Mashiro-iro Symphony: The Color of Lovers
Dato il mio forte interesse per gli anime tratti da visual novel, mi sono dedicato alla visione di “Mashiro-iro Symphony: The Color of Lovers” con molto entusiasmo.
L’inizio mi ha conquistato, perché godeva di una certa originalità, con la fusione tra due scuole a causa della quale il protagonista e i suoi compagni sarebbero entrati in un’importante scuola d’élite, ma... solo femminile. E naturalmente molte studentesse, e non solo, si rivelano subito ostili al cambiamento. Non manca naturalmente l’incontro/scontro del protagonista con una bella e ostile studentessa. Ma dopo un paio d’episodi la vicenda ha cominciato a diventare soporifera, con troppi cliché e con una trama che non andava da nessuna parte. E poi, si sa, in questo tipo di storia viene convertita una sola route, con tutti i lati positivi e negativi del caso, avendo indubbiamente una rossa tsundere, una bionda principessina dal carattere autoritario, una ragazza silenziosa e un po' misteriosa, una giovane cameriera sempre vestita da maid, e per di più un animale che non figura in alcun testo di zoologia. Il tutto condito da tanti piccoli episodi di vita scolastica.
Ma, proseguendo con la visione, sono rimasto piacevolmente stupito e ho potuto vedere l’originalità e, a suo modo, il realismo di questa storia. Non solo per il tema di femmine contro maschi, ma per la crescita interiore della tsundere, che dovrà capire se sia veramente lesbica o se possa amare davvero il protagonista. O il protagonista che instaurerà una vera storia d’amore con una delle ragazze, amore che non sarà puramente platonico. In più, vi è anche il tema del rispetto per gli animali, che porterà a un delicato finale. E poi, le storie di formazione sono sempre affascinanti. Certo, si può obiettare che i personaggi maschili non siano resi bene, poiché il protagonista è l’unico approfondito e lui stesso risulta un po' troppo gentile, ma sono problemi di poco conto. E poi, in un cartone animato harem, sarà piacevole non sapere, fino a poco dal finale, quale sarà la prescelta del protagonista.
Il livello grafico è buono e i colori sono caldi e vividi, ma anche le scene invernali o di pioggia sono rese benissimo; le sigle sono molto buone e i loro testi permettono di capire molto sul significato della serie, oltre ad essere graziose canzoni d’amore.
Certo, non a tutti posso consigliare quest’anime per i motivi succitati, ma, almeno, provate, specialmente se vi piacciono gli anime tratti da visual novel. Voto: 7,5
L’inizio mi ha conquistato, perché godeva di una certa originalità, con la fusione tra due scuole a causa della quale il protagonista e i suoi compagni sarebbero entrati in un’importante scuola d’élite, ma... solo femminile. E naturalmente molte studentesse, e non solo, si rivelano subito ostili al cambiamento. Non manca naturalmente l’incontro/scontro del protagonista con una bella e ostile studentessa. Ma dopo un paio d’episodi la vicenda ha cominciato a diventare soporifera, con troppi cliché e con una trama che non andava da nessuna parte. E poi, si sa, in questo tipo di storia viene convertita una sola route, con tutti i lati positivi e negativi del caso, avendo indubbiamente una rossa tsundere, una bionda principessina dal carattere autoritario, una ragazza silenziosa e un po' misteriosa, una giovane cameriera sempre vestita da maid, e per di più un animale che non figura in alcun testo di zoologia. Il tutto condito da tanti piccoli episodi di vita scolastica.
Ma, proseguendo con la visione, sono rimasto piacevolmente stupito e ho potuto vedere l’originalità e, a suo modo, il realismo di questa storia. Non solo per il tema di femmine contro maschi, ma per la crescita interiore della tsundere, che dovrà capire se sia veramente lesbica o se possa amare davvero il protagonista. O il protagonista che instaurerà una vera storia d’amore con una delle ragazze, amore che non sarà puramente platonico. In più, vi è anche il tema del rispetto per gli animali, che porterà a un delicato finale. E poi, le storie di formazione sono sempre affascinanti. Certo, si può obiettare che i personaggi maschili non siano resi bene, poiché il protagonista è l’unico approfondito e lui stesso risulta un po' troppo gentile, ma sono problemi di poco conto. E poi, in un cartone animato harem, sarà piacevole non sapere, fino a poco dal finale, quale sarà la prescelta del protagonista.
Il livello grafico è buono e i colori sono caldi e vividi, ma anche le scene invernali o di pioggia sono rese benissimo; le sigle sono molto buone e i loro testi permettono di capire molto sul significato della serie, oltre ad essere graziose canzoni d’amore.
Certo, non a tutti posso consigliare quest’anime per i motivi succitati, ma, almeno, provate, specialmente se vi piacciono gli anime tratti da visual novel. Voto: 7,5
Un anime sentimentale stile "Clannad", basato su una visual novel della Palette, divisione della Clearrave Corporation. Uno di quei prodotti dal taglio romantico e delicato, con tratti stilistici molto riconoscibili in questo genere, quali animali di compagnia anomali, un paio di frasi finto-poetiche in apertura/chiusura, vesti carine e alcuni ornamenti vistosi nell'abbigliamento delle ragazze, tipo mega-fiocchi o fermagli alati.
La trama in pratica si basa su una mega-fusione Digitex tra due scuole, una alla canna del gas e una prestigiosa e in salute, ma esclusivamente femminile. Una manciata di studenti della scuola in difficoltà vengono selezionati, non si sa con che metro di giudizio, ma si suppone condotta e voti, per essere ospitati nell'altra struttura, che in caso di successo prenderà in pianta stabile anche studenti maschi. Tra questi alunni selezionati c'è pure Shingo, un bravo ragazzo, di buon aspetto, che risalta perlopiù per la capacità di relazionarsi meglio dei suoi compagni, grazie al suo cuore premuroso e al suo voler sempre chiarire i malintesi. Ovviamente si creerà intorno a lui un piccolo harem che si riunirà poi successivamente in un club dal nome urticante, dove si accudiscono animaletti feriti.
Dunque... "Mashiro-iro Symphony" non è esattamente un titolone, partiamo da questo. Il fatto che gli studenti selezionati per il travaso siano per la metà femmine, giusto per appiopparci la sorella tranquilla del protagonista, che seppur caruccia parla poco e fa ancora meno, è un tantino illogico. Il primo episodio poi è parecchio noioso, tre quarti vien voglia di saltarlo, infatti hanno tentato poco dopo di aggiungere qualche parentesi ecchi, più per recuperare attenzione che per causare davvero un qualche cambiamento emotivo tra i personaggi. Di questi elementi 'sbircioni' ve ne sono pure pochi e giusto in tre puntate. Per il resto l'anime sarà basato sulla tranquilla vita scolastica dei ragazzi (burocrazia, cucina, club) e sugli struggimenti romantici delle innamorate silenziose, che di essere chiare non ne hanno voglia, specie la prima conosciuta.
