Witch Hunter Robin
È stato detto già molto su questa serie in altre recensioni, volevo soltanto approfondire un aspetto che magari qualcuno potrebbe mancare di cogliere e che spiega certe scelte.
In Giappone sono molto comuni i police drama, serie TV stereotipate in cui si narrano le vicende di un distretto di polizia. Queste serie sono "per famiglie", dunque con pochi elementi forti, quasi sempre trattano della giovane recluta talentuosa che deve inserirsi nella squadra. Ci sono il novellino, l'agente serio e affascinante, l'agente donna un poco maliziosa, la segretaria allegra, il capo calvo coi baffetti... come vedete, ci sono tutti gli elementi anche qui. Si tratta di serie a medio budget, scritte con lo stampino per un pubblico dai gusti semplici.
Pur inserendo un elemento "sovrannaturale", si nota che questo è molto blando e sia nella dinamica che nello stile grafico si tende a un "possibile realismo". Sono pochi gli effetti che non sarebbero riproducibili in un set cinematografico di basso livello.
In pratica, l'opera è la conversione di uno storyboard per police drama in animazione. La lentezza, la poca "esplosività" del plot, la reiterazione degli episodi non sono certo errori: sono la copia fedele del come sono costruiti gli sceneggiati police drama della TV giapponese.
Un esperimento che forse al pubblico occidentale risulta appunto alieno e indigesto per mancata abitudine e familiarità.
Ciò non giustifica nulla, ma almeno fa capire come un titano quale Sunrise possa fare di certi inciampi: c'è una ragione.
Questo non assolve la serie dai suoi difetti principali: non hai bisogno di seguire l'interezza di un police drama, sono intrattenimenti casuali e sporadici, "mindless", mentre da una serie anime ci aspettiamo crescendo, continuity e sviluppo sia verticale che orizzontale. Quanto potrebbe essere appagante in animazione vedersi tutti gli episodi di "Distretto di Polizia 3"?
Maluccio, non la consiglio, c'è di meglio e la vita è breve.
In Giappone sono molto comuni i police drama, serie TV stereotipate in cui si narrano le vicende di un distretto di polizia. Queste serie sono "per famiglie", dunque con pochi elementi forti, quasi sempre trattano della giovane recluta talentuosa che deve inserirsi nella squadra. Ci sono il novellino, l'agente serio e affascinante, l'agente donna un poco maliziosa, la segretaria allegra, il capo calvo coi baffetti... come vedete, ci sono tutti gli elementi anche qui. Si tratta di serie a medio budget, scritte con lo stampino per un pubblico dai gusti semplici.
Pur inserendo un elemento "sovrannaturale", si nota che questo è molto blando e sia nella dinamica che nello stile grafico si tende a un "possibile realismo". Sono pochi gli effetti che non sarebbero riproducibili in un set cinematografico di basso livello.
In pratica, l'opera è la conversione di uno storyboard per police drama in animazione. La lentezza, la poca "esplosività" del plot, la reiterazione degli episodi non sono certo errori: sono la copia fedele del come sono costruiti gli sceneggiati police drama della TV giapponese.
Un esperimento che forse al pubblico occidentale risulta appunto alieno e indigesto per mancata abitudine e familiarità.
Ciò non giustifica nulla, ma almeno fa capire come un titano quale Sunrise possa fare di certi inciampi: c'è una ragione.
Questo non assolve la serie dai suoi difetti principali: non hai bisogno di seguire l'interezza di un police drama, sono intrattenimenti casuali e sporadici, "mindless", mentre da una serie anime ci aspettiamo crescendo, continuity e sviluppo sia verticale che orizzontale. Quanto potrebbe essere appagante in animazione vedersi tutti gli episodi di "Distretto di Polizia 3"?
Maluccio, non la consiglio, c'è di meglio e la vita è breve.
Guardando questo anime, come altri simili, mi sono sentito come pervaso da due diverse personalità. La prima continuava a ripetersi che l'impianto tecnico e grafico era davvero pessimo: volti inespressivi, corpi rigidi e ambientazioni costruite con prospettive imprecise e a volte poco credibili. Sono quasi esclusivamente i personaggi coinvolti nell'azione ad essere dotati di moto, se così si può dire, mentre quelli rimanenti vengono quasi a fondersi con gli sfondi piatti, che, soprattutto negli intercalari, vengono fatti scorrere senza uno straccio di animazione, come semplici tavole grezze davanti a una telecamera.
Tuttavia, l'altra parte di me è stata catturata da una trama molto interessante (a me poi piacciono particolarmente i poteri occulti), e il doppiaggio "alla Dragonball", con un repertorio di voci caro all'infanzia, mi ha reso contento, anche se quelle voci non si prestano particolarmente a dialoghi spesso seri e introspettivi.
La trama si complica un tantino nel finale, niente che impedisca però di apprezzare questo prodotto nella sua manifestazione elementare, seppur goffa. Certo, questo anime è del 2002 e, dopo aver terminato da poco "Serial experiment Lain" del 1998, mi aspettavo un salto in più nel modo di fare animazione. Per questo, facendo una media fra un 2 all'aspetto appena citato, un 6 al doppiaggio, un 8 alla trama e un 8 alle musiche (soprattutto per la sigla di apertura), ho deciso per un bel 6.
Tuttavia, l'altra parte di me è stata catturata da una trama molto interessante (a me poi piacciono particolarmente i poteri occulti), e il doppiaggio "alla Dragonball", con un repertorio di voci caro all'infanzia, mi ha reso contento, anche se quelle voci non si prestano particolarmente a dialoghi spesso seri e introspettivi.
