Hidan no Aria
Serie anime di dodici episodi + un OAV di durata canonica.
Trama: La vicenda parla di Kinji Tooyama, che frequenta la scuola Butei su un'isola apposita. In questa scuola vengono formati dei mercenari che hanno, al pari della polizia, la possibilità di arrestare i criminali e partecipare a vari tipi di operazioni. Il primo episodio inizia subito con una scena d'azione, con Kinji che si ritrova una bomba sotto la bicicletta e non deve rallentare, altrimenti si prenderà chissà quanti colpi da una mitragliatrice telecomandata a distanza. Questo fatto servirà a far conoscere l'altra protagonista, Aria, Butei di rango S (il più forte), che salva Kinji (anche se alla fine è lui che salva lei con la sua Hysteria mode).
Da qui, attraverso varie vicende, Aria si trasferisce a casa di Kinji perché vuole che sia il suo partner, e conosciamo meglio la ragazza dai capelli rosa. Nelle loro vicissitudini e missioni parteciperanno anche altri "amici" di Kinji, che si riveleranno poi dei voltagabbana. Dopo vari episodi lanciati al vento, per quanto riguarda la trama, e concentrati solo sull'harem che si crea intorno al ragazzo, si arriva al finale che io ho trovato tutt'altro che bello. Sinceramente, la prima parte non mi è piaciuta per nulla: non so perché, ma alcune scene mi hanno infastidito e non poco. Solo verso la fine del combattimento l'anime si è ripreso un po', ma lascia un sacco di domande in sospeso (quindi la valutazione è tutt'altro che sufficiente).
Questa serie purtroppo si è rivelata avere vari punti deboli, il primo tra tutti la TRAMA. È stato presentato solo un abbozzo di trama nelle prime puntate e nelle ultime due; nel mezzo ci sono stati episodi abbastanza inutili che credo si sarebbero potuti usare meglio, soprattutto per far andare avanti la trama; non su può pensare solo alla creazione di un harem intorno al protagonista per ben otto episodi su episodi.
Altro punto a sfavore è l'accozzaglia di nomi di vari personaggi di romanzi che sono stati inseriti: l'idea l'ho trovata carina, ma, continuando la visione, solo uno dei discendenti di questi personaggi è stato approfondito, gli altri sono stati accantonati in un angolo e chi si è visto si è visto; simile fine è riservata anche ai personaggi secondari.
Terzo punto a sfavore dell'opera sono i personaggi, troppo stereotipati, tanto che alcune ragazze arrivano a rasentare il fanatismo nei confronti di Kinji.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Quarto punto a sfavore sono le questioni lasciate in sospeso, viene presentata un'organizzazione criminale,ma vengono presentati solo tre membri,ma dei loro scopi ed obbiettivi non vengono nemmeno menzionati.Viene infilato nel mezzo il fratello di kinji e viene tirato fuori più volte,tanto che sembra avere un ruolo cruciale su come si comporta kinji,ma alla fine viene messo nel dimenticatoio.
<b>Fine parte contenente spoiler</b>
Comunque, bisogna dire anche qualcosa a favore di questa serie.
Primo: l'Hysteria mode di Kinji è molto interessante ed entra in gioco solo quando succede qualcosa di "strano" (passatemi il termine) ad Aria. Chissà per quale motivo (è sarcasmo)?
Secondo: I momenti demenziali sono a bizzeffe, tant'è che il genere credo sarebbe dovuto essere solamente demenziale+harem (il resto fa da contorno), e questi siparietti riescono a farti sorridere (almeno quello lo riescono a fare).
Detto questo, spero che le questioni lasciate in sospeso vengano spiegate nella seconda serie e le varie lacune siano colmate almeno un po'.
Come voto finale do la sufficienza, niente di più, solo perché c'è la seconda stagione e spero che tutto quello che non è stato detto sia stato fatto di proposito in vista di una seconda stagione, altrimenti il voto sarebbe stato insufficiente.
Buona visione!
Trama: La vicenda parla di Kinji Tooyama, che frequenta la scuola Butei su un'isola apposita. In questa scuola vengono formati dei mercenari che hanno, al pari della polizia, la possibilità di arrestare i criminali e partecipare a vari tipi di operazioni. Il primo episodio inizia subito con una scena d'azione, con Kinji che si ritrova una bomba sotto la bicicletta e non deve rallentare, altrimenti si prenderà chissà quanti colpi da una mitragliatrice telecomandata a distanza. Questo fatto servirà a far conoscere l'altra protagonista, Aria, Butei di rango S (il più forte), che salva Kinji (anche se alla fine è lui che salva lei con la sua Hysteria mode).
Da qui, attraverso varie vicende, Aria si trasferisce a casa di Kinji perché vuole che sia il suo partner, e conosciamo meglio la ragazza dai capelli rosa. Nelle loro vicissitudini e missioni parteciperanno anche altri "amici" di Kinji, che si riveleranno poi dei voltagabbana. Dopo vari episodi lanciati al vento, per quanto riguarda la trama, e concentrati solo sull'harem che si crea intorno al ragazzo, si arriva al finale che io ho trovato tutt'altro che bello. Sinceramente, la prima parte non mi è piaciuta per nulla: non so perché, ma alcune scene mi hanno infastidito e non poco. Solo verso la fine del combattimento l'anime si è ripreso un po', ma lascia un sacco di domande in sospeso (quindi la valutazione è tutt'altro che sufficiente).
Questa serie purtroppo si è rivelata avere vari punti deboli, il primo tra tutti la TRAMA. È stato presentato solo un abbozzo di trama nelle prime puntate e nelle ultime due; nel mezzo ci sono stati episodi abbastanza inutili che credo si sarebbero potuti usare meglio, soprattutto per far andare avanti la trama; non su può pensare solo alla creazione di un harem intorno al protagonista per ben otto episodi su episodi.
Altro punto a sfavore è l'accozzaglia di nomi di vari personaggi di romanzi che sono stati inseriti: l'idea l'ho trovata carina, ma, continuando la visione, solo uno dei discendenti di questi personaggi è stato approfondito, gli altri sono stati accantonati in un angolo e chi si è visto si è visto; simile fine è riservata anche ai personaggi secondari.
Terzo punto a sfavore dell'opera sono i personaggi, troppo stereotipati, tanto che alcune ragazze arrivano a rasentare il fanatismo nei confronti di Kinji.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Quarto punto a sfavore sono le questioni lasciate in sospeso, viene presentata un'organizzazione criminale,ma vengono presentati solo tre membri,ma dei loro scopi ed obbiettivi non vengono nemmeno menzionati.Viene infilato nel mezzo il fratello di kinji e viene tirato fuori più volte,tanto che sembra avere un ruolo cruciale su come si comporta kinji,ma alla fine viene messo nel dimenticatoio.
<b>Fine parte contenente spoiler</b>
Comunque, bisogna dire anche qualcosa a favore di questa serie.
Primo: l'Hysteria mode di Kinji è molto interessante ed entra in gioco solo quando succede qualcosa di "strano" (passatemi il termine) ad Aria. Chissà per quale motivo (è sarcasmo)?
Secondo: I momenti demenziali sono a bizzeffe, tant'è che il genere credo sarebbe dovuto essere solamente demenziale+harem (il resto fa da contorno), e questi siparietti riescono a farti sorridere (almeno quello lo riescono a fare).
Detto questo, spero che le questioni lasciate in sospeso vengano spiegate nella seconda serie e le varie lacune siano colmate almeno un po'.
Come voto finale do la sufficienza, niente di più, solo perché c'è la seconda stagione e spero che tutto quello che non è stato detto sia stato fatto di proposito in vista di una seconda stagione, altrimenti il voto sarebbe stato insufficiente.
Buona visione!
Serie interessante scorrevole anche se a tratti molto scontata, azione ben presente anche se in molte punatate prevale molto la componente harem che 'rovina' in molte occasioni l'atmosfera, personaggi poco caraterizzati e a tratti banali è una serie che non lascia il segno, le premesse erano buone e sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, i primi episodi sono molti veloci e fanno ben speraere poi purtroppo il ritmo rallenta e come accennnato prima la componente d'azione cede il posto a varie situazioni 'frivole' (inutuli) che fanno abbassare il livello di intrattenimento nella puntata, serie a tratti interessante con buone premesse che però non decolla.
"Hiden no aria" è un anime scritto e diretto da Chūgaku Akamatsu, è un anime piuttosto corto, sono 12 puntate più un oav, da 24 minuti l'una. La storia ruota attorno a Kinji, studente del liceo Butei, scuola che istruisce gli alunni ai fini di contrastare la criminalità. Il nostro protagonista però vive male il suo apprendistato, infatti si è ormai deciso a smettere di frequentare il liceo. Quando però incontra Aria, coprotagonista della storia, in seguito ad un attentato del misterioso assassino dei butei tutto sembra prendere un'altra svolta. La componente harem dell'anime lo rende un po' frivolo e scontato in quanto ogni personaggio di genere femminile sembra innamorarsi del giovane Kinji. Un altro elemento che rende la storia sciocca è il fatto che quasi tutti gli antagonisti poi diventano si convertono e fanno in modo di aiutare i personaggi principali, un po' sul modello di fairy tail, anime di uno spessore superiore a questo e che può permettersi svolgimenti di questo tipo. Alcuni misteri non vengono poi effettivamente spiegati dopo essere stati citati più volte. L'anime infanga il buon nome dell'illustre Arsenio Lupin e di Sherlock Holmes, affermando che questi due miti della televisione e della letteratura fossero da sempre in combutta, quasi come i Capuleti e i Montecchi in Shakespeare. A differenziarli non è soltanto la posizione geografica, in quanto il primo nasce dalla penna di un francese e il secondo è di origine anglosassone, ma anche l'epoca , infatti lupin nasce nel XX secolo mentre l'altro nel XIX. Per quanto riguarda i disegni non ho molte critiche da presentare, fatta eccezione per la grandezza eccessiva degli occhi e un dentino che fuori usciva dalla bocca di Aria, quasi fosse un vampiro.La sigla di introduzione era piacevole anche se un po' commerciale, niente a che vedere con l'opening di full metal alchemist brotherhood, ad esempio.
Definirei i personaggi insulsi, Aria mi fa pensare molto a Taiga, protagonista femminile di toradora, per i suoi modi aggressivi e anche un po' infantili. Nonostante ciò le sue azioni sono mosse da nobili motivi che evincerete guardando l'anime, anche se non ve lo consiglio. Kinji invece è un ragazzo insoddisfatto e anche un po' insicuro, e la sua quantità si testosterone gli permette di entrare in quella che lui chiama modalità isteria, che lo rende l'opposto di quello che è normalmente, sullo stampo del dottor Jeckill e Mr Hyde. Riko invece è una compagna di classe dei due ragazzi, dall'innata voglia di denudarsi e che fa sempre in modo di far notare il suo seno prosperoso. In quello che sembra essere un contesto di vita quotidiana si presentano di punto in bianco e senza un perchè poteri di provenienza magica, questo è un aspetto che trovo ingiustificato.
Come potete notare l'anime non mi ha lasciato un segno positivo, ma come dicono i latini de gustibus! consiglierei questo anime ad un pubblico di età inferiore ai 14 anni e prevalentemente femminile. Se non avete tempo da perdere evitate di guardarlo perchè non vi perdete niente!
Definirei i personaggi insulsi, Aria mi fa pensare molto a Taiga, protagonista femminile di toradora, per i suoi modi aggressivi e anche un po' infantili. Nonostante ciò le sue azioni sono mosse da nobili motivi che evincerete guardando l'anime, anche se non ve lo consiglio. Kinji invece è un ragazzo insoddisfatto e anche un po' insicuro, e la sua quantità si testosterone gli permette di entrare in quella che lui chiama modalità isteria, che lo rende l'opposto di quello che è normalmente, sullo stampo del dottor Jeckill e Mr Hyde. Riko invece è una compagna di classe dei due ragazzi, dall'innata voglia di denudarsi e che fa sempre in modo di far notare il suo seno prosperoso. In quello che sembra essere un contesto di vita quotidiana si presentano di punto in bianco e senza un perchè poteri di provenienza magica, questo è un aspetto che trovo ingiustificato.
Come potete notare l'anime non mi ha lasciato un segno positivo, ma come dicono i latini de gustibus! consiglierei questo anime ad un pubblico di età inferiore ai 14 anni e prevalentemente femminile. Se non avete tempo da perdere evitate di guardarlo perchè non vi perdete niente!
Inizio subito dicendo che, nonostante quest'anime possa apparire sempliciotto, mi ha catturato per tutte le 12 puntate. La storia è lineare, non troppo complicata o arzigogolata in rivelazioni esasperanti e in generale continua con limpidezza e chiarezza. Forse, però, è proprio questo che mi ha permesso di gustare un anime che, a mio avviso, non sfigura, anzi…
Le vicende di Tooyama Kinji, il protagonista, iniziano in una tranquilla mattina, quando viene aggredito da un terrorista e, durante la fuga, conosce Aria H. Kanzaki, una ragazzina spericolata che lo salva a suon di colpi di pistola. Pistola? Esattamente, perché sia Kinji che Aria frequenta una "classica" scuola per assassini.
