5 Samurai - OAV 1
Un po' di tempo è trascorso dalla sconfitta di Arago, e i nostri festeggiano felici il compleanno di Vampa. Ma è una gioia superficiale, perché sono settimane che il Nimbo è scomparso. Ma il guaio è che è apparsa a New York la sua armatura inanimata a far strage di innocenti. Non resta che lanciarsi subito nella Grande Mela per risolvere l'enigma.
La storia si rivela interessante e, per la prima metà, si parlerà d'investigazione invece che di combattimenti... un po' di originalità, finalmente. Anche il vero motivo della scomparsa del Nimbo sarà davvero scioccante – impressionante, ma poi... alla fine si tornerà al combattimento, con una lotta finale che finirà con l'essere frustrante perché troppo breve.
Il primo OAV, della durata di due episodi canonici, si rivelerà una spina nel fianco per la serie. Da una parte, grazie alla maggiore maturità, sottolineerà ulteriormente la pochezza della serie televisiva, mentre dall'altra finirà col sottolineare la sua stessa inutilità, perché non darà nulla alla storia complessiva, che sia quella della serie o dei due OAV successivi. Come se gli autori si fossero pentiti di aver cercato di superare i loro limiti e si fossero subito rituffati in essi.
Ennesima occasione mancata, un prodotto di cui non si sentirà la mancanza, ma che, in onore della validità di grafica e regia, e delle buone idee, merita la sufficienza.
La storia si rivela interessante e, per la prima metà, si parlerà d'investigazione invece che di combattimenti... un po' di originalità, finalmente. Anche il vero motivo della scomparsa del Nimbo sarà davvero scioccante – impressionante, ma poi... alla fine si tornerà al combattimento, con una lotta finale che finirà con l'essere frustrante perché troppo breve.
Il primo OAV, della durata di due episodi canonici, si rivelerà una spina nel fianco per la serie. Da una parte, grazie alla maggiore maturità, sottolineerà ulteriormente la pochezza della serie televisiva, mentre dall'altra finirà col sottolineare la sua stessa inutilità, perché non darà nulla alla storia complessiva, che sia quella della serie o dei due OAV successivi. Come se gli autori si fossero pentiti di aver cercato di superare i loro limiti e si fossero subito rituffati in essi.
Ennesima occasione mancata, un prodotto di cui non si sentirà la mancanza, ma che, in onore della validità di grafica e regia, e delle buone idee, merita la sufficienza.
Sono stato un grandissimo appassionato di questa serie quando ero bambino e così ho deciso di riguardarla da poco, OAV compresi. Il mio pensiero sui film riguardanti le serie TV è già presente in altre recensioni e per farla breve posso ripetere in quattro parole che li trovo totalmente inutili.
Questo è il primo di 3 OAV dedicati ai "5 Samurai", e viene diviso in 2 episodi. Cosa si può dire di questo "Incubo a New York"? Sicuramente che la trama fa alquanto pena e che non si capisce perché, trovandosi negli Stati Uniti, i nemici risultino comunque giapponesi. Divertente anche il fatto che i nostri o i loro (i 5 samurai e le persone statunitensi) si capiscano alla perfezione, in effetti ho sempre pensato che giapponese e inglese fossero lingue simili.
Riguardo alla trama, diciamo che tutto procede come nella serie TV, come il solito rapimento dei loro amici più deboli, Ambra e Denny.
I disegni e l'animazione sono identici a quelli della serie TV, niente di nuovo, la caratterizzazione dei personaggi resta anche lei la stessa, latita invece per quanto riguarda i pochi nuovi presenti.
In definitiva l'OAV va visto solo se si è/è stati grandi appassionati dei "5 Samurai", altrimenti va assolutamente evitato dato che è insufficiente sotto tantissimi punti di vista.
Questo è il primo di 3 OAV dedicati ai "5 Samurai", e viene diviso in 2 episodi. Cosa si può dire di questo "Incubo a New York"? Sicuramente che la trama fa alquanto pena e che non si capisce perché, trovandosi negli Stati Uniti, i nemici risultino comunque giapponesi. Divertente anche il fatto che i nostri o i loro (i 5 samurai e le persone statunitensi) si capiscano alla perfezione, in effetti ho sempre pensato che giapponese e inglese fossero lingue simili.
