Victory Kickoff!!
"Ginga e Kickoff!!", arrivato in Italia come "Victory Kickoff" è una serie anime a sfondo calcistico, lunga ben trentanove episodi.
L'anime ha per protagonista Shou Ota, un bambino di sesta elementare che ama il calcio e fa parte dei Momoyama Predators. La squadra però viene sciolta dopo che tutti i giocatori abbandonano per motivi diversi il club. Shou tuttavia non si perde d'animo e dopo aver incontrato per caso Erika, una ragazza della sua stessa età con la sua stessa passione per il calcio, decide di cercare nuovi membri per ricreare una squadra ancora più forte per partecipare al campionato regionale.
E' bene dire subito che la serie ha un target basso, quello dei bambini intorno ai dieci anni, e per questo la trama è decisamente semplice. Ciò non vuol dire però che la serie non sia valida e che non possa risultare gradevole anche per i più grandicelli. Viene facile, specialmente per un italiano, paragonare un anime calcistico a "Capitan Tsubasa - Holly & Benji", ma le due serie non hanno similitudini, a parte essere incentrate sul calcio.
La storia di "Ginga e Kickoff!!" sa di già visto, ma è comunque gradevole e appassionante per merito dei simpatici protagonisti, tutti ben caratterizzati, con i loro sogni e ambizioni, a partire dall'energico Shou, che con le sue doti di capitano riesce a guidare i suoi compagni verso la vittoria; anche i suoi compagni non sono da meno, e tutti hanno i loro momenti all'interno della serie.
Discorso diverso invece per gli avversari. A differenza di quanto ad esempio accadeva sempre in "Capitan Tsubasa", dove almeno dei giocatori avversari più importanti veniva raccontata la storia della loro vita attraverso gli ormai ben noti mega flash-back che interrompevano le partite, in "Ginga e Kickoff!!", a parte due o tre avversari un filo più importanti, di tutti gli altri non sapremo mai nulla, se non il numero sulla maglietta. Degli emeriti signor Nessuno, che una volta finito l'episodio in corso vengono dimenticati e mai più rivisti. Tuttavia questo non è un difetto: così facendo la storia è sempre incentrata sui personaggi principali e si evitano allungamenti e digressioni inutili.
Per quel che riguarda le partite, invece, sono la maggior parte delle volte molto brevi, e raramente una partita dura più di un episodio, tranne le varie finali che ovviamente sono molto più importanti e queste arrivano a durare anche tre episodi. Molte altre partite invece, come ad esempio quelle delle fasi di qualificazioni, sono mostrate molto velocemente, quasi come se fosse un riassunto con tanto di voce narrante, anche a tre alla volta. E' un po' un peccato, ma va bene, perché sono partite facili per i protagonisti e inutili da mostrare.
Le partite a cui assistiamo sono invece tutte ben narrate e molto coinvolgenti, grazie a una regia veloce che mostra le varie azioni in sequenze veloci e frenetiche. Il tutto è reso molto realisticamente, non ci sono campi lunghi chilometri o tiri speciali, anzi tutto il contrario, dato che l'anime è incentrato su squadre dilettantistiche e la maggior parte delle partite si gioca in campetti di calcetto.
A rendere più coinvolgenti le partite ci pensa la buona colonna sonora, piena di brani che riescono a infondere carica e che accompagnano benissimo tutte le varie fasi di gioco, come ad esempio quando i Predators partono alla carica dopo aver subito un goal. Anche il doppiaggio giapponese è davvero di ottimo livello. Belle anche le sigle, specialmente le due ending che hanno un testo che parla di cose come credere nei propri sogni e non arrendersi mai.
La serie si mantiene qualitativamente sempre ad un buon livello, ma, essendo lunga trentanove episodi, ci sono episodi disegnati benissimo, molto più di altri, e qualcuno (per fortuna pochi) disegnato peggio, ma nel complesso la qualità media è sempre sufficientemente alta.
Personalmente, a me che non amo il calcio, la serie è piaciuta davvero molto. Il merito è certamente dei protagonisti, che grazie alla loro simpatia mi hanno davvero emozionato e fatto tifare per la loro vittoria. La storia come detto più su è molto semplice, ma nonostante questo la serie risulta coinvolgente. Inoltre ha un bel messaggio di fondo, ovvero quello che il calcio è un gioco, e come tale deve essere affrontato, bisogna divertirsi e rispettare sempre il proprio avversario. Ovviamente si gioca per vincere, ma se capita di perdere, bisogna rialzarsi e provare di nuovo, più determinati di prima. L'importante è continuare a credere nei propri sogni.
Se siete appassionati di calcio, dunque, "Ginga e Kickoff!!" è una serie capace di intrattenere e divertire ottimamente dall'inizio alla fine.
