Motto To LOVE-Ru - Trouble
Storia: divertente e spensierata, sono questi gli aggettivi migliori per descrivere la trama di "Motto to LOVE-Ru - Trouble" e della serie "Darkness". Finalmente hanno capito che bisognava seguire gli avvenimenti del manga in maniera più precisa e veloce.
Personaggi: ho odiato Rito nella prima stagione e letteralmente amato nelle successive stagioni. Questo perché hanno accentuato maggiormente le sue caratteristiche positive (gentilezza ed educazione). L'introduzione delle due sorelle di Lala l'ho veramente apprezzata (Momo è veramente adorabile).
Sonoro: le opening e le ending (a differenza della prima stagione) sono veramente belle! Anche le musiche durante la visione mi sono piaciute molto!
Animazioni: le animazioni e i disegni sono completamente diversi rispetto alla prima stagione, il che è un bene! I capelli di Rito sono stati risistemati e tutto è più colorato e dettagliato. Anche i paesaggi adesso sono veramente ben disegnati (soprattutto nella serie "Darkness").
Considerazioni generali: ho fatto veramente bene a non 'droppare' quest'anime dopo l'orribile prima stagione, perché le successive tre le ho letteralmente amate! I personaggi, le musiche, la storia e le animazioni lo rendono davvero un anime ecchi imperdibile.
Voto finale: 9/10
Personaggi: ho odiato Rito nella prima stagione e letteralmente amato nelle successive stagioni. Questo perché hanno accentuato maggiormente le sue caratteristiche positive (gentilezza ed educazione). L'introduzione delle due sorelle di Lala l'ho veramente apprezzata (Momo è veramente adorabile).
Sonoro: le opening e le ending (a differenza della prima stagione) sono veramente belle! Anche le musiche durante la visione mi sono piaciute molto!
Animazioni: le animazioni e i disegni sono completamente diversi rispetto alla prima stagione, il che è un bene! I capelli di Rito sono stati risistemati e tutto è più colorato e dettagliato. Anche i paesaggi adesso sono veramente ben disegnati (soprattutto nella serie "Darkness").
Considerazioni generali: ho fatto veramente bene a non 'droppare' quest'anime dopo l'orribile prima stagione, perché le successive tre le ho letteralmente amate! I personaggi, le musiche, la storia e le animazioni lo rendono davvero un anime ecchi imperdibile.
Voto finale: 9/10
"Motto To LOVE-Ru" è l'ultima delle serie create partendo dal manga "To-LOVE-Ru". Non avendo letto il fumetto non posso fare alcuna valutazione relativa alla bontà della trasposizione; mi affido a quanto letto in altre recensioni e a quello che si trova su Wikipedia, dove si parla di un anime molto più fedele rispetto a quella presente in "To LOVE-Ru".
Ogni episodio è costituito da tre brevi storie, ognuna delle quali replica uno o due capitoli del manga. Il formato è un po' spiazzante, ognuna delle storie sembra troppo breve per considerarla conclusa: quando le vedevo mi sarebbe piaciuto scoprire come andavano avanti gli eventi. Una situazione simile si ritrova nei primi 23 episodi di Lamù, anche questi costruiti con due piccole storie; in questo caso, però la durata del singolo episodio (12 minuti) era sufficiente a svolgere completamente la storia. Unica eccezione l'ultimo episodio (che è legato all'ultima storia dell'episodio precedente): in questo caso si hanno quattro microstorie unite tra loro che sviluppano in pieno il finale del manga.
Le storie narrate sono comunque molto divertenti e la parte demenziale lascia un po' di spazio a momenti di riflessione dove i personaggi mettono in mostra i loro sentimenti. Si ha quasi l'impressione, rispetto a "To LOVE-Ru", di avere di fronte dei personaggi molto più maturi: questo permette di trovare dei momenti un po' più seri nella narrazione. La linea generale, però, rimane sempre quella della commedia demenziale ecchi - mai troppo scabrosa, anche se rispetto alla serie principale ci sono dei momenti un po' più caldi - adattissima per trascorrere dei momenti divertenti dopo una dura giornata.