Aria vuole fare di Kinji il proprio partner durante le missione, ma quest'ultimo continua a rifiutare, in quanto preferisce una vita tranquilla, sogno che, purtroppo, sarà inevitabilmente impossibile da realizzare.
Il ragazzo infatti ha un incredibile capacità: quando si eccità, riesce a cambiare personalità, trasformandosi in un killer incredibilmente bravo, dotato di abilità eccezionali e intelletto superiore alla media.
Non mi dilungo ulteriormente nelle varie vicende al fine di lasciarvi il gusto dell'ignoto, ma, in pochissime parole, vi accenno solamente che Aria, per liberare la madre (ingiustamente incarcerata) è pronta a dar battaglia a un'organizzazione segreta in modo tale da scoprire i veri colpevoli.
Azione, sparatorie e l'inaspettata comparsa di personaggi come Lupin IV (discendente del molto più famoso Lupin III), Sherlock Holmes IV e la discendente di Giovanna D'Arco, renderanno la storia piccante e allo stesso tempo divertente. Senza contare Dracula come nemico finale.
Detto ciò tendo a precisare che non considero "Hidan no Aria" come un capolavoro, ma questo non vuol dire che l'anime sia da buttar via. La grafica è ben fatta: chiara e ben curata nei dettagli. Anche le musiche concorrono ad aumentare l'adrenalina di specifiche scene rispetto invece a momenti più "rilassanti", che rendono "Hidan no Aria" anche un'ottima commedia.
Anche se vorrei precisare che la descrizione interiore dei personaggi, in quanto a sentimenti , motivazioni ed emozioni, alle volte cade un po' nei classici stereotipi del mondo degli anime. Questo può costituire un pregio in alcuni momenti, ma anche una pecca. Soprattutto considerando le azioni dettate da sentimentalismi alle volte troppo forzati o irreali.
In conclusione ne consiglio la visione. Spari che si alternano a battute, romanticismo in opposizione all'azione sfrenata… un mix ben riuscito, che rende "Hidan no Aria" un'opera degna di nota. Senza contare Mine Riko, nonché Lupin IV, che, con la sua allegria e il suo passato doloroso, vale da sola il "prezzo del biglietto".
Voto finale: 7
Le vicende di Tooyama Kinji, il protagonista, iniziano in una tranquilla mattina, quando viene aggredito da un terrorista e, durante la fuga, conosce Aria H. Kanzaki, una ragazzina spericolata che lo salva a suon di colpi di pistola. Pistola? Esattamente, perché sia Kinji che Aria frequenta una "classica" scuola per assassini.
Aria vuole fare di Kinji il proprio partner durante le missione, ma quest'ultimo continua a rifiutare, in quanto preferisce una vita tranquilla, sogno che, purtroppo, sarà inevitabilmente impossibile da realizzare.
Il ragazzo infatti ha un incredibile capacità: quando si eccità, riesce a cambiare personalità, trasformandosi in un killer incredibilmente bravo, dotato di abilità eccezionali e intelletto superiore alla media.
Non mi dilungo ulteriormente nelle varie vicende al fine di lasciarvi il gusto dell'ignoto, ma, in pochissime parole, vi accenno solamente che Aria, per liberare la madre (ingiustamente incarcerata) è pronta a dar battaglia a un'organizzazione segreta in modo tale da scoprire i veri colpevoli.
Azione, sparatorie e l'inaspettata comparsa di personaggi come Lupin IV (discendente del molto più famoso Lupin III), Sherlock Holmes IV e la discendente di Giovanna D'Arco, renderanno la storia piccante e allo stesso tempo divertente. Senza contare Dracula come nemico finale.
Detto ciò tendo a precisare che non considero "Hidan no Aria" come un capolavoro, ma questo non vuol dire che l'anime sia da buttar via. La grafica è ben fatta: chiara e ben curata nei dettagli. Anche le musiche concorrono ad aumentare l'adrenalina di specifiche scene rispetto invece a momenti più "rilassanti", che rendono "Hidan no Aria" anche un'ottima commedia.
Anche se vorrei precisare che la descrizione interiore dei personaggi, in quanto a sentimenti , motivazioni ed emozioni, alle volte cade un po' nei classici stereotipi del mondo degli anime. Questo può costituire un pregio in alcuni momenti, ma anche una pecca. Soprattutto considerando le azioni dettate da sentimentalismi alle volte troppo forzati o irreali.
In conclusione ne consiglio la visione. Spari che si alternano a battute, romanticismo in opposizione all'azione sfrenata… un mix ben riuscito, che rende "Hidan no Aria" un'opera degna di nota. Senza contare Mine Riko, nonché Lupin IV, che, con la sua allegria e il suo passato doloroso, vale da sola il "prezzo del biglietto".
Voto finale: 7
Hidan no Aria è un anime caratterialmente simile a Toradora, a Zero no Tsukaima e a Shakugan no Shana. Tra questi, direi che Sakugan no Shana è quello che gli si avvicina di più. Perché? Innanzitutto perché la protagonista, una ragazzina bassa e all'apparenza molto irascibile, è una tsundere, proprio come Taiga, Louise e Shana. Il suo nome stavolta è Aria H. Kanzaki ed è una Butei, ovvero una studentessa di una scuola molto famosa che prepara i ragazzi a combattere contro il crimine, come una specie di "polizia segreta". Però i Butei e la polizia non hanno alcun legame, ognuno lavora per conto proprio. Aria è la studentessa più forte di livello S della scuola e un giorno salverà per miracolo un altro alunno, che sta per essere vittima di un attentato: Kinji. Kinji non vorrebbe fare il Butei, ma nonostante questo dal giorno dell'attentato viene coinvolto sempre di più da Aria nelle sue avventure e ne passerà di tutti i colori.
Proprio per il fatto che avverranno tantissimi colpi di scena, Hidan no Aria è un anime che non annoia. Le ambientazioni sono ben realizzate, e anche i personaggi sono disegnati davvero bene, anche durante le scene di azione dove si riesce a seguire perfettamente il combattimento (questo non avveniva invece in Shakugan no Shana, dove perdevo sempre il filo della battaglia).
Ci sono però alcuni personaggi che personalmente non sono stai ben inseriti nella storia, come Giovanna d'Arco.
Nonostante questa piccola pecca di alcuni personaggi, Hidan no Aria mi ha appassionato in soli 12 episodi come ha fatto Toradora in due serie televisive. E non sono stata l'unica a rimanere colpita da questo capolavoro: molte mie amiche concordano con il mio parere e quindi ormai considero Hidan no Aria un anime al livello di Toradora.
Questo anime non è solo per gli amanti del genere poliziesco o d'azione, perché non parla solo di questo: intreccia all'azione storie romantiche, avventurose e psicologiche (come il problema di Aria riguardo le sue origini, o quello della madre, ecc...)
Ovviamente non mancano le parti comiche: c'è la ragazza pazza sclerata che si innamora di Kinji e non lo molla più, Aria che lo chiama "Baka Kinji!" e lo sfrutta proprio come fa Louise in Zero no Tsukaima e poi gli amici pervertiti di Kinji...
Hidan no Aria fa ridere, ma fa anche riflettere, ci sono momenti in cui sembra quasi un anime comico ed altri dove assume tinte più pesanti.
Lo consiglio a tutti, vale proprio la pena di guardarlo, fatemi sapere cosa ne pensate!
Proprio per il fatto che avverranno tantissimi colpi di scena, Hidan no Aria è un anime che non annoia. Le ambientazioni sono ben realizzate, e anche i personaggi sono disegnati davvero bene, anche durante le scene di azione dove si riesce a seguire perfettamente il combattimento (questo non avveniva invece in Shakugan no Shana, dove perdevo sempre il filo della battaglia).
Ci sono però alcuni personaggi che personalmente non sono stai ben inseriti nella storia, come Giovanna d'Arco.
Nonostante questa piccola pecca di alcuni personaggi, Hidan no Aria mi ha appassionato in soli 12 episodi come ha fatto Toradora in due serie televisive. E non sono stata l'unica a rimanere colpita da questo capolavoro: molte mie amiche concordano con il mio parere e quindi ormai considero Hidan no Aria un anime al livello di Toradora.
Questo anime non è solo per gli amanti del genere poliziesco o d'azione, perché non parla solo di questo: intreccia all'azione storie romantiche, avventurose e psicologiche (come il problema di Aria riguardo le sue origini, o quello della madre, ecc...)
Ovviamente non mancano le parti comiche: c'è la ragazza pazza sclerata che si innamora di Kinji e non lo molla più, Aria che lo chiama "Baka Kinji!" e lo sfrutta proprio come fa Louise in Zero no Tsukaima e poi gli amici pervertiti di Kinji...
Hidan no Aria fa ridere, ma fa anche riflettere, ci sono momenti in cui sembra quasi un anime comico ed altri dove assume tinte più pesanti.
Lo consiglio a tutti, vale proprio la pena di guardarlo, fatemi sapere cosa ne pensate!
Forse sarebbe stato meglio chiamare questo anime Dangan to Horumon, proiettili e ormoni. Perché effettivamente è tutto ciò che vi troviamo.
Normalmente parlerei di trama, personaggi, grafica ecc per punti separati, tuttavia Hidan no Aria presenta una fusione di questi elementi pressoché totale, dal momento che i personaggi sono belle ragazze che sparano o usano poteri speciali, la trama consiste nel fatto che delle ragazze sparino e usino poteri speciali e così via.
Scherzi a parte, questo anime si adagia sull'inflazionatissima linea dell'harem/commedia/azione. Nulla di male in questo genere, il cui obbiettivo sarebbe divertire con un pizzico di malizia. Tuttavia sarebbe auspicabile quantomeno la costruzione di una trama minima che giustificasse gli eventi, e ancora una volta mi trovo a chiedere in ginocchio che ci sia dato un protagonista dotato di una qualche volontà autonoma. Come in tutte le serie di questo tipo infatti, dopo i primi 15 secondi della prima puntata ognuno è certo di chi sia la ragazza prescelta, di cui il protagonista si innamorerà, ma il nostro baka-Kinji non sarà in grado di fare 2+2 per l'intera serie.
Altro appunto non meno importante è la presenza sempre divertente di una certa tendenza dell'animazione giapponese a inserire personaggi storici/leggendari o loro reincarnazioni o eredi. In Hidan no Aria il cast si spreca: Lupin IV, Sherlock Holmes IV, quello che dovrebbe essere una sorta di Dottor Watson IV, Giovanna d'Arco XXX. Tutti rigorosamente giapponesi (e a parte il povero Kinji, tutti rigorosamente splendide ragazze), s'intende. In effetti mi riporta alla mente Hyakka Ryouran Samurai Bride, in cui compaiono le reincarnazioni in versione kawaii teenager dei più grandi samurai storici della storia del Giappone, tra i quali Miyamoto Musashi.
Infine, questa serie non si conclude, o meglio, ha una conclusione parziale. Sconfitto un potente nemico, comunque non sappiamo cosa ne sarà di Rika, non sappiamo cosa diamine sia l'E.U. (ponendo che non sia l'Unione Europea), non sappiamo chi sia la misteriosa ragazza dagli occhi verdi, non sappiamo quando Kinji si darà una svegliata senza dover ricorrere all'hysteria mode. Insomma, c'è tutto quel che serve per una seconda serie, ma da quanto ho letto qua e là, il presupposto per avere un continuo, cioè un certo livello di vendite dell'anime in DVD, non è stato raggiunto, pertanto pare che ci si fermerà qui. Non posso arrivare alla sufficienza dunque per questo anime, che ha certo regalato qualche risata, ma niente di più.
Normalmente parlerei di trama, personaggi, grafica ecc per punti separati, tuttavia Hidan no Aria presenta una fusione di questi elementi pressoché totale, dal momento che i personaggi sono belle ragazze che sparano o usano poteri speciali, la trama consiste nel fatto che delle ragazze sparino e usino poteri speciali e così via.
Scherzi a parte, questo anime si adagia sull'inflazionatissima linea dell'harem/commedia/azione. Nulla di male in questo genere, il cui obbiettivo sarebbe divertire con un pizzico di malizia. Tuttavia sarebbe auspicabile quantomeno la costruzione di una trama minima che giustificasse gli eventi, e ancora una volta mi trovo a chiedere in ginocchio che ci sia dato un protagonista dotato di una qualche volontà autonoma. Come in tutte le serie di questo tipo infatti, dopo i primi 15 secondi della prima puntata ognuno è certo di chi sia la ragazza prescelta, di cui il protagonista si innamorerà, ma il nostro baka-Kinji non sarà in grado di fare 2+2 per l'intera serie.