La trama si complica un tantino nel finale, niente che impedisca però di apprezzare questo prodotto nella sua manifestazione elementare, seppur goffa. Certo, questo anime è del 2002 e, dopo aver terminato da poco "Serial experiment Lain" del 1998, mi aspettavo un salto in più nel modo di fare animazione. Per questo, facendo una media fra un 2 all'aspetto appena citato, un 6 al doppiaggio, un 8 alla trama e un 8 alle musiche (soprattutto per la sigla di apertura), ho deciso per un bel 6.
Prodotto dalla collaborazione di Sunrise e Bandai Visual, concepito e diretto da Shukou Murase (che si occuperà di "Ergo Proxy" quattro anni dopo), "Witch Hunter Robin" è senza dubbio un anime che ha buone potenzialità di base per attirare l'attenzione dei fruitori dell'animazione di stampo 'maturo' ed inconsueto. Lo rendono interessante in questo senso delle particolarità stilistiche, registiche, e un apparato tecnico invidiabile, che nello stesso "Ergo Proxy" verranno ripresi ed ottimizzati. La stregoneria è l'intrigante elemento tematico centrale, che se inizialmente è limitato a un mero ruolo di giustificatore nel corso di episodi autoconclusivi (routine di un'organizzazione impegnata appunto nella 'caccia alle streghe'), fornisce successivamente un pretesto per una disamina più profonda e globale della questione.
La storia ci mette un po' a prendere questa piega, che non è del tutto brusca come ci si aspetterebbe, né altrettanto concreta. Alcuni personaggi assumono sì una nuova funzione, ma gli eventi che fanno da sfondo non raggiungono mai una metamorfosi valevole, che possa invogliare nel vero senso del termine una visione ininterrotta. Sono più che altro l'eleganza delle animazioni, l'andamento variabile della regia (molto adagio nelle situazioni comuni, molto frenetico nelle scene d'azione), i ritratti di alcuni protagonisti, l'ispiratissima colonna sonora e la riuscita ambientazione gotico-fantascientifica, a garantire alla serie il diritto a non essere snobbata facilmente. Fatto sta che miracoli dal punto di vista della trama non se ne noteranno mai, anzi, una volta che il finale avrà chiarito tutto ciò che c'era da chiarire, nessuna forma di stupore vi attanaglierà.
"Witch Hunter Robin" è un'altra occasione mancata in pieno, un esperimento sprecato che avrebbe necessitato di veri colpi di scena, più idee, meno uniformità, meno episodi.
L'edizione italiana dell'opera presenta un ottimo doppiaggio.
La storia ci mette un po' a prendere questa piega, che non è del tutto brusca come ci si aspetterebbe, né altrettanto concreta. Alcuni personaggi assumono sì una nuova funzione, ma gli eventi che fanno da sfondo non raggiungono mai una metamorfosi valevole, che possa invogliare nel vero senso del termine una visione ininterrotta. Sono più che altro l'eleganza delle animazioni, l'andamento variabile della regia (molto adagio nelle situazioni comuni, molto frenetico nelle scene d'azione), i ritratti di alcuni protagonisti, l'ispiratissima colonna sonora e la riuscita ambientazione gotico-fantascientifica, a garantire alla serie il diritto a non essere snobbata facilmente. Fatto sta che miracoli dal punto di vista della trama non se ne noteranno mai, anzi, una volta che il finale avrà chiarito tutto ciò che c'era da chiarire, nessuna forma di stupore vi attanaglierà.
"Witch Hunter Robin" è un'altra occasione mancata in pieno, un esperimento sprecato che avrebbe necessitato di veri colpi di scena, più idee, meno uniformità, meno episodi.
L'edizione italiana dell'opera presenta un ottimo doppiaggio.
Bei disegni, bellissime musiche. Prima si assiste a episodi autoconclusivi, poi cominciano i cliffhanger che spingono a vedere l'episodio successivo. Della stessa regia, Shuko Murase, prima di Witch hunter Robin avevo visto Ergo Proxy e perciò il mio approccio con quest'anime era stato un po' prevenuto. Ma, contrariamente ad ogni aspettativa, W.H.R. ha retto il confronto e ha fatto di più, servendosi di tempi di narrazione molto più fluidi e coerenti. W.H.R. è un diesel, gli occorre un po' di tempo per carburare mai poi scorre bene, acquista velocità. Si entra nel mondo di Robin e si ci sta bene.
Lei, la protagonista, è una strega d'eccezione, i suoi occhi possono bruciare qualunque cosa. Anche gli esseri umani. Vestita immancabilmente di nero, con un abito curioso dai richiami ottocenteschi, Robin è la classica ragazza perspicace ma puntualmente ingenua, ancora affatto svezzata dalla vita e dalle sue realtà incoerenti. Lo spettatore cammina con lei, si corica con lei e si sveglia con lei, stanca e dormigliona come una persona qualunque, che si alza dal letto con i capelli arruffati. Una dolce, innocentissima ragazza che per lavoro dà fuoco alle persone corrotte dalle seduzioni della magia. Un interessante non-senso, una maga a caccia di maghi, elemento che con lo scorrere delle puntate fa infittire il mistero finché Robin, per sopravvivere, non è costretta a lottare e a fuggire. Anche da chi ama.
Consigliato.
Lei, la protagonista, è una strega d'eccezione, i suoi occhi possono bruciare qualunque cosa. Anche gli esseri umani. Vestita immancabilmente di nero, con un abito curioso dai richiami ottocenteschi, Robin è la classica ragazza perspicace ma puntualmente ingenua, ancora affatto svezzata dalla vita e dalle sue realtà incoerenti. Lo spettatore cammina con lei, si corica con lei e si sveglia con lei, stanca e dormigliona come una persona qualunque, che si alza dal letto con i capelli arruffati. Una dolce, innocentissima ragazza che per lavoro dà fuoco alle persone corrotte dalle seduzioni della magia. Un interessante non-senso, una maga a caccia di maghi, elemento che con lo scorrere delle puntate fa infittire il mistero finché Robin, per sopravvivere, non è costretta a lottare e a fuggire. Anche da chi ama.