Tra i personaggi si notano gli ingressi di Momo e Nana (le sorelle di Lala) e di Celine (la simpaticissima pianta-bambina affezionata a Rito e dall'appetito insaziabile), che aggiungono elementi di novità nella storia. Interessante anche lo spazio che si ritaglia Magical Kyoko, l'eroina dello spettacolo amato da Lala, che diventa la migliore amica di Run (altro personaggio marginale che qui diventa più importante).
Rito si conferma una potente calamita verso le donne: tutte le protagoniste sembrano desiderarlo, anche qualcuna che non ci si sarebbe mai immaginato (Risa, la compagna di classe sempre impegnata a "tastare" Haruna o le altre ragazze, Yami e addirittura Mikan!). Per gli altri personaggi niente di eclatante, salvo sporadici colpi di scena (come quello del finale) che lasciano intendere ulteriori sviluppi. Mi è piaciuta molto la soluzione "all'italiana" proposta da Peke per un Rito innamorato di Haruna e Lala allo stesso tempo, originale e fantasiosa e che sembra mettere tutti d'accordo.
Una serie breve di livello leggermente superiore a quello mostrato dagli episodi e dagli OAV di "To LOVE-Ru"; per comprenderla bene è però necessario aver letto il manga o aver visto gli episodi precedenti. Qui si viene catapultati all'interno di una storia dove i personaggi e i rapporti tra loro sono già ben definiti: è difficile capire come stanno le cose se non ci si fa una "introduzione" studiando le basi.
Ogni episodio è costituito da tre brevi storie, ognuna delle quali replica uno o due capitoli del manga. Il formato è un po' spiazzante, ognuna delle storie sembra troppo breve per considerarla conclusa: quando le vedevo mi sarebbe piaciuto scoprire come andavano avanti gli eventi. Una situazione simile si ritrova nei primi 23 episodi di Lamù, anche questi costruiti con due piccole storie; in questo caso, però la durata del singolo episodio (12 minuti) era sufficiente a svolgere completamente la storia. Unica eccezione l'ultimo episodio (che è legato all'ultima storia dell'episodio precedente): in questo caso si hanno quattro microstorie unite tra loro che sviluppano in pieno il finale del manga.
Le storie narrate sono comunque molto divertenti e la parte demenziale lascia un po' di spazio a momenti di riflessione dove i personaggi mettono in mostra i loro sentimenti. Si ha quasi l'impressione, rispetto a "To LOVE-Ru", di avere di fronte dei personaggi molto più maturi: questo permette di trovare dei momenti un po' più seri nella narrazione. La linea generale, però, rimane sempre quella della commedia demenziale ecchi - mai troppo scabrosa, anche se rispetto alla serie principale ci sono dei momenti un po' più caldi - adattissima per trascorrere dei momenti divertenti dopo una dura giornata.
Tra i personaggi si notano gli ingressi di Momo e Nana (le sorelle di Lala) e di Celine (la simpaticissima pianta-bambina affezionata a Rito e dall'appetito insaziabile), che aggiungono elementi di novità nella storia. Interessante anche lo spazio che si ritaglia Magical Kyoko, l'eroina dello spettacolo amato da Lala, che diventa la migliore amica di Run (altro personaggio marginale che qui diventa più importante).
Rito si conferma una potente calamita verso le donne: tutte le protagoniste sembrano desiderarlo, anche qualcuna che non ci si sarebbe mai immaginato (Risa, la compagna di classe sempre impegnata a "tastare" Haruna o le altre ragazze, Yami e addirittura Mikan!). Per gli altri personaggi niente di eclatante, salvo sporadici colpi di scena (come quello del finale) che lasciano intendere ulteriori sviluppi. Mi è piaciuta molto la soluzione "all'italiana" proposta da Peke per un Rito innamorato di Haruna e Lala allo stesso tempo, originale e fantasiosa e che sembra mettere tutti d'accordo.
Una serie breve di livello leggermente superiore a quello mostrato dagli episodi e dagli OAV di "To LOVE-Ru"; per comprenderla bene è però necessario aver letto il manga o aver visto gli episodi precedenti. Qui si viene catapultati all'interno di una storia dove i personaggi e i rapporti tra loro sono già ben definiti: è difficile capire come stanno le cose se non ci si fa una "introduzione" studiando le basi.