Contrariamente ad altri esponenti come "Yosuga no Sora", in questo caso non si vedranno le conseguenze di altre possibili scelte amorose, come nel gioco originale. In questo caso gli autori ne hanno selezionata una e l'hanno portata fino in fondo, anche se con molta, troppa calma, al punto da far sembrare la scelta un po' improvvisa. Gli elementi femminili di cui si circonderà il protagonista sono: la sorella affettuosa e calma, la tsundere seccante che insulta con paragoni animaleschi, la figlia della preside ligia e apparentemente sicura di sé, la delicata e sgobbona amante degli animali e infine una aspirante cameriera infilata a forza nel contesto e onestamente parecchio, ma parecchio fastidiosa con la sua demente visione religiosa delle cameriere. Di questi teneri boccioli in fiore, saranno tre quelle in lotta per il cuore del ragazzo, che ironicamente alla fine sceglierà quella tra tutte che mostrava meno interesse. In effetti, il pregio di questa storia sdolcinata è che non va come ci si aspetterebbe, la candidata iniziale che sembrava tanto sicura alla fine verrà accantonata per parecchio tempo, in modo da far conoscere meglio le altre spasimanti, quindi l'anime riesce a non essere troppo scontato e prevedibile sul risultato finale. Tuttavia, devo dire che la gestione di alcune di loro non mi è piaciuta, soprattutto la figlia della preside troppo taciturna, tardivamente passiva e persino disonesta con sé stessa.
Oltre a non esserci una vera storia, Shingo, il protagonista, sarà l'unico maschio un minimo, e sottolineo minimo, approfondito, al punto che nemmeno un suo caro amico di vecchia data e stimato compagno di classe avrà più di qualche scena con lui durante i pasti, e anche così sembrerà quasi un intruso. Questo andazzo lento e privo di fatti interessanti purtroppo porterà molti facilmente alla noia e, peggio, alcune depressioni amorose, reticenze e formalità inutili potranno pure infastidire. Bene tenerlo a mente, i personaggi sono tutti fortemente idealizzati, graziosi e buoni, niente sentimenti negativi di rivalità o tiri mancini, e vi è pure scarso impegno per ottenere il lieto fine.
"Mashiro-iro Symphony" non è un brutto prodotto, semplicemente è incapace di farsi ricordare, a causa di situazioni banali e personaggi che parzialmente nemmeno capiscono cosa provano e cosa fare. Consigliato perlopiù alle ragazze o ai fan del genere romantico.
P.S. Una volta tanto, per quanto rimanga poco simpatica, la tsundere non è necessariamente il personaggio peggiore, anzi, col suo temperamento recupererà terreno sulle altre.
La trama in pratica si basa su una mega-fusione Digitex tra due scuole, una alla canna del gas e una prestigiosa e in salute, ma esclusivamente femminile. Una manciata di studenti della scuola in difficoltà vengono selezionati, non si sa con che metro di giudizio, ma si suppone condotta e voti, per essere ospitati nell'altra struttura, che in caso di successo prenderà in pianta stabile anche studenti maschi. Tra questi alunni selezionati c'è pure Shingo, un bravo ragazzo, di buon aspetto, che risalta perlopiù per la capacità di relazionarsi meglio dei suoi compagni, grazie al suo cuore premuroso e al suo voler sempre chiarire i malintesi. Ovviamente si creerà intorno a lui un piccolo harem che si riunirà poi successivamente in un club dal nome urticante, dove si accudiscono animaletti feriti.
Dunque... "Mashiro-iro Symphony" non è esattamente un titolone, partiamo da questo. Il fatto che gli studenti selezionati per il travaso siano per la metà femmine, giusto per appiopparci la sorella tranquilla del protagonista, che seppur caruccia parla poco e fa ancora meno, è un tantino illogico. Il primo episodio poi è parecchio noioso, tre quarti vien voglia di saltarlo, infatti hanno tentato poco dopo di aggiungere qualche parentesi ecchi, più per recuperare attenzione che per causare davvero un qualche cambiamento emotivo tra i personaggi. Di questi elementi 'sbircioni' ve ne sono pure pochi e giusto in tre puntate. Per il resto l'anime sarà basato sulla tranquilla vita scolastica dei ragazzi (burocrazia, cucina, club) e sugli struggimenti romantici delle innamorate silenziose, che di essere chiare non ne hanno voglia, specie la prima conosciuta.
Contrariamente ad altri esponenti come "Yosuga no Sora", in questo caso non si vedranno le conseguenze di altre possibili scelte amorose, come nel gioco originale. In questo caso gli autori ne hanno selezionata una e l'hanno portata fino in fondo, anche se con molta, troppa calma, al punto da far sembrare la scelta un po' improvvisa. Gli elementi femminili di cui si circonderà il protagonista sono: la sorella affettuosa e calma, la tsundere seccante che insulta con paragoni animaleschi, la figlia della preside ligia e apparentemente sicura di sé, la delicata e sgobbona amante degli animali e infine una aspirante cameriera infilata a forza nel contesto e onestamente parecchio, ma parecchio fastidiosa con la sua demente visione religiosa delle cameriere. Di questi teneri boccioli in fiore, saranno tre quelle in lotta per il cuore del ragazzo, che ironicamente alla fine sceglierà quella tra tutte che mostrava meno interesse. In effetti, il pregio di questa storia sdolcinata è che non va come ci si aspetterebbe, la candidata iniziale che sembrava tanto sicura alla fine verrà accantonata per parecchio tempo, in modo da far conoscere meglio le altre spasimanti, quindi l'anime riesce a non essere troppo scontato e prevedibile sul risultato finale. Tuttavia, devo dire che la gestione di alcune di loro non mi è piaciuta, soprattutto la figlia della preside troppo taciturna, tardivamente passiva e persino disonesta con sé stessa.
Oltre a non esserci una vera storia, Shingo, il protagonista, sarà l'unico maschio un minimo, e sottolineo minimo, approfondito, al punto che nemmeno un suo caro amico di vecchia data e stimato compagno di classe avrà più di qualche scena con lui durante i pasti, e anche così sembrerà quasi un intruso. Questo andazzo lento e privo di fatti interessanti purtroppo porterà molti facilmente alla noia e, peggio, alcune depressioni amorose, reticenze e formalità inutili potranno pure infastidire. Bene tenerlo a mente, i personaggi sono tutti fortemente idealizzati, graziosi e buoni, niente sentimenti negativi di rivalità o tiri mancini, e vi è pure scarso impegno per ottenere il lieto fine.
"Mashiro-iro Symphony" non è un brutto prodotto, semplicemente è incapace di farsi ricordare, a causa di situazioni banali e personaggi che parzialmente nemmeno capiscono cosa provano e cosa fare. Consigliato perlopiù alle ragazze o ai fan del genere romantico.
P.S. Una volta tanto, per quanto rimanga poco simpatica, la tsundere non è necessariamente il personaggio peggiore, anzi, col suo temperamento recupererà terreno sulle altre.
“Mashiro-iro Symphony: The Color of Lovers” è un anime di dodici episodi prodotto nel 2011 dallo studio Manglobe. Esso è ispirato alla visual novel “Mashiro-iro Symphony: Love is Pure White”, sviluppata dalla software house Palette.
Protagonista della storia è Shingo Uryuu, un liceale iscritto all’istituto misto Kagamidai. Assieme a sua sorella Sakuno e al miglior amico Mukunashi, il ragazzo fa parte di un gruppo di studenti che è stato selezionato per partecipare a un esperimento. Essi, infatti, dovranno frequentare per alcuni mesi l’Accademia femminile Yuhei, con cui la Kagamidai è in procinto di fondersi. Qui troveranno non poche opposizioni, tra cui quella della bella Airi Sena.
