Blue Exorcist
In uno shonen del genere le scene d'azione dovrebbero essere quelle meglio curate, ma qua a mio parere si poteva fare meglio.
Ma la cosa che mi ha disturbato di più è la sfilza di episodi filler verso la fine della prima stagione. Episodi in cui c'è un (leggero) sviluppo dei personaggi con variazioni delle dinamiche fra i sopracitati; purtroppo, come spesso succede in questi casi, una volta che ricomincia la storia "canonica" l'universo si azzera e ritorna come prima degli episodi in questione, come se non fossero mai esistiti. Fastidioso, quanto il doppiaggio che per alcuni personaggi è a volte un po' irritante, nel caso del protagonista (ma lì sono gusti personali); oppure ridicolo: probabilmente è un bambino a doppiare un certo essere etereo secolare così quando ci si aspetterebbe una voce profonda, antica e invece sta voce è da lattante si finisce per spezzare un po' la serietà della scena...
Purtroppo a far salire i dubbi si aggiunge il fatto che la storia non è per nulla finita e non credo sia in programma a breve una terza/quarta stagione, nonostante ci sia ancora parecchia carne al fuoco.
Peccato perché la storia all'inizio mi piaceva, nulla di trascendentale visto che i temi principali erano visti e rivisti (bene contro male, lotta interiore contro un potere pericoloso, etc...) però ci vedevo delle potenzialità. E tanto plot (grazie Shura), che però non poteva mai bastare per rendere grande questa storia.
Tirando le somme:
Darei una chance al manga perché ho letto una manciata di capitoli in passato e mi sembra meglio strutturato, ma una eventuale terza serie non la aspetterò certo con ansia. Arrivasse la guarderei, ma senza impegno. Potenziale sprecato.
Ma la cosa che mi ha disturbato di più è la sfilza di episodi filler verso la fine della prima stagione. Episodi in cui c'è un (leggero) sviluppo dei personaggi con variazioni delle dinamiche fra i sopracitati; purtroppo, come spesso succede in questi casi, una volta che ricomincia la storia "canonica" l'universo si azzera e ritorna come prima degli episodi in questione, come se non fossero mai esistiti. Fastidioso, quanto il doppiaggio che per alcuni personaggi è a volte un po' irritante, nel caso del protagonista (ma lì sono gusti personali); oppure ridicolo: probabilmente è un bambino a doppiare un certo essere etereo secolare così quando ci si aspetterebbe una voce profonda, antica e invece sta voce è da lattante si finisce per spezzare un po' la serietà della scena...
Purtroppo a far salire i dubbi si aggiunge il fatto che la storia non è per nulla finita e non credo sia in programma a breve una terza/quarta stagione, nonostante ci sia ancora parecchia carne al fuoco.
Peccato perché la storia all'inizio mi piaceva, nulla di trascendentale visto che i temi principali erano visti e rivisti (bene contro male, lotta interiore contro un potere pericoloso, etc...) però ci vedevo delle potenzialità. E tanto plot (grazie Shura), che però non poteva mai bastare per rendere grande questa storia.
Tirando le somme:
Darei una chance al manga perché ho letto una manciata di capitoli in passato e mi sembra meglio strutturato, ma una eventuale terza serie non la aspetterò certo con ansia. Arrivasse la guarderei, ma senza impegno. Potenziale sprecato.
Sin dal 2011, ben nove anni fa, sentii parlare di questo titolo, anche se ho avuto l'occasione di vederlo solo recentemente.
Rin, fin da piccolo, è vissuto in una umile chiesa insieme a suo fratello Yukio. Nonostante ciò ha un caratteraccio abbastanza ingestibile, tanto che non riesce nemmeno a trovarsi un lavoro part-time per pagarsi le spese per lo studio. Un segreto viene celato all'interno delle sacre mura, segreto che nemmeno il protagonista conosce: lui è il figlio di Satana. Quest'ultimo incita il figlio a unirsi a lui nel mondo dei demoni, Gehenna, ma sta a Rin decidere.
Una trama alquanto semplice e probabilmente banale, contornata però da colpi di scena abbastanza coinvolgenti che in qualche modo trascinano lo spettatore a continuare la serie. La curiosità fa da padrona e ti ritrovi in situazioni in cui non vorresti essere.
Tipico di ogni shonen, il protagonista si unisce in una scuola di esorcisti (una novità) ed ecco l'arrivo di nuovi personaggi secondari che verranno trattati superficialmente e che riceveranno poco spazio all'interno della storia.
Ancora, la solita lotta del bene contro il male, grande classico, tra esorcisti e creature demoniache che si impossessano degli esseri umani e dei loro ricordi. Tecniche magiche, armi, grida, dispetti fra compagni di classe, fan-service imposto senza un motivo apparente... E gli eventi stessi, narrati con ritmo lento e ripetitivo, che rendono la visione più noiosa e distante.
Il nemico principale di Rin non è un demone, né Satana, ma sé stesso. Il suo animo combattuto tra la sua parte umana e la sua parte demone lo spinge a commettere azioni impulsive e a perdere la testa. Mantenere il controllo della propria parte demoniaca e saperla sfruttare per poter far del bene è il suo obbiettivo principale (dove ho già visto questa cosa?). Nonostante il messaggio sia del tutto positivo e perché no avvincente, è ormai ripetuto e scontato, il che porta a varie sensazioni di dejà vu o addirittura, come nel mio caso, alla sospensione della visione della serie.
Un prodotto ricco di potenziale, ovviamente mal sfruttato. Animazioni ben fatte, cast formato da doppiatori conosciutissimi (Daisuke Ono, Nobuhiko Okamoto), le ost e le sigle composte da band famose (personalmente ho apprezzato moltissimo la sigla di apertura), effetti visivi ed acustici ben caratterizzati... c'è tutto quello che serve per portare alla luce una serie di successo, qualcosa che non sono stati in grado di fare.
Un vero peccato.
Rin, fin da piccolo, è vissuto in una umile chiesa insieme a suo fratello Yukio. Nonostante ciò ha un caratteraccio abbastanza ingestibile, tanto che non riesce nemmeno a trovarsi un lavoro part-time per pagarsi le spese per lo studio. Un segreto viene celato all'interno delle sacre mura, segreto che nemmeno il protagonista conosce: lui è il figlio di Satana. Quest'ultimo incita il figlio a unirsi a lui nel mondo dei demoni, Gehenna, ma sta a Rin decidere.
Una trama alquanto semplice e probabilmente banale, contornata però da colpi di scena abbastanza coinvolgenti che in qualche modo trascinano lo spettatore a continuare la serie. La curiosità fa da padrona e ti ritrovi in situazioni in cui non vorresti essere.
Tipico di ogni shonen, il protagonista si unisce in una scuola di esorcisti (una novità) ed ecco l'arrivo di nuovi personaggi secondari che verranno trattati superficialmente e che riceveranno poco spazio all'interno della storia.
Ancora, la solita lotta del bene contro il male, grande classico, tra esorcisti e creature demoniache che si impossessano degli esseri umani e dei loro ricordi. Tecniche magiche, armi, grida, dispetti fra compagni di classe, fan-service imposto senza un motivo apparente... E gli eventi stessi, narrati con ritmo lento e ripetitivo, che rendono la visione più noiosa e distante.
Il nemico principale di Rin non è un demone, né Satana, ma sé stesso. Il suo animo combattuto tra la sua parte umana e la sua parte demone lo spinge a commettere azioni impulsive e a perdere la testa. Mantenere il controllo della propria parte demoniaca e saperla sfruttare per poter far del bene è il suo obbiettivo principale (dove ho già visto questa cosa?). Nonostante il messaggio sia del tutto positivo e perché no avvincente, è ormai ripetuto e scontato, il che porta a varie sensazioni di dejà vu o addirittura, come nel mio caso, alla sospensione della visione della serie.
Un prodotto ricco di potenziale, ovviamente mal sfruttato. Animazioni ben fatte, cast formato da doppiatori conosciutissimi (Daisuke Ono, Nobuhiko Okamoto), le ost e le sigle composte da band famose (personalmente ho apprezzato moltissimo la sigla di apertura), effetti visivi ed acustici ben caratterizzati... c'è tutto quello che serve per portare alla luce una serie di successo, qualcosa che non sono stati in grado di fare.
Un vero peccato.
Devo dire che questa serie è stata abbastanza una delusione, nonostante non avessi grandi aspettative. Le motivazioni per cui reputo "Ao no Exorcist" (o "Blue Exorcist") insufficiente sono semplici:
- La trama è di un banale abbastanza imbarazzante e, soprattutto, ha uno sviluppo davvero semplicistico e prevedibile.
- I personaggi hanno caratterizzazioni molto stereotipate, protagonista in primis, senza mezzo personaggio che sia davvero interessante. È presente anche un po' di fan-service, anche se non troppo.
- La grafica è piuttosto mal fatta per essere un anime dell'ultimo decennio, ma diciamo che, su questo aspetto, poteva andare peggio.
- Le OST non sono terribili, ma neanche dei grandi capolavori. Ho comunque sentito di peggio.
Nel complesso è un'anime che sconsiglio a coloro che vogliano vedere anime battle/fantasy un po' più seri e, in qualche modo, realistici. Si può comunque vedere, a patto che, appunto, si cerchi semplicemente qualcosa per passare una ventina di minuti ogni tanto.
- La trama è di un banale abbastanza imbarazzante e, soprattutto, ha uno sviluppo davvero semplicistico e prevedibile.
- I personaggi hanno caratterizzazioni molto stereotipate, protagonista in primis, senza mezzo personaggio che sia davvero interessante. È presente anche un po' di fan-service, anche se non troppo.
- La grafica è piuttosto mal fatta per essere un anime dell'ultimo decennio, ma diciamo che, su questo aspetto, poteva andare peggio.
- Le OST non sono terribili, ma neanche dei grandi capolavori. Ho comunque sentito di peggio.
Nel complesso è un'anime che sconsiglio a coloro che vogliano vedere anime battle/fantasy un po' più seri e, in qualche modo, realistici. Si può comunque vedere, a patto che, appunto, si cerchi semplicemente qualcosa per passare una ventina di minuti ogni tanto.
"Ao no Exorcist" è un anime divertente e con una bella grafica.
La serie è ambientata in un mondo in cui gli esorcisti e l'inferno hanno in corso una sorta di segreta lotta in cui essi tentano di ostacolare Satana e i suoi seguaci dal conquistare la Terra. Il tutto è incentrato sulla storia di due gemelli figli di Satana, di cui uno ne eredita il potere. Esso viene cresciuto e protetto da un vecchio esorcista come un normale essere umano che, divenuto un ragazzo, decide di frequentare la scuola per esorcisti al fine di comprendere al meglio il potere ereditato dal padre, per usarlo contro i demoni.
Ritengo in conclusione la serie piacevole e con momenti di azione interessanti.
La serie è ambientata in un mondo in cui gli esorcisti e l'inferno hanno in corso una sorta di segreta lotta in cui essi tentano di ostacolare Satana e i suoi seguaci dal conquistare la Terra. Il tutto è incentrato sulla storia di due gemelli figli di Satana, di cui uno ne eredita il potere. Esso viene cresciuto e protetto da un vecchio esorcista come un normale essere umano che, divenuto un ragazzo, decide di frequentare la scuola per esorcisti al fine di comprendere al meglio il potere ereditato dal padre, per usarlo contro i demoni.
Ritengo in conclusione la serie piacevole e con momenti di azione interessanti.
La verità, o quantomeno il mio parere, sta nel mezzo; e parlando di "Ao no Exorcist", il mio parere è che non sia né un anime mediocre e penoso come alcuni sostengono né neanche il capolavoro assoluto che invece altri ritengono. Un anime come tanti. E non dico queste parole a caso, perché ritengo che si tratti di una serie "già vista", molto e troppo simile a tante altre dello stesso genere.
Tutto è al limite del banale, del poco studiato e ricercato. Il modo in cui si affrontano temi come l'amicizia e la famiglia e la loro importanza; l'incipit cardine del "ragazzo anonimo che, misteriosamente, si scopre dotato di super-poteri e quindi unico"; la caratterizzazione dei personaggi secondari, studiati nell'arco massimo di un episodio e poi fatti tornare nel quasi completo anonimato; la struttura delle vicende: tutto nella norma, tutto "già visto", nulla di particolarmente singolare, originale, memorabile. Persino l'episodio finale, un tripudio scenografico di teatralità, pur essendo particolare, sa un po' di prevedibile, di scontato.
Ecco, la sensazione generale di questo anime è che sia un anime buono, ma niente di più e niente di meno. Non una porcheria, non un capolavoro. Non un 1 ma nemmeno un 10. Un anime ordinario, comune, come se ne sono visti tanti. Una sorta di via di mezzo quindi è il mio voto, qualcosina in più perché in fin dei conti è pienamente sufficiente e non un qualcosa che si fatica a concludere.
Tutto è al limite del banale, del poco studiato e ricercato. Il modo in cui si affrontano temi come l'amicizia e la famiglia e la loro importanza; l'incipit cardine del "ragazzo anonimo che, misteriosamente, si scopre dotato di super-poteri e quindi unico"; la caratterizzazione dei personaggi secondari, studiati nell'arco massimo di un episodio e poi fatti tornare nel quasi completo anonimato; la struttura delle vicende: tutto nella norma, tutto "già visto", nulla di particolarmente singolare, originale, memorabile. Persino l'episodio finale, un tripudio scenografico di teatralità, pur essendo particolare, sa un po' di prevedibile, di scontato.
Ecco, la sensazione generale di questo anime è che sia un anime buono, ma niente di più e niente di meno. Non una porcheria, non un capolavoro. Non un 1 ma nemmeno un 10. Un anime ordinario, comune, come se ne sono visti tanti. Una sorta di via di mezzo quindi è il mio voto, qualcosina in più perché in fin dei conti è pienamente sufficiente e non un qualcosa che si fatica a concludere.
Ao no Exorcist segue la storia di due gemelli, nati da una donna umana e da Satana, in particolar modo di Rin che mostra fin da subito di possedere le fiamme blu di Satana. Questo mondo è diviso in due, il mondo degli umani Assiah, e il mondo dei demoni Gehenna. Satana, il signore di tutti i demoni, non farà altro che cercare di impossessarsi di Assiah e per farlo cercherà di recuperare qualcosa che lui ha creato, ovvero Rin. Suo figlio però non accetterà il padre e cercherà di fare di testa sua diventando un Esorcista.
Comparto tecnico uscito bene, i personaggi sono ben caratterizzati ma l'unica cosa che non mi va giù è la trama fin troppo scontata. Per fortuna ci sono dei colpi scena che fanno dimenticare cosa di scontato c'è in quest'anime. Ao no Exorcist è un buon prodotto che sinceramente mi e piaciuto molto ma non da impazzire. Consiglio comunque di vederlo.
Comparto tecnico uscito bene, i personaggi sono ben caratterizzati ma l'unica cosa che non mi va giù è la trama fin troppo scontata. Per fortuna ci sono dei colpi scena che fanno dimenticare cosa di scontato c'è in quest'anime. Ao no Exorcist è un buon prodotto che sinceramente mi e piaciuto molto ma non da impazzire. Consiglio comunque di vederlo.
Tratto dall'omonimo manga di Kazue Katou, Ao no Exorcist è un anime del 2011 prodotto dallo studio A-1 Pictures.
L'universo di Ao no Exorcist è diviso in due mondi: Assiah, quello degli umani, e Gehenna, quello dei demoni. Il protagonista dell'anime è Rin Okumura, che poi si scopre essere nato, assieme al suo gemello Yukio, dall'unione di un umana con il re dei demoni Satana. Dopo la morte del padre adottivo, Shiro Fujimoto, Rin decide di diventare un esorcista come lui per potersi vendicare di Satana, che l'ha ucciso. Proprio per questo frequenterà l'accademia della Vera Croce, che prepara i futuri esorcisti.
Vedendo l'anime tempo fa, ho subito pensato che la trama fosse originale e avvincente, non essendo appunto un esperta e avendo visto poco o niente di quel genere. Tuttavia, dopo due anni, c'è da dire che l'idea di fondo è qualcosa di già visto, quindi è meglio puntare sul modo in cui è stata sviluppata. Ogni episodio della prima parte dell'anime, a parte qualcuno che è decisamente un filler, è stato emozionante e interessante, vuoi per la gamma di demoni presentata, vuoi per l'apparizione di personaggi interessanti. Tra questi bisogna citare sicuramente la dolce Shiemi, davvero ben caratterizzata e con un passato molto commovente, o Amaimon, uno dei principi dei demoni, assieme a suo fratello Mephisto Pheles, preside della scuola, che fino alla fine della serie non ha fatto che destare la mia curiosità, poiché non si capiva mai se aveva buone intenzioni oppure no. Al primo impatto mi ha subito ricordato Xerxes Break di Pandora Hearts, sarà per questo che è uno dei miei preferiti. Tuttavia, credo che uno dei migliori sia proprio Padre Fujimoto, per il suo carisma, per il fatto che sia ammirato dai suoi allievi e colleghi, ma soprattutto perchè ha deciso di crescere i figli di Satana, e ogni volta in cui, dopo la sua morte, compare nei ricordi di Rin o qualcun altro, non mi ha resa di sicuro indifferente per quanto riguarda il lato emotivo. Per quanto riguarda Yukio e Rin, non trovo che siano stati caratterizzati al meglio.
Premettendo che non ho letto il manga, parliamo dell'ultima parte della serie: poiché l'opera da cui è tratta era ed è tutt'ora in corso, si è dovuto pensare ad un finale alternativo (come per Pandora Hearts, i cui gli ultimi tre episodi si distaccano completamente dal manga). Tuttavia penso che sia inadatto al potenziale che quest'anime presentava, e anche se doveva per forza essere "aperto", si poteva fare di meglio. In particolare non ho apprezzato il modo in cui hanno voluto dipingere Satana: non s'è ben capito se in fondo sia buono o spietato come nei primi episodi (all'inizio lo vediamo appunto come il re dei demoni dovrebbe essere, nel flashback sembra un bambino curioso ed innocente, ma nel finale non mostra di certo i suoi buoni propositi del passato).
Per quanto riguarda il lato tecnico, faccio un piccolo appunto sulla regia: non l'ho trovata particolarmente brillante, non mi è piaciuto per esempio il fatto che importanti rivelazioni siano state fatte all'inizio di un episodio invece che alla fine del precedente, o che nell'ultimo abbiano messo l'ending a metà della puntata.
Disegni e animazioni sono buoni e nella media, una punta più in su invece le ost. Anche le sigle sono molto belle, in particolare la seconda ED, ma soprattutto la seconda OP "IN MY WORLD", eseguita dai mitici ROOKiEZ is PUNK'D.
Tirando le somme, trovo che Ao no Exorcist non sia un anime particolarmente eccelso, ma tuttavia molto interessante da guardare, peccato che perda un po' verso la fine. Ovviamente consigliato a tutti amanti del genere shounen.
L'universo di Ao no Exorcist è diviso in due mondi: Assiah, quello degli umani, e Gehenna, quello dei demoni. Il protagonista dell'anime è Rin Okumura, che poi si scopre essere nato, assieme al suo gemello Yukio, dall'unione di un umana con il re dei demoni Satana. Dopo la morte del padre adottivo, Shiro Fujimoto, Rin decide di diventare un esorcista come lui per potersi vendicare di Satana, che l'ha ucciso. Proprio per questo frequenterà l'accademia della Vera Croce, che prepara i futuri esorcisti.
Vedendo l'anime tempo fa, ho subito pensato che la trama fosse originale e avvincente, non essendo appunto un esperta e avendo visto poco o niente di quel genere. Tuttavia, dopo due anni, c'è da dire che l'idea di fondo è qualcosa di già visto, quindi è meglio puntare sul modo in cui è stata sviluppata. Ogni episodio della prima parte dell'anime, a parte qualcuno che è decisamente un filler, è stato emozionante e interessante, vuoi per la gamma di demoni presentata, vuoi per l'apparizione di personaggi interessanti. Tra questi bisogna citare sicuramente la dolce Shiemi, davvero ben caratterizzata e con un passato molto commovente, o Amaimon, uno dei principi dei demoni, assieme a suo fratello Mephisto Pheles, preside della scuola, che fino alla fine della serie non ha fatto che destare la mia curiosità, poiché non si capiva mai se aveva buone intenzioni oppure no. Al primo impatto mi ha subito ricordato Xerxes Break di Pandora Hearts, sarà per questo che è uno dei miei preferiti. Tuttavia, credo che uno dei migliori sia proprio Padre Fujimoto, per il suo carisma, per il fatto che sia ammirato dai suoi allievi e colleghi, ma soprattutto perchè ha deciso di crescere i figli di Satana, e ogni volta in cui, dopo la sua morte, compare nei ricordi di Rin o qualcun altro, non mi ha resa di sicuro indifferente per quanto riguarda il lato emotivo. Per quanto riguarda Yukio e Rin, non trovo che siano stati caratterizzati al meglio.
Premettendo che non ho letto il manga, parliamo dell'ultima parte della serie: poiché l'opera da cui è tratta era ed è tutt'ora in corso, si è dovuto pensare ad un finale alternativo (come per Pandora Hearts, i cui gli ultimi tre episodi si distaccano completamente dal manga). Tuttavia penso che sia inadatto al potenziale che quest'anime presentava, e anche se doveva per forza essere "aperto", si poteva fare di meglio. In particolare non ho apprezzato il modo in cui hanno voluto dipingere Satana: non s'è ben capito se in fondo sia buono o spietato come nei primi episodi (all'inizio lo vediamo appunto come il re dei demoni dovrebbe essere, nel flashback sembra un bambino curioso ed innocente, ma nel finale non mostra di certo i suoi buoni propositi del passato).
Per quanto riguarda il lato tecnico, faccio un piccolo appunto sulla regia: non l'ho trovata particolarmente brillante, non mi è piaciuto per esempio il fatto che importanti rivelazioni siano state fatte all'inizio di un episodio invece che alla fine del precedente, o che nell'ultimo abbiano messo l'ending a metà della puntata.
Disegni e animazioni sono buoni e nella media, una punta più in su invece le ost. Anche le sigle sono molto belle, in particolare la seconda ED, ma soprattutto la seconda OP "IN MY WORLD", eseguita dai mitici ROOKiEZ is PUNK'D.
Tirando le somme, trovo che Ao no Exorcist non sia un anime particolarmente eccelso, ma tuttavia molto interessante da guardare, peccato che perda un po' verso la fine. Ovviamente consigliato a tutti amanti del genere shounen.
Ciò che mi ha invogliato a iniziare "Ao no Exorcist" sono state le buone recensioni, i bei disegni e la trama (non accennerò a quest' ultima visto che è già scritta nella scheda del sito)
I primi episodi (direi fino al 14 /15 se non ricordo male) mi sono piaciuti molto, ma verso il finale la storia mi ha davvero delusa, quindi ho interrotto la visione.
Soltanto dopo ho scoperto che la parte iniziale che tanto avevo apprezzato era quella restata fedele alla storia originale del manga e che i fatti successivi (come spesso succede) erano un' invenzione degli autori dell' anime.
Se potessi dare il voto ai primi episodi darei un otto pieno, ma purtroppo lo stravolgimento della storia nell' ultima parte (che mi sembrava proprio campata per aria) ha dirottato il mio giudizio su un sei.
In ogni caso, questo anime non è un disastro: la colonna sonora è interessante, è divisa in suite ed è composta da diversi autori, i pezzi più belli, a mio parere, sono quelli di Hiroyuki Sawano.
Anche i disegni mi piacciono e trovo che le mitiche fiamme blu di Rin (il protagonista) siano rese alla perfezione.
Detto questo, consiglio a tutti di leggere il manga (che merita davvero ed è ancora in corso) perché le vicende di Rin e gli altri esorcisti sono da non perdere.
I primi episodi (direi fino al 14 /15 se non ricordo male) mi sono piaciuti molto, ma verso il finale la storia mi ha davvero delusa, quindi ho interrotto la visione.
Soltanto dopo ho scoperto che la parte iniziale che tanto avevo apprezzato era quella restata fedele alla storia originale del manga e che i fatti successivi (come spesso succede) erano un' invenzione degli autori dell' anime.
Se potessi dare il voto ai primi episodi darei un otto pieno, ma purtroppo lo stravolgimento della storia nell' ultima parte (che mi sembrava proprio campata per aria) ha dirottato il mio giudizio su un sei.
In ogni caso, questo anime non è un disastro: la colonna sonora è interessante, è divisa in suite ed è composta da diversi autori, i pezzi più belli, a mio parere, sono quelli di Hiroyuki Sawano.
Anche i disegni mi piacciono e trovo che le mitiche fiamme blu di Rin (il protagonista) siano rese alla perfezione.
Detto questo, consiglio a tutti di leggere il manga (che merita davvero ed è ancora in corso) perché le vicende di Rin e gli altri esorcisti sono da non perdere.
Demoni, esorcismi, incantesimi e preghiere: ecco come si potrebbe riassumere in poche parole "Ao No Exorcist", un anime uscito nel 2011 e che, a mio avviso, rappresenta un'ottima opzione per quanto riguarda questo genere di opere. Azione, presente, magia, presente, risate, presenti…insomma, una buona mistura, capace, se presa a piccole dosi (ma anche grandi porzioni), di stupire e meravigliare.
Anche la storia si distacca molto dai soliti racconti di spettri e spiriti, differenziandosi sia per qualità sia per temi trattati, anche se, per quanto riguarda questi ultimi, a stupire è la modalità con cui vengono trattati.
La vicenda incomincia a rilento, in una piccola chiesetta dove due ragazzi vengono cresciuti da un sacerdote, Shirou Fujimoto e alcuni preti. La vita è tranquilla e, nonostante le difficoltà di Rin Okumura, il fratello maggiore, queste sono causate soprattutto dal suo caratteraccio e dalla tendenza a fare sempre di testa sua. Una facciata arrogante però, come spesso succede, nasconde un cuore tenero e gentile, che, come si vedrà nel corso della serie, condizionerà moltissimo il giovane Rin.
