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klunk

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Continua la storia di Riku, giovane di successo andato ad abitare sotto un ponte con i senzatetto dopo aver promesso ad una di loro, la bella Nino, di innamorarsi di lei per sdebitarsi del fatto di essere stato salvato dall'annegamento.
La storia era rimasta ovviamente inconclusa nella serie precedente, dove tra l'altro il rapporto tra i due protagonisti principali non era stato molto sviluppato, almeno come avrebbe dovuto essere a mio parere, e dove invece erano stati adeguatamente approfonditi tutti gli aspetti dei personaggi secondari. Quindi mi aspettavo molto da questo seguito, sopratutto dopo i primi episodi, che invece di maturare la relazione tra Riku e Nino, e svelare molte cose riguardo quest'ultima, mettevano altra carne al fuoco infittendo i misteri riguardanti la provenienza, forse addirittura aliena, della bella ragazza. Invece niente da fare, dopo aver infittito il mistero gli autori sono tornati a sfornare episodi che definirei noiosi fino ad essere addirittura irritanti ed inutili come gli ultimi due, dando a volte l'impressione di non saper come andare avanti nella trama e di non aver un'idea ben chiara in testa.
Insomma un potenziale enorme sciupato e non sfruttato a dovere, lascia molto amaro in bocca e vanifica le aspettative su questa seconda serie, che serebbe potuta essere la giusta conclusione di una storia originale, sentimentale e divertente, o almeno un passo avanti nello svolgimento di questa.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, rimane esattamente come quello della prima serie, invariato, con disegni carini e discreta animazione. Buone sono anche l'opening e l'ending, con canzoni molto adatte alla situazione.


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Shiro-san

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
"Arakawa under the bridgexbridge" è il sequel della acclamatissima prima serie "Arakawa under the bridge". Rincontriamo fin da subito i grandiosi personaggi conosciuti nel prequel, con la narrazione che ci porta nuovamente nella zona Arakawa a Tokyo insieme al protagonista Ichinomya Kou, ribattezzato Recruit dagli abitanti delle sponde del fiume.
L’umorismo, la demenzialità e la schiettezza delle situazioni e dei characters si mantengono inalterate rispetto alla prima serie, segnando un punto a favore dell’anime. D’altro canto in alcune parti esso trasmette allo spettatore una certa ripetitività nelle circostanze presentate. Lo spirito della storia non viene perso (il messaggio , come nella prima serie, arriva forte e chiaro: che cos’è che tutti noi consideriamo “common sense”?), ma a parte questo sembra quasi che il tutto sia ancorato al passato: non c’è un vero avanzamento nella narrazione.
Riguardo a ciò è opportuno specificare: l’amore tanto proclamato fra i due personaggi principali sembra che non “sbocci” mai veramente e, soprattutto, non c’è un vero “turning point” in tutta la serie.

I produttori, ovviamente per innovare il tutto, presentano alcuni nuovi personaggi, che comunque considero sempre il punto di forza della serie: l’amazzone, il mangaka che si crede il difensore della Terra, il parrucchiere samurai - soprannominato Last Samurai e già presente in alcune scene finali della prima serie -, il pappagallo Billy e l’ape regina Jacqueline - anche questi ultimi intravisti nella prima serie.
L’affiancamento di questi personaggi agli altri “esplosivi” abitanti della riva del fiume provoca nuove gag, ma, contemporaneamente, per fare divertire lo spettatore, vi è l’esclusione di una figura a mio parere determinante: il padre di Kou.

Dal punto di vista tecnico la serie si mantiene sul livello della prima: lo studio Shaft e il produttore Akiyuki Shinbo hanno realizzato un buon lavoro con le animazioni, che a me hanno ricordato molto spesso quelle di Bakemonogatari e di Ef, ma a mio parere in ambito musicale ci sono da appuntare alcune lacune. Le musiche sono le stesse della prima serie (neanche una new entry) con l’introduzione, però, di un'opening veramente pessima, simpatica per le scene, ma inascoltabile.

Concludendo: "Arakawa under the bridgexbridge" è una serie carina e divertente che però si deve incominciare senza aspettarsi alcunché. Da aspettare ovviamente il seguito.


 2
Red_Squirrel

Episodi visti: 13/13 --- Voto 4
Dopo aver visto la prima serie ed essermene appassionato, speravo che questa seconda serie continuasse nell'ottima direzione presa e invece...
Innanzitutto la cosa che risalta subito agli occhi è che non c'è continuità: ogni episodio è una storia a sé, non c'è più una tematica "a lungo termine", ogni vicenda nasce all'inizio di una puntata e finisce con essa, se non addirittura prima. Sembra di vedere un reality show, la vita pazza di tutti i giorni sotto il ponte Arakawa. Non ci sono colpi di scena, non ci sono più intrighi, non c'è più nulla di bello. Ma soprattutto non c'è più "logica" in nulla, non c'è assolutamente più nulla a cui uno spettatore può aspirare e a cui appassionarsi. Il protagonista si è ormai ambientato del tutto nella vita sotto il ponte e, salvo qualche raro (e davvero striminzito) riferimento alla vita reale, si fa davvero fatica a realizzare la pazzia del posto. Un contrasto "vita reale/vita sotto il ponte" che invece era il punto forte della prima serie e che qui è stato completamente annullato.