Riguardo alla trama, diciamo che tutto procede come nella serie TV, come il solito rapimento dei loro amici più deboli, Ambra e Denny.
I disegni e l'animazione sono identici a quelli della serie TV, niente di nuovo, la caratterizzazione dei personaggi resta anche lei la stessa, latita invece per quanto riguarda i pochi nuovi presenti.
In definitiva l'OAV va visto solo se si è/è stati grandi appassionati dei "5 Samurai", altrimenti va assolutamente evitato dato che è insufficiente sotto tantissimi punti di vista.
Il primo OAV de “I Cinque Samurai” fu creato un anno dopo la serie televisiva e si compone di due episodi. Il titolo originale giapponese è “Gaiden” che nella terminologia anime significa “storia alternativa/un'altra storia”, mentre nell’edizione italiana è diventato “Incubo a New York”. Come appunto lascia intendere il titolo italiano, questa volta l’azione si sposta da Tokyo agli USA.
Il motivo è che, mentre Ryo guardava il TG in televisione, sente una notizia che parla di un’armatura impazzita che va in giro di notte a New York ad ammazzare chi trova sulla propria strada. Riconoscendo nelle immagini l’armatura di Seiji, e non avendo notizie di lui da un po’ di tempo, decide, insieme ai compagni, di andare a New York per risolvere il mistero e capire se è davvero Seiji che ha sclerato o se c’è qualcos’altro. Insieme con loro partono anche i sempre presenti Nasti e Jun (ma ’sto bambino, una casa, non ce l’ha?).
Come trama per un OAV è abbastanza semplice, e infatti nel corso dei due episodi non è che si farà molto. Alla fine sembra di vedere due episodi qualunque della serie. La sceneggiatura è soporifera come quella della serie, i personaggi si perdono in chiacchiere e c’è poca azione.
Inoltre gli eventi che sono il fulcro del tutto sono davvero banali e scontati, con un nemico scarso nel design e nel combattimento che si fa battere con un solo colpo.
Poco o quasi nulla aggiungono questi due ulteriori episodi, il gruppo di protagonisti è sempre quello, dicono e fanno le solite cose. L’unica cosa che viene mostrata in più è la trasformazione delle armature, che avviene tramite una sfera luminosa che riporta inciso il simbolo della loro virtù, che i Samurai impugnano per indossare le Undergear - ovvero l’armatura base che hanno portato per tutta la serie - su cui poi si va a indossare l’armatura vera e propria, che viene richiamata allo stesso modo.
I disegni sono di poco migliorati, perlomeno nei volti, il resto sembra abbastanza simile alla serie, ma New York è ben disegnata, anche se ne vengono mostrati solo i luoghi più caratteristici, infatti sembrava sempre di osservare una cartolina.
Le musiche sono le stesse di quele ella serie tv, ma per fortuna sono dosate meglio, e accompagnano bene le varie scene. Comunque in soli due episodi vengono usate ben quattro sigle, due di apertura e due di chiusura, riciclate dalla serie.
Il doppiaggio dell’edizione italiana, effettuato a distanza di anni da quello della serie tv, ha cambiato completamente il cast, e non è affatto una buona cosa. I nuovi doppiatori recitano di sicuro meglio, ma le loro voci sono poco adatte. Luigi Rosa non riesce a dare intensità a Ryo, nemmeno quando urla il nome delle tecniche, se la cavano meglio gli altri, tra cui Lorenzo Scattorin e Gianluca Iacono, ma il risultato è appena sufficiente. Con il nuovo doppiaggio è arrivato anche un nuovo adattamento, questa volta fedele all’originale, e dunque sono stati ripristinati tutti i nomi dei personaggi, delle tecniche, ecc. Un’ottima cosa, ma mi chiedo perché non sia stata ridoppiata anche la serie a questo punto. La scelta di adattare fedelmente gli OAV, cosa giusta da fare, crea una discontinuità non da poco, e guardare gli OAV dopo avere seguito la serie non è piacevole. Dopo avere ascoltato quei nomi per 39 episodi ho avuto non poche difficoltà a seguire i dialoghi, visto che quando venivano fatti i nomi non capivo di chi si stesse parlando.
