Gibiate
Un virus si sta diffondendo per il mondo a causa di due piccolissime case di animazione giapponesi (lunch box e Studio Elle) le quali però hanno fatto un pessimo lavoro e dunque sono pochi a vederlo e pochissimi a parlarne: il virus si chiama "Gibiate" ed è caratterizzato da domande continue sui perché della sceneggiatura.
Virus coltivati su un altra galassia arrivano sulla terra per colpa di uno scienziato in fuga dal suo pianeta, fortissimi guerrieri arrivano dal passato per salvare il futuro, alla fine resteranno solo X persone che non si sa come andranno avanti… e ogni tanto ti chiedi il perché di tutto questo.
I mostri in CG sono tremendi ma ci possono stare, la sceneggiatura sembra messa su da un bambino e ci può stare, la logica del tutto non c’è ma tutto può passare quando uno si diverte…
E qui il problema: hanno buttato tutto in un calderone trash, trovate più o meno riuscite senza però riuscire a far dare dai telespettatori molti voti positivi: i combattimenti in linea di massimo sono interessanti, ma è l’unica voce positiva. I personaggi spuntano e si muovono senza un loro pieno perché… e tu ti chiedi come mai è li? Come mai fa questo quando è più logico che…?
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Anche il (semi) happy end non ha ragione di essere… anche perché come vivranno l’indomani i sopravvissuti? Mi ha sorpreso che fra questi ultimi non ci sia… no non lo dico. Se avete il coraggio di vedere la serie lo scoprirete da soli.
Fine parte contenente spoiler
Per adesso io vi dico che sono uno dei pochi che dà nel complesso un sei e non sono neanche sicuro di questo voto perché ci sono stati degli episodi (pochi) in cui sono stato per qualche motivo ben colpito ma ci sono stati anche episodi bruttissimi e quindi devo mediare fra queste impressioni.
Virus coltivati su un altra galassia arrivano sulla terra per colpa di uno scienziato in fuga dal suo pianeta, fortissimi guerrieri arrivano dal passato per salvare il futuro, alla fine resteranno solo X persone che non si sa come andranno avanti… e ogni tanto ti chiedi il perché di tutto questo.
I mostri in CG sono tremendi ma ci possono stare, la sceneggiatura sembra messa su da un bambino e ci può stare, la logica del tutto non c’è ma tutto può passare quando uno si diverte…
E qui il problema: hanno buttato tutto in un calderone trash, trovate più o meno riuscite senza però riuscire a far dare dai telespettatori molti voti positivi: i combattimenti in linea di massimo sono interessanti, ma è l’unica voce positiva. I personaggi spuntano e si muovono senza un loro pieno perché… e tu ti chiedi come mai è li? Come mai fa questo quando è più logico che…?
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Anche il (semi) happy end non ha ragione di essere… anche perché come vivranno l’indomani i sopravvissuti? Mi ha sorpreso che fra questi ultimi non ci sia… no non lo dico. Se avete il coraggio di vedere la serie lo scoprirete da soli.
Fine parte contenente spoiler
Per adesso io vi dico che sono uno dei pochi che dà nel complesso un sei e non sono neanche sicuro di questo voto perché ci sono stati degli episodi (pochi) in cui sono stato per qualche motivo ben colpito ma ci sono stati anche episodi bruttissimi e quindi devo mediare fra queste impressioni.
Anime che, purtroppo, si è rivelato davvero scadente, e lo dico con rammarico, nonostante la trama risulti fin da subito banale e prevedibile, e tutti gli altri mille problemi che l'opera innegabilmente ha, a me la storia in sé non è dispiaciuta del tutto, e credo che con un lavoro onesto alle spalle, sarebbe stato un'anime "normale".
Detto questo, ahimè, mi tocca parlare di quello che non è andato in questa serie, ovvero praticamente tutto: in primis tutti il comparto grafico e di regia, davvero sconvolgenti, non so se è stata una scelta voluta o non avevano abbastanza budget a disposizione, ma in entrambe le ipotesi il risulto finale è stato davvero tremendo, e mi fermo qui. Secondo punto sicuramente ricade sullo svolgimento della trama, infatti le spiegazioni date, e in particolare quelle conclusive, non stanno né in cielo né in terra, non so chi le abbia inventate, ma quel qualcuno andava fermato, e come se non bastasse la storia è piena di situazioni forzate, per non dire a caso, e di azioni completamente non sense da parte dei personaggi, che si comportano davvero in maniera assurda per tutta la serie.