Suo fratello invece, il freddo e calcolatore Yukio Okumura sembra l'esatto opposto di Rin, maggiormente attento allo studio, più diligente e affidabile, ma, come si sa, è proprio questo il bello degli esseri umani: quello di avere caratteri completamente differenti. Ma siamo sicuri di star parlando di umani?
Che domande…ovvio! O forse no. Improvvisamente la situazione precipita e Rin si trova a fare i conti con strane creature demoniache, comparse dal nulla e dall'aspetto molto pericoloso. Lo cercano, lo cacciano, la il giovane fugge, rifugiandosi nel luogo che, da sempre considerava la propria casa, non sapendo che, proprio lì, si sarebbe svolta la vera tragedia.
I demoni assaltano l'edificio, ma, inaspettatamente, i preti si difendono in maniera impeccabile, sfruttando strani poteri di esorcismo e bloccando con le preghiere gli esseri che, man mano, si stavano facendo largo nella dimora. Shirou cerca di proteggere in tutti i modi Rin, ma qualcosa di sorprendente sconvolge ancora di più l'esistenza dei nostri protagonisti, in quanto, con fare maestoso, si aprirà una porta nel terreno che incomincerà a trascinare Rin nelle viscere del terreno. Shirou accorre, ma qualcosa lo blocca, una presenza fortissima…Satana in persona.
Cosa vorrà? Ce la farà Rin e, soprattutto, cosa attenderà il povero ragazzo? A voi il piacere di scoprirlo.
Lo so, lo so, praticamente non vi ho detto niente, ma, essendo un fiero avversario degli spoiler, preferisco non parlare, piuttosto che rivelare troppo. Dovrete accontentarvi di questo piccolo scorcio, sapendo però che gli eventi prenderanno una piega davvero inaspettata e Rin si ritroverà in una scuola tutta particolare. Ok, ora mi fermo sul serio.
Per quanto riguarda l'analisi dell'opera incomincerei dallo studio dei protagonisti, in particolare dei due fratelli: Rin e Yukio. Il primo è impulsivo, ma gentile, testardo, ma temerario. Il secondo invece risulterà molto più calcolatore e affidabile, ma, come si vedrà, gli avvenimenti cambieranno molto il carattere di ognuno di loro. Proprio questo è il bello, cioè il fatto che i protagonisti sono in continua crescita, non fermandosi in un'immagine prestabilita, ma mutando in continuazione. Come mai? Semplice, perché nella vita ogni sconvolgimento ci coinvolge, non solo esteriormente, ma, soprattutto, per quanto riguarda l'animo.
Ma, voglio subito chiarirlo, questa particolarità non si ferma solamente, bensì si estende a tutti i personaggi della vicenda, rendendo così l'anime molto più dinamico e multiforme.
Ma non fermiamoci a questo. Infatti ci sono molti aspetti da prendere in considerazione, forse troppi, ma, certamente, uno di questi è quello dei combattimenti… davvero ben fatti, anche se (e questa è una delle poche pecche) non sono riuscito ad apprezzare fino in fondo l'uso eccessivo del computer per la realizzazione dei demoni.
La grafica in generale è di ottima eccezione e, fatta eccezione per quanto detto sopra, i vari personaggi sono realizzati in maniera molto carina, con disegni chiari e puliti e con colori vivaci. Dunque, facendo un paio di conti, si potrebbe dire che i pro sono molto maggiori dei contri, così da poter affermare con assoluta certezza la squisita qualità del reparto visivo. Tuttavia non è da meno nemmeno quello audio, grazie anche a una buona opening ed ending e a una colonna sonora molto bella.
Buono il doppiaggio e apprezzabile anche la regia.
In conclusione non posso fa altro che consigliarvi "Ao No Exorcist", innanzi tutto perché è un anime tutto particolare e presenta spunti molto originali, in secondo luogo perché è stato realizzato in maniera quasi impeccabile (la perfezione non esiste).
Anche il finale è buono e conclude un arco narrativo, in cui, man mano, si cercava di raggiungere l'apice della tensione. Come detto all'inizio, l'anime esordisce in maniera blanda, per poi scoppiare immediatamente. Dopo la prima scarica di adrenalina, la situazione torna piuttosto tranquilla, ma qualcosa continua a muoversi e, con il passare delle puntate, incomincia ad emergere impetuoso, fino alla conclusione spettacolare che, purtroppo, lascia ancora molte questioni irrisolte.
Voto finale: 8
Anche la storia si distacca molto dai soliti racconti di spettri e spiriti, differenziandosi sia per qualità sia per temi trattati, anche se, per quanto riguarda questi ultimi, a stupire è la modalità con cui vengono trattati.
La vicenda incomincia a rilento, in una piccola chiesetta dove due ragazzi vengono cresciuti da un sacerdote, Shirou Fujimoto e alcuni preti. La vita è tranquilla e, nonostante le difficoltà di Rin Okumura, il fratello maggiore, queste sono causate soprattutto dal suo caratteraccio e dalla tendenza a fare sempre di testa sua. Una facciata arrogante però, come spesso succede, nasconde un cuore tenero e gentile, che, come si vedrà nel corso della serie, condizionerà moltissimo il giovane Rin.
Suo fratello invece, il freddo e calcolatore Yukio Okumura sembra l'esatto opposto di Rin, maggiormente attento allo studio, più diligente e affidabile, ma, come si sa, è proprio questo il bello degli esseri umani: quello di avere caratteri completamente differenti. Ma siamo sicuri di star parlando di umani?
Che domande…ovvio! O forse no. Improvvisamente la situazione precipita e Rin si trova a fare i conti con strane creature demoniache, comparse dal nulla e dall'aspetto molto pericoloso. Lo cercano, lo cacciano, la il giovane fugge, rifugiandosi nel luogo che, da sempre considerava la propria casa, non sapendo che, proprio lì, si sarebbe svolta la vera tragedia.
I demoni assaltano l'edificio, ma, inaspettatamente, i preti si difendono in maniera impeccabile, sfruttando strani poteri di esorcismo e bloccando con le preghiere gli esseri che, man mano, si stavano facendo largo nella dimora. Shirou cerca di proteggere in tutti i modi Rin, ma qualcosa di sorprendente sconvolge ancora di più l'esistenza dei nostri protagonisti, in quanto, con fare maestoso, si aprirà una porta nel terreno che incomincerà a trascinare Rin nelle viscere del terreno. Shirou accorre, ma qualcosa lo blocca, una presenza fortissima…Satana in persona.
Cosa vorrà? Ce la farà Rin e, soprattutto, cosa attenderà il povero ragazzo? A voi il piacere di scoprirlo.
Lo so, lo so, praticamente non vi ho detto niente, ma, essendo un fiero avversario degli spoiler, preferisco non parlare, piuttosto che rivelare troppo. Dovrete accontentarvi di questo piccolo scorcio, sapendo però che gli eventi prenderanno una piega davvero inaspettata e Rin si ritroverà in una scuola tutta particolare. Ok, ora mi fermo sul serio.
Per quanto riguarda l'analisi dell'opera incomincerei dallo studio dei protagonisti, in particolare dei due fratelli: Rin e Yukio. Il primo è impulsivo, ma gentile, testardo, ma temerario. Il secondo invece risulterà molto più calcolatore e affidabile, ma, come si vedrà, gli avvenimenti cambieranno molto il carattere di ognuno di loro. Proprio questo è il bello, cioè il fatto che i protagonisti sono in continua crescita, non fermandosi in un'immagine prestabilita, ma mutando in continuazione. Come mai? Semplice, perché nella vita ogni sconvolgimento ci coinvolge, non solo esteriormente, ma, soprattutto, per quanto riguarda l'animo.
Ma, voglio subito chiarirlo, questa particolarità non si ferma solamente, bensì si estende a tutti i personaggi della vicenda, rendendo così l'anime molto più dinamico e multiforme.
Ma non fermiamoci a questo. Infatti ci sono molti aspetti da prendere in considerazione, forse troppi, ma, certamente, uno di questi è quello dei combattimenti… davvero ben fatti, anche se (e questa è una delle poche pecche) non sono riuscito ad apprezzare fino in fondo l'uso eccessivo del computer per la realizzazione dei demoni.
La grafica in generale è di ottima eccezione e, fatta eccezione per quanto detto sopra, i vari personaggi sono realizzati in maniera molto carina, con disegni chiari e puliti e con colori vivaci. Dunque, facendo un paio di conti, si potrebbe dire che i pro sono molto maggiori dei contri, così da poter affermare con assoluta certezza la squisita qualità del reparto visivo. Tuttavia non è da meno nemmeno quello audio, grazie anche a una buona opening ed ending e a una colonna sonora molto bella.
Buono il doppiaggio e apprezzabile anche la regia.
In conclusione non posso fa altro che consigliarvi "Ao No Exorcist", innanzi tutto perché è un anime tutto particolare e presenta spunti molto originali, in secondo luogo perché è stato realizzato in maniera quasi impeccabile (la perfezione non esiste).
Anche il finale è buono e conclude un arco narrativo, in cui, man mano, si cercava di raggiungere l'apice della tensione. Come detto all'inizio, l'anime esordisce in maniera blanda, per poi scoppiare immediatamente. Dopo la prima scarica di adrenalina, la situazione torna piuttosto tranquilla, ma qualcosa continua a muoversi e, con il passare delle puntate, incomincia ad emergere impetuoso, fino alla conclusione spettacolare che, purtroppo, lascia ancora molte questioni irrisolte.
Voto finale: 8
Nell'universo coesistono due dimensioni parallele, Assiah e Gehenna, ovvero il mondo degli uomini e quello dei demoni; due piani che in teoria non dovrebbero incontrarsi, ma che nella pratica sono strettamente legati: sono molti i demoni che girano per Assiah. Tenerli a bada è compito degli esorcisti. 16 anni prima dell'inizio della nostra storia Satana, il signore di Gehenna, tentò di impadronirsi dei corpi dei più potenti uomini di chiesa per mettere piede su Assiah, e il risultato fu una carneficina (i corpi umani non sono in grado di reggere il grande potere di Satana).
Questo il contesto di base di ambientazione di "Ao no Exorcist". Rin e Yukio sono due fratelli gemelli molto diversi tra loro, cresciuti da un gruppo di monaci cattolici guidati dall'esorcista Shirou Fujimoto. Non è un qualcosa di incredibilmente sorprendente (ormai gli anime e i manga che hanno preso spunto dalla Chiesa cattolica per le loro storie si stenta a contarli), ma non è nemmeno un'ambientazione da scartare, tanto più che nel giro di un paio di puntate l'elemento "fantastico" diventa preponderante e va decisamente bene così.
La storia principale verte sul desiderio di Rin di diventare un esorcista, per vendicare le persone uccise da Satana e diventare più forte; nel mentre si assisterà allo sviluppo di un rapporto tra lui e i coetanei e all'evoluzione di quello con il fratello. Sullo sfondo, la costante minaccia di Satana e di chi vuole far del male a Rin. Già, perché mi sono dimenticato di dirlo, ma l'evento che mette in moto la storia è la scoperta del fatto che Rin è nientemeno che… il figlio di Satana! E dunque i nemici saranno sia demoni che umani…
Ora, volendo dare un giudizio oggettivo, devo dire che non sono rimasto deluso dalla visione di questa serie. Non sarà un capolavoro (in alcuni punti la trama si smarrisce un poco e si perde tempo), però a parte un paio di puntate mi sono sempre divertito e anche il finale, sebbene per ovvie ragioni tempistiche non sia fedele al manga originale, non è male (forse un poco eccessivo e affrettato, ma comunque più che passabile).
Anche dal punto di vista tecnico la qualità è buona: i disegni sono molto belli e colorati, e le animazioni non presentano difetti sostanziali; anche il comparto sonoro si attesta su un alto livello. In particolare mi è piaciuta molto la sigla d'apertura iniziale, energica e scattante.
Volendo trovare un difetto, lo porrei nella caratterizzazione di alcuni personaggi secondari, eccessivamente stereotipati. Ma del resto non è un difetto poi tanto sentito.
Tirando le somme:
Trama: 7,5
Finale: 7
Personaggi: 7
Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Siamo direi su un 7,5 complessivo leggermente più verso l'8. Alla fine opto per arrotondare per eccesso in virtù del fatto che anche al "secondo giro" è riuscito a non annoiarmi e a non farmi "saltare avanti" come talvolta accade, tenendomi contemporaneamente interessato alla visione.
Questo il contesto di base di ambientazione di "Ao no Exorcist". Rin e Yukio sono due fratelli gemelli molto diversi tra loro, cresciuti da un gruppo di monaci cattolici guidati dall'esorcista Shirou Fujimoto. Non è un qualcosa di incredibilmente sorprendente (ormai gli anime e i manga che hanno preso spunto dalla Chiesa cattolica per le loro storie si stenta a contarli), ma non è nemmeno un'ambientazione da scartare, tanto più che nel giro di un paio di puntate l'elemento "fantastico" diventa preponderante e va decisamente bene così.
La storia principale verte sul desiderio di Rin di diventare un esorcista, per vendicare le persone uccise da Satana e diventare più forte; nel mentre si assisterà allo sviluppo di un rapporto tra lui e i coetanei e all'evoluzione di quello con il fratello. Sullo sfondo, la costante minaccia di Satana e di chi vuole far del male a Rin. Già, perché mi sono dimenticato di dirlo, ma l'evento che mette in moto la storia è la scoperta del fatto che Rin è nientemeno che… il figlio di Satana! E dunque i nemici saranno sia demoni che umani…
Ora, volendo dare un giudizio oggettivo, devo dire che non sono rimasto deluso dalla visione di questa serie. Non sarà un capolavoro (in alcuni punti la trama si smarrisce un poco e si perde tempo), però a parte un paio di puntate mi sono sempre divertito e anche il finale, sebbene per ovvie ragioni tempistiche non sia fedele al manga originale, non è male (forse un poco eccessivo e affrettato, ma comunque più che passabile).
Anche dal punto di vista tecnico la qualità è buona: i disegni sono molto belli e colorati, e le animazioni non presentano difetti sostanziali; anche il comparto sonoro si attesta su un alto livello. In particolare mi è piaciuta molto la sigla d'apertura iniziale, energica e scattante.
Volendo trovare un difetto, lo porrei nella caratterizzazione di alcuni personaggi secondari, eccessivamente stereotipati. Ma del resto non è un difetto poi tanto sentito.
Tirando le somme:
Trama: 7,5
Finale: 7
Personaggi: 7
Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Siamo direi su un 7,5 complessivo leggermente più verso l'8. Alla fine opto per arrotondare per eccesso in virtù del fatto che anche al "secondo giro" è riuscito a non annoiarmi e a non farmi "saltare avanti" come talvolta accade, tenendomi contemporaneamente interessato alla visione.
Ao no Exorcist è un anime dalla trama abbastanza semplice.
Il figlio di Satana, Okumura Rin, allevato da un esorcista come fosse un normale essere umano, si ritrova a desiderare la morte di suo padre, e per fare in modo che ciò accada decide di diventare anch'esso un esorcista.
All'inizio mi aveva abbastanza colpito, sembrava un anime pieno di azione, con un ottimo equilibrio tra commedia e serietà. Ed è così... Almeno fino alla 4a puntata.
Poi la commedia prende il sopravvento, e i combattimenti diventano sempre più rari.
Combattimenti che tra l'altro non sono per niente emozionanti, basta una spadata e BAM! Tutto finito, il nemico è sconfitto.
Magari sbaglio io, ma da uno shonen mi aspetterei molta più azione!
I personaggi sono stereotipati, c'è la tipa moe, la tsundere, la tettona, il boss che si reputa migliore del protagonista ma con cui poi stringerà una profonda amicizia, il playboy, il fifone. Ci sono proprio tutti.
Ma ciò che mi ha dato più fastidio è il rush finale.
In 20 puntate non succede quasi nulla, c'è persino qualche filler, come se ce ne fosse davvero bisogno in un anime di soli 25 episodi, poi, al 21simo episodio, improvvisamente, il finimondo.
Tutti si mobilitano, battaglie in contemporanea, l'apocalisse, come se non si fossero resi conto che mancavano solo altri 4 episodi al termine.
Se non fosse per la simpatia del protagonista e per il carisma di alcuni personaggi come Mephisto e Amaimon, Ao no Exorcist non avrebbe incontrato la mia sufficienza.
Un anime tutto sommato godibile, ma non aspettatevi colpi di scena da lasciare a bocca aperta e battaglie coinvolgenti.
Il figlio di Satana, Okumura Rin, allevato da un esorcista come fosse un normale essere umano, si ritrova a desiderare la morte di suo padre, e per fare in modo che ciò accada decide di diventare anch'esso un esorcista.
All'inizio mi aveva abbastanza colpito, sembrava un anime pieno di azione, con un ottimo equilibrio tra commedia e serietà. Ed è così... Almeno fino alla 4a puntata.
Poi la commedia prende il sopravvento, e i combattimenti diventano sempre più rari.
Combattimenti che tra l'altro non sono per niente emozionanti, basta una spadata e BAM! Tutto finito, il nemico è sconfitto.
Magari sbaglio io, ma da uno shonen mi aspetterei molta più azione!
I personaggi sono stereotipati, c'è la tipa moe, la tsundere, la tettona, il boss che si reputa migliore del protagonista ma con cui poi stringerà una profonda amicizia, il playboy, il fifone. Ci sono proprio tutti.
Ma ciò che mi ha dato più fastidio è il rush finale.
In 20 puntate non succede quasi nulla, c'è persino qualche filler, come se ce ne fosse davvero bisogno in un anime di soli 25 episodi, poi, al 21simo episodio, improvvisamente, il finimondo.
Tutti si mobilitano, battaglie in contemporanea, l'apocalisse, come se non si fossero resi conto che mancavano solo altri 4 episodi al termine.
Se non fosse per la simpatia del protagonista e per il carisma di alcuni personaggi come Mephisto e Amaimon, Ao no Exorcist non avrebbe incontrato la mia sufficienza.
Un anime tutto sommato godibile, ma non aspettatevi colpi di scena da lasciare a bocca aperta e battaglie coinvolgenti.
"Questo tipo di shonen non sono più nelle mie corde... ammesso lo siano mai stati".
Questo è quel che mi son detto, tra me e me, poco dopo aver cominciato a seguire Ao no Exorcist e riuscire a continuarlo, vista la suddetta premessa, non è stato affatto facile, mi son dovuto forzare un po'. Col senno di poi, posso affermare che ne sia valsa la pena dato che gli sviluppi mi hanno ripagato, perlomeno parzialmente, del tempo dedicatogli. Non si tratta senz'altro di un capolavoro né di un'opera che consiglierei facilmente né tantomeno di qualcosa che faccia dell'originalità il suo punto forte, si tratta invece di una serie come tante altre... L'opera con la quale mi riesce più immediato paragonarlo è Bleach, anche se, a ben vedere Ao No Exorcist gode di un inizio decisamente più intrigante e coinvolgente rispetto quello di Bleach, che oltretutto andava avanti ad alti e bassi dilungandosi all'infinito. Tuttavia la fasi dedicate ai combattimenti inizialmente le trovavo semplicemente insopportabili, poi la "ricetta" va parzialmente cambiando o forse sono io che sono riuscito ad adattarmi meglio al contesto. Di scene abbastanza "crude" e seriose, con buoni spunti riflessivi, ve ne sarebbero diverse ma tutto il contorno è composto da tante amenità decisamente risibili e a mio avviso persino irritanti, del resto nella descrizione del genere compare anche "commedia" e "commedia" si adatta malissimo a questo tipo di contesti; esorcismi, demoni, combattimenti, morte e...baggianate!. Forse dovrei ringiovanire di una quindicina d'anni per trovare realmente gradevole un simile cocktail, tuttavia non posso neanche affermare che si tratti di un'opera da cestinare, no tutt'altro. Ao No Exorcist, preso per quel che è (ossia qualcosa di leggero) si lascia seguire piacevolmente andando via via migliorandosi e senza portarci quasi mai a momenti noiosi e superflui riesce invece a coinvolgerci discretamente bene.
Graficamente siamo al cospetto di un anime molto curato, soprattutto negli scenari, alcuni dei quali decisamente ad effetto. Molti hanno criticato il finale, che è un finale "aperto" e lascia spazio per un possibile seguito. Non mi sento di bocciare quest'opera, presenta alti e bassi, momenti di azione, momenti di riflessione e qualche stupidaggine gratuita ma tutto sommato la definirei una serie ben riuscita.
Questo è quel che mi son detto, tra me e me, poco dopo aver cominciato a seguire Ao no Exorcist e riuscire a continuarlo, vista la suddetta premessa, non è stato affatto facile, mi son dovuto forzare un po'. Col senno di poi, posso affermare che ne sia valsa la pena dato che gli sviluppi mi hanno ripagato, perlomeno parzialmente, del tempo dedicatogli. Non si tratta senz'altro di un capolavoro né di un'opera che consiglierei facilmente né tantomeno di qualcosa che faccia dell'originalità il suo punto forte, si tratta invece di una serie come tante altre... L'opera con la quale mi riesce più immediato paragonarlo è Bleach, anche se, a ben vedere Ao No Exorcist gode di un inizio decisamente più intrigante e coinvolgente rispetto quello di Bleach, che oltretutto andava avanti ad alti e bassi dilungandosi all'infinito. Tuttavia la fasi dedicate ai combattimenti inizialmente le trovavo semplicemente insopportabili, poi la "ricetta" va parzialmente cambiando o forse sono io che sono riuscito ad adattarmi meglio al contesto. Di scene abbastanza "crude" e seriose, con buoni spunti riflessivi, ve ne sarebbero diverse ma tutto il contorno è composto da tante amenità decisamente risibili e a mio avviso persino irritanti, del resto nella descrizione del genere compare anche "commedia" e "commedia" si adatta malissimo a questo tipo di contesti; esorcismi, demoni, combattimenti, morte e...baggianate!. Forse dovrei ringiovanire di una quindicina d'anni per trovare realmente gradevole un simile cocktail, tuttavia non posso neanche affermare che si tratti di un'opera da cestinare, no tutt'altro. Ao No Exorcist, preso per quel che è (ossia qualcosa di leggero) si lascia seguire piacevolmente andando via via migliorandosi e senza portarci quasi mai a momenti noiosi e superflui riesce invece a coinvolgerci discretamente bene.
Graficamente siamo al cospetto di un anime molto curato, soprattutto negli scenari, alcuni dei quali decisamente ad effetto. Molti hanno criticato il finale, che è un finale "aperto" e lascia spazio per un possibile seguito. Non mi sento di bocciare quest'opera, presenta alti e bassi, momenti di azione, momenti di riflessione e qualche stupidaggine gratuita ma tutto sommato la definirei una serie ben riuscita.
"Ao no Exoricist" è un anime dalla trama fortemente interessante e suggestiva.
La storia tratta di due gemelli, Rin (protagonista) e Yukio, che hanno per tutore un prete carismatico e giovanile, Padre Shiro Fujimoto, e che non hanno mai saputo la verità sui genitori. Mentre Yukio, continua ad affermarsi come un piccolo genio, bravo negli sport quanto negli studi, Rin ingigantisce la sua fama di "pericolo pubblico" con la sua forza disumana... quasi demoniaca! Ma, nella vita di tutti i giorni, sta cambiando qualcosa che spinge Fujimoto a rivelare che Rin e Yukio sono figli di un'umana e di Satana in persona. Sconvolto da questa rivelazione, e da un attacco di Satana nella chiesa dove è cresciuto, Rin intraprenderà la strada per diventare esorcista e "prendere Satana a calci in culo".
La trama ha una premessa accattivante, che subito incuriosisce, ma che, durante gli episodi, tuttavia, non mantiene il ritmo iniziale: da un inizio adrenalinico e incalzante, piano piano si passa ad uno più rilassato, anche se non sarà mai del tutto piatto. La grafica è buona e le ambientazioni passano armoniosamente del fiabesco ad uno stile più metropolitano. E' ricco, inoltre, di cultura giapponese che viene presentata in modo chiaro e adeguato anche da chi non ha, da sé, un bagaglio culturale su Giappone. I personaggio hanno una sufficiente caratterizzazione, ma che non sempre è omogenea, tanto che si è dovuto ricorrere a due episodi per dare spazio esclusivamente ad un personaggio "secondario", con un risultato di aver spezzato la narrazione e aver creato una mini saga filler e quello di aver fatto passare il personaggio da uno anonimo ad uno che, inspiegabilmente, alla fine risulta avere più spazio di altri più interessanti.
<b>[INIZIO SPOILER]</b> Tuttavia va fatto notare che risulta per niente convincente il Satana di quest'opera, che si rivela essere stato malvagio per solitudine e incomprensione (al pari di un bambino problematico) e che agisce per amore di una donna mortale, sconvolgendo così tutto il modo di pensare a Satana che si ha e rivisitandolo come un'entità così affamata d'amore da sconvolgere la struttura del mondo. Assistiamo a un "Principe del mondo" che, invece, è regresso alla condizione di bambino nello scoprire il mondo degli uomini, pronto ad imparare e ad amare un donna tanto da creare la vita: un Satana, quindi, per nulla convincente e un tentativo di fare un "colpo di scena" per sorprendere gli spettatori tanto mal riuscito da essere in grado di compromettere tutta l'opera.
<b>[FINE SPOILER]</b>
Merita un 7 per l'ottimo setting iniziale (e per la presenza di Mephisto tratto dalla figura di Mefistofele che, nel folkore tedesco, è il demonio invocato da Faust, come si fa vedere nell'ultima puntata), ma nulla di più per la discontinuità, il calo inesorabile di ritmo (il finale è stato meno avvincente delle prime puntate) fino allo sfacelo e i motivi determinanti citati nello spoiler.
