Shining Hearts: Shiawase no Pan
Recensisco questa serie a distanza di circa un anno dalla sua visione, memore del fatto che riponevo grandi speranze in quest'opera e che tali speranze sono state abbondantemente disattese. "Shining Hearts" poteva essere un fantasy grandioso e originale; soprattutto il tema del pane, se ben sfruttato, poteva essere la chiave di volta della serie. Il pane, alimento universale di tutti i popoli e culture, si pone come l'elemento sociale di unità e coesione, capace di abbattere i pregiudizi e le barriere razziali; purtroppo, questo "pane della felicità" in "Shining Hearts" viene presentato come panacea e tutto si focalizza sulla sua preparazione, cottura, vendita ed eventuali variazioni a tema. Insomma, più che un fantasy, è la storia di un forno con servizio consumazione e tutti i clienti sono felici per la bontà del prodotto. Peccato, più che apprezzare un prodotto interessante, dopo la visione di "Shining Hearts", verrebbe la voglia di aprire una bruschetteria.
"Shining Hearts" è un' anime della stagione primaverile 2012 derivata dall'omonimo videogioco del 2010 per PSP e composta da dodici episodi. Il problema è che l'anime sembra addirittura tradire la trama e le avventure presenti nel videogame, lasciando lo spettatore basito.
Trama: l'anime è ambientato nell'Isola di Wyndaria, luogo pacifico ove convivono diverse razze e culture, nonché misterioso luogo d'approdo per individui giunti "dall'esterno", che, una volta persa la memoria, ricostruiscono la loro identità come abitanti dell'isola. Rick è giunto sull'isola come naufrago; tratto in salvo da tre sorelle, apprende il mestiere del fornaio e lavora con loro nel preparare e vendere il pane e derivati. Alcuni frammenti del passato di Rick emergono, e lui comprende d'essere stato un guerriero in passato. Questo influenzerà il suo rapporto con le tre sorelle e la vita sull'isola muterà.
Grafica: in "Shining Hearts" la grafica è un trionfo per la vista. Le ambientazioni sono spettacolari per realizzazione, coerenza e dettaglio (piccola nota per la campana della chiesa: è troppo grande rispetto al campanile, se dovesse muoversi spaccherebbe tutto), le animazioni fluide e curate, il character design a dir poco magnifico.
Sonoro: il mio giudizio è tendenzialmente favorevole sul sonoro: opening molto delicata e orecchiabile, ending decisamente brutta. L'OST è molto carina e gradevole, enfatizza perfettamente e in modo appropriato il genere fantasy. Buon doppiaggio, ma limitato a causa dell'eccessiva tranquillità dell'opera.
Personaggi: qui trasuda un grande potenziale sprecato. I personaggi sono belli, non solo perché sono gradevoli e ben disegnati, ma perché la loro caratterizzazione appare piuttosto interessante, ossia si comprende come ognuno di loro abbia molto da dire nonostante le apparenze piuttosto tranquille. Le varie razze (elfiche, naniche, ecc.) sono molto ben caratterizzate e differenziate. Il problema principale sono i personaggi trascurati. Si scopre ad esempio la natura religiosa di un personaggio, poi tale natura sarà dimenticata nel resto della serie. Un caso emblematico è la presentazione di un personaggio in un episodio: tale personaggio non sarà più accennato negli episodi successivi. Perché? Altra cosa che lascia perplessi: nel videogame compaiono anche altri personaggi il cui look e caratterizzazione sembrano piuttosto intriganti (es.: uno 'smilodonte' nero antropomorfizzato), ma nell'anime sono omessi. Perché?
Sceneggiatura: la vera nota dolente che distrugge l'ottimo potenziale dell'anime. Tutto dev'essere ricondotto al pane, al buonismo e alla vita quotidiana. Nonostante gli eventi che si susseguono, il passato dei personaggi, le scoperte che avvengono, ecc. qualcosa deve accadere affinché non si vada oltre la vita quotidiana. Se a ciò si aggiunge una carrellata di immagini 'sbrilluccicose' inneggianti al "pane della felicità" e alle pose delle ragazze intente a vendere/promuovere il loro prodotto, ecco che le cose prendono una brutta piega. Il ritmo è lento anche per il genere slice of life. La gestione temporale è sufficientemente lineare, ma i dialoghi e le scelte fatte sono penalizzanti. È presente un moderato fanservice che non infastidisce.