Altro appunto non meno importante è la presenza sempre divertente di una certa tendenza dell'animazione giapponese a inserire personaggi storici/leggendari o loro reincarnazioni o eredi. In Hidan no Aria il cast si spreca: Lupin IV, Sherlock Holmes IV, quello che dovrebbe essere una sorta di Dottor Watson IV, Giovanna d'Arco XXX. Tutti rigorosamente giapponesi (e a parte il povero Kinji, tutti rigorosamente splendide ragazze), s'intende. In effetti mi riporta alla mente Hyakka Ryouran Samurai Bride, in cui compaiono le reincarnazioni in versione kawaii teenager dei più grandi samurai storici della storia del Giappone, tra i quali Miyamoto Musashi.
Infine, questa serie non si conclude, o meglio, ha una conclusione parziale. Sconfitto un potente nemico, comunque non sappiamo cosa ne sarà di Rika, non sappiamo cosa diamine sia l'E.U. (ponendo che non sia l'Unione Europea), non sappiamo chi sia la misteriosa ragazza dagli occhi verdi, non sappiamo quando Kinji si darà una svegliata senza dover ricorrere all'hysteria mode. Insomma, c'è tutto quel che serve per una seconda serie, ma da quanto ho letto qua e là, il presupposto per avere un continuo, cioè un certo livello di vendite dell'anime in DVD, non è stato raggiunto, pertanto pare che ci si fermerà qui. Non posso arrivare alla sufficienza dunque per questo anime, che ha certo regalato qualche risata, ma niente di più.
Allora, ambientiamo tutto in una bella scuola, ma non una scuola comune, attenzione, un istituto per agenti segreti. Poi prendiamo due protagonisti in perfetto stile "Toradora!", un po' di gentaglia famosa del livello di Arsenio Lupin, Sherlock Holmes, Giovanna d'Arco e quant'altro, tanto per suscitare un po' di curiosità e stupore. Qualche super potere di quelli che più improbabile non si può, che fa sempre figo, e, perchè no, anche un po' di fanservice che non guasta mai. Mescolate tutto questo bel minestrone e aggiungete una bella trama con un bel po' di azione, tante pistole e qualche poveretto da salvare, e avrete così "Hidan no Aria".
Capisco perfettamente la mancanza di novità e la voglia di creare qualcosa di nuovo che stupisca, ma quando le cose sono forzate e non si amalgamano alla trama, purtroppo si ottiene l'effetto contrario.
Il primo episodio sembrava quasi interessante o almeno dava una buona impressione, ma lo svolgimento ha poi rivelato una storiella comune mascherata da chissà quale novità. Ci si concentra troppo sui vari battibecchi comici tra i protagonisti senza approfondire bene la struttura seria, e l'ossatura di tutta la trama rimane abbastanza sospesa nel vuoto, se così possiamo dire. Infatti, numerosi fatti e avvenimenti, che non sto qua a elencare per non fare spoiler, non vengono spiegati e vengono tralasciati.
Secondo me si sarebbe potuta creare una storia migliore se ci si fosse concentrati un po' meno sulle varie scene amorose, e spesso insensate, in cui lo svogliato protagonista incappa continuamente, tanto da rendere il tutto anche noioso.
Detto questo, i disegni sono belli e su questo non posso dire nulla; anche le musiche sono apprezzabili. Detto questo, non posso conferire la sufficienza a questa serie.
Capisco perfettamente la mancanza di novità e la voglia di creare qualcosa di nuovo che stupisca, ma quando le cose sono forzate e non si amalgamano alla trama, purtroppo si ottiene l'effetto contrario.
Il primo episodio sembrava quasi interessante o almeno dava una buona impressione, ma lo svolgimento ha poi rivelato una storiella comune mascherata da chissà quale novità. Ci si concentra troppo sui vari battibecchi comici tra i protagonisti senza approfondire bene la struttura seria, e l'ossatura di tutta la trama rimane abbastanza sospesa nel vuoto, se così possiamo dire. Infatti, numerosi fatti e avvenimenti, che non sto qua a elencare per non fare spoiler, non vengono spiegati e vengono tralasciati.
Secondo me si sarebbe potuta creare una storia migliore se ci si fosse concentrati un po' meno sulle varie scene amorose, e spesso insensate, in cui lo svogliato protagonista incappa continuamente, tanto da rendere il tutto anche noioso.
Detto questo, i disegni sono belli e su questo non posso dire nulla; anche le musiche sono apprezzabili. Detto questo, non posso conferire la sufficienza a questa serie.
Nonostante le varie bocciature, do a questa serie 7.
Trama <b>(lievi spoiler)</b>
La trama narra di un insolito liceo, il "Butei High School", dove gli studenti imparano principalmente tutto ciò che riguarda le arti belliche, e diventando butei.
I butei, nel corso della loro permanenza nell'istituto, dovranno accettare qualsiasi incarico venga loro assegnato per poi essere premiati. In quest'anime, quindi, seguiremo le vicende di Aria e il suo "schiavo/compagno d'azione" Kinji, che tenteranno di smascherare i responsabili di alcuni crimini, in particolare uno riguardante la madre di Aria, a cui è stata assegnata una pena paragonabile a un ergastolo.
La trama si era prospettata interessante, lo è stata in parte perché l'anime si è rivelato seguibile e scorrevole, ma dall'altra parte si cadeva, in parecchie situazioni, nella banalità, non suscitando nello spettatore stupore e suspense, tipica del genere d'azione/mistero/giallo. Tutto ciò è continuato fino all'ultimo episodio, dove si prospettava un finale più avvincente.
Personaggi
Passando ai personaggi, si possono notare molti stereotipi: Aria è la tipica tsundere, Riko una yandere, Shirayuki una moe, Reki una cooldere, e così via; sono tutti personaggi basici, dei quali non si è sviluppata una caratterizzazione eccezionale, con poche particolarità nemmeno molto approfondite a livello personale, ma sufficienti a livello di storia. Si possono scoprire la drammatica infanzia di Riko, la vita religiosa di Shirayuki e alcune curiosità sui personaggi principali (Aria e Kinji), che vengono svelate piano piano in ogni episodio.
L'ecchi non manca, ma alla fine si tratta pur sempre di un harem...
Ritornando al finale, che ho trovato piuttosto scontato durante lo scontro con Vlad, si prospetta in una seconda serie. Non si sa ancora nulla su Kana (ragazza citata solo negli ultimi episodi) e la sfida tra i Lupin e gli Holmes è ancora aperta, il quadrato amoroso anche...
Concludo dicendo che "Hidan no Aria" non è un'opera di grande impatto, con i suoi difetti e le sue lacune, ma mi ha personalmente intrattenuta e divertita più di altre opere dello stesso genere che si rivelano molto più disastrose e insensate.
Trama <b>(lievi spoiler)</b>
La trama narra di un insolito liceo, il "Butei High School", dove gli studenti imparano principalmente tutto ciò che riguarda le arti belliche, e diventando butei.
I butei, nel corso della loro permanenza nell'istituto, dovranno accettare qualsiasi incarico venga loro assegnato per poi essere premiati. In quest'anime, quindi, seguiremo le vicende di Aria e il suo "schiavo/compagno d'azione" Kinji, che tenteranno di smascherare i responsabili di alcuni crimini, in particolare uno riguardante la madre di Aria, a cui è stata assegnata una pena paragonabile a un ergastolo.
La trama si era prospettata interessante, lo è stata in parte perché l'anime si è rivelato seguibile e scorrevole, ma dall'altra parte si cadeva, in parecchie situazioni, nella banalità, non suscitando nello spettatore stupore e suspense, tipica del genere d'azione/mistero/giallo. Tutto ciò è continuato fino all'ultimo episodio, dove si prospettava un finale più avvincente.
Personaggi
Passando ai personaggi, si possono notare molti stereotipi: Aria è la tipica tsundere, Riko una yandere, Shirayuki una moe, Reki una cooldere, e così via; sono tutti personaggi basici, dei quali non si è sviluppata una caratterizzazione eccezionale, con poche particolarità nemmeno molto approfondite a livello personale, ma sufficienti a livello di storia. Si possono scoprire la drammatica infanzia di Riko, la vita religiosa di Shirayuki e alcune curiosità sui personaggi principali (Aria e Kinji), che vengono svelate piano piano in ogni episodio.
L'ecchi non manca, ma alla fine si tratta pur sempre di un harem...
Ritornando al finale, che ho trovato piuttosto scontato durante lo scontro con Vlad, si prospetta in una seconda serie. Non si sa ancora nulla su Kana (ragazza citata solo negli ultimi episodi) e la sfida tra i Lupin e gli Holmes è ancora aperta, il quadrato amoroso anche...
Concludo dicendo che "Hidan no Aria" non è un'opera di grande impatto, con i suoi difetti e le sue lacune, ma mi ha personalmente intrattenuta e divertita più di altre opere dello stesso genere che si rivelano molto più disastrose e insensate.
"Hidan No Aria" è un anime preso dalla raccolta di light novel di Chūgaku Akamatsu, di cui è stato fatto anche il manga, della stagione primaverile 2011. "Hidan No Aria" può apparire come il solito harem-ecchi commerciale in cui prevale il fanservice, ma che a me sinceramente ha dato una discreta opinione sulla serie.
Trama: Kinji Tojama è un ragazzo che frequenta il Liceo Butei di Tokyo, non una normale scuola: infatti in questa'accademia i ragazzi sono sottoposti ad allenamenti speciali per imparare il lavoro dei butei, uomini che catturano i criminali da soli. Kinji decide di lasciare l'accademia, ma viene preso sotto mira da un butei killer (un killer che aveva preso di mira in generale tutti i butei), ma una ragazza di nome Aria decide di salvarlo.
Commento: la serie ha molti punti su cui può essere definita "non originale", in quanto anche l'inizio della storia sa di già visto: il protagonista viene coinvolto in un incidente, ma fortunatamente verrà salvato per poi essere legato sempre alla persona che lo ha salvato.
Il fanservice è sempre presente in questa serie, cosa che si poteva anche evitare. La serie, però, oltre ad avere i lati negativi, avrà anche i suoi lati positivi: lo stile di disegno dei personaggi è abbastanza buono e anche gli aspetti psicologici di ogni personaggio sono di buon livello. Altro punto importante, devo dire, è che la serie ha anche parti abbastanza belle e interessanti, in quanto si sviluppa abbastanza bene la storia di questa serie, è solo che non vendendo molto la mangaka decide di lasciarci tutti i dubbi posti in noi dalla serie alle spalle. <b>
Sinceramente credo che queste sono tutte domande che si siano fatti tutti coloro che hanno visto "Hidan No Aria" e che infuriati hanno abbassato radicalmente il voto alla serie.
Credo che il potere del protagonista sia molto interessante e simpatico: quando è sessualmente eccitato entra in stato "hysteria mode", in cui le sue abilità cognitive e fisiche aumentano di circa il triplo rispetto al suo stato normale.
Credo che il voto giusto sia una sufficienza piena, in quanto l'anime potrebbe avere qualcosina in più, ma non essendo del tutto finito non posso dare di più.
Sconsigliato.
Trama: Kinji Tojama è un ragazzo che frequenta il Liceo Butei di Tokyo, non una normale scuola: infatti in questa'accademia i ragazzi sono sottoposti ad allenamenti speciali per imparare il lavoro dei butei, uomini che catturano i criminali da soli. Kinji decide di lasciare l'accademia, ma viene preso sotto mira da un butei killer (un killer che aveva preso di mira in generale tutti i butei), ma una ragazza di nome Aria decide di salvarlo.
Commento: la serie ha molti punti su cui può essere definita "non originale", in quanto anche l'inizio della storia sa di già visto: il protagonista viene coinvolto in un incidente, ma fortunatamente verrà salvato per poi essere legato sempre alla persona che lo ha salvato.
Il fanservice è sempre presente in questa serie, cosa che si poteva anche evitare. La serie, però, oltre ad avere i lati negativi, avrà anche i suoi lati positivi: lo stile di disegno dei personaggi è abbastanza buono e anche gli aspetti psicologici di ogni personaggio sono di buon livello. Altro punto importante, devo dire, è che la serie ha anche parti abbastanza belle e interessanti, in quanto si sviluppa abbastanza bene la storia di questa serie, è solo che non vendendo molto la mangaka decide di lasciarci tutti i dubbi posti in noi dalla serie alle spalle. <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> Chi sono gli altri nemici da affrontare? Quando uscirà di galera la mamma di Aria? E il fratello del protagonista? <b>[FINE SPOILER]</b>Sinceramente credo che queste sono tutte domande che si siano fatti tutti coloro che hanno visto "Hidan No Aria" e che infuriati hanno abbassato radicalmente il voto alla serie.
Credo che il potere del protagonista sia molto interessante e simpatico: quando è sessualmente eccitato entra in stato "hysteria mode", in cui le sue abilità cognitive e fisiche aumentano di circa il triplo rispetto al suo stato normale.
Credo che il voto giusto sia una sufficienza piena, in quanto l'anime potrebbe avere qualcosina in più, ma non essendo del tutto finito non posso dare di più.
Sconsigliato.