La storia tratta di due gemelli, Rin (protagonista) e Yukio, che hanno per tutore un prete carismatico e giovanile, Padre Shiro Fujimoto, e che non hanno mai saputo la verità sui genitori. Mentre Yukio, continua ad affermarsi come un piccolo genio, bravo negli sport quanto negli studi, Rin ingigantisce la sua fama di "pericolo pubblico" con la sua forza disumana... quasi demoniaca! Ma, nella vita di tutti i giorni, sta cambiando qualcosa che spinge Fujimoto a rivelare che Rin e Yukio sono figli di un'umana e di Satana in persona. Sconvolto da questa rivelazione, e da un attacco di Satana nella chiesa dove è cresciuto, Rin intraprenderà la strada per diventare esorcista e "prendere Satana a calci in culo".
La trama ha una premessa accattivante, che subito incuriosisce, ma che, durante gli episodi, tuttavia, non mantiene il ritmo iniziale: da un inizio adrenalinico e incalzante, piano piano si passa ad uno più rilassato, anche se non sarà mai del tutto piatto. La grafica è buona e le ambientazioni passano armoniosamente del fiabesco ad uno stile più metropolitano. E' ricco, inoltre, di cultura giapponese che viene presentata in modo chiaro e adeguato anche da chi non ha, da sé, un bagaglio culturale su Giappone. I personaggio hanno una sufficiente caratterizzazione, ma che non sempre è omogenea, tanto che si è dovuto ricorrere a due episodi per dare spazio esclusivamente ad un personaggio "secondario", con un risultato di aver spezzato la narrazione e aver creato una mini saga filler e quello di aver fatto passare il personaggio da uno anonimo ad uno che, inspiegabilmente, alla fine risulta avere più spazio di altri più interessanti.
<b>[INIZIO SPOILER]</b> Tuttavia va fatto notare che risulta per niente convincente il Satana di quest'opera, che si rivela essere stato malvagio per solitudine e incomprensione (al pari di un bambino problematico) e che agisce per amore di una donna mortale, sconvolgendo così tutto il modo di pensare a Satana che si ha e rivisitandolo come un'entità così affamata d'amore da sconvolgere la struttura del mondo. Assistiamo a un "Principe del mondo" che, invece, è regresso alla condizione di bambino nello scoprire il mondo degli uomini, pronto ad imparare e ad amare un donna tanto da creare la vita: un Satana, quindi, per nulla convincente e un tentativo di fare un "colpo di scena" per sorprendere gli spettatori tanto mal riuscito da essere in grado di compromettere tutta l'opera.
<b>[FINE SPOILER]</b>
Merita un 7 per l'ottimo setting iniziale (e per la presenza di Mephisto tratto dalla figura di Mefistofele che, nel folkore tedesco, è il demonio invocato da Faust, come si fa vedere nell'ultima puntata), ma nulla di più per la discontinuità, il calo inesorabile di ritmo (il finale è stato meno avvincente delle prime puntate) fino allo sfacelo e i motivi determinanti citati nello spoiler.
Ao no exsorcist è una serie animata tratta dall'omonimo manga di Kazue Kato. Secondo molti si tratta di uno dei migliori shonen degli anni '00 creato da una donna.
La storia è incentrata sui fratelli Okumura, discendenti diretti di Satana. Non hanno mai conosciuto la madre, in quanto muore dandoli alla luce. Rin e Yukio vivono con il padre adottivo, padre Fujimoto, il quale è un esorcista. Nel giro del primo episodio Rin scopre di essere il figlio di Satana, e di essere stato l'unico ad aver acquisito i poteri demoniaci. In seguito ad un attacco all'abbazia da parte di demoni, padre Fujimoto da a Rin una katana dicendogli di non estrarla poiché tiene sigillati i suoi poteri demoniaci; ma dopo la morte di Fujimoto, Rin estrae la spada e prende una decisione, quella di diventare un esorcista per sconfiggere Satana.
La caratterizzazione di molti personaggi gira attorno alla figura di padre Fujimoto: infatti gran parte dei personaggi principali come Rin, Yukio e Shura, e personaggi secondari come il famiglio Kuro sono influenzati dagli insegnamenti di Shiro. Per tutti e venticinque episodi è costante la sua presenza, anche attraverso flashbak, nonostante sia morto all'inizio della serie.
I temi che tratta questo anime sono tanti, primo fra tutti l'accettazione, poiché Rin ha paura di non essere accettato in quanto figlio di Satana; l'amicizia con i suoi compagni, e la crescita.
Per quanto riguarda la grafica, essendo un prodotto del 2011, è molto buona; anche le due sigle di apertura e di chiusura sono molto orecchiabili, anche se personalmente preferisco le seconda.
Mi sento di consigliare la visione di questo anime in quanto sono solo 25 episodi che si trovano facilmente, e nonostante il tema religioso possa sembrare pesante, io nono l'ho trovato né tanto pesante né poi così sgradevole.
Voto: 8
La storia è incentrata sui fratelli Okumura, discendenti diretti di Satana. Non hanno mai conosciuto la madre, in quanto muore dandoli alla luce. Rin e Yukio vivono con il padre adottivo, padre Fujimoto, il quale è un esorcista. Nel giro del primo episodio Rin scopre di essere il figlio di Satana, e di essere stato l'unico ad aver acquisito i poteri demoniaci. In seguito ad un attacco all'abbazia da parte di demoni, padre Fujimoto da a Rin una katana dicendogli di non estrarla poiché tiene sigillati i suoi poteri demoniaci; ma dopo la morte di Fujimoto, Rin estrae la spada e prende una decisione, quella di diventare un esorcista per sconfiggere Satana.
La caratterizzazione di molti personaggi gira attorno alla figura di padre Fujimoto: infatti gran parte dei personaggi principali come Rin, Yukio e Shura, e personaggi secondari come il famiglio Kuro sono influenzati dagli insegnamenti di Shiro. Per tutti e venticinque episodi è costante la sua presenza, anche attraverso flashbak, nonostante sia morto all'inizio della serie.
I temi che tratta questo anime sono tanti, primo fra tutti l'accettazione, poiché Rin ha paura di non essere accettato in quanto figlio di Satana; l'amicizia con i suoi compagni, e la crescita.
Per quanto riguarda la grafica, essendo un prodotto del 2011, è molto buona; anche le due sigle di apertura e di chiusura sono molto orecchiabili, anche se personalmente preferisco le seconda.
Mi sento di consigliare la visione di questo anime in quanto sono solo 25 episodi che si trovano facilmente, e nonostante il tema religioso possa sembrare pesante, io nono l'ho trovato né tanto pesante né poi così sgradevole.
Voto: 8
Nonostante il grande successo, a mio parere Ao No Exorcist (anime) è un prodotto povero e carente. I motivi sono semplici: non ha carattere, non è quello che dovrebbe essere e non ha una trama decente. Analizziamo queste lacune una per una.
Ao No Exorcist non ha carattere perché non appassiona. Un anime in cui il protagonista è il figlio di satana cresciuto dagli uomini, che si schiera dalla parte dei buoni per sconfiggere i demoni utilizzando i suoi poteri demoniaci potrebbe avere ogni tipo di situazione appassionante, tra combattimenti, conflitti interiori, scoperta di nuovi poteri devastanti. E invece no. Il protagonista è una mezza calzetta che non è in grado di usare i suoi poteri e i combattimenti sono poveri e spesso non lo coinvolgono nemmeno (e se è coinvolto deve essere aiutato dal fratello o altri esorcisti più forti).
Non è quello che dovrebbe essere perché si presenta come uno shounen puro, ma la stragrande maggioranza della storia ruota intorno alla vita quotidiana scolastica di Rin (il protagonista), di tanto in tanto intervallata da un attacco di un demone minore ai danni suoi o dei suoi compagni di classe. Stesso problema di prima. Non ci sono veri combattimenti e veri nemici (sono solo accennati), elementi fondamentali di uno shounen.
Non ha una trama decente perché si perde troppo tempo in quelle frivolezze di cui sopra. La trama vera si snoda solo nella prima puntata e nelle ultime due o tre. In realtà dovrebbe essere più o meno così. Rin e suo fratello sono figli di satana, cresciuti come umani. Quando (nel primo episodio) Satana viene allo scoperto, i poteri demoniaci di Rin si palesano, suo padre adottivo muore e i due fratelli vengono mandati alla scuola di esorcisti. Grande salto di episodi e poi si scopre che il nonno vuole utilizzare il sangue demoniaco di Rin come sacrificio per aprire un portale verso il mondo dei demoni per distruggerlo. E nel mezzo? Molte cose sono lasciate al caso.. Il direttore della scuola in realtà sembra cattivo, è collegato di sicuro a Satana, tanto che suo fratello aveva attaccato Rin. Una volta. Per poi non farsi più vedere attivamente. E questo filone di storia? Finisce nel nulla. Così come tutte le piccole storielle a se stanti presenti nel mezzo, in quel vuoto narrativo che prende la maggior parte degli episodi, che vanno così via lenti e noiosi.
Davvero un peccato, perché Ao No Exorcist aveva grosse potenzialità, ottimi disegni e una grossa base su cui giocare, tutto sprecato invec con una trama sterile e character design quasi nullo (molti dei personaggi sono anonimi e di fatto inutili, in quanto emplici umani che giocano a fare gli esorcisti). Perfino i demoni non offrono niente di particolare, non hanno poteri così originali. Uno spreco di tempo che non mi ha fatto di certo venire voglia di leggere il manga
Ao No Exorcist non ha carattere perché non appassiona. Un anime in cui il protagonista è il figlio di satana cresciuto dagli uomini, che si schiera dalla parte dei buoni per sconfiggere i demoni utilizzando i suoi poteri demoniaci potrebbe avere ogni tipo di situazione appassionante, tra combattimenti, conflitti interiori, scoperta di nuovi poteri devastanti. E invece no. Il protagonista è una mezza calzetta che non è in grado di usare i suoi poteri e i combattimenti sono poveri e spesso non lo coinvolgono nemmeno (e se è coinvolto deve essere aiutato dal fratello o altri esorcisti più forti).
Non è quello che dovrebbe essere perché si presenta come uno shounen puro, ma la stragrande maggioranza della storia ruota intorno alla vita quotidiana scolastica di Rin (il protagonista), di tanto in tanto intervallata da un attacco di un demone minore ai danni suoi o dei suoi compagni di classe. Stesso problema di prima. Non ci sono veri combattimenti e veri nemici (sono solo accennati), elementi fondamentali di uno shounen.
Non ha una trama decente perché si perde troppo tempo in quelle frivolezze di cui sopra. La trama vera si snoda solo nella prima puntata e nelle ultime due o tre. In realtà dovrebbe essere più o meno così. Rin e suo fratello sono figli di satana, cresciuti come umani. Quando (nel primo episodio) Satana viene allo scoperto, i poteri demoniaci di Rin si palesano, suo padre adottivo muore e i due fratelli vengono mandati alla scuola di esorcisti. Grande salto di episodi e poi si scopre che il nonno vuole utilizzare il sangue demoniaco di Rin come sacrificio per aprire un portale verso il mondo dei demoni per distruggerlo. E nel mezzo? Molte cose sono lasciate al caso.. Il direttore della scuola in realtà sembra cattivo, è collegato di sicuro a Satana, tanto che suo fratello aveva attaccato Rin. Una volta. Per poi non farsi più vedere attivamente. E questo filone di storia? Finisce nel nulla. Così come tutte le piccole storielle a se stanti presenti nel mezzo, in quel vuoto narrativo che prende la maggior parte degli episodi, che vanno così via lenti e noiosi.
Davvero un peccato, perché Ao No Exorcist aveva grosse potenzialità, ottimi disegni e una grossa base su cui giocare, tutto sprecato invec con una trama sterile e character design quasi nullo (molti dei personaggi sono anonimi e di fatto inutili, in quanto emplici umani che giocano a fare gli esorcisti). Perfino i demoni non offrono niente di particolare, non hanno poteri così originali. Uno spreco di tempo che non mi ha fatto di certo venire voglia di leggere il manga
"Ao no Exorcist" è una delle storie più emozionanti di demoni che io abbia mai visto.
Quest'anime insegna molte cose: fa capire che indipendentemente da tutto non bisogna giudicare gli altri dall'aspetto, ma bisogna conoscerli e poi decidere, oppure che il legame dell'amicizia e il legame con la famiglia sono cose sacre.
Detto questo, possiamo dire che la storia è molto scorrevole e curata bene, ha un filo logico e segue i desideri dei personaggi. Il protagonista è molto simpatico e fa anche ridere, al contrario da quello che ci si potrebbe aspettare dal figlio di Satana.
Consigliato a tutti.
Quest'anime insegna molte cose: fa capire che indipendentemente da tutto non bisogna giudicare gli altri dall'aspetto, ma bisogna conoscerli e poi decidere, oppure che il legame dell'amicizia e il legame con la famiglia sono cose sacre.
Detto questo, possiamo dire che la storia è molto scorrevole e curata bene, ha un filo logico e segue i desideri dei personaggi. Il protagonista è molto simpatico e fa anche ridere, al contrario da quello che ci si potrebbe aspettare dal figlio di Satana.
Consigliato a tutti.
Protagonsita dell'anime è Rin Okumura, ragazzo molto scontroso che un giorno scopre la verità nascostagli dalla nascita da padre Shiro. Lui e il fratello Yukio sono figli di Satana.
Dopo l'evento tragico della morte di padre Shiro, entrambi i ragazzi, ma per diversi motivi, vengono ammessi all'Accademia della Vera Croce. Entrambi diventeranno cacciatori di demoni. Rin usa il potere della fiamam blu, simbolo dell'appartenenza ai demoni e a Satana, e questo verrà nascosto agli altri all'Accademia per evitare problemi; Yukio invece sembra non aver ereditato alcun potere da Satana e di essere normale come gli altri.
L'anime è molto divertente soprattutto quando appare Mephisto Pheles (demone anche lui), preside dell'accademia, che è a conoscenza della natura di Rin.
La storia si fa molto apprezzare: ha molti combattimenti e si viene coinvolti dall'ambientazione soprannaturale dell'anime, che porta a essere partecipi alla crescita di Rin.
L'aspetto che fa più riflettere è il legame che esiste tra Rin e Shiro, che anche non essendo il suo vero padre, aiuta Rin a superare situazioni complicate e a portare avanti la sua battaglia contro Satana. Questa è la dismostrazione che il legame di sangue non basta per essere chiamati "papà", ma bisgona realizzarlo.
Dopo l'evento tragico della morte di padre Shiro, entrambi i ragazzi, ma per diversi motivi, vengono ammessi all'Accademia della Vera Croce. Entrambi diventeranno cacciatori di demoni. Rin usa il potere della fiamam blu, simbolo dell'appartenenza ai demoni e a Satana, e questo verrà nascosto agli altri all'Accademia per evitare problemi; Yukio invece sembra non aver ereditato alcun potere da Satana e di essere normale come gli altri.
L'anime è molto divertente soprattutto quando appare Mephisto Pheles (demone anche lui), preside dell'accademia, che è a conoscenza della natura di Rin.
La storia si fa molto apprezzare: ha molti combattimenti e si viene coinvolti dall'ambientazione soprannaturale dell'anime, che porta a essere partecipi alla crescita di Rin.
L'aspetto che fa più riflettere è il legame che esiste tra Rin e Shiro, che anche non essendo il suo vero padre, aiuta Rin a superare situazioni complicate e a portare avanti la sua battaglia contro Satana. Questa è la dismostrazione che il legame di sangue non basta per essere chiamati "papà", ma bisgona realizzarlo.
Solitamente, quando guardo un anime, ciò che per me conta maggiormente è che esso sia fedele nei confronti dell'opera originale da cui viene tratto, che mi appassioni e che mi trasmetta varie emozioni, quindi possiamo dire che da un anime pretendo una grande dose d'intrattenimento. Purtroppo, "Ao No Exorcist", nei miei confronti almeno, ha mancato in tutto questo, anche per via delle mie fin troppo alte aspettative, dovute, però, all'enorme successo di questo titolo in patria e ai vari commenti positivi dei più. Eppure, anche se questa è una serie che mi ha quasi deluso, stranamente non gli ho assegnato un voto insufficiente.
Fin dall'inizio ho subito avvertito che qualcosa non andava, poiché se una serie ha una durata di soli 25 episodi non si spiega il perché la storia sembri sbocciare solo dal dodicesimo episodio, il che sarebbe normalissimo per una serie non definita nella durata, ma non, secondo me perlomeno, per una che già sai che si concluderà in breve tempo. Così si avverte fin da subito che la storia non si adegua alla durata della serie, ma questo è più che normale, visto che il manga è ancora in corso e, dunque, si capisce che, quest'anime, sia stato stroncato come altre famose serie shounen ("Soul Eater", "Beelzebub", ad eempio) con un finale che ancora non è stato scritto neppure dall'autore originale, cosa che mi dà sempre molto fastidio. Questo penalizza già in partenza questa serie e potrebbe apparire come unica pecca della produzione, se non fosse che, anche sul versante della trama e dei contenuti, non ho trovato chissà quali grandi salti di qualità o qualcosa di così straordinario da essere lodato. Difatti, come già fatto intuire sopra, la storia non è riuscita ad appassionarmi come credevo o a coinvolgermi pienamente e i combattimenti, che nello shounen sono una parte importante, qui non sono all'altezza della concorrenza, tranne che in rari casi. Si deve comunque dire che in verità la storia possiede dei potenziali, però non sono stati espressi appieno per via di una conclusione fin troppo anticipata e ancora inesistente nell'originale, che fa così perdere fedeltà a questo titolo. Comunque, tra tutto questo mio criticare, non mi sento invece di colpevolizzare "Ao No Exorcist" di essersi ispirato ad altri titoli, anche perché non vi sono proprio delle somiglianze così marcate e neppure ci sono così tanti richiami nei confronti di "Naruto", almeno ai miei occhi.
Per arrivare al voto, perché questo titolo raggiunge la sufficienza? Perché alla fine questo non è un anime da buttare completamente via; infatti, da recensore, non posso ignorare i suoi pregi, che derivano da una cura tecnica non indifferente - le animazioni, le musiche e tutto ciò che ne concerne sono veramente di buonissimo livello - e anche da un tema trattato non proprio originalissimo, ma ancora poco sfruttato come, appunto, quello degli esorcisti. La cosa che appare quasi inedita di questo tema è quella di aver inserito gli esorcisti in un contesto più religioso e realistico, e infatti sentiremo parlare di chiesa, Vaticano, preti e ascolteremo addirittura preghiere e inni famosi: cosa che risulta abbastanza originale. Ultimo punto, che mi permette di salvare questo titolo da un meritato 5, viene dal fatto che se uscirà un continuo, preferibilmente più fedele al manga, credo che lo seguirò specialmente per ricevere una conferma sul mio personale pensiero: che quest'anime possa donare maggiore potenziale su lunghe distanze.
Per tutto questo, anche per buonismo personale, salvo la serie dall'insufficienza nella speranza di un eventuale futuro più esaustivo, poiché al momento quest'anime raggiunge solo livelli mediocri.
Fin dall'inizio ho subito avvertito che qualcosa non andava, poiché se una serie ha una durata di soli 25 episodi non si spiega il perché la storia sembri sbocciare solo dal dodicesimo episodio, il che sarebbe normalissimo per una serie non definita nella durata, ma non, secondo me perlomeno, per una che già sai che si concluderà in breve tempo. Così si avverte fin da subito che la storia non si adegua alla durata della serie, ma questo è più che normale, visto che il manga è ancora in corso e, dunque, si capisce che, quest'anime, sia stato stroncato come altre famose serie shounen ("Soul Eater", "Beelzebub", ad eempio) con un finale che ancora non è stato scritto neppure dall'autore originale, cosa che mi dà sempre molto fastidio. Questo penalizza già in partenza questa serie e potrebbe apparire come unica pecca della produzione, se non fosse che, anche sul versante della trama e dei contenuti, non ho trovato chissà quali grandi salti di qualità o qualcosa di così straordinario da essere lodato. Difatti, come già fatto intuire sopra, la storia non è riuscita ad appassionarmi come credevo o a coinvolgermi pienamente e i combattimenti, che nello shounen sono una parte importante, qui non sono all'altezza della concorrenza, tranne che in rari casi. Si deve comunque dire che in verità la storia possiede dei potenziali, però non sono stati espressi appieno per via di una conclusione fin troppo anticipata e ancora inesistente nell'originale, che fa così perdere fedeltà a questo titolo. Comunque, tra tutto questo mio criticare, non mi sento invece di colpevolizzare "Ao No Exorcist" di essersi ispirato ad altri titoli, anche perché non vi sono proprio delle somiglianze così marcate e neppure ci sono così tanti richiami nei confronti di "Naruto", almeno ai miei occhi.
Per arrivare al voto, perché questo titolo raggiunge la sufficienza? Perché alla fine questo non è un anime da buttare completamente via; infatti, da recensore, non posso ignorare i suoi pregi, che derivano da una cura tecnica non indifferente - le animazioni, le musiche e tutto ciò che ne concerne sono veramente di buonissimo livello - e anche da un tema trattato non proprio originalissimo, ma ancora poco sfruttato come, appunto, quello degli esorcisti. La cosa che appare quasi inedita di questo tema è quella di aver inserito gli esorcisti in un contesto più religioso e realistico, e infatti sentiremo parlare di chiesa, Vaticano, preti e ascolteremo addirittura preghiere e inni famosi: cosa che risulta abbastanza originale. Ultimo punto, che mi permette di salvare questo titolo da un meritato 5, viene dal fatto che se uscirà un continuo, preferibilmente più fedele al manga, credo che lo seguirò specialmente per ricevere una conferma sul mio personale pensiero: che quest'anime possa donare maggiore potenziale su lunghe distanze.
Per tutto questo, anche per buonismo personale, salvo la serie dall'insufficienza nella speranza di un eventuale futuro più esaustivo, poiché al momento quest'anime raggiunge solo livelli mediocri.
Premetto che questo giudizio è dettato dal fatto che i 25 episodi sembrino provenire da due serie diverse. Se la prima metà di "Blue Exorcist" si merita infatti almeno una votazione da 8, nella seconda metà assistiamo a un graduale sgonfiarsi della storia fino a diventare insapore, e a scadere a un livello decisamente insufficiente. Ma analizziamo questa questione più nel dettaglio.
Inizialmente la serie anime segue fedelmente il manga, introducendoci i due fratelli Rin e Yukio Okumura, cresciuti da padre Shiro, che altri non è che un esorcista. I tre vivono in una Tokyo contemporanea infestata da demoni costantemente presenti nella nostra vita quotidiana - e in tutta la serie si hanno riferimenti a località realmente esistenti del Giappone. Il protagonista, Rin, è un ragazzo dal carattere impulsivo e rissoso, ma in fondo buono. Un giorno egli non scoprirà d'essere altri che il figlio di Satana, il supremo re dei demoni. Quest'ultimo sale infatti in terra a reclamare il figlio, tuttavia Shiro riuscirà a salvarlo, a caro prezzo. Sconvolto dall'avvenimento, Rin deciderà di diventare un esorcista egli stesso per combattere la sua metà demoniaca, e per indagare sulle sue origini... Questa la base della nostra storia. Senza cominciare a fare spoiler veri e propri, posso assicurare che la vicenda, sebbene non originalissima, scorre fresca e fluente, tenendo lo spettatore incollato allo schermo. Scene drammatiche sono intervallate da storie più leggere e non si contano le scene di combattimento.
Peccato che dal dodicesimo episodio in poi, l'assenza del supporto dell'originale storia cartacea diventi veramente notevole. Abituati a un ritmo scattante, ci vedremo sbattere in faccia prima un inutile cumulo di episodi filler, fino al peggior fato possibile, un totale stravolgimento della storia, con personaggi inesistenti (o perlomeno ancora non presenti nel manga), e non anticipo altri orrori. Purché anche questa "seconda storia" in sé sia abbastanza curata e credibile, a chi avesse letto il manga striderà tantissimo.
Passando al lato tecnico, quest'anime gode di un'ottima soundtrack e immagini colorate e brillanti, che contribuiscono a rinfrescare il tutto e a far venire voglia di proseguire la visione. Bellissime sono opening ed ending; in particolare queste ultime due, "Take Off" (cantata da nientemeno che i 2PM) e l'orecchiabile "Wired Life", spiccano per originalità anche grafica.
In definitiva, a chi consigliare "Blue Exorcist"? Personalmente lo trovo adatto a una fascia di pubblico non troppo adulta e non necessariamente maschile. Come dicevo sopra, coloro che potranno godersela maggiormente saranno coloro che non hanno ancora letto il manga. Se amate quel particolare genere in bilico tra il fantasy e la fantascienza con in mezzo un bel po' di azione - previa consapevolezza del graduale decadimento post-dodicesimo episodio - non potete perdervi questa serie.
Inizialmente la serie anime segue fedelmente il manga, introducendoci i due fratelli Rin e Yukio Okumura, cresciuti da padre Shiro, che altri non è che un esorcista. I tre vivono in una Tokyo contemporanea infestata da demoni costantemente presenti nella nostra vita quotidiana - e in tutta la serie si hanno riferimenti a località realmente esistenti del Giappone. Il protagonista, Rin, è un ragazzo dal carattere impulsivo e rissoso, ma in fondo buono. Un giorno egli non scoprirà d'essere altri che il figlio di Satana, il supremo re dei demoni. Quest'ultimo sale infatti in terra a reclamare il figlio, tuttavia Shiro riuscirà a salvarlo, a caro prezzo. Sconvolto dall'avvenimento, Rin deciderà di diventare un esorcista egli stesso per combattere la sua metà demoniaca, e per indagare sulle sue origini... Questa la base della nostra storia. Senza cominciare a fare spoiler veri e propri, posso assicurare che la vicenda, sebbene non originalissima, scorre fresca e fluente, tenendo lo spettatore incollato allo schermo. Scene drammatiche sono intervallate da storie più leggere e non si contano le scene di combattimento.