Spesso gli anime tratti da visual novel (in particolare quelle della Key) presentano personaggi con tratti curiosi e singolari, a volte surreali, che portano sulle spalle un passato toccante e drammatico. Trovare ragazze normali all’interno di questo tipo di opere è dunque un’impresa; l’anime qui analizzato, con le sue eroine parecchio ordinarie, poteva sembrare una piacevole e originale sorpresa. Purtroppo, però, “Mashiro-iro Symphony” non riesce ad essere equilibrato: se è vero che non troviamo situazioni assurde o melodrammatiche, è altrettanto vero che allo spettatore non viene presentato niente di interessante e appassionante.
La serie, infatti, scorre tra la noia più assoluta: arrivare a fine episodio è estremamente complicato, e ancor di più lo è concludere l’anime. Ciò è dovuto principalmente all’assenza di una trama vera e propria (la fusione verrà affrontata sì e no in tre puntate) e di eventi innovativi, o che perlomeno possano tenere alta l’attenzione di chi guarda. Tra solite feste di compleanno a sorpresa, gruppi di studio, fanservice gratuito e visite al “Club dei mici” lo sbadiglio è assicurato.
Come si diceva in precedenza, le varie eroine non presentano passati tragici o tormentati, e risultano tutte abbastanza ordinarie. A mio parere, tuttavia, questa “normalità” sfocia nell’anonimato più completo: oltre al colore dei capelli, è difficile ricordare le ragazze grazie a qualche tratto particolare, che sia un loro pregio o difetto. Ci troviamo dinanzi a personaggi privi di carattere e spessore, modellati sui più classici stereotipi del genere: sotto all’apparenza, però, nascondono ben poco. La ragazza più “fuori dal comune” di tutte potrebbe essere Ange, che purtroppo rinvia a uno dei cliché più abusati, quello della maid. Tuttavia il motivo che la rende insopportabile non risiede solo nel fatto che sia una cameriera: fastidioso all’inverosimile è il perbenismo che permea lei e tutti gli altri personaggi della serie. Buoni e adorabili fino ad essere melensi, di primo acchito diffidenti e subito dopo dolci e disponibili: la realtà edulcorata di cui tutti si fanno portatori, nella quale le controversie si risolvono con un po’ di lacrime e tanti sorrisi, rivela l’abnorme artificiosità di tutte le eroine e del protagonista. Anche quest’ultimo risulta fin troppo costruito, anche se, per una buona volta, non è lo ‘sfigato’ di turno che attira tutte le ragazze per motivi sconosciuti.
Ma la serie ha qualche pregio? A dire il vero sì, a partire dal fatto che la scelta della prediletta di Shingo all’interno del suo “harem” non è per nulla prevedibile. Altra nota positiva è rappresentata dal comparto grafico: il character design si mantiene sempre su buoni livelli, così come animazioni e sfondi. Splendidi e sgargianti i colori, i quali rendono allegra e variopinta l’ending “Suisai Candy” cantata da marble.
In conclusione, “Mashiro-iro Symphony” è un anime che non lascia il segno. L’opera, con i suoi personaggi anonimi e le sue situazioni prive di mordente, si perde in mezzo alla marea di trasposizioni mediocri di visual novel. Da ricordare solo il comparto da visivo e - da buona amante dei gatti - la piccola Pannya. Voto: 5.
Protagonista della storia è Shingo Uryuu, un liceale iscritto all’istituto misto Kagamidai. Assieme a sua sorella Sakuno e al miglior amico Mukunashi, il ragazzo fa parte di un gruppo di studenti che è stato selezionato per partecipare a un esperimento. Essi, infatti, dovranno frequentare per alcuni mesi l’Accademia femminile Yuhei, con cui la Kagamidai è in procinto di fondersi. Qui troveranno non poche opposizioni, tra cui quella della bella Airi Sena.
Spesso gli anime tratti da visual novel (in particolare quelle della Key) presentano personaggi con tratti curiosi e singolari, a volte surreali, che portano sulle spalle un passato toccante e drammatico. Trovare ragazze normali all’interno di questo tipo di opere è dunque un’impresa; l’anime qui analizzato, con le sue eroine parecchio ordinarie, poteva sembrare una piacevole e originale sorpresa. Purtroppo, però, “Mashiro-iro Symphony” non riesce ad essere equilibrato: se è vero che non troviamo situazioni assurde o melodrammatiche, è altrettanto vero che allo spettatore non viene presentato niente di interessante e appassionante.
La serie, infatti, scorre tra la noia più assoluta: arrivare a fine episodio è estremamente complicato, e ancor di più lo è concludere l’anime. Ciò è dovuto principalmente all’assenza di una trama vera e propria (la fusione verrà affrontata sì e no in tre puntate) e di eventi innovativi, o che perlomeno possano tenere alta l’attenzione di chi guarda. Tra solite feste di compleanno a sorpresa, gruppi di studio, fanservice gratuito e visite al “Club dei mici” lo sbadiglio è assicurato.
Come si diceva in precedenza, le varie eroine non presentano passati tragici o tormentati, e risultano tutte abbastanza ordinarie. A mio parere, tuttavia, questa “normalità” sfocia nell’anonimato più completo: oltre al colore dei capelli, è difficile ricordare le ragazze grazie a qualche tratto particolare, che sia un loro pregio o difetto. Ci troviamo dinanzi a personaggi privi di carattere e spessore, modellati sui più classici stereotipi del genere: sotto all’apparenza, però, nascondono ben poco. La ragazza più “fuori dal comune” di tutte potrebbe essere Ange, che purtroppo rinvia a uno dei cliché più abusati, quello della maid. Tuttavia il motivo che la rende insopportabile non risiede solo nel fatto che sia una cameriera: fastidioso all’inverosimile è il perbenismo che permea lei e tutti gli altri personaggi della serie. Buoni e adorabili fino ad essere melensi, di primo acchito diffidenti e subito dopo dolci e disponibili: la realtà edulcorata di cui tutti si fanno portatori, nella quale le controversie si risolvono con un po’ di lacrime e tanti sorrisi, rivela l’abnorme artificiosità di tutte le eroine e del protagonista. Anche quest’ultimo risulta fin troppo costruito, anche se, per una buona volta, non è lo ‘sfigato’ di turno che attira tutte le ragazze per motivi sconosciuti.
Ma la serie ha qualche pregio? A dire il vero sì, a partire dal fatto che la scelta della prediletta di Shingo all’interno del suo “harem” non è per nulla prevedibile. Altra nota positiva è rappresentata dal comparto grafico: il character design si mantiene sempre su buoni livelli, così come animazioni e sfondi. Splendidi e sgargianti i colori, i quali rendono allegra e variopinta l’ending “Suisai Candy” cantata da marble.
In conclusione, “Mashiro-iro Symphony” è un anime che non lascia il segno. L’opera, con i suoi personaggi anonimi e le sue situazioni prive di mordente, si perde in mezzo alla marea di trasposizioni mediocri di visual novel. Da ricordare solo il comparto da visivo e - da buona amante dei gatti - la piccola Pannya. Voto: 5.
E' una serie anime di dodici episodi di durata canonica.
