Gokujo. Gokurakuin Joshikou Ryou Monogatari
"Gokujo" è un anime composto da dodici episodi della durata, ognuno, di circa cinque minuti. Mi sono avvicinato a questo titolo attratto solo dalla copertina, in quanto sembrava promettere un certo tipo di character design che in genere apprezzo molto; peccato che, a parte quello, non c'è davvero nient'altro da salvare.
Dai pochi commenti che avevo modo di leggere m'ero già preparato al peggio, ma non ho voluto comunque desistere dalla sua visione, anche perché la sua breve durata era garanzia di un rapido soddisfacimento di questa mia masochistica curiosità.
"Gokujo" è la storia di un gruppo di ragazze che vivono nello stesso dormitorio femminile; tra queste la figura dominante è quella di Aya, una procacissima ragazza dai capelli rossi che non si fa nessuno scrupolo nel mettere in evidenza le sue abbondanti forme pur di soddisfare il suo spiccato esibizionismo. Oltre a questo, Aya si fa notare anche per il suo comportamento abbastanza sguaiato, che risulta - al contrario delle sue intenzioni - davvero poco femminile. A fare da spalla ad Aya si alterneranno diversi personaggi, dalle amiche d'infanzia alla pervertita con gli occhiali, dalla ragazza silenziosa e perversa alla principessina tornata in patria dopo un soggiorno in America. Con tutte Aya produrrà una serie di presunte scenette comiche - presunte perché non m'hanno fatto ridere per niente - di tipo erotico/lesbico, la cui la volgarità diventa spesso molto più che un semplice optional.
Anche per quest'anime si è riproposto ancora una volta il dubbio "censura sì, censura no". Personalmente sono contrario a ogni forma di "taglio e cucito" che non riguardi dei calzini bucati: se un prodotto lo si ritiene idoneo alla propria politica aziendale lo si acquista e lo si manda in onda così com'è, in caso contrario lo si cestina. Parlare di censura, poi, per un anime in cui ogni episodio dura appena cinque minuti è, a dir poco, paradossale.
Ciò non toglie che questo "Gokujo" resta un anime davvero brutto, in cui è la volgarità a farla da padrone e assolutamente privo di motivi di interesse. Il mio giudizio è quindi negativo: peccato sciupare in questo modo un personaggio così carino e che, almeno inizialmente, sembrava avere del potenziale. Se si fosse scelta la strada della comicità piuttosto che quella dei "culi e delle tette al vento" probabilmente avremmo potuto assistere a qualcosa di molto diverso da questo concentrato di noia e cattivo gusto.
Dai pochi commenti che avevo modo di leggere m'ero già preparato al peggio, ma non ho voluto comunque desistere dalla sua visione, anche perché la sua breve durata era garanzia di un rapido soddisfacimento di questa mia masochistica curiosità.
"Gokujo" è la storia di un gruppo di ragazze che vivono nello stesso dormitorio femminile; tra queste la figura dominante è quella di Aya, una procacissima ragazza dai capelli rossi che non si fa nessuno scrupolo nel mettere in evidenza le sue abbondanti forme pur di soddisfare il suo spiccato esibizionismo. Oltre a questo, Aya si fa notare anche per il suo comportamento abbastanza sguaiato, che risulta - al contrario delle sue intenzioni - davvero poco femminile. A fare da spalla ad Aya si alterneranno diversi personaggi, dalle amiche d'infanzia alla pervertita con gli occhiali, dalla ragazza silenziosa e perversa alla principessina tornata in patria dopo un soggiorno in America. Con tutte Aya produrrà una serie di presunte scenette comiche - presunte perché non m'hanno fatto ridere per niente - di tipo erotico/lesbico, la cui la volgarità diventa spesso molto più che un semplice optional.
Anche per quest'anime si è riproposto ancora una volta il dubbio "censura sì, censura no". Personalmente sono contrario a ogni forma di "taglio e cucito" che non riguardi dei calzini bucati: se un prodotto lo si ritiene idoneo alla propria politica aziendale lo si acquista e lo si manda in onda così com'è, in caso contrario lo si cestina. Parlare di censura, poi, per un anime in cui ogni episodio dura appena cinque minuti è, a dir poco, paradossale.
Ciò non toglie che questo "Gokujo" resta un anime davvero brutto, in cui è la volgarità a farla da padrone e assolutamente privo di motivi di interesse. Il mio giudizio è quindi negativo: peccato sciupare in questo modo un personaggio così carino e che, almeno inizialmente, sembrava avere del potenziale. Se si fosse scelta la strada della comicità piuttosto che quella dei "culi e delle tette al vento" probabilmente avremmo potuto assistere a qualcosa di molto diverso da questo concentrato di noia e cattivo gusto.