Consigliato.
Questo anime ricorda un poco le serie televisive tipo NCIS, Criminal Minds, ecc., infatti è ambientato in epoca contemporanea e parla di una squadra para-poliziesca atta alla cattura di soggetti dotati di poteri. Tali soggetti sono chiamati streghe o stregoni, anche se impropriamente, dato che trattasi semplicemente di esper con poteri psicocinetici. Robin è un membro di questo gruppo d'azione, con la peculiarità di esser dotata anche lei di forti poteri (può incendiare con la sola volontà del pensiero).
Le prime puntate sembrano appunto la copia di serie tipo Criminal Minds, con la squadra che cattura di puntata in puntata streghe/stregoni. Va già detto che le trame di ogni episodio sono molto scontate, con suspance nulla. Valorizza però un ottimo character design e altrettanto ottime animazioni e regia. La sceneggiatura è scarsa di comparse. Gli ambienti sono eccessivamente deserti, immotivatamente.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Nel corso delle puntate, si cambia trama. Accade che la stessa Robin venga cacciata dalla casa madre Solomon. Da questa puntata in poi, la trama si fa inspiegabile, paradossale, sembra che l'ideatore della serie si inventi la storia mano mano che avanzano le puntate, con cadute di gusto veramente gravi. La serie scende nel patetico, le puntate sono piene di questa Robin che si deprime per essere cacciata lei stessa dalla Solomon. Il finale, che non vi sto a dire, è assolutamente insensato.
Davvero un peccato. Questo anime merita una sufficienza striminzita in virtù della buonissima qualità tecnica, e in virtù dei primi episodi che comunque sono discreti. Poi, si cade nella noia nera, nel non senso, nella paranoia. Manca proprio una storia corposa e matura. Voto sufficiente. La visione è consigliata solo ai collezionisti e a chi ha già visto la stragrande maggioranza degli anime classici e decisamente superiori.
Le prime puntate sembrano appunto la copia di serie tipo Criminal Minds, con la squadra che cattura di puntata in puntata streghe/stregoni. Va già detto che le trame di ogni episodio sono molto scontate, con suspance nulla. Valorizza però un ottimo character design e altrettanto ottime animazioni e regia. La sceneggiatura è scarsa di comparse. Gli ambienti sono eccessivamente deserti, immotivatamente.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Nel corso delle puntate, si cambia trama. Accade che la stessa Robin venga cacciata dalla casa madre Solomon. Da questa puntata in poi, la trama si fa inspiegabile, paradossale, sembra che l'ideatore della serie si inventi la storia mano mano che avanzano le puntate, con cadute di gusto veramente gravi. La serie scende nel patetico, le puntate sono piene di questa Robin che si deprime per essere cacciata lei stessa dalla Solomon. Il finale, che non vi sto a dire, è assolutamente insensato.
Davvero un peccato. Questo anime merita una sufficienza striminzita in virtù della buonissima qualità tecnica, e in virtù dei primi episodi che comunque sono discreti. Poi, si cade nella noia nera, nel non senso, nella paranoia. Manca proprio una storia corposa e matura. Voto sufficiente. La visione è consigliata solo ai collezionisti e a chi ha già visto la stragrande maggioranza degli anime classici e decisamente superiori.
Witch Hunter Robin ha davvero un'ottima opening, una che rimane impressa, con immagini evocative e una musica ancora migliore. Questa è senz'altro la cosa migliore di tutto l'anime. La qualità tecnica della realizzazione è molto buona e il character design è molto curato; sfondi e ambientazioni sono evidentemente costati fatica e si è pensato anche ad un background relativamente sofisticato per questa storia di streghe postmoderna, tra magia e ingegneria genetica.
Nonostante tutto ciò a mio parere Witch Hunter Robin è più un'occasione mancata che un successo: il problema è che questa serie è semplicemente noiosa. Già noiosa, e questo è il difetto più grande che si possa trovare in una serie. Nonostante le premesse interessanti e nonostante il lavoro che c'è dietro la serie non decolla: ad ogni puntata si ha l'impressione che la storia stia per migliorare e che sicuramente diventerà interessante, ma ad ogni puntata l'impressione viene rimandata a quella successiva. Alla fine si arriva ad una conclusione non proprio entusiasmante. I personaggi e le relazioni tra i personaggi non progrediscono più di tanto; i colpi di scena e le rivelazioni non appassionano più di tanto; insomma la serie non riesce a prendere il volo. Ho impiegato otto, nove mesi per vedermi tutte le 26 puntate, proprio per la noia; l'ho conclusa solo perché non volevo lasciarla a metà e speravo sempre che migliorasse.
I colori scuri e opachi (il marrone è il colore dominante della serie) certamente non aiutano a sollevarsi dall'impressione di letargia e depressione che pervade tutta la serie. Do la sufficienza più che altro come tributo al comparto tecnico. Non la consiglio.
Nonostante tutto ciò a mio parere Witch Hunter Robin è più un'occasione mancata che un successo: il problema è che questa serie è semplicemente noiosa. Già noiosa, e questo è il difetto più grande che si possa trovare in una serie. Nonostante le premesse interessanti e nonostante il lavoro che c'è dietro la serie non decolla: ad ogni puntata si ha l'impressione che la storia stia per migliorare e che sicuramente diventerà interessante, ma ad ogni puntata l'impressione viene rimandata a quella successiva. Alla fine si arriva ad una conclusione non proprio entusiasmante. I personaggi e le relazioni tra i personaggi non progrediscono più di tanto; i colpi di scena e le rivelazioni non appassionano più di tanto; insomma la serie non riesce a prendere il volo. Ho impiegato otto, nove mesi per vedermi tutte le 26 puntate, proprio per la noia; l'ho conclusa solo perché non volevo lasciarla a metà e speravo sempre che migliorasse.