Trama: la vicenda si incentra su Uryuu Shingo che, insieme a sua sorella e ad un suo amico, partecipa a un programma di fusione con una scuola femminile di alta classe. Il nostro Shingo, con la sua immensa gentilezza, incontrerà varie ragazze con cui instaurerà un rapporto di amicizia (anche se all'inizio le cose vanno tutt'altro che bene). Altro da aggiungere alla trama è solo questo, altrimenti poi si entrerebbe in spoiler: Shingo si ritroverà insieme alle ragazze, di nome Ange, Miu, Sana, Sena e sua sorella, nel Neko-bu, il cui scopo è curare animali selvatici per poi liberarli nuovamente nella natura. Altro appunto da dire è sul finale: diciamo che quello che doveva succedere, per quanto riguarda la trama vera e propria dell'anime, succede nel penultimo episodio e finisce proprio con la coppia per cui parteggiavo. L’ultimo episodio si può vedere come un OAV che non dice nulla sulla trama, ma per quanto riguarda i sentimenti devo dire che è stato intenso; un addio, che sia tra due persone o tra una persona e un animale, quando c'è un legame profondo in gioco, è sempre struggente e malinconico.
Passiamo ora ad analizzare i temi trattati dalla serie. Si intuisce facilmente che si tratta della ben nota serie a tema scolastico/amoroso dove è forte anche la componente harem.
L'harem si viene a formare grazie alla gentilezza di Shingo che, con i suoi modi gentili e accomodanti miscelati con un aspetto carino, riesce a rapire tutti i cuori delle giovani donzelle. Ora sorge spontanea la domanda: Shingo sceglierà la sua lei, oppure finirà senza dati di fatto, lasciando una situazione d precario equilibrio? Beh, fino al decimo episodio non c'era nessuna favorita, tutte erano alla pari, tanto da vedere alcune pretendenti toccate emotivamente da questo precario equilibrio dove tutte hanno una possibilità (quella più colpita è stata Sana). Poi la svolta che fa essere questa serie diversa dalle altre che sono simili nei temi trattati: questo perché il nostro protagonista ne sceglie una, quella che io preferivo, e le altre le relega al ruolo di amiche (non lasciando spiragli per possibili ribaltamenti amorosi).
Comunque i momenti hot non mancano di certo... non mi scorderò mai la scena del cellulare di Shingo dimenticato a casa di Miu e la reazione di sua mamma per quello che è successo. Nessuna mamma si comporterebbe così (o almeno credo)!
Altra caratteristica di questo anime è la tranquillità che permea ogni episodio. Le giornate del nostro gruppo passano con molta tranquillità, che viene interrotta solamente quando ci sono delle delusioni amorose che, grazie all'atmosfera pacata e tranquilla, hanno un loro impatto, in quanto sono un po' come dei fulmini a ciel sereno.
Animazioni: molto belle. I colori usati non sono quelli brillanti da accecarti gli occhi, piuttosto sono molto pacati e aiutano molto a creare quell' atmosfera tranquilla e pacifica che c'è nella serie. Inoltre molto belli sono gli sfondi, i paesaggi e la locazione della scuola, che sono tutti molto affascinanti: quest'ultima è posta in mezzo alle montagne tra fitti alberi lussureggianti che danno una sensazione di profondo contatto e simbiosi con la natura; sinceramente provavo un certo senso di pace (non sto scherzando). Anche i capelli dei personaggi non hanno quei colori sgargianti, bensì naturali, fatta eccezione per quelli di Ange e Miu, che hanno colori di capelli inesistenti, però non sono accecanti.
Molto carine e orecchiabili le canzoni di ending e opening, anche la OST usata alla fine dell'ultimo episodio era davvero molto tenera.
Come voto finale do un 7,5, perché, pensandoci bene, mi viene subito da confrontarla con "Hoshizora e Kakaru Hashi" sia per l'ambientazione sia per i temi trattati; ma "Mashiro-iro Symphony" la valuto la migliore tra le due, soprattutto per il finale.
Quindi, se volete una serie che vi faccia provare un po' di pace e vi faccia sentire a contatto con la natura, questa serie fa per voi; altrimenti, se siete persone che volete più fatti e meno parole, allora questa serie non è per voi, ma vi consiglio di darle una chance, potreste cambiare idea. Detto questo, buona visione!
Trama: la vicenda si incentra su Uryuu Shingo che, insieme a sua sorella e ad un suo amico, partecipa a un programma di fusione con una scuola femminile di alta classe. Il nostro Shingo, con la sua immensa gentilezza, incontrerà varie ragazze con cui instaurerà un rapporto di amicizia (anche se all'inizio le cose vanno tutt'altro che bene). Altro da aggiungere alla trama è solo questo, altrimenti poi si entrerebbe in spoiler: Shingo si ritroverà insieme alle ragazze, di nome Ange, Miu, Sana, Sena e sua sorella, nel Neko-bu, il cui scopo è curare animali selvatici per poi liberarli nuovamente nella natura. Altro appunto da dire è sul finale: diciamo che quello che doveva succedere, per quanto riguarda la trama vera e propria dell'anime, succede nel penultimo episodio e finisce proprio con la coppia per cui parteggiavo. L’ultimo episodio si può vedere come un OAV che non dice nulla sulla trama, ma per quanto riguarda i sentimenti devo dire che è stato intenso; un addio, che sia tra due persone o tra una persona e un animale, quando c'è un legame profondo in gioco, è sempre struggente e malinconico.
Passiamo ora ad analizzare i temi trattati dalla serie. Si intuisce facilmente che si tratta della ben nota serie a tema scolastico/amoroso dove è forte anche la componente harem.
L'harem si viene a formare grazie alla gentilezza di Shingo che, con i suoi modi gentili e accomodanti miscelati con un aspetto carino, riesce a rapire tutti i cuori delle giovani donzelle. Ora sorge spontanea la domanda: Shingo sceglierà la sua lei, oppure finirà senza dati di fatto, lasciando una situazione d precario equilibrio? Beh, fino al decimo episodio non c'era nessuna favorita, tutte erano alla pari, tanto da vedere alcune pretendenti toccate emotivamente da questo precario equilibrio dove tutte hanno una possibilità (quella più colpita è stata Sana). Poi la svolta che fa essere questa serie diversa dalle altre che sono simili nei temi trattati: questo perché il nostro protagonista ne sceglie una, quella che io preferivo, e le altre le relega al ruolo di amiche (non lasciando spiragli per possibili ribaltamenti amorosi).
Comunque i momenti hot non mancano di certo... non mi scorderò mai la scena del cellulare di Shingo dimenticato a casa di Miu e la reazione di sua mamma per quello che è successo. Nessuna mamma si comporterebbe così (o almeno credo)!
Altra caratteristica di questo anime è la tranquillità che permea ogni episodio. Le giornate del nostro gruppo passano con molta tranquillità, che viene interrotta solamente quando ci sono delle delusioni amorose che, grazie all'atmosfera pacata e tranquilla, hanno un loro impatto, in quanto sono un po' come dei fulmini a ciel sereno.
Animazioni: molto belle. I colori usati non sono quelli brillanti da accecarti gli occhi, piuttosto sono molto pacati e aiutano molto a creare quell' atmosfera tranquilla e pacifica che c'è nella serie. Inoltre molto belli sono gli sfondi, i paesaggi e la locazione della scuola, che sono tutti molto affascinanti: quest'ultima è posta in mezzo alle montagne tra fitti alberi lussureggianti che danno una sensazione di profondo contatto e simbiosi con la natura; sinceramente provavo un certo senso di pace (non sto scherzando). Anche i capelli dei personaggi non hanno quei colori sgargianti, bensì naturali, fatta eccezione per quelli di Ange e Miu, che hanno colori di capelli inesistenti, però non sono accecanti.
Molto carine e orecchiabili le canzoni di ending e opening, anche la OST usata alla fine dell'ultimo episodio era davvero molto tenera.
