Wonder Park
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione e storia
Comincio dicendo che ho visto questo film in prima visione circa uno-due anni fa, e la prima impressione che mi ha dato è quella di una storia decisamente altalenante (perdonatemi la freddura, visto che è ambientato in un luna park immaginario). Ma, ora che lo rivedo, mi rendo conto che forse l'ho sottovalutato. Questa storia parla di un percorso di crescita individuale che bisogna cercare di capire. Soprattutto perché ci riguarda da dentro; infatti, riguarda la crescita interiore che ognuno/a di noi compie nel corso del tempo. Ma che cos'è la crescita interiore e come si manifesta? È proprio quello che la protagonista June prova a capire compiendo il suo viaggio nel corso della vita, fuori e dentro di sé. La nostra piccola amica crea un mondo grazie alla sua fervida immaginazione e lo amplia ed estende, grazie soprattutto all'aiuto della madre. Tutto è meraviglioso e stupendo. Ma purtroppo, come ogni cosa bella, rischia di bloccarsi. La madre si ammala e deve trascorrere un periodo in convalescenza. Questo genera un black-out psicologico in lei, che rinuncia al suo mondo immaginario. Solo successivamente realizza di aver sbagliato e prova a rimettere a posto tutto, grazie all'aiuto dei suoi amici. Alla fine anche la madre fa ritorno e la famiglia si riunifica.
Grafica
La grafica è curata piuttosto bene, con delle inquadrature in primo e secondo piano che mettono in risalto il paesaggio, come se fosse una cartolina, e soprattutto mette in mostra gli stati emotivi dei personaggi, i loro pensieri e anche le loro azioni. La grafica 3D dà all'ambientazione quel suo spessore e amplifica i primi e i secondi piani per la rappresentazione della stessa e dei personaggi. I giochi di luce e di ombre sono ben impostati ed enfatizzano tutti i fattori appena citati, facendo venire allo spettatore voglia di immergersi in questo mondo fantastico.
Colonna sonora
La colonna sonora è variegata ed ogni pezzo trasmette il pathos di ogni singola scena alla quale è collegato. Questo aiuta anche ad entrare nel mood di ogni singola scena e fare in modo di contemplarla al meglio e al massimo, invitando anche lo spettatore a riflettere sulle situazioni poste in essere.
Stile e influenze
Lo stile lascia pensare che la trama sia ispirata senza alcun dubbio alla trilogia de "La storia infinita" di Michael Ende, data la presenza di situazioni in cui appaiono elementi come la grande ombra che tutto inghiotte, e che può essere accostata al Nulla della trilogia medesima, e anche al fatto che il suo nome è la chiave per riportare il luna park allo splendore di un tempo. Poi la scelta del nome dell'ambientazione, Meraviglianda, sicuramente allude al Paese delle Meraviglie di Alice di Lewis Carroll. Altra influenza evidente può essere ipoteticamente "Toy Story", poiché si sa che i giocattoli aiutano anche a creare storie immedesimandosi nelle storie appositamente create e stimolano la fantasia, l'immaginazione e la creatività.
Messaggi
Data la trama. il primo messaggio che traspare è di non smettere mai di credere in sé stessi e in quello che si fa, e di tenerselo stretto e di occuparsene giorno dopo giorno. Il secondo messaggio che si intravede è che l'esigenza è la madre della creatività, e ci può salvare nelle situazioni più difficili e complicate. Infine, il terzo messaggio che scaturisce da questa vicenda è di non smettere di sperare e di avere fiducia in sé e negli altri.
Giudizio finale
È un esempio sulla necessità di stimolare e guidare il pensiero creativo dentro ognuno di noi e di non rinunciare per paura o per senso di colpa o vergogna riguardo le proprie idee; anzi, bisogna lavorarci sopra più che mai, perché sono quelle che segnano la nostra vita e in gran parte definiscono chi siamo.