Ma anche in questo caso come per la serie, non posso dare tutte le colpe al doppiaggio o all’adattamento. "Samurai Troopers" ha un qualcosa d’indefinito, che non so spiegare bene, ma che mi provoca una grande noia durante la visione.
La visione di quest’OAV me l’ha confermato, trovo che "Samurai Troopers" sia un anime mediocre. E ancora mi mancano nove episodi per completarlo…
Il motivo è che, mentre Ryo guardava il TG in televisione, sente una notizia che parla di un’armatura impazzita che va in giro di notte a New York ad ammazzare chi trova sulla propria strada. Riconoscendo nelle immagini l’armatura di Seiji, e non avendo notizie di lui da un po’ di tempo, decide, insieme ai compagni, di andare a New York per risolvere il mistero e capire se è davvero Seiji che ha sclerato o se c’è qualcos’altro. Insieme con loro partono anche i sempre presenti Nasti e Jun (ma ’sto bambino, una casa, non ce l’ha?).
Come trama per un OAV è abbastanza semplice, e infatti nel corso dei due episodi non è che si farà molto. Alla fine sembra di vedere due episodi qualunque della serie. La sceneggiatura è soporifera come quella della serie, i personaggi si perdono in chiacchiere e c’è poca azione.
Inoltre gli eventi che sono il fulcro del tutto sono davvero banali e scontati, con un nemico scarso nel design e nel combattimento che si fa battere con un solo colpo.
Poco o quasi nulla aggiungono questi due ulteriori episodi, il gruppo di protagonisti è sempre quello, dicono e fanno le solite cose. L’unica cosa che viene mostrata in più è la trasformazione delle armature, che avviene tramite una sfera luminosa che riporta inciso il simbolo della loro virtù, che i Samurai impugnano per indossare le Undergear - ovvero l’armatura base che hanno portato per tutta la serie - su cui poi si va a indossare l’armatura vera e propria, che viene richiamata allo stesso modo.
I disegni sono di poco migliorati, perlomeno nei volti, il resto sembra abbastanza simile alla serie, ma New York è ben disegnata, anche se ne vengono mostrati solo i luoghi più caratteristici, infatti sembrava sempre di osservare una cartolina.
Le musiche sono le stesse di quele ella serie tv, ma per fortuna sono dosate meglio, e accompagnano bene le varie scene. Comunque in soli due episodi vengono usate ben quattro sigle, due di apertura e due di chiusura, riciclate dalla serie.
Il doppiaggio dell’edizione italiana, effettuato a distanza di anni da quello della serie tv, ha cambiato completamente il cast, e non è affatto una buona cosa. I nuovi doppiatori recitano di sicuro meglio, ma le loro voci sono poco adatte. Luigi Rosa non riesce a dare intensità a Ryo, nemmeno quando urla il nome delle tecniche, se la cavano meglio gli altri, tra cui Lorenzo Scattorin e Gianluca Iacono, ma il risultato è appena sufficiente. Con il nuovo doppiaggio è arrivato anche un nuovo adattamento, questa volta fedele all’originale, e dunque sono stati ripristinati tutti i nomi dei personaggi, delle tecniche, ecc. Un’ottima cosa, ma mi chiedo perché non sia stata ridoppiata anche la serie a questo punto. La scelta di adattare fedelmente gli OAV, cosa giusta da fare, crea una discontinuità non da poco, e guardare gli OAV dopo avere seguito la serie non è piacevole. Dopo avere ascoltato quei nomi per 39 episodi ho avuto non poche difficoltà a seguire i dialoghi, visto che quando venivano fatti i nomi non capivo di chi si stesse parlando.
Ma anche in questo caso come per la serie, non posso dare tutte le colpe al doppiaggio o all’adattamento. "Samurai Troopers" ha un qualcosa d’indefinito, che non so spiegare bene, ma che mi provoca una grande noia durante la visione.