Come voto finale do un 7,5, perché, pensandoci bene, mi viene subito da confrontarla con "Hoshizora e Kakaru Hashi" sia per l'ambientazione sia per i temi trattati; ma "Mashiro-iro Symphony" la valuto la migliore tra le due, soprattutto per il finale.
Quindi, se volete una serie che vi faccia provare un po' di pace e vi faccia sentire a contatto con la natura, questa serie fa per voi; altrimenti, se siete persone che volete più fatti e meno parole, allora questa serie non è per voi, ma vi consiglio di darle una chance, potreste cambiare idea. Detto questo, buona visione!
Sono sempre stato un fan del genere harem/sentimentale, perché da buon ragazzo stupido quale sono mi piace un sacco non sapere fino alla fine quale sarà la ragazza "prediletta" dal protagonista. "Maishiro-iro Symohony", con numerosi e non trascurabili difetti, è una di questa mie amate opere.
Partiamo, però, dalla trama, semplice ed efficace: un ragazzo, Shingo Uryuu, per una serie di circostanze è costretto a trasferirsi con la sorella e un'altra manciata di ragazzi in una scuola femminile frequentata principalmente da ragazze di buona famiglia. Purtroppo però questo progetto di fusione sarà fortemente ostacolato da alcune studentesse dell'accademia, prima fra tutte Airi Sena, figlia della preside.
Questo anime ha grandi qualità e altrettanti difetti, quindi cercherò di essere più chiaro possibile su quali siano, e di conseguenza spiegare il motivo del mio voto.
Caratteristica principale di un harem è il discernimento del protagonista, che, alla fine, lo porta alla scelta della ragazza. Purtroppo nella maggior parte delle opere di questo genere uno spettatore attento potrà facilmente intuire quale sarà quella scelta dai piccoli indizi che normalmente ci "si lascia sfuggire". Ma questo non è assolutamente il caso di questo titolo: ci ho messo davvero dieci puntate a capire chi sarebbe stata colei che il protagonista avrebbe scelto, anzi dirò di più, per i primi episodi avrei puntato soldi su un'altra ragazza, piuttosto che quella che alla fine si è rivelata l'amata dal protagonista. Inoltre bisogna anche dare il merito a questa serie di aver creato un protagonista credibile, non il solito ragazzo che non si sa bene come possa essere circondato e amato da chiunque. Shingo ci sa fare con le ragazze, non è per nulla sprovveduto, dotato di carisma e sensibilità.
Però, ora bisogna passare agli evidenti difetti della serie.
Prima di tutto, la noia. Spesso e volentieri mi sono ritrovato a sbadigliare clamorosamente durante la visione: il ritmo è troppo lento, a volte in maniera quasi scandalosa, insomma aiuta a conciliare il sonno, in particolare nei primi episodi. Secondo, ma più importante a parer mio, la scarsa caratterizzazione dei personaggi femminili (80% del totale), tutte poco carismatiche e spesso anche poco credibili. Ange è semplicemente insopportabile, rovina tutte le puntate nelle quali non ha un ruolo marginale, Sakuno se non ci fosse non sarebbe cambiato niente, le altre, anche se poco credibili, sono tutto sommato accettabili, con mezza eccezione per Miu, che comunque ha la sua validità, ma solo verso la fine della serie, mentre Airi rimane ancora un mistero per me.
E per ultimo, motivo molto personale, le uniformi di entrambe le scuole: un pugno in un occhio dalla prima all'ultima puntata, piene zeppe di pizzi, contornate da un design dei personaggi femminili abbastanza scadente, tutte addobbate di fiocchi e nastri neanche fossero un albero di Natale.
Per finire il comparto tecnico è tutto sommato buono, sorvolando su qualche problema di proporzioni e prospettiva: sia il disegno che i colori non sono male. La musica è poco coinvolgente e un po' troppo lenta per i miei gusti, ma non è da buttare.
Lo consiglio? Non a tutti, solo a uno spettatore più paziente e che ama il genere, se no si annoierà a morte.
Partiamo, però, dalla trama, semplice ed efficace: un ragazzo, Shingo Uryuu, per una serie di circostanze è costretto a trasferirsi con la sorella e un'altra manciata di ragazzi in una scuola femminile frequentata principalmente da ragazze di buona famiglia. Purtroppo però questo progetto di fusione sarà fortemente ostacolato da alcune studentesse dell'accademia, prima fra tutte Airi Sena, figlia della preside.
Questo anime ha grandi qualità e altrettanti difetti, quindi cercherò di essere più chiaro possibile su quali siano, e di conseguenza spiegare il motivo del mio voto.
Caratteristica principale di un harem è il discernimento del protagonista, che, alla fine, lo porta alla scelta della ragazza. Purtroppo nella maggior parte delle opere di questo genere uno spettatore attento potrà facilmente intuire quale sarà quella scelta dai piccoli indizi che normalmente ci "si lascia sfuggire". Ma questo non è assolutamente il caso di questo titolo: ci ho messo davvero dieci puntate a capire chi sarebbe stata colei che il protagonista avrebbe scelto, anzi dirò di più, per i primi episodi avrei puntato soldi su un'altra ragazza, piuttosto che quella che alla fine si è rivelata l'amata dal protagonista. Inoltre bisogna anche dare il merito a questa serie di aver creato un protagonista credibile, non il solito ragazzo che non si sa bene come possa essere circondato e amato da chiunque. Shingo ci sa fare con le ragazze, non è per nulla sprovveduto, dotato di carisma e sensibilità.
Però, ora bisogna passare agli evidenti difetti della serie.
Prima di tutto, la noia. Spesso e volentieri mi sono ritrovato a sbadigliare clamorosamente durante la visione: il ritmo è troppo lento, a volte in maniera quasi scandalosa, insomma aiuta a conciliare il sonno, in particolare nei primi episodi. Secondo, ma più importante a parer mio, la scarsa caratterizzazione dei personaggi femminili (80% del totale), tutte poco carismatiche e spesso anche poco credibili. Ange è semplicemente insopportabile, rovina tutte le puntate nelle quali non ha un ruolo marginale, Sakuno se non ci fosse non sarebbe cambiato niente, le altre, anche se poco credibili, sono tutto sommato accettabili, con mezza eccezione per Miu, che comunque ha la sua validità, ma solo verso la fine della serie, mentre Airi rimane ancora un mistero per me.
E per ultimo, motivo molto personale, le uniformi di entrambe le scuole: un pugno in un occhio dalla prima all'ultima puntata, piene zeppe di pizzi, contornate da un design dei personaggi femminili abbastanza scadente, tutte addobbate di fiocchi e nastri neanche fossero un albero di Natale.
Per finire il comparto tecnico è tutto sommato buono, sorvolando su qualche problema di proporzioni e prospettiva: sia il disegno che i colori non sono male. La musica è poco coinvolgente e un po' troppo lenta per i miei gusti, ma non è da buttare.
Lo consiglio? Non a tutti, solo a uno spettatore più paziente e che ama il genere, se no si annoierà a morte.
"Mashiro-iro Symphony: The Color of Lovers" è una commedia scolastico/sentimentale (anche harem ci aggiungerei) uscita nell'ormai lontano 2011, ma che, ancora oggi, presenta caratteri innovativi e, tutto sommato, originali. Detto questo non voglio affermare chissà che cosa riguardo quest'anime che, comunque, rispetta i canoni del genere scolastico-sentimentale, raccontando le vicende di un gruppo di studenti liceali alle prese con le solite questioni d'amore.
