Hyakka ryouran: Samurai Girls
Serie anime di dodici episodi di durata canonica.
Trama: Veniamo catapultati in una specie di mondo alternativo, dove è presente il Grande Giappone, che è la patria dei master samurai, bellissime fanciulle che, concludendo un patto con un generale, riescono a sprigionare il loro potere, e il cui compito è proteggere il Giappone da qualunque minaccia esterna. L'epoca, a quanto ho capito, è quella Edo ma, nonostante ciò, vediamo che a livello tecnologico sono molto avanzati (un esempio su tutti sono gli occhiali di Hanzou), ma per quanto riguarda stile di vita, architettonico e politico si rimane al vero periodo storico.
Viene presentato il nostro protagonista, Yagyuu Muneakira, maestro samurai che ritorna nel suo vecchio dojo e vi trova due ragazze che vi si erano introdotte clandestinamente. Per eventi fortuiti, verranno attaccati dal consiglio studentesco, che qui è come se fosse un vero e proprio regime, capitanato da Hanzou. I tre fuggono, ma nel fuggire dal cielo appare una ragazza che cade dolcemente tra le braccia di Muneakira e lo bacia, trasformandolo in un master samurai di enorme potenza.
Alla fine, i quattro vengono presi dalla vicepresidente del consiglio studentesco, Ohii, che è amica di Muneakira e quindi risparmia tutti, confinandoli nel dojo. Da qui la vicenda si trasforma in una specie di harem dove, delle cinque ragazze presenti, tre diverranno master samurai, il tutto attraverso un bacio con il baldo giovane. Per la stragrande maggioranza degli episodi, si assiste alle varie vicende che portano le ragazze a diventare master samurai e il fanservice non mancherà di certo, e la maggior parte delle volte dà fastidio (almeno a me). Nel cercare di rendere l'atmosfera un po' più demenziale, viene introdotta la guerriera dell'amore, e il tentativo va a buon fine... Va talmente bene che dopo un po' dà ai nervi: la ragazza è veramente idiota e viene sempre malmenata da tutti. Alla fine entra in gioco la villain di turno, una ragazza molto provocante che cerca in tutto i modi di portare ala luce il suo generale, il maggior pericolo per il Giappone, tanto da essere soprannominato "l'ombra incombente".
Il problema è che la trama prende un'accelerata finale negli ultimi episodi, infatti si hanno troppi power up dei vari personaggi e quindi risulta tutto un po' troppo forzato. Si poteva fare di meglio; comunque lo scontro finale è stato molto bello e di mio gradimento e l'epilogo mi ha lasciato un po' triste, poiché non me lo aspettavo. Guardando i punti forti della serie, devo dire che la grafica mi è piaciuta, in particolare i disegni rendevano molto bene lo stile antico presente nell'era in cui si svolge la vicenda. Inoltre è molto carino l'effetto macchia usato durante le scene, è qualcosa di diverso che non avevo mai visto, quindi è da premiare (anche se all'inizio può dare un po' fastidio).
Per contro, ci sono il fatto che il fanservice era eccessivo in un bel po' di circostanze e, secondo, si è perso un po' troppo tempo dietro a salamelecchi amorosi, non facendo andare avanti la trama (oppure di poco), forzandoli troppo alla fine, implicando così delle forzature che non passano inosservate.
Come voto finale do un 7,5, nonostante i difetti mi è interessato sin dall'inizio e non mi ha stancato più di tanto.
Buona visione!
Trama: Veniamo catapultati in una specie di mondo alternativo, dove è presente il Grande Giappone, che è la patria dei master samurai, bellissime fanciulle che, concludendo un patto con un generale, riescono a sprigionare il loro potere, e il cui compito è proteggere il Giappone da qualunque minaccia esterna. L'epoca, a quanto ho capito, è quella Edo ma, nonostante ciò, vediamo che a livello tecnologico sono molto avanzati (un esempio su tutti sono gli occhiali di Hanzou), ma per quanto riguarda stile di vita, architettonico e politico si rimane al vero periodo storico.
Viene presentato il nostro protagonista, Yagyuu Muneakira, maestro samurai che ritorna nel suo vecchio dojo e vi trova due ragazze che vi si erano introdotte clandestinamente. Per eventi fortuiti, verranno attaccati dal consiglio studentesco, che qui è come se fosse un vero e proprio regime, capitanato da Hanzou. I tre fuggono, ma nel fuggire dal cielo appare una ragazza che cade dolcemente tra le braccia di Muneakira e lo bacia, trasformandolo in un master samurai di enorme potenza.
Alla fine, i quattro vengono presi dalla vicepresidente del consiglio studentesco, Ohii, che è amica di Muneakira e quindi risparmia tutti, confinandoli nel dojo. Da qui la vicenda si trasforma in una specie di harem dove, delle cinque ragazze presenti, tre diverranno master samurai, il tutto attraverso un bacio con il baldo giovane. Per la stragrande maggioranza degli episodi, si assiste alle varie vicende che portano le ragazze a diventare master samurai e il fanservice non mancherà di certo, e la maggior parte delle volte dà fastidio (almeno a me). Nel cercare di rendere l'atmosfera un po' più demenziale, viene introdotta la guerriera dell'amore, e il tentativo va a buon fine... Va talmente bene che dopo un po' dà ai nervi: la ragazza è veramente idiota e viene sempre malmenata da tutti. Alla fine entra in gioco la villain di turno, una ragazza molto provocante che cerca in tutto i modi di portare ala luce il suo generale, il maggior pericolo per il Giappone, tanto da essere soprannominato "l'ombra incombente".
Il problema è che la trama prende un'accelerata finale negli ultimi episodi, infatti si hanno troppi power up dei vari personaggi e quindi risulta tutto un po' troppo forzato. Si poteva fare di meglio; comunque lo scontro finale è stato molto bello e di mio gradimento e l'epilogo mi ha lasciato un po' triste, poiché non me lo aspettavo. Guardando i punti forti della serie, devo dire che la grafica mi è piaciuta, in particolare i disegni rendevano molto bene lo stile antico presente nell'era in cui si svolge la vicenda. Inoltre è molto carino l'effetto macchia usato durante le scene, è qualcosa di diverso che non avevo mai visto, quindi è da premiare (anche se all'inizio può dare un po' fastidio).
Per contro, ci sono il fatto che il fanservice era eccessivo in un bel po' di circostanze e, secondo, si è perso un po' troppo tempo dietro a salamelecchi amorosi, non facendo andare avanti la trama (oppure di poco), forzandoli troppo alla fine, implicando così delle forzature che non passano inosservate.
Come voto finale do un 7,5, nonostante i difetti mi è interessato sin dall'inizio e non mi ha stancato più di tanto.
Buona visione!
Ho parecchi dubbi in proposito a tale serie, "Hyakka ryouran: Samurai Girls", non perché mi abbia fatto così ribrezzo, ma, più che altro, per la stranezza grafica che, a mio avviso, ne limita la portata qualitativa. Una serie uscita nel 2010 e composta da 12 episodi, che raccontano la storia di un Giappone all'antica, in cui non viene risparmiato comunque il fattore "ecchi". Molte fanciulle aggraziate che combattono con spade, lance e pugnali; samurai addestrati al combattimento, ma che non si sono dimenticati dell'arte di amare.
La storia incomincia con la venuta di Muneakira Yagyuu in un enorme accademia ai piedi del monte Fuji. Il Giappone, però, non è proprio quello che conosciamo noi. E' riuscito infatti a liberarsi dall'influenza europea e ha deciso di ritirarsi in un isolamento forzato, sotto la direzione dello shogunato Tokugawa. Insomma, un mix tra passato e modernità, in cui samurai addestrati si scontrano tra loro, ma, allo stesso tempo, usano anche computer e qualche altro apparecchio ultramoderno.
In tutto questo caos, ecco che il nostro giovane eroe si ritrova tra le braccia una giovane fanciulla precipitata dal cielo. La ragazza, che afferma di essere sua sorella, si presenta con un bel bacio e con la manifestazione di misteriosi e spaventosi poteri. Chi sarà mai? Cosa vorrà da Muneakira? Una cosa è certa, le tranquille giornate di cui godeva in passato il nostro eroe sono destinate a scomparire del tutto.
Una trama non proprio originalissima, che, al di là della strana mistura tra antico e moderno, dà di l'idea di essere già stata utilizzata da qualche parte. Anche i protagonisti, quasi tutte donne, non offrono poi uno spessore caratteriale così notevole. Jubei, la fanciulla caduta dal cielo, era riuscita ad impressionarmi positivamente, soprattutto grazie a una presentazione niente male, ma si è lasciata andare con il trascorrere degli episodi. La sua doppia personalità è interessante, peccato che prevale il suo lato stupido… troppo stupido per i miei gusti.
Le altre fanciulle che appaiono nel corso dell'opera riprendono pedissequamente i cliché tipici dell'animazione giapponese. Ecco la piccoletta aggressiva, Yukimura, oppure l'amica d'infanzia innamorata, come ovvio, del protagonista. Con ciò non vuol dire che siano deludenti come personaggi, anzi… Le puntate trascorrono piacevolmente in loro presenza, ma avrei preferito uno sviluppo maggiormente interessante nei loro riguardi. Sul piano sentimentale, troviamo un bel triangolo/quadrato amoroso, che, tuttavia, non occuperà più di tanto il trascorrere delle puntate.