I colori scuri e opachi (il marrone è il colore dominante della serie) certamente non aiutano a sollevarsi dall'impressione di letargia e depressione che pervade tutta la serie. Do la sufficienza più che altro come tributo al comparto tecnico. Non la consiglio.
Witch Hunter Robin è un anime del 2002 prodotto dalla Sunrise (Cowboy Bebop, Gundam), il che è già garanzia di un prodotto abbastanza buono.
Quest'anime ci porta in un Giappone "futuristico", ma non molto, in cui si rivive la caccia alle streghe. Robin Sena è il nuovo membro dell'STNJ, la filiale giapponese della Solomon, l'organizzazione che si occupa di catturare gli stregoni. Ma Robin è una ragazza troppo misteriosa per avere un passato tranquillo, e presto questi segreti (che anche lei ignora) si ripercuoteranno nel suo presente, insieme a complotti interni all'organizzazione legati alla sostanza Orubo.
La realizzazione tecnica è nella media. La Sunrise ha fatto un buon lavoro, che non spicca particolarmente ma che non ha nemmeno difetti. La trama, se dobbiamo essere sinceri, non è poi qualcosa di spettacolare. E' molto banale, l'intreccio non appassiona più di tanto e sicuramente la "mamma di Gundam" ci ha proposto di meglio. Anche le indagini a cui assistiamo non ci intrigano molto, e spesso si risolvono con dei "deus ex machina" veramente assurdi. Non è quindi la trama il punto forte di Witch Hunter Robin, ma la caratterizzazione dei personaggi. Anche se non entriamo nel loro passato, fin dal primo episodio i personaggi ci attirano, sono ricchi di fascino e carisma, in particolare figure come Amon, Zaizen o Nagira. Un altro punto a favore è l'atmosfera dark, ben riuscita, mista a elementi cristiani. Tutti questi aspetti, però, potevano essere meglio sfruttati.
Come ho già detto, Witch Hunter Robin è un prodotto nella media. Non è assolutamente brutto, e può vantare una buona cura sia nelle animazioni che nel design, ma che poteva fare molto di più e perciò non spicca particolarmente.
Quest'anime ci porta in un Giappone "futuristico", ma non molto, in cui si rivive la caccia alle streghe. Robin Sena è il nuovo membro dell'STNJ, la filiale giapponese della Solomon, l'organizzazione che si occupa di catturare gli stregoni. Ma Robin è una ragazza troppo misteriosa per avere un passato tranquillo, e presto questi segreti (che anche lei ignora) si ripercuoteranno nel suo presente, insieme a complotti interni all'organizzazione legati alla sostanza Orubo.
La realizzazione tecnica è nella media. La Sunrise ha fatto un buon lavoro, che non spicca particolarmente ma che non ha nemmeno difetti. La trama, se dobbiamo essere sinceri, non è poi qualcosa di spettacolare. E' molto banale, l'intreccio non appassiona più di tanto e sicuramente la "mamma di Gundam" ci ha proposto di meglio. Anche le indagini a cui assistiamo non ci intrigano molto, e spesso si risolvono con dei "deus ex machina" veramente assurdi. Non è quindi la trama il punto forte di Witch Hunter Robin, ma la caratterizzazione dei personaggi. Anche se non entriamo nel loro passato, fin dal primo episodio i personaggi ci attirano, sono ricchi di fascino e carisma, in particolare figure come Amon, Zaizen o Nagira. Un altro punto a favore è l'atmosfera dark, ben riuscita, mista a elementi cristiani. Tutti questi aspetti, però, potevano essere meglio sfruttati.
Come ho già detto, Witch Hunter Robin è un prodotto nella media. Non è assolutamente brutto, e può vantare una buona cura sia nelle animazioni che nel design, ma che poteva fare molto di più e perciò non spicca particolarmente.
Si potrebbe considerare Witch hunter Robin come una visitazione moderna della quanto mai sempre classica leggenda delle streghe, con tutte le variazioni e modifiche del caso.
Sunrise è senza dubbio una casa che sforna prodotti di un certo livello e di tutti i tipi, e in questo caso mette il suo marchio su una serie che dalle premesse sembrava dover spaccare (e forse lo ha fatto ma non come avrebbe dovuto e non nel modo sperato), ma che personalmente, ho gradito ben poco.
Un anime dal punto di vista tecnico ineccepibile, dai fondali talmente belli e curati da sembrare quadri di misteriosi e visionari artisti all'avanguardia, ricchi di elementi architettonici futuristici con una punta di gusto retrò, ambienti urbani affollati degni del nostro secolo con rimembranze barocche e un tocco gotico e cupo per fare da sfondo, come d'altronde doveva essere, a una protagonista chiamata Robin, nata in Giappone, cresciuta in Italia e che possiede poteri sovrannaturali in grado di rintracciare i propri simili, e, come esige il mestiere che esercita, cercare di fermarli in tutti i modi. Per propri simili si intende altre persone dotate di queste capacità sovrannaturali, chiaramente disumani, simili a esp, o telecineti, o altro ancora, volgarmente detti stregoni o streghe. Robin, assieme alla sua "associazione" ferma queste streghe che intendono danneggiare il prossimo utilizzando i propri poteri, quindi è come se fosse una caccia alla strega da parte proprio di una strega. Come idea non è nulla d'originale, una sorta di classico, tipo D: vampire hunter, un vampiro dal cuore gentile che caccia altri vampiri malvagi o nemici giurati dell'umanità.