Per ultimo vorrei citare anche la gestione dei personaggi/colpi di scena, entrambi vengono gestiti del tutto a casaccio, senza un peso specifico né per la trama né per i personaggi stessi, che sembrano impassibili davanti a qualsiasi cosa accada davanti ai loro occhi.
Per l'appunto anche i personaggi non si salvano da questo disastro, e manco a dirlo, risultano tutti i soliti anonimi e senza personalità, praticamente dei burattini che fanno cose scontante senza un briciolo di animo.
In conclusione, anime davvero orribile per fattura e qualità, è stato come vedere uno di quei film di bassa lega, dove ci sono quegli animali giganti che attaccano le persone. In pratica questa ne è la versione animata.
Voto finale: 4
Detto questo, ahimè, mi tocca parlare di quello che non è andato in questa serie, ovvero praticamente tutto: in primis tutti il comparto grafico e di regia, davvero sconvolgenti, non so se è stata una scelta voluta o non avevano abbastanza budget a disposizione, ma in entrambe le ipotesi il risulto finale è stato davvero tremendo, e mi fermo qui. Secondo punto sicuramente ricade sullo svolgimento della trama, infatti le spiegazioni date, e in particolare quelle conclusive, non stanno né in cielo né in terra, non so chi le abbia inventate, ma quel qualcuno andava fermato, e come se non bastasse la storia è piena di situazioni forzate, per non dire a caso, e di azioni completamente non sense da parte dei personaggi, che si comportano davvero in maniera assurda per tutta la serie.
Per ultimo vorrei citare anche la gestione dei personaggi/colpi di scena, entrambi vengono gestiti del tutto a casaccio, senza un peso specifico né per la trama né per i personaggi stessi, che sembrano impassibili davanti a qualsiasi cosa accada davanti ai loro occhi.
Per l'appunto anche i personaggi non si salvano da questo disastro, e manco a dirlo, risultano tutti i soliti anonimi e senza personalità, praticamente dei burattini che fanno cose scontante senza un briciolo di animo.
In conclusione, anime davvero orribile per fattura e qualità, è stato come vedere uno di quei film di bassa lega, dove ci sono quegli animali giganti che attaccano le persone. In pratica questa ne è la versione animata.
Voto finale: 4
Avviso, questa recensione contiene pesanti spoiler. Ma attenzione, non lo dico per evitare che chi voglia seguire la serie li legga, tutt’altro! Lo scrivo come avvertimento, come monito per chiunque possa pensare di provare a vedere “Gibiate”: non fatelo! Non fatelo semplicemente perché questa è una delle serie più brutte che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni e, in generale, se la gioca con una cerchia molto ristretta che non consiglierei a nessuno, a meno che non si voglia alimentare il proprio lato masochista, e chi sono io per impedirlo in questo caso…
La trama di “Gibiate” è la componente più infida di questa serie perché potrebbe sembrare anche interessante tanto da poter convincere qualcuno a guardarla, ma fortunatamente basta già il primo episodio per far scattare una campanella e fare la scelta migliore che io, ahimè, non ho fatto. Siamo a Tokyo nel 2030; il mondo è sopravvissuto al Covid ma nulla può contro il virus Gibia che, invece di far ammalare chi lo contrae, lo trasforma in un orribile mostro assetato di sangue, pronto a contagiare, e quindi trasformare, qualunque essere umano venga punto dal suo pungiglione. In questo scenario semi-apocalittico si muove Kathleen Funada, la nostra protagonista, fresca diciottenne che, in compagnia della madre e del dr. Yoshinaga, resiste in una piccola comunità nella speranza che le ricerche del suddetto dottore possano portare alla scoperta di un vaccino che salvi l’umanità. In questa missione arriveranno ad aiutarla Sensui e Kenroku, guerrieri del primo periodo Edo (attorno al 1600) che, dopo un misterioso viaggio nel tempo, si ritrovano in quest’epoca pronti a far fruttare le loro abilità nel combattimento nella lotta contro i Gibia.