Le follie di Kronk
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Boom boom, baby! Si ritorna in pista con questo secondo capitolo. Dopo "Le follie dell'imperatore" facciamo largo a "Le follie di Kronk"!
È passato un po' di tempo da quando Yzma è stata buttata fuori da palazzo. Nel frattempo Kronk ha cominciato a lavorare presso il ristorante più famoso dell'Impero per guadagnarsi da vivere. Tutti lo amano, lo rispettano e lo vedono come esempio di riscatto sociale. Sembra che tutto vada bene, o quasi... Già: a quanto pare, il nostro "muscoloso" amico ha delle piccole spine che lo tormentano... e/o per meglio dire, una grossa spina, cioè Papi. Infatti, suo padre l'ha sempre spronato ad essere più ambizioso e determinato nella sua vita e gli ha fatto sempre credere che, per essere un uomo, bisogna puntare in alto, al fine di ottenere rispetto. Kronk si vede quindi costretto ad accettare dei compromessi abbastanza spaventosi che possono farlo ritornare sulla cattiva strada. Il primo è tornare a lavorare per Yzma e rifilare ai poveri anziani del villaggio una pozione fasulla, cosicché Kronk possa permettersi un palazzo di lusso con i soldi delle vendite, per impressionare suo padre. All'inizio va bene, ma poi, vedendo il suo amico Rudy ridotto allo stato di senzatetto come il resto degli anziani, Kronk ha un ripensamento e fa in modo di restituire ai suoi amici quello che ha preso da loro. La seconda cosa che suo padre gli ha sempre fatto credere è che un uomo forte ha bisogno di una donna altrettanto forte al suo fianco, per ottenere rispetto. L'occasione si presenta, non però senza insidie, e nonostante riesca a superare gli ostacoli, Kronk deve capire però che l'amore toglie, così come dà. Oramai messo alle strette e nervoso per via del fatto che suo padre sta venendo di persona a fargli visita, per vedere se ha effettivamente compiuto i progressi che si è sempre aspettato, Kronk decide di mentire, pur sapendo che questo non solo non porterà al risultato sperato, ma che scatenerà la reazione negativa e di disappunto di suo padre. La situazione precipita e Kronk ormai non sa come spiegarsi. Ma quando tutto sembra stare per volgere al peggio, ecco che i suoi amici e tutti quelli che hanno creduto in lui prendono le sue difese, e lui, forte della loro amicizia, fa capire a suo padre che ha già tutto quello di cui un uomo ha bisogno. Improvvisamente arriva Timo, che fa una sorpresa a Kronk, poiché ad accompagnarlo non c'è altri che Birdwell, la ragazza che l'ha piantato. A questo punto tutto si risolve per il meglio.
Questo secondo capitolo è una sorta di percorso all'inverso; Kuzco ha dovuto imparare ad essere più umile, nonostante la sua posizione di imperatore, con tutti i suoi privilegi, e quindi ha dovuto anche imparare ad accettare le responsabilità, gli obblighi che una tale posizione di potere implica verso il proprio popolo. Kronk invece ha dovuto imparare ad avere più fiducia in sé stesso e a farsi rispettare, non possedendo immense ricchezze o proprietà o la ragazza ideale, ma cercando di essere la migliore versione di sé stesso e inseguendo i propri sogni, facendoli diventare realtà, in barba a cosa suo padre ha sempre pensato, e quindi a pensare e agire con la propria testa. Quindi, possiamo affermare che anche questa pellicola è semplicemente piena di messaggi morali altrettanto importanti.
Per quanto riguarda il resto, possiamo affermare che la trama è rimasta fedele alla linea del primo episodio con il suo mix esplosivo di gioia, ilarità, euforia, entusiasmo, vivacità, felicità, spontaneità, gag, equivoci, malintesi, che ne fanno la chiave vincente per il successo e che si riflette nei personaggi, i quali non mancano mai di esprimere tali stati emotivi, (senti-)mentali.
La grafica è rimasta invariata con le giuste alternanze di chiaroscuro che illuminano sempre la scena, dandole vitalità ed energia, e anche la giusta dose di controllo, suspense, mistero, intrigo e segreto/tensione. La colonna sonora è un proseguimento di quella del film precedente, che si dirama in altre direzioni che spaziano fino alla disco music, per dare la giusta carica anche alle scene di appuntamento romantico e fino alle scene di flashback e ricordi. Specialmente gli assoli come quello di Yzma hanno sempre il loro impatto visivo e sonoro, e conferiscono alla trama sempre quell'atmosfera da musical tipica dei film della Disney.
Leggermente sottotono questo capitolo, quindi, anziché dargli un 10, devo dargli un 8,5. Comunque, resta una commedia rispettabile.