Il fattore harem è un'aggiunta carina, anche se, più che un vero e proprio harem, si tratta di una guerra di cuori verso un solo ragazzo, il "povero" Shingo Uryū.
Quest'ultimo fa parte, insieme alla sorella Sakuno Uryū e all'amico d'infanzia Hayata Mukunashi, di un piccolo gruppo di studenti che, a causa di problemi economici della loro scuola, vengono scelti come rappresentanti per un nuovo progetto di unificazione con un altro liceo, quest'ultimo strettamente femminile e dedicato alle ragazze di alta classe. Come appare subito evidente, l'integrazione non sarà così facile e, tra le più ostili avversarie, ci sarà Airi Sena, figlia del preside e fiera sostenitrice dell'indipendenza della sua scuola. La bella ragazza mostrerà subito un atteggiamento ostile nei confronti di Shingo, aggravato, tra l'altro, da una serie di incomprensioni che porteranno il giovane studente a essere etichettato come pervertito. La situazione sembra irrisolvibile? Tutt'altro, perché Sena, pian piano, mostrerà dei sentimenti molto più profondi verso il nuovo studente, così da scombussolarle ancora di più i pensieri. Amore, odio, cosa sceglierà? Shingo però non demorde ed entra a far parte di un club molto particolare, dove si assistono gli animali in difficoltà, accudendoli, curandoli e nutrendoli fino a che non saranno capaci di ritornare alla vita selvaggia. Qui troverà altre ragazze, tra cui la peperina Sana Inui e la bella e candida Miu Amaha, verso cui, tra l'altro, Shingo proverà subito una forte attrazione.
Termino qui il riassunto della trama perché, da questo momento in poi, toccherà a voi scoprire cosa succederà. Le giornate passano tranquille, ma, in fondo, neanche tanto, vista tutta la tormenta d'amore che circonda il povero ragazzo. Proprio riguardo questo argomento vorrei fare una precisazione: Shingo non è un completo idiota in fatto di ragazze. Come spesso succede in una commedia harem, il protagonista sembra non aver mai visto una fanciulla e tanto meno fatto un discorso con questa; bene, in questo caso Shingo mostra una certa cura nei confronti del gentil sesso, mostrando atteggiamenti che, se proprio non possono essere considerati galanti, almeno non sono da completo ignorante. In aggiunta, lui stesso prova dei sentimenti verso Miu e, come potrete vedere voi stessi, questi andranno a scontrarsi con le emozioni provate dalle altre ragazze che lo circondano.
Il carattere dei vari personaggi è ben curato e, nonostante vengano riproposti, almeno in parte, i soliti cliché dell'animazione, questi non sembrano pesare sulla storia e, tanto meno, assumere tratti demenziali. Ogni ragazza ha un proprio sentimento e lo vive in modo diverso, anche se, devo ammetterlo, proprio non sopporto il "siamo amiche e rivali in amore, aiutiamoci a vicenda". Forse questa è l'unica cosa che proprio non son riuscito a mandar giù (avverrà tra Sena e Sana).
La grafica è carina e anche i disegni non sono male, mantenendosi sullo standard di quegli anni. Vorrei fare una precisazione sui colori che, come lo stesso titolo annuncia, sono molto candidi e delicati, non assumendo per nulla quelle tinte forti presenti in molte commedie, bensì mantenendosi su tonalità più morbide e "sinfoniche".
Le musiche sono buone e anche il doppiaggio è fatto in maniera più che discreta.
In conclusione non mi rimane altro che farvi la solita raccomandazione di guardare voi stessi l'anime e poi giudicarlo secondo vostri criteri. Una recensione è personale e, inevitabilmente, varia a seconda di chi la scrive. A me "Mashiro-iro Symphony: The Color of Lovers" è piaciuto e ho voluto comunicarvi queste mie sensazioni. Ora tocca a voi giudicarlo, tenendo ben presente di non fermarvi su preconcetti, negativi o positivi che siano. Dunque... buona visione.
Voto finale: 7
Il fattore harem è un'aggiunta carina, anche se, più che un vero e proprio harem, si tratta di una guerra di cuori verso un solo ragazzo, il "povero" Shingo Uryū.
Quest'ultimo fa parte, insieme alla sorella Sakuno Uryū e all'amico d'infanzia Hayata Mukunashi, di un piccolo gruppo di studenti che, a causa di problemi economici della loro scuola, vengono scelti come rappresentanti per un nuovo progetto di unificazione con un altro liceo, quest'ultimo strettamente femminile e dedicato alle ragazze di alta classe. Come appare subito evidente, l'integrazione non sarà così facile e, tra le più ostili avversarie, ci sarà Airi Sena, figlia del preside e fiera sostenitrice dell'indipendenza della sua scuola. La bella ragazza mostrerà subito un atteggiamento ostile nei confronti di Shingo, aggravato, tra l'altro, da una serie di incomprensioni che porteranno il giovane studente a essere etichettato come pervertito. La situazione sembra irrisolvibile? Tutt'altro, perché Sena, pian piano, mostrerà dei sentimenti molto più profondi verso il nuovo studente, così da scombussolarle ancora di più i pensieri. Amore, odio, cosa sceglierà? Shingo però non demorde ed entra a far parte di un club molto particolare, dove si assistono gli animali in difficoltà, accudendoli, curandoli e nutrendoli fino a che non saranno capaci di ritornare alla vita selvaggia. Qui troverà altre ragazze, tra cui la peperina Sana Inui e la bella e candida Miu Amaha, verso cui, tra l'altro, Shingo proverà subito una forte attrazione.
Termino qui il riassunto della trama perché, da questo momento in poi, toccherà a voi scoprire cosa succederà. Le giornate passano tranquille, ma, in fondo, neanche tanto, vista tutta la tormenta d'amore che circonda il povero ragazzo. Proprio riguardo questo argomento vorrei fare una precisazione: Shingo non è un completo idiota in fatto di ragazze. Come spesso succede in una commedia harem, il protagonista sembra non aver mai visto una fanciulla e tanto meno fatto un discorso con questa; bene, in questo caso Shingo mostra una certa cura nei confronti del gentil sesso, mostrando atteggiamenti che, se proprio non possono essere considerati galanti, almeno non sono da completo ignorante. In aggiunta, lui stesso prova dei sentimenti verso Miu e, come potrete vedere voi stessi, questi andranno a scontrarsi con le emozioni provate dalle altre ragazze che lo circondano.
Il carattere dei vari personaggi è ben curato e, nonostante vengano riproposti, almeno in parte, i soliti cliché dell'animazione, questi non sembrano pesare sulla storia e, tanto meno, assumere tratti demenziali. Ogni ragazza ha un proprio sentimento e lo vive in modo diverso, anche se, devo ammetterlo, proprio non sopporto il "siamo amiche e rivali in amore, aiutiamoci a vicenda". Forse questa è l'unica cosa che proprio non son riuscito a mandar giù (avverrà tra Sena e Sana).
La grafica è carina e anche i disegni non sono male, mantenendosi sullo standard di quegli anni. Vorrei fare una precisazione sui colori che, come lo stesso titolo annuncia, sono molto candidi e delicati, non assumendo per nulla quelle tinte forti presenti in molte commedie, bensì mantenendosi su tonalità più morbide e "sinfoniche".
Le musiche sono buone e anche il doppiaggio è fatto in maniera più che discreta.
