Mayo chiki!
La ragazza sotto le fattezze di un ragazzo?
"Mayo chiki!" è un anime edito dallo studio feel e vede la luce il 7 giugno del 2011. Questo cartone animato giapponese (preciso che uso cartone animato giapponese come sinonimo di anime) è composto da tredici episodi. I generi di questo anime sono molteplici, ma quello principale è soprattutto l'ecchi. Ma viene anche definito una commedia; personalmente, per me non è stato molto divertente.
La trama è sobria e banale: Subaru è un affascinante (viene considerato così!) maggiordomo, ma in realtà dietro a questo bellissimo individuo si cela un segreto (così palese che non so neanche se considerarlo un segreto). Entra in gioco il nostro protagonista, Kinjiro, che scopre che in realtà Subaru è una ragazza.
I personaggi sono banali, soprattutto il protagonista, il quale risulta inutile e senza carattere. Secondo me il protagonista è una delle cose più importanti di una storia, è lui che dà il via alle vicende e attorno a lui ruota tutta la storia. Che dire di Subaru, ma è possibile che nessuno si accorge che è una donna? Addirittura in un episodio si veste da ragazza e nessuno la riconosce come tale.
Il personaggio che ho gradito di più è Musamune, invece quello che ho odiato è stato, palesemente, la tizia malata degli occhiali e pervertita (notare che l'ultimo episodio è stato dedicato a lei).
In conclusione, l'unica cosa che amato di quest'anime è la opening, che a mio avviso ha una bella melodia.
La storia è rovinata, sempre secondo me, dal fatto che la gente è così ingenua, da non capire che Subaru è una ragazza, anche quando è vestita da donna. L'unica a scoprire la sua vera identità è Musamune (soltanto alla fine), probabilmente non ce la fa più a fingere che sia un ragazzo e vuole ribellarsi all'anime e all'autore stesso.
"Mayo chiki!" è un anime edito dallo studio feel e vede la luce il 7 giugno del 2011. Questo cartone animato giapponese (preciso che uso cartone animato giapponese come sinonimo di anime) è composto da tredici episodi. I generi di questo anime sono molteplici, ma quello principale è soprattutto l'ecchi. Ma viene anche definito una commedia; personalmente, per me non è stato molto divertente.
La trama è sobria e banale: Subaru è un affascinante (viene considerato così!) maggiordomo, ma in realtà dietro a questo bellissimo individuo si cela un segreto (così palese che non so neanche se considerarlo un segreto). Entra in gioco il nostro protagonista, Kinjiro, che scopre che in realtà Subaru è una ragazza.
I personaggi sono banali, soprattutto il protagonista, il quale risulta inutile e senza carattere. Secondo me il protagonista è una delle cose più importanti di una storia, è lui che dà il via alle vicende e attorno a lui ruota tutta la storia. Che dire di Subaru, ma è possibile che nessuno si accorge che è una donna? Addirittura in un episodio si veste da ragazza e nessuno la riconosce come tale.
Il personaggio che ho gradito di più è Musamune, invece quello che ho odiato è stato, palesemente, la tizia malata degli occhiali e pervertita (notare che l'ultimo episodio è stato dedicato a lei).
In conclusione, l'unica cosa che amato di quest'anime è la opening, che a mio avviso ha una bella melodia.
La storia è rovinata, sempre secondo me, dal fatto che la gente è così ingenua, da non capire che Subaru è una ragazza, anche quando è vestita da donna. L'unica a scoprire la sua vera identità è Musamune (soltanto alla fine), probabilmente non ce la fa più a fingere che sia un ragazzo e vuole ribellarsi all'anime e all'autore stesso.
Ho scoperto questa opera su una Top 10 di anime più divertenti, e devo dire la verità: in questo caso quella classifica aveva proprio ragione, è in effetti una commedia romantica molto divertente.
"Mayo Chiki!" narra della storia di Kinjiro Sakamichi, un ragazzo costantemente vessato e preso a calci senz'alcun motivo, manco fosse Yamcha di "Dragonball", da sua madre e da sua sorella minore, la prima campionessa internazionale di wrestling e la seconda aspirante wrestler; le due gli hanno dato talmente tante di quelle sprangate che il povero Kinjiro ha sviluppato una sorta di ginofobia che gli fa sanguinare il naso (evviva i cliché) ogni volta che tocca o viene toccato da una ragazza. Il nostro Sakamachi, un bel giorno, a testimoniare che se la fortuna è cieca la sfiga invece ci vede benissimo, scopre che Subaru Konoe, il maggiordomo della ragazza più carina e ricca della scuola di nome Kanade Suzutsuki, in realtà sotto non ha due cerchi e una linea ma il triangolo. Questo scatena una serie di sfortunati ma molto divertenti eventi che porteranno il nostro povero sacco da boxe Kinjiro a tenere segreto il vero sesso di Konoe, pena la morte di lui e il licenziamento della ragazza.
Quest'anime devo dire che sinceramente mi ha divertito tantissimo, le situazioni paradossali ai limiti del ridicolo che si vengono a creare mi hanno strappato davvero risate di gusto, a partire già dalla 'cazzimma' fuori scala, non so come definirla in altro modo, che Kanade mostra nell'infilare i due protagonisti in situazioni assurde puramente per il piacere di farlo, fino ad arrivare all'affetto morboso ai limiti della venerazione di Nagare Subaru, il padre di Konoe, verso la figlia.
Tra i personaggi che si uniranno alla serie abbiamo il già citato Nagare, che ho amato alla follia per le risate che mi ha fatto fare, Nakuru Narumi, la simil-neko scrittrice di yaoi con la cinquantesima di seno che in questo genere non manca mai, arrivando poi a personaggi come Usami Masamune, simpatici e belli quanto un calcio con il mignolo sui mobili bassi.
Sul lato artistico abbiamo dei disegni gradevoli e animazioni altrettanto simpatiche, davvero niente di sgradevole da segnalare, le musiche sono completamente anonime.
Dopo questa buona parola vi chiederete... perché non ha raggiunto la sufficienza?
Semplice, ci sono due cose che mi hanno fatto cadere e sgretolare rispettivamente il testicolo sinistro e il testicolo destro.
Il sinistro è caduto quando ho visto che alcune puntate, fra le ultime e perfino l'ultima stessa, sono completamente inutili e ininfluenti sulla trama principale... cioé dei filler in un anime di tredici episodi? Ma perché *membro maschile* inserisci dei filler in una serie che già è stra-corta di suo e così rischi pure di non fare un prodotto decente? Scelte discutibili che mi hanno messo fuori uso il primo testicolo...
Quello che mi è rimasto invece è crollato e si è sgretolato durante il finale... Arrivi alla fine, sperando nel più lieto fine possibile e... non si capisce niente. Una roba fatta schifosamente di fretta e inconcludente, un finale che dovrebbe sembrare aperto, e invece proprio non esistere e mi ha deluso. Ora io spero con tutto il cuore che facciano un sequel, perché, lasciato così, questo finale vanifica quanto di buono fatto dalle altre puntate della serie.
Personalmente consiglio di vederlo, perché le risate che questo anime fa fare sono uniche, ma non aspettatevi niente dal finale, altrimenti rimarrete delusi.
