Sekai-ichi Hatsukoi (TV)
Carino. Probabilmente soffre del fatto che, avendo già visto "Junjou romantica 1 e 2", alla lunga il perdurare di certe situazioni, equivoci e svolgimenti viene a noia. Capisco che non sarebbe giusto ma, dato che si tratta di uno spin off, va tenuto in considerazione.
Per gli accadimenti veri e propri dell'anime, vi lascio alle capaci mani di chi mi ha preceduto, visto che sarebbe inutile ripetere ad nauseam sempre le stesse cose.
Come la serie principale da cui deriva, soffre del fatto che i personaggi, pur gradevolissimi se presi uno per uno, risultano spesso molto, troppo simili se visti tutti insieme. Per fortuna Yukina ha un sacco di orecchini e Takano ha spesso gli occhiali, o non se ne uscirebbe fuori. Pare ci siano solo due personaggi: gli uke e i seme. Gli uke sono tutti bassi - canonicamente - e hanno il viso più rotondo, così come gli occhi. I seme sono tutti più alti, hanno il viso lungo e gli occhi stretti. Finita lì, signore e signori, visto che anche i personaggi più secondari si uniformano a questa falsariga. Difficile destreggiarsi tra le tre coppie principali, se ogni volta si fa fatica a capire di chi si stia parlando. Specie, poi, perchè sia i personaggi principali che i secondari ruotano all'interno dello stesso ambiente.
Può diventare scoraggiante, alla lunga, che non si arrivi mai ad una conclusione un po' fisica: non sono affatto una fanatica dell'esplicito, evito anzi di guardarlo, però mi sembra che, trattando di maschi adulti, un pochettino più di coraggio sarebbe stato d'uopo. Però, allora, non sarebbe più stato uno shounen-ai.
Immagino faccia parte dello stereotipo del genere, però mi domando come mai, nella maggior parte dei casi, l'uke debba essere in qualche modo "costretto" al volere del suo compagno o futuro compagno. Se può essere sottilmente eccitante vedere un ragazzo sbattacchiato ed immobilizzato contro la superficie piana più vicina, prima che ceda alle non troppo larvate avances del maschione di turno, ritengo che alla lunga possa essere un pochino eccessivo. Pur capendo, beninteso, la frustrazione della parte attiva della coppia che non riesce a farsi coscientemente accettare da chi in realtà non vorrebbe far altro che accettarla... almeno nella finzione scenica.
Ma capisco che mi sto addentrando nei meandri degli stereotipi di genere, per cui è inutile anche lamentare l'impossibilità di un'ambientazione in una casa editrice in cui la maggior parte degli impiegati è stata, è, o sarà gay. Sono cose che bisogna prendere come atto di fede nello yahoi/shounen-ai, o cambiare genere di visione.
Ecco, accendendo la parte del cervello femminile che gode della visione di un anime shounen-ai, bisogna riconoscere che si tratti di uno splendido anime di genere. E' divertente, delicato, frizzante, interessante. Difficile, devo ammetterlo, trovarne in giro di migliori: da quel poco che ho finora potuto vedere, siamo decisamente al massimo livello del genere. Ripeto: si tratta di un genere, quindi il voto va assegnato tenendo a mente questo fatto.
Se i personaggi fossero stati maggiormente diversificati, probabilmente avrei assegnato un 9. Così com'è, forse non merita un 8 pieno, ma ci si avvicina più che al 7, quindi... così è, se vi pare!
Per gli accadimenti veri e propri dell'anime, vi lascio alle capaci mani di chi mi ha preceduto, visto che sarebbe inutile ripetere ad nauseam sempre le stesse cose.
Come la serie principale da cui deriva, soffre del fatto che i personaggi, pur gradevolissimi se presi uno per uno, risultano spesso molto, troppo simili se visti tutti insieme. Per fortuna Yukina ha un sacco di orecchini e Takano ha spesso gli occhiali, o non se ne uscirebbe fuori. Pare ci siano solo due personaggi: gli uke e i seme. Gli uke sono tutti bassi - canonicamente - e hanno il viso più rotondo, così come gli occhi. I seme sono tutti più alti, hanno il viso lungo e gli occhi stretti. Finita lì, signore e signori, visto che anche i personaggi più secondari si uniformano a questa falsariga. Difficile destreggiarsi tra le tre coppie principali, se ogni volta si fa fatica a capire di chi si stia parlando. Specie, poi, perchè sia i personaggi principali che i secondari ruotano all'interno dello stesso ambiente.
Può diventare scoraggiante, alla lunga, che non si arrivi mai ad una conclusione un po' fisica: non sono affatto una fanatica dell'esplicito, evito anzi di guardarlo, però mi sembra che, trattando di maschi adulti, un pochettino più di coraggio sarebbe stato d'uopo. Però, allora, non sarebbe più stato uno shounen-ai.
Immagino faccia parte dello stereotipo del genere, però mi domando come mai, nella maggior parte dei casi, l'uke debba essere in qualche modo "costretto" al volere del suo compagno o futuro compagno. Se può essere sottilmente eccitante vedere un ragazzo sbattacchiato ed immobilizzato contro la superficie piana più vicina, prima che ceda alle non troppo larvate avances del maschione di turno, ritengo che alla lunga possa essere un pochino eccessivo. Pur capendo, beninteso, la frustrazione della parte attiva della coppia che non riesce a farsi coscientemente accettare da chi in realtà non vorrebbe far altro che accettarla... almeno nella finzione scenica.
Ma capisco che mi sto addentrando nei meandri degli stereotipi di genere, per cui è inutile anche lamentare l'impossibilità di un'ambientazione in una casa editrice in cui la maggior parte degli impiegati è stata, è, o sarà gay. Sono cose che bisogna prendere come atto di fede nello yahoi/shounen-ai, o cambiare genere di visione.
Ecco, accendendo la parte del cervello femminile che gode della visione di un anime shounen-ai, bisogna riconoscere che si tratti di uno splendido anime di genere. E' divertente, delicato, frizzante, interessante. Difficile, devo ammetterlo, trovarne in giro di migliori: da quel poco che ho finora potuto vedere, siamo decisamente al massimo livello del genere. Ripeto: si tratta di un genere, quindi il voto va assegnato tenendo a mente questo fatto.
Se i personaggi fossero stati maggiormente diversificati, probabilmente avrei assegnato un 9. Così com'è, forse non merita un 8 pieno, ma ci si avvicina più che al 7, quindi... così è, se vi pare!