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Già solo questo incipit porta tante domande sul tasso alcolico di chi ha curato la sceneggiatura ma, come si dice in questi casi, il meglio doveva ancora venire! Eh sì, perché non bastavano il virus, l’epidemia, i mostri, l’umanità in rovina e i viaggi nel tempo buttati lì a rendere questa serie un calderone malriuscito di situazioni stereotipate e personaggi insignificanti, no, il colpo di genio, il tocco di classe lo ritroviamo nel ‘plot twist’ (ah!) finale che, in preda evidentemente ad esaltazioni ‘triggeriane’, ci butta in mezzo pure gli alieni!! A fine serie si scoprirà infatti che tutto il casino legato al virus Gibia è dovuto al buon dottor Yoshinaga che, in realtà, è un alieno proveniente da un altro pianeta, mai nominato, mai localizzato, mai fatto vedere. Yoshi, come sarà chiamato per semplicità d’ora in avanti, era innamorato di una ragazza chiamata Meteora la quale, trasformatasi in un mostro per cause che non mi dilungo a spiegare (sono comunque stupide), venne congelata in una capsula criogenica in attesa di trovare una cura che la guarisca. Costretto a fuggire dal suo pianeta, per motivi illustrati con la stessa velocità in cui io sto scrivendo adesso, Yoshi si riscopre novello Icaro e, volando troppo vicino al sole, finisce per perdere il controllo dell’astronave che scarica la capsula di Meteora sulla Terra cominciando a spargere il virus Gibia tra gli umani. Potrebbe andare subito a recuperarla ma, per motivi mai spiegati, Yoshi decide di orbitare intorno alla Terra per qualche tempo cosicché, quando decide di atterrare in Giappone nonostante sappia che Meteora sia atterrata in Europa (?), il mondo sarà già sconvolto dal virus e lui sarà praticamente costretto a compiere ricerche per un vaccino che possa salvare la sua amata millantando un impegno umanitario che ovviamente non esiste.
Sarebbe difficile superare una soluzione ridicola come questa eppure, per spiegare l’altro mistero della serie, ovvero i viaggi nel tempo, “Gibiate” ci riesce, sancendo di fatto il suo unico vero pregio: riuscire a fare ad ogni episodio che avanza costantemente più schifo del precedente. Senza perdermi troppo perché non serve, a far scattare il viaggio nel tempo è la stessa Kathleen la quale, esprimendo un desiderio mentre guarda delle comete che in realtà erano la capsula di Meteora, chiede semplicemente a Dio di “darle la forza” e questo Dio buontempone l’accontenta, richiamando nella sua epoca dei guerrieri armati di spade, catene e bastoni per combattere dei mostri che bombe e mitragliatrici odierne faticano a contenere, grazie Signore grazie proprio!
Fine parte contente spoiler
Ci sarebbe tanto da dire anche sulla tremenda caratterizzazione dei personaggi ma diventerebbe un’ analisi troppo tediosa per cui lascio il ‘piacere’ della scoperta a chi, nonostante tutto quello che ho scritto finora, deciderà di provare a vedere “Gibiate”; da parte mia posso assicurare quantomeno una discreta varietà tra guerrieri imbranati, yakuza modello armata Brancaleone e Rambo improvvisati.
