Break Blade
Ciò che subito mi ha spinto a visionare i sei OAV di Break Blade è stato principalmente il comparto tecnico: in primo luogo, un character design raffinato e accattivante; in secondo luogo, una colorazione particolarmente d'effetto e, in terzo luogo, dettagli grafici a non finire nell'ambito dei vestiti e delle tecnologie a disposizione dei personaggi.
La trama di per sé è piuttosto semplice e intrigante: sullo sfondo di due nazioni in guerra, in un mondo in cui tutto funziona grazie alla manipolazione del quarzo, il giovane Rygart è l'unico incapace di sfruttare a proprio piacimento suddetto minerale. Catapultato, suo malgrado, sul campo di battaglia, si ritrova nel bel mezzo di un conflitto che coinvolge alcuni vecchi amici.
Complessivamente, ci troviamo di fronte a un prodotto poco meno che discreto con qualche elemento di novità (uno su tutti: le capacità atipiche del protagonista, dal momento che, in altre storie del genere, quest'ultimo possiede abilità uniche rispetto alla gente comune, mentre in Break Blade accade il contrario); tuttavia, nessun elemento della narrazione riesce a coinvolgere più di tanto. I temi trattati, come ad esempio la morte di un compagno o di un superiore, un amore tenuto nascosto, i pregiudizi sul nemico, sono già visti e rivisti, oltre che sviluppati con una certa superficialità. La caratterizzazione dei personaggi non brilla per profondità: da un lato ero curioso di sapere il fato dei protagonisti, ma dall'altro non mi sono affezionato ad alcun personaggio in particolare. Le musiche sinfonico-corali, comunque curate, non restano per nulla impresse. Il finale aperto non è memorabile, ma questa è la consuetudine per quasi ogni anime che sia tratto da un'opera a fumetti ancora in corso. Per gli amanti dell'ottima qualità grafica e per gli appassionati di storie pseudo-storiche unite alla presenza di mecha (sebbene coerenti con l'ambientazione, in verità sono un po' troppo grezzi per i miei gusti), Break Blade potrebbe in definitiva rappresentare un ottimo passatempo, ma nulla di più. Poco oltre la sufficienza.
La trama di per sé è piuttosto semplice e intrigante: sullo sfondo di due nazioni in guerra, in un mondo in cui tutto funziona grazie alla manipolazione del quarzo, il giovane Rygart è l'unico incapace di sfruttare a proprio piacimento suddetto minerale. Catapultato, suo malgrado, sul campo di battaglia, si ritrova nel bel mezzo di un conflitto che coinvolge alcuni vecchi amici.
Complessivamente, ci troviamo di fronte a un prodotto poco meno che discreto con qualche elemento di novità (uno su tutti: le capacità atipiche del protagonista, dal momento che, in altre storie del genere, quest'ultimo possiede abilità uniche rispetto alla gente comune, mentre in Break Blade accade il contrario); tuttavia, nessun elemento della narrazione riesce a coinvolgere più di tanto. I temi trattati, come ad esempio la morte di un compagno o di un superiore, un amore tenuto nascosto, i pregiudizi sul nemico, sono già visti e rivisti, oltre che sviluppati con una certa superficialità. La caratterizzazione dei personaggi non brilla per profondità: da un lato ero curioso di sapere il fato dei protagonisti, ma dall'altro non mi sono affezionato ad alcun personaggio in particolare. Le musiche sinfonico-corali, comunque curate, non restano per nulla impresse. Il finale aperto non è memorabile, ma questa è la consuetudine per quasi ogni anime che sia tratto da un'opera a fumetti ancora in corso. Per gli amanti dell'ottima qualità grafica e per gli appassionati di storie pseudo-storiche unite alla presenza di mecha (sebbene coerenti con l'ambientazione, in verità sono un po' troppo grezzi per i miei gusti), Break Blade potrebbe in definitiva rappresentare un ottimo passatempo, ma nulla di più. Poco oltre la sufficienza.