Shungiku Nakamura risulta una fortunata autrice del genere yaoi che ha visto la realizzazione di ben due serie animate tratte dal suo decennale lavoro, Junjo Romantica, generalmente conosciuto da tutti i lettori e le lettrici di manga boys' love, ma suppongo più apprezzato dalle ragazze. Al contrario della maggior parte dei manga di questo genere, che vedono la luce nel mondo dell'animazione solo grazie a qualche OVA, Junjo Romantica può contare all'attivo ben ventiquattro episodi. La stessa fortunata sorte è toccata a Sekai-ichi Hatsukoi, nato inizialmente come spin-off di Junjo Romantica poi evolutosi tanto da invogliare Studio DEEN a produrne una prima serie.
Come il più famoso lavoro della Nakamura anche Sekai-ichi Hatsukoi si sviluppa in un ambiente che accomuna tutte le tre coppie protagoniste che in questo caso è la casa editrice Marukawa Shoten e per essere più precisi il dipartimento, in questo caso chimamto Emerald, che si occupa dei manga per ragazze.
Qui capita l'appena trasferitosi Ritsu Onodera, venticinque anni, giovane ma abile redattore di letteratura che dai romanzi di Akihiko Usami si vede catapultato tra sbrilluccicanti e rosei drammi adolescenziali a svolgere un lavoro per egli totalmente nuovo sotto la severa direzione di Masamune Takano, il suo primo e unico vero amore con il quale aveva avuto una breve relazione dieci anni prima.
Alla coppia protagonista si affiancheranno le due secondarie formate, la prima, dall'autore di manga shoujo Chiaki Yoshino (conosciuto al pubblico con lo pseudonimo femminile di Chiharu Yoshikawa con il quale si firma) e dal suo redattore e amico di sempre Yoshiyuki Hatori collega di Onodera e Takano nel dipartimento Emerald, la seconda, da un altro redattore collega del protagonista, il trentenne Shōta Kisa, e dal di nove anni più giovane Kō Yukina impiegato nel settore manga shoujo della grande libreria Marimo.
Si aggiungeranno inoltre nuovi personaggi come Yokozawa e vecchie conoscenze come Ryūichirō Isaka in un mix esilarante che darà vita ad una commedia leggera ma estremamente godibile.
La trama è molto lineare e consiste in un lungo slice of life della vita del povero Ritsu che si barcamena alla meglio tra l'impegnativo lavoro e l'altrettanto impegnativo capo redattore Takano fermamente deciso a rinconquistare il cuore di Onodera del quale, nonostante i dieci anni trascorsi, è ancora innamorato. I dodici episodi si alternano tra la relazione dei protagonisti (alla quale vengono dedicati sette episodi), quella di Chiaki e Hatori (tre episodi) e quella tra Kisa e Yukina (due episodi) in modo relativamente fluido senza perdere quasi mai tra arrossamenti, dichiarazioni d'amore e pile di bozze di manga la comicità che la caratterizza.
Dal lato tecnico si nota un netto miglioramento che spazia dal character design, figure meno spigolose ma con la sempre riconoscibile firma della Nakamura, ai colori, brillanti e intensi.
Anche la opening e la ending scelte per questa prima stagione, rispettivamente "Sekai de Ichiban Koishiteru" di Shuhei Kita e "Ashita Boku wa Kimi ni Ai ni Iku " dei Wakaba, sono frizzanti e piacevoli da ascoltare.
Unica critica che mi sento di muovere è quella riguardo alla scelta del genere, shounen ai, al posto del più esplicito yaoi presente nel manga. Ora, anche la serie animata di Junjo Romantica non presentava scene espressamente sessuali, eppure continuo a ritenere che in Sekai-ichi Hatsukoi si sia scelto di tagliare anche troppo parti che non era necessario escludere totalmente. In ogni caso l'anime rimane comunque apprezzabile anche da chi, come me, ha letto il manga dato che le variazioni (a parte quelle riguardanti le già citate scene di sesso) sono inesistenti.
In conclusione consiglio questo anime agli appassionati dei boys' love, a chi ha già apprezzato Junjo Romantica e infine a chi si avvicina per la prima volta a un prodotto di questo genere, troverà una storia semplice e senza troppe pretesa che saprà comunque divertire lo spettatore.
Come il più famoso lavoro della Nakamura anche Sekai-ichi Hatsukoi si sviluppa in un ambiente che accomuna tutte le tre coppie protagoniste che in questo caso è la casa editrice Marukawa Shoten e per essere più precisi il dipartimento, in questo caso chimamto Emerald, che si occupa dei manga per ragazze.
Qui capita l'appena trasferitosi Ritsu Onodera, venticinque anni, giovane ma abile redattore di letteratura che dai romanzi di Akihiko Usami si vede catapultato tra sbrilluccicanti e rosei drammi adolescenziali a svolgere un lavoro per egli totalmente nuovo sotto la severa direzione di Masamune Takano, il suo primo e unico vero amore con il quale aveva avuto una breve relazione dieci anni prima.
Alla coppia protagonista si affiancheranno le due secondarie formate, la prima, dall'autore di manga shoujo Chiaki Yoshino (conosciuto al pubblico con lo pseudonimo femminile di Chiharu Yoshikawa con il quale si firma) e dal suo redattore e amico di sempre Yoshiyuki Hatori collega di Onodera e Takano nel dipartimento Emerald, la seconda, da un altro redattore collega del protagonista, il trentenne Shōta Kisa, e dal di nove anni più giovane Kō Yukina impiegato nel settore manga shoujo della grande libreria Marimo.
Si aggiungeranno inoltre nuovi personaggi come Yokozawa e vecchie conoscenze come Ryūichirō Isaka in un mix esilarante che darà vita ad una commedia leggera ma estremamente godibile.
La trama è molto lineare e consiste in un lungo slice of life della vita del povero Ritsu che si barcamena alla meglio tra l'impegnativo lavoro e l'altrettanto impegnativo capo redattore Takano fermamente deciso a rinconquistare il cuore di Onodera del quale, nonostante i dieci anni trascorsi, è ancora innamorato. I dodici episodi si alternano tra la relazione dei protagonisti (alla quale vengono dedicati sette episodi), quella di Chiaki e Hatori (tre episodi) e quella tra Kisa e Yukina (due episodi) in modo relativamente fluido senza perdere quasi mai tra arrossamenti, dichiarazioni d'amore e pile di bozze di manga la comicità che la caratterizza.
Dal lato tecnico si nota un netto miglioramento che spazia dal character design, figure meno spigolose ma con la sempre riconoscibile firma della Nakamura, ai colori, brillanti e intensi.
Anche la opening e la ending scelte per questa prima stagione, rispettivamente "Sekai de Ichiban Koishiteru" di Shuhei Kita e "Ashita Boku wa Kimi ni Ai ni Iku " dei Wakaba, sono frizzanti e piacevoli da ascoltare.