Peccato che dal dodicesimo episodio in poi, l'assenza del supporto dell'originale storia cartacea diventi veramente notevole. Abituati a un ritmo scattante, ci vedremo sbattere in faccia prima un inutile cumulo di episodi filler, fino al peggior fato possibile, un totale stravolgimento della storia, con personaggi inesistenti (o perlomeno ancora non presenti nel manga), e non anticipo altri orrori. Purché anche questa "seconda storia" in sé sia abbastanza curata e credibile, a chi avesse letto il manga striderà tantissimo.
Passando al lato tecnico, quest'anime gode di un'ottima soundtrack e immagini colorate e brillanti, che contribuiscono a rinfrescare il tutto e a far venire voglia di proseguire la visione. Bellissime sono opening ed ending; in particolare queste ultime due, "Take Off" (cantata da nientemeno che i 2PM) e l'orecchiabile "Wired Life", spiccano per originalità anche grafica.
In definitiva, a chi consigliare "Blue Exorcist"? Personalmente lo trovo adatto a una fascia di pubblico non troppo adulta e non necessariamente maschile. Come dicevo sopra, coloro che potranno godersela maggiormente saranno coloro che non hanno ancora letto il manga. Se amate quel particolare genere in bilico tra il fantasy e la fantascienza con in mezzo un bel po' di azione - previa consapevolezza del graduale decadimento post-dodicesimo episodio - non potete perdervi questa serie.
"Ao no Exorcist", anime recente, non è certo lo shounen del secolo, ma comunque un buon titolo con ottimi spunti.
La trama parla di Rin, che scopre di essere figlio di Satana quando suo "padre", padre (nel senso che è a capo di un'abazia) Fujimoto, si vede costretto a difenderlo dall'attacco di alcuni demoni che lo vogliono portare a Gehenna, il loro mondo, dal suo vero padre. Satana però riesce a possedere il corpo di Fujimoto, unico umano al momento dal corpo abbastanza forte da poterlo ospitare, e tenta di prendere Rin creando un portale verso Gehenna; Fujimoto però riesce a riprendere per un attimo coscienza, e si suicida. Rin per sopravvivere deve sfoderare la katana nel quale fodero sono sigillati i suoi poteri demoniaci, trasformandosi a tutti gli effetti. A questo punto, si iscriverà a una scuola speciale per esorcisti per vendicare colui che lo ha cresciuto, prendendo "a calci in culo" Satana.
Parliamoci chiaro, la trama non è male, ma non mi aveva neanche attirato troppo. Devo però ammettere che il risultato finale non è male, anche se dopo le prime puntate, le migliori di tutta la serie insieme alle ultime, mi aspettavo di più.
Trama che vede come protagonisti, oltre ovviamente a Rin, suo fratello gemello Yukio nella parte del fratello più bravo e responsabile; il demone (forse) buono preside dell'accademia nonché migliore di amico di Fujimoto Mephisto, personaggio che più ho amato; e i vari compagni di classe nei vari ruoli del ribelle buono, del donnaiolo, dello sfigatello, dell'imbranata (un po') tettona di cui Rin s'innamora, della "io sono più figa di voi" eccetera, e anche qualche professore. Personaggi un po' stereotipati, ma vabbè, in fondo è uno shounen, queste cose si vedono spesso. E poi vengono anche piuttosto approfonditi con il passare delle puntate, quindi ci si può anche passare sopra.
Il punto di forza di quest'anime sta nel passato di Rin e di suo fratello, di quella sua caratteristica di essere figlio di Satana, dell'accademia con professori e studenti con caratteri tutti diversi fra loro, nelle situazioni divertenti ed esagerate, anche troppo a volte per i miei gusti; insomma ci sono le caratteristiche tipiche di un buon shounen, a parte i combattimenti. Eh si, i combattimenti non mi hanno convinto. La qualità è anche buona, nonostante non si vedano mosse particolari ma più che altro Rin si getti incazzoso e incazzato sui nemici per tagliarli in due.
Partiamo dicendo che in questo mondo ci sono più modi in cui gli esorcisti combattono, o meglio più tipi di esorcista, da quello che usa spade e quant'altro a quello che usa armi da fuoco, a quello che recita versi della Bibbia (e questa cosa non mi ha entusiasmato, ho un certo astio verso la religione negli anime), a quello che evoca demoni o che usa pozioni, insomma, tutto fa presupporre combattimenti spettacolari. Peccato che durino un petosecondo. Anche quando ci sono personaggi forti, tipo due esorcisti tra i più forti del mondo, questi usano due tecniche in croce e non si vede un granché.
Già che ci sono, altro difetto sono le puntate inutili, facilmente individuabili durante la visione. Più che altro, non dicono niente e non credo che la trama non ne avesse abbastanza per arrivare a 25 episodi senza usare questo tipo di filler, che ok non sono tantissimi, ma mi hanno comunque dato un certo fastidio. In generale, per buona parte dell'anime, diciamo quella centrale, non c'è stato quel vispo desiderio di vedere subito l'episodio dopo perché in preda al raptus del "voglio sapere cosa succede". Come ho già detto, si salvano gli "estremi" dell'anime, l'inizio e la fine, molto più coinvolgenti.
Per quanto riguarda il lato prettamente tecnico esso è molto buono, i disegni sono ben fatti e le musiche fanno il loro lavoro, soprattutto opening ed ending.
Il finale non è esattamente chiuso, sembra che la storia ne abbia ancora, stiamo a vedere se e cosa ne verrà fuori in futuro. Oddio, mi rendo conto di averne evidenziato quasi solo i difetti. Vabbè, forse ho esagerato un po', contando che il mio voto finale è un 7 anche piuttosto pieno. Chiedo venia. Insomma, lo consiglio a chi ama gli shounen, è un anime discreto ma niente per cui urlare al capolavoro.
La trama parla di Rin, che scopre di essere figlio di Satana quando suo "padre", padre (nel senso che è a capo di un'abazia) Fujimoto, si vede costretto a difenderlo dall'attacco di alcuni demoni che lo vogliono portare a Gehenna, il loro mondo, dal suo vero padre. Satana però riesce a possedere il corpo di Fujimoto, unico umano al momento dal corpo abbastanza forte da poterlo ospitare, e tenta di prendere Rin creando un portale verso Gehenna; Fujimoto però riesce a riprendere per un attimo coscienza, e si suicida. Rin per sopravvivere deve sfoderare la katana nel quale fodero sono sigillati i suoi poteri demoniaci, trasformandosi a tutti gli effetti. A questo punto, si iscriverà a una scuola speciale per esorcisti per vendicare colui che lo ha cresciuto, prendendo "a calci in culo" Satana.
Parliamoci chiaro, la trama non è male, ma non mi aveva neanche attirato troppo. Devo però ammettere che il risultato finale non è male, anche se dopo le prime puntate, le migliori di tutta la serie insieme alle ultime, mi aspettavo di più.
Trama che vede come protagonisti, oltre ovviamente a Rin, suo fratello gemello Yukio nella parte del fratello più bravo e responsabile; il demone (forse) buono preside dell'accademia nonché migliore di amico di Fujimoto Mephisto, personaggio che più ho amato; e i vari compagni di classe nei vari ruoli del ribelle buono, del donnaiolo, dello sfigatello, dell'imbranata (un po') tettona di cui Rin s'innamora, della "io sono più figa di voi" eccetera, e anche qualche professore. Personaggi un po' stereotipati, ma vabbè, in fondo è uno shounen, queste cose si vedono spesso. E poi vengono anche piuttosto approfonditi con il passare delle puntate, quindi ci si può anche passare sopra.
Il punto di forza di quest'anime sta nel passato di Rin e di suo fratello, di quella sua caratteristica di essere figlio di Satana, dell'accademia con professori e studenti con caratteri tutti diversi fra loro, nelle situazioni divertenti ed esagerate, anche troppo a volte per i miei gusti; insomma ci sono le caratteristiche tipiche di un buon shounen, a parte i combattimenti. Eh si, i combattimenti non mi hanno convinto. La qualità è anche buona, nonostante non si vedano mosse particolari ma più che altro Rin si getti incazzoso e incazzato sui nemici per tagliarli in due.
Partiamo dicendo che in questo mondo ci sono più modi in cui gli esorcisti combattono, o meglio più tipi di esorcista, da quello che usa spade e quant'altro a quello che usa armi da fuoco, a quello che recita versi della Bibbia (e questa cosa non mi ha entusiasmato, ho un certo astio verso la religione negli anime), a quello che evoca demoni o che usa pozioni, insomma, tutto fa presupporre combattimenti spettacolari. Peccato che durino un petosecondo. Anche quando ci sono personaggi forti, tipo due esorcisti tra i più forti del mondo, questi usano due tecniche in croce e non si vede un granché.
Già che ci sono, altro difetto sono le puntate inutili, facilmente individuabili durante la visione. Più che altro, non dicono niente e non credo che la trama non ne avesse abbastanza per arrivare a 25 episodi senza usare questo tipo di filler, che ok non sono tantissimi, ma mi hanno comunque dato un certo fastidio. In generale, per buona parte dell'anime, diciamo quella centrale, non c'è stato quel vispo desiderio di vedere subito l'episodio dopo perché in preda al raptus del "voglio sapere cosa succede". Come ho già detto, si salvano gli "estremi" dell'anime, l'inizio e la fine, molto più coinvolgenti.
Per quanto riguarda il lato prettamente tecnico esso è molto buono, i disegni sono ben fatti e le musiche fanno il loro lavoro, soprattutto opening ed ending.
Il finale non è esattamente chiuso, sembra che la storia ne abbia ancora, stiamo a vedere se e cosa ne verrà fuori in futuro. Oddio, mi rendo conto di averne evidenziato quasi solo i difetti. Vabbè, forse ho esagerato un po', contando che il mio voto finale è un 7 anche piuttosto pieno. Chiedo venia. Insomma, lo consiglio a chi ama gli shounen, è un anime discreto ma niente per cui urlare al capolavoro.
<b>POTREBBERO ESSERCI SPOILER</b>
Naruto? Cliché? Shounen classico? Forse se dovessimo descrivere "Ao no exorcist" dovremmo usare queste parole. Eppure non è una serie che non dovrebbe essere vista, anzi, visto i suoi temi la consiglio.
Rin è il figlio di Satana, e questa frase la propinano ventimila volte durante l'anime. Vive per circa 15 anni in un'abbazia come un normale umano, ma arrivato all'età matura i suoi poteri sigillati in una spada non riescono a essere più contenuti e comincia a vedere dei demoni che cercano in tutti i modi di riportare il "principe" agli inferi.
Durante la prima puntata si osserva come questo ragazzo, non dotato di grande intelligenza, è piatto, semplice, inutile, insomma, il classico sfigato che non ha successo in niente. A un certo punto però la sua vita cambia: comincia a vedere dei demoni. Questo porta a un grande scontro all'interno dell'abbazia. Infatti i demoni cominciano la loro lotta per riportare il principe nel mondo dei demoni, ma nonostante il duro scontro non ci riescono e Rin, alla fine di esso, diventa pure un demone completo aprendo la spada in cui erano sigillati i suoi poteri. Da ciò entra in una scuola di esorcisti per poter sconfiggere i vari demoni.
La storia è classica. Un ragazzo incapace (chiamiamolo Naruto, ad esempio), che non ha mai combinato nulla di buono, a un certo punto scopre di avere un potere immenso e demoniaco al suo interno - che chiameremo, sempre nell'esempio, chackra della volpe a nove code. Ora, io calcherò su questo punto perché è stata la sola cosa che mi ha fatto dare un voto discreto e non più alto. Quest'anime è uguale a "Naruto"! Ovunque si veda è preciso: il maestro che muore, lui inconsapevole della sua condizione, le persone che lo vogliono proteggere in silenzio, i compagni scontrosi che poi diventano i migliori amici, lui che non sa controllare il potere. Incredibilmente uguale, una copia:
solo per questo fattore dovrei dare 2 alla serie, eppure ciò non avviene.
Quello che mi spinge a valutare questa serie in questo modo è la caratterizzazione dei personaggi: è incredibilmente stupenda. A parte Rin (che è Naruto, ma ormai forse l'ho ripetuto molte volte), i personaggi secondari sono fatti veramente bene. Prendo un esempio: l'abate e padre di Rin. Ha una storia dietro di sé incredibile, odia i demoni eppure si prende cura di due bambini che discendono da Satana nonostante la sua condizione di grande esorcista all'interno del Vaticano. Fino all'ultimo è pronto a sacrificare se stesso per coloro che ama dal profondo del cuore. Quale tema più bello si può trasmettere attraverso il comportamento di un personaggio? Nonostante sembra sia il solito cliché questo non lo è. Generalmente si usano escamotage per far rimanere in vita questi personaggi. Lui si suicida e stop.
Ovviamente è solo un esempio. Ma da ogni personaggio possiamo trarre temi differenti e veramente interessanti
Dal lato tecnico il disegno è fatto molto bene. Mi piacciono molto le fiamme di Rin (ovviamente non vi dico a cosa le rapporto, mi secca ripeterlo) e i mostri che vi sono sono fatti anche in modo molto dignitoso, a proposito di questi mostri mi ricordano gli Akuma di "D. Gray Man". Anche i colori sono molto interessanti, non sono vivi e lucidi (che certe volte danno quasi fastidio), ma sono smorti al punto giusto, e vi è un forte gioco di ombre, cosa che personalmente amo.
Altra cosa: "Ao no exorcist" è un anime abbastanza serio, però v'è spazio per molte gag. Generalmente le snobbo perché sono inutili, ma qui danno ritmo ai momenti di passaggio tra uno scontro e l'altro.
Sinceramente lo consiglio a tutti. C'è di tutto, dai demoni ai mostri, al Vaticano, alle loli, alle superdotate, a personaggi dandy. Peccato per la non originalità della storia, sarebbe stato un must se, anche mantenendo lo stesso tema, si fosse affrontato non come il classico shounen.
Naruto? Cliché? Shounen classico? Forse se dovessimo descrivere "Ao no exorcist" dovremmo usare queste parole. Eppure non è una serie che non dovrebbe essere vista, anzi, visto i suoi temi la consiglio.
Rin è il figlio di Satana, e questa frase la propinano ventimila volte durante l'anime. Vive per circa 15 anni in un'abbazia come un normale umano, ma arrivato all'età matura i suoi poteri sigillati in una spada non riescono a essere più contenuti e comincia a vedere dei demoni che cercano in tutti i modi di riportare il "principe" agli inferi.
Durante la prima puntata si osserva come questo ragazzo, non dotato di grande intelligenza, è piatto, semplice, inutile, insomma, il classico sfigato che non ha successo in niente. A un certo punto però la sua vita cambia: comincia a vedere dei demoni. Questo porta a un grande scontro all'interno dell'abbazia. Infatti i demoni cominciano la loro lotta per riportare il principe nel mondo dei demoni, ma nonostante il duro scontro non ci riescono e Rin, alla fine di esso, diventa pure un demone completo aprendo la spada in cui erano sigillati i suoi poteri. Da ciò entra in una scuola di esorcisti per poter sconfiggere i vari demoni.
La storia è classica. Un ragazzo incapace (chiamiamolo Naruto, ad esempio), che non ha mai combinato nulla di buono, a un certo punto scopre di avere un potere immenso e demoniaco al suo interno - che chiameremo, sempre nell'esempio, chackra della volpe a nove code. Ora, io calcherò su questo punto perché è stata la sola cosa che mi ha fatto dare un voto discreto e non più alto. Quest'anime è uguale a "Naruto"! Ovunque si veda è preciso: il maestro che muore, lui inconsapevole della sua condizione, le persone che lo vogliono proteggere in silenzio, i compagni scontrosi che poi diventano i migliori amici, lui che non sa controllare il potere. Incredibilmente uguale, una copia:
solo per questo fattore dovrei dare 2 alla serie, eppure ciò non avviene.
Quello che mi spinge a valutare questa serie in questo modo è la caratterizzazione dei personaggi: è incredibilmente stupenda. A parte Rin (che è Naruto, ma ormai forse l'ho ripetuto molte volte), i personaggi secondari sono fatti veramente bene. Prendo un esempio: l'abate e padre di Rin. Ha una storia dietro di sé incredibile, odia i demoni eppure si prende cura di due bambini che discendono da Satana nonostante la sua condizione di grande esorcista all'interno del Vaticano. Fino all'ultimo è pronto a sacrificare se stesso per coloro che ama dal profondo del cuore. Quale tema più bello si può trasmettere attraverso il comportamento di un personaggio? Nonostante sembra sia il solito cliché questo non lo è. Generalmente si usano escamotage per far rimanere in vita questi personaggi. Lui si suicida e stop.
Ovviamente è solo un esempio. Ma da ogni personaggio possiamo trarre temi differenti e veramente interessanti
Dal lato tecnico il disegno è fatto molto bene. Mi piacciono molto le fiamme di Rin (ovviamente non vi dico a cosa le rapporto, mi secca ripeterlo) e i mostri che vi sono sono fatti anche in modo molto dignitoso, a proposito di questi mostri mi ricordano gli Akuma di "D. Gray Man". Anche i colori sono molto interessanti, non sono vivi e lucidi (che certe volte danno quasi fastidio), ma sono smorti al punto giusto, e vi è un forte gioco di ombre, cosa che personalmente amo.
Altra cosa: "Ao no exorcist" è un anime abbastanza serio, però v'è spazio per molte gag. Generalmente le snobbo perché sono inutili, ma qui danno ritmo ai momenti di passaggio tra uno scontro e l'altro.
Sinceramente lo consiglio a tutti. C'è di tutto, dai demoni ai mostri, al Vaticano, alle loli, alle superdotate, a personaggi dandy. Peccato per la non originalità della storia, sarebbe stato un must se, anche mantenendo lo stesso tema, si fosse affrontato non come il classico shounen.
"Ao no exorcist", sicuramente, non è possibile definirlo l'anime/manga dell'anno, però a differenza di molti "prodotti" è graficamente incredibile e poi, nonostante la storia non sia una novità ma un mix di cliché, la caratterizzazione dei personaggi è stupenda.
Rin, il nostro protagonista, è il figlio di Satana. I suoi primi 15 anni di vita, li passa in un'abazia come un normale umano, ma crescendo ha cominciato a manifestare i propri poteri e questo ha condotto molti demoni (e non solo) ad attaccarlo per condurlo da suo padre o a tentare di ucciderlo.
Fondamentalmente, da come si può intuire, è il classico shounen in cui il protagonista ha tantissimo potenziale e forza ma non la sa gestire e allora necessita di un allenamento specifico per diventare più forte e non perdere il controllo di se stesso. Allora cosa lo rende particolare? I personaggi. Essi, oltre a essere ben disegnati, sono tutti elementi particolari con storie più o meno connesse. Rendono la storia non solo interessante, nonostante i limiti già citati, ma fanno sì che il protagonista stesso non sia il solo fulcro dell'anime. Ognuno è importante e fondamentale alla storia (lo si vede anche nel finale).
Personalmente, nonostante lo scetticismo iniziale dovuto a vari consigli e recensioni, penso che sia un anime da vedere. Un modo piacevole di passare un paio d'ore perchè comunque non annoia anche grazie alle varie gag - leggerissime.
Piccola nota. Se vi accingete a vederlo fate attenzione: dopo l'ending ci sono una decina di secondi che introducono alla puntata successiva, guardateli perchè altrimenti non ne capirete niente.
Rin, il nostro protagonista, è il figlio di Satana. I suoi primi 15 anni di vita, li passa in un'abazia come un normale umano, ma crescendo ha cominciato a manifestare i propri poteri e questo ha condotto molti demoni (e non solo) ad attaccarlo per condurlo da suo padre o a tentare di ucciderlo.
Fondamentalmente, da come si può intuire, è il classico shounen in cui il protagonista ha tantissimo potenziale e forza ma non la sa gestire e allora necessita di un allenamento specifico per diventare più forte e non perdere il controllo di se stesso. Allora cosa lo rende particolare? I personaggi. Essi, oltre a essere ben disegnati, sono tutti elementi particolari con storie più o meno connesse. Rendono la storia non solo interessante, nonostante i limiti già citati, ma fanno sì che il protagonista stesso non sia il solo fulcro dell'anime. Ognuno è importante e fondamentale alla storia (lo si vede anche nel finale).
Personalmente, nonostante lo scetticismo iniziale dovuto a vari consigli e recensioni, penso che sia un anime da vedere. Un modo piacevole di passare un paio d'ore perchè comunque non annoia anche grazie alle varie gag - leggerissime.
Piccola nota. Se vi accingete a vederlo fate attenzione: dopo l'ending ci sono una decina di secondi che introducono alla puntata successiva, guardateli perchè altrimenti non ne capirete niente.
Un problema ricorrente durante la valutazione di un anime è il fatto che, molto spesso, l'anime differisce dalla sua storia originale, quella da cui è tratto, a volte da light novel, e altre, come in questo caso, da un manga. Raramente un anime, tratto da un manga, riesce a superare la sua controparte cartacea, ma in questo specifico caso penso di potermela prendere sia con l'anime sia con il manga da cui è tratto.
Vediamo di spiegare meglio la situazione: "Ao no Exorcist", o "Blue Exorcist", come vi va più a genio, ha un enorme problema, già visibile dai primi episodi, ovvero la mancanza di fantasia, a partire dal protagonista, cioè Rin. Andiamo, provate a pensarci: un ragazzo che improvvisamente scopre di avere un enorme potere latente, che non riesce a controllare, e che se usato troppo, va fuori controllo. Mmm, mi sembra di avere già sentito questa storia in... inserire shounen a caso. Senza citare i soliti personaggi stereotipati, la ragazzina moe, la tsundere, il ragazzo duro, che alla fine non lo è affatto, ecc.
Per tutta la durata dell'anime inoltre, avremo questa sensazione di già visto, già sentito in altri anime. Tanto per citarne alcuni, nominerei "D.Gray-Man", per la solita storia esorcisti vs. Akuma, e anche "Soul Eater", visto che l'accademia per esorcisti, anzi l'intera città, sembra una copia di Death City, e ovviamente anche della Shibusen. Anche se ho notato veramente tante similitudini, con un altro anime, mooolto più famoso. Vi rinfrescherò la memoria.
Rin, nella prima puntata, scopre di essere il figlio di Satana, rimanendone profondamente scioccato (Naruto, nella prima puntata, scopre di essere il jinchuuriki del Kyuubi, rimanendone scioccato); dopo la morte del padre, Rin punta a diventare un Paladino, per farsi rispettare da tutti, nonostante la sua natura di demone; Naruto punta a diventare hokage, per farsi rispettare da tutti, nonostante sia un jinchuuriki. Rin, insieme ai suoi compagni di corso, compie l'esame per diventare exquire, cioè una recluta esorcista; Naruto, insieme ai suoi compagni di corso, compie l'esame per diventare genin, cioè una recluta ninja. Ecc. ecc. ecc. Potrei trovare tante altre similitudini, ma preferirei fermarvi qui, penso che abbiate capito il concetto.
Questo è il motivo del mio 6 striminzito: "Ao no Exorcist" è un anime sì guardabile, ma nulla di più, non è coinvolgente, non è emozionante, non è originale, è solo un ammasso di idee prese qui e là, e mischiate discretamente.
E questo doveva essere lo shounen dell'anno? Ma per favore, andatevi a guardare "Fullmetal Alchemist", e poi venitemi a dire qual è lo "shounen" migliore.
Vediamo di spiegare meglio la situazione: "Ao no Exorcist", o "Blue Exorcist", come vi va più a genio, ha un enorme problema, già visibile dai primi episodi, ovvero la mancanza di fantasia, a partire dal protagonista, cioè Rin. Andiamo, provate a pensarci: un ragazzo che improvvisamente scopre di avere un enorme potere latente, che non riesce a controllare, e che se usato troppo, va fuori controllo. Mmm, mi sembra di avere già sentito questa storia in... inserire shounen a caso. Senza citare i soliti personaggi stereotipati, la ragazzina moe, la tsundere, il ragazzo duro, che alla fine non lo è affatto, ecc.
Per tutta la durata dell'anime inoltre, avremo questa sensazione di già visto, già sentito in altri anime. Tanto per citarne alcuni, nominerei "D.Gray-Man", per la solita storia esorcisti vs. Akuma, e anche "Soul Eater", visto che l'accademia per esorcisti, anzi l'intera città, sembra una copia di Death City, e ovviamente anche della Shibusen. Anche se ho notato veramente tante similitudini, con un altro anime, mooolto più famoso. Vi rinfrescherò la memoria.
Rin, nella prima puntata, scopre di essere il figlio di Satana, rimanendone profondamente scioccato (Naruto, nella prima puntata, scopre di essere il jinchuuriki del Kyuubi, rimanendone scioccato); dopo la morte del padre, Rin punta a diventare un Paladino, per farsi rispettare da tutti, nonostante la sua natura di demone; Naruto punta a diventare hokage, per farsi rispettare da tutti, nonostante sia un jinchuuriki. Rin, insieme ai suoi compagni di corso, compie l'esame per diventare exquire, cioè una recluta esorcista; Naruto, insieme ai suoi compagni di corso, compie l'esame per diventare genin, cioè una recluta ninja. Ecc. ecc. ecc. Potrei trovare tante altre similitudini, ma preferirei fermarvi qui, penso che abbiate capito il concetto.
Questo è il motivo del mio 6 striminzito: "Ao no Exorcist" è un anime sì guardabile, ma nulla di più, non è coinvolgente, non è emozionante, non è originale, è solo un ammasso di idee prese qui e là, e mischiate discretamente.
E questo doveva essere lo shounen dell'anno? Ma per favore, andatevi a guardare "Fullmetal Alchemist", e poi venitemi a dire qual è lo "shounen" migliore.