La storia è originale non c'è che dire. Un protagonista speciale, non perché è l'unico al mondo a poter fare qualcosa ma perché è l'unico che non può farla. Infatti in un mondo in cui tutti possiedono la "magia" (capacità di interagire con il quarz, alla base di tutta la tecnologia) lui è l'unico a non poterlo fare. Naturalmente questa debolezza si trasformerà in forza.
Le vicende certamente interessanti, sia la geopolitica dell'ambientazione sia la guerra che incombe, sono gravate ai fini della miniserie dal mancato completamente del manga da cui è tratto. I personaggi proposti sono interessanti, con almeno il protagonista ben caratterizzato e con reazioni psicologiche verosimili. Il mecha design è semplice ma efficace, le animazioni e i disegni ottimi.
Le vicende certamente interessanti, sia la geopolitica dell'ambientazione sia la guerra che incombe, sono gravate ai fini della miniserie dal mancato completamente del manga da cui è tratto. I personaggi proposti sono interessanti, con almeno il protagonista ben caratterizzato e con reazioni psicologiche verosimili. Il mecha design è semplice ma efficace, le animazioni e i disegni ottimi.
Devo dire che "superficialmente" mi sono innamorato della serie per l'intro di Kokia.
Passando a cose più serie, in effetti poi la serie non era così male, anzi. Ottima ambientazione e soprattutto curata; mi spiego, molto spesso ci si ritrova di fronte a mondi immaginari le cui regole cambiano di puntata in puntata, di solito per permettere colpi di scena matti o adattare lo storyboard. Qui invece le regole sono precise e specificate per la maggior parte fin da subito, e io, questo, lo apprezzo di più di una trama avvincente.
La trama è volutamente senza capo né coda perché è il racconto delle vicissitudini di Rygart e quindi di conseguenza prima del suo arrivo e dopo la sua partenza la storia non viene narrata. Certo, sono presenti anche molti flashback che spiegano per bene sia il funzionamento del mondo in cui è ambientato l'anime, sia il passato dei protagonisti della storia.
Un'altra caratteristica che ho apprezzato tantissimo nello svolgimento della trama è la calma nella narrazione: si prende sempre il tempo che serve per descrivere al meglio ogni cosa.
Passando al comparto grafica e animazione, niente da eccepire, la grafica è dettagliata combinata con alcune delle migliori animazioni che io abbia mai visto. Idem per la musica, perfetta per la narrazione e per il mio gusto anche molto bella.
Giusto una nota, agli effetti la storia non si conclude - nel senso che, come dicevo, è voluto - eppure non lascia interdetti come molte altre serie che avrebbero dovuto concludersi "veramente".
Poiché io non sono per niente un appassionato di robottoni/mecha e comunque ho apprezzato molto quest'opera, mi sento di consigliarlo.
Passando a cose più serie, in effetti poi la serie non era così male, anzi. Ottima ambientazione e soprattutto curata; mi spiego, molto spesso ci si ritrova di fronte a mondi immaginari le cui regole cambiano di puntata in puntata, di solito per permettere colpi di scena matti o adattare lo storyboard. Qui invece le regole sono precise e specificate per la maggior parte fin da subito, e io, questo, lo apprezzo di più di una trama avvincente.
La trama è volutamente senza capo né coda perché è il racconto delle vicissitudini di Rygart e quindi di conseguenza prima del suo arrivo e dopo la sua partenza la storia non viene narrata. Certo, sono presenti anche molti flashback che spiegano per bene sia il funzionamento del mondo in cui è ambientato l'anime, sia il passato dei protagonisti della storia.
Un'altra caratteristica che ho apprezzato tantissimo nello svolgimento della trama è la calma nella narrazione: si prende sempre il tempo che serve per descrivere al meglio ogni cosa.
Passando al comparto grafica e animazione, niente da eccepire, la grafica è dettagliata combinata con alcune delle migliori animazioni che io abbia mai visto. Idem per la musica, perfetta per la narrazione e per il mio gusto anche molto bella.
Giusto una nota, agli effetti la storia non si conclude - nel senso che, come dicevo, è voluto - eppure non lascia interdetti come molte altre serie che avrebbero dovuto concludersi "veramente".
Poiché io non sono per niente un appassionato di robottoni/mecha e comunque ho apprezzato molto quest'opera, mi sento di consigliarlo.