"Mayo Chiki!" narra della storia di Kinjiro Sakamichi, un ragazzo costantemente vessato e preso a calci senz'alcun motivo, manco fosse Yamcha di "Dragonball", da sua madre e da sua sorella minore, la prima campionessa internazionale di wrestling e la seconda aspirante wrestler; le due gli hanno dato talmente tante di quelle sprangate che il povero Kinjiro ha sviluppato una sorta di ginofobia che gli fa sanguinare il naso (evviva i cliché) ogni volta che tocca o viene toccato da una ragazza. Il nostro Sakamachi, un bel giorno, a testimoniare che se la fortuna è cieca la sfiga invece ci vede benissimo, scopre che Subaru Konoe, il maggiordomo della ragazza più carina e ricca della scuola di nome Kanade Suzutsuki, in realtà sotto non ha due cerchi e una linea ma il triangolo. Questo scatena una serie di sfortunati ma molto divertenti eventi che porteranno il nostro povero sacco da boxe Kinjiro a tenere segreto il vero sesso di Konoe, pena la morte di lui e il licenziamento della ragazza.
Quest'anime devo dire che sinceramente mi ha divertito tantissimo, le situazioni paradossali ai limiti del ridicolo che si vengono a creare mi hanno strappato davvero risate di gusto, a partire già dalla 'cazzimma' fuori scala, non so come definirla in altro modo, che Kanade mostra nell'infilare i due protagonisti in situazioni assurde puramente per il piacere di farlo, fino ad arrivare all'affetto morboso ai limiti della venerazione di Nagare Subaru, il padre di Konoe, verso la figlia.
Tra i personaggi che si uniranno alla serie abbiamo il già citato Nagare, che ho amato alla follia per le risate che mi ha fatto fare, Nakuru Narumi, la simil-neko scrittrice di yaoi con la cinquantesima di seno che in questo genere non manca mai, arrivando poi a personaggi come Usami Masamune, simpatici e belli quanto un calcio con il mignolo sui mobili bassi.
Sul lato artistico abbiamo dei disegni gradevoli e animazioni altrettanto simpatiche, davvero niente di sgradevole da segnalare, le musiche sono completamente anonime.
Dopo questa buona parola vi chiederete... perché non ha raggiunto la sufficienza?
Semplice, ci sono due cose che mi hanno fatto cadere e sgretolare rispettivamente il testicolo sinistro e il testicolo destro.
Il sinistro è caduto quando ho visto che alcune puntate, fra le ultime e perfino l'ultima stessa, sono completamente inutili e ininfluenti sulla trama principale... cioé dei filler in un anime di tredici episodi? Ma perché *membro maschile* inserisci dei filler in una serie che già è stra-corta di suo e così rischi pure di non fare un prodotto decente? Scelte discutibili che mi hanno messo fuori uso il primo testicolo...
Quello che mi è rimasto invece è crollato e si è sgretolato durante il finale... Arrivi alla fine, sperando nel più lieto fine possibile e... non si capisce niente. Una roba fatta schifosamente di fretta e inconcludente, un finale che dovrebbe sembrare aperto, e invece proprio non esistere e mi ha deluso. Ora io spero con tutto il cuore che facciano un sequel, perché, lasciato così, questo finale vanifica quanto di buono fatto dalle altre puntate della serie.
Personalmente consiglio di vederlo, perché le risate che questo anime fa fare sono uniche, ma non aspettatevi niente dal finale, altrimenti rimarrete delusi.
Che dovrei dire di questo prodotto? Beh, in effetti è piuttosto semplice da recensire, come dare un voto, 5. Un anime che non ha pretese, senza una trama degna di nota, e con una sceneggiatura insufficiente. Gli stereotipi e i luoghi comuni non si contano, ma fin qui non è un grosso problema, non sono il tipo a cui dispiacciono le opere che marcano i punti forti del genere. "Mayo chiki!" è un harem, leggermente ecchi, "commedia" (non sono un'amante delle commedie, ma se un prodotto è divertente e ironico certo non lo nego, e non è il caso di "Mayo chiki!", a mio avviso), "sentimentale" (la profondità dei sentimenti resta sempre a uno strato superiore, non "entra dentro", e da questo punto di vista è stato un fallimento a mio avviso: non di amore parliamo in "Mayo chiki!", ma di "cotte giovanili" più che altro, e per di più affrontate solo con superficialità).
Sicuramente il lato moe e kawaii nell'insieme ha reso, i personaggi e i disegni come "bozza di partenza" mi piacciono; se gli avessero dato maggiore spessore rendendo più profonda la sceneggiatura, ne sarebbe uscito un bel prodotto secondo me, davvero! Peccato!
La patologia del protagonista alla lunga è frustrante, così come le ragioni che ci sono dietro, tanto è il potenziale, con dei personaggi interessanti (di base) e ben disegnati, non sfruttato, e un senso di amaro in bocca per una storia che resta in sospeso, con un tredicesimo episodio che non sta né in cielo né in terra (ci potevano fare un OAV magari o inserirlo tra la puntata 1 e la 12, ma così, boh, non ha senso e basta!). L'ultimo episodio di "Mayo chiki!" è indubbiamente il 12, volendo il 13 guardatevelo a metà serie o non guardatelo per niente, non fa differenza ai fini della storia (storia... ce n'è una? Bah...).
Quindi, come avrete capito, mi ha lasciato l'amaro in bocca, ma non alla fine, dall'inizio; semplicemente è leggero con bei disegni e dei personaggi moe e kawaii che si lasciano vedere fino alla fine: si potrebbe dire tutto fumo e niente arrosto, quindi! Anzi, probabilmente è questa la definizione più azzeccata per questo prodotto:
"Mayo chiki!" = "Tutto fumo e niente arrosto!"
Non fa schifo ma non ti lascia niente, anche nel suo genere ha diversi prodotti che lo surclassano (seppur non sia un genere con alte pretese, riesce comunque a farsi schiacciare malamente da una già non eccezionale concorrenza... piuttosto penoso visto in questo senso). Per cui, lo consiglio? No, stavolta no, è deludente, non merita a mio avviso, è un'opera adatta solo a chi ha zero pretese, vuole rifarsi un po' gli occhi con dei personaggi femminili moe e kawaii e non gli importa se non vengono sfruttati al meglio (o forse dovrei dire male).
Non l'ho nemmeno odiato come prodotto, il comparto grafico è apprezzabile e obbiettivamente, come già detto, nonostante lo tsunami di eventi nonsense riesce comunque a farsi guardare senza infastidire troppo, alla fine non ti lascia niente, se non un "leggero" (perché più di così quest'opera non può pretendere) senso di insoddisfazione per l'ennesimo prodotto potenzialmente interessante portato avanti senza pretese. Si sarebbero potute fare un'infinità di scelte più intriganti e azzeccate di quelle prese dagli sceneggiatori (più di una persona per 'sta roba è preoccupante, se fosse vero) e anche il protagonista non sarebbe stato male, se si fossero dati una regolata con la gravità della sua patologia: l'idea non era male, e con un pizzico di profondità in più al tutto sarebbe uscito un bell'anime secondo me, forse anche degno di voti interessanti. Ma, tornando a noi, qui è di un 5 che parliamo, voto generoso per di più, a premiare le poche cose decenti dell'opera e il suo potenziale di base. Il resto è bocciato... guardatelo solo se disperatamente annoiati e bisognosi di riempire tempi morti (senza aspettarvi di risollevare di molto la situazione), altrimenti trovate di meglio da fare, io ho buttato qualche ora della mia vita per poi sentirmi insoddisfatto, per cui, a meno che non siate matti, chi ve lo fa fare di seguirmi?