Sicuramente questo non è un anime di grande fantasia, i temi trattati sono parecchio banali perciò il punto di forza che mi porta a dare la sufficienza è il fattore "guardabilità". Un buon mix di musiche animazioni e trama che procede quasi sempre senza svarioni e rallentamenti che, spesso, fanno da nemici degli shonen.
Rin è il protagonista, un ragazzo di quindici anni con un fratello gemello, Yukio, entrambi sono adottati da un uomo di chiesa. Un giorno improvvisamente Rin, inizierà a vedere dei demoni e così poco dopo scoprirà il perché, ovvero la sua parentela con satana, infatti ne è il figlio. Logicamente, non ci può essere un cattivo protagonista, e lui essendo nato come essere umano in una famiglia di brave persone non accetterà il suo stato da demone e tenterà di combatterlo finendo nella fazione opposta, ovvero quella degli esorcisti. Questa figura in vari anime viene modificata, scopi, modi di lottare, nemici. L'esorcista di quest'opera, però, rimane abbastanza tradizionale se non per l'ampliamento delle risorse offensive (i classici riti ad acqua santa li ritroverete, ma anche armi, invocazioni).
Per quanto riguarda la trama senz'altro non vi è nulla di particolare, ma c'è da prendere nota del fatto che, in questi pochi episodi che riprendono pochi capitoli del manga, la trama va con un filo diretto senza quasi mai annoiare se non per qualche puntata riempitiva di cui non ho trovato la reale necessità, dato che si tratta di un numero preciso di episodi e non un'incognita come i vari "Bleach", "One Piece", "Naruto2 ecc., che necessitano loro malgrado di questo tipo di stratagemmi.
Nulla d'innovativo anche sul lato caratteriale, i personaggi sono i classici del genere: il protagonista combatte contro una parte oscura dentro di sé, ma è un grosso pasticcione che pare non combinare nulla, nel gruppo ricorre sempre l'amico più timido e piccolo, quello sfrontato e forte, il fissato con le donne, la ragazza timida, dolce e tettona, quella perennemente acidella e sicura di sé fino all'estremo, tutti personaggi che ritroviamo un po' ovunque.
Sicuramente, se si fosse proseguito oltre, infarcendo ancora più di filler, e magari trovando con il passare delle puntate una trama più noiosa e lenta, alla sufficienza, "Ao no Exorcist" mai ci sarebbe arrivato, dato che i suoi punti a favore sono proprio il taglio netto. Certo, rimane il finale aperto, anzi spalancato, ma meglio un finale che rovina tutta un'opera, o una conclusione aperta? Rimango dell'idea che la seconda sia più saggia, anche se non escludo che ci sarà un seguito dato il grande successo della versione cartacea.
Un'altra nota buona è senz'altro quella sull'animazione e sul reparto musicale. A volte i disegni non sono il massimo nelle panoramiche, ma ritroviamo buoni colori e scenari soprattutto nei primi piani. Ottime sono le opening e le ending e troviamo doppiatori d'eccellenza, nulla da dire per produrre questi venticinque episodi si è lasciato poco al caso, perciò l'anime è consigliato, soprattutto se vi piace il genere.
Rin è il protagonista, un ragazzo di quindici anni con un fratello gemello, Yukio, entrambi sono adottati da un uomo di chiesa. Un giorno improvvisamente Rin, inizierà a vedere dei demoni e così poco dopo scoprirà il perché, ovvero la sua parentela con satana, infatti ne è il figlio. Logicamente, non ci può essere un cattivo protagonista, e lui essendo nato come essere umano in una famiglia di brave persone non accetterà il suo stato da demone e tenterà di combatterlo finendo nella fazione opposta, ovvero quella degli esorcisti. Questa figura in vari anime viene modificata, scopi, modi di lottare, nemici. L'esorcista di quest'opera, però, rimane abbastanza tradizionale se non per l'ampliamento delle risorse offensive (i classici riti ad acqua santa li ritroverete, ma anche armi, invocazioni).
Per quanto riguarda la trama senz'altro non vi è nulla di particolare, ma c'è da prendere nota del fatto che, in questi pochi episodi che riprendono pochi capitoli del manga, la trama va con un filo diretto senza quasi mai annoiare se non per qualche puntata riempitiva di cui non ho trovato la reale necessità, dato che si tratta di un numero preciso di episodi e non un'incognita come i vari "Bleach", "One Piece", "Naruto2 ecc., che necessitano loro malgrado di questo tipo di stratagemmi.
Nulla d'innovativo anche sul lato caratteriale, i personaggi sono i classici del genere: il protagonista combatte contro una parte oscura dentro di sé, ma è un grosso pasticcione che pare non combinare nulla, nel gruppo ricorre sempre l'amico più timido e piccolo, quello sfrontato e forte, il fissato con le donne, la ragazza timida, dolce e tettona, quella perennemente acidella e sicura di sé fino all'estremo, tutti personaggi che ritroviamo un po' ovunque.
Sicuramente, se si fosse proseguito oltre, infarcendo ancora più di filler, e magari trovando con il passare delle puntate una trama più noiosa e lenta, alla sufficienza, "Ao no Exorcist" mai ci sarebbe arrivato, dato che i suoi punti a favore sono proprio il taglio netto. Certo, rimane il finale aperto, anzi spalancato, ma meglio un finale che rovina tutta un'opera, o una conclusione aperta? Rimango dell'idea che la seconda sia più saggia, anche se non escludo che ci sarà un seguito dato il grande successo della versione cartacea.
Un'altra nota buona è senz'altro quella sull'animazione e sul reparto musicale. A volte i disegni non sono il massimo nelle panoramiche, ma ritroviamo buoni colori e scenari soprattutto nei primi piani. Ottime sono le opening e le ending e troviamo doppiatori d'eccellenza, nulla da dire per produrre questi venticinque episodi si è lasciato poco al caso, perciò l'anime è consigliato, soprattutto se vi piace il genere.
"Ao no Exorcist" è un anime ideato nel 2011 che conta in totale 25 episodi.
La storia è incentrata su Rin Okumura, ragazzo nato dall'unione di una persona umana e Satana. Rin, essendo figlio legittimo di Satana, è nato con un grande potere, potere che è stato rinchiuso in una spada dato che Rin non sarebbe riuscito a dominare i suoi poteri fin da bambino. La storia prosegue in una grande accademia di esorcismo, dove Rin e i suoi amici studieranno per diventare abili esorcisti, e quindi per distruggere Satana.
Premetto che sono un amante del genere azione/combattimento, quindi, anche solamente leggendo la trama di questa serie e alcune recensioni, mi ero già fatto una mezza idea su quello che quest'anime mi avrebbe dato, e devo dire che le mie aspettative erano giuste.
"Ao no Exorcist" è una serie che mi è piaciuta molto, la storia è bella e anche abbastanza originale. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, con una propria personalità e un proprio modo di essere; il mio riferimento va in specifico al protagonista della serie, Rin Okumura, personaggio che, anche essendo inizialmente molto simpatico e alquanto imbranato, ha saputo svolgere un ruolo di fondamentale importanza.
Devo dire, però, che, gli episodi iniziali, li ho trovati più gradevoli rispetto agli episodi successivi, difatti il voto che avrei dato a questa serie, dopo avere visto una decina di episodi iniziali, sarebbe stato otto, voto che infatti si è leggermente abbassato nel corso della storia; aggiungo quindi che bisogna vedere la serie fino alla fine, spinti dagli episodi iniziali.
Altra cosa che ho apprezzato, è stato il disegno, caratterizzato da un tratto davvero molto particolare, che ho trovato particolarmente piacevole da vedere.
Come detto in precedenza, sono amante del genere azione/combattimento, perciò ho trovato di ottimo livello i combattimenti (anche se non molto frequenti) e gli ottimi scontri che si sono svolti nella serie.
In definitiva il voto generale che do a questa serie è sette, non di più, dato che qualche episodio verso il finale potrebbe sembrare banale e talvolta anche inutile. Per concludere consiglio "Ao no Exorcist" a tutti gli amati di questo genere di animazione.
La storia è incentrata su Rin Okumura, ragazzo nato dall'unione di una persona umana e Satana. Rin, essendo figlio legittimo di Satana, è nato con un grande potere, potere che è stato rinchiuso in una spada dato che Rin non sarebbe riuscito a dominare i suoi poteri fin da bambino. La storia prosegue in una grande accademia di esorcismo, dove Rin e i suoi amici studieranno per diventare abili esorcisti, e quindi per distruggere Satana.
Premetto che sono un amante del genere azione/combattimento, quindi, anche solamente leggendo la trama di questa serie e alcune recensioni, mi ero già fatto una mezza idea su quello che quest'anime mi avrebbe dato, e devo dire che le mie aspettative erano giuste.
"Ao no Exorcist" è una serie che mi è piaciuta molto, la storia è bella e anche abbastanza originale. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, con una propria personalità e un proprio modo di essere; il mio riferimento va in specifico al protagonista della serie, Rin Okumura, personaggio che, anche essendo inizialmente molto simpatico e alquanto imbranato, ha saputo svolgere un ruolo di fondamentale importanza.
Devo dire, però, che, gli episodi iniziali, li ho trovati più gradevoli rispetto agli episodi successivi, difatti il voto che avrei dato a questa serie, dopo avere visto una decina di episodi iniziali, sarebbe stato otto, voto che infatti si è leggermente abbassato nel corso della storia; aggiungo quindi che bisogna vedere la serie fino alla fine, spinti dagli episodi iniziali.
Altra cosa che ho apprezzato, è stato il disegno, caratterizzato da un tratto davvero molto particolare, che ho trovato particolarmente piacevole da vedere.
Come detto in precedenza, sono amante del genere azione/combattimento, perciò ho trovato di ottimo livello i combattimenti (anche se non molto frequenti) e gli ottimi scontri che si sono svolti nella serie.
In definitiva il voto generale che do a questa serie è sette, non di più, dato che qualche episodio verso il finale potrebbe sembrare banale e talvolta anche inutile. Per concludere consiglio "Ao no Exorcist" a tutti gli amati di questo genere di animazione.
Sono molto affezionato ad " Ao no exorcist" perché il manga mi è capitato tra le mani in un periodo della mia vita molto particolare (in senso positivo) per cui sembra non essere arrivato a caso sotto il mio sguardo e questa consapevolezza fa sì che, come non mi succede quasi mai, provi molto affetto e che riesca a "sentire" molto alcune vicende del giovane ammantato da fiamme blu.
Ciò mi ha spinto, come altrettanto accade raramente, a dare una scorciata (e poi una visione completa) alla controparte animata, partorita e trasmessa a distanza di pochi volumi del manga: solitamente sono molto scettico a guardare gli anime tratti da opere cartacee per via degli sconvolgimenti di trama, dei filler, di certe mutazioni dei caratteri dei personaggi e di altri accorgimenti presi per adattare la storia alla versione animata che alla fin fine spesso appaiono deboli, fuori luogo e deplorevoli.
A mio parere questo non è stato il caso di "Ao no exorcist", per via di una serie di motivazioni e scelte artistiche che lo esulano dalla semplice "commercialata", anche se resta il fatto che il manga sia molto più bello.
Essendo uscito a pochi volumi della versione cartacea, l'anime ripercorre le storie del manga di Kazue Kato fino all'episodio 16 per poi intraprendere una trama indipendente che, sebbene contenga alcuni risvolti deboli, trovo che di per sé sia accettabile e suggestiva poiché dotata di sufficiente azione, suspense e commozione, non allontanandosi troppo dai sentimenti che ho provato nei confronti della storia e dei personaggi delle pagine.
Rin Okumura a quindici anni è un ragazzo agli occhi degli altri immaturo e con poche prospettive, l'esatto opposto del suo gemello Yukio, tranquillo e responsabile.
I due sono cresciuti in un monastero sotto le veci di Padre Fujimoto, che per quattordici anni ha protetto il segreto che nasconde l'origine dei due fratelli.
La vita sbandata e solitaria di Rin giunge a un punto di svolta quando una delle persone a lui più care viene posseduta davanti ai suoi occhi terrorizzati nientemeno che da Satana, il quale gli dice di essere suo figlio.
Dal punto in cui il manga si interrompe gli autori hanno sviluppato la trama prendendosi il lusso sia di rispondere a quesiti e misteri rilevanti per adesso ancora celati, sia di introdurre nuovi personaggi utili per la continuazione della serie animata, che a mio giudizio è molto gradevole e soddisfacente sia nelle libertà che necessariamente si è presa (tranne la discutibile e contraddittoria metamorfosi di Yukio), sia al livello puramente tecnico.
I disegni non sono male: peccato per certi fotogrammi in cui i connotati del viso risultano sfasati, più spesso nelle inquadrature da lontano: per esempio in una scena i nei di Yukio sono enormemente sproporzionati. Ma poco importa dato che nel complesso la grafica è abbastanza dettagliata e che le colorazioni rendono il tutto molto gradevole agli occhi. Gli sfondi sono ben realizzati, sia in termini di dettagli che di colorazione, e ciò era proprio necessario, dato che la maggior parte delle ambientazioni consiste in enormi sale, imponenti cattedrali e mastodontici complessi urbani - l'accademia True Cross per prima.
L'animazione pur peccando a volte di movimenti a scatti, nella maggioranza dei casi risulta fluida, vantando anche l'uso di effetti grafici computerizzati soprattutto nella realizzazione del cancello di Gehenna, tutto digitale, non perfetto ma visibilmente accettabile anche nei particolari.
Il mondo in cui si svolgono le vicende di Rin e dei suoi compagni del corso per esorcisti è una convivenza fra sacro e profano: religione cattolica e buddhista convivono con armi da fuoco e strumenti tecnologici odierni come i tablet e i computer portatili. Molte scene in questo caso sanno molto di pubblicità.
Hiroyuki Sawano segue il contesto scrivendo una colonna sonora che alterna pezzi di musica classica, dove il pianoforte, il violino e il coro fanno da padroni, a brani dalle note elettroniche. Musiche molto commoventi, (come quelle di pianoforte che fa da sottofondo alla prima metamorfosi di Rin), poetiche o che ricordano i cori ecclesiastici si alternano a quelle sintetizzate, molto ritmiche: alla fine si ha una colonna sonora che, per la sua quantità di brani, è stata suddivisa in due dischi e che io trovo davvero originale e molto bella, tanto da spingermi a riascoltare certi pezzi talmente tante volte che ho perso seriamente il conto. Vale la pena darci un ascolto.
Bellissime le due opening e le due ending, le cui parole e i cui ritmi esprimono bene i sentimenti e l'entusiasmo di Rin, come pure il significato dell'intera storia.
La serie è stata arricchita da tre episodi filler: a differenza del primo in ordine cronologico (corrispondente al sesto episodio, in cui assistiamo al protagonista alle prese con la cucina), che ho trovato assolutamente inguardabile, sono molto gradevoli e divertenti pur nella loro leggerezza di trama.
In un mondo dove sacro e profano convivono giovani esorcisti imparano a domare forze demoniache insaziabili e a gestire forze divine con preghiere millenarie e misteriose. E' qui che Rin Okumura è deciso a sovvertire il pregiudizio legato alla sua "sporca" diversità per illuminare e riscaldare il futuro di chi ama incenerendo il dolore e la sofferenza altrui con il potere delle sue fiamme blu, del suo entusiasmo e della sua determinazione.
Ciò mi ha spinto, come altrettanto accade raramente, a dare una scorciata (e poi una visione completa) alla controparte animata, partorita e trasmessa a distanza di pochi volumi del manga: solitamente sono molto scettico a guardare gli anime tratti da opere cartacee per via degli sconvolgimenti di trama, dei filler, di certe mutazioni dei caratteri dei personaggi e di altri accorgimenti presi per adattare la storia alla versione animata che alla fin fine spesso appaiono deboli, fuori luogo e deplorevoli.
A mio parere questo non è stato il caso di "Ao no exorcist", per via di una serie di motivazioni e scelte artistiche che lo esulano dalla semplice "commercialata", anche se resta il fatto che il manga sia molto più bello.
Essendo uscito a pochi volumi della versione cartacea, l'anime ripercorre le storie del manga di Kazue Kato fino all'episodio 16 per poi intraprendere una trama indipendente che, sebbene contenga alcuni risvolti deboli, trovo che di per sé sia accettabile e suggestiva poiché dotata di sufficiente azione, suspense e commozione, non allontanandosi troppo dai sentimenti che ho provato nei confronti della storia e dei personaggi delle pagine.
Rin Okumura a quindici anni è un ragazzo agli occhi degli altri immaturo e con poche prospettive, l'esatto opposto del suo gemello Yukio, tranquillo e responsabile.
I due sono cresciuti in un monastero sotto le veci di Padre Fujimoto, che per quattordici anni ha protetto il segreto che nasconde l'origine dei due fratelli.
La vita sbandata e solitaria di Rin giunge a un punto di svolta quando una delle persone a lui più care viene posseduta davanti ai suoi occhi terrorizzati nientemeno che da Satana, il quale gli dice di essere suo figlio.
Dal punto in cui il manga si interrompe gli autori hanno sviluppato la trama prendendosi il lusso sia di rispondere a quesiti e misteri rilevanti per adesso ancora celati, sia di introdurre nuovi personaggi utili per la continuazione della serie animata, che a mio giudizio è molto gradevole e soddisfacente sia nelle libertà che necessariamente si è presa (tranne la discutibile e contraddittoria metamorfosi di Yukio), sia al livello puramente tecnico.
I disegni non sono male: peccato per certi fotogrammi in cui i connotati del viso risultano sfasati, più spesso nelle inquadrature da lontano: per esempio in una scena i nei di Yukio sono enormemente sproporzionati. Ma poco importa dato che nel complesso la grafica è abbastanza dettagliata e che le colorazioni rendono il tutto molto gradevole agli occhi. Gli sfondi sono ben realizzati, sia in termini di dettagli che di colorazione, e ciò era proprio necessario, dato che la maggior parte delle ambientazioni consiste in enormi sale, imponenti cattedrali e mastodontici complessi urbani - l'accademia True Cross per prima.
L'animazione pur peccando a volte di movimenti a scatti, nella maggioranza dei casi risulta fluida, vantando anche l'uso di effetti grafici computerizzati soprattutto nella realizzazione del cancello di Gehenna, tutto digitale, non perfetto ma visibilmente accettabile anche nei particolari.
Il mondo in cui si svolgono le vicende di Rin e dei suoi compagni del corso per esorcisti è una convivenza fra sacro e profano: religione cattolica e buddhista convivono con armi da fuoco e strumenti tecnologici odierni come i tablet e i computer portatili. Molte scene in questo caso sanno molto di pubblicità.
Hiroyuki Sawano segue il contesto scrivendo una colonna sonora che alterna pezzi di musica classica, dove il pianoforte, il violino e il coro fanno da padroni, a brani dalle note elettroniche. Musiche molto commoventi, (come quelle di pianoforte che fa da sottofondo alla prima metamorfosi di Rin), poetiche o che ricordano i cori ecclesiastici si alternano a quelle sintetizzate, molto ritmiche: alla fine si ha una colonna sonora che, per la sua quantità di brani, è stata suddivisa in due dischi e che io trovo davvero originale e molto bella, tanto da spingermi a riascoltare certi pezzi talmente tante volte che ho perso seriamente il conto. Vale la pena darci un ascolto.
Bellissime le due opening e le due ending, le cui parole e i cui ritmi esprimono bene i sentimenti e l'entusiasmo di Rin, come pure il significato dell'intera storia.
La serie è stata arricchita da tre episodi filler: a differenza del primo in ordine cronologico (corrispondente al sesto episodio, in cui assistiamo al protagonista alle prese con la cucina), che ho trovato assolutamente inguardabile, sono molto gradevoli e divertenti pur nella loro leggerezza di trama.
In un mondo dove sacro e profano convivono giovani esorcisti imparano a domare forze demoniache insaziabili e a gestire forze divine con preghiere millenarie e misteriose. E' qui che Rin Okumura è deciso a sovvertire il pregiudizio legato alla sua "sporca" diversità per illuminare e riscaldare il futuro di chi ama incenerendo il dolore e la sofferenza altrui con il potere delle sue fiamme blu, del suo entusiasmo e della sua determinazione.
"Ao no Exorcist" è un anime da 25 episodi del 2011 di genere azione e combattimento, tratto dall'omonimo manga scritto e sceneggiato da Kazue Kato.
Rin e Yukio Okumura sono due gemelli accuditi dal famoso esorcista, padre Shiro Fujimoto, fin dalla tenera età. Nonostante siano gemelli sembra abbiano poco in comune: Rin è esagitato, impulsivo e fa sempre a botte, Yukio è calmo, riflessivo e pacato.
Ed è proprio in seguito a una strana scazzottata che Rin inizia a scoprire l'oscuro mondo demoni: il suo rivale lo chiama figlio di Satana, ma oltre a ciò percepisce qualcosa di strano intorno a lui che inizia a trasformarsi. Ecco che arriva d'improvviso il padre Shiro dicendogli che è esattamente come diceva quel teppista: Rin è il figlio del Demonio che, in seguito al ritorno del demone alla chiesa di Fujimoto, si farà sentire e ucciderà suo padre. Da quel momento in poi la missione di Rin sarà quella di uccidere Satana diventando un esorcista come suo padre, nonostante sia un demone.
Incoraggiato da ciò, lo strano Mephisto Pheles accoglie Rin nella propria accademia per forgiare nuovi esorcisti e lì il ragazzo scoprirà che il gemello Yukio, che ha sempre protetto fin da bambino, non è nient'altri che il suo maestro.
Nell'accademia, Rin farà la conoscenza di nuovi amici, fra cui la timida Shiemi, la scorbutica Izumo e il trio di amici-monaci di Osaka: il leader Bon, l'occhialuto e insicuro Konekomaru e l'amante delle donne.
Parte così un viaggio nell'azione in un mondo in cui i demoni sono presenti nella società e gli esorcisti hanno il compito di sconfiggerli con tecniche sia cristiane sia buddhiste, ad esempio recitando brani della Bibbia o utilizzando talismani, bastoni da monaci, incantesimi magici o spade demoniache.
L'azione, i combattimenti e i colpi di scena sono alla base di questo shounen godibile e molto ben realizzato sia graficamente sia a livello di trama, pur avendo alcune differenze rispetto al manga come episodi filler e un finale inventato a causa del manga tutt'ora in corso. Sul fronte dell'intreccio possiamo dire che è stato ben pianificato: pur essendo abbastanza lineare e tipico degli shounen, sa dipanare dubbi e risvolti stupendo e non risultando noioso, a parte negli episodi non utili ai fini della stessa.
La grafica, come detto, allieta molto bene l'occhio - a dispetto della controparte cartacea che è carente di alcuni dettagli e di fondali -, animando in modo eccelso l'opera che è "Ao No Exorcist". Le animazioni infatti risultano fluidissime, veloci e spesso repentine, facendo capire bene come si svolgono i combattimenti e le tecniche adottate.
Anche a livello sonoro è stato fatto un buon lavoro sottolineando i momenti clou degli episodi. Nota positiva per le sigle che sono molto belle: l'opening migliore è la prima ritmata, "Core Pride", eseguita dagli UVERworld e che bene sposa le immagini evocative e i sentimenti che traspaiono nella serie. Per le ending invece trovo carina la prima, ma ho molto apprezzato la seconda, "Wired Life" di Meisa Kuroki, che ha una melodia molto dolce, nostalgica, evocativa e così particolare da risultare tanto bella quanto quasi strana per quest'anime.
Per quanto riguarda la caratterizzazione i personaggi sono stati curati nel modo corretto e risultano tutt'altro che banali, essendo invece dotati di spessore psicologico, capaci di superare i propri dubbi e limiti con la complicità e il supporto dei loro amici. Amici che sono uno dei valori portanti e prepotentemente imposti di questa serie che pian piano fa simpatizzare i personaggi a chi li guarda.
Certo gli stereotipi di primo acchito si sprecano: l'impulsivo protagonista, il fratello secchione, l'amico impulsivo ed estroverso, la tsundere, la timida impacciata e il donnaiolo. Ma con il progredire della serie questi stereotipi usciranno dal loro sentiero assumendo connotati più maturi e profondi.
I punti cardine di questa serie sono infatti l'amicizia, la difesa degli affetti, l'emarginazione, la voglia di riscatto e di farsi accettare per come si è, la condivisione, il rispetto e la fiducia nel prossimo. Oltre a ciò non mancano anche sentimenti speculari e in netto contrasto come l'odio, la vendetta, la morte, la paura di se stessi e di non sapersi controllare ferendo gli altri, la paura di perdere i propri affetti, i propri limiti e lo scontrarsi con la realtà.
Per quanto riguarda l'aspetto religioso, possiamo notare che è stato fatto un miscuglio eterogeneo come tecniche d'esorcismo che spaziano dalla recitazione di sutra prettamente buddhisti a brani della Bibbia cristiana. Infatti l'attenzione ricade anche su alcune inconsistenze derivanti da questo minestrone come la presenza del Demonio, di Chiese, del Vaticano e di tempi buddhisti (fa strano sentire un monaco recitare brani della Bibbia). Al contempo notiamo che mancano altri elementi che caratterizzano le diverse religioni.
Sulla differenza anime-manga infine è meglio spendere due parole, poiché quest'ultimo è attualmente in corso e non termina come la serie tv, ma prosegue con un'altra saga.
Insomma "Ao no Exorcist" è una serie godibile da chiunque senza troppe pretese, in pieno stile shounen con tanto di duelli, colpi di scena e azione. Le tematiche dell'esorcismo in sé sono affrontate in modo tale da rendere possibile la visione anche a un pubblico con fascia d'età medio-bassa: l'episodio della nascita dei gemelli è stato resa in modo appositamente edulcorato, a differenza di qualche scena a inizio e fine serie in cui la tentazione potrebbe risultare un pochino disturbante.
Voto: 7.