Un fiore bianco nel deserto rosso, è nato con difficoltà in condizioni avverse e difficilmente potrà sopravvivere, questa è un'immagine che colpisce nella splendida opening dell'anime, ed è anche la condizione e il triste destino dell'amicizia tra Zess e Rygart, trovatisi, loro malgrado, a essere nemici in una logorante guerra.
Ma andiamo con ordine, Zess, Rygart, Sigyn e Hodr hanno frequentato la stessa accademia militare e sono diventati grandi amici. Zess è tornato al suo paese Athens, mentre gli altri tre sono tutti del regno di Krisna. In particolare Hodr ne era il principe, e ora è il giovane re, che ha sposato la sua bellissima e studiosa amica Sigyn.
La storia inizia quando Rygart viene chiamato a corte per via di una sua peculiare caratteristica, egli non possiede l'abilità magica di manipolare il quarzo: in un mondo in cui ogni macchinario è mosso da queste pietre magiche, inclusi i grandi mecha dell'esercito chiamati Golem, egli è considerato strano. Sigyn ha trovato nei sotterranei con il suo gruppo di ricerca un golem appartenuto a un'antica società estinta, che nessuno, neppure il suo più abile pilota, riesce a fare muovere, e quindi ella è convinta che forse solo un uomo privo di magia possa fare muovere qualcosa di così misterioso, e ha ragione. Il tempo stringe, Krisna ha bisogno di nuove armi, perché sta per essere attaccata dal potente esercito di Athens, e a guidare l'avanguardia ci sarà proprio Zess.
Finalmente quest'anime non presenta personaggi marmocchi che diventano eroi, ma schiera protagonisti dai 26 anni in su, con qualche eccezione, anche sposati e in certi casi con prole. Tuttavia i rapporti interpersonali non sembrano poi così adulti, per esempio non mi piace come è sviluppata la relazione tra il re e la regina, in sei film non li si vede nemmeno una volta abbracciati, non c'è mai contatto fisico, e questo pare strano poiché lui la ama, anche se lei sembra rivolgere la sua affezione in una diversa direzione, e non mi riferisco ai suoi amati libri.
Sono presenti molti temi ricorrenti, ad esempio il personaggio spensierato e scanzonato, amante della pace che non vuole mai essere coinvolto in nulla, ed è costretto suo malgrado a lottare e a schierarsi; insomma, è meglio salvare due amici e ucciderne uno che non salvarne nessuno, e poi, quando uno di quegli amici è il proprio re, non si ha molta scelta. Come al solito il salvatore della patria è l'ultimo scalzacane, da cui non ti saresti aspettato niente.
Un altro tema è quello della guerra pretestuosa, il più forte, Athens, trova una scusa per attaccare il più debole, e lo fa ovviamente per impossessarsi dei giacimenti di quarzo di cui la desertica Krisna è ricca… Questo mi ricorda qualcosa di molto reale e contemporaneo, ma non riesco a capire cosa, ah sì, la guerra per il petrolio, paesi desertici, ricchi di giacimenti… Non ci vuole molta fantasia per fare questo parallelismo.
Spicca anche il tema della manipolazione delle notizie e della storia, in particolare quello dell'indottrinamento scolastico delle nuove generazioni, al fine di diffondere il seme dell'odio verso il nemico e motivare la rabbia dei nuovi soldati, alterando pesantemente i programmi scolastici. Si tratta ancora una volta di situazioni che possiamo ritrovare in qualsiasi dittatura di destra o di sinistra, poiché ogni tirannia vive sulla manipolazione delle informazioni.
Il deserto rosso e i tramonti sono molto suggestivi, veniamo portati in un ambiente molto simile alla Monument Valley del Grand Canyon statunitense, di vallone in vallone si svolgono battaglie tra giganteschi robottoni, con profuso uso di tattiche militari e armi di ogni sorta, e la loro conseguenza sono le inevitabili morti.
In definitiva quest'anime presenta buona azione, musiche e grafica; molti temi triti e ritriti; rapporti interpersonali non entusiasmanti; e manca di un epilogo, poiché le light novel da cui è tratto sono in corso, quindi l'ultimo film resta molto aperto.
