City of Sin
City of Sin è un OAV hentai del 2001, composto da un singolo episodio, con un'ambientazione fantasy medievale. Gli hentai di questo genere non sono rari, ma la maggior parte si riducono a una sequenza di tentacle rape e scene di sesso che coinvolgono vergini guerrieri e mostruosi demoni, mentre invece l'opera in questione ha una trama leggermente più interessante, nonostante la breve durata.
La protagonista è la principessa Beatrice, che per proteggere la propria terra accetta il matri-monio con Francesco Chench, re del potente regno di Balgogne. Quello che Beatrice e le sue due ancelle Adele e Faye non sanno è che nel regno di Balgogne ci sono delle leggi molto particolari: lo stupro è permesso, mentre la castità è proibita e punita con pene molto dure; le donne servono esclusivamente come oggetti sessuali o per essere ingravidate e dare alla luce forti guerrieri. Come se non bastasse, la cerimonia nuziale si svolge dinanzi ai sudditi di Francesco, fino a pochi attimi prima coinvolti come se nulla fosse in una gigantesca orgia, e prevede che Beatrice venga deflorata dal suo sposo dopo aver ricevuto, al posto della solita fede nuziale, un bel piercing al clitoride. Inizialmente Beatrice mal sopporta questa situazione e accoglie con sollievo l'intervento di un giovane soldato, innamorato di lei e deciso a rovesciare il regime crudele di Francesco; purtroppo questo suo tentativo fallisce e, dopo aver assistito all'esecuzione del giovane, Beatrice è gettata dal marito in una grande orgia di soldati che finisce per portare alla luce la sua vera natura da ninfomane.
Atmosfere cupe e crudeltà dominano l'intera vicenda, scandita da stupri, orge, uccisioni varie, che movimentano la visione senza renderla una noiosa sequenza di scene di sesso, fino ad arrivare a un finale sconcertante nella sua brutalità. Per quanto riguarda i personaggi, non ci si può aspettare un grande approfondimento psicologico, sia perché si tratta di un hentai sia soprattutto perché City of Sin è composto un solo episodio di 30 minuti. È abusato il cliché delle donne che si oppongono inizialmente allo stupro salvo poi scoprire la propria natura di ninfomani e donnacce di malaffare e godere follemente, ma almeno qui ha senso: in un regno che legalizza lo stupro, meglio adattarsi alla nuova situazione che soccombere, almeno finché gli uomini non si stancano di te e non ti gettano via come un giocattolo rotto.
Il character design è piuttosto curato e variegato, così come i disegni sono particolareggiati, anche per quanto riguarda i genitali (cosa che non sempre succede negli hentai, anche se spesso è difficile valutare questo elemento per via delle censure grafiche apportate sulle immagini con i pixel sfocati). Le animazioni sono buone, anche se essendo un'opera del 2001 si poteva fare di meglio e si potevano evitare alcune sequenze riciclate, e anche il doppiaggio è ben fatto.
Consigliato? Sì, soprattutto se vi piacciono gli hentai con ambientazioni medievali.
La protagonista è la principessa Beatrice, che per proteggere la propria terra accetta il matri-monio con Francesco Chench, re del potente regno di Balgogne. Quello che Beatrice e le sue due ancelle Adele e Faye non sanno è che nel regno di Balgogne ci sono delle leggi molto particolari: lo stupro è permesso, mentre la castità è proibita e punita con pene molto dure; le donne servono esclusivamente come oggetti sessuali o per essere ingravidate e dare alla luce forti guerrieri. Come se non bastasse, la cerimonia nuziale si svolge dinanzi ai sudditi di Francesco, fino a pochi attimi prima coinvolti come se nulla fosse in una gigantesca orgia, e prevede che Beatrice venga deflorata dal suo sposo dopo aver ricevuto, al posto della solita fede nuziale, un bel piercing al clitoride. Inizialmente Beatrice mal sopporta questa situazione e accoglie con sollievo l'intervento di un giovane soldato, innamorato di lei e deciso a rovesciare il regime crudele di Francesco; purtroppo questo suo tentativo fallisce e, dopo aver assistito all'esecuzione del giovane, Beatrice è gettata dal marito in una grande orgia di soldati che finisce per portare alla luce la sua vera natura da ninfomane.
Atmosfere cupe e crudeltà dominano l'intera vicenda, scandita da stupri, orge, uccisioni varie, che movimentano la visione senza renderla una noiosa sequenza di scene di sesso, fino ad arrivare a un finale sconcertante nella sua brutalità. Per quanto riguarda i personaggi, non ci si può aspettare un grande approfondimento psicologico, sia perché si tratta di un hentai sia soprattutto perché City of Sin è composto un solo episodio di 30 minuti. È abusato il cliché delle donne che si oppongono inizialmente allo stupro salvo poi scoprire la propria natura di ninfomani e donnacce di malaffare e godere follemente, ma almeno qui ha senso: in un regno che legalizza lo stupro, meglio adattarsi alla nuova situazione che soccombere, almeno finché gli uomini non si stancano di te e non ti gettano via come un giocattolo rotto.
Il character design è piuttosto curato e variegato, così come i disegni sono particolareggiati, anche per quanto riguarda i genitali (cosa che non sempre succede negli hentai, anche se spesso è difficile valutare questo elemento per via delle censure grafiche apportate sulle immagini con i pixel sfocati). Le animazioni sono buone, anche se essendo un'opera del 2001 si poteva fare di meglio e si potevano evitare alcune sequenze riciclate, e anche il doppiaggio è ben fatto.
Consigliato? Sì, soprattutto se vi piacciono gli hentai con ambientazioni medievali.