Rin e Yukio Okumura sono due gemelli accuditi dal famoso esorcista, padre Shiro Fujimoto, fin dalla tenera età. Nonostante siano gemelli sembra abbiano poco in comune: Rin è esagitato, impulsivo e fa sempre a botte, Yukio è calmo, riflessivo e pacato.
Ed è proprio in seguito a una strana scazzottata che Rin inizia a scoprire l'oscuro mondo demoni: il suo rivale lo chiama figlio di Satana, ma oltre a ciò percepisce qualcosa di strano intorno a lui che inizia a trasformarsi. Ecco che arriva d'improvviso il padre Shiro dicendogli che è esattamente come diceva quel teppista: Rin è il figlio del Demonio che, in seguito al ritorno del demone alla chiesa di Fujimoto, si farà sentire e ucciderà suo padre. Da quel momento in poi la missione di Rin sarà quella di uccidere Satana diventando un esorcista come suo padre, nonostante sia un demone.
Incoraggiato da ciò, lo strano Mephisto Pheles accoglie Rin nella propria accademia per forgiare nuovi esorcisti e lì il ragazzo scoprirà che il gemello Yukio, che ha sempre protetto fin da bambino, non è nient'altri che il suo maestro.
Nell'accademia, Rin farà la conoscenza di nuovi amici, fra cui la timida Shiemi, la scorbutica Izumo e il trio di amici-monaci di Osaka: il leader Bon, l'occhialuto e insicuro Konekomaru e l'amante delle donne.
Parte così un viaggio nell'azione in un mondo in cui i demoni sono presenti nella società e gli esorcisti hanno il compito di sconfiggerli con tecniche sia cristiane sia buddhiste, ad esempio recitando brani della Bibbia o utilizzando talismani, bastoni da monaci, incantesimi magici o spade demoniache.
L'azione, i combattimenti e i colpi di scena sono alla base di questo shounen godibile e molto ben realizzato sia graficamente sia a livello di trama, pur avendo alcune differenze rispetto al manga come episodi filler e un finale inventato a causa del manga tutt'ora in corso. Sul fronte dell'intreccio possiamo dire che è stato ben pianificato: pur essendo abbastanza lineare e tipico degli shounen, sa dipanare dubbi e risvolti stupendo e non risultando noioso, a parte negli episodi non utili ai fini della stessa.
La grafica, come detto, allieta molto bene l'occhio - a dispetto della controparte cartacea che è carente di alcuni dettagli e di fondali -, animando in modo eccelso l'opera che è "Ao No Exorcist". Le animazioni infatti risultano fluidissime, veloci e spesso repentine, facendo capire bene come si svolgono i combattimenti e le tecniche adottate.
Anche a livello sonoro è stato fatto un buon lavoro sottolineando i momenti clou degli episodi. Nota positiva per le sigle che sono molto belle: l'opening migliore è la prima ritmata, "Core Pride", eseguita dagli UVERworld e che bene sposa le immagini evocative e i sentimenti che traspaiono nella serie. Per le ending invece trovo carina la prima, ma ho molto apprezzato la seconda, "Wired Life" di Meisa Kuroki, che ha una melodia molto dolce, nostalgica, evocativa e così particolare da risultare tanto bella quanto quasi strana per quest'anime.
Per quanto riguarda la caratterizzazione i personaggi sono stati curati nel modo corretto e risultano tutt'altro che banali, essendo invece dotati di spessore psicologico, capaci di superare i propri dubbi e limiti con la complicità e il supporto dei loro amici. Amici che sono uno dei valori portanti e prepotentemente imposti di questa serie che pian piano fa simpatizzare i personaggi a chi li guarda.
Certo gli stereotipi di primo acchito si sprecano: l'impulsivo protagonista, il fratello secchione, l'amico impulsivo ed estroverso, la tsundere, la timida impacciata e il donnaiolo. Ma con il progredire della serie questi stereotipi usciranno dal loro sentiero assumendo connotati più maturi e profondi.
I punti cardine di questa serie sono infatti l'amicizia, la difesa degli affetti, l'emarginazione, la voglia di riscatto e di farsi accettare per come si è, la condivisione, il rispetto e la fiducia nel prossimo. Oltre a ciò non mancano anche sentimenti speculari e in netto contrasto come l'odio, la vendetta, la morte, la paura di se stessi e di non sapersi controllare ferendo gli altri, la paura di perdere i propri affetti, i propri limiti e lo scontrarsi con la realtà.
Per quanto riguarda l'aspetto religioso, possiamo notare che è stato fatto un miscuglio eterogeneo come tecniche d'esorcismo che spaziano dalla recitazione di sutra prettamente buddhisti a brani della Bibbia cristiana. Infatti l'attenzione ricade anche su alcune inconsistenze derivanti da questo minestrone come la presenza del Demonio, di Chiese, del Vaticano e di tempi buddhisti (fa strano sentire un monaco recitare brani della Bibbia). Al contempo notiamo che mancano altri elementi che caratterizzano le diverse religioni.
Sulla differenza anime-manga infine è meglio spendere due parole, poiché quest'ultimo è attualmente in corso e non termina come la serie tv, ma prosegue con un'altra saga.
Insomma "Ao no Exorcist" è una serie godibile da chiunque senza troppe pretese, in pieno stile shounen con tanto di duelli, colpi di scena e azione. Le tematiche dell'esorcismo in sé sono affrontate in modo tale da rendere possibile la visione anche a un pubblico con fascia d'età medio-bassa: l'episodio della nascita dei gemelli è stato resa in modo appositamente edulcorato, a differenza di qualche scena a inizio e fine serie in cui la tentazione potrebbe risultare un pochino disturbante.
Voto: 7.
"Ao no Exorcist" o "Blue Exorcist" è stato uno degli shounen più attesi dell'annata 2011, già dalla campagna pubblicitaria che girava prima di aprile sulle tv nipponiche. Ha riscosso indiscutibilmente un discreto successo, ma per come era stato annunciato in pompa magna, beh, ci si aspettava un po' di più da quest'anime. Ma veniamo dunque all'analisi della trama.
Trama
La trama si concentra principalmente sulla storia dei due protagonisti dell'anime, i due fratelli Rin e Yukio Okumura e sui loro intrecci e relazioni con i diversi personaggi che incontreranno via via che l'anime prenderà avvio.
La storia all'inizio verte molto sui sentimenti di Rin, sui suoi pensieri e sulle sue scelte, che lo porteranno a entrare nel mondo degli esorcisti, a causa anche di un episodio che lo segnerà molto e che lo porterà a prendere tale decisione. Con il proseguire della storia, l'anime si concentrerà anche sul personaggio di Yukio, sulle sue scelte, sui suoi dubbi, e sulla preoccupazione per il potere del fratello, che in alcuni casi lo porterà ad essere invidioso di lui. Amalgamate nel tutto una scuola per esorcisti che di tranquillo ha ben poco, un direttore davvero strano e misterioso e il re dei demoni che senza esitazione userà ogni modo possibile per recuperare ciò che cerca. Insomma "Ao no Exorcist" è un'anime che basa anche la sua storia sulla grande capacità di mettere dei colpi di scena davvero notevoli, che vi lasceranno di stucco con il proseguire della storia.
Character design
Senza dubbio abbiamo a che fare con uno shoUnen che va ad aprirsi una gran fetta di pubblico (non solo maschile per intenderci), più portato alla commedia e alle tipiche giornate "quotidiane" in una scuola per esorcisti (che di quotidiano ovviamente hanno ben poco), e che di rado, all'inizio, si concede all'azione e alle battaglie, per concentrarsi principalmente sulla storia dei due fratelli e dei personaggi con cui verranno a contatto. La struttura dei personaggi è ben solida, e nonostante sia stereotipata ognuno ha la sua storia, i suoi sentimenti, i suoi pensieri. Insomma i personaggi come si vedrà fin da subito sono stati tutti caratterizzati per bene, non ci sono personaggi più curati o meno curati come è facile riscontrare nelle opere shounen e, di sicuro anche per merito dell'autrice del manga, l'anime risulta godibile anche dal pubblico femminile - in genere poco avvezzo a questo genere di anime -, vista la presenza di protagoniste femminili che cambieranno la prospettiva dell'anime con le loro vicende, dando spunti in più a un anime che sarebbe caduto altrimenti nel banale e nel già visto.
Colonna sonora
Le musiche che accompagnano l'anime sono di sicuro effetto e aiuteranno il pubblico a immergersi in un mondo che pulsa e respira, sopratutto nei momenti più intensi dell'anime, dove l'accompagnamento parlerà e descriverà la vicenda più di ogni parola. Il doppiaggio oltretutto risulta ben curato, non cadendo nel banale ma sottolineando gli stati d'animo dei personaggi durante le scene. Per quanto riguarda le opening e le ending sono certamente molto affini alle tematiche dell'anime e ben si adattano alle atmosfere e allo scenario non risultando banali.
Motivazione del voto
A questo punto della recensione, vi chiederete come mai il voto non sia stato superiore a quello che ho dato. Beh, di certo vi consiglio di vederlo, lungi da questa recensione, per farvi una vostra idea personale perché, oltretutto, l'anime merita davvero di essere visto tutto e vi prenderà senza che nemmeno ve ne accorgerete e vi spingerà a volere vedere come si concluderà la vicenda, il tutto in 25 episodi. Forse è proprio questo il limite di "Ao no Exorcist", è stato limitato e striminzito "con forza" in 25 episodi quando invece con un numero di episodi maggiori la trama poteva avere più ampio respiro e i personaggi avrebbero acquisito maggiore spessore. Oltretutto, di carne al fuoco e di spunti per continuare, ce ne sono davvero tanti, e molto probabilmente a questa si accosterà (si spera) una seconda serie, perché alla fine dell'ultimo episodio si rimane un po' con l'amaro in bocca per un'anime che meritava sicuramente di più. Lunghezza dell'anime a parte, "Ao no Exorcist" rimane uno degli shounen migliori del 2011, da visionare e vedere nella sua interezza: vi strapperà più di un sorriso e vi stupirà con colpi di scena che di sicuro vi terranno incollati per "sapere come va a finire". Inoltre si basa su un character design e su dei tratti dei personaggi davvero ben curati e di buona qualità, che favoriranno non di poco la visione. Quindi non posso che augurarvi una buona visione per quest'anime che nonostante tutto merita di essere visto.
Trama
La trama si concentra principalmente sulla storia dei due protagonisti dell'anime, i due fratelli Rin e Yukio Okumura e sui loro intrecci e relazioni con i diversi personaggi che incontreranno via via che l'anime prenderà avvio.
La storia all'inizio verte molto sui sentimenti di Rin, sui suoi pensieri e sulle sue scelte, che lo porteranno a entrare nel mondo degli esorcisti, a causa anche di un episodio che lo segnerà molto e che lo porterà a prendere tale decisione. Con il proseguire della storia, l'anime si concentrerà anche sul personaggio di Yukio, sulle sue scelte, sui suoi dubbi, e sulla preoccupazione per il potere del fratello, che in alcuni casi lo porterà ad essere invidioso di lui. Amalgamate nel tutto una scuola per esorcisti che di tranquillo ha ben poco, un direttore davvero strano e misterioso e il re dei demoni che senza esitazione userà ogni modo possibile per recuperare ciò che cerca. Insomma "Ao no Exorcist" è un'anime che basa anche la sua storia sulla grande capacità di mettere dei colpi di scena davvero notevoli, che vi lasceranno di stucco con il proseguire della storia.
Character design
Senza dubbio abbiamo a che fare con uno shoUnen che va ad aprirsi una gran fetta di pubblico (non solo maschile per intenderci), più portato alla commedia e alle tipiche giornate "quotidiane" in una scuola per esorcisti (che di quotidiano ovviamente hanno ben poco), e che di rado, all'inizio, si concede all'azione e alle battaglie, per concentrarsi principalmente sulla storia dei due fratelli e dei personaggi con cui verranno a contatto. La struttura dei personaggi è ben solida, e nonostante sia stereotipata ognuno ha la sua storia, i suoi sentimenti, i suoi pensieri. Insomma i personaggi come si vedrà fin da subito sono stati tutti caratterizzati per bene, non ci sono personaggi più curati o meno curati come è facile riscontrare nelle opere shounen e, di sicuro anche per merito dell'autrice del manga, l'anime risulta godibile anche dal pubblico femminile - in genere poco avvezzo a questo genere di anime -, vista la presenza di protagoniste femminili che cambieranno la prospettiva dell'anime con le loro vicende, dando spunti in più a un anime che sarebbe caduto altrimenti nel banale e nel già visto.
Colonna sonora
Le musiche che accompagnano l'anime sono di sicuro effetto e aiuteranno il pubblico a immergersi in un mondo che pulsa e respira, sopratutto nei momenti più intensi dell'anime, dove l'accompagnamento parlerà e descriverà la vicenda più di ogni parola. Il doppiaggio oltretutto risulta ben curato, non cadendo nel banale ma sottolineando gli stati d'animo dei personaggi durante le scene. Per quanto riguarda le opening e le ending sono certamente molto affini alle tematiche dell'anime e ben si adattano alle atmosfere e allo scenario non risultando banali.
Motivazione del voto
A questo punto della recensione, vi chiederete come mai il voto non sia stato superiore a quello che ho dato. Beh, di certo vi consiglio di vederlo, lungi da questa recensione, per farvi una vostra idea personale perché, oltretutto, l'anime merita davvero di essere visto tutto e vi prenderà senza che nemmeno ve ne accorgerete e vi spingerà a volere vedere come si concluderà la vicenda, il tutto in 25 episodi. Forse è proprio questo il limite di "Ao no Exorcist", è stato limitato e striminzito "con forza" in 25 episodi quando invece con un numero di episodi maggiori la trama poteva avere più ampio respiro e i personaggi avrebbero acquisito maggiore spessore. Oltretutto, di carne al fuoco e di spunti per continuare, ce ne sono davvero tanti, e molto probabilmente a questa si accosterà (si spera) una seconda serie, perché alla fine dell'ultimo episodio si rimane un po' con l'amaro in bocca per un'anime che meritava sicuramente di più. Lunghezza dell'anime a parte, "Ao no Exorcist" rimane uno degli shounen migliori del 2011, da visionare e vedere nella sua interezza: vi strapperà più di un sorriso e vi stupirà con colpi di scena che di sicuro vi terranno incollati per "sapere come va a finire". Inoltre si basa su un character design e su dei tratti dei personaggi davvero ben curati e di buona qualità, che favoriranno non di poco la visione. Quindi non posso che augurarvi una buona visione per quest'anime che nonostante tutto merita di essere visto.
"Ao No Exorcist" è forse uno degli anime più attesi dell'annata 2011, e infatti eccolo qui, bello pronto, che segue di pari passo le orme del manga. Ma siamo sicuri che sia tutto seguito alla lettera?
Trama
Beh, la trama non si discosta moltissimo da quella del manga: abbiamo principalmente due protagonisti, Rin e Yukio, figli di Satana, che scopriranno di essere tali solo dopo la morte del loro tutore, Shiro Fujimoto. Di lì in poi, Rin, colui che riesce a padroneggiare le fiamme blu che sono racchiuse in una spada chiamata Kurikara, si porrà come obbiettivo principale quello di uccidere Satana.
Fin qui tutto bene. L'anime in sé per sé segue molto il manga, se non fosse per gli episodi finali, che subiscono una svolta alla "Soul Eater", portandoci a un finale diverso, certo sempre piacevole, ma diverso. I personaggi non sono troppo banali, tranne un paio che sono veramente inutili e fungono da comparse. Quello che però non condivido è la stupidità di parecchie azioni di Rin, che senza spiegare nulla sfodera la spada e la punta a chiunque, perfino ai suoi amici.
Lato Tecnico
Come lato tecnico, dal punto di vista grafico devo dire che è stata applicata una particolare cura all'animazione e alla mimica facciale, che si presenta veramente di altissimo livello: tranne che per alcune scene in cui la telecamera virtuale è lontana dall'azione, il dettaglio è sempre massimo e mai banale. Ottimo l'uso dei filtri grafici e della CG, che dona un tocco di dinamicità in più all'azione. Le OST e le sigle poi sono veramente belle, catturano fin da subito e danno al telespettatore la voglia di riascoltarle, anche quando magari si è finito di vedere tutto l'anime.
Commento finale
Se non fosse per la parte finale dell'anime, sicuramente si sarebbe meritato anche un voto più alto. Peccato, davvero, forse era una questione di completezza per rientrare nei 25 episodi. Mi aspetto una seconda serie.
Voto finale: 8
Trama
Beh, la trama non si discosta moltissimo da quella del manga: abbiamo principalmente due protagonisti, Rin e Yukio, figli di Satana, che scopriranno di essere tali solo dopo la morte del loro tutore, Shiro Fujimoto. Di lì in poi, Rin, colui che riesce a padroneggiare le fiamme blu che sono racchiuse in una spada chiamata Kurikara, si porrà come obbiettivo principale quello di uccidere Satana.
Fin qui tutto bene. L'anime in sé per sé segue molto il manga, se non fosse per gli episodi finali, che subiscono una svolta alla "Soul Eater", portandoci a un finale diverso, certo sempre piacevole, ma diverso. I personaggi non sono troppo banali, tranne un paio che sono veramente inutili e fungono da comparse. Quello che però non condivido è la stupidità di parecchie azioni di Rin, che senza spiegare nulla sfodera la spada e la punta a chiunque, perfino ai suoi amici.
Lato Tecnico
Come lato tecnico, dal punto di vista grafico devo dire che è stata applicata una particolare cura all'animazione e alla mimica facciale, che si presenta veramente di altissimo livello: tranne che per alcune scene in cui la telecamera virtuale è lontana dall'azione, il dettaglio è sempre massimo e mai banale. Ottimo l'uso dei filtri grafici e della CG, che dona un tocco di dinamicità in più all'azione. Le OST e le sigle poi sono veramente belle, catturano fin da subito e danno al telespettatore la voglia di riascoltarle, anche quando magari si è finito di vedere tutto l'anime.
Commento finale
Se non fosse per la parte finale dell'anime, sicuramente si sarebbe meritato anche un voto più alto. Peccato, davvero, forse era una questione di completezza per rientrare nei 25 episodi. Mi aspetto una seconda serie.
Voto finale: 8
"Ao no Exorcist" a mio avviso è un anime ricco, intenso, importante. Mi ha saputo veramente dare molto. Composto da 25 episodi, non ha smesso mai di stupirmi.
Diamo un'occhiata alla trama.
Rin Okumura è un ragazzo quindicenne che non la smette di combinare casini. Sempre secondo a suo fratello, Yukio, si dà da fare, ma è tutto inutile: il suo carattere lo porta sempre a utilizzare le mani prima del dovuto. Fatto sta che i due gemelli (orfani, adottati da un padre in un'abazia) sono in realtà i figli di Satana, nati da una donna umana.
Qui esistono due mondi, l'uno lo specchio dell'altro, chiamati Assiah, il mondo umano, e Gehenna, quello demoniaco: essi non dovrebbero essere collegati, ma Satana conosce il modo per venire su Assiah.
Vediamo subito una trama differente dalle altre del genere, con però molti aspetti comuni con altre storie. L'intreccio e lo svolgimento della storia però saranno di grande impatto: la conclusione sarà emozionante. Per quelli che, come me, hanno la lacrima facile, sarà anche commovente. La maggior parte delle cose si scopre alla fine; si respira una fortissima aria di suspense. La storia pian piano va sciogliendosi, colui che guarda potrà certamente ricostruire il puzzle pezzo per pezzo senza lasciarne indietro neanche un tassello. Tutto accade per un motivo e niente è legato solo ai propri sentimenti.
Tematiche: se c'è da fare una critica su quest'anime, non si può certamente farla sulle tematiche su cui va a parare. L'amicizia, l'amore, la fratellanza, la solitudine... è tutto trattato. Tutto quello che viene raccontato si può descrivere in questa morale: "Se un amico è vero, non ti lascerà mai indietro, da solo. Bensì riuscirà a comprenderti e a accettarti. Non importa cosa sei, ma cosa dimostri di essere. Ognuno di noi, per stare bene, deve avere degli amici che riescano ad accettarti così come sei. L'amore di una persona è un sentimento fortissimo e può indurre alcuni a fare delle scelte difficili che però, spesso, si rivelano sbagliate. Non tutto quello che però sembra cattivo lo è, magari la strada che ha percorso è stata sì quella sbagliata, ma le intenzioni erano buone. Un fratello è pur sempre un fratello, bisogna aver cura della propria famiglia. Se non ci si può fidare dei propri genitori, di chi altri ci si può fidare? Bisogna ricordarsi che c'è sempre qualcuno con noi, non c'è bisogno di fare tutto da soli. Comportati con gli altri come vorresti che gli altri si comportassero con te, solo così non rimarrai solo."
Possono sembrare frasi banali, ma nascondono molte verità che, ahimè, quest'anime offre su un piatto d'argento. Tramite il tema dell'esorcismo, è riuscito a trasmettermi tutto ciò, a ribadire dei concetti che già avevo e a farmi sicura di altri. Secondo me èè veramente bello trovare la morale in un anime, questo perché così ci rendiamo conto che non sono cose stupide, bensì intelligenti.
La grafica è veramente fantastica. Ombre e luci si alternano in un gioco di colori piacevole e ben assortito. Le gradazioni cromatiche sono abbastanza realistiche. Il disegno è pulito e semplice, ma con un tocco di personalità. Le persone e tutto il resto hanno le giuste proporzioni e ciò rende quest'anime gradevole alla visione. I disegni a volte sono poco seri, ma comunque divertenti, atti a farci ridere.
La musica: grande pecca di quest'anime devo dire sono le opening e le ending che, personalmente, non ho apprezzato. Niente da dire però sull'accompagnamento strumentale della maggior parte della vicenda, che m'è piaciuto parecchio. I momenti tesi erano resi specialmente dalla colonna sonora più che dalle parole o dai disegni. Il doppiaggio è fatto benissimo: voci dei personaggi azzeccate, tempismi perfetti, niente da ridire.
Per la presenza di scene un po' crude non consiglio quest'anime a dei bambini, anche perché non ne capirebbero molto il senso. Credo quindi ci sia bisogno di una certa maturità per visionarlo: giovani ragazzi (e ragazze, per le appassionate del genere) o persino anche gli adulti sono il pubblico ideale.
Concludo dicendo che quest'opera è degna di essere vista e vissuta da ognuno di noi a modo proprio, perché oltre a essere un anime è anche un'importante esperienza di vita, ovviamente per chi, come me, quando guarda un anime si impersona in un tale personaggio.
Diamo un'occhiata alla trama.
Rin Okumura è un ragazzo quindicenne che non la smette di combinare casini. Sempre secondo a suo fratello, Yukio, si dà da fare, ma è tutto inutile: il suo carattere lo porta sempre a utilizzare le mani prima del dovuto. Fatto sta che i due gemelli (orfani, adottati da un padre in un'abazia) sono in realtà i figli di Satana, nati da una donna umana.
Qui esistono due mondi, l'uno lo specchio dell'altro, chiamati Assiah, il mondo umano, e Gehenna, quello demoniaco: essi non dovrebbero essere collegati, ma Satana conosce il modo per venire su Assiah.
Vediamo subito una trama differente dalle altre del genere, con però molti aspetti comuni con altre storie. L'intreccio e lo svolgimento della storia però saranno di grande impatto: la conclusione sarà emozionante. Per quelli che, come me, hanno la lacrima facile, sarà anche commovente. La maggior parte delle cose si scopre alla fine; si respira una fortissima aria di suspense. La storia pian piano va sciogliendosi, colui che guarda potrà certamente ricostruire il puzzle pezzo per pezzo senza lasciarne indietro neanche un tassello. Tutto accade per un motivo e niente è legato solo ai propri sentimenti.
Tematiche: se c'è da fare una critica su quest'anime, non si può certamente farla sulle tematiche su cui va a parare. L'amicizia, l'amore, la fratellanza, la solitudine... è tutto trattato. Tutto quello che viene raccontato si può descrivere in questa morale: "Se un amico è vero, non ti lascerà mai indietro, da solo. Bensì riuscirà a comprenderti e a accettarti. Non importa cosa sei, ma cosa dimostri di essere. Ognuno di noi, per stare bene, deve avere degli amici che riescano ad accettarti così come sei. L'amore di una persona è un sentimento fortissimo e può indurre alcuni a fare delle scelte difficili che però, spesso, si rivelano sbagliate. Non tutto quello che però sembra cattivo lo è, magari la strada che ha percorso è stata sì quella sbagliata, ma le intenzioni erano buone. Un fratello è pur sempre un fratello, bisogna aver cura della propria famiglia. Se non ci si può fidare dei propri genitori, di chi altri ci si può fidare? Bisogna ricordarsi che c'è sempre qualcuno con noi, non c'è bisogno di fare tutto da soli. Comportati con gli altri come vorresti che gli altri si comportassero con te, solo così non rimarrai solo."
Possono sembrare frasi banali, ma nascondono molte verità che, ahimè, quest'anime offre su un piatto d'argento. Tramite il tema dell'esorcismo, è riuscito a trasmettermi tutto ciò, a ribadire dei concetti che già avevo e a farmi sicura di altri. Secondo me èè veramente bello trovare la morale in un anime, questo perché così ci rendiamo conto che non sono cose stupide, bensì intelligenti.
La grafica è veramente fantastica. Ombre e luci si alternano in un gioco di colori piacevole e ben assortito. Le gradazioni cromatiche sono abbastanza realistiche. Il disegno è pulito e semplice, ma con un tocco di personalità. Le persone e tutto il resto hanno le giuste proporzioni e ciò rende quest'anime gradevole alla visione. I disegni a volte sono poco seri, ma comunque divertenti, atti a farci ridere.
La musica: grande pecca di quest'anime devo dire sono le opening e le ending che, personalmente, non ho apprezzato. Niente da dire però sull'accompagnamento strumentale della maggior parte della vicenda, che m'è piaciuto parecchio. I momenti tesi erano resi specialmente dalla colonna sonora più che dalle parole o dai disegni. Il doppiaggio è fatto benissimo: voci dei personaggi azzeccate, tempismi perfetti, niente da ridire.