Ma andiamo con ordine, Zess, Rygart, Sigyn e Hodr hanno frequentato la stessa accademia militare e sono diventati grandi amici. Zess è tornato al suo paese Athens, mentre gli altri tre sono tutti del regno di Krisna. In particolare Hodr ne era il principe, e ora è il giovane re, che ha sposato la sua bellissima e studiosa amica Sigyn.
La storia inizia quando Rygart viene chiamato a corte per via di una sua peculiare caratteristica, egli non possiede l'abilità magica di manipolare il quarzo: in un mondo in cui ogni macchinario è mosso da queste pietre magiche, inclusi i grandi mecha dell'esercito chiamati Golem, egli è considerato strano. Sigyn ha trovato nei sotterranei con il suo gruppo di ricerca un golem appartenuto a un'antica società estinta, che nessuno, neppure il suo più abile pilota, riesce a fare muovere, e quindi ella è convinta che forse solo un uomo privo di magia possa fare muovere qualcosa di così misterioso, e ha ragione. Il tempo stringe, Krisna ha bisogno di nuove armi, perché sta per essere attaccata dal potente esercito di Athens, e a guidare l'avanguardia ci sarà proprio Zess.
Finalmente quest'anime non presenta personaggi marmocchi che diventano eroi, ma schiera protagonisti dai 26 anni in su, con qualche eccezione, anche sposati e in certi casi con prole. Tuttavia i rapporti interpersonali non sembrano poi così adulti, per esempio non mi piace come è sviluppata la relazione tra il re e la regina, in sei film non li si vede nemmeno una volta abbracciati, non c'è mai contatto fisico, e questo pare strano poiché lui la ama, anche se lei sembra rivolgere la sua affezione in una diversa direzione, e non mi riferisco ai suoi amati libri.
Sono presenti molti temi ricorrenti, ad esempio il personaggio spensierato e scanzonato, amante della pace che non vuole mai essere coinvolto in nulla, ed è costretto suo malgrado a lottare e a schierarsi; insomma, è meglio salvare due amici e ucciderne uno che non salvarne nessuno, e poi, quando uno di quegli amici è il proprio re, non si ha molta scelta. Come al solito il salvatore della patria è l'ultimo scalzacane, da cui non ti saresti aspettato niente.
Un altro tema è quello della guerra pretestuosa, il più forte, Athens, trova una scusa per attaccare il più debole, e lo fa ovviamente per impossessarsi dei giacimenti di quarzo di cui la desertica Krisna è ricca… Questo mi ricorda qualcosa di molto reale e contemporaneo, ma non riesco a capire cosa, ah sì, la guerra per il petrolio, paesi desertici, ricchi di giacimenti… Non ci vuole molta fantasia per fare questo parallelismo.
Spicca anche il tema della manipolazione delle notizie e della storia, in particolare quello dell'indottrinamento scolastico delle nuove generazioni, al fine di diffondere il seme dell'odio verso il nemico e motivare la rabbia dei nuovi soldati, alterando pesantemente i programmi scolastici. Si tratta ancora una volta di situazioni che possiamo ritrovare in qualsiasi dittatura di destra o di sinistra, poiché ogni tirannia vive sulla manipolazione delle informazioni.
Il deserto rosso e i tramonti sono molto suggestivi, veniamo portati in un ambiente molto simile alla Monument Valley del Grand Canyon statunitense, di vallone in vallone si svolgono battaglie tra giganteschi robottoni, con profuso uso di tattiche militari e armi di ogni sorta, e la loro conseguenza sono le inevitabili morti.
In definitiva quest'anime presenta buona azione, musiche e grafica; molti temi triti e ritriti; rapporti interpersonali non entusiasmanti; e manca di un epilogo, poiché le light novel da cui è tratto sono in corso, quindi l'ultimo film resta molto aperto.