Finale: non è poi così male, sinceramente pensavo fosse molto peggio. Gli episodi finali potevano davvero ribaltare la serie (l'introduzione di nemici "rettiliani provenienti da un'altra dimensione" poteva portare una sana sferzata d'azione), ma, dopo una serie di vicende e combattimenti interessanti, tutto pare tornare alla quotidianità. Insomma, mi aspettavo peggio, ma si poteva fare molto meglio.
In sintesi, "Shining Hearts" è una colossale occasione mancata, tutto si è trasformato in un inno al buonismo più becero e gratuito e alla consuetudine di un quieto vivere. Peccato davvero, perché aveva tutte le carte in regola per distinguersi dalla massa di titoli fantasy insulsi del passato e del presente. Purtroppo non c'è riuscito, perché, nonostante le ottime premesse, si è preferito stroncare tutto a metà serie senza creare un vero fantasy, bensì un genere "vita quotidiana in un fantasy". Detto questo, non mi sento di condannarlo del tutto, poiché il comparto grafico è ottimo, così come il sonoro, i personaggi sono carini e nonostante tutto ci sono delle scene e dei momenti interessanti. Gli do una sufficienza risicata, poiché fondamentalmente mi dispiace condannarlo. In fondo, un minimo di bellezza ce l'ha. Consigliato unicamente a chi non ama molto l'avventura.
"Shining Hearts" è un' anime della stagione primaverile 2012 derivata dall'omonimo videogioco del 2010 per PSP e composta da dodici episodi. Il problema è che l'anime sembra addirittura tradire la trama e le avventure presenti nel videogame, lasciando lo spettatore basito.
Trama: l'anime è ambientato nell'Isola di Wyndaria, luogo pacifico ove convivono diverse razze e culture, nonché misterioso luogo d'approdo per individui giunti "dall'esterno", che, una volta persa la memoria, ricostruiscono la loro identità come abitanti dell'isola. Rick è giunto sull'isola come naufrago; tratto in salvo da tre sorelle, apprende il mestiere del fornaio e lavora con loro nel preparare e vendere il pane e derivati. Alcuni frammenti del passato di Rick emergono, e lui comprende d'essere stato un guerriero in passato. Questo influenzerà il suo rapporto con le tre sorelle e la vita sull'isola muterà.
Grafica: in "Shining Hearts" la grafica è un trionfo per la vista. Le ambientazioni sono spettacolari per realizzazione, coerenza e dettaglio (piccola nota per la campana della chiesa: è troppo grande rispetto al campanile, se dovesse muoversi spaccherebbe tutto), le animazioni fluide e curate, il character design a dir poco magnifico.
Sonoro: il mio giudizio è tendenzialmente favorevole sul sonoro: opening molto delicata e orecchiabile, ending decisamente brutta. L'OST è molto carina e gradevole, enfatizza perfettamente e in modo appropriato il genere fantasy. Buon doppiaggio, ma limitato a causa dell'eccessiva tranquillità dell'opera.
Personaggi: qui trasuda un grande potenziale sprecato. I personaggi sono belli, non solo perché sono gradevoli e ben disegnati, ma perché la loro caratterizzazione appare piuttosto interessante, ossia si comprende come ognuno di loro abbia molto da dire nonostante le apparenze piuttosto tranquille. Le varie razze (elfiche, naniche, ecc.) sono molto ben caratterizzate e differenziate. Il problema principale sono i personaggi trascurati. Si scopre ad esempio la natura religiosa di un personaggio, poi tale natura sarà dimenticata nel resto della serie. Un caso emblematico è la presentazione di un personaggio in un episodio: tale personaggio non sarà più accennato negli episodi successivi. Perché? Altra cosa che lascia perplessi: nel videogame compaiono anche altri personaggi il cui look e caratterizzazione sembrano piuttosto intriganti (es.: uno 'smilodonte' nero antropomorfizzato), ma nell'anime sono omessi. Perché?
Sceneggiatura: la vera nota dolente che distrugge l'ottimo potenziale dell'anime. Tutto dev'essere ricondotto al pane, al buonismo e alla vita quotidiana. Nonostante gli eventi che si susseguono, il passato dei personaggi, le scoperte che avvengono, ecc. qualcosa deve accadere affinché non si vada oltre la vita quotidiana. Se a ciò si aggiunge una carrellata di immagini 'sbrilluccicose' inneggianti al "pane della felicità" e alle pose delle ragazze intente a vendere/promuovere il loro prodotto, ecco che le cose prendono una brutta piega. Il ritmo è lento anche per il genere slice of life. La gestione temporale è sufficientemente lineare, ma i dialoghi e le scelte fatte sono penalizzanti. È presente un moderato fanservice che non infastidisce.
