LISTENERS
In un mondo dove alcune persone sono in grado di guidare robot tramite un cavo jack inseribile nel proprio corpo, quelle dotate di questo potere vengono nominate player. Tutto inizia con l'incontro tra Echo e ų, in una città discarica. I due partiranno per un viaggio per affrontare e scoprire sia le origini dei senza orecchie che il passato di ų ormai dimenticato, così formando una coppia di un player e un tecnico per questi amplificatori.
Questo anime è assolutamente sconsigliato da vedere, già la storia è molto complicata, poi il comparato tecnico ci ha messo veramente del suo per far cadere in rovina questo anime. Non so da che parte iniziare, se dire che il qualitativo animato fa pena oppure parlare della narrazione veramente poco scorrevole e molto pesante. I combattimenti sono veramente ridicoli e i personaggi veramente abbozzati e privi di personalità. Dalla trama pensavo avesse potenziale, invece mi sono lasciato illudere, e dopo dieci episodi di ridicolo puro ho deciso di 'droppare', nonostante me ne mancassero solo due da vedere. L'unica cosa positiva che propone sono le musiche rock, ovviamente ti caricano per due secondi, e poi tutto torna allo stesso livello qualitativo.
Nonostante non sia assolutamente il mio genere preferito, posso chiaramente dire di non vederlo assolutamente, non ne vale la pena con queste animazioni e la storia veramente confusionale. Nel complesso, da scartare.
Questo anime è assolutamente sconsigliato da vedere, già la storia è molto complicata, poi il comparato tecnico ci ha messo veramente del suo per far cadere in rovina questo anime. Non so da che parte iniziare, se dire che il qualitativo animato fa pena oppure parlare della narrazione veramente poco scorrevole e molto pesante. I combattimenti sono veramente ridicoli e i personaggi veramente abbozzati e privi di personalità. Dalla trama pensavo avesse potenziale, invece mi sono lasciato illudere, e dopo dieci episodi di ridicolo puro ho deciso di 'droppare', nonostante me ne mancassero solo due da vedere. L'unica cosa positiva che propone sono le musiche rock, ovviamente ti caricano per due secondi, e poi tutto torna allo stesso livello qualitativo.
Nonostante non sia assolutamente il mio genere preferito, posso chiaramente dire di non vederlo assolutamente, non ne vale la pena con queste animazioni e la storia veramente confusionale. Nel complesso, da scartare.
"LISTENERS" è l'ultima opera di Dai Sato, già noto per opere come "Eureka Seven", "Ghost in The Shell: Stand Alone Complex" e "Space Dandy". La serie è ambientata in un mondo distopico post-apocalittico, nel quale la musica è scomparsa. Echo Rec è un ragazzo che si guadagna da vivere raccogliendo rifiuti e scarti nella città discarica di Liverchester, e vedrà cambiare la sua vita radicalmente dall'incontro di una ragazza svenuta tra le cianfrusaglie della discarica, chiaro omaggio ad Alita. La ragazza soffre d'amnesia, ed Echo le darà il nome Mu. La ragazza si scoprirà essere una Player, ovvero una persona dotata di un jack sul corpo al quale può essere collegato un amplificatore che permette di generare un Mecha, usato per combattere la razza degli Earless, che sembrano minacciare l'esistenza del genere umano. Mu sembra avere dei legami con Jimi Stonefree, il Player più famoso della storia, scomparso una decina d'anni prima in un evento che avrebbe dovuto risolvere la questione degli Earless, ma che si tradusse in una sonora sconfitta per l'umanità. Echo e Mu intraprendono così un viaggio per scoprire cosa nasconda il passato di Mu e cosa la leghi a Jimi Stonefree.