Comedy, divertente ed inconsistente. Ecco come possiamo definire "To Love-Ru Motto". Diciamo che l'autore, dopo la fantastica prima serie, decide di riprendere di nuovo la storia, fa presupporre agli spettatori che si conosce tutta la parte dell'incontro e la parte di presentazione dei personaggi, e ricomincia di nuovo tutta la solita solfa facendola fedele al manga. L'idea potrebbe essere carina se non si fossero divisi gli episodi in mini storie che non si concluderanno mai durante l'arco narrativo. Sinceramente all'inizio ho apprezzato questa divisione dell'episodio in quanto ci veniva mostrato l'io di ogni personaggio, dopo però diventa molto fastidioso perché sono storielle tronche!
La storia in questa serie non esiste. Ebbene si sa che siamo ad un anno dall'incontro tra Rito e Lala. Non si sa se tutta la questione col re di Deviluk sia mai avvenuta. Solo dopo posso dire che ne dubito e diventa come uno spin off perché succedono cose strane che non combaciano con la prima serie. Non si sa se Rito sia fidanzato con Lala. Questo perché nella prima serie proprio all'inizio a causa di una incomprensione i due si fidanzano e solo alla fine Lala lo "lascia". Qui invece non sapendo se la sfida del re sia mai avvenuta si dovrebbe presupporre che i due siano fidanzati, in pratica non viene mai detto se non da Momo all'episodio 10 con un condizionale spiazzante!
"To love Ru motto" è la serie della contraddizione. Bisogna suppore di aver visto gli OAD per capire questa serie. Anche perchè all'episodio 1 ci troviamo con Momo Nana (le due verranno ripresentate dopo qualche puntata per motivi sconosciuti, cioè compaiono all'inizio e vengono ripresentate dopo!) e Celine. Proprio su Celine ci sarà qualche accenno all'episodio 9, ma considerata la seconda serie speravo che almeno lei fosse presentata all'inizio.
All'episodio 1 Lala dice che sapeva che Rito, quando le fece la confessione errata, non era rivolta a lei ma ad Haruna. Ciononostante all'episodio 11 rimane shockata e stupita come se non ne sapesse niente.
La cosa peggiore è che le contraddizioni non finiscono qui: sono milioni non solo tra le due serie, ma anche tra un episodio ed un altro!
Come già accennavo prima bisogna analizzare la scelta delle ministorie. Proprio all'inizio ne ero entusiasta perchè sono stati evitati riempitivi inutili e si è stati fedeli al manga. Il grande problema avviene dall'episodio 6/7 in poi in quanto le storielle non vengono mai concluse. Esempio la questione di Kotegawa che riceva email da Nana e Momo col telefono di Rito, ad un certo punto riceve una foto di Lala nuda e stop, finisce la storiella, lasciando lo spettatore curioso di sapere ciò che dovrebbe succedere e di come la situazione si sia risolta.
Allora a livello di introspezione dei personaggi la scelta è azzeccata in quanto viene analizzato meglio il singolo protagonista della storiella ma a livello televisivo è una "porcata" in quanto sembra una cosa fine a se stessa e non per intrattenere lo spettatore che si innervosisce per le scelte fatte dall'autore!
Ovviamente ha dei lati positivi (avrei dato 2 altrimenti, come ho fatto per altre opere). I disegni e la parte tecnica è impeccabile. I colori, purtroppo, luminosi alla fine non sono neanche troppo fastidiosi. Altro cavallo di battaglia è la parte comedy. Inutile dirlo "To Love Ru" riesce a farti divertire con le varie scene e gli episodi presi a sè sono tutti carini, ovviamente presupponendo che si sia letto il manga o che si sia visto la prima serie con annessi gli OAV.
Sinceramente consiglio di non guardarlo. Io speravo che i problemi rilevati nella prima serie, ovvero i personaggi troppo stereotipati e le situazioni troppo assurde, fossero stati risolti, invece mi sono trovato un prodotto che mi fa rimpiangere di aver deciso di guardarlo perchè mi ha rovinato un anime che ho amato.