Per la presenza di scene un po' crude non consiglio quest'anime a dei bambini, anche perché non ne capirebbero molto il senso. Credo quindi ci sia bisogno di una certa maturità per visionarlo: giovani ragazzi (e ragazze, per le appassionate del genere) o persino anche gli adulti sono il pubblico ideale.
Concludo dicendo che quest'opera è degna di essere vista e vissuta da ognuno di noi a modo proprio, perché oltre a essere un anime è anche un'importante esperienza di vita, ovviamente per chi, come me, quando guarda un anime si impersona in un tale personaggio.
Fino a metà serie ero certa del mio sette e mezzo, alcuni picchi da 8 a volte perché l'argomento straritrito era stato preso bene creando qualcosa che non fosse davvero già visto, ma poi tutto precipita in uno schifo e io mi limito al 6 politico.
Ha promesso bene e ha disatteso alla grande, questa la verità. La trama scelta non è delle più facili, argomento stragettonato in film libri e anime, quindi era una sfida: il figlio del demonio, il gemello umano, l'ordine degli esorcisti, un demone fuori canone come Mefisto che crea una sorta di "svizzera" dove potere giocare e vedere le divertenti reazioni umane. Che dire, tanta carne al fuoco che parte ben concatenata e gestita.
Rin, il nostro protagonista, non solo è il figlio di satana con i poteri demoniaci di papino, ma è anche il figlio adottivo di un esorcista fuori canone (nonché il più grande esorcista all'epoca vivente), Shiro, che guarda le cose da un punto di vista meno dogmatico e religioso e si limita a scegliere umanamente. La sua dipartita per salvare il "figlio del demonio" in quanto suo figlio scatena in Rin la volontà di diventare un esorcista, ma proprio a questo punto scopre che il gemello è già nell'ordine e non solo il loro legame, dato per scontato in quanto fratelli, ma anche le loro indoli finisco a confronto e scontro, man mano entrambi finiscono sempre più invischiati nella questione "caccia ai demoni".
Sì le carte sono state scelte bene, purtroppo sono state giocate malissimo. Tutto va bene fino a che non si trasforma in un casino delirante con il sogno d'amore andato male di Satana e consorte e la battaglia religiosa per chiudere il cancello con la geenna. La verità è che gli episodi sono partiti benissimo, l'analisi dei personaggi non era banale e stereotipata, Rin non è l'eroe anzi, è un casino umano, ma è bella proprio la sua umanità che supera di gran lunga la logica razionale e spietata del fratello gemello che tecnicamente dovrebbe essere molto ma molto più umano di lui. Intrigante come si confrontano per tutta la prima parte dell'anime, come le sicurezze di Yukio sono minate dalle reazioni di questo fratello che vuole essere trattato da umano a prescindere e non mette mai in discussione il loro legame, mentre lui si chiede quanto è responsabile per questo demone fratello che si ritrova e quanto invece è in astio e gelosia per questo fratello casinista che si concede sempre avventatezze.
E' proprio bello vedere il confronto come persone, non come demone vs. uomini; il giudizio e i legami che subisce e crea Rin, durante il suo addestramento con gli altri esorcisti; l'analisi non sempre approfondita, ma sufficiente dei comprimari; il concetto di accettazione di un compagno d'armi demone che mina i dogmi di chi segue la via degli esorcisti. Insomma era davvero qualcosa di notevole, almeno all'inizio, ma purtroppo tutto collassa.
L'analisi introspettiva muore in favore di momenti di azione sgradevoli rispetto la trama in trattazione con rincorse ad appigli per dare tutte le spiegazioni, in qualche modo, prima della fine della serie, che di fatto non si conclude nemmeno per davvero, cambia solo il punto di vista di chi resta lasciando aperte le porte per una possibile seconda serie. E dato che questa suona tanto serie commerciale forse ci sarà, chissà.
Il profilo tecnico non è per niente male, i disegni sono puliti, non bellissimi ma non male, in linea con le serie 2011 diciamo così. Le musiche sono davvero buone, ending ed opening orecchiabili e piacevoli. Insomma aveva davvero le basi e le fondamenta per essere qualcosa di notevole quest'anime, ma purtroppo la trama si lancia in intrecci che non riesce poi a sostenere e si scade in un inqualificabile ridicolo.
Non mi sento tuttavia di sconsigliare in toto la serie, senza ombra di dubbio è meglio di tante altre cose che ci sono in giro di recente e fino a metà serie è davvero meritevole, peccato.
Ha promesso bene e ha disatteso alla grande, questa la verità. La trama scelta non è delle più facili, argomento stragettonato in film libri e anime, quindi era una sfida: il figlio del demonio, il gemello umano, l'ordine degli esorcisti, un demone fuori canone come Mefisto che crea una sorta di "svizzera" dove potere giocare e vedere le divertenti reazioni umane. Che dire, tanta carne al fuoco che parte ben concatenata e gestita.
Rin, il nostro protagonista, non solo è il figlio di satana con i poteri demoniaci di papino, ma è anche il figlio adottivo di un esorcista fuori canone (nonché il più grande esorcista all'epoca vivente), Shiro, che guarda le cose da un punto di vista meno dogmatico e religioso e si limita a scegliere umanamente. La sua dipartita per salvare il "figlio del demonio" in quanto suo figlio scatena in Rin la volontà di diventare un esorcista, ma proprio a questo punto scopre che il gemello è già nell'ordine e non solo il loro legame, dato per scontato in quanto fratelli, ma anche le loro indoli finisco a confronto e scontro, man mano entrambi finiscono sempre più invischiati nella questione "caccia ai demoni".
Sì le carte sono state scelte bene, purtroppo sono state giocate malissimo. Tutto va bene fino a che non si trasforma in un casino delirante con il sogno d'amore andato male di Satana e consorte e la battaglia religiosa per chiudere il cancello con la geenna. La verità è che gli episodi sono partiti benissimo, l'analisi dei personaggi non era banale e stereotipata, Rin non è l'eroe anzi, è un casino umano, ma è bella proprio la sua umanità che supera di gran lunga la logica razionale e spietata del fratello gemello che tecnicamente dovrebbe essere molto ma molto più umano di lui. Intrigante come si confrontano per tutta la prima parte dell'anime, come le sicurezze di Yukio sono minate dalle reazioni di questo fratello che vuole essere trattato da umano a prescindere e non mette mai in discussione il loro legame, mentre lui si chiede quanto è responsabile per questo demone fratello che si ritrova e quanto invece è in astio e gelosia per questo fratello casinista che si concede sempre avventatezze.
E' proprio bello vedere il confronto come persone, non come demone vs. uomini; il giudizio e i legami che subisce e crea Rin, durante il suo addestramento con gli altri esorcisti; l'analisi non sempre approfondita, ma sufficiente dei comprimari; il concetto di accettazione di un compagno d'armi demone che mina i dogmi di chi segue la via degli esorcisti. Insomma era davvero qualcosa di notevole, almeno all'inizio, ma purtroppo tutto collassa.
L'analisi introspettiva muore in favore di momenti di azione sgradevoli rispetto la trama in trattazione con rincorse ad appigli per dare tutte le spiegazioni, in qualche modo, prima della fine della serie, che di fatto non si conclude nemmeno per davvero, cambia solo il punto di vista di chi resta lasciando aperte le porte per una possibile seconda serie. E dato che questa suona tanto serie commerciale forse ci sarà, chissà.
Il profilo tecnico non è per niente male, i disegni sono puliti, non bellissimi ma non male, in linea con le serie 2011 diciamo così. Le musiche sono davvero buone, ending ed opening orecchiabili e piacevoli. Insomma aveva davvero le basi e le fondamenta per essere qualcosa di notevole quest'anime, ma purtroppo la trama si lancia in intrecci che non riesce poi a sostenere e si scade in un inqualificabile ridicolo.
Non mi sento tuttavia di sconsigliare in toto la serie, senza ombra di dubbio è meglio di tante altre cose che ci sono in giro di recente e fino a metà serie è davvero meritevole, peccato.
Lo shounen rivelazione dell'anno. Presumo che questa affermazione su 'Ao no Exorcist' - o 'Blue Exorcist' se preferite - sia passabile per vera: vendite altissime sia in patria sia in Italia, tanto che in meno di sei mesi il primo numero è già sold out. Probabilmente all'anime si deve molta della popolarità acquisita, come spesso accade. Ma vi era sin da principio un errore strutturale fondamentale: stiamo parlando di un'opera con ben pochi volumi all'attivo, oltre che di una pubblicazione mensile che rallenta ancor più gli sviluppi. Pare comunque vi fosse una necessità stringente di produrre l'opera al più presto, così si è mandato in rovina uno sforzo realizzativo ingente. Sprecare delle OST fatte da band famose e sprecare giornate di lavoro di un team di animatori. Oltre che ovviamente sprecare buona parte del lavoro originale dell'autrice.
Non che si noti da subito: i primi episodi sono molto ma molto gradevoli, e si continua abbondantemente per più di metà dell'opera. Ecco, se fosse stato così fino alla fine non mi sarei fatto problemi a valutarlo con un sette, magari anche un otto. Non il capolavoro che ti cambia la vita, ma comunque un'opera più che sufficiente e gradevolissima. Ma ecco lo scempio: si infila tutto a un tratto una sorta di route alternativa che va a parare nelle solite ****** della fratellanza, del rispetto, dell'ecologia e quella cosa assurda che "sembra cattivo ma in realtà non lo è" in maniera del tutto incoerente e assurda rispetto alla storia originale. Anche lo stile dei combattimenti, che già trovavo un po' scialbo, diventa apparentemente spettacolare ma allo stesso tempo astruso, più l'ovvio power up non giustificato nei poteri.
Ovviamente anche il finale non può essere decente, ergo ci si infila un po' di ambiguità extra così da distruggere tutto in favore di una serie di sole due stagioni. Se si fosse curato davvero quest'adattamento, si sarebbe intanto aspettato almeno un anno così da adattare tutti i volumi o quasi con un bel "To Be Continued" che penso non avrebbe schifato nessuno. Penso che oramai si aspetti la fine dell'intera serie per rifare l'opera, possibilmente sin dall'inizio. Per ora non posso evitare di dare il minimo voto possibile a quest'opera, ma ribadisco che la colpa non è dell'opera o della storia in sé. Io per primo apprezzo il manga, anche se non lo ritengo un tale capolavoro diversamente da molti.
Non che si noti da subito: i primi episodi sono molto ma molto gradevoli, e si continua abbondantemente per più di metà dell'opera. Ecco, se fosse stato così fino alla fine non mi sarei fatto problemi a valutarlo con un sette, magari anche un otto. Non il capolavoro che ti cambia la vita, ma comunque un'opera più che sufficiente e gradevolissima. Ma ecco lo scempio: si infila tutto a un tratto una sorta di route alternativa che va a parare nelle solite ****** della fratellanza, del rispetto, dell'ecologia e quella cosa assurda che "sembra cattivo ma in realtà non lo è" in maniera del tutto incoerente e assurda rispetto alla storia originale. Anche lo stile dei combattimenti, che già trovavo un po' scialbo, diventa apparentemente spettacolare ma allo stesso tempo astruso, più l'ovvio power up non giustificato nei poteri.
Ovviamente anche il finale non può essere decente, ergo ci si infila un po' di ambiguità extra così da distruggere tutto in favore di una serie di sole due stagioni. Se si fosse curato davvero quest'adattamento, si sarebbe intanto aspettato almeno un anno così da adattare tutti i volumi o quasi con un bel "To Be Continued" che penso non avrebbe schifato nessuno. Penso che oramai si aspetti la fine dell'intera serie per rifare l'opera, possibilmente sin dall'inizio. Per ora non posso evitare di dare il minimo voto possibile a quest'opera, ma ribadisco che la colpa non è dell'opera o della storia in sé. Io per primo apprezzo il manga, anche se non lo ritengo un tale capolavoro diversamente da molti.
Sfortunatamente non posso attribuire a quest'anime un voto più alto, anche se, almeno nella prima metà buona della serie, la valutazione complessiva sarebbe stata almeno di un voto in più.
Partiamo con il dire che l'idea generale, benché non eccessivamente originale, si differenzia dal filone degli anime demoniaco/soprannaturali grazie a una buona cura dei dettagli e delle sfumature che ruotano attorno alla trama principale. Ottima è la caratterizzazione dei personaggi, benché in linea di massima incontriamo i soliti stereotipi e sottotipi: il ragazzo-eroe discriminato, il fratello ammirato e benvoluto da tutti, la ragazzina problematica buona di cuore innamorata di entrambi i protagonisti e così via.
Piuttosto buone sono le musiche, sia di accompagnamento sia di opening ed ending, che ritmicamente seguono l'azione senza mai diventare troppo invadenti o trascurabili.
Un voto in più lo meritano disegno e scenografia, le atmosfere non sono né troppo deprimenti né troppo frivole, i colori e i toni sono puntualmente azzeccati, il che rende quest'anime piacevole da vedere quanto a resa grafica e animazione.
Vediamo ora la trama: parla di due fratelli nati dalla concubina umana di Satana, il primo raffinato, composto e razionale, conscio della sua posizione di esorcista prodigio che sembra portarsi sulle spalle il peso del fratello, che, al contrario del primo, è un piantagrane ed esuberante bambinone, che un giorno casualmente scopre la sua discendenza demoniaca tramite il padre umano, che si rivelerà essere un esorcista del più alto rango, ovvero un paladino, ucciso poi dallo stesso Re degli inferi. Di qui in poi la storia si svolge all'interno di un'accademia mista tra scuola tradizionale e una nascosta di addestramento esorcisti. Fondamentalmente la buona caratterizzazione dei personaggi rende piacevole il filo conduttore della trama, tra colpi di scena leggermente scontati e avventure fantascientifiche.
Ciò che limita decisamente quest'anime e ne abbassa il voto è la velocità e la poca chiarezza delle ultime puntate, i cambi di situazione ingiustificati, le apparizioni di personaggi fondamentali totalmente sconnessi con il resto della storia e un finale per lo più scontato e poco approfondito. Ciò sarebbe accettabile per esempio in un anime con la metà del numero delle puntate, dove non ci si può dilungare sugli approfondimenti della storia, ma vedere l'intero epilogo riassunto nelle ultime due, quando in più di un'occasione diversi episodi sembrano inseriti a mo' di filler, purtroppo l'intera opera perde largamente di credibilità.
Tutto sommato 'Ao no Exorcist' si lascia piacevolmente vedere ed è un buon passatempo, se cercate però una storia uniforme con una consequenzialità temporale ben marcata e chiara questo anime non fa per voi.
Partiamo con il dire che l'idea generale, benché non eccessivamente originale, si differenzia dal filone degli anime demoniaco/soprannaturali grazie a una buona cura dei dettagli e delle sfumature che ruotano attorno alla trama principale. Ottima è la caratterizzazione dei personaggi, benché in linea di massima incontriamo i soliti stereotipi e sottotipi: il ragazzo-eroe discriminato, il fratello ammirato e benvoluto da tutti, la ragazzina problematica buona di cuore innamorata di entrambi i protagonisti e così via.
Piuttosto buone sono le musiche, sia di accompagnamento sia di opening ed ending, che ritmicamente seguono l'azione senza mai diventare troppo invadenti o trascurabili.
Un voto in più lo meritano disegno e scenografia, le atmosfere non sono né troppo deprimenti né troppo frivole, i colori e i toni sono puntualmente azzeccati, il che rende quest'anime piacevole da vedere quanto a resa grafica e animazione.
Vediamo ora la trama: parla di due fratelli nati dalla concubina umana di Satana, il primo raffinato, composto e razionale, conscio della sua posizione di esorcista prodigio che sembra portarsi sulle spalle il peso del fratello, che, al contrario del primo, è un piantagrane ed esuberante bambinone, che un giorno casualmente scopre la sua discendenza demoniaca tramite il padre umano, che si rivelerà essere un esorcista del più alto rango, ovvero un paladino, ucciso poi dallo stesso Re degli inferi. Di qui in poi la storia si svolge all'interno di un'accademia mista tra scuola tradizionale e una nascosta di addestramento esorcisti. Fondamentalmente la buona caratterizzazione dei personaggi rende piacevole il filo conduttore della trama, tra colpi di scena leggermente scontati e avventure fantascientifiche.
Ciò che limita decisamente quest'anime e ne abbassa il voto è la velocità e la poca chiarezza delle ultime puntate, i cambi di situazione ingiustificati, le apparizioni di personaggi fondamentali totalmente sconnessi con il resto della storia e un finale per lo più scontato e poco approfondito. Ciò sarebbe accettabile per esempio in un anime con la metà del numero delle puntate, dove non ci si può dilungare sugli approfondimenti della storia, ma vedere l'intero epilogo riassunto nelle ultime due, quando in più di un'occasione diversi episodi sembrano inseriti a mo' di filler, purtroppo l'intera opera perde largamente di credibilità.
Tutto sommato 'Ao no Exorcist' si lascia piacevolmente vedere ed è un buon passatempo, se cercate però una storia uniforme con una consequenzialità temporale ben marcata e chiara questo anime non fa per voi.
Bellissimo. Non so cos'altro scrivere, trovo 'Ao no Exorcist' veramente stupendo. Mi piace la trama, mi piacciono i personaggi, mi piacciono le musiche e mi piacciono i disegni.
La storia parla di un ragazzo, Rin, che è figlio di Satana e vuole diventare un esorcista. C'è la solita storia di umani contro demoni ma qui è molto diversa. Ci sono anche patti segreti e la trama è avvincente. I personaggi sono ben caratterizzati e molto simpatici, almeno la maggior parte. In molti anime i personaggi sono solo copie, sono tutti uguali. In questo no, ognuno ha il proprio carattere.
Trovo veramente belle le opening, e anche le ending non sono da meno ma non raggiungono quei livelli. I disegni sono ben curati e fluidi, dei migliori che ho mai visto.
Consiglio 'Ao no Exorcist' a chi non è troppo smielato e lo sconsiglio a chi non vuole vedere sangue, ci sono certe scene veramente atroci. In conclusione il mio voto è assolutamente 10.
La storia parla di un ragazzo, Rin, che è figlio di Satana e vuole diventare un esorcista. C'è la solita storia di umani contro demoni ma qui è molto diversa. Ci sono anche patti segreti e la trama è avvincente. I personaggi sono ben caratterizzati e molto simpatici, almeno la maggior parte. In molti anime i personaggi sono solo copie, sono tutti uguali. In questo no, ognuno ha il proprio carattere.
Trovo veramente belle le opening, e anche le ending non sono da meno ma non raggiungono quei livelli. I disegni sono ben curati e fluidi, dei migliori che ho mai visto.
Consiglio 'Ao no Exorcist' a chi non è troppo smielato e lo sconsiglio a chi non vuole vedere sangue, ci sono certe scene veramente atroci. In conclusione il mio voto è assolutamente 10.
Rin e Yukio sono due gemelli nati dall'unione tra Satana e una donna umana. Quest'ultima muore nel darli alla luce, così i due bambini vengono allevati da Padre Shiro, un esorcista molto potente. Purtroppo però la pace per i tre non può durare a lungo e una serie di eventi fa sì che in Rin si risvegliano i poteri demoniaci e Padre Shiro muore ucciso da Satana. Dopo questa tragedia, Rin decide di diventare un esorcista, pur avendo compreso di essere un demone lui stesso. Così inizia la sua nuova vita all'Accademia True Cross, dove però scopre che il fratello l'ha già preceduto. Yukio infatti, oltre a studiare lì, è già un esorcista a tutti gli effetti, nonché nuovo professore del "povero" Rin.
La trama da qui in poi si articola in "stile Harry Potter" tra lezioni all'accademia, problemi con il Vaticano, siparietti con gli amici e ovviamente la lotta contro i demoni e il regno di Satana. Per quanto non originalissima, la storia è gestita piuttosto bene, avvincente e divertente/drammatica al punto giusto. L'unica nota negativa sono l'eccessivo buonismo e la solita morale da shounen ingenuo "gli uomini e i demoni devono andare d'amore e d'accordo, volersi bene e comprendersi a vicenda". Questa tematica è rappresentata soprattutto da Rin, che è molto tenero come personaggio (e, per carità, lo adoro), ma a tratti è davvero stomachevole con la sua eccessiva e candida ingenuità.
Invece trovo molto più interessante la figura di Yukio, in perenne lotta interiore tra bene e male, amore e odio per il fratello. Comunque alla fine tutti i personaggi mi sembrano abbastanza ben caratterizzati, ognuno con la propria storia e la propria personalità.
A livello visivo l'anime è fatto molto bene. Nulla da dire su disegni, colorazione, sfondi, ben fatti e molto accattivanti. Unica cosa, non mi piace la pucciosità di molti demoni, soprattutto quelli minori. Ciò dà al prodotto un aspetto piuttosto infantile, quando poi in altre scene fa vedere fiumi di sangue e mostruosità raccapriccianti. Diciamo che tutta l'opera rimane in questo strano equilibrio tra ilarità e tensione, che poi è una caratteristica di molti shounen. Anche le animazioni sono molto buone e ti fanno davvero godere le scene d'azione. Bene anche la colonna sonora, azzeccata in ogni situazione; le sigle, in particolare, le trovo tutte belle a pari-merito. Ma più di tutto ho adorato il doppiaggio: Nobuhiko Okamoto e Jun Fukuyama nei panni, rispettivamente, di Rin e Yukio non potevano essere più azzeccati.
In conclusione, anche se non esente da difetti, 'Ao no Exorcist' è davvero un buon prodotto e da parte mia un 8 se lo merita tutto. Ora aspetto di vedere il film e di leggere il manga, che da quello che ho capito si discosta parecchio dall'anime.
La trama da qui in poi si articola in "stile Harry Potter" tra lezioni all'accademia, problemi con il Vaticano, siparietti con gli amici e ovviamente la lotta contro i demoni e il regno di Satana. Per quanto non originalissima, la storia è gestita piuttosto bene, avvincente e divertente/drammatica al punto giusto. L'unica nota negativa sono l'eccessivo buonismo e la solita morale da shounen ingenuo "gli uomini e i demoni devono andare d'amore e d'accordo, volersi bene e comprendersi a vicenda". Questa tematica è rappresentata soprattutto da Rin, che è molto tenero come personaggio (e, per carità, lo adoro), ma a tratti è davvero stomachevole con la sua eccessiva e candida ingenuità.
Invece trovo molto più interessante la figura di Yukio, in perenne lotta interiore tra bene e male, amore e odio per il fratello. Comunque alla fine tutti i personaggi mi sembrano abbastanza ben caratterizzati, ognuno con la propria storia e la propria personalità.
A livello visivo l'anime è fatto molto bene. Nulla da dire su disegni, colorazione, sfondi, ben fatti e molto accattivanti. Unica cosa, non mi piace la pucciosità di molti demoni, soprattutto quelli minori. Ciò dà al prodotto un aspetto piuttosto infantile, quando poi in altre scene fa vedere fiumi di sangue e mostruosità raccapriccianti. Diciamo che tutta l'opera rimane in questo strano equilibrio tra ilarità e tensione, che poi è una caratteristica di molti shounen. Anche le animazioni sono molto buone e ti fanno davvero godere le scene d'azione. Bene anche la colonna sonora, azzeccata in ogni situazione; le sigle, in particolare, le trovo tutte belle a pari-merito. Ma più di tutto ho adorato il doppiaggio: Nobuhiko Okamoto e Jun Fukuyama nei panni, rispettivamente, di Rin e Yukio non potevano essere più azzeccati.
In conclusione, anche se non esente da difetti, 'Ao no Exorcist' è davvero un buon prodotto e da parte mia un 8 se lo merita tutto. Ora aspetto di vedere il film e di leggere il manga, che da quello che ho capito si discosta parecchio dall'anime.
Premetto che non ho letto il manga quindi nel mio giudizio, ovviamente, non saranno presenti paragoni con il manga.
Iniziamo dicendo che 'Ao no Exorcist' è il classico shounen, a cui siamo tanto abituati. Infatti ritroveremo un protagonista, Rin, che dentro di sé ha un potere nascosto; la compagna timida e buona innamorata del protagonista; il rivale burbero e scontroso; l'antipatica saccente che puntualmente viene salvata dal protagonista e di colpo diventa meno antipatica. Insomma tutto già visto e già fatto da molti altri shounen.
La storia, a dire il vero, all'inizio parte decisamente bene per poi calare fino ad arrivare al finale che ho trovato bruttissimo. Una cosa che mi è piaciuta è la classificazione degli esorcisti secondo una scala gerarchica e secondo la classe (stile gdr), peccato che si sia deciso di gettare tutto alle ortiche sballando i valori di forza dei vari ranghi. Ad esempio è assurdo che il protagonista, nonostante sia un principiante, sia allo stesso livello se non più forte del Paladin, che dovrebbe essere l'esorcista più forte in assoluto.
I combattimenti sono spettacolari, ma purtroppo pochi e troppo spesso vedono coinvolto Rin, che spesso preferirà non combattere all'insegna del classico "Non voglio ucciderti perché voglio essere buono", mentre il resto dei personaggi non combatterà praticamente mai.
L'ambientazione mi sembra troppo "colorata", e troppo poco dark rispetto a quanto mi sarei aspettato da un anime che parla di demoni ed esorcisti, in generale mi sembra inappropriata.
La parte più riuscita dell'intero anime è sicuramente il lato tecnico. I disegni sono fantastici e le animazioni ottime. Guardando il primo episodio, si rimane impressionati dalle animazioni degli esserini demoniaci, e dalla pulizia del disegno in generale. Buono è anche il sonoro, con delle buone opening, nella norma.