La visione di quest’OAV me l’ha confermato, trovo che "Samurai Troopers" sia un anime mediocre. E ancora mi mancano nove episodi per completarlo…
Questo OAV è ambientato dopo la conclusione della serie televisiva. Inizia con l'Armatura della Luce che elimina un gruppetto di sbandati in maniera abbastanza tetra. Poi i Samurai festeggiano il compleanno di Rio e ovviamente manca Seiji/Sami (vengono utilizzati i nomi originali anche nel doppiaggio italiano).
Fin qui le premesse sono interessanti e sembrano promettere bene, ma presto lo svolgimento della trama scade in una vicenda banale e realizzata non tanto bene. Forse la realizzazione in sé non è molto inferiore a quella della serie originale, ma la trama non ha veramente niente da dire, e il finale è sempre il solito. Non mi è piaciuto nemmeno il fatto che siano stati cambiati i nomi delle armature.
Anche il nemico non ha il minimo fascino ed è un nemico che in una serie comparirebbe in uno massimo due episodi e non verrebbe certo ricordato.
Insomma questo è un OAV veramente povero, ma non mi sento di dargli meno di 5 perché la serie mi piaceva tantissimo quando ero piccolo - come del resto tutte quelle con magici guerrieri in fantastiche armature. Non posso di certo consigliarlo se non agli appassionati dei "5 Samurai" e solo per completezza. Insomma, come dire "Ho anche questa figurina".
Fin qui le premesse sono interessanti e sembrano promettere bene, ma presto lo svolgimento della trama scade in una vicenda banale e realizzata non tanto bene. Forse la realizzazione in sé non è molto inferiore a quella della serie originale, ma la trama non ha veramente niente da dire, e il finale è sempre il solito. Non mi è piaciuto nemmeno il fatto che siano stati cambiati i nomi delle armature.
Anche il nemico non ha il minimo fascino ed è un nemico che in una serie comparirebbe in uno massimo due episodi e non verrebbe certo ricordato.
Insomma questo è un OAV veramente povero, ma non mi sento di dargli meno di 5 perché la serie mi piaceva tantissimo quando ero piccolo - come del resto tutte quelle con magici guerrieri in fantastiche armature. Non posso di certo consigliarlo se non agli appassionati dei "5 Samurai" e solo per completezza. Insomma, come dire "Ho anche questa figurina".
Bellissimo questo primo OAV, ha rimosso molti difetti della prima serie (dei quali ho già discusso nella mia recensione su "i 5 samurai"), ha migliorato il disegno, ha reso meno noiosi e più spettacolari i combattimenti. Finalmente i personaggi assumono un po' di carattere in più, invece di sembrare delle macchine solo per combattere. La sigla, in cui i 5 samurai affrontano tra le lacrime i servi di Arago, mi ha toccato molto. E mi ha ricordato che, in effetti, i samurai sono poco più che bambini, costretti a combattere all'ultimo sangue con degli adulti malvagissimi ed un signore del male (nonché i cattivi dei vari OAV).
Tuttavia, è stato un po' tardi per dare un lato umano ai Cinque Samurai... avrebbero dovuto farlo molto prima, o perlomeno far durare di più questo OAV. Gli do comunque un bel 7 e mezzo, arrotondato per difetto a 7 perché sono un critico severo.
Tuttavia, è stato un po' tardi per dare un lato umano ai Cinque Samurai... avrebbero dovuto farlo molto prima, o perlomeno far durare di più questo OAV. Gli do comunque un bel 7 e mezzo, arrotondato per difetto a 7 perché sono un critico severo.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa in più da quest'anime, sinceramente più che un OAV de “I 5 Samurai” sembra un OAV con i 5 samurai, per farla breve sento puzza di prodotto commerciale fatto con l’unico scopo di far conoscere meglio l’anime in questione nella terra americana.
New York è lo scenario di fondo (mentre nella serie tv era Tokyo): l’armatura del nimbo commette atti violenti e omicidi in questa città e com’è ovvio che sia il suo proprietario è il primo indagato; fin qui sembra più un giallo poliziesco, e ovviamente i nostri eroi vanno a New York per capire bene cosa abbia preso al loro amico e se sia stato veramente lui; da qui in poi accadono le solite cose, ovvero trovano il nemico, lo combattono, insomma tutto come da classico copione.