Buona continuazione nella ricerca di un anime del genere che meriti, "Mayo chiki!" bocciato, voto 5!
Sicuramente il lato moe e kawaii nell'insieme ha reso, i personaggi e i disegni come "bozza di partenza" mi piacciono; se gli avessero dato maggiore spessore rendendo più profonda la sceneggiatura, ne sarebbe uscito un bel prodotto secondo me, davvero! Peccato!
La patologia del protagonista alla lunga è frustrante, così come le ragioni che ci sono dietro, tanto è il potenziale, con dei personaggi interessanti (di base) e ben disegnati, non sfruttato, e un senso di amaro in bocca per una storia che resta in sospeso, con un tredicesimo episodio che non sta né in cielo né in terra (ci potevano fare un OAV magari o inserirlo tra la puntata 1 e la 12, ma così, boh, non ha senso e basta!). L'ultimo episodio di "Mayo chiki!" è indubbiamente il 12, volendo il 13 guardatevelo a metà serie o non guardatelo per niente, non fa differenza ai fini della storia (storia... ce n'è una? Bah...).
Quindi, come avrete capito, mi ha lasciato l'amaro in bocca, ma non alla fine, dall'inizio; semplicemente è leggero con bei disegni e dei personaggi moe e kawaii che si lasciano vedere fino alla fine: si potrebbe dire tutto fumo e niente arrosto, quindi! Anzi, probabilmente è questa la definizione più azzeccata per questo prodotto:
"Mayo chiki!" = "Tutto fumo e niente arrosto!"
Non fa schifo ma non ti lascia niente, anche nel suo genere ha diversi prodotti che lo surclassano (seppur non sia un genere con alte pretese, riesce comunque a farsi schiacciare malamente da una già non eccezionale concorrenza... piuttosto penoso visto in questo senso). Per cui, lo consiglio? No, stavolta no, è deludente, non merita a mio avviso, è un'opera adatta solo a chi ha zero pretese, vuole rifarsi un po' gli occhi con dei personaggi femminili moe e kawaii e non gli importa se non vengono sfruttati al meglio (o forse dovrei dire male).
Non l'ho nemmeno odiato come prodotto, il comparto grafico è apprezzabile e obbiettivamente, come già detto, nonostante lo tsunami di eventi nonsense riesce comunque a farsi guardare senza infastidire troppo, alla fine non ti lascia niente, se non un "leggero" (perché più di così quest'opera non può pretendere) senso di insoddisfazione per l'ennesimo prodotto potenzialmente interessante portato avanti senza pretese. Si sarebbero potute fare un'infinità di scelte più intriganti e azzeccate di quelle prese dagli sceneggiatori (più di una persona per 'sta roba è preoccupante, se fosse vero) e anche il protagonista non sarebbe stato male, se si fossero dati una regolata con la gravità della sua patologia: l'idea non era male, e con un pizzico di profondità in più al tutto sarebbe uscito un bell'anime secondo me, forse anche degno di voti interessanti. Ma, tornando a noi, qui è di un 5 che parliamo, voto generoso per di più, a premiare le poche cose decenti dell'opera e il suo potenziale di base. Il resto è bocciato... guardatelo solo se disperatamente annoiati e bisognosi di riempire tempi morti (senza aspettarvi di risollevare di molto la situazione), altrimenti trovate di meglio da fare, io ho buttato qualche ora della mia vita per poi sentirmi insoddisfatto, per cui, a meno che non siate matti, chi ve lo fa fare di seguirmi?
Buona continuazione nella ricerca di un anime del genere che meriti, "Mayo chiki!" bocciato, voto 5!
"Mayo Chiki!" è stata la mia prima opera commedia "ecchi", nonché ultima. E ho scoperto che non è proprio un genere che faccia per me, ma in generale penso che questo anime abbia ben poco da raccontare, né abbia particolari punti di forza sui quali fare affidamento, ma andiamo un po' più nello specifico.
La trama è piuttosto banale: un ragazzo delle superiori ha vari problemi a rapportarsi con le ragazze, perché ogni volta che viene toccato dal sesso opposto inizia a "perdere sangue dal naso". Per pura sfortuna (o fortuna! Si vedrà nello svilupparsi della trama) viene a conoscenza del segreto di uno dei ragazzi più popolari della scuola, Sabaru Kanade, il maggiordomo della figlia del preside: infatti scopre che egli è una ragazza! Da qui partiranno quelli che in teoria dovrebbero essere una serie di eventi divertenti e di situazioni bizzarre.
I personaggi sono abbastanza banali, l'unica degna di nota è Masamune, che è abbastanza simpatica, gli altri sono eccessivamente stupidi per i miei gusti, in particolare la bionda con gli occhiali l'ho trovata semplicemente insopportabile. Analizzandoli velocemente possiamo dire che il protagonista è quasi del tutto inutile, non ha un carattere né deciso né simpatico né con caratteristiche particolari, è semplicemente vittima di quello che gli succede attorno. Subaru è eccessiva, sa fare troppe cose, è troppo servile e seriamente non è possibile che nessuno si accorgesse che non fosse una donna, o peggio ancora che non si accorgesse che la sua versione femminile con gli occhiali non fosse sua cugina (quindi, se io me li togliessi adesso potrei spacciarmi per una ragazza? Buono a sapersi). Kanade sostanzialmente non è male, non si capisce perché sia onnisciente, ma non mi è dispiaciuta affatto come personaggio (è di una bellezza assurda).
Il comparto tecnico è buono. I disegni mi sono piaciuti tanto, così come le caratterizzazioni fisiche dei personaggi femminili. Musiche e animazioni sono nella media, ma non danno sicuramente fastidio.
Per quanto riguarda i pro ed i contro dell'anime, i primi sono abbastanza in minoranza sui secondi: alcuni personaggi sono carini e in rari casi si creano situazioni effettivamente divertenti, ma tutto è portato troppo all'estremo per motivi non ben chiari, e i restanti protagonisti sono davvero troppo scemi. Non ha una trama ben precisa, succedono solo... cose! Non saprei come altro definirle.
In conclusione ovviamente non lo consiglio, ma è comunque una visione molto leggera, quindi per i più avvezzi al genere potrebbe anche andare a genio. Peace!
La trama è piuttosto banale: un ragazzo delle superiori ha vari problemi a rapportarsi con le ragazze, perché ogni volta che viene toccato dal sesso opposto inizia a "perdere sangue dal naso". Per pura sfortuna (o fortuna! Si vedrà nello svilupparsi della trama) viene a conoscenza del segreto di uno dei ragazzi più popolari della scuola, Sabaru Kanade, il maggiordomo della figlia del preside: infatti scopre che egli è una ragazza! Da qui partiranno quelli che in teoria dovrebbero essere una serie di eventi divertenti e di situazioni bizzarre.