Purtroppo l'anime non riesce a elevarsi nel mare immenso degli shounen, risultando senza personalità e soffrendo il confronto con opere come 'D gray man', che parla pure di esorcisti e demoni ma è dieci spanne sopra.
Storia: 5
Ambientazione: 5
Personaggi: 6
Combattimenti: 6
Colpi di scena: 6
Temi trattati: 5
Disegno e animazione: 9
Sonoro: 7
Alla fine 'Ao no Exorcist' è un anime sufficiente che non va oltre il classico compitino, anche se, come sempre, si spera che si riprenda con la seconda serie, che credo gli autori facciano visto il modo in cui si è conclusa la prima.
Iniziamo dicendo che 'Ao no Exorcist' è il classico shounen, a cui siamo tanto abituati. Infatti ritroveremo un protagonista, Rin, che dentro di sé ha un potere nascosto; la compagna timida e buona innamorata del protagonista; il rivale burbero e scontroso; l'antipatica saccente che puntualmente viene salvata dal protagonista e di colpo diventa meno antipatica. Insomma tutto già visto e già fatto da molti altri shounen.
La storia, a dire il vero, all'inizio parte decisamente bene per poi calare fino ad arrivare al finale che ho trovato bruttissimo. Una cosa che mi è piaciuta è la classificazione degli esorcisti secondo una scala gerarchica e secondo la classe (stile gdr), peccato che si sia deciso di gettare tutto alle ortiche sballando i valori di forza dei vari ranghi. Ad esempio è assurdo che il protagonista, nonostante sia un principiante, sia allo stesso livello se non più forte del Paladin, che dovrebbe essere l'esorcista più forte in assoluto.
I combattimenti sono spettacolari, ma purtroppo pochi e troppo spesso vedono coinvolto Rin, che spesso preferirà non combattere all'insegna del classico "Non voglio ucciderti perché voglio essere buono", mentre il resto dei personaggi non combatterà praticamente mai.
L'ambientazione mi sembra troppo "colorata", e troppo poco dark rispetto a quanto mi sarei aspettato da un anime che parla di demoni ed esorcisti, in generale mi sembra inappropriata.
La parte più riuscita dell'intero anime è sicuramente il lato tecnico. I disegni sono fantastici e le animazioni ottime. Guardando il primo episodio, si rimane impressionati dalle animazioni degli esserini demoniaci, e dalla pulizia del disegno in generale. Buono è anche il sonoro, con delle buone opening, nella norma.
Purtroppo l'anime non riesce a elevarsi nel mare immenso degli shounen, risultando senza personalità e soffrendo il confronto con opere come 'D gray man', che parla pure di esorcisti e demoni ma è dieci spanne sopra.
Storia: 5
Ambientazione: 5
Personaggi: 6
Combattimenti: 6
Colpi di scena: 6
Temi trattati: 5
Disegno e animazione: 9
Sonoro: 7
Alla fine 'Ao no Exorcist' è un anime sufficiente che non va oltre il classico compitino, anche se, come sempre, si spera che si riprenda con la seconda serie, che credo gli autori facciano visto il modo in cui si è conclusa la prima.
'Ao no exorcist' è un anime che ha avuto e ha (per il futuro) tutte le capacità per diventare un colossal, nel frattempo però si mantiene sulla mediocrità.
La storia parla di Rin Okumura, un ragazzo che fin da piccolo è cresciuto nel monastero di padre Fushimoto insieme al fratellino minore Yukio. Rin è Yukio non sono due ragazzi normali, sono i figli della relazione di Satana con un'umana e ben presto lo verranno a scoprire.
Satana uccide padre Fushimoto e Rin per vendicarsi si iscrive alla scuola per esorcisti dove insegna il fratello, e insieme inizieranno un'ardua lotta contro Satana.
I personaggi sono abbastanza ben fatti ma potrebbero dare di più. Mi spiego meglio, non fanno parte dei classici stereotipi e questo è un bene, però non sono neanche tutta questa bellezza e originalità, se dovessi dare un voto ai personaggi su una scala da 1 a 10 darei un 6. La cosa migliore di quest'anime è sicuramente la musica, le opening sono un qualcosa di stupendo sia la prima sia la seconda e le ending sono anch'esse carine, ma non a livello delle opening.
I disegni sono buoni, mi piacciono molto, si vede che la tecnica di disegno è molto buona, mentre la storia? Lasciamo perdere che è meglio, se avessi dovuto decidere il voto solo in base a disegni e opening avrei messo 10, quindi.
Per chi ha seguito il manga quest'anime è uno scempio, la storia segue il manga fino a un certo punto, poi si perde per strada e da lì in poi va di male in peggio. Basti pensare che in totale ci sono 25 puntate, una decina di puntate sono fedeli al manga, una decina sono filler e per esclusione rimangono un 5 puntate completamente estranee alla vera storia dove si conclude l'anime. Secondo voi bastano 5 puntate per dare un degno finale a un anime? Secondo me per niente ed è per questo che il mio voto è 5.
In conclusione 'Ao no exorcist' ha tutte le basi per diventare in futuro un ottimo anime, ammesso che continui, a questa prima stagione invece do un 5 e mi auguro che presto si trasformi in un 10.
Kyoraku
La storia parla di Rin Okumura, un ragazzo che fin da piccolo è cresciuto nel monastero di padre Fushimoto insieme al fratellino minore Yukio. Rin è Yukio non sono due ragazzi normali, sono i figli della relazione di Satana con un'umana e ben presto lo verranno a scoprire.
Satana uccide padre Fushimoto e Rin per vendicarsi si iscrive alla scuola per esorcisti dove insegna il fratello, e insieme inizieranno un'ardua lotta contro Satana.
I personaggi sono abbastanza ben fatti ma potrebbero dare di più. Mi spiego meglio, non fanno parte dei classici stereotipi e questo è un bene, però non sono neanche tutta questa bellezza e originalità, se dovessi dare un voto ai personaggi su una scala da 1 a 10 darei un 6. La cosa migliore di quest'anime è sicuramente la musica, le opening sono un qualcosa di stupendo sia la prima sia la seconda e le ending sono anch'esse carine, ma non a livello delle opening.
I disegni sono buoni, mi piacciono molto, si vede che la tecnica di disegno è molto buona, mentre la storia? Lasciamo perdere che è meglio, se avessi dovuto decidere il voto solo in base a disegni e opening avrei messo 10, quindi.
Per chi ha seguito il manga quest'anime è uno scempio, la storia segue il manga fino a un certo punto, poi si perde per strada e da lì in poi va di male in peggio. Basti pensare che in totale ci sono 25 puntate, una decina di puntate sono fedeli al manga, una decina sono filler e per esclusione rimangono un 5 puntate completamente estranee alla vera storia dove si conclude l'anime. Secondo voi bastano 5 puntate per dare un degno finale a un anime? Secondo me per niente ed è per questo che il mio voto è 5.
In conclusione 'Ao no exorcist' ha tutte le basi per diventare in futuro un ottimo anime, ammesso che continui, a questa prima stagione invece do un 5 e mi auguro che presto si trasformi in un 10.
Kyoraku
'Ao no exorcist' è partito con ottimi presupposti derivati da una storia intrigante che, nonostante parlasse di demoni (trama trita e ritrita), riusciva a coinvolgerti nei primi episodi, supportato da ottimi disegni, opening di qualità e colonne sonore piacevoli da sentire.
Detto questo vi chiederete perché io dia come voto 6 se ha così tante qualità? Ho notato un brusco calo dai primi episodi, quasi come se si volesse concluderlo alla svelta, lasciando diversi punti interrogativi su personaggi che nella reale storia - manga - hanno un ruolo importante. Per non parlare dei tanti filler che non hanno fatto che peggiorare l'anime.
In conclusione il mio voto è un 6, se lo avessi valutato solo sui primi 10 episodi avrebbe avuto un 8 senza dubbio. L'abbassamento deriva dalle tante lacune che si sono create velocizzando molto la trama.
Detto questo vi chiederete perché io dia come voto 6 se ha così tante qualità? Ho notato un brusco calo dai primi episodi, quasi come se si volesse concluderlo alla svelta, lasciando diversi punti interrogativi su personaggi che nella reale storia - manga - hanno un ruolo importante. Per non parlare dei tanti filler che non hanno fatto che peggiorare l'anime.
In conclusione il mio voto è un 6, se lo avessi valutato solo sui primi 10 episodi avrebbe avuto un 8 senza dubbio. L'abbassamento deriva dalle tante lacune che si sono create velocizzando molto la trama.
Se vi piacciono gli anime in cui i demoni si combattono a colpi di armi, spade e incantesimi, questo è quello che state cercando.
Ritroveremo il ragazzo adolescente un po' ribelle ed evitato da tutti ma con un grande potere che nemmeno lui sa di avere e che, nonostante lo scarso impegno in tutto, quando si arrabbia perde il controllo e vince contro il male (è il figlio di satana, altro che bruscolini). Perde il controllo, dicevo, e solo l'affetto di una fanciulla riesce a farlo ragionare e rinsavire - oibò.
Ritroveremo le situazioni scolastiche, eh già, questo ragazzo va pure a scuola con degli aspiranti esorcisti in una scuola, che mi ricorda molto 'Soul eater'.
Ritroveremo il bene che combatte il male, i demoni, usando altri demoni che però non sono del tutto cattivi.
Ritroveremo le persone (adulti) poco sinceri che sembrano amiche, ma non lo sono, ma forse lo sono, ma in realtà sono dei gran burattinai, peraltro simpatici, che manipolano le situazioni a fini oscuri per far scatenare l'eroe.
Poi abbiamo le tettone con la spada - professoressa esorcista che non prega, del resto a lei basta la spada -, abbiamo la compagna di classe timidissima ma con molto talento (una sorta di Hagumi "Hagu" di 'Honey and clover'), la prima della classe antipatica ma non troppo, e il più bravo della classe antipatico ed antagonista; almeno questo, gli autori l'hanno fatto punk e non alla Shutaro Mendo di 'Lamù la ragazza dello spazio', ecc.
Ritroviamo le situazioni tipiche di questi anime "non devi mai estrarre la spada sennò..." e viene puntualmente fatto. "Se gli altri scoprono le tue fiamme azzurre poi capiterà che... e non devi farlo" e poi capita che tutti scoprono le sue fiamme e succede un macello. Sì insomma tutte situazioni nuove mai viste in nessun anime di questo genere.
Unico fatto che mi dato un po' da pensare è che stavolta i creatori hanno preso vari spunti dalla religione cristiana mescolandolo con qualche spruzzo di tradizione giapponese, creando una sorta di minestrone fanta-religioso.
Non conoscendo molto la religione shintoista o buddhista, è probabile che l'autore abbia trattato e inventato partendo dal cristianesimo, un po' come abbiamo visto trattare e inventare sulle tradizioni religiose giapponesi moltissime volte in molti anime. Ecco quindi che sentirete nominare il Vaticano, preti, san Giovanni, vari passi del vangelo e così via pur di combattere il male, poi voleranno pallottole di acqua santa e, quando queste non bastano, vai con la spada ammazzademoni.
Per concludere diciamo che le animazioni e i disegni sono ben fatti e che, per situazioni e storia, questo è un anime per la fascia adolescenziale e per chi vuole un anime che, per genere e situazioni, sia già scontato nei contenuti.
Voto 6 e mezzo, de gustibus.
Ritroveremo il ragazzo adolescente un po' ribelle ed evitato da tutti ma con un grande potere che nemmeno lui sa di avere e che, nonostante lo scarso impegno in tutto, quando si arrabbia perde il controllo e vince contro il male (è il figlio di satana, altro che bruscolini). Perde il controllo, dicevo, e solo l'affetto di una fanciulla riesce a farlo ragionare e rinsavire - oibò.
Ritroveremo le situazioni scolastiche, eh già, questo ragazzo va pure a scuola con degli aspiranti esorcisti in una scuola, che mi ricorda molto 'Soul eater'.
Ritroveremo il bene che combatte il male, i demoni, usando altri demoni che però non sono del tutto cattivi.
Ritroveremo le persone (adulti) poco sinceri che sembrano amiche, ma non lo sono, ma forse lo sono, ma in realtà sono dei gran burattinai, peraltro simpatici, che manipolano le situazioni a fini oscuri per far scatenare l'eroe.
Poi abbiamo le tettone con la spada - professoressa esorcista che non prega, del resto a lei basta la spada -, abbiamo la compagna di classe timidissima ma con molto talento (una sorta di Hagumi "Hagu" di 'Honey and clover'), la prima della classe antipatica ma non troppo, e il più bravo della classe antipatico ed antagonista; almeno questo, gli autori l'hanno fatto punk e non alla Shutaro Mendo di 'Lamù la ragazza dello spazio', ecc.
Ritroviamo le situazioni tipiche di questi anime "non devi mai estrarre la spada sennò..." e viene puntualmente fatto. "Se gli altri scoprono le tue fiamme azzurre poi capiterà che... e non devi farlo" e poi capita che tutti scoprono le sue fiamme e succede un macello. Sì insomma tutte situazioni nuove mai viste in nessun anime di questo genere.
Unico fatto che mi dato un po' da pensare è che stavolta i creatori hanno preso vari spunti dalla religione cristiana mescolandolo con qualche spruzzo di tradizione giapponese, creando una sorta di minestrone fanta-religioso.
Non conoscendo molto la religione shintoista o buddhista, è probabile che l'autore abbia trattato e inventato partendo dal cristianesimo, un po' come abbiamo visto trattare e inventare sulle tradizioni religiose giapponesi moltissime volte in molti anime. Ecco quindi che sentirete nominare il Vaticano, preti, san Giovanni, vari passi del vangelo e così via pur di combattere il male, poi voleranno pallottole di acqua santa e, quando queste non bastano, vai con la spada ammazzademoni.
Per concludere diciamo che le animazioni e i disegni sono ben fatti e che, per situazioni e storia, questo è un anime per la fascia adolescenziale e per chi vuole un anime che, per genere e situazioni, sia già scontato nei contenuti.
Voto 6 e mezzo, de gustibus.
Questa nuova serie è stata davvero molto soddisfacente ed energica. Ha la capacità di coinvolgere lo spettatore e invogliarlo a proseguirne la visione, e questo senza avere una trama molto particolare e innovativa.
La storia narra delle avventure di Okumura Rin, figlio di Satana, ma cresciuto da un esorcista di fama mondiale, ormai di una certa età, di nome Shiro Fujimoto, che gli ha sempre nascosta la sua vera identità, fino al giorno della sua morte. Rin, dopo avere scoperto tutto il mondo dell'esorcismo e la vita segreta del "padre" Fujimoto, poco prima della morte di quest'ultimo, decide di vendicare il suo tutore e di sconfiggere Satana, suo padre.
"Ao no Exorcist" è un classico shounen capace di coinvolgere spettatori di ogni età, e di farli ridere continuamente con le gesta del protagonista, Rin.
Passando alla parte tecnica, e tralasciando la storia, direi che per quanto riguarda le animazioni siamo a un livello molto elevato, soprattutto per colori e luci. L'opening è davvero notevole, rispecchia appieno l'atmosfera dell'anime, mentre l'ending è inferiore, ma comunque bella quanto basta.
Ho già avuto modo di notare dei filler, e spero proprio che questi con il passare del tempo non prendano il sopravvento, visto la loro mediocrità.
Credo sia, per quanto sia riuscito a capire dai pochi episodi e capitoli usciti, un anime che introduce un nuovo personaggio per saga. Cosa che a me, personalmente, piace molto. Di sicuro ha tutte le carte in regola per diventare famoso, e credo proprio che con il passare del tempo lo diventerà.
La storia narra delle avventure di Okumura Rin, figlio di Satana, ma cresciuto da un esorcista di fama mondiale, ormai di una certa età, di nome Shiro Fujimoto, che gli ha sempre nascosta la sua vera identità, fino al giorno della sua morte. Rin, dopo avere scoperto tutto il mondo dell'esorcismo e la vita segreta del "padre" Fujimoto, poco prima della morte di quest'ultimo, decide di vendicare il suo tutore e di sconfiggere Satana, suo padre.
"Ao no Exorcist" è un classico shounen capace di coinvolgere spettatori di ogni età, e di farli ridere continuamente con le gesta del protagonista, Rin.
Passando alla parte tecnica, e tralasciando la storia, direi che per quanto riguarda le animazioni siamo a un livello molto elevato, soprattutto per colori e luci. L'opening è davvero notevole, rispecchia appieno l'atmosfera dell'anime, mentre l'ending è inferiore, ma comunque bella quanto basta.
Ho già avuto modo di notare dei filler, e spero proprio che questi con il passare del tempo non prendano il sopravvento, visto la loro mediocrità.
Credo sia, per quanto sia riuscito a capire dai pochi episodi e capitoli usciti, un anime che introduce un nuovo personaggio per saga. Cosa che a me, personalmente, piace molto. Di sicuro ha tutte le carte in regola per diventare famoso, e credo proprio che con il passare del tempo lo diventerà.
Ao no Exorcist è un anime veramente bello quasi sotto ogni punto di vista. Ha uno stile grafico senza pari e la storia prende proprio come nella versione cartacea.
Ho notato anche degli episodi filler, anche se siamo giunti ancora alla decima puntata. Questa prima stagione si concluderà purtroppo, secondo il mio modesto parere, nel punto più bello del manga, con 24/25 episodi penso. Anche perché il manga è mensile, quindi ancora dopo quasi 2 anni di serializzazione su Jump SQ ne sono usciti davvero pochi, di capitoli.
Concludendo consiglio a tutti gli amanti degli shounen la visione di questo fantastico anime. Rientra senza ombra di dubbio nella top 3 degli anime primaverili di questo 2011.
Ho notato anche degli episodi filler, anche se siamo giunti ancora alla decima puntata. Questa prima stagione si concluderà purtroppo, secondo il mio modesto parere, nel punto più bello del manga, con 24/25 episodi penso. Anche perché il manga è mensile, quindi ancora dopo quasi 2 anni di serializzazione su Jump SQ ne sono usciti davvero pochi, di capitoli.
Concludendo consiglio a tutti gli amanti degli shounen la visione di questo fantastico anime. Rientra senza ombra di dubbio nella top 3 degli anime primaverili di questo 2011.
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>
"Ao no Exorcist" è un anime davvero niente male. La storia mi ha subito interessato, e i personaggi ben caratterizzati fanno sì che ti ci affezioni subito, soprattutto al protagonista, un attacca brighe, e l'unica cosa che sa fare bene è cucinare.
Rin, il protagonista, è un ragazzo combina guai sempre coinvolto in qualche rissa e con una repulsione per lo studio; il suo gemello, di nome Yukio, invece è il suo esatto contrario. I due, orfani, sono stati adottati dalla chiesa, dove reverendo Fujimoto, un esorcista, si prese cura di loro come se fossero suoi figli. Un giorno Rin, dopo una specie d'incidente sul lavoro, comincia a vedere delle strane creature e durante una rissa un ragazzo si trasforma in un mostro: è in quell'occasione che Fujimoto gli svela che lui non è un essere umano, ma il figlio di un demone e di un umano, ma non di un demone qualunque, lui è il figlio di satana.
In seguito a una battaglia dove dei demoni attaccano la chiesa per rapire Rin e portarlo nel mondo dei demoni, reverendo Fujimoto viene ucciso da satana, allora Rin decide di diventare un esorcista, per impedire che altre persone muoiano per causa sua.
Alla scuola per esorcisti Rin scopre che uno dei professori è proprio suo fratello gemello che, avendo iniziato quella scuola all'età di 7 anni, era già diventato esorcista da ben 2 anni. Iniziano così varie avventure e nuove amicizie.
Purtroppo devo ancora finire di vederlo, ma penso che non "Ao no Exorcist" mi possa deludere. Oltre alla grafica molto bella trovo che la colonna sonora sia perfetta per questo tipo di anime. La sigla iniziale mi è piaciuta tanto da farmi venire voglia di scaricarla. In conclusione penso che quest'anime si meriti un bel 9.
"Ao no Exorcist" è un anime davvero niente male. La storia mi ha subito interessato, e i personaggi ben caratterizzati fanno sì che ti ci affezioni subito, soprattutto al protagonista, un attacca brighe, e l'unica cosa che sa fare bene è cucinare.
Rin, il protagonista, è un ragazzo combina guai sempre coinvolto in qualche rissa e con una repulsione per lo studio; il suo gemello, di nome Yukio, invece è il suo esatto contrario. I due, orfani, sono stati adottati dalla chiesa, dove reverendo Fujimoto, un esorcista, si prese cura di loro come se fossero suoi figli. Un giorno Rin, dopo una specie d'incidente sul lavoro, comincia a vedere delle strane creature e durante una rissa un ragazzo si trasforma in un mostro: è in quell'occasione che Fujimoto gli svela che lui non è un essere umano, ma il figlio di un demone e di un umano, ma non di un demone qualunque, lui è il figlio di satana.
In seguito a una battaglia dove dei demoni attaccano la chiesa per rapire Rin e portarlo nel mondo dei demoni, reverendo Fujimoto viene ucciso da satana, allora Rin decide di diventare un esorcista, per impedire che altre persone muoiano per causa sua.
Alla scuola per esorcisti Rin scopre che uno dei professori è proprio suo fratello gemello che, avendo iniziato quella scuola all'età di 7 anni, era già diventato esorcista da ben 2 anni. Iniziano così varie avventure e nuove amicizie.
Purtroppo devo ancora finire di vederlo, ma penso che non "Ao no Exorcist" mi possa deludere. Oltre alla grafica molto bella trovo che la colonna sonora sia perfetta per questo tipo di anime. La sigla iniziale mi è piaciuta tanto da farmi venire voglia di scaricarla. In conclusione penso che quest'anime si meriti un bel 9.
Questa nuova stagione di anime è stata particolarmente fruttuosa, riscattando forse in parte la convinzione che ormai non ci sono più opere capaci di uscire dall'anonimato e di coinvolgere pienamente lo spettatore. "Ao no Exorcist" fa appunto parte di questa cerchia (che non è comunque molto vasta), ma i motivi non sono quelli che ci si potrebbe aspettare.
Tanto per cominciare, se ci si riflette con cura, la trama non è tutto questo portento: il ragazzo è figlio di Satana, il re dei demoni, ed è nato dall'unione di quest'ultimo con una donna umana. Viene a scoprire le sue origini a causa di un "incidente" che lo segnerà profondamente, e questo lo spingerà a entrare all'Accademia della Vera Croce per diventare un esorcista, scampando così al destino che lo avrebbe visto braccato a vita e con nessuna alternativa se non essere ucciso o ritornare nel mondo dei demoni.
Sì, la trama non grida certamente alla novità, ma sono altri i motivi che rendono questo anime estremamente godibile.
Innanzitutto la grafica. Come ci si aspetta da un prodotto del 2011, le animazioni, i colori, e anche quel tocco di CG che non guasta mai rendono l'opera visibilmente allettante. E anche il gioco di ombre fa la sua porca figura.
Secondo poi, il comparto audio. L'opening è una rispettabilissima canzone degli UVERworld - rock, se non sbaglio -, che rende perfettamente quella che è l'atmosfera generale in cui si viene a muovere Okumura Rin, il nostro protagonista. L'ending è forse un po' mediocre, ma ritengo che la sigla di apertura da sola valga per due.
Infine, la caratterizzazione dei personaggi. Sono quelli che riescono a prenderti subito, Rin stesso su tutti, il che è una nota positiva, perché solitamente i personaggi principali vengono fatti risaltare troppo, fino a renderli quasi fastidiosi. E' un adorabile tsundere che non si può non amare, anche se forse sono di parte, essendo una ragazza. Sono personaggi che cominci ad amare presto, ai quali ti affezioni subito, che prendono insomma, non credo esista termine migliore.
E tutto questo mix contribuisce senza dubbio a rendere "Ao No Exorcist" un prodotto che può arrivare molto in alto. Do un 8 di fiducia, confidando nel fatto che non solo lo meriterà appieno nei prossimi episodi, ma riuscirà persino ad aumentarlo, se si impegna.
Tanto per cominciare, se ci si riflette con cura, la trama non è tutto questo portento: il ragazzo è figlio di Satana, il re dei demoni, ed è nato dall'unione di quest'ultimo con una donna umana. Viene a scoprire le sue origini a causa di un "incidente" che lo segnerà profondamente, e questo lo spingerà a entrare all'Accademia della Vera Croce per diventare un esorcista, scampando così al destino che lo avrebbe visto braccato a vita e con nessuna alternativa se non essere ucciso o ritornare nel mondo dei demoni.
Sì, la trama non grida certamente alla novità, ma sono altri i motivi che rendono questo anime estremamente godibile.
Innanzitutto la grafica. Come ci si aspetta da un prodotto del 2011, le animazioni, i colori, e anche quel tocco di CG che non guasta mai rendono l'opera visibilmente allettante. E anche il gioco di ombre fa la sua porca figura.
Secondo poi, il comparto audio. L'opening è una rispettabilissima canzone degli UVERworld - rock, se non sbaglio -, che rende perfettamente quella che è l'atmosfera generale in cui si viene a muovere Okumura Rin, il nostro protagonista. L'ending è forse un po' mediocre, ma ritengo che la sigla di apertura da sola valga per due.
Infine, la caratterizzazione dei personaggi. Sono quelli che riescono a prenderti subito, Rin stesso su tutti, il che è una nota positiva, perché solitamente i personaggi principali vengono fatti risaltare troppo, fino a renderli quasi fastidiosi. E' un adorabile tsundere che non si può non amare, anche se forse sono di parte, essendo una ragazza. Sono personaggi che cominci ad amare presto, ai quali ti affezioni subito, che prendono insomma, non credo esista termine migliore.
E tutto questo mix contribuisce senza dubbio a rendere "Ao No Exorcist" un prodotto che può arrivare molto in alto. Do un 8 di fiducia, confidando nel fatto che non solo lo meriterà appieno nei prossimi episodi, ma riuscirà persino ad aumentarlo, se si impegna.