Come già detto in precedenza, la veste visiva è sì curata, e il chara design accattivante anche se all'occhio le bellissime animazioni e le espressioni dei protagonisti paiono come plastificate, forzate, rallentate da una trama troppo soft, pachidermica, un diesel che non parte mai, ingrana la marcia ogni episodio e rimane piantato lì al palo, e lo spettatore si chiede: ma quando prenderà il volo questa storia?
Purtroppo WHR mi ha fatto questa impressione totalmente negativa, e nonostante me lo sia visto tutto, è stato per me più un sollievo averlo terminato che un piacere, e di questo però me ne sono reso conto solo dopo. Che le tematiche che tratta l'anime siano complesse e anche piuttosto delicate non c'è dubbio, il problema fondamentale che ho riscontrato io è lo stesso bene o male di Ghost in the Shell stand alone complex, ovvero una trama talmente lenta che neanche bei personaggi troppo pupazzi, troppo marionette, troppo belle statuine riescono a smuovere, e che ricordano più un bellissimo quadro da ammirare che una vicenda dinamica e mozzafiato.
Forse l'obbiettivo degli sceneggiatori non era questo, forse miravano più ad una introspezione oculata e evitavano in tutti i modi di far si che l'anime si tramutasse in uno dei tanti anime d'azione, peccato che sembra non diventare né l'uno né l'altro, ma un grigio ibrido fin troppo pacato a cui sembra, purtroppo, mancare di anima.
Sunrise è senza dubbio una casa che sforna prodotti di un certo livello e di tutti i tipi, e in questo caso mette il suo marchio su una serie che dalle premesse sembrava dover spaccare (e forse lo ha fatto ma non come avrebbe dovuto e non nel modo sperato), ma che personalmente, ho gradito ben poco.
Un anime dal punto di vista tecnico ineccepibile, dai fondali talmente belli e curati da sembrare quadri di misteriosi e visionari artisti all'avanguardia, ricchi di elementi architettonici futuristici con una punta di gusto retrò, ambienti urbani affollati degni del nostro secolo con rimembranze barocche e un tocco gotico e cupo per fare da sfondo, come d'altronde doveva essere, a una protagonista chiamata Robin, nata in Giappone, cresciuta in Italia e che possiede poteri sovrannaturali in grado di rintracciare i propri simili, e, come esige il mestiere che esercita, cercare di fermarli in tutti i modi. Per propri simili si intende altre persone dotate di queste capacità sovrannaturali, chiaramente disumani, simili a esp, o telecineti, o altro ancora, volgarmente detti stregoni o streghe. Robin, assieme alla sua "associazione" ferma queste streghe che intendono danneggiare il prossimo utilizzando i propri poteri, quindi è come se fosse una caccia alla strega da parte proprio di una strega. Come idea non è nulla d'originale, una sorta di classico, tipo D: vampire hunter, un vampiro dal cuore gentile che caccia altri vampiri malvagi o nemici giurati dell'umanità.
Come già detto in precedenza, la veste visiva è sì curata, e il chara design accattivante anche se all'occhio le bellissime animazioni e le espressioni dei protagonisti paiono come plastificate, forzate, rallentate da una trama troppo soft, pachidermica, un diesel che non parte mai, ingrana la marcia ogni episodio e rimane piantato lì al palo, e lo spettatore si chiede: ma quando prenderà il volo questa storia?
Purtroppo WHR mi ha fatto questa impressione totalmente negativa, e nonostante me lo sia visto tutto, è stato per me più un sollievo averlo terminato che un piacere, e di questo però me ne sono reso conto solo dopo. Che le tematiche che tratta l'anime siano complesse e anche piuttosto delicate non c'è dubbio, il problema fondamentale che ho riscontrato io è lo stesso bene o male di Ghost in the Shell stand alone complex, ovvero una trama talmente lenta che neanche bei personaggi troppo pupazzi, troppo marionette, troppo belle statuine riescono a smuovere, e che ricordano più un bellissimo quadro da ammirare che una vicenda dinamica e mozzafiato.
Forse l'obbiettivo degli sceneggiatori non era questo, forse miravano più ad una introspezione oculata e evitavano in tutti i modi di far si che l'anime si tramutasse in uno dei tanti anime d'azione, peccato che sembra non diventare né l'uno né l'altro, ma un grigio ibrido fin troppo pacato a cui sembra, purtroppo, mancare di anima.
Witch Hunter Robin è un titolo anime dedicato alla stregoneria.
Nello svolgersi della trama vengono delineate le linee guida di un'associazione internazionale detta Solomon la quale ricerca e cattura tutte le streghe e stregoni sopravvissuti all'antica "caccia" e che usano i loro poteri per danneggiare altri esseri umani.
Una giovane ragazza di nome Robin, anche lei in possesso di poteri soprannaturali, viene immessa in tale divisione per dare man forte a coloro che già ne facevano parte.
La trama si snoda in due tronconi principali, la prima e la seconda parte.
Nella prima parte delle puntate vengono semplicemente narrati alcuni casi durante i quali si possono venire a conoscenza di molti dettagli sia sulla storia dei protagonisti che sull'associazione di cui fanno parte.
In una seconda parte, invece, viene narrate la vicenda vera e propria dell'anime : Robin effettivamente è più di una semplice maga ma racchiude in se più di ciò che sembra; il suo stesso passato è particolarmente significativo per la progettualità della trama.
Senza svelare particolari, è facile dire che la trama risulti interessante, come moltissimi elementi curiosi e particolari.
Purtroppo la storia non sempre riesce a catturare l'attenzione dello spettatore a causa della monotonia soprattutto delle prime puntate.
Col passare del tempo la storia diviene però interessante nella sostanza, meno nella pratica, in quanto il mordente è sempre pressoché assente per tutta la durata della storia.
Complice di tale assenza è indubbiamente la fiacchezza con la quale avvengono alcuni eventi e la metodologia con cui vengono svelati taluni indizi fondamentali.