Che a Chūgaku Akamatsu piacciano le ragazze volanti si è capito. Per chiunque non ha ancora afferrato la mia scherzosa battuta consiglio vivamente di vedere l'anime prima di leggere questa recensione. Ovviamente parlare di ragazze volanti e parlare di "Hidan No Aria" è un attacco che Chugaku non ha esitato a sferrare cogliendo in pieno il bersaglio di milioni di fan che si è conquistato con il medesimo anime. Tokio, Liceo Butei, una scuola che a prima vista sembra una rarità del Giappone forse per il quantitativo di artiglieria che la scuola si porta dietro. La scuola in questione insegna agli alunni a diventare Butei, ovvero persone che pur di difendere la legge la infrangono smascherando il colpevole e ricevendo onori, ma, come scoprirà a spese sue Kinji Tōyama (Butei di livello E), l'essere Butei non significa ricevere solamente onori, ma anche perdere tesori preziosi. Dopo la morte del fratello, causata dal Butei Killer, un omicida seriale che uccide i Butei, Kinji di ritorno con la sua bicicletta verso la scuola si ritrova nell'ennesima trappola. Il Butei Killer ha colpito proprio lui. Solo e sconfortato, gli vengono subito mostrate le regole per sopravvivere a una bomba messa nel sedile che esploderà non appena una di queste preziosissime regole verrà infranta. Aria, una ragazza che assiste alla scena, esegue in perfetto volo ad angelo da un grattacielo e dopo aver planato sul ragazzo lo porterà in salvo dal suddetto killer. Da qui si intrecceranno le due storie: da una parte c'è Kinji che rifiuta di essere chiamato "Butei", dall'altra c'è Aria, chiamata scherzosamente "Aria la quadra" per il quantitativo enorme di armi che si porta dietro. Difatti la ragazza si presenta come una Butei di grado S.
Il design dei personaggi è molto a favore della trama e i modelli poligonali (in primo luogo le armi) risultano i migliori se non gli unici che il genere anime ci offre. Armato solo di una pistola, Kinji insieme a Aria deve fronteggiare un'enorme varietà di nemici che gli si pareranno davanti per svariati motivi. Senza spoilerare nulla è ottimo, anche l'uso della storia che l'anime porta in suo favore con personaggi del calibro di Arsenio Lupin, Sherlock Holmes, Giovanna D'arco e molto altro. Tra tanti colpi di scena, dalla mente malata di Akamatsu non si poteva che aspettare un finale davvero sconvolgente che purtroppo non si è verificato. Alla base dei colpi di scena e delle armi l'anime offre ben poco e per gli amanti del romanticismo (ovviamente) l'anime è sconsigliatissimo. Per gli amanti dello stealth del pedinaggio e della vera investigazione che Akamatsu ci regala: preparatevi a sfoderare le armi.
Il design dei personaggi è molto a favore della trama e i modelli poligonali (in primo luogo le armi) risultano i migliori se non gli unici che il genere anime ci offre. Armato solo di una pistola, Kinji insieme a Aria deve fronteggiare un'enorme varietà di nemici che gli si pareranno davanti per svariati motivi. Senza spoilerare nulla è ottimo, anche l'uso della storia che l'anime porta in suo favore con personaggi del calibro di Arsenio Lupin, Sherlock Holmes, Giovanna D'arco e molto altro. Tra tanti colpi di scena, dalla mente malata di Akamatsu non si poteva che aspettare un finale davvero sconvolgente che purtroppo non si è verificato. Alla base dei colpi di scena e delle armi l'anime offre ben poco e per gli amanti del romanticismo (ovviamente) l'anime è sconsigliatissimo. Per gli amanti dello stealth del pedinaggio e della vera investigazione che Akamatsu ci regala: preparatevi a sfoderare le armi.
Un giorno qualcuno si sveglia e pensa: "Massì, scriviamo qualcosa a proposito di una scuola che insegna a teenager qualunque a diventare agenti segreti/soldati/SWAT. Sai che figo. E magari ci infiliamo anche dentro Lupin, Sherlock Holmes e anche Giovanna D'Arco e Dracula. E Conan. Ah, no, è troppo recente come detective. Vabbé, bastano quelli. E magari, sì, magari li faccio combattere. Senza che muoia nessuno, eh. Ah! Urge un protagonista! Magari prendo un ragazzo svogliato, che non ha voglia di fare nulla, ma che in determinate occasioni diventa uno paurosamente figo. Mhh, che occasioni? Ah, ecco, quando si eccita! Così ci infilo anche il fan serivce! Dai, al lavoro."
Nacquero così le light novel di "Hidan No Aria". E, fin qui, tutto nella norma. Da quando la maggior parte della popolazione mondiale sa scrivere, di cavolate simili, ne sono nate a bizzeffe, se poi parliamo di giapponesi, possiamo dire che loro hanno un talento naturale. Tutto nella norma finché a qualcuno non viene la malsana idea di animare il tutto. Nasce così quest'anime, che passando dalla carta al tubo catodico riesce ad aumentare esponenzialmente la sua insensatezza. Alla fine, è un prodotto come un altro (letteralmente, un prodotto come tanti, tanti altri). Presenta personaggi stereotipati come in molti anime contemporanei, dalla tsundere piatta allo svogliato, senza dimenticarsi della taciturna con sindrome da deus ex machina e della tettona affettuosa. Presenta i soliti personaggi, ma li presenta male.
"Aria" è un anime che partendo da premesse che potevano permettergli di diventare qualcosa di passabile, è riuscito a ridicolizzarsi al massimo, prima inserendo le strane linee genealogiche di alcuni personaggi, e i loro improbabili super poteri - che staccano la spina alla già morente trama che provava a essere realistica -, poi terminando in un poutpourri di banalità, un crogiolo di pessime trovate.
Proviamo a prendere in esame il finale: se la non-fine, l'interruzione quasi forzata della trama è imputabile al fatto che il prodotto viene da una light novel e che quindi non è lì che l'arco narrativo si interrompe, non capisco come sia saltato in mente di trasporre in anime un "boss di fine livello" di quel tipo. Praticamente, verso la fine, tra due persone che l'episodio prima si stavano scannando, nasce un dialogo di questo tipo: - È imbattibile, ma se colpisci determinati punti in un determinato ordine come ti dirò di fare allora sarà facile ucciderlo come è facile uccidere una mosca. E succede proprio così. Un po' di pathos di seconda mano, un climax degno di "Un medico in famiglia" e termina il tutto. Se a ciò si associa un livello tecnico non eccelso, un character design che rasenta i limiti del sopportabile e un contesto generalmente inutile e non approfondito probabilmente perché erano tutti coscienti di come tale contesto fosse del tutto campato per aria, allora si capisce come la storia della piatta Kanzaki, di Kinji e della loro allegra compagnia risulti appetibile forse solo agli amanti delle tsundere con pistole. E dico "forse" solo perché non ho molta esperienza di altri prodotti con tale target, anche se sarei pronto a scommettere che il grande Giappone abbia prodotto innumerevoli altri prodotti simili, se non peggiori.
Nacquero così le light novel di "Hidan No Aria". E, fin qui, tutto nella norma. Da quando la maggior parte della popolazione mondiale sa scrivere, di cavolate simili, ne sono nate a bizzeffe, se poi parliamo di giapponesi, possiamo dire che loro hanno un talento naturale. Tutto nella norma finché a qualcuno non viene la malsana idea di animare il tutto. Nasce così quest'anime, che passando dalla carta al tubo catodico riesce ad aumentare esponenzialmente la sua insensatezza. Alla fine, è un prodotto come un altro (letteralmente, un prodotto come tanti, tanti altri). Presenta personaggi stereotipati come in molti anime contemporanei, dalla tsundere piatta allo svogliato, senza dimenticarsi della taciturna con sindrome da deus ex machina e della tettona affettuosa. Presenta i soliti personaggi, ma li presenta male.
"Aria" è un anime che partendo da premesse che potevano permettergli di diventare qualcosa di passabile, è riuscito a ridicolizzarsi al massimo, prima inserendo le strane linee genealogiche di alcuni personaggi, e i loro improbabili super poteri - che staccano la spina alla già morente trama che provava a essere realistica -, poi terminando in un poutpourri di banalità, un crogiolo di pessime trovate.
Proviamo a prendere in esame il finale: se la non-fine, l'interruzione quasi forzata della trama è imputabile al fatto che il prodotto viene da una light novel e che quindi non è lì che l'arco narrativo si interrompe, non capisco come sia saltato in mente di trasporre in anime un "boss di fine livello" di quel tipo. Praticamente, verso la fine, tra due persone che l'episodio prima si stavano scannando, nasce un dialogo di questo tipo: - È imbattibile, ma se colpisci determinati punti in un determinato ordine come ti dirò di fare allora sarà facile ucciderlo come è facile uccidere una mosca. E succede proprio così. Un po' di pathos di seconda mano, un climax degno di "Un medico in famiglia" e termina il tutto. Se a ciò si associa un livello tecnico non eccelso, un character design che rasenta i limiti del sopportabile e un contesto generalmente inutile e non approfondito probabilmente perché erano tutti coscienti di come tale contesto fosse del tutto campato per aria, allora si capisce come la storia della piatta Kanzaki, di Kinji e della loro allegra compagnia risulti appetibile forse solo agli amanti delle tsundere con pistole. E dico "forse" solo perché non ho molta esperienza di altri prodotti con tale target, anche se sarei pronto a scommettere che il grande Giappone abbia prodotto innumerevoli altri prodotti simili, se non peggiori.
Déjà-vu. Questa è la sensazione più ricorrente mentre si guarda "Hidan no Aria". E come dubitarne? Ormai si possono trovare dozzine di anime fra loro talmente simili da potersi accusare tranquillamente di plagio; questo è il caso di "Zero no Tsukaima", "Shakugan no Shana", forse anche di "Toradora", ma soprattutto di "Hidan no Aria", l'ultimo arrivato.
Allora perché dargli 7? E' presto detto: nonostante non brilli particolarmente per fantasia di trama e di personaggi, "Hidan no Aria" è essenzialmente un buon anime; devo dire di averlo compreso e apprezzato maggiormente che i suoi predecessori (a eccezione di "Toradora", che resta il migliore), e dunque gli ho dato una valutazione adeguata. Senza eccedere ovviamente.
L'anime ha come protagonista l'ennesima Petanko, tsundere dal grilletto facile innamorata del suo partner maschile. Effettivamente si poteva evitare, come si poteva tranquillamente evitare di darle la stessa doppiatrice delle altre protagoniste, evitando per lo meno questa perenne sensazione di "già visto", o meglio già sentito. Se solo le voci dei protagonisti non fossero state le stesse dei protagonisti di "Toradora" ecc., probabilmente "Hidan no Aria" si sarebbe beccato un 8.
Il punto è che, per quanto sia un copia e incolla da anime già visti, pure gli altri che ho già citato lo sono, eppure hanno dei voti alti comunque, nonostante le protagoniste si plagino l'un l'altra. Quindi, perché dargli un basso voto? O tutti o nessuno.
Conclusione: se ancora non avete visto i suddetti anime, vi consiglio di vedere "Hidan no Aria", perché potrebbe piacervi molto. Per chi invece ha già esperienza con le tsundere, suggerisco di dargli un occhiata, e magari di dare le proprie opinioni in merito, sempre se riuscite a finirlo.
Allora perché dargli 7? E' presto detto: nonostante non brilli particolarmente per fantasia di trama e di personaggi, "Hidan no Aria" è essenzialmente un buon anime; devo dire di averlo compreso e apprezzato maggiormente che i suoi predecessori (a eccezione di "Toradora", che resta il migliore), e dunque gli ho dato una valutazione adeguata. Senza eccedere ovviamente.
L'anime ha come protagonista l'ennesima Petanko, tsundere dal grilletto facile innamorata del suo partner maschile. Effettivamente si poteva evitare, come si poteva tranquillamente evitare di darle la stessa doppiatrice delle altre protagoniste, evitando per lo meno questa perenne sensazione di "già visto", o meglio già sentito. Se solo le voci dei protagonisti non fossero state le stesse dei protagonisti di "Toradora" ecc., probabilmente "Hidan no Aria" si sarebbe beccato un 8.
Il punto è che, per quanto sia un copia e incolla da anime già visti, pure gli altri che ho già citato lo sono, eppure hanno dei voti alti comunque, nonostante le protagoniste si plagino l'un l'altra. Quindi, perché dargli un basso voto? O tutti o nessuno.
Conclusione: se ancora non avete visto i suddetti anime, vi consiglio di vedere "Hidan no Aria", perché potrebbe piacervi molto. Per chi invece ha già esperienza con le tsundere, suggerisco di dargli un occhiata, e magari di dare le proprie opinioni in merito, sempre se riuscite a finirlo.
"Hidan No Aria" è uno degli ultimi prodotti del 2011 targati JC Staff.