La storia in questa serie non esiste. Ebbene si sa che siamo ad un anno dall'incontro tra Rito e Lala. Non si sa se tutta la questione col re di Deviluk sia mai avvenuta. Solo dopo posso dire che ne dubito e diventa come uno spin off perché succedono cose strane che non combaciano con la prima serie. Non si sa se Rito sia fidanzato con Lala. Questo perché nella prima serie proprio all'inizio a causa di una incomprensione i due si fidanzano e solo alla fine Lala lo "lascia". Qui invece non sapendo se la sfida del re sia mai avvenuta si dovrebbe presupporre che i due siano fidanzati, in pratica non viene mai detto se non da Momo all'episodio 10 con un condizionale spiazzante!
"To love Ru motto" è la serie della contraddizione. Bisogna suppore di aver visto gli OAD per capire questa serie. Anche perchè all'episodio 1 ci troviamo con Momo Nana (le due verranno ripresentate dopo qualche puntata per motivi sconosciuti, cioè compaiono all'inizio e vengono ripresentate dopo!) e Celine. Proprio su Celine ci sarà qualche accenno all'episodio 9, ma considerata la seconda serie speravo che almeno lei fosse presentata all'inizio.
All'episodio 1 Lala dice che sapeva che Rito, quando le fece la confessione errata, non era rivolta a lei ma ad Haruna. Ciononostante all'episodio 11 rimane shockata e stupita come se non ne sapesse niente.
La cosa peggiore è che le contraddizioni non finiscono qui: sono milioni non solo tra le due serie, ma anche tra un episodio ed un altro!
Come già accennavo prima bisogna analizzare la scelta delle ministorie. Proprio all'inizio ne ero entusiasta perchè sono stati evitati riempitivi inutili e si è stati fedeli al manga. Il grande problema avviene dall'episodio 6/7 in poi in quanto le storielle non vengono mai concluse. Esempio la questione di Kotegawa che riceva email da Nana e Momo col telefono di Rito, ad un certo punto riceve una foto di Lala nuda e stop, finisce la storiella, lasciando lo spettatore curioso di sapere ciò che dovrebbe succedere e di come la situazione si sia risolta.
Allora a livello di introspezione dei personaggi la scelta è azzeccata in quanto viene analizzato meglio il singolo protagonista della storiella ma a livello televisivo è una "porcata" in quanto sembra una cosa fine a se stessa e non per intrattenere lo spettatore che si innervosisce per le scelte fatte dall'autore!
Ovviamente ha dei lati positivi (avrei dato 2 altrimenti, come ho fatto per altre opere). I disegni e la parte tecnica è impeccabile. I colori, purtroppo, luminosi alla fine non sono neanche troppo fastidiosi. Altro cavallo di battaglia è la parte comedy. Inutile dirlo "To Love Ru" riesce a farti divertire con le varie scene e gli episodi presi a sè sono tutti carini, ovviamente presupponendo che si sia letto il manga o che si sia visto la prima serie con annessi gli OAV.
Sinceramente consiglio di non guardarlo. Io speravo che i problemi rilevati nella prima serie, ovvero i personaggi troppo stereotipati e le situazioni troppo assurde, fossero stati risolti, invece mi sono trovato un prodotto che mi fa rimpiangere di aver deciso di guardarlo perchè mi ha rovinato un anime che ho amato.
"Motto To LOVE-Ru" è una serie animata di 12 episodi , prodotta nel 2010 dallo studio Xebec. Si tratta del seguito dell'anime "To LOVE-Ru Trouble" e come quest'ultimo si basa sull'omonimo manga di Kentaro Yabuki e Saki Hasemi. A differenza della prima serie in cui i filler la facevano da padrone e le personalità dei protagonisti e di quasi tutti i personaggi erano state stravolte, quest'anime riporta alcune storie del manga, anche se in ordine diverso rispetto a esso, rimanendo quindi fedele alla controparte cartacea e rispettando il carattere di Rito, Lala e company. La trama continua a essere più o meno la stessa della prima serie e la storia ruota sempre attorno a Rito Yuki, innamorato della compagna Haruna Sairenji. Ogni episodio comprende solitamente tre mini-storie che corrispondono a uno o anche due capitoli del manga, senza allungamenti esagerati o dialoghi e situazioni inventate di sana pianta.