La ciliegina sulla torta a base di trash di “Gibiate” però è, senza dubbio, il suo comparto tecnico visto che questa serie è tanto brutta da seguire quanto lo è da vedere. Partiamo però dalla cosa migliore, o per meglio dire più passabile, che è il character design dei personaggi di Yoshitaka Amano: un po’ retrò, molto dettagliato, finché ci si limita ai personaggi umani lo possiamo definire anche un lavoro ben fatto. Lavoro che viene rovinato da tutto quello che lo circonda, partendo dalla scelta dei colori veramente infelice fino alle pessime animazioni incapaci di far rendere in maniera accettabile sia i movimenti più banali che gli scontri più elaborati; in questo quadro trionfa il pugno nell'occhio per eccellenza dell’anime che è l’orribile CG, utilizzata per creare e animare i poveri Gibia, che profumava quasi di PSone tanto era malfatta, anacronistica e completamente slegata dal resto del disegno tradizionale. Aggiungo due piccole chicche per completare la breve analisi di questo disastro che ho trovato quantomeno peculiari in questa serie: un pizzico di egocentrismo, visto che durante l’episodio veniva mostrato ripetutamente il titolo della serie quasi ad imprimere nella mente degli spettatori come si chiamasse la schifezza che stavano guardando, e l’utilizzo di simpatiche transizioni tra una scena e l’altra, soprattutto negli episodi iniziali, che sembravano prese pari pari da windows movie maker dei primi anni duemila. Sul comparto audio di “Gibiate” ho davvero poco da dire: la colonna sonora è tranquillamente trascurabile ma era davvero difficile creare delle musiche che potessero esaltare immagini simili, il doppiaggio giapponese è comunque nella norma di una produzione stagionale, le due sigle sono discrete tutto sommato, soprattutto l’ending “Endless ~Across the Time~” che aveva la giusta musicalità per un anime sulla carta drammatico, ma in realtà ridicolmente grottesco.
Il voto da assegnare a “Gibiate” è giusto un mero atto formale per racchiudere brevemente un giudizio su un progetto che difficilmente può essere definito se non fallimentare; in ogni caso, anche per rispetto a chi ci ha lavorato, chi l’ha distribuito (perché le schifezze in qualche modo ci arrivano sempre regolarmente…) e chi, nonostante tutto, l’ha visto, gli regalo un 3 frutto di queste considerazioni del tutto personali che nulla toglie alla valutazione che avevo fatto sin dal primo rigo di questa recensione, e cioè che questa serie è sicuramente da evitare senza dubbi né rimorsi.
La trama di “Gibiate” è la componente più infida di questa serie perché potrebbe sembrare anche interessante tanto da poter convincere qualcuno a guardarla, ma fortunatamente basta già il primo episodio per far scattare una campanella e fare la scelta migliore che io, ahimè, non ho fatto. Siamo a Tokyo nel 2030; il mondo è sopravvissuto al Covid ma nulla può contro il virus Gibia che, invece di far ammalare chi lo contrae, lo trasforma in un orribile mostro assetato di sangue, pronto a contagiare, e quindi trasformare, qualunque essere umano venga punto dal suo pungiglione. In questo scenario semi-apocalittico si muove Kathleen Funada, la nostra protagonista, fresca diciottenne che, in compagnia della madre e del dr. Yoshinaga, resiste in una piccola comunità nella speranza che le ricerche del suddetto dottore possano portare alla scoperta di un vaccino che salvi l’umanità. In questa missione arriveranno ad aiutarla Sensui e Kenroku, guerrieri del primo periodo Edo (attorno al 1600) che, dopo un misterioso viaggio nel tempo, si ritrovano in quest’epoca pronti a far fruttare le loro abilità nel combattimento nella lotta contro i Gibia.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Già solo questo incipit porta tante domande sul tasso alcolico di chi ha curato la sceneggiatura ma, come si dice in questi casi, il meglio doveva ancora venire! Eh sì, perché non bastavano il virus, l’epidemia, i mostri, l’umanità in rovina e i viaggi nel tempo buttati lì a rendere questa serie un calderone malriuscito di situazioni stereotipate e personaggi insignificanti, no, il colpo di genio, il tocco di classe lo ritroviamo nel ‘plot twist’ (ah!) finale che, in preda evidentemente ad esaltazioni ‘triggeriane’, ci butta in mezzo pure gli alieni!! A fine serie si scoprirà infatti che tutto il casino legato al virus Gibia è dovuto al buon dottor Yoshinaga che, in realtà, è un alieno proveniente da un altro pianeta, mai nominato, mai localizzato, mai fatto vedere. Yoshi, come sarà chiamato per semplicità d’ora in avanti, era innamorato di una ragazza chiamata Meteora la quale, trasformatasi in un mostro per cause che non mi dilungo a spiegare (sono comunque stupide), venne congelata in una capsula criogenica in attesa di trovare una cura che la guarisca. Costretto a fuggire dal suo pianeta, per motivi illustrati con la stessa velocità in cui io sto scrivendo adesso, Yoshi si riscopre novello Icaro e, volando troppo vicino al sole, finisce per perdere il controllo dell’astronave che scarica la capsula di Meteora sulla Terra cominciando a spargere il virus Gibia tra gli umani. Potrebbe andare subito a recuperarla ma, per motivi mai spiegati, Yoshi decide di orbitare intorno alla Terra per qualche tempo cosicché, quando decide di atterrare in Giappone nonostante sappia che Meteora sia atterrata in Europa (?), il mondo sarà già sconvolto dal virus e lui sarà praticamente costretto a compiere ricerche per un vaccino che possa salvare la sua amata millantando un impegno umanitario che ovviamente non esiste.