Unica critica che mi sento di muovere è quella riguardo alla scelta del genere, shounen ai, al posto del più esplicito yaoi presente nel manga. Ora, anche la serie animata di Junjo Romantica non presentava scene espressamente sessuali, eppure continuo a ritenere che in Sekai-ichi Hatsukoi si sia scelto di tagliare anche troppo parti che non era necessario escludere totalmente. In ogni caso l'anime rimane comunque apprezzabile anche da chi, come me, ha letto il manga dato che le variazioni (a parte quelle riguardanti le già citate scene di sesso) sono inesistenti.
In conclusione consiglio questo anime agli appassionati dei boys' love, a chi ha già apprezzato Junjo Romantica e infine a chi si avvicina per la prima volta a un prodotto di questo genere, troverà una storia semplice e senza troppe pretesa che saprà comunque divertire lo spettatore.
Lo schema di questo Anime è molto semplice: Immaginatelo come una treccia che si snoda intorno alla divisione di Manga Shoujo di una compagnia editoriale.
Il suo pregio più grande è quello di essere molto semplice, sia nella storia: soprattutto nelle transizioni tra le emozioni di ogni personaggio, ma anche nello svolgersi degli eventi, che rende il tutto organico e molto piacevole da seguire. E sia nei disegni: pensati apposta, con la loro semplicità nel tratto e la loro tonalità pastello, per far adagiare lo spettatore in un mondo ovattato e assolutamente romantico; i personaggi in generale sono veramente bellissimi non solo per quanto riguarda i tratti! E sono descritti con una sensibilità e una tenerezza molto speciale.
Il primo filo di questa treccia è la storia d'amore tra Takano, capo editore di successo, e Onodera, nuovo acquisto della divisione. Il loro reincontrarsi, dopo la loro relazione consumatasi 10 anni prima e finita improvvisamente a causa di un'incomprensione - un fraintendimento, se vogliamo anche banale - , scatenerà una dinamica che ho trovato romantica, sincera, passionale e molto avvincente.
Peccato per il secondo filo che analizza il triangolo amoroso che avvolge tra loro Hatori (un'editore della stessa compagnia), Yoshino (il disegnatore di Manga che Hatori segue da tempo) e Yanase (l'aiutante disegnatore di Hatori). Una banalissima storia di gelosia e sensi di colpa, si può dire che abbia smorzato abbastanza il mio entusiasmo.
Con il terzo filo però, nonostante la drastica caduta - che mi avrebbe portato a dare un 7 - l'Anime è riuscito a strapparmi un 8 definitivo e abbondantemente meritato. E' la manifestazione di un amore che germoglia tra uno degli editori, sta volta di nome Kisa, e un venditore di Manga Shoujo, Yukina, inconsapevole fan dei lavori curati appunto da Kisa. Il peccato è che gli abbiano concesso uno spazio così limitato, è una storia molto tenera con delle grandi potenzialità!
Molto consigliato!
P.s.: un Particolare Notevole è il tenerissimo coniglietto simbolo del dipartimento editoriale, o almeno così mi è sembrato di capire!
Il suo pregio più grande è quello di essere molto semplice, sia nella storia: soprattutto nelle transizioni tra le emozioni di ogni personaggio, ma anche nello svolgersi degli eventi, che rende il tutto organico e molto piacevole da seguire. E sia nei disegni: pensati apposta, con la loro semplicità nel tratto e la loro tonalità pastello, per far adagiare lo spettatore in un mondo ovattato e assolutamente romantico; i personaggi in generale sono veramente bellissimi non solo per quanto riguarda i tratti! E sono descritti con una sensibilità e una tenerezza molto speciale.
Il primo filo di questa treccia è la storia d'amore tra Takano, capo editore di successo, e Onodera, nuovo acquisto della divisione. Il loro reincontrarsi, dopo la loro relazione consumatasi 10 anni prima e finita improvvisamente a causa di un'incomprensione - un fraintendimento, se vogliamo anche banale - , scatenerà una dinamica che ho trovato romantica, sincera, passionale e molto avvincente.
Peccato per il secondo filo che analizza il triangolo amoroso che avvolge tra loro Hatori (un'editore della stessa compagnia), Yoshino (il disegnatore di Manga che Hatori segue da tempo) e Yanase (l'aiutante disegnatore di Hatori). Una banalissima storia di gelosia e sensi di colpa, si può dire che abbia smorzato abbastanza il mio entusiasmo.
Con il terzo filo però, nonostante la drastica caduta - che mi avrebbe portato a dare un 7 - l'Anime è riuscito a strapparmi un 8 definitivo e abbondantemente meritato. E' la manifestazione di un amore che germoglia tra uno degli editori, sta volta di nome Kisa, e un venditore di Manga Shoujo, Yukina, inconsapevole fan dei lavori curati appunto da Kisa. Il peccato è che gli abbiano concesso uno spazio così limitato, è una storia molto tenera con delle grandi potenzialità!
Molto consigliato!
P.s.: un Particolare Notevole è il tenerissimo coniglietto simbolo del dipartimento editoriale, o almeno così mi è sembrato di capire!
Coloro che hanno visto e apprezzato "Junjou Romantica" si saranno precipitati a visionare l'altra opera di Shungiku Nakamura, "Sekai-ichi Hatsukoi" (The Best First Love in the World), prodotto sempre dallo Studio Deen. L'impatto grafico è pressoché simile all'animazione usata in "Junjou Romantica", con delle figure slanciate e degli sfondi basilari. La colonna sonora è pacata e non molto rilevante. Bisogna dire che la struttura degli episodi e gli intrecci amorosi seguono la scia del titolo più popolare della Nakamura.
La prima puntata di "Sekai-ichi Hatsukoisi" si apre con Ritsu al suo primo giorno di lavoro presso l'azienda "Marukawa Publishing", fondata nientemeno da Ryuichiro Isaka, già noto in "Junjou Romantica" come l'amico di Usami Akihiko.
Gli viene assegnato il reparto di shojo manga nonostante non abbia alcun interesse o esperienza nel genere, ed infatti Ritsu era convinto che avrebbe lavorato nell'ambito della letteratura, ma date le circostanze, in particolare dopo aver incontro il caporedattore Masamune Takano, decide di rimanere lì dove sta. Ciò che avviene in seguito è una storia del primo amore ricca di romanticismo, nostalgia e gelosia.
Una cosa che colpisce nelle prime puntate è l'ambiente di lavoro delle case editrici, con tutti i problemi, dalle procedure alle tempistiche, che i dipendenti sono costretti ad affrontare per pubblicare una qualsiasi opera.