La trama
La trama tratta di un ragazzo di nome Kinji Toyama, che fa parte di una scuola di "butei", che sarebbero un certo tipo di forze armate che fungono più da mercenari. L'inizio della storia viene collocato all'inizio del secondo anno di studi in questa scuola, anno in cui Kinji verrà per la prima volta minacciato da uno strano killer, ben noto però a tutta la comunità dei Butei, che risponde al nome di Butei Killer. Verrà prontamente salvato da una ragazza di nome Aria, una Butei europea soprannominata "la quadra" grazie alla sua strabiliante capacità di usare due pistole e due katane.
I protagonisti sono veramente in numero irrisorio, e molti appaiono sì e no due volte in tutti e 12 gli episodi della serie. Nonostante la trama molto intrigante, però, c'è da dire che vi sono delle pecche. Una è quella citata poco sopra, le altre stanno nel filone della trama. Seppur ogni episodio sia denso di avvenimenti, nulla toglie che i creatori dell'anime abbiano fatto un po' come gli pareva, prova ne è il finale molto affrettato e talmente aperto che si pensa già a una possibile seconda serie. Prendendo spunto dal manga, probabilmente sarà così.
Lato tecnico
Se dal punto di vista prettamente grafico non vediamo nulla di nuovo (nel senso che è tutto negli standard della JC Staff, per intenderci, lo stile del disegno e il tratto sono molto simili a quelli di "Zero No Tsukaima", mescolati in quanto ad ambienti con "To Aru Majutsu No Index", e in quanto a chara design con "Shakugan No Shana"), da quello sonoro c'è veramente una grande innovazione: le OST sono veramente godibilissime, e si applicano bene ai momenti dell'anime. Opening ed ending sono apprezzabili, nonostante si sia comunque sentito di meglio in giro.
Commento finale
Insomma, cosa possiamo trarre da quest'anime? Semplicemente una conclusione non piacevole. Il prodotto è stato fatto in fretta e furia, talmente tanto veloce che si trova addirittura situato un filler all'interno degli ultimi episodi, una cosa ai giorni d'oggi veramente inaccettabile. Voglio comunque dare fiducia a quest'anime, perché nonostante il lavoro finito alla bell'e meglio ha mostrato buoni input. Voto finale: 6 e mezzo, arrotondato a 7 per la fiducia.
La trama
La trama tratta di un ragazzo di nome Kinji Toyama, che fa parte di una scuola di "butei", che sarebbero un certo tipo di forze armate che fungono più da mercenari. L'inizio della storia viene collocato all'inizio del secondo anno di studi in questa scuola, anno in cui Kinji verrà per la prima volta minacciato da uno strano killer, ben noto però a tutta la comunità dei Butei, che risponde al nome di Butei Killer. Verrà prontamente salvato da una ragazza di nome Aria, una Butei europea soprannominata "la quadra" grazie alla sua strabiliante capacità di usare due pistole e due katane.
I protagonisti sono veramente in numero irrisorio, e molti appaiono sì e no due volte in tutti e 12 gli episodi della serie. Nonostante la trama molto intrigante, però, c'è da dire che vi sono delle pecche. Una è quella citata poco sopra, le altre stanno nel filone della trama. Seppur ogni episodio sia denso di avvenimenti, nulla toglie che i creatori dell'anime abbiano fatto un po' come gli pareva, prova ne è il finale molto affrettato e talmente aperto che si pensa già a una possibile seconda serie. Prendendo spunto dal manga, probabilmente sarà così.
Lato tecnico
Se dal punto di vista prettamente grafico non vediamo nulla di nuovo (nel senso che è tutto negli standard della JC Staff, per intenderci, lo stile del disegno e il tratto sono molto simili a quelli di "Zero No Tsukaima", mescolati in quanto ad ambienti con "To Aru Majutsu No Index", e in quanto a chara design con "Shakugan No Shana"), da quello sonoro c'è veramente una grande innovazione: le OST sono veramente godibilissime, e si applicano bene ai momenti dell'anime. Opening ed ending sono apprezzabili, nonostante si sia comunque sentito di meglio in giro.
Commento finale
Insomma, cosa possiamo trarre da quest'anime? Semplicemente una conclusione non piacevole. Il prodotto è stato fatto in fretta e furia, talmente tanto veloce che si trova addirittura situato un filler all'interno degli ultimi episodi, una cosa ai giorni d'oggi veramente inaccettabile. Voglio comunque dare fiducia a quest'anime, perché nonostante il lavoro finito alla bell'e meglio ha mostrato buoni input. Voto finale: 6 e mezzo, arrotondato a 7 per la fiducia.
Ho letto e ho sentito spesso pareri contrari a questa serie, che è stata etichettata come una sorta di "collage" di "Zero no Tsukaima" e "Toradora", ma voglio spezzare una lancia in suo favore.
Ora, è vero che la protagonista minuta, caratterialmente tsundere, è praticamente uguale a Taiga e Louise, ma è solo lo stereotipo del personaggio, non è una copia né un collage; è anche vero che la doppiatrice sia sempre la stessa, Rie Kugimiya, come è assolutamente vero che riesce a calarsi perfettamente nei personaggi di questo tipo.
Per non parlare della trama, che con quelle di "Toradora" e "Zero no Tsukaima" non ha nulla da spartire, e che a me è anche sembrata abbastanza originale - mi è piaciuta la pensata degli "avi", non spoilero oltre.
Molti hanno anche affiancato la figura del protagonista maschile ai partner delle rispettive Taiga e Louise, ma anche qui secondo me le accuse non stanno in piedi, perché il personaggio è caratterialmente differente, anche lui non ha nulla da spartire con gli altri due. Insomma, per quanto mi riguarda è stata una serie molto apprezzabile che merita senza dubbio d'essere vista, a dispetto di quanto sia stato detto in giro.
Ora, è vero che la protagonista minuta, caratterialmente tsundere, è praticamente uguale a Taiga e Louise, ma è solo lo stereotipo del personaggio, non è una copia né un collage; è anche vero che la doppiatrice sia sempre la stessa, Rie Kugimiya, come è assolutamente vero che riesce a calarsi perfettamente nei personaggi di questo tipo.
Per non parlare della trama, che con quelle di "Toradora" e "Zero no Tsukaima" non ha nulla da spartire, e che a me è anche sembrata abbastanza originale - mi è piaciuta la pensata degli "avi", non spoilero oltre.
Molti hanno anche affiancato la figura del protagonista maschile ai partner delle rispettive Taiga e Louise, ma anche qui secondo me le accuse non stanno in piedi, perché il personaggio è caratterialmente differente, anche lui non ha nulla da spartire con gli altri due. Insomma, per quanto mi riguarda è stata una serie molto apprezzabile che merita senza dubbio d'essere vista, a dispetto di quanto sia stato detto in giro.
Trovare qualcosa di originale al giorno d'oggi è davvero dura, quindi resto dell'idea che una buona storia e dei personaggi tratteggiati ad arte possano sopperire al fatto che una serie ricicli modelli di titoli già visti; aggiungiamoci che ormai, per andare incontro alla grande richiesta del pubblico e alla cronica mancanza di idee, le serie anime sono quasi tutte tratte da light novel, buona parte neanche di eccessivo successo. E mettiamoci anche i costi ingenti a cui vanno incontro i produttori ed ecco che si spiega facilmente un prodotto come "Hidan no Aria" o "Aria the Scarlet Ammo", che comunque lo si voglia chiamare purtroppo non rientra né nella categoria buone storie né in quella personaggi riusciti. Lo spettatore non nipponico che ha un minimo di conoscenza della recente produzione di anime rimarrà sconcertato e sicuramente poco divertito da una trama al limite del paradossale, con personaggi tanto costruiti come copiati malamente tanto nel chara quanto nel carattere da altre opere, con un onnipresente fanservice al limite del fastidioso.
La J.C. Staff a dire il vero non è nuova a tali "recuperi" come già si era visto con le serie di "Zero no Tsukaima" (guarda caso anch'esse tratte da light novel) ma, mentre nei casi precedenti aveva raggiunto lo scopo minimo di divertire lo spettatore, in questo caso il trucco non riesce, dato che si cade nella trappola della pedissequa ripetizione che ha un unico risultato: la completa noia. Prendere la seiyu Rie Kugimiya e calarla nel solito personaggio tsundere già interpretato con Taiga di "Toradora" e Louise di "Zero", a ripetere oltre la decenza gli stessi siparietti oltretutto con lo stesso partner doppiatore che aveva interpretato Ryuji (J.Majima), non so se mi spiego, ma non lo trovo commerciale lo trovo insultante verso lo spettatore!
La protagonista Aria non è solo morfologicamente (altezza non eccezionale, faccia, colore dei capelli, assenza di seno) e caratterialmente un clone di Taiga, ma lo è anche nelle piccole fobie - come la paura dell'acqua - per un effetto déjà vu paradossale e poco divertente se non in rarissime occasioni.
A rendere davvero penosa la visione di tale titolo è poi, come già detto, l'abuso di fanservice e di battute a sfondo sessuale che, come nell'ultima serie di "Zero", non avendo come base una storia credibile e data l'assenza completa di una qualsivoglia autoironia, non fanno altro che risvegliare il sonno piuttosto che gli ormoni maschili.
Riassumiamo: ecchi banale, situazioni al limite dello sconclusionato, personaggi inconsistenti, ma possibile che è tutto da buttare via? Ci sarà almeno l'aspetto tecnico a supportare un prodotto che comunque in patria non è passato del tutto indifferente? E invece no! Chara scadente e abbozzato, sfondi di non eccelsa fattura, CG a volte decente a volte completamente fuori luogo con le scene disegnate: una catastrofe! Di decente ci sono praticamente solo le due canzoni originali "Scarlet Ballet" e "Camelia no Hitomi", ma lasciano solo l'amaro in bocca perché sprecate in tanta desolazione.
Ah, giusto! Non vi ho detto della trama; che dire, prendete i protagonisti di "Toradora", mettetegli delle pistole in mano e mischiateli con quelli di "Fate stay night", "Higurashi" e "Zombie no desu ka" e chi più ne ha più ne metta. Ma se non volete farvi del male ascoltate il mio consiglio e passate oltre.
La J.C. Staff a dire il vero non è nuova a tali "recuperi" come già si era visto con le serie di "Zero no Tsukaima" (guarda caso anch'esse tratte da light novel) ma, mentre nei casi precedenti aveva raggiunto lo scopo minimo di divertire lo spettatore, in questo caso il trucco non riesce, dato che si cade nella trappola della pedissequa ripetizione che ha un unico risultato: la completa noia. Prendere la seiyu Rie Kugimiya e calarla nel solito personaggio tsundere già interpretato con Taiga di "Toradora" e Louise di "Zero", a ripetere oltre la decenza gli stessi siparietti oltretutto con lo stesso partner doppiatore che aveva interpretato Ryuji (J.Majima), non so se mi spiego, ma non lo trovo commerciale lo trovo insultante verso lo spettatore!
La protagonista Aria non è solo morfologicamente (altezza non eccezionale, faccia, colore dei capelli, assenza di seno) e caratterialmente un clone di Taiga, ma lo è anche nelle piccole fobie - come la paura dell'acqua - per un effetto déjà vu paradossale e poco divertente se non in rarissime occasioni.
A rendere davvero penosa la visione di tale titolo è poi, come già detto, l'abuso di fanservice e di battute a sfondo sessuale che, come nell'ultima serie di "Zero", non avendo come base una storia credibile e data l'assenza completa di una qualsivoglia autoironia, non fanno altro che risvegliare il sonno piuttosto che gli ormoni maschili.
Riassumiamo: ecchi banale, situazioni al limite dello sconclusionato, personaggi inconsistenti, ma possibile che è tutto da buttare via? Ci sarà almeno l'aspetto tecnico a supportare un prodotto che comunque in patria non è passato del tutto indifferente? E invece no! Chara scadente e abbozzato, sfondi di non eccelsa fattura, CG a volte decente a volte completamente fuori luogo con le scene disegnate: una catastrofe! Di decente ci sono praticamente solo le due canzoni originali "Scarlet Ballet" e "Camelia no Hitomi", ma lasciano solo l'amaro in bocca perché sprecate in tanta desolazione.
Ah, giusto! Non vi ho detto della trama; che dire, prendete i protagonisti di "Toradora", mettetegli delle pistole in mano e mischiateli con quelli di "Fate stay night", "Higurashi" e "Zombie no desu ka" e chi più ne ha più ne metta. Ma se non volete farvi del male ascoltate il mio consiglio e passate oltre.
"Hidan no aria" è il classico esempio di anime che, facendo il verso a titoli più famosi, cerca di sfruttarne il successo pur non avendo a sostegno una storia veramente solida e accattivante.
Aria, in particolare, è la copia sputata della "Flame Haze" Shana; una somiglianza, questa, che non si è nemmeno cercato di nascondere, in quanto non solo entrambe hanno una fisionomia molto simile, ma, addirittura, anche la doppiatrice dei due personaggi è la stessa. Quando Aria urla "Urusai!" al suo sfortunato compagno, poi, l'effetto è quantomeno imbarazzante.