Molto meglio puntare sull'ecchi. In mezzo a quella grafica così particolare, spuntano occasionalmente (ma con una frequenza piuttosto elevata) qualche seno scoperto. A mio avviso, però, tali manifestazioni, seppur gradite, vengono mal gestite nel corso dell'opera, finendo così con il pesare sullo scorrimento della trama.
I disegni sono più che strani, colori spenti e una tecnica che, secondo me, vuole riproporre il tema dell'inchiostro sulla carta. Inizialmente può apparire anche interessante come scelta grafica, ma la continua riproposizione di schizzi neri d'inchiostro e fogli di carta strappati, non può che stancare.
Bella la regia e discreto il doppiaggio.
In conclusione, "Hyakka ryouran: Samurai Girls" è un anime che avrebbe potuto sfruttare al meglio le sue possibilità. Un capolavoro era forse esigere troppo, ma una buona opera sicuramente. Peccato per alcune scelte opinabili, che hanno reso invece tale serie mediocre e priva di lampi d'effetto. La storia continua, ed esiste anche una seconda serie. La vedrò? Personalmente non sento questo ardente desiderio di continuare tale avventura, ma la curiosità di vedere come andrà a finire prevarrà sicuramente su tutto il resto. In fin dei conti la trama non era poi così male e il giudizio finale è più che sufficiente.
Voto finale: 6… e mezzo!
La storia incomincia con la venuta di Muneakira Yagyuu in un enorme accademia ai piedi del monte Fuji. Il Giappone, però, non è proprio quello che conosciamo noi. E' riuscito infatti a liberarsi dall'influenza europea e ha deciso di ritirarsi in un isolamento forzato, sotto la direzione dello shogunato Tokugawa. Insomma, un mix tra passato e modernità, in cui samurai addestrati si scontrano tra loro, ma, allo stesso tempo, usano anche computer e qualche altro apparecchio ultramoderno.
In tutto questo caos, ecco che il nostro giovane eroe si ritrova tra le braccia una giovane fanciulla precipitata dal cielo. La ragazza, che afferma di essere sua sorella, si presenta con un bel bacio e con la manifestazione di misteriosi e spaventosi poteri. Chi sarà mai? Cosa vorrà da Muneakira? Una cosa è certa, le tranquille giornate di cui godeva in passato il nostro eroe sono destinate a scomparire del tutto.
Una trama non proprio originalissima, che, al di là della strana mistura tra antico e moderno, dà di l'idea di essere già stata utilizzata da qualche parte. Anche i protagonisti, quasi tutte donne, non offrono poi uno spessore caratteriale così notevole. Jubei, la fanciulla caduta dal cielo, era riuscita ad impressionarmi positivamente, soprattutto grazie a una presentazione niente male, ma si è lasciata andare con il trascorrere degli episodi. La sua doppia personalità è interessante, peccato che prevale il suo lato stupido… troppo stupido per i miei gusti.
Le altre fanciulle che appaiono nel corso dell'opera riprendono pedissequamente i cliché tipici dell'animazione giapponese. Ecco la piccoletta aggressiva, Yukimura, oppure l'amica d'infanzia innamorata, come ovvio, del protagonista. Con ciò non vuol dire che siano deludenti come personaggi, anzi… Le puntate trascorrono piacevolmente in loro presenza, ma avrei preferito uno sviluppo maggiormente interessante nei loro riguardi. Sul piano sentimentale, troviamo un bel triangolo/quadrato amoroso, che, tuttavia, non occuperà più di tanto il trascorrere delle puntate.
Molto meglio puntare sull'ecchi. In mezzo a quella grafica così particolare, spuntano occasionalmente (ma con una frequenza piuttosto elevata) qualche seno scoperto. A mio avviso, però, tali manifestazioni, seppur gradite, vengono mal gestite nel corso dell'opera, finendo così con il pesare sullo scorrimento della trama.
I disegni sono più che strani, colori spenti e una tecnica che, secondo me, vuole riproporre il tema dell'inchiostro sulla carta. Inizialmente può apparire anche interessante come scelta grafica, ma la continua riproposizione di schizzi neri d'inchiostro e fogli di carta strappati, non può che stancare.
Bella la regia e discreto il doppiaggio.
In conclusione, "Hyakka ryouran: Samurai Girls" è un anime che avrebbe potuto sfruttare al meglio le sue possibilità. Un capolavoro era forse esigere troppo, ma una buona opera sicuramente. Peccato per alcune scelte opinabili, che hanno reso invece tale serie mediocre e priva di lampi d'effetto. La storia continua, ed esiste anche una seconda serie. La vedrò? Personalmente non sento questo ardente desiderio di continuare tale avventura, ma la curiosità di vedere come andrà a finire prevarrà sicuramente su tutto il resto. In fin dei conti la trama non era poi così male e il giudizio finale è più che sufficiente.
Voto finale: 6… e mezzo!
"Hyakka Ryouran: Samurai Girls" è un'opera che ha come nucleo un futuro alternativo dove il Giappone è sempre rimasto uno Shogunato isolato dal resto del mondo.
Il protagonista è il "guerriero" Yagyu Muneakira che, tornato da un viaggio all'estero per fare esperienza, torna ad amministrare il dojo che la sua famiglia possiede da generazioni. Al suo arrivo però, nel dojo trova due ragazze; Sanada Yukimura e la sua serva Goto Matabe, rivelandosi come parte di un gruppo che vuole rovesciare lo Shogunato e aprirsi all'estero. Dopo qualche ora, una misteriosa ragazza appare, venendo riconosciuta come "Master Samurai", la guerriera più potente che sia mai esistita.
In poche parole, abbiamo già delle premesse per un qualcosa che può sembrare interessante.
Peccato che questo anime si riveli semplicemente essere lo spudorato copia-incolla delle altre serie ecchi, che bene o male avevano quell'elemento che le salvava da avere l'insufficienza piena.
Iniziamo proprio con i personaggi: Tutti stereotipati al massimo, Muneakira è il semplice manichino che serve ad ogni harem, rivelandosi naturalmente utile quanto un martello contro un'eruzione vulcanica durante TUTTA la durata della serie. Fra gli altri personaggi naturalmente non mancano l'amica d'infanzia del protagonista con la diciannovesima di seno (Sen Tokugawa) con una fecitista accanita forte quanto un nonnino con l'artrite a farle da servetta (Hattori Hanzo) La tsundere piatta, odiosa ed innamorata del protagonista (Sanada Yukimura) E la moe timidona che considera il protagonista come il "fratellone" (Jubei). Nemmeno tra i personaggi che amplieranno il cast durante il corso della serie si salveranno dalla banalità e dalla scontatezza, anche il cattivo risulta essere piatto e stupido, con l'unico punto a favore che suscita l'odio dello spettatore.
L'unica che si salva, secondo me, è Yagyu Jubei, la seconda personalità dura, forte e combattiva dell'omonima ragazza, che a differenza delle altre avrebbe bisogno di un gonnone lungo fino ai piedi per mascherare gli attributi che ha sotto.
Bocciato sul lato della trama e personaggi, che mi hanno deluso non poco visto le promesse che facevano sperare in un lavoro veramente ben fatto.
Sul lato tecnico... qui dobbiamo fare due grosse distinzioni: Character design e personaggi degli sfondi.
I personaggi sono disegnati veramente bene, mi piace il tratto pulito dei personaggi, la loro chiarezza ed il colore, sotto questo aspetto si salva
Ma gli sfondi.... mamma mia... Ho avuto davvero i torcimenti di stomaco nel sopportare ogni volta gli sfondi cartooneschi, simili a quelli disegnati da un bambino e colorato con i pastelli scolastici o con gli acquerelli, senza menzionare le inutili macchie di inchiostro volante sparate a ripetizione quando non servono (E usate pure come censure)
E' il primo ecchi che boccio totalmente, visto che io li guardo sempre senza pretendere niente ho sbagliato nell'aspettarmi un prodotto di qualità dopo le belle premesse.
La cosa che me l'ha fatto bocciare è che lo droppai dopo aver visto il primo episodio... e ho fatto uno sforzo immane per vederlo fino alla fine.
Il protagonista è il "guerriero" Yagyu Muneakira che, tornato da un viaggio all'estero per fare esperienza, torna ad amministrare il dojo che la sua famiglia possiede da generazioni. Al suo arrivo però, nel dojo trova due ragazze; Sanada Yukimura e la sua serva Goto Matabe, rivelandosi come parte di un gruppo che vuole rovesciare lo Shogunato e aprirsi all'estero. Dopo qualche ora, una misteriosa ragazza appare, venendo riconosciuta come "Master Samurai", la guerriera più potente che sia mai esistita.
In poche parole, abbiamo già delle premesse per un qualcosa che può sembrare interessante.
Peccato che questo anime si riveli semplicemente essere lo spudorato copia-incolla delle altre serie ecchi, che bene o male avevano quell'elemento che le salvava da avere l'insufficienza piena.