Come accennato, anche in "Sekai-ichi Hatsukoi" sono presenti le vicende di tre coppie. La seconda coppia, secondo l'ordine di sequenza, è concentrata sul rapporto tra Chiaki Yoshino, un mangaka di shojo manga, e Yoshiyuki Hatori, il suo amico d'infanzia nonché suo redattore. In questo caso sarebbe opportuno dire che si tratta di un triangolo amoroso, a cui partecipa Yuu Yanase, innamorato come Hatori di Chiaki.
La terza coppia, per la sottoscritta la più interessante e curiosa, riguarda Shota Kisa, uno scrittore che si innamora di un commesso affascinante a capo di una libreria, il cui nome corrisponde a Ko Yukina.
Tutte storie molto dolci, forse fin troppo dolci, che pare essere più uno shojo che uno yaoi vero e proprio, dato che gli uke qua si fanno delle paranoie e monologhi allucinanti, rallentando così il ritmo di narrazione, ma fortunatamente le gag, seppur rare, risollevano la trama. Per la cronaca, le scene spinte sono velate, non sono particolarmente esplicite come invece sono raffigurate nella versione cartacea, anzi non si vede praticamente nulla se non qualche bacio e piccole effusioni.
Purtroppo la serie non raggiunge i livelli ottimi di "Junjou Romantica", sia per quanto concerne la sceneggiatura, abbastanza prevedibile e lenta nella narrazione, sia sul profilo dei personaggi, poco carismatici e alquanto stereotipati. Personalmente l'ho trovato meno coinvolgente rispetto a "Junjou Romantica", tuttavia è un prodotto godibile, soprattutto per chi è amante del genere e della Nakamura, anche se onestamente mi aspettavo di più da questo titolo. Intanto è stato confermato il seguito, la seconda serie dell'anime è prevista per la stagione autunnale 2011.
La prima puntata di "Sekai-ichi Hatsukoisi" si apre con Ritsu al suo primo giorno di lavoro presso l'azienda "Marukawa Publishing", fondata nientemeno da Ryuichiro Isaka, già noto in "Junjou Romantica" come l'amico di Usami Akihiko.
Gli viene assegnato il reparto di shojo manga nonostante non abbia alcun interesse o esperienza nel genere, ed infatti Ritsu era convinto che avrebbe lavorato nell'ambito della letteratura, ma date le circostanze, in particolare dopo aver incontro il caporedattore Masamune Takano, decide di rimanere lì dove sta. Ciò che avviene in seguito è una storia del primo amore ricca di romanticismo, nostalgia e gelosia.
Una cosa che colpisce nelle prime puntate è l'ambiente di lavoro delle case editrici, con tutti i problemi, dalle procedure alle tempistiche, che i dipendenti sono costretti ad affrontare per pubblicare una qualsiasi opera.
Come accennato, anche in "Sekai-ichi Hatsukoi" sono presenti le vicende di tre coppie. La seconda coppia, secondo l'ordine di sequenza, è concentrata sul rapporto tra Chiaki Yoshino, un mangaka di shojo manga, e Yoshiyuki Hatori, il suo amico d'infanzia nonché suo redattore. In questo caso sarebbe opportuno dire che si tratta di un triangolo amoroso, a cui partecipa Yuu Yanase, innamorato come Hatori di Chiaki.
La terza coppia, per la sottoscritta la più interessante e curiosa, riguarda Shota Kisa, uno scrittore che si innamora di un commesso affascinante a capo di una libreria, il cui nome corrisponde a Ko Yukina.
Tutte storie molto dolci, forse fin troppo dolci, che pare essere più uno shojo che uno yaoi vero e proprio, dato che gli uke qua si fanno delle paranoie e monologhi allucinanti, rallentando così il ritmo di narrazione, ma fortunatamente le gag, seppur rare, risollevano la trama. Per la cronaca, le scene spinte sono velate, non sono particolarmente esplicite come invece sono raffigurate nella versione cartacea, anzi non si vede praticamente nulla se non qualche bacio e piccole effusioni.
Purtroppo la serie non raggiunge i livelli ottimi di "Junjou Romantica", sia per quanto concerne la sceneggiatura, abbastanza prevedibile e lenta nella narrazione, sia sul profilo dei personaggi, poco carismatici e alquanto stereotipati. Personalmente l'ho trovato meno coinvolgente rispetto a "Junjou Romantica", tuttavia è un prodotto godibile, soprattutto per chi è amante del genere e della Nakamura, anche se onestamente mi aspettavo di più da questo titolo. Intanto è stato confermato il seguito, la seconda serie dell'anime è prevista per la stagione autunnale 2011.
Questo è stato il primo anime yaoi che ho visto, anche se abbastanza soft. Non che fossi del tutto estranea al genere, anzi, di shounen-ai ne ho visti e letti a iosa, ma un vero e proprio yaoi no. Ovviamente non mi è affatto dispiaciuto da questo punto di vista. Invece una cosa che non mi è piaciuta proprio tantissimo, anche se all'inizio mi sembrava molto carina come idea, è il fatto che vengono trattate ben tre storie d'amore contemporaneamente, senza poi approfondirne bene nessuna. Persino quella che dovrebbe essere la storia principale per adesso rimane solo abbozzata, anche se si capisce che dovrebbe avere degli sviluppi interessanti.
Per completezza accenno un attimo la trama principale, anche se viene già indicata nella scheda dell'anime. Il protagonista è Onodera Ritsu, unico erede del gruppo editoriale Onodera, che, stanco di essere considerato un figlio di papà, decide di fare carriera presso un'altra azienda, la Marukawa Edizioni. Solo che al posto di essere assegnato al ramo narrativa, da lui richiesto, approda al reparto shoujo manga, di cui non capisce una cippa. Come se non bastasse, Ritsu scopre che il suo nuovo capo, Takano Masamune, non è altri che Saga-sempai, la sua vecchia fiamma del liceo da cui aveva avuto però una cocente delusione, tant'è che era riuscito a dimenticare quasi del tutto quella storia. Ovviamente poi saltano fuori tutta una serie di equivoci che però, per il momento, in questa prima serie (immagino che dovrà per forza essercene almeno una seconda, dato che il manga è ancora in corso) non ci vengono ancora del tutto svelati. Se si considera poi che il tempo prezioso, che poteva essere utilizzato per sviluppare un po' meglio questa storia, viene sprecato per le altre due coppie, che a mio avviso sono assolutamente inutili - e, da quello che ho capito, manco ci sono nel manga... Un conto è se venissero approfonditi dei personaggi secondari legati comunque a Ritsu e Masamune, ma alla fine si tratta di elementi quasi estranei tra loro, anche se comunque lavorano tutti per il reparto shoujo della Marukawa, quindi ogni tanto si incontrano di sfuggita.
