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Izaya_Orihara

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
Thermae Romae è una mini serie composta da sei episodi di dodici minuti ciascuno circa, adattamento ad anime dell'omonima serie manga scritta e disegnata da Mari Yamazaki, che ha riscosso abbastanza successo riuscendo a conquistare vari premi, messo in onda dal 12 al 26 gennaio del 2012. Ne segue un live action girato a Cinecittà e uscito nei cinema giapponesi il 28 aprile 2012. In Italia il manga è edito Star Comics.

Come si evince dal titolo, Thermae Romae dà un piccolo sguardo alla società romana, ma, più in particolare, al cosiddetto dono degli dei, le terme. Tutto ciò, però, rivoluzionato; non è presente soltanto l'Antica Roma, ma anche, attraverso un salto temporale, il Giappone moderno. La storia di questa serie narra di un architetto dell'antica Roma ai tempi dell'imperatore Adriano, Lucius, che rivoluziona i modi e le terme dell'Antica Roma grazie a un viaggio temporale e grazie ai, da lui così detti, 'visopiatti', dando uno sguardo alla società moderna avanzata (quella giapponese) e a quella antica romana, e quindi traendone le differenze.

Lo schema delle puntate è sempre lo stesso: Lucius deve costruire delle nuove terme, e troverà l'idea soltanto quando, a metà puntata, verrà trasportato nel Giappone moderno, per poi tornare nella sua amata Roma, e modernizzare un po' di cose. A volte questa ripetizione risulta abbastanza noiosa, ma, essendo una mini serie con poco più di un'ora di trasmissione, questo pare totalmente normale. Una mini serie altalenante, con alti e bassi, con un livello di comicità/demenza molto basso, e proprio per questo riuscirà difficilmente a far ridere lo spettatore. Ma l'idea pare carina e originale, e perciò per me riesce a raggiungere con qualche sforzo una sufficienza scarsa; ne consiglio la visione tanto per dargli un'occhiata, è poco più di un'ora di visione.

L'animazione è il punto scarso della serie, ma, essendo una mini serie, non pretende granché. Invece le OST sono molto carine, canzoncine romane e latine, mentre trovo un po' inutile la comparsa di un'ending a fine episodio. Carina anche la gag su ciò che pensano di noi all'estero.

Ironic74

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
L'idea che attraverso un buco temporale un personaggio del passato arrivi fino al nostro presente non è di certo una clamorosa novità, basti pensare allo spassoso film francese del 1993 "I visitatori", con Jean Reno. Quello che però ha reso, a mio avviso, popolare in Giappone un'opera come il manga "Thermae Romae" è, al di là dell'aspetto comico, anche una certa nostalgia per una delle tradizioni più radicate nel Sol Levante, quella del bagno termale. L'autrice Mari Yamazaki fa arrivare dal passato niente di meno che un antico architetto romano, Lucius Modestus, e questo non è un caso dato che la civiltà classica, al pari di quella giapponese, aveva in gran considerazione la pulizia e le stesse terme, che come le odierne palestre o club sportivi trascendevano la loro effettiva funzionalità per divenire ambiente di socializzazione.

L'idea, come ho detto, è piaciuta non poco a critica e pubblico, regalando al titolo premi e notorietà, arrivando persino da noi in Italia in edizione curata dalla Star Comics; la trasposizione animata era quindi scontata, approdando sulla tv giapponese Fuji Tv agli inizi del 2012 e seguita a breve anche da un film live-action. A basso costo: questa è la quasi immediata sensazione che si ha alla visione della breve, appena sei puntate, serie animata e non, o almeno non solo, per la lunghezza, ma per la scelta di realizzare le animazioni in flash, del tipo che ha spopolato tanto nel web perché per l'appunto facili da realizzare - basta avere il software giusto -, ma soprattutto economiche. Se questa scelta mi pare condivisibile per delle piccole produzioni destinate ai fruitori della rete, resta inspiegabile il perché invece venga utilizzata questa tecnica per una trasmissione televisiva. Animazioni lente e macchinose, inespressività dei personaggi, estrema povertà dei disegni: insomma, non pare di stare di fronte alla trasposizione di uno dei manga di maggior successo dell'ultimo periodo.
Al di là dell'aspetto tecnico davvero povero, la storia mantiene una certa verve comica basata sul conosciuto canovaccio dell'incontro/scontro tra culture e periodi storici diversi. Il fiero e arrogante cittadino romano piano piano rimarrà sempre più stupito di fronte alle innovazioni tecniche degli "uomini dalla faccia piatta" e, superando ogni orgoglio, farà grandi fortune proprio nel riproporre quanto visto nel suo tempo arrivando a entrare nelle grazie persino dell'imperatore Adriano.

