Appleseed Ex Machina
A tre anni di distanza dal primo film, nel 2007 una nuova pellicola torna a raccontare la saga del mondo post apocalittico di Appleseed con una novità davvero clamorosa, l'arrivo di John Woo alla produzione. La presenza di un pezzo da 90 dei film d'azione hollywoodiani non può che significare una virata verso una spettacolarizzazione all'americana della storia; se questo era l'obiettivo, ebbene viene centrato in pieno. A Olympus, infatti, i pericoli non sono finiti e il gruppo speciale E-SWAT, della coppia Deunan e Briareos, ha il suo bel da fare per sedare attacchi terroristici di ogni tipo.
La storia inizia proprio da uno di questi, tra uno sfavillare di esplosioni e gesta eroiche al limite dell'umano, che finiscono per portarci a conoscenza del fatto che le menti dei cyborg corrono il rischio di essere controllate da qualcuno che ha tutta l'intenzione di attaccare l'ordine tanto faticosamente ritrovato dopo la guerra. Questo risulta evidente quando, durante l'importante conferenza mondiale che deve decidere del futuro delle comunicazioni globali, il palazzo di Olympus viene attaccato in massa non solo da cyborg, ma anche da civili che hanno come sola colpa quella di utilizzare il connexus, una specie di bluetooh che funge da collegamento a una specie di social network .
La storia, poi, prosegue nei canoni classici del film d'azione fantascientifico made in USA, con tanto di complotto e battaglia finale, senza sorprese e con banalità a go go. L'approfondimento psicologico è quasi inesistente, anche se gli spunti ci sarebbero. Lo scontro tra Briareos e il biodroide a lui somigliante perché generato dal suo DNA sarebbe stato interessante da approfondire, come la storia d'amore tra il cyborg e Deunan, ma tutto invece risulta piatto e prevedibile.
Il tema del pericolo di un'unica fonte di comunicazione, che in altre pellicole d'animazione giapponesi verrà ben approfondito (vedi Summer Wars del 2009), qui viene utilizzato solo come pretesto alle azioni dei protagonisti. La trama in effetti sembra più quella di un videogioco, e non solo per l'uso della CG come nel primo film; anzi la grafica risulta essere ciò che di meglio questo titolo ha da offrire. Io non amo l'uso massiccio del computer nell'animazione, sono un po' vecchio stile, ma devo dire che la fusione tra CG vera e proprio e cell shading in questo film mi ha lasciato piacevolmente sorpreso. Tutto ciò che non è umano risulta essere estremamente realistico, con un corretto utilizzo di giochi di luci e colori che danno all'immagine anche profondità e calore, cosa che nel film del 2004 non avevo riscontrato. Riguardo agli esseri umani, purtroppo non ci siamo: la pochezza espressiva dei volti e la rigidità dei movimenti ci portano all'effetto videogioco di cui parlavo prima.
Appleseed quindi secondo me è un film da indirizzare a un target molto giovane e senza grosse aspettative, senza urtare la suscettibilità di nessuno, poiché si corre lo stesso rischio di molte pellicole di azione americane, cioè quello di addormentarsi per la noia tra una sparatoria e un inseguimento.
La storia inizia proprio da uno di questi, tra uno sfavillare di esplosioni e gesta eroiche al limite dell'umano, che finiscono per portarci a conoscenza del fatto che le menti dei cyborg corrono il rischio di essere controllate da qualcuno che ha tutta l'intenzione di attaccare l'ordine tanto faticosamente ritrovato dopo la guerra. Questo risulta evidente quando, durante l'importante conferenza mondiale che deve decidere del futuro delle comunicazioni globali, il palazzo di Olympus viene attaccato in massa non solo da cyborg, ma anche da civili che hanno come sola colpa quella di utilizzare il connexus, una specie di bluetooh che funge da collegamento a una specie di social network .
La storia, poi, prosegue nei canoni classici del film d'azione fantascientifico made in USA, con tanto di complotto e battaglia finale, senza sorprese e con banalità a go go. L'approfondimento psicologico è quasi inesistente, anche se gli spunti ci sarebbero. Lo scontro tra Briareos e il biodroide a lui somigliante perché generato dal suo DNA sarebbe stato interessante da approfondire, come la storia d'amore tra il cyborg e Deunan, ma tutto invece risulta piatto e prevedibile.
Il tema del pericolo di un'unica fonte di comunicazione, che in altre pellicole d'animazione giapponesi verrà ben approfondito (vedi Summer Wars del 2009), qui viene utilizzato solo come pretesto alle azioni dei protagonisti. La trama in effetti sembra più quella di un videogioco, e non solo per l'uso della CG come nel primo film; anzi la grafica risulta essere ciò che di meglio questo titolo ha da offrire. Io non amo l'uso massiccio del computer nell'animazione, sono un po' vecchio stile, ma devo dire che la fusione tra CG vera e proprio e cell shading in questo film mi ha lasciato piacevolmente sorpreso. Tutto ciò che non è umano risulta essere estremamente realistico, con un corretto utilizzo di giochi di luci e colori che danno all'immagine anche profondità e calore, cosa che nel film del 2004 non avevo riscontrato. Riguardo agli esseri umani, purtroppo non ci siamo: la pochezza espressiva dei volti e la rigidità dei movimenti ci portano all'effetto videogioco di cui parlavo prima.
Appleseed quindi secondo me è un film da indirizzare a un target molto giovane e senza grosse aspettative, senza urtare la suscettibilità di nessuno, poiché si corre lo stesso rischio di molte pellicole di azione americane, cioè quello di addormentarsi per la noia tra una sparatoria e un inseguimento.