In questa seconda serie faranno la loro comparsa due nuovi personaggi principali, ovvero Nana e Momo, le pestifere gemelle, sorelle di Lala e rispettivamente seconda e terza principessa di Deviluke, che causeranno più confusione, situazioni ecchi, fan service, gag e risate.
La cosa che inoltre salta subito all'occhio in questo "Motto To LOVE-Ru" è il cambiamento della grafica e i miglioramenti apportati al design dei personaggi, soprattutto ai capelli di Rito, che prima erano semplicemente inguardabili. Cambia anche il modo di disegnare gli occhi. Il risultato finale dei disegni è quindi molto buono, gradevole e anche d'impatto grazie ai colori accesi, tuttavia la bellezza e la delicatezza del tratto di Kentaro Yabuki sono lontani anni luce, purtroppo.
Il doppiaggio per quanto riguarda le ragazze è davvero ottimo, abbiamo ancora una volta Haruka Tomatsu su Lala (Anaru in "AnoHana") e doppiatrici abili di una certa levatura, come: Kaori Nazuka su Yui Kotegawa (Eureka in "Eureka Seven", Tsubaki in "Soul Eater", Nunnally in "Code Geass"); Misato Fukuen su Yami (Eve e Tearju Lunatique in "Black Cat", Elka Frog in "Soul Eater"); Kaori Mizuhashi su Aya Fujisaki (Mami Tomoe, Tatsuya Kaname e la notte di Walpurghis in "Puella Magi Madoka Magica"); Ayako Kawasumi su Saki Tenjoin (Megumi Noda in "Nodame Cantabile").
Il doppiaggio sui pochi maschi presenti non mi è dispiaciuto tanto anche se non è stato eccezionale, infatti Akeno Watanabe su Rito non mi ha convinto molto e nemmeno Maron il cane di Haruna, quando abbaiava.
Le OST e le soundtrack non sono nulla di speciale, mentre l'opening "Loop the Loop" di Kotoko e l'ending "Baby Love" cantata da Haruka Tomatsu sono davvero belle e con un testo davvero dolce ma pieno di energia come l'anime stesso.
In conclusione, consiglio questa serie agli amanti della commedia, dell'ecchi e a tutti coloro che cercano qualcosa di non impegnativo e che faccia sorridere. "Motto To LOVE-Ru" riesce a infondere il buon umore, a rilassare e intrattenere gli spettatori, con le gag, il fan service, ma anche con dolcezza e delicatezza velate come il manga, di cui narra purtroppo poche vicende.
Il voto finale è un 8,5, che per stavolta arrotondo a un bel 9.
In questa seconda serie faranno la loro comparsa due nuovi personaggi principali, ovvero Nana e Momo, le pestifere gemelle, sorelle di Lala e rispettivamente seconda e terza principessa di Deviluke, che causeranno più confusione, situazioni ecchi, fan service, gag e risate.
La cosa che inoltre salta subito all'occhio in questo "Motto To LOVE-Ru" è il cambiamento della grafica e i miglioramenti apportati al design dei personaggi, soprattutto ai capelli di Rito, che prima erano semplicemente inguardabili. Cambia anche il modo di disegnare gli occhi. Il risultato finale dei disegni è quindi molto buono, gradevole e anche d'impatto grazie ai colori accesi, tuttavia la bellezza e la delicatezza del tratto di Kentaro Yabuki sono lontani anni luce, purtroppo.
Il doppiaggio per quanto riguarda le ragazze è davvero ottimo, abbiamo ancora una volta Haruka Tomatsu su Lala (Anaru in "AnoHana") e doppiatrici abili di una certa levatura, come: Kaori Nazuka su Yui Kotegawa (Eureka in "Eureka Seven", Tsubaki in "Soul Eater", Nunnally in "Code Geass"); Misato Fukuen su Yami (Eve e Tearju Lunatique in "Black Cat", Elka Frog in "Soul Eater"); Kaori Mizuhashi su Aya Fujisaki (Mami Tomoe, Tatsuya Kaname e la notte di Walpurghis in "Puella Magi Madoka Magica"); Ayako Kawasumi su Saki Tenjoin (Megumi Noda in "Nodame Cantabile").