Iniziamo proprio con i personaggi: Tutti stereotipati al massimo, Muneakira è il semplice manichino che serve ad ogni harem, rivelandosi naturalmente utile quanto un martello contro un'eruzione vulcanica durante TUTTA la durata della serie. Fra gli altri personaggi naturalmente non mancano l'amica d'infanzia del protagonista con la diciannovesima di seno (Sen Tokugawa) con una fecitista accanita forte quanto un nonnino con l'artrite a farle da servetta (Hattori Hanzo) La tsundere piatta, odiosa ed innamorata del protagonista (Sanada Yukimura) E la moe timidona che considera il protagonista come il "fratellone" (Jubei). Nemmeno tra i personaggi che amplieranno il cast durante il corso della serie si salveranno dalla banalità e dalla scontatezza, anche il cattivo risulta essere piatto e stupido, con l'unico punto a favore che suscita l'odio dello spettatore.
L'unica che si salva, secondo me, è Yagyu Jubei, la seconda personalità dura, forte e combattiva dell'omonima ragazza, che a differenza delle altre avrebbe bisogno di un gonnone lungo fino ai piedi per mascherare gli attributi che ha sotto.
Bocciato sul lato della trama e personaggi, che mi hanno deluso non poco visto le promesse che facevano sperare in un lavoro veramente ben fatto.
Sul lato tecnico... qui dobbiamo fare due grosse distinzioni: Character design e personaggi degli sfondi.
I personaggi sono disegnati veramente bene, mi piace il tratto pulito dei personaggi, la loro chiarezza ed il colore, sotto questo aspetto si salva
Ma gli sfondi.... mamma mia... Ho avuto davvero i torcimenti di stomaco nel sopportare ogni volta gli sfondi cartooneschi, simili a quelli disegnati da un bambino e colorato con i pastelli scolastici o con gli acquerelli, senza menzionare le inutili macchie di inchiostro volante sparate a ripetizione quando non servono (E usate pure come censure)
E' il primo ecchi che boccio totalmente, visto che io li guardo sempre senza pretendere niente ho sbagliato nell'aspettarmi un prodotto di qualità dopo le belle premesse.
La cosa che me l'ha fatto bocciare è che lo droppai dopo aver visto il primo episodio... e ho fatto uno sforzo immane per vederlo fino alla fine.
Il preambolo,la presentazione di quest'anime, è tanto banale, insulso e noioso che farebbe passar la voglia di guardarlo già dopo un paio di minuti. Pensavano di creare un inizio ad affetto ma l'unico effetto sortito nel sottoscritto è stato quello di cominciare a farmi sorgere immediatamente notevoli dubbi sulla qualità dell'opera ancor prima che questa cominciasse. Uno degli inizi peggiori che abbia mai visto dunque. Fortunatamente non sempre "il buon giorno si vede dal mattino" e giudicare troppo frettolosamente può portare a commettere gravi errori.
Proseguendo salta subito all'occhio un altro pesante limite. Si tratta di un ecchi, indipercui è naturale aspettarsi tante belle donne che mostrano le proprie grazie, ed invece cosa succede? Ogni qual volta che un corpo femminile dovrebbe esser messo in mostra (a volte anche solo parzialmente)parte un effetto tipo schizzo d'inchiostro che va a coprire le zone "calde". Definirlo assurdo è dir poco... se non si voleva mostrare nulla si doveva optare su uno sviluppo di tutt'altro genere, che senso ha censurare un ecchi a questo modo?
Per completezza d'informazione girano voci sul futuro rilascio di una versione senza censure ma è la prima volta da parte mia che ho il dispiacere d'imbattermi in una così pesante censura su di un'opera originale.
Un ecchi così censurato non ha ragione d'esistere.
Sotto il punto di vista narrativo siamo su livelli medio bassi ma col proseguo della storia le cose vanno via via migliorando prendendo una piega più netta e maggiormente interessante.
La trama di base è abbastanza semplice, ci sono i due classici gruppi combattenti in guerra tra loro per una qualsivoglia ragione. La chiave di svolta nell'azione è rappresentata da Muneakira, un giovane che ha la capacità di risvegliare inimmaginabili poteri dalle guerriere che lo baceranno. Servono due o tre episodi per permettere alla storia di prendere una strada ben definita e a quel punto potremo contare su scenette particolarmente simpatiche e su combattimenti abbastanza curati. Niente di travolgente ma tutto abbastanza godibile. Pur essendo ambientati in contesti piuttosto distanti tra loro la similituduine più naturale che potremmo fare a quest'opera risponde al nome di Ikkitousen. Affascinanti fanciulle che si scontrano spesso e volentieri lacerandosi gli abiti di dosso.
Uno degli aspetti migliori di Samurai Girls risiede senza ombra di dubbio nel comparto grafico originale e di pregevolissima fattura. I personaggi sono disegnati in modo "convenzionale" mentre per i fondali si è optato per disegni e colori sfumati, quasi come se fossero parte di un dipinto, creando un'atmosfera molto particolare e molto gradevole.
Evitando i difetti sopracitati e dando un pochino più di spessore ad alcuni personaggi comprimari (con l'aiuto di qualche episodio in più) sarebbe potuto uscir fuori qualcosa di molto migliore. Resta comunque un'opera ben riuscita che nel finale lascia aperto uno spiraglio ad un'ipotetica seconda serie.
Proseguendo salta subito all'occhio un altro pesante limite. Si tratta di un ecchi, indipercui è naturale aspettarsi tante belle donne che mostrano le proprie grazie, ed invece cosa succede? Ogni qual volta che un corpo femminile dovrebbe esser messo in mostra (a volte anche solo parzialmente)parte un effetto tipo schizzo d'inchiostro che va a coprire le zone "calde". Definirlo assurdo è dir poco... se non si voleva mostrare nulla si doveva optare su uno sviluppo di tutt'altro genere, che senso ha censurare un ecchi a questo modo?
Per completezza d'informazione girano voci sul futuro rilascio di una versione senza censure ma è la prima volta da parte mia che ho il dispiacere d'imbattermi in una così pesante censura su di un'opera originale.
Un ecchi così censurato non ha ragione d'esistere.
Sotto il punto di vista narrativo siamo su livelli medio bassi ma col proseguo della storia le cose vanno via via migliorando prendendo una piega più netta e maggiormente interessante.
La trama di base è abbastanza semplice, ci sono i due classici gruppi combattenti in guerra tra loro per una qualsivoglia ragione. La chiave di svolta nell'azione è rappresentata da Muneakira, un giovane che ha la capacità di risvegliare inimmaginabili poteri dalle guerriere che lo baceranno. Servono due o tre episodi per permettere alla storia di prendere una strada ben definita e a quel punto potremo contare su scenette particolarmente simpatiche e su combattimenti abbastanza curati. Niente di travolgente ma tutto abbastanza godibile. Pur essendo ambientati in contesti piuttosto distanti tra loro la similituduine più naturale che potremmo fare a quest'opera risponde al nome di Ikkitousen. Affascinanti fanciulle che si scontrano spesso e volentieri lacerandosi gli abiti di dosso.
Uno degli aspetti migliori di Samurai Girls risiede senza ombra di dubbio nel comparto grafico originale e di pregevolissima fattura. I personaggi sono disegnati in modo "convenzionale" mentre per i fondali si è optato per disegni e colori sfumati, quasi come se fossero parte di un dipinto, creando un'atmosfera molto particolare e molto gradevole.
Evitando i difetti sopracitati e dando un pochino più di spessore ad alcuni personaggi comprimari (con l'aiuto di qualche episodio in più) sarebbe potuto uscir fuori qualcosa di molto migliore. Resta comunque un'opera ben riuscita che nel finale lascia aperto uno spiraglio ad un'ipotetica seconda serie.
Hyakka ryouran samurai girl a più di una persona ha dato l'idea, come prima impressione, di essere un buon anime.
L'idea di fondo è intrigante: un mondo parallelo in cui lo shogunato Tokugawa detiene ancora il potere in Giappone; 2 ragazze, giovani ma molto in gamba e determinate, decidono di ribellarsi a questo regime; un samurai, per puro caso le incontra e, di lì a poco, vi è l'apparizione di un misterioso ed enigmatico personaggio, ovvero una ragazza dalla doppia personalità e dalle grandiosi capacità di combattimento. La trama va con il passare del tempo sempre più intrecciandosi e articolandosi.
Oltre la buona partenza, tuttavia, c'è poco altro da dire a favore di quest'anime: si può tutt'al più far notare l'aspetto grafico, piacevole e suggestivo (anche se reputo che questo sia un fattore abbastanza soggettivo), ma null'altro.
Andando avanti con gli episodi, ci si rende subito conto di come la trama sia male organizzata e raffazzonata, con luoghi comuni scontati e ripetitivi. L'aspetto ecchi prevale su tutto il resto: ne sono una controprova i combattimenti, troppo brevi e per nulla appassionanti, i colpi di scena, facilmente prevedibili e, ovviamente, il fatto che i riferimenti sessuali siano troppo espliciti, portando la serie al limite del comune ecchi. Nulla a che vedere con le grandi serie di questo genere, come il capolavoro di Hisashi Saitō, cioè Sora no Otoshimono.