La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta, anche se è insito in loro una sorta di passività che non rende mai partecipe lo spettatore dei loro accadimenti.
L'aspetto tecnico è positivo, soprattutto quello grafico, infatti sia gli scenari, che gli effetti e la grafica generale sono sempre ben curati e dettagliati.
L'audio al contrario lascia spesso a desiderare causa un pessimo doppiaggio (in alcuni frangenti) e la colonna sonora spesso assente e poco coinvolgente.
Le tematiche trattate in compenso sono molto curiose ed interessanti, peccato che non vengano sviluppate come si deve.
Interessantissimo è anche il ruolo che svolge la chiesa in tutta la vicenda.
In definitiva Witch Hunter Robin è un'anime dal grosso potenziale inespresso causa regia e personaggi abbastanza noiosi e statici.
E' da rilevare un'interessante crescita emotiva dei protagonisti, che però da sola non riesce a risollevare le sorti di un'anime apatico.
Nello svolgersi della trama vengono delineate le linee guida di un'associazione internazionale detta Solomon la quale ricerca e cattura tutte le streghe e stregoni sopravvissuti all'antica "caccia" e che usano i loro poteri per danneggiare altri esseri umani.
Una giovane ragazza di nome Robin, anche lei in possesso di poteri soprannaturali, viene immessa in tale divisione per dare man forte a coloro che già ne facevano parte.
La trama si snoda in due tronconi principali, la prima e la seconda parte.
Nella prima parte delle puntate vengono semplicemente narrati alcuni casi durante i quali si possono venire a conoscenza di molti dettagli sia sulla storia dei protagonisti che sull'associazione di cui fanno parte.
In una seconda parte, invece, viene narrate la vicenda vera e propria dell'anime : Robin effettivamente è più di una semplice maga ma racchiude in se più di ciò che sembra; il suo stesso passato è particolarmente significativo per la progettualità della trama.
Senza svelare particolari, è facile dire che la trama risulti interessante, come moltissimi elementi curiosi e particolari.
Purtroppo la storia non sempre riesce a catturare l'attenzione dello spettatore a causa della monotonia soprattutto delle prime puntate.
Col passare del tempo la storia diviene però interessante nella sostanza, meno nella pratica, in quanto il mordente è sempre pressoché assente per tutta la durata della storia.
Complice di tale assenza è indubbiamente la fiacchezza con la quale avvengono alcuni eventi e la metodologia con cui vengono svelati taluni indizi fondamentali.
La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta, anche se è insito in loro una sorta di passività che non rende mai partecipe lo spettatore dei loro accadimenti.
L'aspetto tecnico è positivo, soprattutto quello grafico, infatti sia gli scenari, che gli effetti e la grafica generale sono sempre ben curati e dettagliati.
L'audio al contrario lascia spesso a desiderare causa un pessimo doppiaggio (in alcuni frangenti) e la colonna sonora spesso assente e poco coinvolgente.
Le tematiche trattate in compenso sono molto curiose ed interessanti, peccato che non vengano sviluppate come si deve.
Interessantissimo è anche il ruolo che svolge la chiesa in tutta la vicenda.
In definitiva Witch Hunter Robin è un'anime dal grosso potenziale inespresso causa regia e personaggi abbastanza noiosi e statici.
E' da rilevare un'interessante crescita emotiva dei protagonisti, che però da sola non riesce a risollevare le sorti di un'anime apatico.
Avrei voluto, vista la mia natura romantica, che fosse stato sviluppato un po' meglio il rapporto tra Amon e Robin. Il finale non mi è piaciuto affatto, mi ha lasciato un senso di incompiuto. Spero che decidano di fare altre puntate, magari lasciando un po' più di spazio ai sentimenti, senza esagerare però! I disegni e le musiche mi sono piaciuti molto. Anche se sono d'accordo con chi dice che certe volte il ritmo diventa un po' troppo lento e la storia intricata, in complesso è un bel prodotto. Torno a ribadire che un po' di tensione amorosa migliorerebbe il prodotto!
La trama di Witch Hunter Robin è fondamentalmente intrigante ma viene, purtroppo, sviluppata goffamente.
Pochi colpi di scena, uno sviluppo prevedibile e diverse incongruenze (tipo spacciare la scoperta che la protagonista è una strega come una importante svolta narrativa quando per tutte le puntate precedenti era già chiarissimo andando in giro la suddetta ad incenerire le persone con lo sguardo) affossano questo lato della produzione.
Secondo me Robin rimane comunque una serie gradevole da seguire per via dei bei disegni, delle musiche, dell'ottimo taglio dei dialoghi e dell'eccellente adattamento italiano.
Un vero peccato per la trama, ma ho goduto tanto tutto il resto che secondo me merita un bel 7!
Pochi colpi di scena, uno sviluppo prevedibile e diverse incongruenze (tipo spacciare la scoperta che la protagonista è una strega come una importante svolta narrativa quando per tutte le puntate precedenti era già chiarissimo andando in giro la suddetta ad incenerire le persone con lo sguardo) affossano questo lato della produzione.
Secondo me Robin rimane comunque una serie gradevole da seguire per via dei bei disegni, delle musiche, dell'ottimo taglio dei dialoghi e dell'eccellente adattamento italiano.
Un vero peccato per la trama, ma ho goduto tanto tutto il resto che secondo me merita un bel 7!
Sinceramente gli avrei dato 9 ma gli do un 10 tondo tondo per risollevare il voto dato che secondo me è sottovalutato. I disegni sono meravigliosi, la storia mi ha tenuto sulle spine per tutta la durata dell'anime e anche le musiche sono azzeccatissime. Cosa volete di più? Per me è un anime che merita!
Uhm devo confessare che ho guardato questo anime in maniera un po' frammentata, perdendolo un po' per strada.