Finale: non è poi così male, sinceramente pensavo fosse molto peggio. Gli episodi finali potevano davvero ribaltare la serie (l'introduzione di nemici "rettiliani provenienti da un'altra dimensione" poteva portare una sana sferzata d'azione), ma, dopo una serie di vicende e combattimenti interessanti, tutto pare tornare alla quotidianità. Insomma, mi aspettavo peggio, ma si poteva fare molto meglio.
In sintesi, "Shining Hearts" è una colossale occasione mancata, tutto si è trasformato in un inno al buonismo più becero e gratuito e alla consuetudine di un quieto vivere. Peccato davvero, perché aveva tutte le carte in regola per distinguersi dalla massa di titoli fantasy insulsi del passato e del presente. Purtroppo non c'è riuscito, perché, nonostante le ottime premesse, si è preferito stroncare tutto a metà serie senza creare un vero fantasy, bensì un genere "vita quotidiana in un fantasy". Detto questo, non mi sento di condannarlo del tutto, poiché il comparto grafico è ottimo, così come il sonoro, i personaggi sono carini e nonostante tutto ci sono delle scene e dei momenti interessanti. Gli do una sufficienza risicata, poiché fondamentalmente mi dispiace condannarlo. In fondo, un minimo di bellezza ce l'ha. Consigliato unicamente a chi non ama molto l'avventura.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ecco un esempio di come non si dovrebbe mai fare un cartone animato. Questo è sicuramente uno degli anime più noiosi che abbia mai visto in assoluto.
La trama: tre fanciulle trovano un ragazzo incosciente sulla riva di un'isola. Le tre amiche lo portano al paese, lo curano e, visto che il ragazzo non ricorda nulla di sé, gli offrono un lavoro: il panettiere. Da allora, in ogni puntata si vede questo ragazzo, Rick (non mi ricordo ora se il nome fosse proprio il suo o se gli era stato affibbiato), che fa il pane insieme alle ragazze per venderlo alla gente dell'isola. Per una decina di puntate non succede praticamente niente di particolare: il ragazzo e le sue tre amiche fanno il pane e lo distribuiscono alla gente. Ogni tanto fa la comparsa qualche personaggio strambo, tipo un nano maniscalco, una donna-gatto attaccata al denaro, una strana bambina che vive da sola in un grande castello e adora fare gelati, qualche elfo con problemi di socializzazione con gli umani, un'altra naufraga che non ricorda nulla di sé, una donna-robot e via discorrendo. Ma all'atto pratico non cambia nulla: il ragazzo e le sue tre amiche fanno il pane e lo vendono.
Nelle ultime due puntate si cambia ritmo e c'è finalmente un po' d'azione. Rick decide di aiutare una donzella in pericolo, e ci riesce, ma alla fine non cambia nulla: Rick torna a fare il pane, insieme alle sue tre amiche. Qual era il passato di Rick? E qual era il passato di ogni singolo personaggio dell'isola, visto che in pratica erano tutti naufraghi che non ricordavano nulla del loro passato? Da dove venivano? Da altri paesi, da altre nazioni, da altre epoche, da altre dimensioni, da dove? Boh... Ma, alla fine, chi se ne frega! L'importante è che Rick torna a fare il pane insieme alle sue tre amiche. Ed è felice, sì, perché quello che fa non è pane qualsiasi... è 'Shirawase No Pan', tradotto: 'il Pane della Felicità'!
Questo aborto l'ho visto soltanto perché speravo, dopo ogni puntata: "ecco, fra poco decolla, fra poco parte la vera trama, fra poco diventa interessante". Me lo sono detto anche alla fine della puntata dodici, prima di capire che fosse l'ultima... L'unica sensazione forte che vi farà venire questo cartone è: tanta fame di cornetti, ciambelle, pizzette, panini, ecc.
Voto: 4 (gli volevo dare 1, ma si salvano i bellissimi disegni, animazioni ed uso del colore. Che spreco!).
Ecco un esempio di come non si dovrebbe mai fare un cartone animato. Questo è sicuramente uno degli anime più noiosi che abbia mai visto in assoluto.