I personaggi sono abbastanza banali, l'unica degna di nota è Masamune, che è abbastanza simpatica, gli altri sono eccessivamente stupidi per i miei gusti, in particolare la bionda con gli occhiali l'ho trovata semplicemente insopportabile. Analizzandoli velocemente possiamo dire che il protagonista è quasi del tutto inutile, non ha un carattere né deciso né simpatico né con caratteristiche particolari, è semplicemente vittima di quello che gli succede attorno. Subaru è eccessiva, sa fare troppe cose, è troppo servile e seriamente non è possibile che nessuno si accorgesse che non fosse una donna, o peggio ancora che non si accorgesse che la sua versione femminile con gli occhiali non fosse sua cugina (quindi, se io me li togliessi adesso potrei spacciarmi per una ragazza? Buono a sapersi). Kanade sostanzialmente non è male, non si capisce perché sia onnisciente, ma non mi è dispiaciuta affatto come personaggio (è di una bellezza assurda).
Il comparto tecnico è buono. I disegni mi sono piaciuti tanto, così come le caratterizzazioni fisiche dei personaggi femminili. Musiche e animazioni sono nella media, ma non danno sicuramente fastidio.
Per quanto riguarda i pro ed i contro dell'anime, i primi sono abbastanza in minoranza sui secondi: alcuni personaggi sono carini e in rari casi si creano situazioni effettivamente divertenti, ma tutto è portato troppo all'estremo per motivi non ben chiari, e i restanti protagonisti sono davvero troppo scemi. Non ha una trama ben precisa, succedono solo... cose! Non saprei come altro definirle.
In conclusione ovviamente non lo consiglio, ma è comunque una visione molto leggera, quindi per i più avvezzi al genere potrebbe anche andare a genio. Peace!
"Mayo chiki!" è una commedia del 2011 dai forti tratti ecchi e sentimentali, dove, a un primo impianto abbastanza demenziale e divertente, si innestano elementi più profondi e seri. Non voglio dire che si tratta di un dramma o di un anime psicologico, ma semplicemente che, dietro a un velo di allegria, si nascondono diverse passioni.
Kinjirō Sakamachi è il protagonista che, come in tutte le commedie di tal genere, non solo è impacciato nei rapporti con le ragazze, ma soffre addirittura di una strana malattia che gli impedisce qualsiasi contatto con l'altro sesso. Un esistenza alquanto triste, se non fosse che tutto cambia un bel giorno di scuola quando scopre che Subaru Konoe, il bel maggiordomo di Kanade Suzutsuki (ragazza affascinante e estremamente ricca), non è un ragazzo bensì una ragazza. Non solo vede la compagna di classe in una situazione imbarazzante, ma, come scoprirà in seguito, il solo fatto di aver smascherato il segreto di Subaru, costituirà un pericolo per quest'ultima.
Per tradizione, infatti, il maggiordomo della famiglia Suzutsuki, erano sempre stati uomini, ma Subaru, che non voleva rinunciare a star vicino alla sua amica Kanade, decide di servirla lo stesso, nascondendo la sua vera identità. Se si venisse a sapere in giro questa sconvolgente notizia, Subaru sarebbe impossibilitata a continuare la sua attività, rappresentando non solo un disonore per la sua famiglia, ma anche la perdita di un'amica importante.
Insomma, un bel guaio! La situazione sembra complicata, ma Kanade riesce lo stesso a risolverla: Kinjirō doveva mantenere il segreto, in cambio le due compagne di scuola lo avrebbero dovuto aiutare a guarire dalla sua malattia e, tenendo in considerazione la natura di quest'ultima, è logico pensare a tutte le possibili situazioni imbarazzanti che ne deriveranno.
In generale il mio giudizio è più che positivo, non solo per la trama originale, ma soprattutto per la crescita che i vari protagonisti compiono nel corso della serie. Anche se non c'è una vera e propria serie (unica pecca di rilievo), l'anime mostra un climax ascendente in quanto a intensità e tensione. Subaru e Kinjirō imparano a conoscersi e la ragazza riesce a prendere maggiormente confidenza con la propria femminilità. Tuttavia le cose non sono così semplici: Kanade, che fin da subito stuzzicherà Kinjirō, approfittando della sua malattia, comprende con il tempo di provare verso di lui un sentimento più forte.
Amicizia e amore si intrecciano, senza però diventare un elemento assillante nel contesto generale dell'anime.
La grafica e buona e anche le musiche non sono male. Mi hanno colpito soprattutto i disegni e i colori, chiari e limpidi, che fanno letteralmente brillare i personaggi. Il volto delicato di Subaru con quegli occhioni blu e quello più accattivante di Kanade, dotata di uno sguardo rosso magnetico, catturano l'osservatore ( e il sottoscritto ancora di più).
Consigliato! Nonostante sia una commedia abbastanza leggera; da guardare senza particolare impegno, divertente e allo stesso tempo coinvolgente.
Voto finale: 8
Kinjirō Sakamachi è il protagonista che, come in tutte le commedie di tal genere, non solo è impacciato nei rapporti con le ragazze, ma soffre addirittura di una strana malattia che gli impedisce qualsiasi contatto con l'altro sesso. Un esistenza alquanto triste, se non fosse che tutto cambia un bel giorno di scuola quando scopre che Subaru Konoe, il bel maggiordomo di Kanade Suzutsuki (ragazza affascinante e estremamente ricca), non è un ragazzo bensì una ragazza. Non solo vede la compagna di classe in una situazione imbarazzante, ma, come scoprirà in seguito, il solo fatto di aver smascherato il segreto di Subaru, costituirà un pericolo per quest'ultima.
Per tradizione, infatti, il maggiordomo della famiglia Suzutsuki, erano sempre stati uomini, ma Subaru, che non voleva rinunciare a star vicino alla sua amica Kanade, decide di servirla lo stesso, nascondendo la sua vera identità. Se si venisse a sapere in giro questa sconvolgente notizia, Subaru sarebbe impossibilitata a continuare la sua attività, rappresentando non solo un disonore per la sua famiglia, ma anche la perdita di un'amica importante.
Insomma, un bel guaio! La situazione sembra complicata, ma Kanade riesce lo stesso a risolverla: Kinjirō doveva mantenere il segreto, in cambio le due compagne di scuola lo avrebbero dovuto aiutare a guarire dalla sua malattia e, tenendo in considerazione la natura di quest'ultima, è logico pensare a tutte le possibili situazioni imbarazzanti che ne deriveranno.
In generale il mio giudizio è più che positivo, non solo per la trama originale, ma soprattutto per la crescita che i vari protagonisti compiono nel corso della serie. Anche se non c'è una vera e propria serie (unica pecca di rilievo), l'anime mostra un climax ascendente in quanto a intensità e tensione. Subaru e Kinjirō imparano a conoscersi e la ragazza riesce a prendere maggiormente confidenza con la propria femminilità. Tuttavia le cose non sono così semplici: Kanade, che fin da subito stuzzicherà Kinjirō, approfittando della sua malattia, comprende con il tempo di provare verso di lui un sentimento più forte.
Amicizia e amore si intrecciano, senza però diventare un elemento assillante nel contesto generale dell'anime.