La sigla iniziale mi ricorda molto Lain, mentre la struttura della storia mi ricorda molto GITS.
Witch Hunter è un anime riuscito benino, ma che lascia la sensazione di un prodotto dalle potenzialità non adeguatamente sfruttate.
Sia per la grafica (buono il chara, molto meno l'integrazione di 2d e 3d), sia per lo sviluppo della storia, sia per il bilanciamento tra misteri e soluzioni, sia per il ritmo altalenante (alcuni episodi sono molto belli, altri a dir poco noiosi).
La sigla iniziale mi ricorda molto Lain, mentre la struttura della storia mi ricorda molto GITS.
Witch Hunter è un anime riuscito benino, ma che lascia la sensazione di un prodotto dalle potenzialità non adeguatamente sfruttate.
Sia per la grafica (buono il chara, molto meno l'integrazione di 2d e 3d), sia per lo sviluppo della storia, sia per il bilanciamento tra misteri e soluzioni, sia per il ritmo altalenante (alcuni episodi sono molto belli, altri a dir poco noiosi).
Sicuramente piacevole da vedere.
Concordo con tutte le recensioni scritte sopra.
Anche per me il finale risulta un po troppo semplificato, si poteva fare di piu.
Un'altra possibile critica potrebbe essere che nell'anime ci sono ben 2 motivi di interesse che ricreano quell'atmosfera da "giallo".
Avrei preferito una sola via e meglio sviluppata. Cosi sembra che abbiano voluto "attizzare" l'interesse per una storia che probabilmente non riuscivano sviluppare.
(Non solo questo ma in tanti altri anime ho quasi l'impressione che la storia la sviluppino puntata dopo puntata senza averla pianificata anicipatamente, questo crea un porodotto limitato, vorrei dire "puramente commerciale").
Magico come del resto per quasi tutti gli anime, il riuscire a creare dei personaggi con caratteristiche molto marcate. il risultato è un forte coinvolgimento dello spettatore.
Riguardo le colonne sonore sono belle, anche se onestamente trovo che altre serie surclassino questo livello.
In particolare quelle con le musiche di Yuki Kajiura ad esempio oppure quelle di blood+ o quelle di "Shingetsutan Tsukihime"
Concordo con tutte le recensioni scritte sopra.
Anche per me il finale risulta un po troppo semplificato, si poteva fare di piu.
Un'altra possibile critica potrebbe essere che nell'anime ci sono ben 2 motivi di interesse che ricreano quell'atmosfera da "giallo".
Avrei preferito una sola via e meglio sviluppata. Cosi sembra che abbiano voluto "attizzare" l'interesse per una storia che probabilmente non riuscivano sviluppare.
(Non solo questo ma in tanti altri anime ho quasi l'impressione che la storia la sviluppino puntata dopo puntata senza averla pianificata anicipatamente, questo crea un porodotto limitato, vorrei dire "puramente commerciale").
Magico come del resto per quasi tutti gli anime, il riuscire a creare dei personaggi con caratteristiche molto marcate. il risultato è un forte coinvolgimento dello spettatore.
Riguardo le colonne sonore sono belle, anche se onestamente trovo che altre serie surclassino questo livello.
In particolare quelle con le musiche di Yuki Kajiura ad esempio oppure quelle di blood+ o quelle di "Shingetsutan Tsukihime"
Dico subito una cosa:la qualita' realizzativa dell'anime in toto è altalenante: se il chara acchiappa per i visi puliti e leggermente aggraziati, sebbene visibilmente classic-mangastyle, altri aspetti come automobili, oggeti e uso di computer grafica, vengono a stonare un po'. Facendo storcere il naso a pretende l'appagamento delle sue pupille, ma più che comprare il dvd non puo' fare.
L'anime in se' non è poi male, con quel colpo di scena a meta' serie che la rende molto interessante (guardatevelo), e col classico finale degustibus, siccome non voglio anticiapre nulla, consiglio di vedere qualche episodio per farvi un'idea, se i primi, autoconclusivi, episodi non vi piacessero, abbassate pure il voto di un punto, ma dopo vi assicuro che rimarrete presi dalla serie e dalle machiavelliche macchinazioni che la trama propone. Parola
L'anime in se' non è poi male, con quel colpo di scena a meta' serie che la rende molto interessante (guardatevelo), e col classico finale degustibus, siccome non voglio anticiapre nulla, consiglio di vedere qualche episodio per farvi un'idea, se i primi, autoconclusivi, episodi non vi piacessero, abbassate pure il voto di un punto, ma dopo vi assicuro che rimarrete presi dalla serie e dalle machiavelliche macchinazioni che la trama propone. Parola
Storia tanto lenta quanto bella. Si punta + alla valorizzazione dei personaggi e della trama che alle scene d'azione e splatter (sangue zero e sapienti "tagli" nei momenti peggiori). Lo stile dei personaggi è cupo, ricorda molto lo stile dell'america del 1600(ovvero il periodo della caccia alle streghe), aggiornato nel mondo odierno. Ben curato, ben realizzato, rilassante e piacevole da guardare.
Che dire guardatelo perchè merita molto.
Che dire guardatelo perchè merita molto.