La caratterizzazione dei personaggi è quasi solamente fisica, e le scene che tentano di introdurre gli aspetti ''sentimentali'' sono infilate durante la serie grossolanamente, diventando addirittura fastidiose; ne è un perfetto esempio il tentativo (clamorosamente fallito) di far conoscere gli aspetti più interiori del personaggio ''Charles d'Artagnan'' (personalmente parlando, trovo che il riferimento letterario sia veramente sprecato): la scena è troppo frettolosa, e del personaggio in sé si sa ben poco, per cui diventa veramente difficile apprezzare il tutto.
Per il resto dei personaggi, si tratta di tutti i classici e scontati personaggi di un anime ecchi: un solo ragazzo (l'unico altro personaggio maschio è l'antagonista) fra tante ragazze esageratamente prosperose fatta eccezione per una, perchè c'è sempre almeno una ragazza pettanko; due di loro in costante lotta perchè ''segretamente'' (si fa per dire) innamorate del protagonista; quella ingenua che fa la parte della ragazza dolce; quella imbranata etc... Per chiudere il discorso, nella prima scena del primo episodio può venir il dubbio di star guardando Strike Witches, perchè vi assicuro che le due scene sono pressochè identiche.
Tanta aria fritta che si condensa in una sola serie di 12 episodi.
Conclusioni:
-deludente, perchè dà ottime premesse, le quali però si perdono tutte andando avanti con la serie;
-ripetitivo, tutta aria fritta;
-ingannevole, perchè di ''samurai'' non c'è niente (se quelle sono samurai, io sono un aereoplano), e l'unico vero samurai, cioè il personaggio principale, non combatte mai: in una scena si limita ad impugnare la spada, ma non reagisce per motivi ridicoli; un samurai mette al primo posto sempre l'onore, e farsi menare in quella maniera non rispecchia nemmeno da lontano l'ideologia del classico samurai.
Se siete appassionati dei generi ecchi e harem e non avete proprio null'altro da vedere e siete in crisi di astinenza da anime, potreste darci un'occhiata.
Se siete appassionati dei combattimenti, siete nel posto sbagliato.
Non lo valuto meno di 4 solo perchè ho apprezzato l'aspetto grafico (l'unico aspetto originale di questo anime).
L'idea di fondo è intrigante: un mondo parallelo in cui lo shogunato Tokugawa detiene ancora il potere in Giappone; 2 ragazze, giovani ma molto in gamba e determinate, decidono di ribellarsi a questo regime; un samurai, per puro caso le incontra e, di lì a poco, vi è l'apparizione di un misterioso ed enigmatico personaggio, ovvero una ragazza dalla doppia personalità e dalle grandiosi capacità di combattimento. La trama va con il passare del tempo sempre più intrecciandosi e articolandosi.
Oltre la buona partenza, tuttavia, c'è poco altro da dire a favore di quest'anime: si può tutt'al più far notare l'aspetto grafico, piacevole e suggestivo (anche se reputo che questo sia un fattore abbastanza soggettivo), ma null'altro.
Andando avanti con gli episodi, ci si rende subito conto di come la trama sia male organizzata e raffazzonata, con luoghi comuni scontati e ripetitivi. L'aspetto ecchi prevale su tutto il resto: ne sono una controprova i combattimenti, troppo brevi e per nulla appassionanti, i colpi di scena, facilmente prevedibili e, ovviamente, il fatto che i riferimenti sessuali siano troppo espliciti, portando la serie al limite del comune ecchi. Nulla a che vedere con le grandi serie di questo genere, come il capolavoro di Hisashi Saitō, cioè Sora no Otoshimono.
La caratterizzazione dei personaggi è quasi solamente fisica, e le scene che tentano di introdurre gli aspetti ''sentimentali'' sono infilate durante la serie grossolanamente, diventando addirittura fastidiose; ne è un perfetto esempio il tentativo (clamorosamente fallito) di far conoscere gli aspetti più interiori del personaggio ''Charles d'Artagnan'' (personalmente parlando, trovo che il riferimento letterario sia veramente sprecato): la scena è troppo frettolosa, e del personaggio in sé si sa ben poco, per cui diventa veramente difficile apprezzare il tutto.
Per il resto dei personaggi, si tratta di tutti i classici e scontati personaggi di un anime ecchi: un solo ragazzo (l'unico altro personaggio maschio è l'antagonista) fra tante ragazze esageratamente prosperose fatta eccezione per una, perchè c'è sempre almeno una ragazza pettanko; due di loro in costante lotta perchè ''segretamente'' (si fa per dire) innamorate del protagonista; quella ingenua che fa la parte della ragazza dolce; quella imbranata etc... Per chiudere il discorso, nella prima scena del primo episodio può venir il dubbio di star guardando Strike Witches, perchè vi assicuro che le due scene sono pressochè identiche.
Tanta aria fritta che si condensa in una sola serie di 12 episodi.
Conclusioni:
-deludente, perchè dà ottime premesse, le quali però si perdono tutte andando avanti con la serie;
-ripetitivo, tutta aria fritta;
-ingannevole, perchè di ''samurai'' non c'è niente (se quelle sono samurai, io sono un aereoplano), e l'unico vero samurai, cioè il personaggio principale, non combatte mai: in una scena si limita ad impugnare la spada, ma non reagisce per motivi ridicoli; un samurai mette al primo posto sempre l'onore, e farsi menare in quella maniera non rispecchia nemmeno da lontano l'ideologia del classico samurai.
Se siete appassionati dei generi ecchi e harem e non avete proprio null'altro da vedere e siete in crisi di astinenza da anime, potreste darci un'occhiata.
Se siete appassionati dei combattimenti, siete nel posto sbagliato.
Non lo valuto meno di 4 solo perchè ho apprezzato l'aspetto grafico (l'unico aspetto originale di questo anime).
Innanzitutto mi scuso per eventuali errori, disattenzioni o mancanze che potreste trovare in questa recensione, in quanto ancora inesperto recensore.
Breve introduzione
"Hyakka ryouran: Samurai Girls" si presenta fin dall'inizio come un anime alternativo e per molti aspetti originale: ci troviamo infatti immersi efficacemente in un Giappone parallelo, che ha seguito un diverso andamento storico, dove i princìpi sono ancora quelli dell'onore e del rispetto, aspetti risalenti appunto all'epoca degli shogunati. Proprio attorno allo shogunato e ai "master samurai" gira la storia del nostro protagonista Muneakira e delle varie combattenti che avranno a che fare con lui nel corso della storia.
Trama: 7
Ricordiamoci che, nonostante sulla scheda dell'anime non sia scritto, questo è un harem e come ogni harem punta sull'ecchi. La trama inizia piuttosto linearmente: Muneakira, il nostro protagonista, è tornato dopo anni alla sede dello shogunato, che in questa realtà coincide con il consiglio studentesco di un'enorme accademia; non viene spiegato nei dettagli se sia un organo separato dal governo del paese o il consiglio studentesco sia proprio un organo governativo, per non parlare del fatto che di membri di questo strano "consiglio" ce ne sono solo due, Yoshihiko tokugawa, capo del consiglio e shogun, e la sorella Sen, amica d'infanzia di Muneakira.
Ora, parlando di accademia e consiglio studentesco si potrebbe pensare a uno sviluppo di tipo scolastico, tuttavia non è affatto così: come ho già detto l'accademia è un termine inappropriato; sembra un pretesto per rendere originale il contesto, ma finisce con il rimanere un elemento inutile ai fini dell'intreccio. Possiamo dividere l'intero anime in tre parti: primi 3 episodi di introduzione ai personaggi principali; apparizione del primo master samurai - si tratta di un guerriero potentissimo e unico, solitamente sotto il comando di uno shogun; e illustrazione, appunto, del meccanismo con cui i master samurai diventano tali. Infatti master samurai si "diventa", anche piuttosto facilmente in verità... Comunque dopo l'introduzione abbiamo una fase che va dagli episodi 3-4 fino ai 9-10 di sostanziale staticità: momenti ecchi e di fanservice dappertutto, un problema a episodio prontamente risolto con un combattimento di un master samurai oppure l'introduzione di una nuova ragazza che si unisce all'harem di Muneakira. Poi arriviamo al finale, di cui ovviamente non vi dirò niente, ma credo sia la parte meglio riuscita: esso devia un po' troppo dal resto dell'anime, ma questa può essere considerata una cosa positiva per via dei colpi di scena, sebbene non introdotti egregiamente; il finale è pieno d'azione, bella e non ripetitiva. Infine il finale vero e proprio è chiuso, non termina con il classico "tutti felici e contenti" perché il protagonista non ha avuto le pal... il coraggio di scegliere una ragazza, ma con un finale piuttosto coerente e soddisfacente: non ne rimarrete delusi.
Personaggi: 4
La caratterizzazione è sfortunatamente un'enorme falla dell'anime.
Partiamo dal protagonista: Muneakira è inutile, se non fosse che i master samurai "dipendono" da lui potrebbe tranquillamente non esistere e forse sarebbe anche meglio. Coraggioso contro i cattivi (e basta), bello, innocente fino al midollo, insomma, è il solito pupazzo da harem. Diventa un poco più rilevante verso la fine dell'anime, ma non cresce/cambia di una virgola, semplicemente alza di più la voce.
Jubei è la coprotagonista, che sarebbe un personaggio bellissimo se non fosse che per la maggior parte dell'anime si comporta come una bambina demente innamorata, ma insensibile alla gelosia o a qualsiasi altro sentimento negativo. Sempre sul finale il suo personaggio si evolve in qualche modo, perde quindi molta della sua insulsaggine e l'anime ne gode.