L'introspezione psicologica è quasi inesistente, una colonna sonora basata su musica classica a dir poco fuori luogo, puntate autoconclusive tutte più o meno con la stessa impronta, non dico tutte uguali, ma molto simili.
"Thermae Romae" non riesce a uscire dai binari di una miniserie simpatica ma niente di più, davvero troppo breve, anche nella durata dei singoli episodi, ma proprio per questo fruibile per quello che è: un simpatico intrattenimento - anche se piuttosto altalenante, ci sono anche dei momenti noiosi -, ma sempre se si riesca a chiudere un occhio su dei disegni a dir poco scadenti.


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GianniGreed

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
La versione anime di Thermae Romae è una miniserie di 6 episodi (3 in realtà visto che vanno a coppie), di breve durata, circa 12 minuti l'uno, animata in flash.

La storia come quella del manga omonimo su cui è basata, racconta di Lucius Modestus, un architetto romano che si occupa di bagni termali. Quando la sua carriera è ormai prossima alla fine, per via della mancanza di idee e lavoro, per qualche strano motivo, immergendosi in acqua riesce a viaggiare nello spazio e nel tempo, finendo nella terra dei "viso-piatto", ovvero nel Giappone moderno.
Qui scoprirà il modo di fare il bagno dei giapponesi e porterà le sue scoperte a Roma, dove diventerà uno degli architteti più ricercati, al punto da essere richiesto dall'Imperatore Adriano.

All'inizio ero scettico sulla serie per via di come è stata realizzata. L'animazione in flash non mi ispirava proprio, e finora non avevo mai visto nulla realizzato in questo modo. Invece mi sono ricreduto, l'anime si lascia guardare, e dopo un po' ci si fa l'abitudine. Certo avrei comunque preferito un anime tradizionale, ma il risultato definitivo è più che sufficiente.
I disegni sono buoni e simili a quelli del manga per quel che riguarda i personaggi principali. Discorso diverso per tutti quelli secondari che a differenza del manga, sono solo abbozzati, con un design volutamente scarno e approssimativo. La cosa mi ha fatto comunque sorridere, ma alcune volte stona con la serietà delle situazioni.

La storia è raccontata molto velocemente e molto più approssimativamente di quella vista nel manga, e gli eventi raccontati nella miniserie coprono solo in parte il primo volume del fumetto.

Il doppiaggio è molto buono, in particolare la voce di Lucius, doppiato da Frogman, nome d'arte di un produttore di questo tipo d'anime in flash, che in Thermae Romae ricopre anche il ruolo di regista.
La colonna sonora ha all'interno molti pezzi classici, tra cui il "Dies Irae" di Verdi e la "Cavalcata delle Valchirie" di Wagner, che ben si sposano con le varie scene.
Carina anche l'unica sigla presente, quella d chiusura"Thermae Roman", molto orecchiabile e allegra.

Thermae Romae animato è una miniserie carina, ma nulla più. La visione è consigliata solo a chi ha già letto e apprezzato il manga, altrimenti rischia di farsi un impressione sbagliata. Spero in una vera serie anime, o nel peggiore dei casi in prosieguo di questa.


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Shaoranlover

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Sotto la guida dell'Imperatore Adriano (24 Gennaio 76 - 10 Luglio 138), Roma antica conquista una delle più alte vette di prosperità e prestigio mai raggiunte nel corso della sua storia. Di ciò, un fattore fondamentale è senza dubbio l'eclettismo culturale, reso possibile da una mentalità aperta e da una fine vivacità intellettuale, caratteristiche proprie della società nonché, naturalmente, dei singoli che questa comunità vanno a costituire: figure di spicco della res publica, letterati, militari, attori e, non da ultimo, architetti, creatori di costruzioni che hanno l'esplicito scopo di rendere chiara la commistione di elementi eterogenei che i grandi imperi, con maggiore o minore fortuna, tentano di armonizzare. Tra questi esperti, numerosissimi in Roma, ce n'è uno che si contraddistingue in merito ai "viaggi d'istruzione" intrapresi all'estero (in voga già all'epoca): il suo nome è Lucius Modestus.
Architetto dallo stile classicheggiante in un periodo storico di fermento e profondi mutamenti, la sua opera viene accantonata, almeno finché non accade un evento straordinario: recatosi in un centro termale con un amico nella speranza che un bel bagno tonificante possa raffreddare la cocente umiliazione di un licenziamento immeritato, l'ingegnere Modestus viene risucchiato da una crepa della vasca, che incredibilmente lo porta nel Giappone odierno. Ha così inizio una serie di "trasferte", dalla quale Lucius resta affascinato dai manufatti e dalla saggezza termale di quella che lui chiama "tribù dalla faccia piatta", da cui il serio e stacanovista civis romanus attinge parecchie innovazioni che introduce nella caput mundi.