L'anime ha per protagonista Shou Ota, un bambino di sesta elementare che ama il calcio e fa parte dei Momoyama Predators. La squadra però viene sciolta dopo che tutti i giocatori abbandonano per motivi diversi il club. Shou tuttavia non si perde d'animo e dopo aver incontrato per caso Erika, una ragazza della sua stessa età con la sua stessa passione per il calcio, decide di cercare nuovi membri per ricreare una squadra ancora più forte per partecipare al campionato regionale.
E' bene dire subito che la serie ha un target basso, quello dei bambini intorno ai dieci anni, e per questo la trama è decisamente semplice. Ciò non vuol dire però che la serie non sia valida e che non possa risultare gradevole anche per i più grandicelli. Viene facile, specialmente per un italiano, paragonare un anime calcistico a "Capitan Tsubasa - Holly & Benji", ma le due serie non hanno similitudini, a parte essere incentrate sul calcio.
La storia di "Ginga e Kickoff!!" sa di già visto, ma è comunque gradevole e appassionante per merito dei simpatici protagonisti, tutti ben caratterizzati, con i loro sogni e ambizioni, a partire dall'energico Shou, che con le sue doti di capitano riesce a guidare i suoi compagni verso la vittoria; anche i suoi compagni non sono da meno, e tutti hanno i loro momenti all'interno della serie.
Discorso diverso invece per gli avversari. A differenza di quanto ad esempio accadeva sempre in "Capitan Tsubasa", dove almeno dei giocatori avversari più importanti veniva raccontata la storia della loro vita attraverso gli ormai ben noti mega flash-back che interrompevano le partite, in "Ginga e Kickoff!!", a parte due o tre avversari un filo più importanti, di tutti gli altri non sapremo mai nulla, se non il numero sulla maglietta. Degli emeriti signor Nessuno, che una volta finito l'episodio in corso vengono dimenticati e mai più rivisti. Tuttavia questo non è un difetto: così facendo la storia è sempre incentrata sui personaggi principali e si evitano allungamenti e digressioni inutili.
Per quel che riguarda le partite, invece, sono la maggior parte delle volte molto brevi, e raramente una partita dura più di un episodio, tranne le varie finali che ovviamente sono molto più importanti e queste arrivano a durare anche tre episodi. Molte altre partite invece, come ad esempio quelle delle fasi di qualificazioni, sono mostrate molto velocemente, quasi come se fosse un riassunto con tanto di voce narrante, anche a tre alla volta. E' un po' un peccato, ma va bene, perché sono partite facili per i protagonisti e inutili da mostrare.
Le partite a cui assistiamo sono invece tutte ben narrate e molto coinvolgenti, grazie a una regia veloce che mostra le varie azioni in sequenze veloci e frenetiche. Il tutto è reso molto realisticamente, non ci sono campi lunghi chilometri o tiri speciali, anzi tutto il contrario, dato che l'anime è incentrato su squadre dilettantistiche e la maggior parte delle partite si gioca in campetti di calcetto.
A rendere più coinvolgenti le partite ci pensa la buona colonna sonora, piena di brani che riescono a infondere carica e che accompagnano benissimo tutte le varie fasi di gioco, come ad esempio quando i Predators partono alla carica dopo aver subito un goal. Anche il doppiaggio giapponese è davvero di ottimo livello. Belle anche le sigle, specialmente le due ending che hanno un testo che parla di cose come credere nei propri sogni e non arrendersi mai.
La serie si mantiene qualitativamente sempre ad un buon livello, ma, essendo lunga trentanove episodi, ci sono episodi disegnati benissimo, molto più di altri, e qualcuno (per fortuna pochi) disegnato peggio, ma nel complesso la qualità media è sempre sufficientemente alta.
Personalmente, a me che non amo il calcio, la serie è piaciuta davvero molto. Il merito è certamente dei protagonisti, che grazie alla loro simpatia mi hanno davvero emozionato e fatto tifare per la loro vittoria. La storia come detto più su è molto semplice, ma nonostante questo la serie risulta coinvolgente. Inoltre ha un bel messaggio di fondo, ovvero quello che il calcio è un gioco, e come tale deve essere affrontato, bisogna divertirsi e rispettare sempre il proprio avversario. Ovviamente si gioca per vincere, ma se capita di perdere, bisogna rialzarsi e provare di nuovo, più determinati di prima. L'importante è continuare a credere nei propri sogni.
Se siete appassionati di calcio, dunque, "Ginga e Kickoff!!" è una serie capace di intrattenere e divertire ottimamente dall'inizio alla fine.
Di solito, il principale difetto che hanno gli anime che trattano di calcio, come la gran maggioranza degli anime sullo sport, è che in qualche maniera sono assurdi. In "Holly e Benji" c'era il campo lungo dei chilometri, palle ovali, flashback durante partite, salti sui pali, etc.; in "Ginga e Kickoff!!" le assurdità non mancano, ma in maniera diversa.
