Balto
Attenzione la recensione contiene spoiler
"Balto" è il primo, meraviglioso film d'avventura, commovente e toccante, di una trilogia animata che sa conquistare e toccare fino in fondo. Una storia all'insegna del coraggio, della lealtà e della fiducia. Basato su una storia realmente accaduta, il film narra la storia di questo grande eroe a quattro zampe, per metà cane e metà lupo, il quale, indifferente e insofferente dell'emarginazione al quale è in un certo senso costretto per via delle sue origini, decide di fare ciò che è giusto e decide di soccorrere gli altri cani della città di Nome, i cui padroncini sono minacciati da un'epidemia di difterite.
Il nostro eroe non esita a mettersi sulle tracce della squadra di Steele e di portarli in salvo. Tuttavia, quest'ultimo non è assolutamente disposto a farsi aiutare da Balto e lo affronta per dimostrargli la sua presunta "superiorità", ma invano. Balto assume quindi il comando della squadra addetta al trasporto dell'antitossina e la guida attraverso gli ostacoli del deserto ghiacciato dell'Alaska. Dopo tanta fatica, patimento e sofferenza, l'impresa viene compiuta e, grazie a Balto, i bambini della città ricevono la somministrazione dell'antitossina.
La drammaticità/tragicità della vicenda è in questo caso ben bilanciata dall'umorismo dei protagonisti animali, tra cui l'oca Boris, gli orsi polari Muk e Luk, l'husky Jenna e gli altri cani della città e questo è senz'ombra di dubbio una combinazione ben riuscita. I temi sono più diversi: dall'emarginazione fino al buon senso, il giudizio, la coscienza, la consapevolezza di se stessi. La colonna sonora ben riflette questo schema e lo approfondisce con un'armonia di pianoforte e alti e bassi che fa commuovere. Belli anche il messaggio storico realmente inciso sulla statua dedicata al vero Balto: "Dedicata all'indomabile spirito dei cani da slitta che trasportarono l'antitossina per 600 miglia da Nenana per risolvere l'epidemia di Nome dell'inverno del 1925. Resistenza-Fedeltà-Intelligenza."
Importante anche la scena iniziale e finale con Miriam Margoyles (Professoressa Sprite di Harry Potter): "Grazie Balto! Sarei stata persa senza il tuo aiuto" e dell'oca Boris: "Ti voglio dire una cosa, Balto. Un cane non può fare questo viaggio. Ma forse, un lupo sì!" Quest'ultima mi ha fatto pensare al viaggio che ciascuno di noi deve compiere per scoprire se stesso e il suo ruolo nel mondo e nel cerchio della vita. Ma anche l'altra frase di Rosie esprime la sua gratitudine, quella gratitudine che dovremmo esprimere più spesso.
Un capolavoro di amicizia, determinazione e tenacia.
"Balto" è il primo, meraviglioso film d'avventura, commovente e toccante, di una trilogia animata che sa conquistare e toccare fino in fondo. Una storia all'insegna del coraggio, della lealtà e della fiducia. Basato su una storia realmente accaduta, il film narra la storia di questo grande eroe a quattro zampe, per metà cane e metà lupo, il quale, indifferente e insofferente dell'emarginazione al quale è in un certo senso costretto per via delle sue origini, decide di fare ciò che è giusto e decide di soccorrere gli altri cani della città di Nome, i cui padroncini sono minacciati da un'epidemia di difterite.
Il nostro eroe non esita a mettersi sulle tracce della squadra di Steele e di portarli in salvo. Tuttavia, quest'ultimo non è assolutamente disposto a farsi aiutare da Balto e lo affronta per dimostrargli la sua presunta "superiorità", ma invano. Balto assume quindi il comando della squadra addetta al trasporto dell'antitossina e la guida attraverso gli ostacoli del deserto ghiacciato dell'Alaska. Dopo tanta fatica, patimento e sofferenza, l'impresa viene compiuta e, grazie a Balto, i bambini della città ricevono la somministrazione dell'antitossina.
La drammaticità/tragicità della vicenda è in questo caso ben bilanciata dall'umorismo dei protagonisti animali, tra cui l'oca Boris, gli orsi polari Muk e Luk, l'husky Jenna e gli altri cani della città e questo è senz'ombra di dubbio una combinazione ben riuscita. I temi sono più diversi: dall'emarginazione fino al buon senso, il giudizio, la coscienza, la consapevolezza di se stessi. La colonna sonora ben riflette questo schema e lo approfondisce con un'armonia di pianoforte e alti e bassi che fa commuovere. Belli anche il messaggio storico realmente inciso sulla statua dedicata al vero Balto: "Dedicata all'indomabile spirito dei cani da slitta che trasportarono l'antitossina per 600 miglia da Nenana per risolvere l'epidemia di Nome dell'inverno del 1925. Resistenza-Fedeltà-Intelligenza."
Importante anche la scena iniziale e finale con Miriam Margoyles (Professoressa Sprite di Harry Potter): "Grazie Balto! Sarei stata persa senza il tuo aiuto" e dell'oca Boris: "Ti voglio dire una cosa, Balto. Un cane non può fare questo viaggio. Ma forse, un lupo sì!" Quest'ultima mi ha fatto pensare al viaggio che ciascuno di noi deve compiere per scoprire se stesso e il suo ruolo nel mondo e nel cerchio della vita. Ma anche l'altra frase di Rosie esprime la sua gratitudine, quella gratitudine che dovremmo esprimere più spesso.
Un capolavoro di amicizia, determinazione e tenacia.