"LISTENERS" è una serie fantascientifica che prende spunto da temi della Controcultura, come già fatto in passato da altre opere, riproponendoli con un proprio tocco d'originalità. Mu ed Echo viaggiano ininterrottamente in un mondo disastrato, affrontando e superando numerose avversità, conoscendo nuove persone e scoprendo nuovi luoghi, esperienze che permettono loro di intraprendere una propria crescita interiore, nel tentativo di trovare la propria posizione nel mondo. Ciò non va a riflettersi solo su di loro, ma anche sulle persone con cui interloquiscono durante il viaggio, che ne usciranno positivamente influenzate. I riferimenti musicali presenti nella serie sono innumerevoli, sia nelle ambientazioni che nei personaggi, come, ad esempio, il Bar Oasis, Jimi Stonefree, mix di Jimi Hendrix e del suo brano "Stonefree", o Denka (Sua Maestà), chiaro rimando a Prince. Gli stessi titoli degli episodi rimandano a brani musicali degli artisti citati nella serie.
La trama è il punto dolente della serie, in quanto risulta evidentemente troppo compressa per una serie di dodici episodi, che sarebbe stata certamente sviluppata in modo migliore con un numero maggiore di episodi. In tempi di pandemia globale si è probabilmente preferito ridurre la produzione per contenere i costi, a scapito della scorrevolezza della trama.
Il character design di pomodorosa è davvero buono e ricorda molto quello di "Eureka Seven". I personaggi hanno un aspetto abbastanza infantile, ma simboleggiano l'ottimismo degli stessi nei confronti di un mondo devastato e oscuro. Il design dei personaggi e dell'ambiente circostante si bilanciano alla perfezione. Notevole la cura nel rappresentare le apparecchiature dei Player, fedeli riproduzioni di modelli d'amplificatori realmente esistenti. Il design dei Mecha ha delle note steampunk che si adattano alla perfezione al mondo in cui questi interagiscono. I loro movimenti abbastanza goffi, anche durante i combattimenti, rendono un buon livello di realtà delle loro azioni, della difficoltà nell'usarli, oltre ad offrire una sottile vena di comicità, la quale è sempre presente durante la serie.
Rye Takahashi presta la sua voce a Mu, mentre Ayumu Murase è quella di Echo. Uno dei punti di forza di "LISTENERS" è proprio la chimica che si instaura tra i due personaggi principali, resa perfettamente dai doppiatori. La forza del loro rapporto, la loro singola essenza, l'essere disponibili l'uno per l'altro, tutto ciò ci viene trasmesso egregiamente. Attraverso la voce di Mu possiamo capire la sua ricerca interiore e i suoi sentimenti più profondi, così come attraverso la voce di Echo possiamo veramente sentire il suo forte desiderio di uscire dalla propria bolla di sicurezza. Altri doppiatori di rilievo presenti in "LISTENERS" sono Rie Kugimiya (Al da "Fullmetal Alchemist") nei panni di Nir, Junichi Sawabe nel ruolo di Denka, Atsuko Tanaka come Kim, e Jun Fukuyama come Jimi.
La musica è ovviamente l'anima di questa serie e la fa da padrona. In ogni episodio vengono usati parecchi riff di chitarra, declinati per ogni stato dell'animo, a seconda delle emozioni che il regista ci vuole veicolare. Ogni episodio presenta un'ending differente, cantata da Rie Takahashi. Attraverso ogni ending, chiaramente studiate per ciascun episodio, possiamo apprezzare il talento di Rie Takahashi e le emozioni che ci vuole trasmettere.
Questa serie sarebbe stata davvero un gioiello, se fosse durata ventiquattro episodi, i soli dodici l'hanno certamente penalizzata per quanto riguarda lo sviluppo della trama e di alcuni personaggi. La figura di Jimi poteva essere sviluppata maggiormente rispetto a quanto fatto, così come gli Earless. Considerando comunque che la musica è il punto focale della serie, attorno alla quale ruota tutto il resto, "LISTENERS" è stato comunque un anime che ho apprezzato, le componenti s'incastravano abbastanza bene. Già il solo cercare tutti i riferimenti musicali è stato divertente. Non è certamente una serie per tutti, ad alcuni potrà risultare pedante in certi momenti, ma è comunque godibile, si lascia guardare e migliora di episodio in episodio fino al climax finale.