Composto da solo dodici episodi, non è difficile immaginare un seguito per questo titolo dato che, al termine dell'ultimo, nessuna delle questioni sollevate raggiunge la sua naturale confusione; temo però che l'attesa per questi sequel sarà molto, ma molto meno febbrile rispetto a quelli relativi ai titoli ai quali si ispira.
La trama è confusa e inconsistente: si parte raccontando la strana scuola di Butei i cui partecipanti vengono addestrati anche all'uso delle armi e delle varie tecniche di combattimento al fine di espletare tutta una serie di compiti di differente difficoltà. Poi entra in scena Aria, e l'obiettivo diventa quello d'incastrare tutti i responsabili della reclusione di sua madre, accusata dei crimini posti in essere da diversi malviventi e condannata a circa 700 anni di carcere. Poi diventa uno scontro fra gli eredi di grandi casate del passato; e così via fino a raggiungere la confusione più totale.
L'unico elemento su cui invece non si nutre alcun dubbio è il ruolo della componente "fanservice" come elemento unificante di tutta la storia. Non c'è, si badi, un'eccessiva esibizione di biancheria intima, ma i diversi personaggi si lasciano andare in pose e atteggiamenti decisamente ammiccanti che, una volta tanto, non disturbano ma solo perché spezzano la noia di una trama senza capo né coda.
Qualcosa da salvare, in tutta coscienza, c'è. La caratterizzazione dei vari personaggi non è per niente malvagia e ciò fa sì che essi riescano a interagire efficacemente fra loro, specie nel comparto comico dove qualche risatina qua e là ci scappa pure. Peccato che, per la maggior parte, non si tratti di farina del proprio sacco, in quanto l'unico merito è quello di essere riusciti a rielaborare gag e situazioni già viste e riviste altrove.
In definitiva la mia valutazione di quest'anime è pessima, e lo ritengo apprezzabile solo dagli amanti del fanservice, a patto che non diano gran peso al clima di forte confusione che si respira nel corso dei dodici episodi che compongono la serie.
Aria, in particolare, è la copia sputata della "Flame Haze" Shana; una somiglianza, questa, che non si è nemmeno cercato di nascondere, in quanto non solo entrambe hanno una fisionomia molto simile, ma, addirittura, anche la doppiatrice dei due personaggi è la stessa. Quando Aria urla "Urusai!" al suo sfortunato compagno, poi, l'effetto è quantomeno imbarazzante.
Composto da solo dodici episodi, non è difficile immaginare un seguito per questo titolo dato che, al termine dell'ultimo, nessuna delle questioni sollevate raggiunge la sua naturale confusione; temo però che l'attesa per questi sequel sarà molto, ma molto meno febbrile rispetto a quelli relativi ai titoli ai quali si ispira.
La trama è confusa e inconsistente: si parte raccontando la strana scuola di Butei i cui partecipanti vengono addestrati anche all'uso delle armi e delle varie tecniche di combattimento al fine di espletare tutta una serie di compiti di differente difficoltà. Poi entra in scena Aria, e l'obiettivo diventa quello d'incastrare tutti i responsabili della reclusione di sua madre, accusata dei crimini posti in essere da diversi malviventi e condannata a circa 700 anni di carcere. Poi diventa uno scontro fra gli eredi di grandi casate del passato; e così via fino a raggiungere la confusione più totale.
L'unico elemento su cui invece non si nutre alcun dubbio è il ruolo della componente "fanservice" come elemento unificante di tutta la storia. Non c'è, si badi, un'eccessiva esibizione di biancheria intima, ma i diversi personaggi si lasciano andare in pose e atteggiamenti decisamente ammiccanti che, una volta tanto, non disturbano ma solo perché spezzano la noia di una trama senza capo né coda.
Qualcosa da salvare, in tutta coscienza, c'è. La caratterizzazione dei vari personaggi non è per niente malvagia e ciò fa sì che essi riescano a interagire efficacemente fra loro, specie nel comparto comico dove qualche risatina qua e là ci scappa pure. Peccato che, per la maggior parte, non si tratti di farina del proprio sacco, in quanto l'unico merito è quello di essere riusciti a rielaborare gag e situazioni già viste e riviste altrove.
In definitiva la mia valutazione di quest'anime è pessima, e lo ritengo apprezzabile solo dagli amanti del fanservice, a patto che non diano gran peso al clima di forte confusione che si respira nel corso dei dodici episodi che compongono la serie.
Banale. Non brutto, ma semplicemente banale. Partendo dalla protagonista: Aria è una tsundere. Io adoro le tsundere. Aria non mi piace. È così banale da diventare noiosa, non ha l'abile costruzione comportamentale di Taiga di 'Toradora!', tanto meno quella di Louise di 'Zero no Tsukaima'. Ci sono esempi peggiori, ma non è interessante come caratterizzazione. Il personaggio maschile, poi, ha il classico potere power up da quattro soldi. Un po' più decenti sono i personaggi secondari, ma nulla di virtuosistico. La storia poi... Non che sia davvero pessima, ma ingrana solo dal sesto episodio e non abbastanza, in realtà. Se la dovessi definire, direi una storia che vuole unire i poteri ESP, le indagini investigative, i combattimenti all'arma sia bianca sia da fuoco e un po' di belle ragazze senza riuscire davvero in nessuna di queste, il tutto piazzato in un luogo che scimmiotta la splendida Gakuen Toshi di 'To aru Majutsu no Index'.
Le animazioni poi... Sarò io a essere viziato, ma qui penso andasse fatto molto di più. Per non parlare poi della computer grafica in tre dimensioni. Ricordo un paio di casi in cui è usata davvero ma davvero da schifo, sarebbe stato meglio uno scarabocchio appiccicato sulla pellicola. Per il suono, nulla di che, sia opening sia ending mi ricordano l'effetto che fa un brano brutto in mezzo a un CD di belle OST. Ora, forse sono stato un po' troppo duro, ma proprio a causa del contrasto con molti anime di qualità il voto si abbassa irrimediabilmente sotto la sufficienza.
Le animazioni poi... Sarò io a essere viziato, ma qui penso andasse fatto molto di più. Per non parlare poi della computer grafica in tre dimensioni. Ricordo un paio di casi in cui è usata davvero ma davvero da schifo, sarebbe stato meglio uno scarabocchio appiccicato sulla pellicola. Per il suono, nulla di che, sia opening sia ending mi ricordano l'effetto che fa un brano brutto in mezzo a un CD di belle OST. Ora, forse sono stato un po' troppo duro, ma proprio a causa del contrasto con molti anime di qualità il voto si abbassa irrimediabilmente sotto la sufficienza.
Trasposizione animata del 2011 dell'omonima novel di Chūgaku Akamatsu, 'Hidan no Aria' si trova a narrare le vicende del duo di Butei (studenti di una accademia specializzata nell'addestramento in combattimenti con armi da fuoco e corpo a corpo) Kinji e Aria.
La storia inizia quando Kinji, un ragazzo svogliato di natura e amante della vita tranquilla- (tanto da volere ormai rinunciare a studiare come Butei - ma con un dono genetico particolare, capace di renderlo pressoché invincibile - in pratica quando la sua libido sale si risveglia una sua personalità secondaria, che lo rende in grado di fare cose altrimenti impossibili -, viene suo malgrado coinvolto da uno dei tanti attacchi del butei killer, rischiando la morte. A salvarlo da una fine certa, interviene però una misteriosa ragazza dai capelli rosa di nome Aria, la quale, pur fallendo nel salvataggio vero e proprio, riesce comunque a risvegliare il misterioso potere del protagonista.
Da quel momento, soprattutto vista la curiosità di Aria per le capacità sensazionali del ragazzo, i due cominceranno a essere sempre più vicini, intraprendendo le missioni assegnate loro come coppia.
Diciamocelo, HnA non è granché, anzi alla luce di una visione globale della serie si può dire esattamente tutto il contrario, in quanto anime che vive incollando a destra e manca idee banali e citando, quasi a volersi dare un tono, tutta una serie di nomi famosi (nello specifico ci si ritroverà davanti a improbabili discendenze) appartenenti peraltro a contesti profondamente diversi: Lupin, Sherlock Holmes…
Eppure la storia di per sé non era iniziata malissimo, anzi per certi versi sembrava essere molto divertente vedere - causa la presenza per i due protagonisti degli stessi doppiatori - una versione "armata" di 'Toradora'. Il problema a questo punto è stato forse proprio il volere cercare da parte dei creatori di andare oltre la semplice commedia a sfondo romantico, proponendo qualcosa di più serio ma non riuscendovi. 'Hidan no Aria' offre la classica ormai triste storia insomma, per volere tentare il colpo ci si affossa con le proprie mani.
La grafica è buona, così come la animazioni dei combattimenti, controbilanciate da un chara non proprio dei miei preferiti, anche se c'è da dire che non amo particolarmente le loli. L'OST propone buone opening ed ending ma non colpisce particolarmente nella resa delle scene d'azione, sebbene comunque assolva il compitino di base.
Voto: 5 - Se la storia fosse, da metà stagione, continuata in un altro modo, risparmiandosi certe uscite bislacche, probabilmente il voto sarebbe stato perlomeno sufficiente. Sconsigliato, a parte qualche buona gag sparsa qua e là negli episodi, legata al classico ruolo da tsun della Rie Kugimiya.
La storia inizia quando Kinji, un ragazzo svogliato di natura e amante della vita tranquilla- (tanto da volere ormai rinunciare a studiare come Butei - ma con un dono genetico particolare, capace di renderlo pressoché invincibile - in pratica quando la sua libido sale si risveglia una sua personalità secondaria, che lo rende in grado di fare cose altrimenti impossibili -, viene suo malgrado coinvolto da uno dei tanti attacchi del butei killer, rischiando la morte. A salvarlo da una fine certa, interviene però una misteriosa ragazza dai capelli rosa di nome Aria, la quale, pur fallendo nel salvataggio vero e proprio, riesce comunque a risvegliare il misterioso potere del protagonista.
Da quel momento, soprattutto vista la curiosità di Aria per le capacità sensazionali del ragazzo, i due cominceranno a essere sempre più vicini, intraprendendo le missioni assegnate loro come coppia.
Diciamocelo, HnA non è granché, anzi alla luce di una visione globale della serie si può dire esattamente tutto il contrario, in quanto anime che vive incollando a destra e manca idee banali e citando, quasi a volersi dare un tono, tutta una serie di nomi famosi (nello specifico ci si ritroverà davanti a improbabili discendenze) appartenenti peraltro a contesti profondamente diversi: Lupin, Sherlock Holmes…
Eppure la storia di per sé non era iniziata malissimo, anzi per certi versi sembrava essere molto divertente vedere - causa la presenza per i due protagonisti degli stessi doppiatori - una versione "armata" di 'Toradora'. Il problema a questo punto è stato forse proprio il volere cercare da parte dei creatori di andare oltre la semplice commedia a sfondo romantico, proponendo qualcosa di più serio ma non riuscendovi. 'Hidan no Aria' offre la classica ormai triste storia insomma, per volere tentare il colpo ci si affossa con le proprie mani.
La grafica è buona, così come la animazioni dei combattimenti, controbilanciate da un chara non proprio dei miei preferiti, anche se c'è da dire che non amo particolarmente le loli. L'OST propone buone opening ed ending ma non colpisce particolarmente nella resa delle scene d'azione, sebbene comunque assolva il compitino di base.
Voto: 5 - Se la storia fosse, da metà stagione, continuata in un altro modo, risparmiandosi certe uscite bislacche, probabilmente il voto sarebbe stato perlomeno sufficiente. Sconsigliato, a parte qualche buona gag sparsa qua e là negli episodi, legata al classico ruolo da tsun della Rie Kugimiya.
"Hidan no Aria" parla di Tooyama Kinji, studente della Butei High School, una scuola dove, sostanzialmente, si addestrano mercenari specializzati in vari campi: assalto o logistica, giusto per dirne due. Kinji è dotato di un'abilità particolare, l' "Hysteria Savant Syndrome" (non sono sicuro di averlo scritto correttamente), da lui chiamata "Hysteria Mode". Quando Kinji va in "HM" cambia modo di parlare - penso cambi anche doppiatore -, diventa decisamente più gentiluomo e le sue capacità si alzano parecchio; per esempio schiva i proiettili! Kinji però è intenzionato a lasciare la Butei, ma le cose si complicano quando viene preso di mira dal Butei Killer e incontra Kanzaki H. Aria, una Butei di classe S.
L'inizio più o meno è questo. "Hidan no Aria" è una serie con un potenziale incredibile, ma sfruttato incredibilmente male. I punti a favore sono, fondamentalmente, un cast non eccessivamente ampio, un'ambientazione accattivante, dei personaggi che, anche se stereotipati, risultano lo stesso abbastanza simpatici, la presenza del sovrannaturale (non sto scherzando), che però non ha un ruolo dominante, le discendenze dei vari personaggi - da Lupin e da Sherlock Holmes, per citarne due; ad alcuni questo fatto non è piaciuto, ma io l'ho apprezzato parecchio - e il modo in cui queste influenzano la loro vita, a causa di paragoni con il/la proprio/a antenato/a.
