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alex di gemini

Episodi visti: 52/52 --- Voto 8
A differenza degli altri meisaku, "Rascal" si ispira a una storia vera: Sterling, il ragazzo protagonista, è il famoso scrittore americano Sterling North, che descrive l'intenso anno passato con Rascal nel suo volume autobiografico "Rascal, a Memoir of a Better Era".
L'anime si ispira fedelmente all'opera, pur con vari episodi filler e pur rimuovendo il fratello maggiore di Sterling, sostituendolo con un'inesistente sorella maggiore.

Sterling ha undici anni e uno sconfinato amore per gli animali. Trovato il procione Rascal rimasto senza madre, uccisa da un cacciatore, decide di tenerlo e curarlo. Da qui vivranno molte piccole e realistiche avventure, in compagnia di amici che apprezzano la sua scelta e di vicini e altre persone che invece gli metteranno i bastoni tra le ruote. Il tutto durerà circa un anno, finché non sarà costretto ad abbandonarlo.
L'anime risulta molto ricco e godibilissimo anche da un pubblico non infantile, in una lunga serie di situazioni che descrivono in maniera realistica (e non disneyana) il non facile rapporto uomo animale, ma trovo che il messaggio fondamentale sia uno. Nel ripensare a questa serie sono infatti emersi tantissimi ricordi, riassunti da una semplice frase: "E' giusto così", la stessa frase che disse Kant in punto di morte.

Il tema della perdita, della "morte", è infatti presente lungo tutta la storia. Rascal ha perso la madre e anche Sterling ben presto perderà la sua, malata di tumore. Nel libro ciò era avvenuto quando il protagonista aveva solo sette anni, ma, per dare senso alla storia, nell'anime la cosa è stata ritardata. Sterling, poi, perderà molti dei suoi sogni di ragazzino, dovendo comprendere quanto non sia facile la convivenza tra uomini e animali selvatici. E non finisce qui: dedicherà molto tempo ed energie a un altro suo sogno: la costruzione di una canoa, che potrà usare solo un paio di volte, prima di doverla lasciare per il suo trasferimento in città. Il padre infatti, pur essendo ricco, finisce col rovinarsi, non per sua colpa, e dovranno quindi lasciare tutto e vivere altrove e separati. Ma il peggio assoluto sarà abbandonare Rascal che, ormai cresciuto, vorrà cercarsi una compagna. In un finale struggente Sterling dovrà abbandonarlo e lasciarlo libero.

Una storia triste, un ottimo modo di parlare del duro tema della perdita, eppure non vi è disperazione, ma un senso di accettazione della vita e delle sue leggi un deciso "E' giusto così".
La grafica e la colonna sonora sono nella media dell'epoca, anche il doppiaggio è valido, specialmente la voce di Sterling, che rende davvero bene il carattere del personaggio.
Un cartone animato molto buono per i bambini, ma che ha molto da dire agli adulti, così, con un po' di generosità, do otto.

Una curiosità: dato l'enorme successo, in Giappone vennero importati i procioni, animali non presenti nella fauna dell'arcipelago.