Il doppiaggio sui pochi maschi presenti non mi è dispiaciuto tanto anche se non è stato eccezionale, infatti Akeno Watanabe su Rito non mi ha convinto molto e nemmeno Maron il cane di Haruna, quando abbaiava.
Le OST e le soundtrack non sono nulla di speciale, mentre l'opening "Loop the Loop" di Kotoko e l'ending "Baby Love" cantata da Haruka Tomatsu sono davvero belle e con un testo davvero dolce ma pieno di energia come l'anime stesso.
In conclusione, consiglio questa serie agli amanti della commedia, dell'ecchi e a tutti coloro che cercano qualcosa di non impegnativo e che faccia sorridere. "Motto To LOVE-Ru" riesce a infondere il buon umore, a rilassare e intrattenere gli spettatori, con le gag, il fan service, ma anche con dolcezza e delicatezza velate come il manga, di cui narra purtroppo poche vicende.
Il voto finale è un 8,5, che per stavolta arrotondo a un bel 9.
Dunque, dopo la prima serie, molto deludente, e gli OAV, finalmente ho finito la seconda serie di quest'odissea.
Trama
La trama... non c'è. Dando per scontato la presenza di praticamente tutti i personaggi, si inizia la serie con tantissimi sketch e mini-episodi presenti nell'episodio, per arrivare a un ammontare di circa 36 mini-episodi che vanno dai 5 ai 10 minuti. I personaggi mantengono sempre il loro spessore, e bisogna dire che l'ecchi presente in questa seconda serie è molto superiore a quello della prima. Altra cosa da far notare è la fedeltà con il manga: se prima To Love Ru era stato inesatto e aveva seguito solo parte della trama cartacea, in queste mini-puntate vedremo colmati questi "buchi" con gag molto ecchi e momenti piuttosto importanti. Ciò che però ancora non ho compreso è perché, rispetto alla prima serie, la seconda e gli OAV sono più in tema con la trama.
Lato tecnico
La grafica è radicalmente cambiata, ed è stata resa più limpida e pulita. Ho anche notato che è stata "fixata" la testa di Rito. Prima vi era un disegno poco chiaro, mentre in questa serie possiamo vedere che sono stati aggiunti moltissimi particolari. Per quanto riguarda i filtri grafici si mette in risalto la data dell'anime. Essendo del 2010, i filtri grafici sono molto attuali, e il disegno pare molto fresco e piacevole da vedere. Per quanto riguarda le OST e le sigle, sono carine. Le sigle sono cambiate molto, ed è per questo che hanno una nota di merito in più. Le OST rimangono simili se non uguali alla prima serie, e sono più a tema che nelle altre serie.
Commento finale
Dunque, come commento finale voglio solo dire che sarebbe stato meglio se di To Love Ru fossero esistiti solo gli OAV e la seconda serie. Anche se c'è un finale veramente aperto e campato in aria, bisogna dire che i produttori hanno ripercorso i loro passi sistemando gli errori. Un voto oltre la sufficienza l'anime se lo merita, ma bisogna dire che è molto influenzato dal suo passato.
Voto Finale: 7.
Trama
La trama... non c'è. Dando per scontato la presenza di praticamente tutti i personaggi, si inizia la serie con tantissimi sketch e mini-episodi presenti nell'episodio, per arrivare a un ammontare di circa 36 mini-episodi che vanno dai 5 ai 10 minuti. I personaggi mantengono sempre il loro spessore, e bisogna dire che l'ecchi presente in questa seconda serie è molto superiore a quello della prima. Altra cosa da far notare è la fedeltà con il manga: se prima To Love Ru era stato inesatto e aveva seguito solo parte della trama cartacea, in queste mini-puntate vedremo colmati questi "buchi" con gag molto ecchi e momenti piuttosto importanti. Ciò che però ancora non ho compreso è perché, rispetto alla prima serie, la seconda e gli OAV sono più in tema con la trama.