La trama: tre fanciulle trovano un ragazzo incosciente sulla riva di un'isola. Le tre amiche lo portano al paese, lo curano e, visto che il ragazzo non ricorda nulla di sé, gli offrono un lavoro: il panettiere. Da allora, in ogni puntata si vede questo ragazzo, Rick (non mi ricordo ora se il nome fosse proprio il suo o se gli era stato affibbiato), che fa il pane insieme alle ragazze per venderlo alla gente dell'isola. Per una decina di puntate non succede praticamente niente di particolare: il ragazzo e le sue tre amiche fanno il pane e lo distribuiscono alla gente. Ogni tanto fa la comparsa qualche personaggio strambo, tipo un nano maniscalco, una donna-gatto attaccata al denaro, una strana bambina che vive da sola in un grande castello e adora fare gelati, qualche elfo con problemi di socializzazione con gli umani, un'altra naufraga che non ricorda nulla di sé, una donna-robot e via discorrendo. Ma all'atto pratico non cambia nulla: il ragazzo e le sue tre amiche fanno il pane e lo vendono.
Nelle ultime due puntate si cambia ritmo e c'è finalmente un po' d'azione. Rick decide di aiutare una donzella in pericolo, e ci riesce, ma alla fine non cambia nulla: Rick torna a fare il pane, insieme alle sue tre amiche. Qual era il passato di Rick? E qual era il passato di ogni singolo personaggio dell'isola, visto che in pratica erano tutti naufraghi che non ricordavano nulla del loro passato? Da dove venivano? Da altri paesi, da altre nazioni, da altre epoche, da altre dimensioni, da dove? Boh... Ma, alla fine, chi se ne frega! L'importante è che Rick torna a fare il pane insieme alle sue tre amiche. Ed è felice, sì, perché quello che fa non è pane qualsiasi... è 'Shirawase No Pan', tradotto: 'il Pane della Felicità'!
Questo aborto l'ho visto soltanto perché speravo, dopo ogni puntata: "ecco, fra poco decolla, fra poco parte la vera trama, fra poco diventa interessante". Me lo sono detto anche alla fine della puntata dodici, prima di capire che fosse l'ultima... L'unica sensazione forte che vi farà venire questo cartone è: tanta fame di cornetti, ciambelle, pizzette, panini, ecc.
Voto: 4 (gli volevo dare 1, ma si salvano i bellissimi disegni, animazioni ed uso del colore. Che spreco!).
Sin da tempi passati sono stato abbastanza legato all'universo di Shining avendo giocato al primo capitolo "In the Darkness" uscito sul glorioso Megadrive e continuato poi con "The Holy Ark" sul buon vecchio Saturn, di conseguenza tenevo ben d'occhio l'avvicinamento di un anime realizzato per questo franchising. Era abbastanza lecito attendersi un buon fantasy vista anche la fama del brand.
Andiamo dunque a spendere qualche parola su questo Shining Hearts - Shiawase no Pan ("Il pane della felicità").
Già dal primo episodio veniamo accolti da una dolce e rilassante sigla d'apertura che scorre su ridenti paesaggi, terminata la quale facciamo quasi subito conoscenza del protagonista Rick, professione panettiere, e delle sue tre belle socie Amil, Nelly e Neris. Atmosfere calme e rilassate seguono ancora con il mostrarsi della vita quotidiana del villaggio presente sull'isola dove si ambienta la storia.
Si potrebbe dire che questa sia solo un'ampia fase di preparazione alla storia, utile per familiarizzare con il contesto e conoscere i personaggi principali, dal momento che la prima, difficilissima, quest consiste nel trovare un carro con cui andare a portare il pane agli elfi nel bosco. Missione compiuta e puntata, che si chiude in relativa tranquillità.
Peccato però che quasi ogni pretesa di epicità nell'avventura svanisca all'iniziare dell'ending, ove le tre grazie (Amil, Neris e Nelly, non le più famose...) in una marcetta/canzoncina allegrotta con annesso balletto abbastanza kawaii, anche carino, ma inappropriato per un fantasy avventuroso.
In effetti Shining Hearts ricorda molto un certo Shukufuku no Campanella, altro titolo che poteva essere un fantasy carino poi ridotto a un ecchi abbastanza smielato - in origine era un eroge. Shining Hearts invece è per buona parte uno slice of life, che mostra le peripezie quotidiane dei personaggi (senza neanche scavare troppo in profondità su di essi) con quella che dovrebbe essere la storia principale che si fa spazio, brevemente peraltro, solo verso la fine. Niente di malvagio, in definitiva, solo che ci si poteva attendere una produzione di tutt'altro genere.
Cosa ci rimane dunque? Di certo degli ottimi disegni dei personaggi e molto buoni anche degli scenari; delle musiche apprezzabili (alcune arie con base di pianoforte sono molto belle); un doppiaggio più che buono che conta, ad esempio, su voci quali Chiwa Saito, Kazuya Narai, Rie Kugimiya.