In conclusione non mi rimane altro che farvi la solita raccomandazione di guardare voi stessi l'anime e poi giudicarlo secondo vostri criteri. Una recensione è personale e, inevitabilmente, varia a seconda di chi la scrive. A me "Mashiro-iro Symphony: The Color of Lovers" è piaciuto e ho voluto comunicarvi queste mie sensazioni. Ora tocca a voi giudicarlo, tenendo ben presente di non fermarvi su preconcetti, negativi o positivi che siano. Dunque... buona visione.
Voto finale: 7
Mashiro-iro Symphony è il classico harem "modello base" composto da un sultano, in questo caso rappresentato dal giovane Shingo, e da uno stuolo di ragazze che perdono la testa per lui. Tratto da una visual novel in cui, come al solito, è il videogiocatore a scegliere la compagna più adatta al protagonista, l'adattamento in formato anime segue la stessa impostazione dedicando ad ogni ragazza il proprio personalissimo arco durante il quale interagiscono con Shingo fino a giungere ad un passo dal fidanzarsi con lui; ma non essendo possibile farlo stare con tutte, alla fine l'autore dovrà fare una scelta e promuovere una sola ragazza al ruolo di "favorita" del sultano.
Di solito apprezzo moltissimo gli "harem", un genere tutto giapponese su cui si sono scritti fiumi di parole sui siti specializzati in anime e manga; spesso, però, sono portato ad assegnare voti molto bassi proprio perché, dopo averne visti tanti, ho ben in mente cosa chiedo ad un anime di questo tipo, quali debbano essere i punti di forza su cui puntare e quali sono gli elementi di debolezza che vanno assolutamente evitati. E sulla base di queste convinzioni elencherò quelli che, secondo me, sono i pregi ed i difetti di Mashiro-iro Symphony.
Cominciamo col protagonista/sultano: negli harem troppo spesso questi assumono un atteggiamento estremamente passivo, fatto di pochezza intellettuale e di un fastidiosissimo senso del pudore. La domanda classica che lo spettatore si pone è la seguente: ma come possono tante ragazze innamorarsi di un simile invertebrato? Da questo punto di vista Shingo si distingue un po', almeno fa il suo minimo sindacale necessario per sedurre tante ragazze e non ha quegli atteggiamenti da verginello tanto fastidiosi. Un carattere un po' troppo costruito, però.
Punto secondo: le ragazze. Come al solito ognuna delle ragazze ha un diverso colore dei capelli per renderle più facilmente riconoscibili e distinguibili. In molti pensano che gli autori di harem abbiano qualche problema a capire che le ragazze giapponesi hanno sempre e solo capelli neri; in realtà lo sanno benissimo ma variano il colore dei capelli per i motivi "molto pratici" sopra esposti. Personalmente non la vedo come un'anomalia rilevante o addirittura il risultato del desiderio del popolo nipponico di emanciparsi dal proprio corpo: è semplicemente un modo per rendere più semplice ed immediata la comprensione della trama.
I personaggi femminili sono estremamente standardizzati nei modelli "ragazza moe" o "ragazza tsundere" che ben conosciamo; in Mashiro-iro Symphony troviamo almeno due ragazze molto interessanti - Airi e Sana - e altri assolutamente inguardabili. In particolare il continuo riproporsi di queste ragazze-cameriera ha letteralmente stufato.
La trama di questo anime, infine, è un continuo alternarsi di alti e bassi: la prima parte è un vero e proprio sciocchezzaio. Personalmente l'ho trovata scandalosamente brutta. Con l'andare avanti degli episodi la trama migliora fino a diventare molto gradevole; la scelta finale fatta dal "sultano" è opinabile ma non ha nessuna rilevanza sulla mia valutazione finale (ognuno ha diritto di stare con chi vuole, no?).
Facendo la somma di tutti questi elementi ne vien fuori una sufficienza giusta giusta. Mashiro-iro Symphony è un anime che finirà presto nel classicissimo "dimenticatoio"; se non avesse tanti alti e bassi, però, prima di venir riposto definitivamente in questo particolare angolo del cervello qualche lode se la sarebbe pure meritata.
Di solito apprezzo moltissimo gli "harem", un genere tutto giapponese su cui si sono scritti fiumi di parole sui siti specializzati in anime e manga; spesso, però, sono portato ad assegnare voti molto bassi proprio perché, dopo averne visti tanti, ho ben in mente cosa chiedo ad un anime di questo tipo, quali debbano essere i punti di forza su cui puntare e quali sono gli elementi di debolezza che vanno assolutamente evitati. E sulla base di queste convinzioni elencherò quelli che, secondo me, sono i pregi ed i difetti di Mashiro-iro Symphony.
Cominciamo col protagonista/sultano: negli harem troppo spesso questi assumono un atteggiamento estremamente passivo, fatto di pochezza intellettuale e di un fastidiosissimo senso del pudore. La domanda classica che lo spettatore si pone è la seguente: ma come possono tante ragazze innamorarsi di un simile invertebrato? Da questo punto di vista Shingo si distingue un po', almeno fa il suo minimo sindacale necessario per sedurre tante ragazze e non ha quegli atteggiamenti da verginello tanto fastidiosi. Un carattere un po' troppo costruito, però.
Punto secondo: le ragazze. Come al solito ognuna delle ragazze ha un diverso colore dei capelli per renderle più facilmente riconoscibili e distinguibili. In molti pensano che gli autori di harem abbiano qualche problema a capire che le ragazze giapponesi hanno sempre e solo capelli neri; in realtà lo sanno benissimo ma variano il colore dei capelli per i motivi "molto pratici" sopra esposti. Personalmente non la vedo come un'anomalia rilevante o addirittura il risultato del desiderio del popolo nipponico di emanciparsi dal proprio corpo: è semplicemente un modo per rendere più semplice ed immediata la comprensione della trama.
I personaggi femminili sono estremamente standardizzati nei modelli "ragazza moe" o "ragazza tsundere" che ben conosciamo; in Mashiro-iro Symphony troviamo almeno due ragazze molto interessanti - Airi e Sana - e altri assolutamente inguardabili. In particolare il continuo riproporsi di queste ragazze-cameriera ha letteralmente stufato.
La trama di questo anime, infine, è un continuo alternarsi di alti e bassi: la prima parte è un vero e proprio sciocchezzaio. Personalmente l'ho trovata scandalosamente brutta. Con l'andare avanti degli episodi la trama migliora fino a diventare molto gradevole; la scelta finale fatta dal "sultano" è opinabile ma non ha nessuna rilevanza sulla mia valutazione finale (ognuno ha diritto di stare con chi vuole, no?).
Facendo la somma di tutti questi elementi ne vien fuori una sufficienza giusta giusta. Mashiro-iro Symphony è un anime che finirà presto nel classicissimo "dimenticatoio"; se non avesse tanti alti e bassi, però, prima di venir riposto definitivamente in questo particolare angolo del cervello qualche lode se la sarebbe pure meritata.
Gli anime tratti da visual novel non sono proprio il genere che prediligo, e spiego perché: ciò che c'è di bello nelle visual novel è la possibilità di trame alternative, di poter cambiare le situazioni e le ragazze, mentre ovviamente ciò non è possibile in un anime dove vi deve essere comunque una trama unica, per quanto complessa. Avviene così che in questi anime si finisce per dedicare alcuni episodi a una particolare ragazza, poi di questa ragazza quasi non si parla più mentre il protagonista approfondisce i suoi rapporti con una seconda ragazza e così via fino agli ultimi episodi in cui fa la scelta finale. Non è certo il massimo della verosimiglianza né dell'originalità.