Boom boom, baby! Si ritorna in pista con questo secondo capitolo. Dopo "Le follie dell'imperatore" facciamo largo a "Le follie di Kronk"!
È passato un po' di tempo da quando Yzma è stata buttata fuori da palazzo. Nel frattempo Kronk ha cominciato a lavorare presso il ristorante più famoso dell'Impero per guadagnarsi da vivere. Tutti lo amano, lo rispettano e lo vedono come esempio di riscatto sociale. Sembra che tutto vada bene, o quasi... Già: a quanto pare, il nostro "muscoloso" amico ha delle piccole spine che lo tormentano... e/o per meglio dire, una grossa spina, cioè Papi. Infatti, suo padre l'ha sempre spronato ad essere più ambizioso e determinato nella sua vita e gli ha fatto sempre credere che, per essere un uomo, bisogna puntare in alto, al fine di ottenere rispetto. Kronk si vede quindi costretto ad accettare dei compromessi abbastanza spaventosi che possono farlo ritornare sulla cattiva strada. Il primo è tornare a lavorare per Yzma e rifilare ai poveri anziani del villaggio una pozione fasulla, cosicché Kronk possa permettersi un palazzo di lusso con i soldi delle vendite, per impressionare suo padre. All'inizio va bene, ma poi, vedendo il suo amico Rudy ridotto allo stato di senzatetto come il resto degli anziani, Kronk ha un ripensamento e fa in modo di restituire ai suoi amici quello che ha preso da loro. La seconda cosa che suo padre gli ha sempre fatto credere è che un uomo forte ha bisogno di una donna altrettanto forte al suo fianco, per ottenere rispetto. L'occasione si presenta, non però senza insidie, e nonostante riesca a superare gli ostacoli, Kronk deve capire però che l'amore toglie, così come dà. Oramai messo alle strette e nervoso per via del fatto che suo padre sta venendo di persona a fargli visita, per vedere se ha effettivamente compiuto i progressi che si è sempre aspettato, Kronk decide di mentire, pur sapendo che questo non solo non porterà al risultato sperato, ma che scatenerà la reazione negativa e di disappunto di suo padre. La situazione precipita e Kronk ormai non sa come spiegarsi. Ma quando tutto sembra stare per volgere al peggio, ecco che i suoi amici e tutti quelli che hanno creduto in lui prendono le sue difese, e lui, forte della loro amicizia, fa capire a suo padre che ha già tutto quello di cui un uomo ha bisogno. Improvvisamente arriva Timo, che fa una sorpresa a Kronk, poiché ad accompagnarlo non c'è altri che Birdwell, la ragazza che l'ha piantato. A questo punto tutto si risolve per il meglio.
Questo secondo capitolo è una sorta di percorso all'inverso; Kuzco ha dovuto imparare ad essere più umile, nonostante la sua posizione di imperatore, con tutti i suoi privilegi, e quindi ha dovuto anche imparare ad accettare le responsabilità, gli obblighi che una tale posizione di potere implica verso il proprio popolo. Kronk invece ha dovuto imparare ad avere più fiducia in sé stesso e a farsi rispettare, non possedendo immense ricchezze o proprietà o la ragazza ideale, ma cercando di essere la migliore versione di sé stesso e inseguendo i propri sogni, facendoli diventare realtà, in barba a cosa suo padre ha sempre pensato, e quindi a pensare e agire con la propria testa. Quindi, possiamo affermare che anche questa pellicola è semplicemente piena di messaggi morali altrettanto importanti.
Per quanto riguarda il resto, possiamo affermare che la trama è rimasta fedele alla linea del primo episodio con il suo mix esplosivo di gioia, ilarità, euforia, entusiasmo, vivacità, felicità, spontaneità, gag, equivoci, malintesi, che ne fanno la chiave vincente per il successo e che si riflette nei personaggi, i quali non mancano mai di esprimere tali stati emotivi, (senti-)mentali.
La grafica è rimasta invariata con le giuste alternanze di chiaroscuro che illuminano sempre la scena, dandole vitalità ed energia, e anche la giusta dose di controllo, suspense, mistero, intrigo e segreto/tensione. La colonna sonora è un proseguimento di quella del film precedente, che si dirama in altre direzioni che spaziano fino alla disco music, per dare la giusta carica anche alle scene di appuntamento romantico e fino alle scene di flashback e ricordi. Specialmente gli assoli come quello di Yzma hanno sempre il loro impatto visivo e sonoro, e conferiscono alla trama sempre quell'atmosfera da musical tipica dei film della Disney.
Leggermente sottotono questo capitolo, quindi, anziché dargli un 10, devo dargli un 8,5. Comunque, resta una commedia rispettabile.