Lato tecnico
La grafica è radicalmente cambiata, ed è stata resa più limpida e pulita. Ho anche notato che è stata "fixata" la testa di Rito. Prima vi era un disegno poco chiaro, mentre in questa serie possiamo vedere che sono stati aggiunti moltissimi particolari. Per quanto riguarda i filtri grafici si mette in risalto la data dell'anime. Essendo del 2010, i filtri grafici sono molto attuali, e il disegno pare molto fresco e piacevole da vedere. Per quanto riguarda le OST e le sigle, sono carine. Le sigle sono cambiate molto, ed è per questo che hanno una nota di merito in più. Le OST rimangono simili se non uguali alla prima serie, e sono più a tema che nelle altre serie.
Commento finale
Dunque, come commento finale voglio solo dire che sarebbe stato meglio se di To Love Ru fossero esistiti solo gli OAV e la seconda serie. Anche se c'è un finale veramente aperto e campato in aria, bisogna dire che i produttori hanno ripercorso i loro passi sistemando gli errori. Un voto oltre la sufficienza l'anime se lo merita, ma bisogna dire che è molto influenzato dal suo passato.
Voto Finale: 7.
Se non conoscete la storia potete dare uno sguardo alle recensioni di altri utenti per un riassunto, io mi limiterò a giudicare tramite i miei criteri.
Il disegno è a mio parere molto bello, come doppiaggio direi che va benissimo, dunque mettiamo da parte il fatto che tra la prima serie, questa e gli OAV è un ripetersi di situazioni viste e riviste, ma tralasciamo ciò, guardandolo direi che è molto semplice e volendo qualche volta mi è scappata una risata, dunque sì, consiglio questo anime per chi non ha nulla da fare e vuol guardare qualcosa di simpatico. Però sappiate che tutto l'anime ruota attorno a Yuki Rito e vedrete ragazze super sexy che gli si dichiarano continuamente, tipo Lala... ed io mi chiedo come un ragazzo in piena salute mentale ed etero possa resistere. Questa situazione, vista in infiniti altri anime simili, alla lunga tende a dare fastidio perché completamente irrealistica oltre che poco originale e sempre meno divertente, ditemi dove può esistere un ragazzo che scansa una bellissima ragazza disposta a tutto, specialmente in situazione assurde dove lui, ex sfigato senza spina dorsale, potrebbe riscattarsi.
Il disegno è a mio parere molto bello, come doppiaggio direi che va benissimo, dunque mettiamo da parte il fatto che tra la prima serie, questa e gli OAV è un ripetersi di situazioni viste e riviste, ma tralasciamo ciò, guardandolo direi che è molto semplice e volendo qualche volta mi è scappata una risata, dunque sì, consiglio questo anime per chi non ha nulla da fare e vuol guardare qualcosa di simpatico. Però sappiate che tutto l'anime ruota attorno a Yuki Rito e vedrete ragazze super sexy che gli si dichiarano continuamente, tipo Lala... ed io mi chiedo come un ragazzo in piena salute mentale ed etero possa resistere. Questa situazione, vista in infiniti altri anime simili, alla lunga tende a dare fastidio perché completamente irrealistica oltre che poco originale e sempre meno divertente, ditemi dove può esistere un ragazzo che scansa una bellissima ragazza disposta a tutto, specialmente in situazione assurde dove lui, ex sfigato senza spina dorsale, potrebbe riscattarsi.
Torna, contro ogni previsione e più forte che mai, il Lamù formato harem-ecchi dei giorni nostri, con Yuuki Rito e le sue compagne di sventure che, tra studentesse dal cuore palpitante, sorelle complessate, aliene, fantasmine, aspiranti idol e assassine intergalattiche, mettono in scena una bella commedia ecchi che si prefigge l'obiettivo di incollare i maschietti sullo schermo e magari strappare qualche risata.