Sen Tokugawa è un'altra coprotagonista; lei è probabilmente la più reale e la meglio caratterizzata. Innanzitutto la sua connessione con Muneakira si basa sul loro essere amici d'infanzia e non su un incontro casuale come per tutte le altre ragazze. Inoltre è l'unica ragazza i cui sentimenti hanno un senso e sono coerenti lungo la storia; purtroppo non avviene alcuna crescita interiore sensibile, peccato.
Il resto dei personaggi è solo un condimento dell'harem e nonostante siano personaggi principali vengono trattati praticamente come secondari ai fini della storia, tranne per qualche eccezione sempre all'inizio e alla fine dell'anime (ad Hattori Hanzo viene dedicato un episodio per esempio).
Grafica e sonoro: 10
Proprio come ho scritto, la realizzazione tecnica è perfetta e originale. I disegni sono accurati, non ci si è risparmiati in alcun modo: sembra di guadare un quadro in movimento: sotto quest'aspetto l'anime è un'opera d'arte e persino le censure accompagnano bene l'intero anime.
La colonna sonora è calzante a ogni momento e non risulta ripetitiva, anche se non ci sono musiche particolarmente belle esse si adattano benissimo all'aspetto grafico.
Conclusioni
"Hyakka ryouran" è quindi un bell'anime: leggero, con un buon quantitativo di azione e con una grafica da paura. Esso risente però di una cattiva gestione della trama, dei personaggi e della sceneggiatura, risultando interessante solo agli inizi dell'anime e al termine dello stesso.
Consigliato a tutti coloro che hanno voglia di un po' di azione, tette e di un finale come si deve, magari poco coerente con l'inizio, ma almeno non rimarrete con l'amaro in bocca.
Grazie per aver letto, sperando vi sia stato utile.
Breve introduzione
"Hyakka ryouran: Samurai Girls" si presenta fin dall'inizio come un anime alternativo e per molti aspetti originale: ci troviamo infatti immersi efficacemente in un Giappone parallelo, che ha seguito un diverso andamento storico, dove i princìpi sono ancora quelli dell'onore e del rispetto, aspetti risalenti appunto all'epoca degli shogunati. Proprio attorno allo shogunato e ai "master samurai" gira la storia del nostro protagonista Muneakira e delle varie combattenti che avranno a che fare con lui nel corso della storia.
Trama: 7
Ricordiamoci che, nonostante sulla scheda dell'anime non sia scritto, questo è un harem e come ogni harem punta sull'ecchi. La trama inizia piuttosto linearmente: Muneakira, il nostro protagonista, è tornato dopo anni alla sede dello shogunato, che in questa realtà coincide con il consiglio studentesco di un'enorme accademia; non viene spiegato nei dettagli se sia un organo separato dal governo del paese o il consiglio studentesco sia proprio un organo governativo, per non parlare del fatto che di membri di questo strano "consiglio" ce ne sono solo due, Yoshihiko tokugawa, capo del consiglio e shogun, e la sorella Sen, amica d'infanzia di Muneakira.
Ora, parlando di accademia e consiglio studentesco si potrebbe pensare a uno sviluppo di tipo scolastico, tuttavia non è affatto così: come ho già detto l'accademia è un termine inappropriato; sembra un pretesto per rendere originale il contesto, ma finisce con il rimanere un elemento inutile ai fini dell'intreccio. Possiamo dividere l'intero anime in tre parti: primi 3 episodi di introduzione ai personaggi principali; apparizione del primo master samurai - si tratta di un guerriero potentissimo e unico, solitamente sotto il comando di uno shogun; e illustrazione, appunto, del meccanismo con cui i master samurai diventano tali. Infatti master samurai si "diventa", anche piuttosto facilmente in verità... Comunque dopo l'introduzione abbiamo una fase che va dagli episodi 3-4 fino ai 9-10 di sostanziale staticità: momenti ecchi e di fanservice dappertutto, un problema a episodio prontamente risolto con un combattimento di un master samurai oppure l'introduzione di una nuova ragazza che si unisce all'harem di Muneakira. Poi arriviamo al finale, di cui ovviamente non vi dirò niente, ma credo sia la parte meglio riuscita: esso devia un po' troppo dal resto dell'anime, ma questa può essere considerata una cosa positiva per via dei colpi di scena, sebbene non introdotti egregiamente; il finale è pieno d'azione, bella e non ripetitiva. Infine il finale vero e proprio è chiuso, non termina con il classico "tutti felici e contenti" perché il protagonista non ha avuto le pal... il coraggio di scegliere una ragazza, ma con un finale piuttosto coerente e soddisfacente: non ne rimarrete delusi.
Personaggi: 4
La caratterizzazione è sfortunatamente un'enorme falla dell'anime.
Partiamo dal protagonista: Muneakira è inutile, se non fosse che i master samurai "dipendono" da lui potrebbe tranquillamente non esistere e forse sarebbe anche meglio. Coraggioso contro i cattivi (e basta), bello, innocente fino al midollo, insomma, è il solito pupazzo da harem. Diventa un poco più rilevante verso la fine dell'anime, ma non cresce/cambia di una virgola, semplicemente alza di più la voce.
Jubei è la coprotagonista, che sarebbe un personaggio bellissimo se non fosse che per la maggior parte dell'anime si comporta come una bambina demente innamorata, ma insensibile alla gelosia o a qualsiasi altro sentimento negativo. Sempre sul finale il suo personaggio si evolve in qualche modo, perde quindi molta della sua insulsaggine e l'anime ne gode.
Sen Tokugawa è un'altra coprotagonista; lei è probabilmente la più reale e la meglio caratterizzata. Innanzitutto la sua connessione con Muneakira si basa sul loro essere amici d'infanzia e non su un incontro casuale come per tutte le altre ragazze. Inoltre è l'unica ragazza i cui sentimenti hanno un senso e sono coerenti lungo la storia; purtroppo non avviene alcuna crescita interiore sensibile, peccato.
Il resto dei personaggi è solo un condimento dell'harem e nonostante siano personaggi principali vengono trattati praticamente come secondari ai fini della storia, tranne per qualche eccezione sempre all'inizio e alla fine dell'anime (ad Hattori Hanzo viene dedicato un episodio per esempio).
Grafica e sonoro: 10
Proprio come ho scritto, la realizzazione tecnica è perfetta e originale. I disegni sono accurati, non ci si è risparmiati in alcun modo: sembra di guadare un quadro in movimento: sotto quest'aspetto l'anime è un'opera d'arte e persino le censure accompagnano bene l'intero anime.
La colonna sonora è calzante a ogni momento e non risulta ripetitiva, anche se non ci sono musiche particolarmente belle esse si adattano benissimo all'aspetto grafico.
Conclusioni
"Hyakka ryouran" è quindi un bell'anime: leggero, con un buon quantitativo di azione e con una grafica da paura. Esso risente però di una cattiva gestione della trama, dei personaggi e della sceneggiatura, risultando interessante solo agli inizi dell'anime e al termine dello stesso.
Consigliato a tutti coloro che hanno voglia di un po' di azione, tette e di un finale come si deve, magari poco coerente con l'inizio, ma almeno non rimarrete con l'amaro in bocca.
Grazie per aver letto, sperando vi sia stato utile.
Trama & Commento: 7 - A volte credo di essere troppo buono, di riuscire a trovare in ogni cosa sempre un lato positivo. Vorrei dire che "Hyakka Ryōran Samurai Girls" è solo una mera macchina eccitante destinata a un pubblico di ragazzi "infoiati", ma non ci riesco come, suppongo, altri abbiano fatto. Pur raccogliendo al suo interno ogni tipo di perversione (dal modello tipicamente lolita al masochismo passando per tentacoli, feticismo e via discorrendo) rappresentata dai suoi personaggi o ricreata tramite sviluppi della trama che raccolgono appunto elementi sufficienti a ricreare alcune situazioni con richiami ad altro - vedasi la scena dello scontro con un mostro tentacolare per capire questa frase - non mi sento di disprezzare quest'anime sotto il profilo morale. Trasmette comunque dei messaggi positivi, delle emozioni non legate necessariamente alla zona genitale e mostra un certo impegno da parte di chi l'ha prodotto.
La trama inizia con un ragazzo samurai, Muneakira, che giunge in una prestigiosa accademia/scuola assieme alla sua macchina fotografica. Arrivato incontra subito due intruse che si stavano cambiando (!), facenti parte del casato avversario rispetto a quello del possessore dell'edifico. Da qui nasce un'amicizia tra i tre che, poi braccati dalla "polizia" del consiglio studentesco, fuggono assieme - nonostante Muneakira fosse dello stesso casato del possessore della scuola - e ingaggiano un feroce duello. All'improvviso una ragazza, nuda, scende dal cielo verso Muneakira, che la accoglie tra le sue braccia (e chi non lo farebbe?); i due si baciano (e chi non farebbe anche questo?), e la giovane appena arrivata diventa un "master samurai", guerriero invincibile, che stermina gli avversari per poi tornare una ragazza tonta e senza alcun potere.