Rispetto alla serie tv le immagini sono migliori, i disegni sono più accurati e anche il doppiaggio è diverso, ovviamente essendo stato prodotto un anno dopo la fine della serie tv è normale che goda di una qualità superiore.
I nomi delle armature sono quelli della serie tv originale, infatti, l’armatura del nimbo non è nient’altro che quella conosciuta con il nome di armatura della luce: in tutta sincerità preferivo i nomi che avevano le armature nella serie tv, poiché erano più adatti alla nostra cultura, quelli originali per quanto più attinenti al reale significato mi sembrano più irreali ed evanescenti, quelli vecchi erano più pratici, più tosti.
Considerando che l’unico modo per vedere questo OAV è comprare il DVD, ve lo consiglio solo se siete davvero appassionati di questa serie, altrimenti buttereste solo i soldi.
Do a quest'anime un sei politico solo perché ci sono i 5 samurai, senza loro avrei dato un 5.
New York è lo scenario di fondo (mentre nella serie tv era Tokyo): l’armatura del nimbo commette atti violenti e omicidi in questa città e com’è ovvio che sia il suo proprietario è il primo indagato; fin qui sembra più un giallo poliziesco, e ovviamente i nostri eroi vanno a New York per capire bene cosa abbia preso al loro amico e se sia stato veramente lui; da qui in poi accadono le solite cose, ovvero trovano il nemico, lo combattono, insomma tutto come da classico copione.
Rispetto alla serie tv le immagini sono migliori, i disegni sono più accurati e anche il doppiaggio è diverso, ovviamente essendo stato prodotto un anno dopo la fine della serie tv è normale che goda di una qualità superiore.
I nomi delle armature sono quelli della serie tv originale, infatti, l’armatura del nimbo non è nient’altro che quella conosciuta con il nome di armatura della luce: in tutta sincerità preferivo i nomi che avevano le armature nella serie tv, poiché erano più adatti alla nostra cultura, quelli originali per quanto più attinenti al reale significato mi sembrano più irreali ed evanescenti, quelli vecchi erano più pratici, più tosti.
Considerando che l’unico modo per vedere questo OAV è comprare il DVD, ve lo consiglio solo se siete davvero appassionati di questa serie, altrimenti buttereste solo i soldi.
Do a quest'anime un sei politico solo perché ci sono i 5 samurai, senza loro avrei dato un 5.
Ho dato la sufficienza proprio per essere magnanimo...
Tanto per cominciare non so se ne avevamo veramente il bisogno di questi OAV, certo è che il nuovo adattamento non mi ha entusiasmato per certe cose. Anche a me la cosa che ha infastidito di più è stato il cambiare il nome delle armature, secondo me fuoco, Luce, fuoco, terra, acqua e aria andavano più che bene, anche se i nuovi sono più corretti, i precedenti rendevano bene il concetto, ottimo invece il discorso dei nomi.
Le nuove voci non mi sono dispiaciute e ho trovato l'oav passabile, come tutti gli altri del resto, ciò nonostante mi è sembrata un po' una forzatura questa produzione, tanto per voler regalare qualcosa in più ai fan, oltre alla vecchia serie.
Di sicuro lo consiglio ai fan della serie, a chi non ha familiarità con il soggetto consiglio di visionare prima la serie TV e poi questi OAV.
Tanto per cominciare non so se ne avevamo veramente il bisogno di questi OAV, certo è che il nuovo adattamento non mi ha entusiasmato per certe cose. Anche a me la cosa che ha infastidito di più è stato il cambiare il nome delle armature, secondo me fuoco, Luce, fuoco, terra, acqua e aria andavano più che bene, anche se i nuovi sono più corretti, i precedenti rendevano bene il concetto, ottimo invece il discorso dei nomi.
Le nuove voci non mi sono dispiaciute e ho trovato l'oav passabile, come tutti gli altri del resto, ciò nonostante mi è sembrata un po' una forzatura questa produzione, tanto per voler regalare qualcosa in più ai fan, oltre alla vecchia serie.
Di sicuro lo consiglio ai fan della serie, a chi non ha familiarità con il soggetto consiglio di visionare prima la serie TV e poi questi OAV.