<b>[INIZIO SPOILER]</b>
Un altro motivo per il quale non mi piacciono molto questi anime è per il fatto che io prediligo moltissimo le ragazze del tipo tsundere, mentre quasi sempre in questo genere di storie la ragazza prescelta è quella più pucciosa, inesperta, caruccia e affettuosa. In poche parole, la ragazza scelta dal protagonista non è certo quella che avrei scelto io.
<b>[FINE SPOILER]</b>
Con tutto questo, l'anime è molto bello e non me la sento di dare un voto basso. Soprattutto la grafica è bellissima, sia nei personaggi sia negli ambienti e nei paesaggi. Riassumendo, questo è un anime da vedere per distrarsi e divertirsi, anche se non lascerà certo una traccia indelebile nella storia dell'animazione giapponese.
<b>[INIZIO SPOILER]</b>
Un altro motivo per il quale non mi piacciono molto questi anime è per il fatto che io prediligo moltissimo le ragazze del tipo tsundere, mentre quasi sempre in questo genere di storie la ragazza prescelta è quella più pucciosa, inesperta, caruccia e affettuosa. In poche parole, la ragazza scelta dal protagonista non è certo quella che avrei scelto io.
<b>[FINE SPOILER]</b>
Con tutto questo, l'anime è molto bello e non me la sento di dare un voto basso. Soprattutto la grafica è bellissima, sia nei personaggi sia negli ambienti e nei paesaggi. Riassumendo, questo è un anime da vedere per distrarsi e divertirsi, anche se non lascerà certo una traccia indelebile nella storia dell'animazione giapponese.
"Mashiro-iro Symphony" è un anime sentimentale che mi è davvero piaciuto; ha una storia molto semplice, lineare, ma che riesce davvero a non essere banale, anche e soprattutto a causa della grande positività che esprimono i personaggi. Siamo di fronte al classico anime scolastico sentimentale, dove più ragazze si invaghiscono del classico "bravo ragazzo", praticamente il classico che ogni madre vorrebbe per la propria figlia, che abita da solo con la sorella, che lo adora.
Al centro della vicenda c'è la fusione tra due scuole, una esclusivamente femminile e una mista: in pratica, una "delegazione" dalla scuola mista cerca di integrarsi nella scuola "d'élite" femminile, per valutare la possibilità di fonderle, e i nostri protagonisti fanno parte proprio di questo gruppetto. Entrando nella scuola, Shingo, il protagonista, conoscerà diverse bellissime ragazze, tra le quali Sena, ragazza bella, intelligente e indipendente; Sana, ragazza burbera, ma che in realtà non lo è; Angie, maid a scuola e nella vita di tutti giorni; e Miu, di un anno più grande, ragazza bellissima, molto moe e amante degli animali, nonché assolutamente ignorante in materia di uomini.
L'amore per gli animali, tramite un club presieduto da Miu, appunto, unirà tutti i protagonisti, che avranno nel club "Neko" il loro punto di ritrovo. Alla fine, ma non nell'ultimo episodio comunque, Shingo sceglierà la sua bella.
Come già detto, proprio la semplicità della storia e la quasi totale verosimiglianza delle situazioni presentate sono il bello di quest'anime. Non c'è praticamente nulla di ecchi, se non due-tre situazioni un po' più "hot" per il nostro protagonista, che si trova per esempio a fare il bagno con una delle ragazze sopra elencate. Se ci fossero situazioni più ecchi forse la qualità della storia, che è basata sulla bontà dei sentimenti, si abbasserebbe, quindi meglio così.
Un plauso va alla "mascotte" della storia, che nel finale diventa protagonista: Pannya Chan, una specie di gatto sferico selvatico sempre in braccio a Miu, un animaletto davvero ben riuscito, che cattura la simpatia di chi guarda l'anime.
Per gli amanti del genere, "Mashiro-iro Symphony" è un'opera da guardare sicuramente, senza aspettarsi grandi colpi di scena, ma aspettando una storia dolce e lineare, che piacerà sicuramente.
Al centro della vicenda c'è la fusione tra due scuole, una esclusivamente femminile e una mista: in pratica, una "delegazione" dalla scuola mista cerca di integrarsi nella scuola "d'élite" femminile, per valutare la possibilità di fonderle, e i nostri protagonisti fanno parte proprio di questo gruppetto. Entrando nella scuola, Shingo, il protagonista, conoscerà diverse bellissime ragazze, tra le quali Sena, ragazza bella, intelligente e indipendente; Sana, ragazza burbera, ma che in realtà non lo è; Angie, maid a scuola e nella vita di tutti giorni; e Miu, di un anno più grande, ragazza bellissima, molto moe e amante degli animali, nonché assolutamente ignorante in materia di uomini.
L'amore per gli animali, tramite un club presieduto da Miu, appunto, unirà tutti i protagonisti, che avranno nel club "Neko" il loro punto di ritrovo. Alla fine, ma non nell'ultimo episodio comunque, Shingo sceglierà la sua bella.
Come già detto, proprio la semplicità della storia e la quasi totale verosimiglianza delle situazioni presentate sono il bello di quest'anime. Non c'è praticamente nulla di ecchi, se non due-tre situazioni un po' più "hot" per il nostro protagonista, che si trova per esempio a fare il bagno con una delle ragazze sopra elencate. Se ci fossero situazioni più ecchi forse la qualità della storia, che è basata sulla bontà dei sentimenti, si abbasserebbe, quindi meglio così.
Un plauso va alla "mascotte" della storia, che nel finale diventa protagonista: Pannya Chan, una specie di gatto sferico selvatico sempre in braccio a Miu, un animaletto davvero ben riuscito, che cattura la simpatia di chi guarda l'anime.
Per gli amanti del genere, "Mashiro-iro Symphony" è un'opera da guardare sicuramente, senza aspettarsi grandi colpi di scena, ma aspettando una storia dolce e lineare, che piacerà sicuramente.
Dato che "Mashiro-iro Symphony" è tratto da una visual novel per adulti, ci si sarebbe potuti aspettare una versione anime ecchi, o qualcosa di simile, invece si tratta di una storia molto semplice che presenta tutti i crismi del genere scolastico-sentimentale: essa potrebbe essere considerata una specie di manuale di base di questo genere.
Il chara design è gradevole, con personaggi molto "moe", così come le colonne sonore.
A prima vista "Mashiro-iro Symphony" potrebbe sembrare un anime insignificante, ma la sua bellezza sta proprio nella sua grande semplicità, direi quasi delicatezza: presenta senza eccessi e inutili colpi di scena uno scorcio di vita di adolescenti comuni, che si comportano da adolescenti con i loro classici problemi e sogni tipici della loro età. In definitiva quest'anime non ha pretesa di essere innovativo e men che meno un capolavoro, ma a mio avviso è ben fatto e vale la pena di guardarlo: farà ricordare di sé.
Il chara design è gradevole, con personaggi molto "moe", così come le colonne sonore.
A prima vista "Mashiro-iro Symphony" potrebbe sembrare un anime insignificante, ma la sua bellezza sta proprio nella sua grande semplicità, direi quasi delicatezza: presenta senza eccessi e inutili colpi di scena uno scorcio di vita di adolescenti comuni, che si comportano da adolescenti con i loro classici problemi e sogni tipici della loro età. In definitiva quest'anime non ha pretesa di essere innovativo e men che meno un capolavoro, ma a mio avviso è ben fatto e vale la pena di guardarlo: farà ricordare di sé.