La grafica e buona e anche le musiche non sono male. Mi hanno colpito soprattutto i disegni e i colori, chiari e limpidi, che fanno letteralmente brillare i personaggi. Il volto delicato di Subaru con quegli occhioni blu e quello più accattivante di Kanade, dotata di uno sguardo rosso magnetico, catturano l'osservatore ( e il sottoscritto ancora di più).
Consigliato! Nonostante sia una commedia abbastanza leggera; da guardare senza particolare impegno, divertente e allo stesso tempo coinvolgente.
Voto finale: 8
"Mayo Chiki!" è un anime prodotto nel 2011 dalla casa produttrice di nome "Feel.", autrice delle serie animate di "Kampfer".
La trama
La trama segue un intreccio molto semplice, che costruisce fin da subito un canovaccio capace di dare un ottimo input all'intera serie: un ragazzo, di nome Kinjirou, ha un grande problema. Ha la fobia delle ragazze, in altre parole non può toccarle, in caso contrario si svilupperebbe una reazione allergica capace di fargli sanguinare il naso. Intorno a questo personaggio principale ci sarà un gruppo non indifferente di ragazze, tra cui troveremo le due principali, la signorina Kanade e il suo maggiordomo (che in realtà è una ragazza) Konoe Subaru; Usami Masamune, che ricalca il tipico stereotipo della tsundere, la tipica sorellina manesca e chi più ne ha più ne metta. L'input principale sta in un patto fatto tra Kanade e Kinjirou: per una serie di sfortunati eventi, Kinjirou scopre che Konoe in realtà è una ragazza, e Kanade, in cambio di ricercare una cura per la fobia del ragazzo, chiede il suo silenzio sulla vera identità di Konoe. Tutti i personaggi secondari sono composti in modo discreto in ogni minimo particolare del carattere.
Lato tecnico
Dal punto di vista tecnico notiamo uno stile grafico molto simile a quello di "Kampfer" e di Ookami "San to Shiichi Nin to Nakamatachi". Tipico stile JC Staff, insomma, nonostante la casa produttrice sia diversa. Parlando delle animazioni, notiamo una qualità discreta che si sposa nel miglior modo con lo stile grafico. Parlando poi delle soundtrack e delle opening ed ending, notiamo buone tracce, ma nulla per cui gridare al miracolo. Tutto, insomma, si mantiene negli standard dell'annata 2011.
Commento finale
Insomma, "Mayo Chiki!" è uno di quei tipici anime senza pretese che vanno in onda solo per tendenza. Non è presente nulla di nuovo, né nulla di troppo stereotipato: è da segnalare però che sono presenti moltissimi easter eggs piacevoli da notare, soprattutto nelle ultime puntate. Consiglio quest'anime? Onestamente, oltre l'intreccio di Kinjirou e Subaru, non ho notato moltissime altre spinte ideologiche a vedere l'anime, e quindi, almeno per me, esso si piazza poco sotto la media degli anime visti finora. Il ritmo è abbastanza blando, come poi è giusto che sia per un anime del genere.
Voto Finale: 6.
La trama
La trama segue un intreccio molto semplice, che costruisce fin da subito un canovaccio capace di dare un ottimo input all'intera serie: un ragazzo, di nome Kinjirou, ha un grande problema. Ha la fobia delle ragazze, in altre parole non può toccarle, in caso contrario si svilupperebbe una reazione allergica capace di fargli sanguinare il naso. Intorno a questo personaggio principale ci sarà un gruppo non indifferente di ragazze, tra cui troveremo le due principali, la signorina Kanade e il suo maggiordomo (che in realtà è una ragazza) Konoe Subaru; Usami Masamune, che ricalca il tipico stereotipo della tsundere, la tipica sorellina manesca e chi più ne ha più ne metta. L'input principale sta in un patto fatto tra Kanade e Kinjirou: per una serie di sfortunati eventi, Kinjirou scopre che Konoe in realtà è una ragazza, e Kanade, in cambio di ricercare una cura per la fobia del ragazzo, chiede il suo silenzio sulla vera identità di Konoe. Tutti i personaggi secondari sono composti in modo discreto in ogni minimo particolare del carattere.
Lato tecnico
Dal punto di vista tecnico notiamo uno stile grafico molto simile a quello di "Kampfer" e di Ookami "San to Shiichi Nin to Nakamatachi". Tipico stile JC Staff, insomma, nonostante la casa produttrice sia diversa. Parlando delle animazioni, notiamo una qualità discreta che si sposa nel miglior modo con lo stile grafico. Parlando poi delle soundtrack e delle opening ed ending, notiamo buone tracce, ma nulla per cui gridare al miracolo. Tutto, insomma, si mantiene negli standard dell'annata 2011.
Commento finale
Insomma, "Mayo Chiki!" è uno di quei tipici anime senza pretese che vanno in onda solo per tendenza. Non è presente nulla di nuovo, né nulla di troppo stereotipato: è da segnalare però che sono presenti moltissimi easter eggs piacevoli da notare, soprattutto nelle ultime puntate. Consiglio quest'anime? Onestamente, oltre l'intreccio di Kinjirou e Subaru, non ho notato moltissime altre spinte ideologiche a vedere l'anime, e quindi, almeno per me, esso si piazza poco sotto la media degli anime visti finora. Il ritmo è abbastanza blando, come poi è giusto che sia per un anime del genere.
Voto Finale: 6.
Se dovessi giudicare quest'anime in base alla trama, direi che è scontato, banale e soprattutto non mostra un particolare intreccio narrativo; i ruoli dei personaggi sono ben definiti, e molto vicini ai loro stereotipi. Tuttavia non mi sento di dare un voto negativo a quest'anime. L'ho visto con tranquillità, senza aspettarmi troppo, ma solo con la voglia di conoscere i personaggi. Ciò che mi è piaciuto infatti sono proprio i vari character. Non sono particolari, ma sono molto molto divertenti, e vederne le varie vicende e vicissitudini mi ha stimolato a vedere ogni puntata. I protagonisti, poi, li trovo semplicemente fantastici, i discorsi sono normali ma le situazioni estremamente buffe.
Ve lo consiglio per passare un po' di tempo a rilassarvi senza troppi pensieri.
Ve lo consiglio per passare un po' di tempo a rilassarvi senza troppi pensieri.
Reputo "Mayo chiki!" senza capo né coda.
I disegni sono carini e il fattore ecchi è molto presente, nonostante ciò non sta affatto male nel complesso, però la storia fa acqua da tutte le parti, a partire dalla bella Konoe, che assomiglia a un maschio quanto Vegeta a una femmina e nessuno se ne accorge neppure davanti all'evidenza.
Mentre lui, il nostro protagonista super sveglio, nonostante 10 milioni di confessioni esplicite, ancora non capisce un tubo. Questi due esempi non sono del tutto presi a caso perché sono proprio loro i protagonisti della storia, quindi ci si può già fare un'idea dopo le mie due righe. In poche parole, o si hanno 12/15 anni oppure è meglio lasciar perdere quest'anime. L'unico personaggio che mi è piaciuto un minimo è stata Usami, per il resto buio totale anche per quanto riguarda gli altri.