Dopo una prima serie dalla sceneggiatura imbarazzante e una serie OAD in parte ben poco entusiasmante (che si salva giusto nel finale), ecco che finalmente qualcuno si è deciso a prendere in mano quei sacrosanti 160 (avete letto bene) capitoli del buon manga del duo Hasemi/Yabiki e ad animarli così come sono, senza tagli censori o allungamenti insensati. Ed infatti la prima cosa che risulta evidente in questa serie è la struttura dei singoli episodi: similarmente ad un altra serie episodica, vale a dire "Shinryaku! Ika Musume", ogni puntata di questo Motto To Love Ru è composto da 3 mini storie quasi del tutto slegate tra loro, mentre nelle precedenti serie ad una storia che normalmente non avrebbe richiesto più di 6 minuti veniva dedicato lo sproposito di 20 minuti. Da questo punto di vista il risultato è decisamente apprezzabile, le vicende si susseguono in modo naturale e spontaneo, senza annoiare.
Dal punto di vista tecnico finora è stato fatto un buon lavoro, mentre il character design è diverso ad quello della prima serie TV e un filino migliore di quello della serie OAD. Insomma, direi che forse è la volta buona che questa buona commedia riesca ad avere il trattamento che merita.
Dopo una prima serie dalla sceneggiatura imbarazzante e una serie OAD in parte ben poco entusiasmante (che si salva giusto nel finale), ecco che finalmente qualcuno si è deciso a prendere in mano quei sacrosanti 160 (avete letto bene) capitoli del buon manga del duo Hasemi/Yabiki e ad animarli così come sono, senza tagli censori o allungamenti insensati. Ed infatti la prima cosa che risulta evidente in questa serie è la struttura dei singoli episodi: similarmente ad un altra serie episodica, vale a dire "Shinryaku! Ika Musume", ogni puntata di questo Motto To Love Ru è composto da 3 mini storie quasi del tutto slegate tra loro, mentre nelle precedenti serie ad una storia che normalmente non avrebbe richiesto più di 6 minuti veniva dedicato lo sproposito di 20 minuti. Da questo punto di vista il risultato è decisamente apprezzabile, le vicende si susseguono in modo naturale e spontaneo, senza annoiare.
Dal punto di vista tecnico finora è stato fatto un buon lavoro, mentre il character design è diverso ad quello della prima serie TV e un filino migliore di quello della serie OAD. Insomma, direi che forse è la volta buona che questa buona commedia riesca ad avere il trattamento che merita.
Penso che ormai quasi tutti conoscano questo anime, per quelli che non l'hanno mai visto scriverò una veloce recensione sulla trama. Non ci sono differenze dalla prima serie, almeno dopo le prime 4 puntate. I personaggi per ora sono sempre gli stessi e le situazioni comico-romantiche si ripetono in continuazione. Forse avrei aggiunto qualcosa di nuovo visto le inconcludenti 26 puntate della prima sere e gli OAV, ma lasciamo stare.
La storia gira attorno ad un ragazzo, Yuki Rito, ed una principessa proveniente dallo spazio, Lala. Ci siamo lasciati dietro la prima serie, dopo la quale (quelli che l'hanno vista lo sanno) sembra essere ricominciato tutto da capo. Le puntate si susseguono tra invenzioni bislacche di Lala e le punizioni corporali subite da Rito da parte delle altre ragazze. Mentre la storia tra lui e Sairenji non sembra proseguire.
La storia del ragazzo sfigato circondato da belle ragazze non fa per me, ma a chi è interessato del genere lo consiglio data l'esasperazione di questo tema. L'animazione è migliorata dalla prima serie, ma come già detto non sembrano esservi in previsione delle novità.
La storia gira attorno ad un ragazzo, Yuki Rito, ed una principessa proveniente dallo spazio, Lala. Ci siamo lasciati dietro la prima serie, dopo la quale (quelli che l'hanno vista lo sanno) sembra essere ricominciato tutto da capo. Le puntate si susseguono tra invenzioni bislacche di Lala e le punizioni corporali subite da Rito da parte delle altre ragazze. Mentre la storia tra lui e Sairenji non sembra proseguire.
La storia del ragazzo sfigato circondato da belle ragazze non fa per me, ma a chi è interessato del genere lo consiglio data l'esasperazione di questo tema. L'animazione è migliorata dalla prima serie, ma come già detto non sembrano esservi in previsione delle novità.