Successivamente la trama ruota, lentamente, attorno alla misteriosa ragazza caduta dal cielo, su come il bacio di Muneakira possa trasformare le persone in master samurai e sulla vera missione del giovane: indagare sulla sparizione di alcuni studenti dall'accademia. A dare moto alla trama si uniranno altri personaggi che appariranno man mano durante la serie.
Tutto sommato la trama, pur non essendo né veloce né particolarmente complicata, è dignitosa e riesce a interessare abbastanza lo spettatore, risultando meno banale e scontata di quanto ci si possa aspettare. Peccato per il finale che, dopo un possente scontro, viene ristretto in pochi minuti lasciando diversi domande irrisolte e creando anche alcuni problemi di comprensione in generale.
L'ambientazione è un presente alternativo dove il Giappone conserva al suo interno ancora le antiche gerarchie militari dei samurai e degli shogun e dove elementi antichi convivono con le nuove tecnologie moderne; la ricostruzione è abbastanza buona.
Personaggi: 7,5 - L'opera non si prende troppo sul serio, e questa è la chiave per apprezzarla, e lo dimostra più volte all'interno di se stessa essendo pienamente cosciente della sua finalità. I personaggi sono tutti abbastanza stereotipati, sempre, come detto sopra, per ricalcare più gusti maschili possibili, ma, nonostante questo, restano impressi e risultano tutti (o quasi) ben riusciti e per tutti i palati appunto. I rapporti tra i personaggi sono spiegati con dovizia di particolari, con alcuni flashback, ma talvolta rimangono, volutamente, ambigui - tra tutti quello di sen e della sua "servitrice" Hanzo - oppure non si concludono (a chi appartiene veramente l'amore del protagonista Muneakira?) anche se quest'ultimo difetto risente più della brevità del finale che di altro.
Molto importante invece è il rapporto di fedeltà che si instaura tra samurai e generale, che ci viene mostrato sotto diversi aspetti, e come questa cieca fedeltà sia a volte la causa di rovina del samurai stesso; in questa parte psicologica ha il suo culmine di emozione l'anime che può anche far commuovere in certi punti
Grafica: 8 - La grafica è particolare. Innanzitutto il fanservice: io mi sono avvicinato alla serie più per la parte di azione che per quella "fanservice", non piacendomi particolarmente il fatto di mettere oscenità a caso durante le scene, ma comunque ciò non risulta particolarmente fastidioso al fine della storia, non essendo essa incentrata su questo argomento. Al massimo si vedono seni che al primo colpo di spada decidono di uscire dalla loro naturale sede finendo sotto la luce del sole. Una volta fatta l'abitudine non disturba più.
Il design dei personaggi è molto particolareggiato, soprattutto per alcuni, con aggiunta di elementi ai vestiti, all'acconciatura o alle armi utilizzate. I corpi, che si vedono abbondantemente anche senza vestiti, sono ben proporzionati e i volti sono piacevoli, con occhi dalle iridi sfumate. Inoltre tutti i personaggi hanno un grosso contorno, che serve a distaccare questa grafica particolareggiata dalla estrema semplicità dello sfondo. Appunto perché lo sfondo sembra volere riprendere le classiche stampe giapponesi caratterizzate da semplicità e forti colori in contrasto. Tutto sommato una grafica sperimentale piuttosto riuscita, anche perché a mio parere la vera importanza dell'anime sono i suoi personaggi e degli sfondi accurati avrebbero distolto l'attenzione.
Musiche: 7 - L'opening è ritmata, l'ending carina. Le musiche all'interno dell'anime non si distinguono particolarmente e restano nella media tranne qualche schitarrata durante i combattimenti.
Animazione: 8 - L'animazione è un punto importante dell'anime essendo, questo, in gran parte composto da combattimenti. Essa è abbastanza fluida durante tutti i tipi di scene e si mantiene sempre di buon livello giocando talvolta su rallentamenti e velocizzazioni. Peccato per le macchie che appaiono durante i combattimenti, e che nella versione censurata vanno a coprire le vergogne, che rovinano un po' la scena facendo pensare che si vada a coprire qualche carenza tecnica.
Tot: 7,5
"Samurai Girls" è un anime di azione con elementi ecchi, che sinceramente trovo meglio riuscito sotto l'aspetto comico che sotto quello dei combattimenti. Lo consiglio o ai ragazzini "infoiati", o a chi cerca un prodotto simpatico, ma anche capace di commuovere, con elementi piccanti
Nota: Esiste anche una serie di special a riguardo, 6 OAV e 6 FFM, che sono interessanti solo per la prima categoria di persone a cui ho consigliato l'anime.
La trama inizia con un ragazzo samurai, Muneakira, che giunge in una prestigiosa accademia/scuola assieme alla sua macchina fotografica. Arrivato incontra subito due intruse che si stavano cambiando (!), facenti parte del casato avversario rispetto a quello del possessore dell'edifico. Da qui nasce un'amicizia tra i tre che, poi braccati dalla "polizia" del consiglio studentesco, fuggono assieme - nonostante Muneakira fosse dello stesso casato del possessore della scuola - e ingaggiano un feroce duello. All'improvviso una ragazza, nuda, scende dal cielo verso Muneakira, che la accoglie tra le sue braccia (e chi non lo farebbe?); i due si baciano (e chi non farebbe anche questo?), e la giovane appena arrivata diventa un "master samurai", guerriero invincibile, che stermina gli avversari per poi tornare una ragazza tonta e senza alcun potere.
Successivamente la trama ruota, lentamente, attorno alla misteriosa ragazza caduta dal cielo, su come il bacio di Muneakira possa trasformare le persone in master samurai e sulla vera missione del giovane: indagare sulla sparizione di alcuni studenti dall'accademia. A dare moto alla trama si uniranno altri personaggi che appariranno man mano durante la serie.
Tutto sommato la trama, pur non essendo né veloce né particolarmente complicata, è dignitosa e riesce a interessare abbastanza lo spettatore, risultando meno banale e scontata di quanto ci si possa aspettare. Peccato per il finale che, dopo un possente scontro, viene ristretto in pochi minuti lasciando diversi domande irrisolte e creando anche alcuni problemi di comprensione in generale.
L'ambientazione è un presente alternativo dove il Giappone conserva al suo interno ancora le antiche gerarchie militari dei samurai e degli shogun e dove elementi antichi convivono con le nuove tecnologie moderne; la ricostruzione è abbastanza buona.
Personaggi: 7,5 - L'opera non si prende troppo sul serio, e questa è la chiave per apprezzarla, e lo dimostra più volte all'interno di se stessa essendo pienamente cosciente della sua finalità. I personaggi sono tutti abbastanza stereotipati, sempre, come detto sopra, per ricalcare più gusti maschili possibili, ma, nonostante questo, restano impressi e risultano tutti (o quasi) ben riusciti e per tutti i palati appunto. I rapporti tra i personaggi sono spiegati con dovizia di particolari, con alcuni flashback, ma talvolta rimangono, volutamente, ambigui - tra tutti quello di sen e della sua "servitrice" Hanzo - oppure non si concludono (a chi appartiene veramente l'amore del protagonista Muneakira?) anche se quest'ultimo difetto risente più della brevità del finale che di altro.
Molto importante invece è il rapporto di fedeltà che si instaura tra samurai e generale, che ci viene mostrato sotto diversi aspetti, e come questa cieca fedeltà sia a volte la causa di rovina del samurai stesso; in questa parte psicologica ha il suo culmine di emozione l'anime che può anche far commuovere in certi punti
Grafica: 8 - La grafica è particolare. Innanzitutto il fanservice: io mi sono avvicinato alla serie più per la parte di azione che per quella "fanservice", non piacendomi particolarmente il fatto di mettere oscenità a caso durante le scene, ma comunque ciò non risulta particolarmente fastidioso al fine della storia, non essendo essa incentrata su questo argomento. Al massimo si vedono seni che al primo colpo di spada decidono di uscire dalla loro naturale sede finendo sotto la luce del sole. Una volta fatta l'abitudine non disturba più.
Il design dei personaggi è molto particolareggiato, soprattutto per alcuni, con aggiunta di elementi ai vestiti, all'acconciatura o alle armi utilizzate. I corpi, che si vedono abbondantemente anche senza vestiti, sono ben proporzionati e i volti sono piacevoli, con occhi dalle iridi sfumate. Inoltre tutti i personaggi hanno un grosso contorno, che serve a distaccare questa grafica particolareggiata dalla estrema semplicità dello sfondo. Appunto perché lo sfondo sembra volere riprendere le classiche stampe giapponesi caratterizzate da semplicità e forti colori in contrasto. Tutto sommato una grafica sperimentale piuttosto riuscita, anche perché a mio parere la vera importanza dell'anime sono i suoi personaggi e degli sfondi accurati avrebbero distolto l'attenzione.
Musiche: 7 - L'opening è ritmata, l'ending carina. Le musiche all'interno dell'anime non si distinguono particolarmente e restano nella media tranne qualche schitarrata durante i combattimenti.
Animazione: 8 - L'animazione è un punto importante dell'anime essendo, questo, in gran parte composto da combattimenti. Essa è abbastanza fluida durante tutti i tipi di scene e si mantiene sempre di buon livello giocando talvolta su rallentamenti e velocizzazioni. Peccato per le macchie che appaiono durante i combattimenti, e che nella versione censurata vanno a coprire le vergogne, che rovinano un po' la scena facendo pensare che si vada a coprire qualche carenza tecnica.