Inoltre il tredicesimo episodio è totalmente inutile e fuori dal contesto, dato che il tutto si è concluso (davvero una fine penosa) nella puntata 12.
Non ci sono grandi scene comiche, né una vera e propria storia d'amore, né azione, né qualsiasi cosa che possa farmi pensare che "Mayo chiki!" sia quasi decente; paragonarlo a un piatto di pasta senza sale è poco, direi meglio che è un piatto di pasta senza sale e per di più scotta.
Se anche voi vi siete fatti ingannare dai disegni (che in fondo sono anche belli) molto simili a quelli di Toradora e per questo motivo avete pensato di vederlo, spero la mia recensione vi abbia fatto cambiare idea.
I disegni sono carini e il fattore ecchi è molto presente, nonostante ciò non sta affatto male nel complesso, però la storia fa acqua da tutte le parti, a partire dalla bella Konoe, che assomiglia a un maschio quanto Vegeta a una femmina e nessuno se ne accorge neppure davanti all'evidenza.
Mentre lui, il nostro protagonista super sveglio, nonostante 10 milioni di confessioni esplicite, ancora non capisce un tubo. Questi due esempi non sono del tutto presi a caso perché sono proprio loro i protagonisti della storia, quindi ci si può già fare un'idea dopo le mie due righe. In poche parole, o si hanno 12/15 anni oppure è meglio lasciar perdere quest'anime. L'unico personaggio che mi è piaciuto un minimo è stata Usami, per il resto buio totale anche per quanto riguarda gli altri.
Inoltre il tredicesimo episodio è totalmente inutile e fuori dal contesto, dato che il tutto si è concluso (davvero una fine penosa) nella puntata 12.
Non ci sono grandi scene comiche, né una vera e propria storia d'amore, né azione, né qualsiasi cosa che possa farmi pensare che "Mayo chiki!" sia quasi decente; paragonarlo a un piatto di pasta senza sale è poco, direi meglio che è un piatto di pasta senza sale e per di più scotta.
Se anche voi vi siete fatti ingannare dai disegni (che in fondo sono anche belli) molto simili a quelli di Toradora e per questo motivo avete pensato di vederlo, spero la mia recensione vi abbia fatto cambiare idea.
Spesso ci si ritrova a pensare a come la nostra vita, la nostra quotidianità e il nostro modo di vivere siano determinati da una sorta di mancanza di ricchezze spropositate. Mi spiego meglio. Pensiamo roba del tipo "ah se solo fossi ricco" proprio immaginandoci un'ipotetica vita da ricconi. E, si sa, i soldi hanno attrattiva, ma non quanto... la possibilità di avere un maggiordomo, o magari una maid. Solitamente si attribuisce l'uno alla fantasia femminile, l'altra alla perversa immaginazione dei maschietti. Ma si possono unire le due cose? Può un maggiordomo in stile Sebastian puntare a un aspetto moe alla Mikuru? Vale la pena tentare. E magari il risultato finale è migliore di quel che si pensa: Konoe Subaru lo dimostra. Non si avvicina ai due estremi, ma si colloca in mezzo. Come? Basta che il maggiordomo sia una ragazza crossdresser al servizio di una padrona abbastanza sadica. E qui siamo al secondo personaggio femminile, ma c'è anche una nekomimikko tettona e occhialuta, oltre che feticista degli occhiali, appunto. E che dire, fra gli altri, della violenta ma dolcissima sorellina lottatrice? Sorellina di chi? Del protagonista, ovvio: un "pollo" con la fobia per il gentil sesso e la solita (s)fortuna che lo porta a essere circondato da fanciulle. Uno schifo di protagonista, inutile.
Forse la mia presentazione dei personaggi è stata eccessiva, ma in questo genere di opere è tutto. La storia sarebbe altrimenti ventimila volte più noiosa e banale. Si dà il caso che qui la caratterizzazione, anche fisica, non è affatto trascurata, anzi. Senza dubbio essa è sopra la media. Il mio voto si concentra soprattutto su questo, ma vediamo i dettagli più tecnici.
Intanto sottolineiamo che le animazioni sono buone, e ciò vale per buona parte dell'opera. Inoltre i personaggi hanno un certo stile, anche se non chissà quanto marcato e originale. Inoltre hanno un doppiaggio devo dire azzeccato, soprattutto per Subaru esso è l'ideale - non me ne intendo poi molto, ma quanto a piacevolezza provo a giudicare.
Sul piano OST, non si spicca il volo, ma si tiene un'opening sugli standard e un'ending che, beh, dipende dai gusti. Quindi il piano tecnico è medio, con qualche punto extra qua e là.
Una parola sulla storia? È quasi superflua: lui scopre il segreto di lui che poi è una lei e finisce circondato da varie lei. Se avete afferrato, è solo ed esclusivamente quello che era ovvio accadesse, con qualche scena scolastica e in costume da bagno, da tradizione. Non vedo perché scartare "Mayo Chiki!", pensateci su.
Forse la mia presentazione dei personaggi è stata eccessiva, ma in questo genere di opere è tutto. La storia sarebbe altrimenti ventimila volte più noiosa e banale. Si dà il caso che qui la caratterizzazione, anche fisica, non è affatto trascurata, anzi. Senza dubbio essa è sopra la media. Il mio voto si concentra soprattutto su questo, ma vediamo i dettagli più tecnici.
Intanto sottolineiamo che le animazioni sono buone, e ciò vale per buona parte dell'opera. Inoltre i personaggi hanno un certo stile, anche se non chissà quanto marcato e originale. Inoltre hanno un doppiaggio devo dire azzeccato, soprattutto per Subaru esso è l'ideale - non me ne intendo poi molto, ma quanto a piacevolezza provo a giudicare.
Sul piano OST, non si spicca il volo, ma si tiene un'opening sugli standard e un'ending che, beh, dipende dai gusti. Quindi il piano tecnico è medio, con qualche punto extra qua e là.
Una parola sulla storia? È quasi superflua: lui scopre il segreto di lui che poi è una lei e finisce circondato da varie lei. Se avete afferrato, è solo ed esclusivamente quello che era ovvio accadesse, con qualche scena scolastica e in costume da bagno, da tradizione. Non vedo perché scartare "Mayo Chiki!", pensateci su.
Sono passate davvero velocemente le 13 puntate di questa serie. Devo dire che "Mayo chiki!" è molto divertente, con un bel disegno luminoso e fluido e un bel doppiaggio femminile.
La storia ruota intorno alle figure di Subaru Konoe, che finge di essere un ragazzo pur essendo una bella fanciulla, e Kinjiro Sakamachi, che è "malato" di "ginofobia" e perde copiosamente sangue dal naso quando qualunque essere di genere femminile lo tocca, esclusa la sorellina che lo tratta come un sacco da boxe e lo rende oggetto di mosse di wrestling di tutti i tipi, tra le scenette più belle della serie.
Quello che contraddistingue quest'anime è una serie di personaggi femminili azzeccati che ruotano attorno alla solita figura maschile ingenua e tontolona. Le ragazze sono ben caratterizzate, non resteranno certo nella storia dell'animazione, ma funzionano bene nel complesso ognuna con le proprie peculiarità e rendono la visione delle puntate gradevole. I primi episodi lasciano intravedere un fanservice notevole e un ecchi medio-alto che però negli episodi successivi scema notevolmente. Menzione d'onore per il personaggio della giovane e bella ereditiera Kanade Suzutsuki, davvero spassosa e ben doppiata. Consigliatissimo agli amanti del genere harem-scolastico.