Sarebbe difficile superare una soluzione ridicola come questa eppure, per spiegare l’altro mistero della serie, ovvero i viaggi nel tempo, “Gibiate” ci riesce, sancendo di fatto il suo unico vero pregio: riuscire a fare ad ogni episodio che avanza costantemente più schifo del precedente. Senza perdermi troppo perché non serve, a far scattare il viaggio nel tempo è la stessa Kathleen la quale, esprimendo un desiderio mentre guarda delle comete che in realtà erano la capsula di Meteora, chiede semplicemente a Dio di “darle la forza” e questo Dio buontempone l’accontenta, richiamando nella sua epoca dei guerrieri armati di spade, catene e bastoni per combattere dei mostri che bombe e mitragliatrici odierne faticano a contenere, grazie Signore grazie proprio!
Fine parte contente spoiler
Ci sarebbe tanto da dire anche sulla tremenda caratterizzazione dei personaggi ma diventerebbe un’ analisi troppo tediosa per cui lascio il ‘piacere’ della scoperta a chi, nonostante tutto quello che ho scritto finora, deciderà di provare a vedere “Gibiate”; da parte mia posso assicurare quantomeno una discreta varietà tra guerrieri imbranati, yakuza modello armata Brancaleone e Rambo improvvisati.
La ciliegina sulla torta a base di trash di “Gibiate” però è, senza dubbio, il suo comparto tecnico visto che questa serie è tanto brutta da seguire quanto lo è da vedere. Partiamo però dalla cosa migliore, o per meglio dire più passabile, che è il character design dei personaggi di Yoshitaka Amano: un po’ retrò, molto dettagliato, finché ci si limita ai personaggi umani lo possiamo definire anche un lavoro ben fatto. Lavoro che viene rovinato da tutto quello che lo circonda, partendo dalla scelta dei colori veramente infelice fino alle pessime animazioni incapaci di far rendere in maniera accettabile sia i movimenti più banali che gli scontri più elaborati; in questo quadro trionfa il pugno nell'occhio per eccellenza dell’anime che è l’orribile CG, utilizzata per creare e animare i poveri Gibia, che profumava quasi di PSone tanto era malfatta, anacronistica e completamente slegata dal resto del disegno tradizionale. Aggiungo due piccole chicche per completare la breve analisi di questo disastro che ho trovato quantomeno peculiari in questa serie: un pizzico di egocentrismo, visto che durante l’episodio veniva mostrato ripetutamente il titolo della serie quasi ad imprimere nella mente degli spettatori come si chiamasse la schifezza che stavano guardando, e l’utilizzo di simpatiche transizioni tra una scena e l’altra, soprattutto negli episodi iniziali, che sembravano prese pari pari da windows movie maker dei primi anni duemila. Sul comparto audio di “Gibiate” ho davvero poco da dire: la colonna sonora è tranquillamente trascurabile ma era davvero difficile creare delle musiche che potessero esaltare immagini simili, il doppiaggio giapponese è comunque nella norma di una produzione stagionale, le due sigle sono discrete tutto sommato, soprattutto l’ending “Endless ~Across the Time~” che aveva la giusta musicalità per un anime sulla carta drammatico, ma in realtà ridicolmente grottesco.
Il voto da assegnare a “Gibiate” è giusto un mero atto formale per racchiudere brevemente un giudizio su un progetto che difficilmente può essere definito se non fallimentare; in ogni caso, anche per rispetto a chi ci ha lavorato, chi l’ha distribuito (perché le schifezze in qualche modo ci arrivano sempre regolarmente…) e chi, nonostante tutto, l’ha visto, gli regalo un 3 frutto di queste considerazioni del tutto personali che nulla toglie alla valutazione che avevo fatto sin dal primo rigo di questa recensione, e cioè che questa serie è sicuramente da evitare senza dubbi né rimorsi.