I primi episodi sono legati alla costruzione della squadra: una volta formata, si inizia a giocare davvero; gli elementi che fanno parte della squadra sono per lo più bambini non particolarmente dotati dal punto di vista calcistico, a parte tre gemelli in grado di decidere da soli le sorti dei match. In campo, solitamente, i nostri campioncini o vincono le partite facilmente, oppure subiscono una o due reti di svantaggio per poi trovare tatticamente, solitamente anche grazie a una spinta morale, la chiave della partita. Le partite nel loro svolgimento sono relativamente verosimili, le cose che non possono essere ritenute tali sono le tattiche usate dai bimbi della squadra, in quanto non attuabili in una qualsiasi partita di pallone a qualsiasi livello lo si giochi. Vedremo, per esempio, triangolazioni per tutto il campo, cambi di posizioni fra difesa, centrocampo e attacco, giocatori che si divertono a procurare autogol e altre stramberie che fanno un po' storcere il naso.
La storia si sviluppa su due stagioni calcistiche, capiterà anche che vengano sconfitti, la vittoria non sarà assicurata sempre, ma quasi.
La principale caratteristica che rende un po' grottesco "Ginga e Kickoff!!" è l'escalation che porta i ragazzini, partiti a imparare i fondamentali in un parco della loro città, a confrontarsi con i migliori giocatori al mondo al Camp Nou. Il principale protagonista, Shou, un ragazzino che all'inizio non sapeva nemmeno calciare un pallone e che come unico pregio aveva una voce potente, si ritrova così, un paio di anni dopo (o forse un po' meno), a confrontarsi con i più grandi del calcio. Qualcuno si sarà chiesto cosa significhi il titolo... ebbene, Ginga = universo, in quanto i ragazzi più di una volta fanno la promessa a loro stessi di diventare la squadra più forte dell'universo.
Il target di questa serie è sicuramente un pubblico giovane, i personaggi sono caratterizzati abbastanza, li vedremo spesso anche fuori dal rettangolo di gioco. L'obiettivo della serie, secondo la mia opinione, è di trasmettere la voglia di appassionarsi a uno sport, in questo caso il calcio, di impegnarsi a fondo per riuscire ad avere grandi soddisfazioni; ci saranno diversi episodi in cui vedremo i nostri beniamini sudare sul campo. Principalmente, però, si cerca di mostrare come il calcio sia divertente, facendo notare più volte come l'importante nello sport sia quello, ancor prima di vincere.
In linea di massima, "Ginga e Kickoff!!" non è da considerarsi spazzatura, ma non mi sentirei di consigliarlo.
I primi episodi sono legati alla costruzione della squadra: una volta formata, si inizia a giocare davvero; gli elementi che fanno parte della squadra sono per lo più bambini non particolarmente dotati dal punto di vista calcistico, a parte tre gemelli in grado di decidere da soli le sorti dei match. In campo, solitamente, i nostri campioncini o vincono le partite facilmente, oppure subiscono una o due reti di svantaggio per poi trovare tatticamente, solitamente anche grazie a una spinta morale, la chiave della partita. Le partite nel loro svolgimento sono relativamente verosimili, le cose che non possono essere ritenute tali sono le tattiche usate dai bimbi della squadra, in quanto non attuabili in una qualsiasi partita di pallone a qualsiasi livello lo si giochi. Vedremo, per esempio, triangolazioni per tutto il campo, cambi di posizioni fra difesa, centrocampo e attacco, giocatori che si divertono a procurare autogol e altre stramberie che fanno un po' storcere il naso.
La storia si sviluppa su due stagioni calcistiche, capiterà anche che vengano sconfitti, la vittoria non sarà assicurata sempre, ma quasi.
La principale caratteristica che rende un po' grottesco "Ginga e Kickoff!!" è l'escalation che porta i ragazzini, partiti a imparare i fondamentali in un parco della loro città, a confrontarsi con i migliori giocatori al mondo al Camp Nou. Il principale protagonista, Shou, un ragazzino che all'inizio non sapeva nemmeno calciare un pallone e che come unico pregio aveva una voce potente, si ritrova così, un paio di anni dopo (o forse un po' meno), a confrontarsi con i più grandi del calcio. Qualcuno si sarà chiesto cosa significhi il titolo... ebbene, Ginga = universo, in quanto i ragazzi più di una volta fanno la promessa a loro stessi di diventare la squadra più forte dell'universo.
Il target di questa serie è sicuramente un pubblico giovane, i personaggi sono caratterizzati abbastanza, li vedremo spesso anche fuori dal rettangolo di gioco. L'obiettivo della serie, secondo la mia opinione, è di trasmettere la voglia di appassionarsi a uno sport, in questo caso il calcio, di impegnarsi a fondo per riuscire ad avere grandi soddisfazioni; ci saranno diversi episodi in cui vedremo i nostri beniamini sudare sul campo. Principalmente, però, si cerca di mostrare come il calcio sia divertente, facendo notare più volte come l'importante nello sport sia quello, ancor prima di vincere.
In linea di massima, "Ginga e Kickoff!!" non è da considerarsi spazzatura, ma non mi sentirei di consigliarlo.