"Break Blade" è un anime dall'impatto grafico interessante, con purtroppo pochi elementi originali. La storia s'impernia attorno a una guerra tra regni confinanti, che se le suonano a colpi di golem/robottoni giganti, infatti l'anime può essere considerato per certi versi un fantasy con condimento di tecnologia visto in molte altre serie. Ritroviamo anche l'amicizia tra rivali appartenenti a fazioni opposte che si combattono pur non volendolo fare, e ritroviamo pure il super golem che guarda caso viene pilotato dall'unico sfigato appartenente al regno che sta per essere sopraffatto (in epoche diverse era un adolescente di 16 anni, qui almeno è un contadino con più di 20 anni).
Le animazioni dei combattimenti seppur fatte bene ricalcano lo stile visto in Gundam 00, ovvero esiste una massa di robottoni carne da macello fatti con armature di burro che vengono puntualmente sconfitti dalla superiorità dei golem degli invasori, fino a che non arriva il super golem a riequilibrare la battaglia.
Seppur alcuni protagonisti sono stati ben caratterizzati a questi ne sono stati associati altri infantili e fuori luogo. Per esempio che ci fa una ragazzina di 12 anni con poca esperienza combattiva e con le tette grosse in una operazione d'incursione in terra nemica? E poi dopo varie operazioni in cui si è dimostrata una palla al piede, nel momento critico questa ragazzina si arrabbia e atterra tutti gli avversari. Sì insomma abbiamo anche l'elemento della rabbia scatenante che fa compiere grandi prodezze ai principianti e atterra i militari navigati.
A mio modo di vedere quest'anime pur rimescolando temi già noti, avrebbe avuto la possibilità di ergersi più in alto se non fosse per l'utilizzo di temi narrativi adolescenziali, forse per piacere a un pubblico giovane e anche apprezzante del fan service - viste le numerose scene della regina in mutande e svestita. "Bah" è il vero voto che vorrei dargli, occasione mancata di fare qualcosa di veramente bello.
Le animazioni dei combattimenti seppur fatte bene ricalcano lo stile visto in Gundam 00, ovvero esiste una massa di robottoni carne da macello fatti con armature di burro che vengono puntualmente sconfitti dalla superiorità dei golem degli invasori, fino a che non arriva il super golem a riequilibrare la battaglia.
Seppur alcuni protagonisti sono stati ben caratterizzati a questi ne sono stati associati altri infantili e fuori luogo. Per esempio che ci fa una ragazzina di 12 anni con poca esperienza combattiva e con le tette grosse in una operazione d'incursione in terra nemica? E poi dopo varie operazioni in cui si è dimostrata una palla al piede, nel momento critico questa ragazzina si arrabbia e atterra tutti gli avversari. Sì insomma abbiamo anche l'elemento della rabbia scatenante che fa compiere grandi prodezze ai principianti e atterra i militari navigati.
A mio modo di vedere quest'anime pur rimescolando temi già noti, avrebbe avuto la possibilità di ergersi più in alto se non fosse per l'utilizzo di temi narrativi adolescenziali, forse per piacere a un pubblico giovane e anche apprezzante del fan service - viste le numerose scene della regina in mutande e svestita. "Bah" è il vero voto che vorrei dargli, occasione mancata di fare qualcosa di veramente bello.
Questo è un commento che mi riprometto di rinnovare all'uscita dei tre film mancanti, essendo Break Blade una serie di 6 movie da 50 minuti l'uno. Dico subito che quest'opera deriva da un'altra cartacea quindi l'impazienza dell'attesa può essere lievemente sedata da questo, ma anche il manga non è concluso.
Notevole e ben gestito è l'elemento trama e intrighi; la storia segue le vicende del continente di Cruzon devastato dalla guerra, in quanto uno scomoda trattato di passaggio non ostile tra il regno di Krisna ed il regno di Orlando ha permesso lo scontro tra Athens e Orlando, spingendo Athens poi a volere invadere Krisna sia per vendicarsi del diritto di passaggio ceduto dal re di Krisna a Orlando, sia perché Krisna ha la fortuna di avere un territorio fertile e una fiorente industria peschiera, mentre Athens ha una terra brulla e poco coltivabile e ha pochissime risorse. Conquistare Krisna significherebbe per Athens ripristinare i danni subiti per gestire gli scontri ed avvicinarsi ad Orlando.