Ad un anno di distanza dalla produzione della prima serie (1988), e praticamente subito dopo la sua fine (1989), Sunrise ci presenta il seguito delle vicende dei giovani guerrieri samurai. La fine della prima serie non chiudeva tutte le opportunità di sviluppo futuro, la stessa prosecuzione era quindi aspettata e soprattutto collegata al successo della prima serie, che è stato senza dubbio buono anche a livello mondiale.
Per chi avrà letto la mia recensione sulla serie storica saprà già che godeva di ottimi spunti ma anche parecchi punti negativi. Chi l’avrà scorsa saprà anche che non sono un esperto tecnico di animazioni ponendomi nelle mie recensioni al livello del più semplice appassionato di anime. Questo mi favorisce, perché meno abbagliato dagli aspetti tecnici, posso osservare al meglio altre caratteristiche.
Dopo questo elogio alla mia ignoranza, passo ad introdurre questi 2 OAV. Si tratta proprio di una mini vicenda successiva alla serie storica della durata complessiva di 50 minuti; ovviamente anche in questo caso il limite temporale, come sempre accade, non mancherà di creare dei grossi effetti negativi sulla trama.
La storia inizia in modo abbastanza allegro con i festeggiamenti per il compleanno di Ryo, ci sono sorrisi e facce allegre ma in realtà c’è qualcosa che preoccupa; l’assenza di Seiji del nimbo. L’utilizzo di questo nome ci fa capire immediatamente che l’adattamento è più fedele all’originale mantenendo sia i nomi giapponesi sia gli originali elementi associati alle armature.
Finalmente dopo anni in Italia si è capito l’importanza di una maggiore fedeltà all’opera madre; se infatti sui nomi di per se non c’era problema tranne il fatto che i nomi italiani sembravano più uno scioglilingua(Sami, Simo, Kimo, Shido), il problema riguardava gli elementi delle armature. Infatti sostituire fuoco, acqua, luce, terra e cielo, con i più filosofici vampa, nimbo, torrente, diamante, etere cambia molto l’efficacia comprensione del messaggio dell’anime. Questi elementi infatti, ricalcando più la filosofia orientale, a noi forse possono dirci poco ma in realtà hanno un effetto importante; si pensi ad esempio a “Nimbo”, di per se questa parola definisce la luce dell’illuminazione spirituale e sostituirla con la più semplice “luce” crea tutto un altro effetto.
La storia prosegue in maniera abbastanza inaspettata, infatti l’armatura del nimbo controllata da uno spirito malvagio compie un strage nei vicoli di New York. L’OAV quindi mostra subito un accezione più drammatica, decisamente lontano dal buonismo della prima serie. Ciò però non deve essere inteso come cambiamento di target che rimane sempre quello adolescenziale, ma semplicemente suggerisce la volontà degli autori di creare qualcosa a più forte impatto rafforzato addirittura dal finale sotto certi aspetti inaspettato.
I 5 giovani eroi si recano comunque a New York per ritrovare Seiji scomparso proprio nella grande mela. E qui che colpisce un ulteriore aspetto positivo ovvero la ricreazione delle atmosfera della città americana. Sia gli sfondi, sia i colori, sia la gente, creano subito un piacevole senso di confusione.
Bisogna dire poi che anche il chara delle armature e dei protagonisti è ulteriormente migliorato aggiungendo ulteriori punti positivi.
La vicenda proseguirà poi con uno schema abbastanza lineare, che prevederà anche l’entrata in scena di alcuni nuovi personaggi, la spiegazione del rapimento e il ritrovamento di Seiji, la comparse del nemico, ecc….
Lo stesso nemico sarà una figura appartenente alla mitologia orientale, ricalcando quindi un aspetto visto già nella prima serie. Anche se in realtà avremo una commistione con la più moderna tecnologia dei computer.
In effetti sebbene la prima mezzora sia abbastanza intrigante, la seconda parte mostra tutti i suoi limiti soprattutto legati al tempo. Infatti risulta troppo banale e scontata, presentando poi lo schema tipico del combattimento dei giovani ragazzi che prevede l’evocazione finale dell’”Imperatore Splendente”. Se non fosse per un avvenimento che non vi anticipo si tornerebbe a quelle brutte puntate di intermezzo che caratterizzavano la serie storica.