"LISTENERS" è una serie fantascientifica che prende spunto da temi della Controcultura, come già fatto in passato da altre opere, riproponendoli con un proprio tocco d'originalità. Mu ed Echo viaggiano ininterrottamente in un mondo disastrato, affrontando e superando numerose avversità, conoscendo nuove persone e scoprendo nuovi luoghi, esperienze che permettono loro di intraprendere una propria crescita interiore, nel tentativo di trovare la propria posizione nel mondo. Ciò non va a riflettersi solo su di loro, ma anche sulle persone con cui interloquiscono durante il viaggio, che ne usciranno positivamente influenzate. I riferimenti musicali presenti nella serie sono innumerevoli, sia nelle ambientazioni che nei personaggi, come, ad esempio, il Bar Oasis, Jimi Stonefree, mix di Jimi Hendrix e del suo brano "Stonefree", o Denka (Sua Maestà), chiaro rimando a Prince. Gli stessi titoli degli episodi rimandano a brani musicali degli artisti citati nella serie.
La trama è il punto dolente della serie, in quanto risulta evidentemente troppo compressa per una serie di dodici episodi, che sarebbe stata certamente sviluppata in modo migliore con un numero maggiore di episodi. In tempi di pandemia globale si è probabilmente preferito ridurre la produzione per contenere i costi, a scapito della scorrevolezza della trama.
Il character design di pomodorosa è davvero buono e ricorda molto quello di "Eureka Seven". I personaggi hanno un aspetto abbastanza infantile, ma simboleggiano l'ottimismo degli stessi nei confronti di un mondo devastato e oscuro. Il design dei personaggi e dell'ambiente circostante si bilanciano alla perfezione. Notevole la cura nel rappresentare le apparecchiature dei Player, fedeli riproduzioni di modelli d'amplificatori realmente esistenti. Il design dei Mecha ha delle note steampunk che si adattano alla perfezione al mondo in cui questi interagiscono. I loro movimenti abbastanza goffi, anche durante i combattimenti, rendono un buon livello di realtà delle loro azioni, della difficoltà nell'usarli, oltre ad offrire una sottile vena di comicità, la quale è sempre presente durante la serie.
Rye Takahashi presta la sua voce a Mu, mentre Ayumu Murase è quella di Echo. Uno dei punti di forza di "LISTENERS" è proprio la chimica che si instaura tra i due personaggi principali, resa perfettamente dai doppiatori. La forza del loro rapporto, la loro singola essenza, l'essere disponibili l'uno per l'altro, tutto ciò ci viene trasmesso egregiamente. Attraverso la voce di Mu possiamo capire la sua ricerca interiore e i suoi sentimenti più profondi, così come attraverso la voce di Echo possiamo veramente sentire il suo forte desiderio di uscire dalla propria bolla di sicurezza. Altri doppiatori di rilievo presenti in "LISTENERS" sono Rie Kugimiya (Al da "Fullmetal Alchemist") nei panni di Nir, Junichi Sawabe nel ruolo di Denka, Atsuko Tanaka come Kim, e Jun Fukuyama come Jimi.
La musica è ovviamente l'anima di questa serie e la fa da padrona. In ogni episodio vengono usati parecchi riff di chitarra, declinati per ogni stato dell'animo, a seconda delle emozioni che il regista ci vuole veicolare. Ogni episodio presenta un'ending differente, cantata da Rie Takahashi. Attraverso ogni ending, chiaramente studiate per ciascun episodio, possiamo apprezzare il talento di Rie Takahashi e le emozioni che ci vuole trasmettere.
Questa serie sarebbe stata davvero un gioiello, se fosse durata ventiquattro episodi, i soli dodici l'hanno certamente penalizzata per quanto riguarda lo sviluppo della trama e di alcuni personaggi. La figura di Jimi poteva essere sviluppata maggiormente rispetto a quanto fatto, così come gli Earless. Considerando comunque che la musica è il punto focale della serie, attorno alla quale ruota tutto il resto, "LISTENERS" è stato comunque un anime che ho apprezzato, le componenti s'incastravano abbastanza bene. Già il solo cercare tutti i riferimenti musicali è stato divertente. Non è certamente una serie per tutti, ad alcuni potrà risultare pedante in certi momenti, ma è comunque godibile, si lascia guardare e migliora di episodio in episodio fino al climax finale.