Dal punto di vista tecnico non posso davvero dire niente di male e l'anime mi sembra davvero ben fatto: bei disegni e fondali, dettagli kawaii, sigle allegre e orecchiabili (non so davvero quale scegliere tra l'energica opening e la più cantabile ending), buona colonna sonora in generale. Anche il doppiaggio mi piace molto, in particolare Takashi Kondo nella parte di Ritsu.
Beh, comunque anche se nella discussione ho un po' calcato la mano sui difetti, quest'anime lo consiglio assolutamente alle/agli amanti di shounen-ai e yaoi. La storia alla fine è carina è simpatica, il packaging è colorato e frizzante, quindi, se volete vedere qualcosa di piacevole, quest'anime ci sta benissimo.
Per il voto abbondo con un 8, fiduciosa che in una possibile futura seconda serie la storia venga sviluppata al meglio.
Per completezza accenno un attimo la trama principale, anche se viene già indicata nella scheda dell'anime. Il protagonista è Onodera Ritsu, unico erede del gruppo editoriale Onodera, che, stanco di essere considerato un figlio di papà, decide di fare carriera presso un'altra azienda, la Marukawa Edizioni. Solo che al posto di essere assegnato al ramo narrativa, da lui richiesto, approda al reparto shoujo manga, di cui non capisce una cippa. Come se non bastasse, Ritsu scopre che il suo nuovo capo, Takano Masamune, non è altri che Saga-sempai, la sua vecchia fiamma del liceo da cui aveva avuto però una cocente delusione, tant'è che era riuscito a dimenticare quasi del tutto quella storia. Ovviamente poi saltano fuori tutta una serie di equivoci che però, per il momento, in questa prima serie (immagino che dovrà per forza essercene almeno una seconda, dato che il manga è ancora in corso) non ci vengono ancora del tutto svelati. Se si considera poi che il tempo prezioso, che poteva essere utilizzato per sviluppare un po' meglio questa storia, viene sprecato per le altre due coppie, che a mio avviso sono assolutamente inutili - e, da quello che ho capito, manco ci sono nel manga... Un conto è se venissero approfonditi dei personaggi secondari legati comunque a Ritsu e Masamune, ma alla fine si tratta di elementi quasi estranei tra loro, anche se comunque lavorano tutti per il reparto shoujo della Marukawa, quindi ogni tanto si incontrano di sfuggita.
Dal punto di vista tecnico non posso davvero dire niente di male e l'anime mi sembra davvero ben fatto: bei disegni e fondali, dettagli kawaii, sigle allegre e orecchiabili (non so davvero quale scegliere tra l'energica opening e la più cantabile ending), buona colonna sonora in generale. Anche il doppiaggio mi piace molto, in particolare Takashi Kondo nella parte di Ritsu.
Beh, comunque anche se nella discussione ho un po' calcato la mano sui difetti, quest'anime lo consiglio assolutamente alle/agli amanti di shounen-ai e yaoi. La storia alla fine è carina è simpatica, il packaging è colorato e frizzante, quindi, se volete vedere qualcosa di piacevole, quest'anime ci sta benissimo.
Per il voto abbondo con un 8, fiduciosa che in una possibile futura seconda serie la storia venga sviluppata al meglio.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Chiunque apra per la prima volta la scheda di questo anime e sia più o meno esperto di yaoi - e del resto, è raro che uno si avvicini a questo tipo di titoli se non ne abbia almeno vagamente sentito parlare -, riconoscerà immediatamente il tratto dell'autrice di uno dei manga yaoi più amati, diventato qualche anno fa un anime anch'esso molto apprezzato: <i>Junjou Romantica</i>.
La suddetta persona, conoscendo quindi probabilmente l'autrice, farà i salti di gioia nel sapere che anche quest'opera ha avuto un adattamento e sarà curiosa di vederlo - o, se conosce il manga, ancora di più vorrà vedere come è stato reso.
Ecco, questo è proprio il mio caso: avendo visto e letto Junjou, mi sono subito fiondata su una serie che prometteva bene, almeno dalla trama (e dalle tematiche avrebbe affrontato).
Onodera Ritsu, un editor di romanzi (anzi, il <i>trait d'union</i> con l'altra opera è proprio il fatto che sia stato anche editor di Usami-san, uno dei protagonisti di <i>Junjou Romantica</i>), si trasferisce nella sezione shoujo manga della Emerald. E qui scopre che il capo-editor altro non è che Takano Masamume, l'uomo con cui, anni prima, aveva avuto una storia finita male. Per colpa di Takano, secondo Onodera, che dopo quell'esperienza non aveva voluto più saperne dell'amore; per colpa di Onodera, secondo Takano, che da un giorno all'altro si era visto abbandonato dall'altro.
Ma chi ha ragione? E, soprattutto, a cosa porterà questo nuovo incontro, soprattutto tenendo conto del fatto che Takano non ha mai dimenticato il suo amante?
La domanda che mi sono posta alla fine della visione di questa serie è stata: perché? Perché, dico, creare una serie su un manga di cui sono ancora usciti troppi pochi capitoli per avere non dico un finale decente, che è chiedere troppo a quanto pare, salvo sperare in una seconda serie, ma almeno una trama decente? Sì, perché, siccome di materiale su 'sti due non ce n'è, gli autori hanno pensato bene di mettere in mezzo anche altre due storie: quella di Chiaki, autore di manga shoujo sotto pseudonimo femminile, e di Hatori, il suo editor, nonché amico d'infanzia che esiste solo nelle novel e non nel manga, almeno per ora; e quella di Kisa, ancora un editor della casa editrice, e Yukina, uno studente d'arte e commesso in una libreria - storia, questa, invece, presente anche nel manga.
Se l'impostazione segue dunque quella di <i>Junjou Romantica</i> - lì il filo rosso che collegava le tre storie era l'università, mentre qui è la casa editrice - l'attenzione che è stata dedicata ai personaggi non è la stessa: in Junjou abbiamo personaggi che, anche in poche scene, riescono a farsi amare e capire; qui, a parte Onodera e Takano (nonostante il primo sia così fissato con l'idea che non ami più l'altro, che dopo un po' ti viene voglia di pestarlo a sangue), gli altri non dicono niente, o quasi: Chiaki è un idiota che non solo non capisce cosa Hatori provi per lui, ma non si rende neanche conto che anche Yuu, loro amico, è cotto di lui e il poveretto deve praticamente saltagli addosso per farglielo capire; Kisa, invece, solo per il fatto che puntualmente si innamora solo del viso della persona - e quindi ha delusioni a non finire - merita la castrazione.