La storia ruota intorno alle figure di Subaru Konoe, che finge di essere un ragazzo pur essendo una bella fanciulla, e Kinjiro Sakamachi, che è "malato" di "ginofobia" e perde copiosamente sangue dal naso quando qualunque essere di genere femminile lo tocca, esclusa la sorellina che lo tratta come un sacco da boxe e lo rende oggetto di mosse di wrestling di tutti i tipi, tra le scenette più belle della serie.
Quello che contraddistingue quest'anime è una serie di personaggi femminili azzeccati che ruotano attorno alla solita figura maschile ingenua e tontolona. Le ragazze sono ben caratterizzate, non resteranno certo nella storia dell'animazione, ma funzionano bene nel complesso ognuna con le proprie peculiarità e rendono la visione delle puntate gradevole. I primi episodi lasciano intravedere un fanservice notevole e un ecchi medio-alto che però negli episodi successivi scema notevolmente. Menzione d'onore per il personaggio della giovane e bella ereditiera Kanade Suzutsuki, davvero spassosa e ben doppiata. Consigliatissimo agli amanti del genere harem-scolastico.
Personalmente mi aspettavo molto di più da quest'anime. Ottima l'idea di base (anche se sicuramente non nuova), viene però sfruttata, a mio parere, malamente, concentrandosi troppo sul fanservice e poco sulla trama, che risulta quasi assente. Peggior cosa però è il finale: credo di non aver mai visto una conclusione peggiore per un anime. L'ultima puntata potrebbe essere tranquillamente la 4 come la 5, ecc... Non si può dire che quest'anime abbia un vero finale e sicuramente lascia l'amaro in bocca a tutti coloro che lo hanno seguito fino all'ultimo sperando in una qualche svolta negli avvenimenti. Svolta molto spesso vicina, ma che non si verifica mai realmente.
Il disegno non è male, e qua e la c'è anche qualche gag divertente, ma questi elementi da soli non bastano a risollevare la valutazione di quest'anime. Sono davvero dispiaciuto di dargli l'insufficienza, ma, a mio parere, non merita niente di più: sconsigliato.
Il disegno non è male, e qua e la c'è anche qualche gag divertente, ma questi elementi da soli non bastano a risollevare la valutazione di quest'anime. Sono davvero dispiaciuto di dargli l'insufficienza, ma, a mio parere, non merita niente di più: sconsigliato.
"Mayo Chiki" è un'anime del 2011, adattamento dell'omonima light novel scritta da Hajime Asano e illustrata da Seiji Kikuchi.
Storia
L'anime parla di Sakamachi Kinjirou, uno studente delle superiori che scopre casualmente che Konoe Subaru, il ragazzo più popolare della scuola e maggiordomo di Suzutsuki Kanade, figlia del direttore della scuola e ragazza più popolare della scuola, è in realtà una ragazza. I membri di sesso maschile della famiglia di Subaru, per tradizione, lavorano come maggiordomi per la famiglia Suzutsuki. Subaru, però, non ha fratelli, e vuole essere il maggiordomo di Kanade. Il padre di quest'ultimo ha quindi posto una sola condizione: fino alla fine del liceo, Subaru dovrà fingersi un ragazzo. Se verrà scoperta, dovrà smettere di lavorare come maggiordomo (e, a conti fatti, anche guardia del corpo) di Kanade. Kinjirou, avendolo scoperto, verrà minacciato di morte da Suzutsuki, e si troverà costretto non solo a non rivelare il segreto di Subaru (cosa che, di per sé, non gli causerebbe problemi), ma anche a sottostare ai giochi semi-perversi e leggermente deviati di Kanade, ritrovandosi in situazioni talvolta assurde. Come se non bastasse, Kinjirou, o meglio, il suo corpo, a causa di particolari condizioni famigliari, è ginofobico: quando viene toccato da una ragazza, il suo naso comincia a sanguinare, fino allo svenimento.
Gli sviluppi, salvo qualche caso il cui la mente "perversa" di Kanade riesce a escogitare trucchetti sorprendenti per torturare Subaru e Kinjirou a scopo di intrattenimento personale, tendono a seguire i classici del genere (la piscina, la gita al mare, la gita alle terme ecc.).
Chi conosce "Hidan no Aria", "Kiss X Sis" e "Kampfer" non potrà non notare, in alcune occasioni, riferimenti (puramente grafici) molto espliciti alle suddette serie - per essere chiari: prima un poster, poi due chara design copiati e infine due cosplayer.
Ultima nota: l'ultimo episodio è stato collocato male, nel senso che non sembra l'ultimo episodio, ma semplicemente una puntata che andava inserita prima e che per sbaglio è stata messa come ultima.
Personaggi
Ricalcano i classici di questo tipo di produzione, anche se ho trovato il personaggio di Kanade abbastanza originale, forse perché di personaggi yandere non ne ho visti molti. Per il resto, sia l'approfondimento sia la caratterizzazione non sono niente di eccezionale.
Audio e colonna sonora
Buoni. Diciamo che le musiche restano abbastanza impresse, in quanto cambiano abbastanza bruscamente quando Kanade si inventa qualcosa di nuovo per torturare Subaru e Kinjirou.
Disegni e animazioni
Nella media delle produzioni del momento. Le animazioni sono buone, così come i disegni in sé. Devo dire, però, che il chara design di Kanade mi ricordava tanto quello di una bambola assassina.
Longevità
La serie dura tredici episodi di circa ventiquattro minuti l'uno. Scorrono abbastanza normalmente, e per la storia che viene narrata sono forse addirittura troppi.
Apprezzamento personale
In alcuni momenti la serie mi sembrava troppo puntata sull'ecchi, e in maniera anche abbastanza ridicola. Nel complesso, però, diciamo che riesce a fare ridere.
Voto complessivo: 6.
Serie consigliata a quelli a cui il genere non dà fastidio e che cercano una visione leggera e molto, molto poco impegnativa.
Storia
L'anime parla di Sakamachi Kinjirou, uno studente delle superiori che scopre casualmente che Konoe Subaru, il ragazzo più popolare della scuola e maggiordomo di Suzutsuki Kanade, figlia del direttore della scuola e ragazza più popolare della scuola, è in realtà una ragazza. I membri di sesso maschile della famiglia di Subaru, per tradizione, lavorano come maggiordomi per la famiglia Suzutsuki. Subaru, però, non ha fratelli, e vuole essere il maggiordomo di Kanade. Il padre di quest'ultimo ha quindi posto una sola condizione: fino alla fine del liceo, Subaru dovrà fingersi un ragazzo. Se verrà scoperta, dovrà smettere di lavorare come maggiordomo (e, a conti fatti, anche guardia del corpo) di Kanade. Kinjirou, avendolo scoperto, verrà minacciato di morte da Suzutsuki, e si troverà costretto non solo a non rivelare il segreto di Subaru (cosa che, di per sé, non gli causerebbe problemi), ma anche a sottostare ai giochi semi-perversi e leggermente deviati di Kanade, ritrovandosi in situazioni talvolta assurde. Come se non bastasse, Kinjirou, o meglio, il suo corpo, a causa di particolari condizioni famigliari, è ginofobico: quando viene toccato da una ragazza, il suo naso comincia a sanguinare, fino allo svenimento.