A farla da padrone su questa mappa di guerra e politica sono quattro amici dei tempi dell'accademia militare che ora si ritrovano schierati su fronti diversi e con motivazioni diverse a distanza di 5 anni dal diploma. Il re Hodr di Krisna; l'abilissimo pilota di Golem Zess, originario di Athens ed entrato nel corpo militare del suo paese per tenere a freno la sete di sangue del fratello maggiore Lokiss (cancelliere); Rygart, un ragazzo considerato "eccezionale" in quanto a differenza di tutta la popolazione non possiede la magia con cui attivare i cristalli di potere, vettori per la magia innata della popolazione; e infine Sygin, l'eccentrica scienziata famosa in accademia per stare rinchiusa nel suo laboratorio anche tre giorni di fila senza mangiare, bere o dormire.
E' attentissima l'analisi psicologica in quest'anime, profonda e non scontata, i personaggi sono persone complete e sfaccettate non è tutto come sembra e il loro passato è ciò che li definisce, trovo che il giochetto dei flashback di confronto "personaggi in tempo reale-personaggi all'epoca dell'accademia" sia davvero ben gestito e dia il giusto spettro di osservazione dei soggetti che così risultato più completi e le cui scelte sono più comprensibili.
Ritroviamo i quattro ormai venticinquenni alle prese con i loro ideali e la guerra che ineluttabilmente cambia le persone; il pacifico re di Krisna è costretto ad accettare la guerra con Athens invece di trattare per la pace in quanto nelle clausole di resa Athens chiede il suicidio di tutti i reali e affiliati, quindi osserviamo la psicologia del sovrano pacifista convinto che si costringe ad affrontare una guerra sostenuto da generali aventi idee e principi diversi e tutti a confronto. Osserviamo le cose perlopiù dagli occhi di Rygart, il qualche viene accidentalmente trascinato nella battaglia dalla fazione di Krisna per via della sua amicizia con il sovrano e consorte Sigyn, i quali mostrano un Golem senza eguali pilotabile solo da un soggetto che non possiede magia; con lui assistiamo al dramma del come si viva la morte di un'altra persona, al suo ideale di "nessuno deve mai morire per causa mia" che va a rotoli davanti a scontri dove fare prigionieri è improbabile e uccidere è la via più veloce e tatticamente più pratica, e vediamo come la sua indole si leda nel cedere alle regole della guerra.
Infine Zess, unico dei quattro schierato con Athens, per nascita e scelta di vita (bloccare il delirante fratello) è costretto a combattere contro i suoi grandi amici, soprattutto Rygart, il suo più grande confronto: il rapporto tra loro è a metà tra la reciproca ammirazione e il puro disprezzo. Zess è un militare, uno stratega incredibile, ma è un disilluso avendo visto gli orrori della guerra e della vita sul campo, Rygarth è un idealista che fa quasi rabbia e che solo quando si trova poi sul campo di battaglia a farsi delle domande e a ritrattare sui sui suoi punti di vista riesce a comprendere l'ottica dell'altro.
Bellissimo è il confronto, bellissime le rispettive crescite interiori dei personaggi e non solo dei principali, anche i generali, i commilitoni, i politici e via dicendo hanno una fine caratterizzazione, non ci sono soggetti appesi al nulla e ogni soggetto ha un suo preciso ruolo per lo sviluppo della narrazione.
Venendo al comparto tecnico siamo ad alti livelli sia per i disegni sia per le musiche, i mecha sono bel realizzati e gli è stato dato un che di logoro e deformato. Mi spiego: i Golem non sono lucenti e ben levigati, sono macchine grezze, meccaniche, con poca grazia e tanta funzionalità, i bulloni non sono nascosti da una mecha design elegante, ma da uno crudo e grezzo, che però ha davvero un gran fascino, i golem ricordano i Melef di Eescaflowne, ma ancora più grezzi.
I combattimenti sono realizzati in modo spettacolare, non sono ridicoli e non sono scontati, ma soprattutto i movimenti non sono sempre gli stessi. I personaggi sono ben definiti e il tratto è piacevole a vedersi.
Il comparto sonoro come ho già detto è notevole, opening ed ending sono molto piacevoli e le musiche di accompagnamento ben realizzate.