A livello di animazioni si ha anche un miglioramento ma questo è abbastanza spiegabile se si considera proprio il fatto che le due puntante siano OAV.
Si possono quindi osservare diversi miglioramenti rispetto alla prima serie anche se bisogna stare attenti a non definirlo capolavoro; di certo è una produzione interessante.
In realtà uno degli elementi che mi ha colpito di più è la caratterizzazione dei protagonisti. Secondo me infatti si è addirittura fatto meglio in questi 50 minuti che nei 39 episodi della serie originale. Ho trovato questo aspetto abbastanza migliorato. Il carattere dei protagonisti viene meglio a galla (particolarmente Xiu, Ex shido) dando una maggiore credibilità ai ragazzi e alla vicenda.
In conclusione quindi io lo consiglio esclusivamente ai fan della prima serie, perché di certo noterete miglioramenti anche se nei limiti dei 50 minuti dei due OAV.
LightLife
Per chi avrà letto la mia recensione sulla serie storica saprà già che godeva di ottimi spunti ma anche parecchi punti negativi. Chi l’avrà scorsa saprà anche che non sono un esperto tecnico di animazioni ponendomi nelle mie recensioni al livello del più semplice appassionato di anime. Questo mi favorisce, perché meno abbagliato dagli aspetti tecnici, posso osservare al meglio altre caratteristiche.
Dopo questo elogio alla mia ignoranza, passo ad introdurre questi 2 OAV. Si tratta proprio di una mini vicenda successiva alla serie storica della durata complessiva di 50 minuti; ovviamente anche in questo caso il limite temporale, come sempre accade, non mancherà di creare dei grossi effetti negativi sulla trama.
La storia inizia in modo abbastanza allegro con i festeggiamenti per il compleanno di Ryo, ci sono sorrisi e facce allegre ma in realtà c’è qualcosa che preoccupa; l’assenza di Seiji del nimbo. L’utilizzo di questo nome ci fa capire immediatamente che l’adattamento è più fedele all’originale mantenendo sia i nomi giapponesi sia gli originali elementi associati alle armature.
Finalmente dopo anni in Italia si è capito l’importanza di una maggiore fedeltà all’opera madre; se infatti sui nomi di per se non c’era problema tranne il fatto che i nomi italiani sembravano più uno scioglilingua(Sami, Simo, Kimo, Shido), il problema riguardava gli elementi delle armature. Infatti sostituire fuoco, acqua, luce, terra e cielo, con i più filosofici vampa, nimbo, torrente, diamante, etere cambia molto l’efficacia comprensione del messaggio dell’anime. Questi elementi infatti, ricalcando più la filosofia orientale, a noi forse possono dirci poco ma in realtà hanno un effetto importante; si pensi ad esempio a “Nimbo”, di per se questa parola definisce la luce dell’illuminazione spirituale e sostituirla con la più semplice “luce” crea tutto un altro effetto.
La storia prosegue in maniera abbastanza inaspettata, infatti l’armatura del nimbo controllata da uno spirito malvagio compie un strage nei vicoli di New York. L’OAV quindi mostra subito un accezione più drammatica, decisamente lontano dal buonismo della prima serie. Ciò però non deve essere inteso come cambiamento di target che rimane sempre quello adolescenziale, ma semplicemente suggerisce la volontà degli autori di creare qualcosa a più forte impatto rafforzato addirittura dal finale sotto certi aspetti inaspettato.
I 5 giovani eroi si recano comunque a New York per ritrovare Seiji scomparso proprio nella grande mela. E qui che colpisce un ulteriore aspetto positivo ovvero la ricreazione delle atmosfera della città americana. Sia gli sfondi, sia i colori, sia la gente, creano subito un piacevole senso di confusione.
Bisogna dire poi che anche il chara delle armature e dei protagonisti è ulteriormente migliorato aggiungendo ulteriori punti positivi.
La vicenda proseguirà poi con uno schema abbastanza lineare, che prevederà anche l’entrata in scena di alcuni nuovi personaggi, la spiegazione del rapimento e il ritrovamento di Seiji, la comparse del nemico, ecc….