Gli sviluppi, salvo qualche caso il cui la mente "perversa" di Kanade riesce a escogitare trucchetti sorprendenti per torturare Subaru e Kinjirou a scopo di intrattenimento personale, tendono a seguire i classici del genere (la piscina, la gita al mare, la gita alle terme ecc.).
Chi conosce "Hidan no Aria", "Kiss X Sis" e "Kampfer" non potrà non notare, in alcune occasioni, riferimenti (puramente grafici) molto espliciti alle suddette serie - per essere chiari: prima un poster, poi due chara design copiati e infine due cosplayer.
Ultima nota: l'ultimo episodio è stato collocato male, nel senso che non sembra l'ultimo episodio, ma semplicemente una puntata che andava inserita prima e che per sbaglio è stata messa come ultima.
Personaggi
Ricalcano i classici di questo tipo di produzione, anche se ho trovato il personaggio di Kanade abbastanza originale, forse perché di personaggi yandere non ne ho visti molti. Per il resto, sia l'approfondimento sia la caratterizzazione non sono niente di eccezionale.
Audio e colonna sonora
Buoni. Diciamo che le musiche restano abbastanza impresse, in quanto cambiano abbastanza bruscamente quando Kanade si inventa qualcosa di nuovo per torturare Subaru e Kinjirou.
Disegni e animazioni
Nella media delle produzioni del momento. Le animazioni sono buone, così come i disegni in sé. Devo dire, però, che il chara design di Kanade mi ricordava tanto quello di una bambola assassina.
Longevità
La serie dura tredici episodi di circa ventiquattro minuti l'uno. Scorrono abbastanza normalmente, e per la storia che viene narrata sono forse addirittura troppi.
Apprezzamento personale
In alcuni momenti la serie mi sembrava troppo puntata sull'ecchi, e in maniera anche abbastanza ridicola. Nel complesso, però, diciamo che riesce a fare ridere.
Voto complessivo: 6.
Serie consigliata a quelli a cui il genere non dà fastidio e che cercano una visione leggera e molto, molto poco impegnativa.
"Mayo Chiki!" narra le avventure del solito liceale sfigatello, alias Samakachi Kinjiro. Costui scoprirà casualmente il segreto di Subaru Konoe, il maggiordomo della sadica yandere Suzutsuki Kanade, famoso a scuola per la sua bellezza, ma che in realtà è una ragazza. Ovviamente le cose prenderanno la tipica piega comico-sentimentale-ecchi.
La trama non è certo metafisica, e spesso cade nel demenziale, tuttavia fa il suo dovere ed è una buona scusa per offrirci un prodotto piacevole.
I protagonisti non sono molto originali eppure divertono: il ragazzo è ginofobico, ovvero il suo corpo ha sviluppato un'allergia al contatto fisico con le donne che si manifesta tramite epistassi e svenimenti. A parte questo e qualche altro particolare che lo differenziano dalla media, egli non è niente di che; rimane comunque un personaggio apprezzabile.
Subaru è adorabile, e la situazione in cui è invischiata offre spesso situazioni comiche: solo Kinjiro e Kanade sanno la verità su di lei, tutti gli altri sono convinti (inspiegabilmente, visto il fisico) che sia un ragazzo. Infatti alcune delle altre ragazze della serie sono innamorate di "lui", che almeno inizialmente calamita quasi tutte le attenzioni. Quando poi il rapporto tra Kinjiro e Konoe diventerà più stretto, fioccheranno riferimenti alla loro presunta relazione yaoi.
Gli altri personaggi sono riassumibili in stereotipi ben collaudati e sempre funzionanti. Abbiamo una tsunderekko, una yanderekko, una sorellina ultra violenta e una neko-fujioshi-ganguro (?): l'arsenale harem d'ordinanza, insomma.
Le scene ecchi sono numerose e di discreta intensità senza però eccedere. Naturalmente per chi ne è infastidito è inutile avvicinarsi a questo tipo di prodotto.
La grafica di "Mayo Chiki!" si assesta su un buon livello. Sfondi e chara sono semplici ma curati, anche se a volte le proporzioni dei personaggi appaiono un po' innaturali.
Molto belle sono l'opening "Be Starters!", cantata da Eri Kitamura, che doppia Suzutsuki Kanade, e l'ending "Kimi ni Gohoushi", cantata dalle doppiatrici dei principali personaggi femminili.
"Mayo Chiki!" è, dunque, una serie d'intrattenimento ben realizzata, che punta a divertire e ci riesce. Non cambierà certo l'animazione giapponese, non sarà un fenomeno di culto, non porterà a mistiche rivelazioni, ma diverte. Un prodotto consigliato se preso per quello che è, senza troppe pretese.
La trama non è certo metafisica, e spesso cade nel demenziale, tuttavia fa il suo dovere ed è una buona scusa per offrirci un prodotto piacevole.
I protagonisti non sono molto originali eppure divertono: il ragazzo è ginofobico, ovvero il suo corpo ha sviluppato un'allergia al contatto fisico con le donne che si manifesta tramite epistassi e svenimenti. A parte questo e qualche altro particolare che lo differenziano dalla media, egli non è niente di che; rimane comunque un personaggio apprezzabile.
Subaru è adorabile, e la situazione in cui è invischiata offre spesso situazioni comiche: solo Kinjiro e Kanade sanno la verità su di lei, tutti gli altri sono convinti (inspiegabilmente, visto il fisico) che sia un ragazzo. Infatti alcune delle altre ragazze della serie sono innamorate di "lui", che almeno inizialmente calamita quasi tutte le attenzioni. Quando poi il rapporto tra Kinjiro e Konoe diventerà più stretto, fioccheranno riferimenti alla loro presunta relazione yaoi.
Gli altri personaggi sono riassumibili in stereotipi ben collaudati e sempre funzionanti. Abbiamo una tsunderekko, una yanderekko, una sorellina ultra violenta e una neko-fujioshi-ganguro (?): l'arsenale harem d'ordinanza, insomma.
Le scene ecchi sono numerose e di discreta intensità senza però eccedere. Naturalmente per chi ne è infastidito è inutile avvicinarsi a questo tipo di prodotto.
La grafica di "Mayo Chiki!" si assesta su un buon livello. Sfondi e chara sono semplici ma curati, anche se a volte le proporzioni dei personaggi appaiono un po' innaturali.
Molto belle sono l'opening "Be Starters!", cantata da Eri Kitamura, che doppia Suzutsuki Kanade, e l'ending "Kimi ni Gohoushi", cantata dalle doppiatrici dei principali personaggi femminili.
"Mayo Chiki!" è, dunque, una serie d'intrattenimento ben realizzata, che punta a divertire e ci riesce. Non cambierà certo l'animazione giapponese, non sarà un fenomeno di culto, non porterà a mistiche rivelazioni, ma diverte. Un prodotto consigliato se preso per quello che è, senza troppe pretese.