Thermæ Romæ (テルマエ・ロマエ Terumae Romae) è una miniserie in sei episodi (insieme a un settimo bonus incluso nel cofanetto Blu-Ray), andati in onda dal 13 al 27 Gennaio 2012 su Fuji TV nel contenitore NoitaminA, che coprono approssimativamente i primi quattro capitoli del fortunatissimo manga di Mari Yamazaki, edito in Italia da Star Comics, mentre le ultime due puntate inscenano delle vicende originali che si verificano durante lo spostamento di Lucius alla volta di Gerusalemme, dove è inviato dal sovrano Adriano, esponente reale, al pari dell'inventato eroe, di quella politica di sincretismo appartenente a ogni longeva civiltà di cui si è parlato in apertura.
Passando subito all'analisi del comparto tecnico onde evitare spoiler e lasciare intatto al fruitore il fascino della sorpresa e tralasciando delle considerazioni (quale la dimostrazione che i prestiti di Lucius non sono manifestazioni di scherno nei confronti suoi e dei romani e di superiorità della Yamazaki e dei suoi connazionali) che, data la brevità dell'anime, è meglio affrontare organicamente in recensione al manga, croce e delizia di questa realizzazione è il suo essere in flash; ossia, non si tratta di un vero anime in 3D, bensì i personaggi si muovono con un piccolo ventaglio di animazioni e appaiono come delle figurine ritagliate in 2D che si muovono su degli sfondi immobili: avete presente i bambini che, nelle recite scolastiche, fanno le onde nascondendosi sotto teli azzurri che agitano contro un pannello piatto e visibilmente staccato dall'azione? Ecco, il risultato visivo è quello, sgradevolmente freddo e meccanico benché lo studio responsabile DLE Inc. abbia curato ciascuna singola parte. C'è però da dire che, se in alcuni riguardi perde efficacia (oltre all'apparato grafico, ascoltare i romani dialogare fluentemente in giapponese e poi non capire gli abitanti giapponesi è davvero strano, probabilmente nel fumetto quest'effetto è ridotto dal fatto che le conversazioni sono scritte e lo stacco è "mediato" dalla traduzione nostrana), questo titolo risulta talmente originale che l'aspetto tutto sommato trash dovuto al tipo di animazione dà alla sua ironia demenziale tipicamente nipponica un tocco di ilarità che, in effetti, non c'è nella versione originaria.

Il doppiaggio è adeguato, e la soundtrack è particolarissima: composta per lo più da brani di musica classica, di primo impatto può sembrare anacronistica, ma considerando la maestria con cui essa è usata da sottofondo a certe scene, la cosa è perdonabilissima (quando Lucius riemerge nel negozio di sanitari è geniale la sua disperata ricerca di un WC drammatizzata dalla Cavalcata delle Valchirie).
Riguardo l'ending Thermæ Roman (l'opening praticamente non esiste, a parte per l'immagine di un complesso termale romano introdotta sullo schermo con l'accompagnamento di qualche nota), invece, il testo è simpatico e azzeccato, tuttavia il ritmo pop è fuori luogo per quanto di per sé orecchiabile.

In conclusione, Thermæ Romæ anime è sì una buona idea, ma la sua concretizzazione non è delle migliori: a partire dall'essere in flash (che comunque comporta dei vantaggi imprevisti e non soltanto pecche facilmente intuibili), il ristretto numero di episodi e la loro scarsa durata (dodici minuti circa) lo rendono un divertissement adatto ai lettori più entusiasti del manga riprodotto, ma come versione a sé stante sembrerebbe voler essere un esperimento volto a sondare la risposta e il gradimento del pubblico, un'iniziativa, si spera, dall'esito positivo che convinca produttori e studio a investire in un progetto animato, e non solo nel futuro live action, maggiormente ambizioso e soddisfacente.