Altro elemento che non riesco assolutamente a capire è perché dedicarsi a una serie yaoi se di yaoi, quest'anime, non ha <i>niente</i>. Ora, io non sono una maniaca; non è che pretendo scene di sesso ogni due per tre. Però. Stiamo parlando di uno yaoi che, secondo la definizione, indica la presenza di amore fisico (altrimenti sarebbe uno shonen ai, no?); quindi, ovvio che me le aspetto. Sarebbe come fare un hentai senza niente di esplicito. Quindi, se nel manga queste scene ci sono, perché non metterle? Certo, non dico di andare proprio fino in fondo, ma neanche far capire allo spettatore che tra i due non c'è niente - o quasi - quando invece non è assolutamente vero.
Peccato, devo dire, perché la base del manga è molto più interessante di quella di Junjou: se lì infatti avevamo soltanto le storie d'amore dei protagonisti e dei loro rapporti con gli altri personaggi, qui invece vediamo proprio come lavora una casa editrice di manga (che è poi il secondo motivo per cui ho prima visto la serie e poi letto il manga), i problemi, le scadenze, ecc; anzi, sotto sotto io ci vedo una vera e propria critica nelle pur comiche scene dei vari editor che arrivano al momento della pubblicazione di un volume più morti che vivi.
Sui disegni, non c'è molto da dire: il tratto è lo stesso di Junjou (tanto che stavo confondendo alcuni personaggi), quindi lo stesso del manga. O vi piace come disegna l'autrice, oppure no.
Quello che invece mi piace moltissimo di questo anime è l'apparato musicale. Se la prima sigla la trovo carina, la finale, invece, è diventata proprio una delle mie preferite; anche le OST non sono male, anzi.
Per concludere: se avete letto il manga, non ve la consiglio assolutamente (a meno che non teniate conto delle cose dette su); se invece la volete usare come scusa per avvicinarvi al manga o alle opere dell'autrice, prego, fate pure, ma tenete conto che questa, come dicevo prima, è solo la versione soft della storia.
Chiunque apra per la prima volta la scheda di questo anime e sia più o meno esperto di yaoi - e del resto, è raro che uno si avvicini a questo tipo di titoli se non ne abbia almeno vagamente sentito parlare -, riconoscerà immediatamente il tratto dell'autrice di uno dei manga yaoi più amati, diventato qualche anno fa un anime anch'esso molto apprezzato: <i>Junjou Romantica</i>.
La suddetta persona, conoscendo quindi probabilmente l'autrice, farà i salti di gioia nel sapere che anche quest'opera ha avuto un adattamento e sarà curiosa di vederlo - o, se conosce il manga, ancora di più vorrà vedere come è stato reso.
Ecco, questo è proprio il mio caso: avendo visto e letto Junjou, mi sono subito fiondata su una serie che prometteva bene, almeno dalla trama (e dalle tematiche avrebbe affrontato).
Onodera Ritsu, un editor di romanzi (anzi, il <i>trait d'union</i> con l'altra opera è proprio il fatto che sia stato anche editor di Usami-san, uno dei protagonisti di <i>Junjou Romantica</i>), si trasferisce nella sezione shoujo manga della Emerald. E qui scopre che il capo-editor altro non è che Takano Masamume, l'uomo con cui, anni prima, aveva avuto una storia finita male. Per colpa di Takano, secondo Onodera, che dopo quell'esperienza non aveva voluto più saperne dell'amore; per colpa di Onodera, secondo Takano, che da un giorno all'altro si era visto abbandonato dall'altro.
Ma chi ha ragione? E, soprattutto, a cosa porterà questo nuovo incontro, soprattutto tenendo conto del fatto che Takano non ha mai dimenticato il suo amante?
La domanda che mi sono posta alla fine della visione di questa serie è stata: perché? Perché, dico, creare una serie su un manga di cui sono ancora usciti troppi pochi capitoli per avere non dico un finale decente, che è chiedere troppo a quanto pare, salvo sperare in una seconda serie, ma almeno una trama decente? Sì, perché, siccome di materiale su 'sti due non ce n'è, gli autori hanno pensato bene di mettere in mezzo anche altre due storie: quella di Chiaki, autore di manga shoujo sotto pseudonimo femminile, e di Hatori, il suo editor, nonché amico d'infanzia che esiste solo nelle novel e non nel manga, almeno per ora; e quella di Kisa, ancora un editor della casa editrice, e Yukina, uno studente d'arte e commesso in una libreria - storia, questa, invece, presente anche nel manga.
Se l'impostazione segue dunque quella di <i>Junjou Romantica</i> - lì il filo rosso che collegava le tre storie era l'università, mentre qui è la casa editrice - l'attenzione che è stata dedicata ai personaggi non è la stessa: in Junjou abbiamo personaggi che, anche in poche scene, riescono a farsi amare e capire; qui, a parte Onodera e Takano (nonostante il primo sia così fissato con l'idea che non ami più l'altro, che dopo un po' ti viene voglia di pestarlo a sangue), gli altri non dicono niente, o quasi: Chiaki è un idiota che non solo non capisce cosa Hatori provi per lui, ma non si rende neanche conto che anche Yuu, loro amico, è cotto di lui e il poveretto deve praticamente saltagli addosso per farglielo capire; Kisa, invece, solo per il fatto che puntualmente si innamora solo del viso della persona - e quindi ha delusioni a non finire - merita la castrazione.
Altro elemento che non riesco assolutamente a capire è perché dedicarsi a una serie yaoi se di yaoi, quest'anime, non ha <i>niente</i>. Ora, io non sono una maniaca; non è che pretendo scene di sesso ogni due per tre. Però. Stiamo parlando di uno yaoi che, secondo la definizione, indica la presenza di amore fisico (altrimenti sarebbe uno shonen ai, no?); quindi, ovvio che me le aspetto. Sarebbe come fare un hentai senza niente di esplicito. Quindi, se nel manga queste scene ci sono, perché non metterle? Certo, non dico di andare proprio fino in fondo, ma neanche far capire allo spettatore che tra i due non c'è niente - o quasi - quando invece non è assolutamente vero.
Peccato, devo dire, perché la base del manga è molto più interessante di quella di Junjou: se lì infatti avevamo soltanto le storie d'amore dei protagonisti e dei loro rapporti con gli altri personaggi, qui invece vediamo proprio come lavora una casa editrice di manga (che è poi il secondo motivo per cui ho prima visto la serie e poi letto il manga), i problemi, le scadenze, ecc; anzi, sotto sotto io ci vedo una vera e propria critica nelle pur comiche scene dei vari editor che arrivano al momento della pubblicazione di un volume più morti che vivi.
Sui disegni, non c'è molto da dire: il tratto è lo stesso di Junjou (tanto che stavo confondendo alcuni personaggi), quindi lo stesso del manga. O vi piace come disegna l'autrice, oppure no.