Preparatevi a vedere di tutto, purché vada oltre i limiti del pudore. Rocambolesche capriole a gambe aperte, sederi nudi in faccia, professoresse che molestano le alunne, dentifrici elettrici in luoghi privati, e molto altro ancora. Lo shock iniziale cede il posto alla rassegnazione, mentre la vista è intontita dalle scene spinte e dall'impudicizia dei personaggi. Questa è la storia (c'è una storia?), assurda e irriverente, di un gruppetto di ragazze in piena crisi ormonale. Tali ragazze, provenienti dal medesimo istituto superiore femminile, sembrano tutte pesantemente ossessionate dallo sperimentare un approccio fisico con la protagonista. Si arriva addirittura a infilarle la supposta - rivelatasi in seguito una pallina da golf! Quest'ultima, Aya-chan, non perde tempo con noi e si mostra per quello che è sin da subito. Sfacciata, vogliosa e idiota. Senza troppi giri di parole, vuole essere sexy a costo di denudarsi (e vedremo proprio tutto di lei) e d'invischiarsi in situazioni indecenti. E' l'emblema di ciò che le sue compagne desiderano in maniera assolutamente fisica, tanto da farla passare tra le braccia vogliose di un'amica all'altra.
Dal primo episodio sono presenti i toni allegri e chiassosi di questo gruppo di ragazze irriverenti. I personaggi - tutti femminili - strizzano l'occhio al pubblico con la loro aria vivace, e ti viene da sperare che tutto sommato ti farai qualche risata nel guardarle scorreggiare in piscina. Si inizia con la già vista situazione della perdita di mutandine. Non ci è dato sapere come fa Aya a non accorgersi che le passa l'aria sotto la gonna, non è questo l'importante, suvvia! Il fulcro di tutto è il carisma, l'umorismo, la classica risatina demenziale dinanzi a situazioni assurde di personaggi piatti, stereotipati e dai comportamenti frivoli e ripetitivi. Ma forse non è nemmeno questo.
Avesse puntato maggiormente sulle gag, il titolo si sarebbe fatto apprezzare meglio. Invece, tra un episodio insipido e l'altro, a farla da padrone è il fanservice. Aya e le sue compagne concretizzano, rendono reali tutti i sadici desideri che passano nella mente di queste ragazze dalle sconvolgenti pulsioni sessuali.
Ed è cercando una serie spiccia che mi sono imbattuta in "Gokujo". Di soli 12 episodi di 5 minuti ciascuno, la serie risponde al genere demenziale ed ecchi. Perfetto. Trovo saggio e gentile, da parte degli ideatori del titolo, tenere in considerazione il tempo da impiegare nella messa in scena di una commedia che non si prende troppo sul serio. In fondo, è inutile allungare il brodo di un anime la cui ambizione massima è quella del titolo di passatempo. Dunque, è per questo che non penalizzo ulteriormente questo titolo, che si presenta con una grafica fresca e dei personaggi frizzanti. Tutto sommato, le puntate si visionano una dopo l'altro, in maniera scorrevole. Certo, molte scenette risultano delle mere freddure, ma consiglio la visione a chi ha voglia di qualche scottante momento yuri senza troppe pretese.
Dal primo episodio sono presenti i toni allegri e chiassosi di questo gruppo di ragazze irriverenti. I personaggi - tutti femminili - strizzano l'occhio al pubblico con la loro aria vivace, e ti viene da sperare che tutto sommato ti farai qualche risata nel guardarle scorreggiare in piscina. Si inizia con la già vista situazione della perdita di mutandine. Non ci è dato sapere come fa Aya a non accorgersi che le passa l'aria sotto la gonna, non è questo l'importante, suvvia! Il fulcro di tutto è il carisma, l'umorismo, la classica risatina demenziale dinanzi a situazioni assurde di personaggi piatti, stereotipati e dai comportamenti frivoli e ripetitivi. Ma forse non è nemmeno questo.
Avesse puntato maggiormente sulle gag, il titolo si sarebbe fatto apprezzare meglio. Invece, tra un episodio insipido e l'altro, a farla da padrone è il fanservice. Aya e le sue compagne concretizzano, rendono reali tutti i sadici desideri che passano nella mente di queste ragazze dalle sconvolgenti pulsioni sessuali.
Ed è cercando una serie spiccia che mi sono imbattuta in "Gokujo". Di soli 12 episodi di 5 minuti ciascuno, la serie risponde al genere demenziale ed ecchi. Perfetto. Trovo saggio e gentile, da parte degli ideatori del titolo, tenere in considerazione il tempo da impiegare nella messa in scena di una commedia che non si prende troppo sul serio. In fondo, è inutile allungare il brodo di un anime la cui ambizione massima è quella del titolo di passatempo. Dunque, è per questo che non penalizzo ulteriormente questo titolo, che si presenta con una grafica fresca e dei personaggi frizzanti. Tutto sommato, le puntate si visionano una dopo l'altro, in maniera scorrevole. Certo, molte scenette risultano delle mere freddure, ma consiglio la visione a chi ha voglia di qualche scottante momento yuri senza troppe pretese.