Tot: 7,5
"Samurai Girls" è un anime di azione con elementi ecchi, che sinceramente trovo meglio riuscito sotto l'aspetto comico che sotto quello dei combattimenti. Lo consiglio o ai ragazzini "infoiati", o a chi cerca un prodotto simpatico, ma anche capace di commuovere, con elementi piccanti
Nota: Esiste anche una serie di special a riguardo, 6 OAV e 6 FFM, che sono interessanti solo per la prima categoria di persone a cui ho consigliato l'anime.
La storia di 'Samurai Girls' prende atto in un mondo alternativo nel quale il Giappone ha mantenuto in atto lo Shogunato Tokugawa e addestra in particolari istituti specializzati, con lo scopo di mantenere alto il proprio potere militare e prestigio, gli aspiranti samurai provenienti da famiglie scelte.
In questo contesto, un ragazzo di nome Muneakira fa il suo ritorno all'accademia Buou con lo scopo di andare a trovare la sua amica di infanzia Sen, sorella minore dell'attuale capo del consiglio studentesco ora all'estero, finendo però suo malgrado per risvegliare, attraverso i suoi misteriosi poteri (baciando n.d.r.), la Master samurai (terminologia usata per indicare dei samurai eccezionalmente potenti) Jubei, la quale con il suo potere scatena un vero e proprio pandemonio nell'intera zona. Chi sarà mai questa misteriosa ragazza piovuta letteralmente dal cielo?
Diciamocelo, già le premesse della trama in qualche modo anticipano la qualità complessiva dell'opera in questione, che nel corso dei suoi dodici episodi sembra ben più attenta a trovare il modo, scena dopo scena, di mostrare le grazie delle varie protagoniste piuttosto che raccontare una vera e propria storia.
Il degno erede di 'Ikkitousen' e 'Queen's Blade'? Beh, di certo lo stile che si è voluto ricalcare è quello di queste due serie, ovvero proporre un anime action basato su combattimenti a suon di armi/arti marziali in chiave sexy, ma il risultato a conti fatti risulta purtroppo molto più banale. In primis a causa della scelta da parte dei creatori di delineare dei personaggi piuttosto stereotipati, i quali con le loro azioni, non riuscendo a dare praticamente nulla in più alla storia se non le solite situazioni ormai viste e riviste - triangolo amoroso allargato, gag scontate quanto banali e così via -, finiscono per fare passare in secondo piano anche quanto di buono c'è nel prodotto.
Aspetta, abbiamo parlato di cose buone? Incredibile ma vero, nonostante quanto detto sull'estrema banalità del costrutto narrativo, la serie sul lato tecnico fa una ben più che discreta figura, proponendo uno stile grafico innovativo quanto accattivante, attraverso il quale sono stati resi character design (diciamocelo, in un ecchi è indispensabile che i personaggi abbiano un certo appeal) e ambientazioni. L'impressione che si ricava vedendo "Samurai Girls" è infatti quella di avere a che fare, più che con un semplice anime, con un dipinto in stile giapponese animatosi per magia, nel quale tutto, dai colori - per scelta molto caldi, quasi fossero dati a pastello - sino alle scenografie, è stato curato al meglio. Perfettamente concordi con l'impostazione sono inoltre gli effetti visivi che accompagnano i numerosi combattimenti della serie, forse il più grande punto di originalità degli stessi, i quali tracciano in corrispondenza degli attacchi delle vere e proprie scie di vernice, originando, nella versione censurata, anche delle simpatiche chiazze nere con funzione di censura, oltre che di mero abbellimento grafico. Quasi il colmo che il punto più geniale di un anime ecchi siano le sue censure, no?
Musica di buona fattura, a partire dall'opening della serie, cantata da Faylan; meno bene invece l'ending, un po' troppo 'noiosetta' rispetto all'impronta action della serie.
Voto: 5 - Con una storia e dei personaggi migliori avremmo avuto senz'altro un buonissimo ecchi, caratterizzato da uno stile grafico del tutto inedito e interessante. Resta un po' di rammarico, ma di certo, se non è vostra abitudine badare poi così tanto a queste cose e volete vedervi un anime tutto scontri e seni, allora "Samurai Girls" potrebbe essere per voi una piacevole sorpresa.
In questo contesto, un ragazzo di nome Muneakira fa il suo ritorno all'accademia Buou con lo scopo di andare a trovare la sua amica di infanzia Sen, sorella minore dell'attuale capo del consiglio studentesco ora all'estero, finendo però suo malgrado per risvegliare, attraverso i suoi misteriosi poteri (baciando n.d.r.), la Master samurai (terminologia usata per indicare dei samurai eccezionalmente potenti) Jubei, la quale con il suo potere scatena un vero e proprio pandemonio nell'intera zona. Chi sarà mai questa misteriosa ragazza piovuta letteralmente dal cielo?
Diciamocelo, già le premesse della trama in qualche modo anticipano la qualità complessiva dell'opera in questione, che nel corso dei suoi dodici episodi sembra ben più attenta a trovare il modo, scena dopo scena, di mostrare le grazie delle varie protagoniste piuttosto che raccontare una vera e propria storia.
Il degno erede di 'Ikkitousen' e 'Queen's Blade'? Beh, di certo lo stile che si è voluto ricalcare è quello di queste due serie, ovvero proporre un anime action basato su combattimenti a suon di armi/arti marziali in chiave sexy, ma il risultato a conti fatti risulta purtroppo molto più banale. In primis a causa della scelta da parte dei creatori di delineare dei personaggi piuttosto stereotipati, i quali con le loro azioni, non riuscendo a dare praticamente nulla in più alla storia se non le solite situazioni ormai viste e riviste - triangolo amoroso allargato, gag scontate quanto banali e così via -, finiscono per fare passare in secondo piano anche quanto di buono c'è nel prodotto.
Aspetta, abbiamo parlato di cose buone? Incredibile ma vero, nonostante quanto detto sull'estrema banalità del costrutto narrativo, la serie sul lato tecnico fa una ben più che discreta figura, proponendo uno stile grafico innovativo quanto accattivante, attraverso il quale sono stati resi character design (diciamocelo, in un ecchi è indispensabile che i personaggi abbiano un certo appeal) e ambientazioni. L'impressione che si ricava vedendo "Samurai Girls" è infatti quella di avere a che fare, più che con un semplice anime, con un dipinto in stile giapponese animatosi per magia, nel quale tutto, dai colori - per scelta molto caldi, quasi fossero dati a pastello - sino alle scenografie, è stato curato al meglio. Perfettamente concordi con l'impostazione sono inoltre gli effetti visivi che accompagnano i numerosi combattimenti della serie, forse il più grande punto di originalità degli stessi, i quali tracciano in corrispondenza degli attacchi delle vere e proprie scie di vernice, originando, nella versione censurata, anche delle simpatiche chiazze nere con funzione di censura, oltre che di mero abbellimento grafico. Quasi il colmo che il punto più geniale di un anime ecchi siano le sue censure, no?
Musica di buona fattura, a partire dall'opening della serie, cantata da Faylan; meno bene invece l'ending, un po' troppo 'noiosetta' rispetto all'impronta action della serie.
Voto: 5 - Con una storia e dei personaggi migliori avremmo avuto senz'altro un buonissimo ecchi, caratterizzato da uno stile grafico del tutto inedito e interessante. Resta un po' di rammarico, ma di certo, se non è vostra abitudine badare poi così tanto a queste cose e volete vedervi un anime tutto scontri e seni, allora "Samurai Girls" potrebbe essere per voi una piacevole sorpresa.
In un Giappone alternativo, dove lo shogunato esiste ancora, il giovane Muneakira si ritrova coinvolto in lotte intestine all'interno dell'accademia situata presso il Monte Fuji. A comando della scuola vi è Tokugawa Sen, discendente della dinastia Tokugawa e amica d'infanzia del giovane, che tenta la repressione delle ribelli Yukimura Sanada e Matabei Goto. A sospendere il conflitto è la discesa dal cielo di una combattente dotata di una forza straordinaria, Jubei Yagyu, ragazza candida e ingenua che non ricorda nulla del proprio passato e che cambia la sua personalità con la stipulazione del contratto samurai-generale tra lei e il ragazzo.
Ciò che mi ha particolarmente colpito di quest'anime è la bellezza grafica dove regnano le animazioni fluide e un character design particolare e ben fatto. L'uso dei colori soffusi, delle luci sfuocate e di un'ottima colonna sonora catapultano lo stile antico nel moderno, dando l'impressione di stare osservando un quadro di Hokusai in movimento. Per quanto personalmente disprezzi gli harem e gli ecchi, questo è l'unico anime con queste tematiche che non mi è affatto dispiaciuto, prima di tutto perché l'harem è abbastanza giustificato e, inoltre, il fanservice non è il vero centro dell'opera, fortunatamente. La trama è discretamente sviluppata in soli 12 episodi.
Nonostante i personaggi possano apparire stereotipati, li ho trovati più caratterizzati del "personaggino medio" dell'anime moderno, a parte la moe fatta anime, Jubei. Al contrario, degno di nota è il suo anti-ego Ginsen che mi ha subito conquistato per la sua sfacciataggine e impudicizia.
