Shoka
Questo corto di 25 minuti circa, prodotto dalla Production I.G, diretto da Makoto Yamada e sceneggiato da Kenji Saidou, che ha anche vinto grazie a esso il settimo Animax Award, non mi ricorda altro che "Naruto".
La tecnica grafica è molto più brulla e grezza, ma contemporaneamente anche in qualche verso più realistica di un anime qualsiasi; probabilmente essa è anche stata studiata per essere legata al tema di Shoka, ossia l'arte magica con cui si dà vita a un disegno o a un kanji, ad esempio quello di un animale. Un po' come le capacità di Sai, sempre in "Naruto". Qui ovviamente la cosa è più elaborata.
Peccato, però, che la trama si interrompa bruscamente! Difatti il corto non è un non-sense, ha una trama e dei personaggi, ovviamente non caratterizzati, anche se nel finale in qualche modo mi ha ricordato "Samurai Champloo", ma sembra più che altro il prequel di una serie vera e propria. Forse lo è, forse ci sarà una serie, perché un finale del genere non è accettabile neppure per un corto!
La tecnica grafica è molto più brulla e grezza, ma contemporaneamente anche in qualche verso più realistica di un anime qualsiasi; probabilmente essa è anche stata studiata per essere legata al tema di Shoka, ossia l'arte magica con cui si dà vita a un disegno o a un kanji, ad esempio quello di un animale. Un po' come le capacità di Sai, sempre in "Naruto". Qui ovviamente la cosa è più elaborata.
Peccato, però, che la trama si interrompa bruscamente! Difatti il corto non è un non-sense, ha una trama e dei personaggi, ovviamente non caratterizzati, anche se nel finale in qualche modo mi ha ricordato "Samurai Champloo", ma sembra più che altro il prequel di una serie vera e propria. Forse lo è, forse ci sarà una serie, perché un finale del genere non è accettabile neppure per un corto!