Quello che invece mi piace moltissimo di questo anime è l'apparato musicale. Se la prima sigla la trovo carina, la finale, invece, è diventata proprio una delle mie preferite; anche le OST non sono male, anzi.
Per concludere: se avete letto il manga, non ve la consiglio assolutamente (a meno che non teniate conto delle cose dette su); se invece la volete usare come scusa per avvicinarvi al manga o alle opere dell'autrice, prego, fate pure, ma tenete conto che questa, come dicevo prima, è solo la versione soft della storia.
Dopo il successo di Junjou romantica, lo Studio DEEN torna a deliziarci con un nuovo anime tratto da un manga di Shungiku Nakamura: Sekai-ichi hatsukoi.
Ritsu Onodera lascia la compagnia editoriale del padre allo scopo di dimostrare di sapersela cavare nel campo dell’editoria anche lontano dall’ala protettiva del genitore. Così viene assunto alla Marukawa, ma sfortuna vuole che egli venga affidato alla sezione shojo manga; proprio lui che oltre a non aver mai letto un fumetto in vita sua, non ha una buona predisposizione verso l’amore e il romanticismo.
I guai per Ritsu non finiscono qui, dal momento che il suo capo, Takano Masamune, non è altri che Saga senpai, suo primo grande amore dei tempi del liceo. Takano dichiara sin da subito che riuscirà a riconquistare Ritsu, mentre il nostro protagonista non vuole assolutamente far tornare a galla i ricordi dolci e dolorosi del suo primo amore.
Come da tradizione della Nakamura, oltre alle vicende dei due protagonisti, ci vengono narrate le peripezie di altre due coppie: Hatori e Chiaki, e Kisa e Yukina.
Non sprecherò fiumi di parole per cercare di estrapolare da questa serie significati filosofici e profondi, in quanto Sekai-ichi hatsukoi è semplicemente un anime dolce, divertente e romantico, la cui morale può essere riassunta in due frasi: “Il primo amore non si scorda mai” e “Quando l’amore arriva non puoi fare niente per fermarlo”.
Attraverso le storie delle tre coppie, ci vengono mostrati i diversi modi di intendere e vivere il tanto celebrato primo amore (il titolo dell’anime dopotutto significa all’incirca “il primo amore più grande del mondo”):
- Ritsu e Takano rappresentano l’amore puro e romantico degli adolescenti, che riesce a sopravvivere anche dopo una separazione lunga 10 anni.
- Hatori e Chiaki sono l’emblema dell’amore segreto coltivato per anni nel silenzio più assoluto.
- Kisa e Yukina invece, ci dimostrano che l’amore non ha età, ed è assolutamente impossibile prevedere quando e come questo arrivi.
La storia è molto dolce e divertente, a tratti emozionante e tenera.
Tecnicamente parlando l’anime è di buon livello; animazioni fluide, colori accesi e un chara che riesce a sopperire ai difettucci della mangaka, quali volti un po’ troppo spigolosi e arti a tratti sproporzionati.
Anche la colonna sonora è di buon livello, con opening e ending romantiche ma frizzanti.
I difetti che ho riscontrato sono essenzialmente due: la breve durata e l’eccessiva “epurazione” delle scene più esplicite.
Riguardo il primo punto, c’è da dire che i 12 episodi di cui si compone la serie toccano appena i primi due volumi (e metà del terzo), ma dopotutto il manga è arrivato da poco al quinto volume, quindi più di così non si poteva fare. Non ci resta che sperare in una seconda serie!
Il secondo problema invece lo ritengo più fastidioso, in quanto nell’anime mancano totalmente le scene d’amore presenti in abbondanza nel manga, qui ridotte a baci e carezze molto blandi.
Non è una novità che manga yaoi e shonen-ai, nel passaggio alla versione televisiva perdano la maggior parte delle scene “fisiche”, ma la sensazione è che con Sekai-ichi abbiano un po’ esagerato, eliminando totalmente la componente passionale che caratterizza i personaggi di Shungiku Nakamura.
Ovviamente non si tratta di volere a tutti i costi scene di sesso o simili, ma chi conosce questa mangaka sa quanto sia brava ad esprimere l’amore e la passione dei suoi personaggi tramite le scene di contatto fisico, quindi venendo queste a mancare nella versione animata, è come se si perdessero caratteristiche importanti dei protagonisti.
Questo comunque è un difetto che può far storcere il naso fondamentalmente a chi conosce il manga, mentre per il restante pubblico la mancanza di scene esplicite potrebbe anche essere un punto a favore.
In definitiva, anche se la serie può apparire banale, io la consiglio a chi ama le storie dolci e delicate, a chi ricorda con affetto il primo amore, o più semplicemente a chi cerca una commedia romantica senza troppe pretese.
Ritsu Onodera lascia la compagnia editoriale del padre allo scopo di dimostrare di sapersela cavare nel campo dell’editoria anche lontano dall’ala protettiva del genitore. Così viene assunto alla Marukawa, ma sfortuna vuole che egli venga affidato alla sezione shojo manga; proprio lui che oltre a non aver mai letto un fumetto in vita sua, non ha una buona predisposizione verso l’amore e il romanticismo.
I guai per Ritsu non finiscono qui, dal momento che il suo capo, Takano Masamune, non è altri che Saga senpai, suo primo grande amore dei tempi del liceo. Takano dichiara sin da subito che riuscirà a riconquistare Ritsu, mentre il nostro protagonista non vuole assolutamente far tornare a galla i ricordi dolci e dolorosi del suo primo amore.
Come da tradizione della Nakamura, oltre alle vicende dei due protagonisti, ci vengono narrate le peripezie di altre due coppie: Hatori e Chiaki, e Kisa e Yukina.
Non sprecherò fiumi di parole per cercare di estrapolare da questa serie significati filosofici e profondi, in quanto Sekai-ichi hatsukoi è semplicemente un anime dolce, divertente e romantico, la cui morale può essere riassunta in due frasi: “Il primo amore non si scorda mai” e “Quando l’amore arriva non puoi fare niente per fermarlo”.
Attraverso le storie delle tre coppie, ci vengono mostrati i diversi modi di intendere e vivere il tanto celebrato primo amore (il titolo dell’anime dopotutto significa all’incirca “il primo amore più grande del mondo”):
- Ritsu e Takano rappresentano l’amore puro e romantico degli adolescenti, che riesce a sopravvivere anche dopo una separazione lunga 10 anni.
- Hatori e Chiaki sono l’emblema dell’amore segreto coltivato per anni nel silenzio più assoluto.
- Kisa e Yukina invece, ci dimostrano che l’amore non ha età, ed è assolutamente impossibile prevedere quando e come questo arrivi.
La storia è molto dolce e divertente, a tratti emozionante e tenera.