Sicuramente Break Blade è un anime che consiglio anche se pensare alla lunga attesa per vederne la fine direi che scoraggia un po', il manga aiuta limitatamente dato che anch'esso non è finito, ma è piacevole notare come sia mantenuta una discreta fedeltà tra i due. Il mio 8 è dettato anche da questo fatto, ossia che scegliere di fare 6 movie da 50 minuti con uscite così distanti le une dalle altre è sfiancante, per il resto è consigliatissimo.
Notevole e ben gestito è l'elemento trama e intrighi; la storia segue le vicende del continente di Cruzon devastato dalla guerra, in quanto uno scomoda trattato di passaggio non ostile tra il regno di Krisna ed il regno di Orlando ha permesso lo scontro tra Athens e Orlando, spingendo Athens poi a volere invadere Krisna sia per vendicarsi del diritto di passaggio ceduto dal re di Krisna a Orlando, sia perché Krisna ha la fortuna di avere un territorio fertile e una fiorente industria peschiera, mentre Athens ha una terra brulla e poco coltivabile e ha pochissime risorse. Conquistare Krisna significherebbe per Athens ripristinare i danni subiti per gestire gli scontri ed avvicinarsi ad Orlando.
A farla da padrone su questa mappa di guerra e politica sono quattro amici dei tempi dell'accademia militare che ora si ritrovano schierati su fronti diversi e con motivazioni diverse a distanza di 5 anni dal diploma. Il re Hodr di Krisna; l'abilissimo pilota di Golem Zess, originario di Athens ed entrato nel corpo militare del suo paese per tenere a freno la sete di sangue del fratello maggiore Lokiss (cancelliere); Rygart, un ragazzo considerato "eccezionale" in quanto a differenza di tutta la popolazione non possiede la magia con cui attivare i cristalli di potere, vettori per la magia innata della popolazione; e infine Sygin, l'eccentrica scienziata famosa in accademia per stare rinchiusa nel suo laboratorio anche tre giorni di fila senza mangiare, bere o dormire.
E' attentissima l'analisi psicologica in quest'anime, profonda e non scontata, i personaggi sono persone complete e sfaccettate non è tutto come sembra e il loro passato è ciò che li definisce, trovo che il giochetto dei flashback di confronto "personaggi in tempo reale-personaggi all'epoca dell'accademia" sia davvero ben gestito e dia il giusto spettro di osservazione dei soggetti che così risultato più completi e le cui scelte sono più comprensibili.
Ritroviamo i quattro ormai venticinquenni alle prese con i loro ideali e la guerra che ineluttabilmente cambia le persone; il pacifico re di Krisna è costretto ad accettare la guerra con Athens invece di trattare per la pace in quanto nelle clausole di resa Athens chiede il suicidio di tutti i reali e affiliati, quindi osserviamo la psicologia del sovrano pacifista convinto che si costringe ad affrontare una guerra sostenuto da generali aventi idee e principi diversi e tutti a confronto. Osserviamo le cose perlopiù dagli occhi di Rygart, il qualche viene accidentalmente trascinato nella battaglia dalla fazione di Krisna per via della sua amicizia con il sovrano e consorte Sigyn, i quali mostrano un Golem senza eguali pilotabile solo da un soggetto che non possiede magia; con lui assistiamo al dramma del come si viva la morte di un'altra persona, al suo ideale di "nessuno deve mai morire per causa mia" che va a rotoli davanti a scontri dove fare prigionieri è improbabile e uccidere è la via più veloce e tatticamente più pratica, e vediamo come la sua indole si leda nel cedere alle regole della guerra.
Infine Zess, unico dei quattro schierato con Athens, per nascita e scelta di vita (bloccare il delirante fratello) è costretto a combattere contro i suoi grandi amici, soprattutto Rygart, il suo più grande confronto: il rapporto tra loro è a metà tra la reciproca ammirazione e il puro disprezzo. Zess è un militare, uno stratega incredibile, ma è un disilluso avendo visto gli orrori della guerra e della vita sul campo, Rygarth è un idealista che fa quasi rabbia e che solo quando si trova poi sul campo di battaglia a farsi delle domande e a ritrattare sui sui suoi punti di vista riesce a comprendere l'ottica dell'altro.