Veniamo adesso ai punti a sfavore, che sono, purtroppo, parecchi, ovvero un'eccessiva dose di fanservice (che nemmeno mi piace, e qui c'è ne parecchio) e il fatto che la storia sia stata buttata troppo sulla commedia. Se gli autori si fossero tenuti per tutta la serie sullo stile del dirottamento dell'aereo o del pullman, o anche su quello del tentato rapimento, sarebbe stato decisamente meglio.
I personaggi, anche se pochi, vengono approfonditi poco o niente, eccetto Riko, che a volte sembra essere la vera protagonista della serie, e la trama è troppo tagliata per farcela stare in dodici episodi. Molti elementi restano in sospeso, e sembra che manchi ancora almeno mezza serie, ogni tanto se la tirano troppo, tipo il fatto che Kinji, per andare in "HM", debba eccitarsi sessualmente. Diciamocelo, tra tutti i modi che c'erano per farlo andare in quello stato, proprio quello sono andati a pescare? Perlomeno a volte gli basta un bacio sulle labbra, e comunque in "HM" attiva non è un pervertito, neanche lontanamente. Nemmeno quando è normale, comunque.
Per farla breve, l'idea è carina, i personaggi sono interessanti, la trama, anche se a intervalli - ovvero saltando le puntate-commedia, cioè sei o sette su dodici - è accattivante, ma viene sviluppato quasi tutto male.
Storia
Come detto prima, l'idea era carina, ma i creatori l'hanno buttata troppo sul ridere, peccato.
Personaggi
A parte Riko e, in maniera minore, Kinji e Aria, non sono minimamente approfonditi. Non solo i nemici (Jeanne, il cognome non lo dico per evitate spoiler), ma anche gli amici, ad esempio Reki o Mutou, sono lasciati lì ad ammuffire per tre quarti della serie, se non di più.
Doppiaggio, audio e musiche
Il doppiaggio è ottimo, e lo stesso vale per gli effetti sonori. Un po' sottotono le musiche, in alcuni punti, ma nemmeno tanto.
Disegni e chara design
I disegni sono fatti bene, dettagliati, è anche vero che siamo nel 2011, quindi sarebbe quasi strano il contrario. Il chara design a me non è sembrato così anonimo, anche se evitare di fare Shirayuki e Riko maggiorate non sarebbe stato affatto male.
Longevità
La serie doveva durare di più per fare andare avanti meglio la trama, senza lasciarla sospesa nel vuoto. Ad esempio: se Vlad era il N.2 dell'EU, il N.1 chi diamine è?! E poi, cos'è di preciso l'EU?! Anche se su questo un'idea ce la si può fare.
Apprezzamento personale
Come commedia con momenti seri, "Hidan no Aria" è anonima. Pensando a tutto il potenziale di questa serie che non è stato utilizzato viene quasi da piangere.
Voto complessivo: 5,50 arrotondato per difetto perché, con questo materiale, gli autori potevano fare immensamente meglio di così.
L'inizio più o meno è questo. "Hidan no Aria" è una serie con un potenziale incredibile, ma sfruttato incredibilmente male. I punti a favore sono, fondamentalmente, un cast non eccessivamente ampio, un'ambientazione accattivante, dei personaggi che, anche se stereotipati, risultano lo stesso abbastanza simpatici, la presenza del sovrannaturale (non sto scherzando), che però non ha un ruolo dominante, le discendenze dei vari personaggi - da Lupin e da Sherlock Holmes, per citarne due; ad alcuni questo fatto non è piaciuto, ma io l'ho apprezzato parecchio - e il modo in cui queste influenzano la loro vita, a causa di paragoni con il/la proprio/a antenato/a.
Veniamo adesso ai punti a sfavore, che sono, purtroppo, parecchi, ovvero un'eccessiva dose di fanservice (che nemmeno mi piace, e qui c'è ne parecchio) e il fatto che la storia sia stata buttata troppo sulla commedia. Se gli autori si fossero tenuti per tutta la serie sullo stile del dirottamento dell'aereo o del pullman, o anche su quello del tentato rapimento, sarebbe stato decisamente meglio.
I personaggi, anche se pochi, vengono approfonditi poco o niente, eccetto Riko, che a volte sembra essere la vera protagonista della serie, e la trama è troppo tagliata per farcela stare in dodici episodi. Molti elementi restano in sospeso, e sembra che manchi ancora almeno mezza serie, ogni tanto se la tirano troppo, tipo il fatto che Kinji, per andare in "HM", debba eccitarsi sessualmente. Diciamocelo, tra tutti i modi che c'erano per farlo andare in quello stato, proprio quello sono andati a pescare? Perlomeno a volte gli basta un bacio sulle labbra, e comunque in "HM" attiva non è un pervertito, neanche lontanamente. Nemmeno quando è normale, comunque.
Per farla breve, l'idea è carina, i personaggi sono interessanti, la trama, anche se a intervalli - ovvero saltando le puntate-commedia, cioè sei o sette su dodici - è accattivante, ma viene sviluppato quasi tutto male.
Storia
Come detto prima, l'idea era carina, ma i creatori l'hanno buttata troppo sul ridere, peccato.
Personaggi
A parte Riko e, in maniera minore, Kinji e Aria, non sono minimamente approfonditi. Non solo i nemici (Jeanne, il cognome non lo dico per evitate spoiler), ma anche gli amici, ad esempio Reki o Mutou, sono lasciati lì ad ammuffire per tre quarti della serie, se non di più.
Doppiaggio, audio e musiche
Il doppiaggio è ottimo, e lo stesso vale per gli effetti sonori. Un po' sottotono le musiche, in alcuni punti, ma nemmeno tanto.
Disegni e chara design
I disegni sono fatti bene, dettagliati, è anche vero che siamo nel 2011, quindi sarebbe quasi strano il contrario. Il chara design a me non è sembrato così anonimo, anche se evitare di fare Shirayuki e Riko maggiorate non sarebbe stato affatto male.
Longevità
La serie doveva durare di più per fare andare avanti meglio la trama, senza lasciarla sospesa nel vuoto. Ad esempio: se Vlad era il N.2 dell'EU, il N.1 chi diamine è?! E poi, cos'è di preciso l'EU?! Anche se su questo un'idea ce la si può fare.
Apprezzamento personale
Come commedia con momenti seri, "Hidan no Aria" è anonima. Pensando a tutto il potenziale di questa serie che non è stato utilizzato viene quasi da piangere.
Voto complessivo: 5,50 arrotondato per difetto perché, con questo materiale, gli autori potevano fare immensamente meglio di così.
Questo anime, all'inizio, mi colpì moltissimo, sia a livello di trama sia per di disegni. La trama è in sé abbastanza originale, ma poi viene miseramente rovinata da fattori inutili e da scene irreali e impensabili. Narra di Kinji Toyama, studente di una scuola di nome "Butei High School", ovvero una scuola dove i ragazzi vengono addestrati all'utilizzo di armi da fuoco e al combattimento estremo, allo scopo di contrastare la criminalità organizzata. Questo ragazzo, venendo attaccato da un'arma inviatagli dal "Butei Killer", come dice il nome, un assassino di Butei, viene salvato in modo a dir poco surreale da una ragazza di nome Aria, studentessa di massimo livello della stessa scuola del protagonista.
Da qui iniziano le avventure comuni dei due protagonisti, e insieme a queste una classica storia d'amore tra partner dal carattere totalmente diverso. Il tutto è accompagnato da un uso eccessivo di scene ecchi e fanservice, con una conclusione priva d'inventiva e situazioni presentate continuamente, decisamente troppo.
Nel complesso iniziale, "Hidan no Aria" poteva essere un'anime notevole, con scene d'azione molto belle e ricche di energia, peccato però che sia stato ridotto così, con una fine davvero insulsa e banale.
La regia è buona, forse unico punto a suo favore oltre ai bei disegni, chiari e puliti. Trovo l'opening molto bella, mentre l'ending è di livello nettamente inferiore.
Quindi nel complesso "Hidan no Aria" è un anime che si confonde tra gli altri, e che non spicca in quasi nessun campo.
Da qui iniziano le avventure comuni dei due protagonisti, e insieme a queste una classica storia d'amore tra partner dal carattere totalmente diverso. Il tutto è accompagnato da un uso eccessivo di scene ecchi e fanservice, con una conclusione priva d'inventiva e situazioni presentate continuamente, decisamente troppo.
Nel complesso iniziale, "Hidan no Aria" poteva essere un'anime notevole, con scene d'azione molto belle e ricche di energia, peccato però che sia stato ridotto così, con una fine davvero insulsa e banale.
La regia è buona, forse unico punto a suo favore oltre ai bei disegni, chiari e puliti. Trovo l'opening molto bella, mentre l'ending è di livello nettamente inferiore.
Quindi nel complesso "Hidan no Aria" è un anime che si confonde tra gli altri, e che non spicca in quasi nessun campo.
Ancora una volta ci troviamo di fronte al solito prodotto mediocre con un'ambientazione di base sufficientemente valida come punto di partenza, ma sprecata, sia per mancanza di idee sia per semplificazione di rapporti umani e accavallamento di trovate improbabili. Lasciando stare i character dal tratto anonimo, visti, rivisti e stravisti, specie le protagonista che sono puro fanservice e mi stavano spingendo ad abbandonare la visione subito, la serie, pur cavandosela meglio di altri titoli, non cerca di amalgamare perfettamente i momenti seri e quelli comici, peggiorando la situazione con le classiche gag grottesche e maliziose da cui molti di noi sono oramai annoiati. A questo proposito, la classica bufera emotiva in preda alla vergogna in questo caso è improponibile. Che risata dovrebbe procurare lo sparare a qualcuno (anche mancandolo volutamente) considerando il soggetto in movimento, la pericolosità dell'oggetto in uso e la sua comunque famosa imprevedibilità di rimbalzo. Mi ha ricordato un po "Zero no tsukaima" con la sua orribile scenetta del frustino, presto sostituito dalla bacchetta esplosiva.
Altri punti deboli dell'opera sono la coesistenza di scienza-vita reale con poteri psichici/spirituali da mondo fantasy + le discendenze forzate. Se già è un'idiozia mischiare personaggi storici con quelli dei romanzi, pretendere che più di un paio di discendenti, indipendentemente dalla differenza temporale dell'illustre antenato e dell'annacquamento/dispersione genetica, si ritrovino in Giappone e siano speciali a loro volta nella stessa epoca è ancora più sciocco, senza contare i ruoli e soprattutto l'aspetto che sono stati loro affibiati (lupo mannaro, pulzella in armatura ecc). Ma la cosa più irritante di ciò è senza dubbio la citazione a Monkey Punch. Riko nel bene o nel male è forse il personaggio che se la cava meglio nel suscitare curiosità nello spettatore, ma era meglio limitarsi a citare la sua discendenza con il ladro gentiluomo inventato, visto che il suo strano passato, legato a uno dei personaggi animati più amati della nostra infanzia, fa storcere e non poco il naso. Oltretutto le calunnie di Vlad su di lei dopo tutto ciò che la ragazza aveva mostrato appaiono ingiuste. In ogni caso la scintilla che anima questa pazza è davvero scontata, e lo scontro tra il suo antenato e quello della loli protagonista è stato già affrontato un bel po di volte.
Se poi a sorreggere la trama ci mettiamo un protagonista maschile poco vitale non si va molto lontano. In un certo senso Kinji è sul modello di Kyon in "Harui", calmo, riflessivo, normale, ma in questo contesto funziona meno. In teoria il giovane Butei, nonostante sia sufficientemente in gamba, avrebbe un'abilità latente che si attiva durante lo stress e l'eccitazione, insomma adrenalina, alla Hulk. Avrebbe pure senso come autodifesa... eppure lo inseguono, gli sparano, lo caricano all'arma bianca, lo affogano e lo fanno precipitare, ma non perde il controllo. Potrebbe pure trovarsi legato a una bomba atomica che non cambierebbe nulla, mentre invece gli basta intravedere il colore della bretella di un reggipetto che subito gli si smuove parecchio la circolazione e deve distrarsi per non entrare in modalità isterica, o se preferite da Galletto strafico che fa cose impossibili. Ma è normale? Di buono c'è che non essendo facile creare momenti di risveglio senza scadere nell'ecchi continuo, i creatori pur non facendosi mancare niente hanno preferito contenersi su questo aspetto e, il fatto che Kinji rimanga se stesso per la maggior parte del tempo, lo considero positivo, un po' meno che sia uno stoccafisso nei momenti di panico.