Lo stesso nemico sarà una figura appartenente alla mitologia orientale, ricalcando quindi un aspetto visto già nella prima serie. Anche se in realtà avremo una commistione con la più moderna tecnologia dei computer.
In effetti sebbene la prima mezzora sia abbastanza intrigante, la seconda parte mostra tutti i suoi limiti soprattutto legati al tempo. Infatti risulta troppo banale e scontata, presentando poi lo schema tipico del combattimento dei giovani ragazzi che prevede l’evocazione finale dell’”Imperatore Splendente”. Se non fosse per un avvenimento che non vi anticipo si tornerebbe a quelle brutte puntate di intermezzo che caratterizzavano la serie storica.
A livello di animazioni si ha anche un miglioramento ma questo è abbastanza spiegabile se si considera proprio il fatto che le due puntante siano OAV.
Si possono quindi osservare diversi miglioramenti rispetto alla prima serie anche se bisogna stare attenti a non definirlo capolavoro; di certo è una produzione interessante.
In realtà uno degli elementi che mi ha colpito di più è la caratterizzazione dei protagonisti. Secondo me infatti si è addirittura fatto meglio in questi 50 minuti che nei 39 episodi della serie originale. Ho trovato questo aspetto abbastanza migliorato. Il carattere dei protagonisti viene meglio a galla (particolarmente Xiu, Ex shido) dando una maggiore credibilità ai ragazzi e alla vicenda.
In conclusione quindi io lo consiglio esclusivamente ai fan della prima serie, perché di certo noterete miglioramenti anche se nei limiti dei 50 minuti dei due OAV.
LightLife
Chi non si ricorda i mitici 5 Samurai? In Italia arrivarono dopo l'enorme successo di Saint Seya ed ebbero un seguito di pubblico davvero sorprendente. Io, al tempo, ero uno dei tanti appassionati. Il mio personaggio preferito era Date Seiji (in Italia Sami) il samurai della luce. Ho sognato per almeno due anni di avere il ciuffo sull'occhio come lui. Eppure crescendo mi sono accorto che era fisicamente impossibile possedere una pettinatura di tale splendore. Deluso da queste vicissitudini decisi di colmare il vuoto con il giocattolo dedicato al personaggio di Sami. Dopo anni di successi, l'anime smise di essere trasmesso per cadere in un lento oblio. Eppure le loro armature rimasero impresse nella mia mente e non mi dimenticai di loro. Cosi dopo molti anni rividi la serie e successivamente gli OAV. Il lavoro di cui parleremo oggi è il primo OAV dei 5 Samurai intitolato Incubo a New York. Mettiamo subito in chiaro due cose: i 5 Samurai è un anime dedicato principalmente ad un pubblico adolescenziale che mescola i combattimenti tra spadaccini con le vestizioni da super eroe. La trama della serie è molto lineare e semplice. Anche in questo OAV la situazione non cambia: la trama è estremamente piatta. Questa caratteristica è sia la forza, sia la debolezza di questo prodotto. Per un pubblico non adulto la narrazione non darà problemi di comprensione e piacerà, invece per persone con un senso critico appena più sviluppato troveranno questo lavoro ripetitivo e banale. Si presenta un nuovo super nemico che verrà eliminato con il solito schema alla fine della puntata. Dal punto di vista tecnico l'OAV è (per fortuna) decisamente superiore alla serie. Questo non toglie che le animazioni spesso siano poco fluide. I disegni e i colori sono in assoluto le caratteristiche migliori, anche se la Sunrise poteva un attimo applicarsi maggiormente per il ritorno dei 5 Samurai. I professionisti che hanno lavorato per questo OAV sono gli stessi della serie (meno Kazuki Akane regista non accreditato nella serie TV). Per fortuna il doppiaggio della Yamato Video è decente e rispetto a quello della serie TV è pura poesia. Come nell'anime tutto va come deve andare, e anche questo OAV non fa eccezione. Sentite nostalgia dei vecchi 5 Samurai? Allora dateci un occhiata altrimenti potete anche saltare a piedi pari questo titolo.