Ma, ahimè, questa perla della grafica è veramente scadente nel finale: veloce, frettoloso e, sì,assurdo, in cui lo stile e le spiegazioni fanno crollare tutto ciò che era stato ben costruito negli altri episodi. Peccato.
Un 7 liscio e pulito non glielo leva nessuno.
Ciò che mi ha particolarmente colpito di quest'anime è la bellezza grafica dove regnano le animazioni fluide e un character design particolare e ben fatto. L'uso dei colori soffusi, delle luci sfuocate e di un'ottima colonna sonora catapultano lo stile antico nel moderno, dando l'impressione di stare osservando un quadro di Hokusai in movimento. Per quanto personalmente disprezzi gli harem e gli ecchi, questo è l'unico anime con queste tematiche che non mi è affatto dispiaciuto, prima di tutto perché l'harem è abbastanza giustificato e, inoltre, il fanservice non è il vero centro dell'opera, fortunatamente. La trama è discretamente sviluppata in soli 12 episodi.
Nonostante i personaggi possano apparire stereotipati, li ho trovati più caratterizzati del "personaggino medio" dell'anime moderno, a parte la moe fatta anime, Jubei. Al contrario, degno di nota è il suo anti-ego Ginsen che mi ha subito conquistato per la sua sfacciataggine e impudicizia.
Ma, ahimè, questa perla della grafica è veramente scadente nel finale: veloce, frettoloso e, sì,assurdo, in cui lo stile e le spiegazioni fanno crollare tutto ciò che era stato ben costruito negli altri episodi. Peccato.
Un 7 liscio e pulito non glielo leva nessuno.
Giappone. Il buon Commodoro Perry non ha fatto la sua comparsa nella baia di Edo (Tokyo) e lo shogunato dei Tokugawa continua ormai imperterrito da 400 anni, dalla battaglia di Sekigahara ai giorni nostri. E proprio a Edo si trova una scuola che forma samurai ed è proprio in questa scuola che incontriamo Muneakira Yagyu, samurai di una famosa famiglia in visita all'accademia.
In questo Giappone un po' tecnologico esistono i Master Samurai, samurai legati da un contratto con un generale con un enorme potere, e proprio in questa scuola si cerca di allenare questi potenti guerrieri. Sul Giappone aleggia però una "grande ombra" che lo potrebbe portare alla fine, e sarà proprio compito di Muneakira, della piovuta dal cielo Jubei e di vari altri personaggi dal famoso cognome opporsi al male che avanza.
Inutile dirlo, in quest'anime Muneakira è praticamente l'unico personaggio maschio. Questo è infatti un ecchi/harem che però, a mio avviso, si distingue molto dagli altri anime del genere per una trama che, devo dire, mi ha interessato abbastanza e mi è sembrata originale, e per un design grafico molto accattivante, con linee spesse, spennellate e le odiose macchie d'inchiostro che nella versione censurata si preoccupavano di coprire le parti più "peccaminose". Ovviamente come ogni Harem che si rispetti il protagonista è al centro dell'attenzione e tutte le protagoniste si concederebbero a braccia aperte a lui ma, devo dire, la parte harem non è molto calcata e non interferisce troppo con lo svolgimento della trama.
Le animazioni, i colori, le musiche e i doppiatori sono stati a mio avviso ottimi e quest'anime, anche se non è di certo un capolavoro, resta un buon ecchi. E poi la cosa che trovo più divertente è che il cattivone è, in pratica, un cattolico.
Ah, a proposito, viva le macchie d'inchiostro.
In questo Giappone un po' tecnologico esistono i Master Samurai, samurai legati da un contratto con un generale con un enorme potere, e proprio in questa scuola si cerca di allenare questi potenti guerrieri. Sul Giappone aleggia però una "grande ombra" che lo potrebbe portare alla fine, e sarà proprio compito di Muneakira, della piovuta dal cielo Jubei e di vari altri personaggi dal famoso cognome opporsi al male che avanza.
Inutile dirlo, in quest'anime Muneakira è praticamente l'unico personaggio maschio. Questo è infatti un ecchi/harem che però, a mio avviso, si distingue molto dagli altri anime del genere per una trama che, devo dire, mi ha interessato abbastanza e mi è sembrata originale, e per un design grafico molto accattivante, con linee spesse, spennellate e le odiose macchie d'inchiostro che nella versione censurata si preoccupavano di coprire le parti più "peccaminose". Ovviamente come ogni Harem che si rispetti il protagonista è al centro dell'attenzione e tutte le protagoniste si concederebbero a braccia aperte a lui ma, devo dire, la parte harem non è molto calcata e non interferisce troppo con lo svolgimento della trama.
Le animazioni, i colori, le musiche e i doppiatori sono stati a mio avviso ottimi e quest'anime, anche se non è di certo un capolavoro, resta un buon ecchi. E poi la cosa che trovo più divertente è che il cattivone è, in pratica, un cattolico.
Ah, a proposito, viva le macchie d'inchiostro.
Trama
Ci ritroviamo in un Giappone alternativo in cui lo shogunato Tokugawa non è mai crollato e che quindi continua a manifestare il proprio potere in un luogo isolato del mondo. In un'accademia sul monte Fuji la disciplina scolastica presente tra i membri figli di militari è molto dura, così due ragazze, Yukimura Sanada e Matabei Goto decidono di opporsi al Consiglio studentesco, e alla rappresentante di esso, Sen Tokugawa, assieme alla sua fedele servitrice Hanzo Hattori. Nel frattempo, Muneakira Yagyu, un amico d'infanzia della principessa Sen Tokugawa, rimane coinvolto nella ribellione, finendo così per conoscere una ragazza piovuta dal cielo di nome Jubei Yagyu, di cui non si conosce nulla.
Oppinione
Questo è un anime molto ecchi, e gli amanti del genere saranno contenti di sapere che di ecchi ce n'è in abbondanza, infatti Hyakka ryouran è uno degli anime più ecchi al mondo. Ho notato varie somiglianze a Queen's Blade, sia come disegno sia come sviluppo delle puntate, però non raggiunge i livelli ecchi di quest'ultimo: non mostra troppo, ma non nasconde neanche niente.
Per quanto riguarda il disegno e il tratto, sono molto curati e puliti, ed è anche ottimo l'uso dei colori. Buone sono le musiche e anche la dinamicità dell'anime è buona. Hyakka ryouran è il classico anime dove c'è un uomo solo e tutte le donne s'innamorano di lui insomma. Mi è piaciuta anche la scelta dei doppiatori, soprattutto perché c'è anche la doppiatrice di Shana in Shakugan No Shana, che io personalmente apprezzo molto.
Perché ho votato 6? Avrei voluto 6,5, ma non era possibile. Non sono un'appassionata di ecchi, però per 12 puntate non si può pretendere molto e, in fondo, Samurai Girls è molto divertente. Pertanto la sufficienza c'era, però secondo me avrebbe potuto essere votato come anime "discreto", insomma più che sufficiente. Tuttavia lo sconsiglio a chi non ha mai visto nulla di ecchi, perché è molto tendente all'hentai, tra yuri di qua e yuri di là.
Ci ritroviamo in un Giappone alternativo in cui lo shogunato Tokugawa non è mai crollato e che quindi continua a manifestare il proprio potere in un luogo isolato del mondo. In un'accademia sul monte Fuji la disciplina scolastica presente tra i membri figli di militari è molto dura, così due ragazze, Yukimura Sanada e Matabei Goto decidono di opporsi al Consiglio studentesco, e alla rappresentante di esso, Sen Tokugawa, assieme alla sua fedele servitrice Hanzo Hattori. Nel frattempo, Muneakira Yagyu, un amico d'infanzia della principessa Sen Tokugawa, rimane coinvolto nella ribellione, finendo così per conoscere una ragazza piovuta dal cielo di nome Jubei Yagyu, di cui non si conosce nulla.
Oppinione
Questo è un anime molto ecchi, e gli amanti del genere saranno contenti di sapere che di ecchi ce n'è in abbondanza, infatti Hyakka ryouran è uno degli anime più ecchi al mondo. Ho notato varie somiglianze a Queen's Blade, sia come disegno sia come sviluppo delle puntate, però non raggiunge i livelli ecchi di quest'ultimo: non mostra troppo, ma non nasconde neanche niente.
Per quanto riguarda il disegno e il tratto, sono molto curati e puliti, ed è anche ottimo l'uso dei colori. Buone sono le musiche e anche la dinamicità dell'anime è buona. Hyakka ryouran è il classico anime dove c'è un uomo solo e tutte le donne s'innamorano di lui insomma. Mi è piaciuta anche la scelta dei doppiatori, soprattutto perché c'è anche la doppiatrice di Shana in Shakugan No Shana, che io personalmente apprezzo molto.
Perché ho votato 6? Avrei voluto 6,5, ma non era possibile. Non sono un'appassionata di ecchi, però per 12 puntate non si può pretendere molto e, in fondo, Samurai Girls è molto divertente. Pertanto la sufficienza c'era, però secondo me avrebbe potuto essere votato come anime "discreto", insomma più che sufficiente. Tuttavia lo sconsiglio a chi non ha mai visto nulla di ecchi, perché è molto tendente all'hentai, tra yuri di qua e yuri di là.