Insomma la serie non è del tutto sbagliata, contiene dei momenti più intensi discretamente riusciti anche se talvolta andrebbero maggiormente calcati, ma questo non basta a fare funzionare il prodotto. La trama, con la ricerca dei colpevoli che hanno incastrato la madre di Aria, il fratello di Kinji e la lotta contro questa fantomatica organizzazione sa tanto di "detective Conan", ma non funziona perché presa troppo di petto e con un eccessivamente ristretto gruppo di personaggi principali (di cui pochi valorizzati a sufficienza e nessuno convincente). Se gli autori avessero coinvolto maggiormente la classe di Kinji o l'intera scuola Butei come con l'aereo dirottato o con l'autobus, e caratterizzato più personaggi importanti, il coinvolgimento e le potenzialità di sviluppo sarebbero stati maggiori. Purtroppo "Hidan no Aria" non sembra volere andare lontano, si prefigge solo di essere una serie d'azione e in questo riesce a trasmettere effettivamente una certa vitalità da film americano, ma è nella sua commercialità giapponese che s'indebolisce. Essere composta da pochi episodi poteva essere un bene, ma purtroppo vi è fin troppo spazio per una seconda e terza stagione e mi chiedo a questo punto se ai creatori sia convenuto.
Altri punti deboli dell'opera sono la coesistenza di scienza-vita reale con poteri psichici/spirituali da mondo fantasy + le discendenze forzate. Se già è un'idiozia mischiare personaggi storici con quelli dei romanzi, pretendere che più di un paio di discendenti, indipendentemente dalla differenza temporale dell'illustre antenato e dell'annacquamento/dispersione genetica, si ritrovino in Giappone e siano speciali a loro volta nella stessa epoca è ancora più sciocco, senza contare i ruoli e soprattutto l'aspetto che sono stati loro affibiati (lupo mannaro, pulzella in armatura ecc). Ma la cosa più irritante di ciò è senza dubbio la citazione a Monkey Punch. Riko nel bene o nel male è forse il personaggio che se la cava meglio nel suscitare curiosità nello spettatore, ma era meglio limitarsi a citare la sua discendenza con il ladro gentiluomo inventato, visto che il suo strano passato, legato a uno dei personaggi animati più amati della nostra infanzia, fa storcere e non poco il naso. Oltretutto le calunnie di Vlad su di lei dopo tutto ciò che la ragazza aveva mostrato appaiono ingiuste. In ogni caso la scintilla che anima questa pazza è davvero scontata, e lo scontro tra il suo antenato e quello della loli protagonista è stato già affrontato un bel po di volte.
Se poi a sorreggere la trama ci mettiamo un protagonista maschile poco vitale non si va molto lontano. In un certo senso Kinji è sul modello di Kyon in "Harui", calmo, riflessivo, normale, ma in questo contesto funziona meno. In teoria il giovane Butei, nonostante sia sufficientemente in gamba, avrebbe un'abilità latente che si attiva durante lo stress e l'eccitazione, insomma adrenalina, alla Hulk. Avrebbe pure senso come autodifesa... eppure lo inseguono, gli sparano, lo caricano all'arma bianca, lo affogano e lo fanno precipitare, ma non perde il controllo. Potrebbe pure trovarsi legato a una bomba atomica che non cambierebbe nulla, mentre invece gli basta intravedere il colore della bretella di un reggipetto che subito gli si smuove parecchio la circolazione e deve distrarsi per non entrare in modalità isterica, o se preferite da Galletto strafico che fa cose impossibili. Ma è normale? Di buono c'è che non essendo facile creare momenti di risveglio senza scadere nell'ecchi continuo, i creatori pur non facendosi mancare niente hanno preferito contenersi su questo aspetto e, il fatto che Kinji rimanga se stesso per la maggior parte del tempo, lo considero positivo, un po' meno che sia uno stoccafisso nei momenti di panico.
Insomma la serie non è del tutto sbagliata, contiene dei momenti più intensi discretamente riusciti anche se talvolta andrebbero maggiormente calcati, ma questo non basta a fare funzionare il prodotto. La trama, con la ricerca dei colpevoli che hanno incastrato la madre di Aria, il fratello di Kinji e la lotta contro questa fantomatica organizzazione sa tanto di "detective Conan", ma non funziona perché presa troppo di petto e con un eccessivamente ristretto gruppo di personaggi principali (di cui pochi valorizzati a sufficienza e nessuno convincente). Se gli autori avessero coinvolto maggiormente la classe di Kinji o l'intera scuola Butei come con l'aereo dirottato o con l'autobus, e caratterizzato più personaggi importanti, il coinvolgimento e le potenzialità di sviluppo sarebbero stati maggiori. Purtroppo "Hidan no Aria" non sembra volere andare lontano, si prefigge solo di essere una serie d'azione e in questo riesce a trasmettere effettivamente una certa vitalità da film americano, ma è nella sua commercialità giapponese che s'indebolisce. Essere composta da pochi episodi poteva essere un bene, ma purtroppo vi è fin troppo spazio per una seconda e terza stagione e mi chiedo a questo punto se ai creatori sia convenuto.
L'anime narra le vicende di uno studente, Kinji Toyama, che frequenta una scuola 'particolare', il cui scopo è la formazione di detective armati, che accettano varie missioni sotto compenso: i Butei. Il ragazzo vorrebbe allontanarsi da tale ambiente, peccato che viene perseguitato da un misterioso attentatore, e solo l'intervento di una sua 'collega', Kanzaki H. Aria, lo salverà.
Possiamo definire quest'anime un ecchi pistolero: una divertente rivisitazione della figura dei mercenari con un proprio codice etico, dove i Butei di più alto grado e abilità non sono altro che <b>[INIZIO SPOILER]</b> discendenti di famosi personaggi storici o letterari nell'ambito militare, investigativo o criminale (Sherlock Holmes, Lupin, Vlad) <b>[FINE SPOILER]</b>.
Benché dalla trama possa sembrare un anime pieno d'azione, qui non ce n'è molta: i combattimenti o le sparatorie sono in generale pochi, mentre le scene comiche e il fanservice sono gli elementi predominanti di quest'anime, forse anche troppo, andando a discapito di una trama non originale ma intrigante e capace di catturare l'attenzione degli spettatori.
Un altro punto debole dell'anime sono i personaggi: i personaggi femminili sono un po' troppo stereotipati: <b>(INIZIO SPOILER)</b> la protagonista tsundere che qui sfoga i suoi attacchi di gelosia sparando all'impazzata, la classica amica d'infanzia del protagonista innamorata persa di lui - e che cerca di uccidere le sue rivali -, la classica femme fatale che cerca di sedurre il nostro eroe in tutti i modi, la classica ragazza riservata ma pericolosa che dice pochissime parole <b>(FINE SPOILER)</b>.
Incredibilmente, il protagonista non è il classico ragazzo imbranato e impacciato - caratteristica di quasi tutti gli anime ecchi - che si crea inconsapevolmente un proprio 'harem', ma un personaggio afflitto da una 'doppia personalità: infatti non appena si eccita sessualmente, non solo acquista riflessi sovrumani e un'abilità straordinaria con le armi, ma diventa un gentiluomo sia nel suo modo di agire sia nel suo modo di palare.
Le animazioni sono semplici, per nulla sofisticate o elaborate, ma non danno fastidio dal punto di vista visivo.
In sintesi "Hidan no Aria" è un anime che poteva contare su una trama interessante, ma è stato penalizzato sia dall'eccessivo fanservice (in parte censurato perché i seni sono coperti o dal fumo o da raggi di luce) che ha trasformato questo ipotetico anime d'azione in un anime ecchi/comico pistolero, sia da personaggi troppo stereotipati, troppo poco approfonditi e mal caratterizzati. Ciò lo rende un prodotto divertente sì - non sempre -, ma troppo simile a titoli appartenenti al medesimo genere, senza distinguervisi troppo. Consigliato a chi cerca un anime senza troppi pensieri e per farsi due risate, sconsigliato a chi cerca qualcosa di più complesso o impegnativo.
Possiamo definire quest'anime un ecchi pistolero: una divertente rivisitazione della figura dei mercenari con un proprio codice etico, dove i Butei di più alto grado e abilità non sono altro che <b>[INIZIO SPOILER]</b> discendenti di famosi personaggi storici o letterari nell'ambito militare, investigativo o criminale (Sherlock Holmes, Lupin, Vlad) <b>[FINE SPOILER]</b>.
Benché dalla trama possa sembrare un anime pieno d'azione, qui non ce n'è molta: i combattimenti o le sparatorie sono in generale pochi, mentre le scene comiche e il fanservice sono gli elementi predominanti di quest'anime, forse anche troppo, andando a discapito di una trama non originale ma intrigante e capace di catturare l'attenzione degli spettatori.
Un altro punto debole dell'anime sono i personaggi: i personaggi femminili sono un po' troppo stereotipati: <b>(INIZIO SPOILER)</b> la protagonista tsundere che qui sfoga i suoi attacchi di gelosia sparando all'impazzata, la classica amica d'infanzia del protagonista innamorata persa di lui - e che cerca di uccidere le sue rivali -, la classica femme fatale che cerca di sedurre il nostro eroe in tutti i modi, la classica ragazza riservata ma pericolosa che dice pochissime parole <b>(FINE SPOILER)</b>.
Incredibilmente, il protagonista non è il classico ragazzo imbranato e impacciato - caratteristica di quasi tutti gli anime ecchi - che si crea inconsapevolmente un proprio 'harem', ma un personaggio afflitto da una 'doppia personalità: infatti non appena si eccita sessualmente, non solo acquista riflessi sovrumani e un'abilità straordinaria con le armi, ma diventa un gentiluomo sia nel suo modo di agire sia nel suo modo di palare.
Le animazioni sono semplici, per nulla sofisticate o elaborate, ma non danno fastidio dal punto di vista visivo.
In sintesi "Hidan no Aria" è un anime che poteva contare su una trama interessante, ma è stato penalizzato sia dall'eccessivo fanservice (in parte censurato perché i seni sono coperti o dal fumo o da raggi di luce) che ha trasformato questo ipotetico anime d'azione in un anime ecchi/comico pistolero, sia da personaggi troppo stereotipati, troppo poco approfonditi e mal caratterizzati. Ciò lo rende un prodotto divertente sì - non sempre -, ma troppo simile a titoli appartenenti al medesimo genere, senza distinguervisi troppo. Consigliato a chi cerca un anime senza troppi pensieri e per farsi due risate, sconsigliato a chi cerca qualcosa di più complesso o impegnativo.
Diciamocelo, Alla J.C. Staff sono un po' a corto di idee. "Hidan no Aria", ultimo titolo appena concluso dal suddetto studio di produzione, a mio avviso possiamo benissimo collocarlo fra i tanti buchi nell'acqua.
La storia vede protagonista Kinji Toyama un ragazzo, un Butei - ma cosa sono di preciso? In questa serie esiste una scuola, la Butei High School, dove gli studenti vengono addestrati allo scopo di fronteggiare la criminalità organizzata, armati fino ai denti e disposti ad accettare, dietro compenso, qualsiasi incarico ricada nei limiti imposti dalle “Butei Laws”. Il giovane Kinji, dotato di una dote particolare chiamata "Hysteria Mode", verrà affiancato da una ragazza un po' misteriosa, che rivelerà un'identità un po' particolare.
La trama pare esserci, l'idea sarebbe carina, peccato che cada tutto nel mediocre: personaggi stereotipati al massimo soprattutto la protagonista femminile, animazioni pessime, dosi di fanservice messo a caso, situazioni comiche e cliché ripetuti alla nausea. Detto brevemente, "Hidan no Aria" non offre nulla di nuovo, né nulla d'interessante, il tutto assemblato piuttosto male, con la sorpresa che il Boss finale è uno dei nemici più scarsi e insulsi che abbia mai visto.
Concludendo, salvando la colonna sonora e la sigla finale, "Hidan no Aria" è un anime bruttino, nel panorama della stagione primaverile ci sono molti titoli più meritevoli, per cui, se qualcuno è interessato a recuperare titoli primaverili, gli sconsiglio questo, che archivio con un magro 5.
La storia vede protagonista Kinji Toyama un ragazzo, un Butei - ma cosa sono di preciso? In questa serie esiste una scuola, la Butei High School, dove gli studenti vengono addestrati allo scopo di fronteggiare la criminalità organizzata, armati fino ai denti e disposti ad accettare, dietro compenso, qualsiasi incarico ricada nei limiti imposti dalle “Butei Laws”. Il giovane Kinji, dotato di una dote particolare chiamata "Hysteria Mode", verrà affiancato da una ragazza un po' misteriosa, che rivelerà un'identità un po' particolare.
La trama pare esserci, l'idea sarebbe carina, peccato che cada tutto nel mediocre: personaggi stereotipati al massimo soprattutto la protagonista femminile, animazioni pessime, dosi di fanservice messo a caso, situazioni comiche e cliché ripetuti alla nausea. Detto brevemente, "Hidan no Aria" non offre nulla di nuovo, né nulla d'interessante, il tutto assemblato piuttosto male, con la sorpresa che il Boss finale è uno dei nemici più scarsi e insulsi che abbia mai visto.
Concludendo, salvando la colonna sonora e la sigla finale, "Hidan no Aria" è un anime bruttino, nel panorama della stagione primaverile ci sono molti titoli più meritevoli, per cui, se qualcuno è interessato a recuperare titoli primaverili, gli sconsiglio questo, che archivio con un magro 5.