La premessa è "quasi sufficiente", poiché le premesse erano fondamentalmente uguali a molti altri anime post apocalittici, lo svolgimento è insulso e noioso, il finale è decisamente raffazzonato e orrendo.
Nel 2030 l'umanità è praticamente estinta per colpa del virus Gibia che tramuta gli esseri umani in mostri vomitevoli. Tre guerrieri provenienti dal passato giungono nel futuro e si uniscono all'unico gruppo di persone vive che insieme ad un ricercatore, sopravvivono e cercano una cura per il virus. Il tutto è drammatico, tutti muoiono e pochi si salvano imbarcandosi in un viaggio per creare un vaccino.
La trama è orrenda. Si comincia nel futuro con la pandemia globale all'ultimo stadio per poi passare nel passato a prelevare tre guerrieri idioti che giungono nel nostro tempo, come se fosse nulla si abituano a tutto e non sono sorpresi di nulla. La trama è assolutamente lineare, banale e scontata. I dialoghi sono noiosissimi, banali e scontati. I combattimenti lunghissimi, pietosi e noiosissimi. Alla fine si cerca di dare un senso a tutta la storia in maniera davvero raffazzonata e poco credibile. La gestione di tutta la storia è davvero pietosa, per riempire il tempo si torna più volte nel passato a fare una cronistoria dei tre guerrieri babbei, cosa di cui non importa niente a nessuno. Gestita in altra maniera poteva essere una storia decente, forse addirittura carina, ma non di più. Così com'è stata realizzata fa schifo sotto ogni punto di vista.
Personaggi scialbi, insulsi, senza senso e spina dorsale, graficamente appena decenti. I mostri sono orrendi sotto ogni punto di vista, fanno proprio ribrezzo. Tutti pessimi personaggi, non se ne salva nessuno.
Il comparto tecnico fa ribrezzo, dalle animazioni vomitevoli dei mostri, all'audio inesistente, alle animazioni all'osso e pure senza senso, decenti le ambientazioni.
In conclusione: non perdete tempo a guardare questo schifo, l'unica cosa che si salva è la caratterizzazione del virus, per il resto è tutta immondizia!
Nel 2030 l'umanità è praticamente estinta per colpa del virus Gibia che tramuta gli esseri umani in mostri vomitevoli. Tre guerrieri provenienti dal passato giungono nel futuro e si uniscono all'unico gruppo di persone vive che insieme ad un ricercatore, sopravvivono e cercano una cura per il virus. Il tutto è drammatico, tutti muoiono e pochi si salvano imbarcandosi in un viaggio per creare un vaccino.
La trama è orrenda. Si comincia nel futuro con la pandemia globale all'ultimo stadio per poi passare nel passato a prelevare tre guerrieri idioti che giungono nel nostro tempo, come se fosse nulla si abituano a tutto e non sono sorpresi di nulla. La trama è assolutamente lineare, banale e scontata. I dialoghi sono noiosissimi, banali e scontati. I combattimenti lunghissimi, pietosi e noiosissimi. Alla fine si cerca di dare un senso a tutta la storia in maniera davvero raffazzonata e poco credibile. La gestione di tutta la storia è davvero pietosa, per riempire il tempo si torna più volte nel passato a fare una cronistoria dei tre guerrieri babbei, cosa di cui non importa niente a nessuno. Gestita in altra maniera poteva essere una storia decente, forse addirittura carina, ma non di più. Così com'è stata realizzata fa schifo sotto ogni punto di vista.
Personaggi scialbi, insulsi, senza senso e spina dorsale, graficamente appena decenti. I mostri sono orrendi sotto ogni punto di vista, fanno proprio ribrezzo. Tutti pessimi personaggi, non se ne salva nessuno.
Il comparto tecnico fa ribrezzo, dalle animazioni vomitevoli dei mostri, all'audio inesistente, alle animazioni all'osso e pure senza senso, decenti le ambientazioni.
In conclusione: non perdete tempo a guardare questo schifo, l'unica cosa che si salva è la caratterizzazione del virus, per il resto è tutta immondizia!