Voto: 8
Introduzione e storia
Comincio dicendo che ho visto questo film in prima visione circa uno-due anni fa, e la prima impressione che mi ha dato è quella di una storia decisamente altalenante (perdonatemi la freddura, visto che è ambientato in un luna park immaginario). Ma, ora che lo rivedo, mi rendo conto che forse l'ho sottovalutato. Questa storia parla di un percorso di crescita individuale che bisogna cercare di capire. Soprattutto perché ci riguarda da dentro; infatti, riguarda la crescita interiore che ognuno/a di noi compie nel corso del tempo. Ma che cos'è la crescita interiore e come si manifesta? È proprio quello che la protagonista June prova a capire compiendo il suo viaggio nel corso della vita, fuori e dentro di sé. La nostra piccola amica crea un mondo grazie alla sua fervida immaginazione e lo amplia ed estende, grazie soprattutto all'aiuto della madre. Tutto è meraviglioso e stupendo. Ma purtroppo, come ogni cosa bella, rischia di bloccarsi. La madre si ammala e deve trascorrere un periodo in convalescenza. Questo genera un black-out psicologico in lei, che rinuncia al suo mondo immaginario. Solo successivamente realizza di aver sbagliato e prova a rimettere a posto tutto, grazie all'aiuto dei suoi amici. Alla fine anche la madre fa ritorno e la famiglia si riunifica.
Grafica
La grafica è curata piuttosto bene, con delle inquadrature in primo e secondo piano che mettono in risalto il paesaggio, come se fosse una cartolina, e soprattutto mette in mostra gli stati emotivi dei personaggi, i loro pensieri e anche le loro azioni. La grafica 3D dà all'ambientazione quel suo spessore e amplifica i primi e i secondi piani per la rappresentazione della stessa e dei personaggi. I giochi di luce e di ombre sono ben impostati ed enfatizzano tutti i fattori appena citati, facendo venire allo spettatore voglia di immergersi in questo mondo fantastico.
Colonna sonora
La colonna sonora è variegata ed ogni pezzo trasmette il pathos di ogni singola scena alla quale è collegato. Questo aiuta anche ad entrare nel mood di ogni singola scena e fare in modo di contemplarla al meglio e al massimo, invitando anche lo spettatore a riflettere sulle situazioni poste in essere.
Stile e influenze
Lo stile lascia pensare che la trama sia ispirata senza alcun dubbio alla trilogia de "La storia infinita" di Michael Ende, data la presenza di situazioni in cui appaiono elementi come la grande ombra che tutto inghiotte, e che può essere accostata al Nulla della trilogia medesima, e anche al fatto che il suo nome è la chiave per riportare il luna park allo splendore di un tempo. Poi la scelta del nome dell'ambientazione, Meraviglianda, sicuramente allude al Paese delle Meraviglie di Alice di Lewis Carroll. Altra influenza evidente può essere ipoteticamente "Toy Story", poiché si sa che i giocattoli aiutano anche a creare storie immedesimandosi nelle storie appositamente create e stimolano la fantasia, l'immaginazione e la creatività.
Messaggi
Data la trama. il primo messaggio che traspare è di non smettere mai di credere in sé stessi e in quello che si fa, e di tenerselo stretto e di occuparsene giorno dopo giorno. Il secondo messaggio che si intravede è che l'esigenza è la madre della creatività, e ci può salvare nelle situazioni più difficili e complicate. Infine, il terzo messaggio che scaturisce da questa vicenda è di non smettere di sperare e di avere fiducia in sé e negli altri.
Giudizio finale
È un esempio sulla necessità di stimolare e guidare il pensiero creativo dentro ognuno di noi e di non rinunciare per paura o per senso di colpa o vergogna riguardo le proprie idee; anzi, bisogna lavorarci sopra più che mai, perché sono quelle che segnano la nostra vita e in gran parte definiscono chi siamo.
Voto: 8