando la cerimonia è al suo culmine, e il nonno di Murasaki si appresta a consegnare a Goemon il vaso di famiglia trasmesso di generazione in generazione, piombano sulla scena i ninja della perfida famiglia Fuma, intenzionati a impadronirsi dell´oggetto. Questo è solo il primo di una serie di colpi di scena che coinvolgono Lupin e soci in una gara contro i Fuma per arrivare per primi a un tesoro il cui segreto si cela nel vaso...
In definitiva il film è un buon prodotto, di rinomata importanza per gli albori della serie, quindi da non trascurare se si è fan del ladro in giacca verde di papà Monkey Punch.
Il problema principale di questa produzione riguarda soprattutto la fluidità, non certo invidiabile, delle animazioni, contando che nel 1987 si sarebbe comunque potuto produrre di meglio. Molto belli sono in ogni caso i fondali e alcune musiche che fanno da sfondo alle vicende.
La sceneggiatura è orientata abbondantemente verso l´azione e l´umorismo, come da programma, e regala qualche bel colpo di scena.
L´avventura si apre con il matrimonio fra Goemon e la bella Murasaki Suminawa. Proprio quando la cerimonia è al suo culmine, e il nonno di Murasaki si appresta a consegnare a Goemon il vaso di famiglia trasmesso di generazione in generazione, piombano sulla scena i ninja della perfida famiglia Fuma, intenzionati a impadronirsi dell´oggetto. Questo è solo il primo di una serie di colpi di scena che coinvolgono Lupin e soci in una gara contro i Fuma per arrivare per primi a un tesoro il cui segreto si cela nel vaso...
In definitiva il film è un buon prodotto, di rinomata importanza per gli albori della serie, quindi da non trascurare se si è fan del ladro in giacca verde di papà Monkey Punch.