Tecnicamente parlando l’anime è di buon livello; animazioni fluide, colori accesi e un chara che riesce a sopperire ai difettucci della mangaka, quali volti un po’ troppo spigolosi e arti a tratti sproporzionati.
Anche la colonna sonora è di buon livello, con opening e ending romantiche ma frizzanti.
I difetti che ho riscontrato sono essenzialmente due: la breve durata e l’eccessiva “epurazione” delle scene più esplicite.
Riguardo il primo punto, c’è da dire che i 12 episodi di cui si compone la serie toccano appena i primi due volumi (e metà del terzo), ma dopotutto il manga è arrivato da poco al quinto volume, quindi più di così non si poteva fare. Non ci resta che sperare in una seconda serie!
Il secondo problema invece lo ritengo più fastidioso, in quanto nell’anime mancano totalmente le scene d’amore presenti in abbondanza nel manga, qui ridotte a baci e carezze molto blandi.
Non è una novità che manga yaoi e shonen-ai, nel passaggio alla versione televisiva perdano la maggior parte delle scene “fisiche”, ma la sensazione è che con Sekai-ichi abbiano un po’ esagerato, eliminando totalmente la componente passionale che caratterizza i personaggi di Shungiku Nakamura.
Ovviamente non si tratta di volere a tutti i costi scene di sesso o simili, ma chi conosce questa mangaka sa quanto sia brava ad esprimere l’amore e la passione dei suoi personaggi tramite le scene di contatto fisico, quindi venendo queste a mancare nella versione animata, è come se si perdessero caratteristiche importanti dei protagonisti.
Questo comunque è un difetto che può far storcere il naso fondamentalmente a chi conosce il manga, mentre per il restante pubblico la mancanza di scene esplicite potrebbe anche essere un punto a favore.
In definitiva, anche se la serie può apparire banale, io la consiglio a chi ama le storie dolci e delicate, a chi ricorda con affetto il primo amore, o più semplicemente a chi cerca una commedia romantica senza troppe pretese.
E dopo l'anime stupendo di Junjou Romantica ecco il nuovo capolavoro di Shungiku Nakamura: Sekai ichi Hatsukoi. L'anime è strutturato come il precedente: la storia si basa sempre su tre coppie che forse questa volta hanno una maggiore relazione tra loro visto che lavorano nello stesso posto. La storia parte vedendo come protagonista Onodera Ritsu che, cambiando posto di lavoro per motivi personali, si ritrova a lavorare nel reparto dei manga shojo di una compagnia editoriale, anziché nel reparto di letteratura, come lui aveva specificato. Qui rivede dopo 10 anni un suo vecchio compagno del liceo con cui ha avuto una relazione, ma per diversi motivi era tanto tempo che non si vedevano.
Lo consiglio vivamente a chi piace questo genere, è una capolavoro insieme a Junjou Romantica. E udite udite, viene anche citato qualche volta Usami Akihiko come famoso scrittore e vincitore di vari premi. Mi ha fatto un certo effetto risentire il suo nome dopo tanto tempo.
Lo consiglio vivamente a chi piace questo genere, è una capolavoro insieme a Junjou Romantica. E udite udite, viene anche citato qualche volta Usami Akihiko come famoso scrittore e vincitore di vari premi. Mi ha fatto un certo effetto risentire il suo nome dopo tanto tempo.
Fan della Shungiku preparatevi per un nuovo anime pieno di comicità e amore. Sekaiichi Hatsukoi parla, come dice il titolo, del primo amore e la trama è molto semplice. Anche se l'OAV può lasciare un po' confusi, io consiglio a chi non l'avesse ancora visto di guardare il 1° episodio e di passare poi all'OAV, o meglio ancora leggersi prima il manga, che è impostato in maniera differente dall'anime.
Avrei voluto assegnare un 10 pieno, perché un 9 mi sembra ingiusto. La ragione per cui non l'ho fatto è per i disegni, che per carità, sono molto belli, ma in certe scene (sopratutto quelle dei baci) non mi hanno trasmesso le stesse emozioni che mi ha dato il manga. Lo so, avete tutte le ragioni per biasimarmi, riconosco di essere troppo pignola.
Quindi ignorate il mio 9 e godetevi questo anime meraviglioso, non rimarrete delusi, garantito!
Avrei voluto assegnare un 10 pieno, perché un 9 mi sembra ingiusto. La ragione per cui non l'ho fatto è per i disegni, che per carità, sono molto belli, ma in certe scene (sopratutto quelle dei baci) non mi hanno trasmesso le stesse emozioni che mi ha dato il manga. Lo so, avete tutte le ragioni per biasimarmi, riconosco di essere troppo pignola.
Quindi ignorate il mio 9 e godetevi questo anime meraviglioso, non rimarrete delusi, garantito!
Quest'anime, tratto dall'omonimo manga di Shungiku Nakamura, è ciò che ci volevo per sopperire alla mancanza di quelle sensazioni forti che solo Junjo Romantica era riuscita a darmi. La trama è intrigante e si preannuncia ricca di colpi di scena.
Onodera Ritsu dalla compagnia editoriale del padre viene trasferito alla Marukawa Shoten. Assegnato alla divisione Shoujo Manga, incontra l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere: Takano Masamune, capo della sua divisione che inaspettatamente lo bacia. In realtà Takano è Saga, suo senpai e amore dei tempi del liceo, che però dopo che Ritsu gli confessò il suo amore lo scaricò senza spiegazioni. Lavorando a stretto contatto l'uno si ricorda dell'altro, e comprendendo che la loro storia è finita per un malinteso Takano promette a Ritsu che lo farò innamorare di lui ancora una volta.
Mi sono subito innamorata di questo anime perché l'autrice riesce a fondere in maniera sublime l'intrigo, la passione, la comicità, la suspance e l'amore. Consigliatissimo a chi ama il genere yaoi e le operi precedenti della Shungiku, astenersi omofobici.
Onodera Ritsu dalla compagnia editoriale del padre viene trasferito alla Marukawa Shoten. Assegnato alla divisione Shoujo Manga, incontra l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere: Takano Masamune, capo della sua divisione che inaspettatamente lo bacia. In realtà Takano è Saga, suo senpai e amore dei tempi del liceo, che però dopo che Ritsu gli confessò il suo amore lo scaricò senza spiegazioni. Lavorando a stretto contatto l'uno si ricorda dell'altro, e comprendendo che la loro storia è finita per un malinteso Takano promette a Ritsu che lo farò innamorare di lui ancora una volta.
Mi sono subito innamorata di questo anime perché l'autrice riesce a fondere in maniera sublime l'intrigo, la passione, la comicità, la suspance e l'amore. Consigliatissimo a chi ama il genere yaoi e le operi precedenti della Shungiku, astenersi omofobici.