Parte molto lenta ed ogni puntata sembra essere fine a se stessa...da poco prima della meta' comincia ad essere molto interessante...il finale...mi aspettavo di meglio...i personaggi hanno un loro perche', l'ambientazione un po "grigia" ci sta perfettamente e le musiche assolutamente fantastiche, la consiglio a tutti
Ho appena finito di vedere l'ultima puntata di questa serie,che dire,il finale non è certo dei migliori,potevano sforzarsi un pochino di più vista la tenacia richiesta dallo spettatore nel proseguire episodio dopo episodio attraverso ritmi lenti,come oramai credo sia risaputo,e situazioni intricate.D'altro canto c'è da dire che WHR offre una soundtrack di tutto rispetto,a partire dalla sigla iniziale,una delle migliori che ho sentito ultimamente per quanto mi riguarda,fino alle musiche di sottofondo e il doppiaggio ben curato (per ora parlo per la versione JAP).Buona anche la caratterizzazione dei personaggi,piano piano spuntano fuori nuove e interessanti sfaccettature di onguno di essi,si impara meglio a conoscerli e questa sicuramente è una nota positiva.I personaggi più carismatici sono senza dubbio quelli di Robin e Amon ma anche quelli "secondari" fanno la loro parte nella serie riuscendo a conquistare anch'essi attenzione pur se più lentamente.
In conclusione Witch Hunter Robin è un anime interessante che inizialmente attira come una calamita l'attenzione dello spettatore per poi disperdersi nella parte centrale e tornare a lasciarsi guardare nelle ultime battute finali.Ne sconsiglio la visione a chi ama serie spensierate e dal carattere umoristico,al contrario è consigliato agli amanti del paranormale,di serie tv come X-Files tanto per fare un esempio alla lontana e per chi ha voglia di avventurarsi in un viaggio cupo,dal carattere gotico e misterioso.
In conclusione Witch Hunter Robin è un anime interessante che inizialmente attira come una calamita l'attenzione dello spettatore per poi disperdersi nella parte centrale e tornare a lasciarsi guardare nelle ultime battute finali.Ne sconsiglio la visione a chi ama serie spensierate e dal carattere umoristico,al contrario è consigliato agli amanti del paranormale,di serie tv come X-Files tanto per fare un esempio alla lontana e per chi ha voglia di avventurarsi in un viaggio cupo,dal carattere gotico e misterioso.
Finalmente anche io sono riuscito a vederlo. Carino sicuramente, con una colonna sonora davvero di alto livello, ma mi aspettavo qualcosa di più. La storia è inizialmente lenta e prima di cominciare ad avere un ritmo leggermente più incalzante ed un evoluzione intrigante ed affascinante bisogna aspettare metà serie. A questo punto mi domandavo se i primi episodi, tra l'altro tutti autoconclusivi, siano stati davvero necessari. Personalmente credo che 13 ep sarebbero stati più che sufficienti. Complessivamente una serie sicuramente da vedere e non da mollare dopo i primi episodi.
Davvero bella questa serie prodotta dalla Sunrise; innanzitutto bei disegni che si discostano dalle solite "rotondità anime" per avvicinarsi di più al tratto "spigoloso" della tradizione europea ed americana (come si può anche notare dagli screenshots più sotto. Bella la caratterizzazione grafica dei personaggi, tale da esaltarne le caratteristiche psicologiche, per altro molto ben definite sia dai dialoghi che, soprattutto, da quella che definirei una regia "sapiente". Il tutto, accompagnato da un'ottima colonna sonora (bellisssimo il ritornello di sottofondo che si ripropone in tutte le scene più malinconiche) e da un uso discreto di computer grafica (soprattutto nelle scene più statiche dove l'uso di textures molto dettagliate è massiccio), regala abbondanti dosi di emozioni e (solo raramente) qualche sbadiglio. La trama, di per sè abbastanza intrigante, funge da espediente narrativo per indagare sul passato e sugli aspetti psicologici ed emotivi dei personaggi principali, con toni ora malinconici, ora struggenti e a volte anche inquietanti. Unica pecca, a mio avviso, l'animazione che non è certo all'altezza delle migliori produzioni televisive (cowboy beebop, solo x fare un esempio...).
La serie che più mi ricorda, per situazioni, atmosfere e sensazioni è...NIKITA (titolo originale: La Femme Nikita), il mitico telefilm trasmesso (in modo IGNOBILE) su RAI2 e basato sul personaggio ideato da Luc Besson nell'omonimo film! A mio avviso gli autori hanno tentato di ricrearne le atmosfere (che del telefilm sono state il vero punto di forza) già a partire dalla caratterizzazione dei vari personaggi; Amon sembra una copia fedele del "SUPER-MICHAEL" del telefilm (apparentemente freddo, impassibile ed invincibile ma...) mentre l'esperto informatico dell'agenzia (Michael, nell'anime...) è praticamente identico a Bierkoff, il suo omologo nel telefilm franco-canadese.
Insomma....DA VEDERE!
La serie che più mi ricorda, per situazioni, atmosfere e sensazioni è...NIKITA (titolo originale: La Femme Nikita), il mitico telefilm trasmesso (in modo IGNOBILE) su RAI2 e basato sul personaggio ideato da Luc Besson nell'omonimo film! A mio avviso gli autori hanno tentato di ricrearne le atmosfere (che del telefilm sono state il vero punto di forza) già a partire dalla caratterizzazione dei vari personaggi; Amon sembra una copia fedele del "SUPER-MICHAEL" del telefilm (apparentemente freddo, impassibile ed invincibile ma...) mentre l'esperto informatico dell'agenzia (Michael, nell'anime...) è praticamente identico a Bierkoff, il suo omologo nel telefilm franco-canadese.
Insomma....DA VEDERE!
bellissima serie tv. lo stile del disegno mi è piaciuto sin da subito ed il cartone si presenta bene già dall'ottima sigla iniziale. se i primi episodi sono "quasi" slegati tra di loro, avvicinandosi verso la metà della serie, l'anime diventa ancora più intrigante e coinvolgente grazie allo svilupparsi della trama principale. ottime anche le musiche e la caratterizzazione dei personaggi. c'è da dire che la serie risulta essere abbastanza lenta quindi se non siete amanti di questo genere statene alla larga oppure aspettate di vederne più di un episodio prima di gettarla alle ortiche ^^