Altro punto negativo è che chi si aspettava qualche altra notizia sul passato di Nino, oppure desiderava vedere come progrediva questa singolare storia d'amore, resterà sicuramente del tutto deluso. Del passato di Nino non sapremo nulla, addirittura la storia sembra evolversi sulla realtà che lei sia davvero un'abitante di Venere. La storia d'amore tra i protagonisti non evolve di un granellino, ogni tanto (ma massimo 3 volte in tutta la serie!) c'è una scena particolare, con un abbraccio o un diverbio, ma niente di più. Insomma, tutto resta identico all'ultima puntata della prima serie. Un finale, poi, non c'è. Anche questa seconda serie finisce come la prima, con la sola promessa di "restare tutti assieme".
I nuovi personaggi faranno solo da comparsa e non porteranno quei "colpi di scena" a cui almeno all'inizio facevano alludere.

Insomma, la serie è davvero "pesante", noiosa e senza passione. Più di una volta vi verrà voglia di "mandare avanti veloce" con il vostro riproduttore video.
Peccato, Arakawa Under the Bridge × Bridge un altro esempio di come rovinare una serie che era nata e prometteva davvero bene.


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ReiRan->--@

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Delusione e noia, queste sono le sensazioni che mi ha lasciato le seconda serie di Arakawa Under the Bridge. Ho dato un 10 pieno alla prima stagione, ricoprendola di elogi senza remore, ma non posso fare altrettanto con il sequel. Ho fatto fatica ad arrivare al termine, troppo distratta da altre cose più meritevoli, e sono stata più volte tentata di andare avanti con la barra temporale per saltare alcuni punti.
Cos’è successo? Cosa ha rotto l’incanto della precedente edizione?

Innanzitutto i fan della serie aspettavano con ansia di sapere chi e come abbia salvato il fiume dalle mire di espansione edilizia di Ichinomia senior, ma questo tema è stato completamente dimenticato, lasciando tutti a bocca asciutta; eppure di speculazioni varie ce n’erano state, in particolare molti ritenevano che il verde kappa facesse parte della yakuza.
In secondo luogo si è persa quell’ironia di fondo che serviva a castigare i luoghi comuni e le aberrazioni della società giapponese, specie la figura dell’uomo perfetto ingranaggio della società. Ko ormai è Recruito, si è ambientato, non si vede più di tanto la contrapposizione tra il suo mondo e il mondo dei dempa. Ciò che è strano ormai sembra normale, una routine. In particolare in questa serie manca la figura oscura del padre, imprenditore multimilionario, che cerca di riportare sulla retta via il figlio, manca un antagonista di spessore.

Ma vi è di più, Recruito ha conquistato il cuore di Nino, il loro amore è stabile, non c’è più l’attesa della conquista. L’elemento amore viene introdotto a forza: viene dato spazio alle fantasie di P-ko sul kappa, è sempre presente l’amore di Sister per Maria, come l’amore non corrisposto di Hoshi per Nino. I nuovi personaggi non sono da meno: il rapporto esagerato tra il pappagallo e la regina della api, forse, è una delle poche note positive, che strappano un sorriso; mentre la mascolina Amazonas a dispetto del suo imponente aspetto non fa che pensare all’amore, il suo cuore prima batterà per un personaggio e poi per un altro, portando un po’ di scompiglio; infine persino la spia del padre di Ko si innamora di un dempa…

Non vengono risolti i dubbi della prima serie, non c’è più la giusta contrapposizione tra ciò che è folle e ciò che è normale, manca l’attesa della conquista, ma allora cosa resta?
Tanti pazzi e i loro deliri sconclusionati, ma più che altro la storia si focalizza sul dimostrare che forse dopotutto Nino così pazza non è, e proviene veramente da Venere. Le puntate indugiano sul senso di nostalgia che la ragazza prova per il suo pianeta e sulla voglia di tornarvi, ma allo stesso tempo lei non vuole lasciare i suoi amici, ed ecco la soluzione: portare tutti con sé su Venere. Quindi in questa serie tra una “normale” pazzia e l’altra i nostri protagonisti si preparano al viaggio spaziale.
Sarà che il materiale a disposizione dal manga non era molto, così gli autori hanno dovuto allungare il brodo, o forse più semplicemente la storia originale ha perso il suo smalto, ma di certo non posso dare più della sufficienza stentata.