Bellissimo è il confronto, bellissime le rispettive crescite interiori dei personaggi e non solo dei principali, anche i generali, i commilitoni, i politici e via dicendo hanno una fine caratterizzazione, non ci sono soggetti appesi al nulla e ogni soggetto ha un suo preciso ruolo per lo sviluppo della narrazione.
Venendo al comparto tecnico siamo ad alti livelli sia per i disegni sia per le musiche, i mecha sono bel realizzati e gli è stato dato un che di logoro e deformato. Mi spiego: i Golem non sono lucenti e ben levigati, sono macchine grezze, meccaniche, con poca grazia e tanta funzionalità, i bulloni non sono nascosti da una mecha design elegante, ma da uno crudo e grezzo, che però ha davvero un gran fascino, i golem ricordano i Melef di Eescaflowne, ma ancora più grezzi.
I combattimenti sono realizzati in modo spettacolare, non sono ridicoli e non sono scontati, ma soprattutto i movimenti non sono sempre gli stessi. I personaggi sono ben definiti e il tratto è piacevole a vedersi.
Il comparto sonoro come ho già detto è notevole, opening ed ending sono molto piacevoli e le musiche di accompagnamento ben realizzate.
Sicuramente Break Blade è un anime che consiglio anche se pensare alla lunga attesa per vederne la fine direi che scoraggia un po', il manga aiuta limitatamente dato che anch'esso non è finito, ma è piacevole notare come sia mantenuta una discreta fedeltà tra i due. Il mio 8 è dettato anche da questo fatto, ossia che scegliere di fare 6 movie da 50 minuti con uscite così distanti le une dalle altre è sfiancante, per il resto è consigliatissimo.
Un anime potenzialmente interessante, peccato che si trovino soltanto i primi due episodi di questa miniserie, composta da sei capitoli.
La storia è piuttosto originale, vengono difatti invertiti i ruoli all'interno della società rappresentata: la magia è la normalità mentre il "comune" è eccezione.
Il background è ben sviluppato sia dal punto sociale che geografico e per quanto riguarda le tecnologie mentre, sul fronte della caratterizzazione dei personaggi, non v'è nessun elemento di spicco rispetto ad altri anime di questo genere.
Il mecha design è interessante in quanto non ricalca nulla di quel che già si è visto e, come già detto prima, la macchina più semplice e meccanica risulta quella più entusiasmante. Le animazioni dei mech, comunque, possono ricordare, agli amanti del genere, i movimenti e le abilità base di quel che s'è avuto modo di maneggiare nei vari "Armored Core".
L'animazione è ben fatta ed il disegno è di primissima qualità, in linea con gli anime di ultima generazione. La computer grafica è quasi assente e questo aspetto, trovo, dà maggior valore a quest'opera.
Una produzione che sembra non aver badato a spese per un risultato di sicuro impatto. Non resterete sicuramente delusi, intanto attendiamo con ansia gli altri 4 episodi mancanti.
La storia è piuttosto originale, vengono difatti invertiti i ruoli all'interno della società rappresentata: la magia è la normalità mentre il "comune" è eccezione.
Il background è ben sviluppato sia dal punto sociale che geografico e per quanto riguarda le tecnologie mentre, sul fronte della caratterizzazione dei personaggi, non v'è nessun elemento di spicco rispetto ad altri anime di questo genere.
Il mecha design è interessante in quanto non ricalca nulla di quel che già si è visto e, come già detto prima, la macchina più semplice e meccanica risulta quella più entusiasmante. Le animazioni dei mech, comunque, possono ricordare, agli amanti del genere, i movimenti e le abilità base di quel che s'è avuto modo di maneggiare nei vari "Armored Core".
L'animazione è ben fatta ed il disegno è di primissima qualità, in linea con gli anime di ultima generazione. La computer grafica è quasi assente e questo aspetto, trovo, dà maggior valore a quest'opera.
Una produzione che sembra non aver badato a spese per un risultato di sicuro impatto. Non resterete sicuramente delusi, intanto attendiamo con ansia gli altri 4 episodi mancanti.