Insomma, c'era del buon materiale a disposizione per cui più che fare un fantasy all'acqua di rose era meglio cambiare del tutto genere e fare uno slice of life duro e puro sulla faticosa vita del panettiere - però se c'hai tre assistenti come quelle non penso sia tanto male... Mi sa che c'avevano pensato visto che la frase che più si sente nell'anime è "Ii nioi!" ("Che buon profumo!").
Dunque l'infornata non è venuta proprio perfettamente, diciamolo. Credo che Shining Hearts difficilmente verrà ricordato tra gli anime della sua stagione, tuttavia io non lo condanno completamente, poiché qua e là al suo interno qualcosa di buona si trova.
Del resto prima della battaglia finale... c'è giusto il tempo di farsi un panino!
Andiamo dunque a spendere qualche parola su questo Shining Hearts - Shiawase no Pan ("Il pane della felicità").
Già dal primo episodio veniamo accolti da una dolce e rilassante sigla d'apertura che scorre su ridenti paesaggi, terminata la quale facciamo quasi subito conoscenza del protagonista Rick, professione panettiere, e delle sue tre belle socie Amil, Nelly e Neris. Atmosfere calme e rilassate seguono ancora con il mostrarsi della vita quotidiana del villaggio presente sull'isola dove si ambienta la storia.
Si potrebbe dire che questa sia solo un'ampia fase di preparazione alla storia, utile per familiarizzare con il contesto e conoscere i personaggi principali, dal momento che la prima, difficilissima, quest consiste nel trovare un carro con cui andare a portare il pane agli elfi nel bosco. Missione compiuta e puntata, che si chiude in relativa tranquillità.
Peccato però che quasi ogni pretesa di epicità nell'avventura svanisca all'iniziare dell'ending, ove le tre grazie (Amil, Neris e Nelly, non le più famose...) in una marcetta/canzoncina allegrotta con annesso balletto abbastanza kawaii, anche carino, ma inappropriato per un fantasy avventuroso.
In effetti Shining Hearts ricorda molto un certo Shukufuku no Campanella, altro titolo che poteva essere un fantasy carino poi ridotto a un ecchi abbastanza smielato - in origine era un eroge. Shining Hearts invece è per buona parte uno slice of life, che mostra le peripezie quotidiane dei personaggi (senza neanche scavare troppo in profondità su di essi) con quella che dovrebbe essere la storia principale che si fa spazio, brevemente peraltro, solo verso la fine. Niente di malvagio, in definitiva, solo che ci si poteva attendere una produzione di tutt'altro genere.
Cosa ci rimane dunque? Di certo degli ottimi disegni dei personaggi e molto buoni anche degli scenari; delle musiche apprezzabili (alcune arie con base di pianoforte sono molto belle); un doppiaggio più che buono che conta, ad esempio, su voci quali Chiwa Saito, Kazuya Narai, Rie Kugimiya.
Insomma, c'era del buon materiale a disposizione per cui più che fare un fantasy all'acqua di rose era meglio cambiare del tutto genere e fare uno slice of life duro e puro sulla faticosa vita del panettiere - però se c'hai tre assistenti come quelle non penso sia tanto male... Mi sa che c'avevano pensato visto che la frase che più si sente nell'anime è "Ii nioi!" ("Che buon profumo!").
Dunque l'infornata non è venuta proprio perfettamente, diciamolo. Credo che Shining Hearts difficilmente verrà ricordato tra gli anime della sua stagione, tuttavia io non lo condanno completamente, poiché qua e là al suo interno qualcosa di buona si trova.
Del resto prima della battaglia finale... c'è giusto il tempo di farsi un panino!
E anche questo "Shining hearts: Shiawase no Pan" è terminato e mi viene da aggiungere: "Grazie a dio!".
E' stata una serie su cui riponevo diverse aspettative, ma che è riuscita a deludermi come una persona che fa mille promesse e alla fine non ne mantiene nemmeno una. Ma veniamo con ordine, partendo dal lato positivo, che ha salvato la baracca da un voto ben peggiore di quello che vedete.
La cosa su cui sicuramente non c'è nulla da eccepire è senz'altro la parte grafica. Il panorama dell'isola di Windaria è davvero ben fatto e soffermarsi sui vari particolari dei fondali che si mostrano a noi, fotogramma dopo fotogramma è davvero appagante. Colori vivaci e appropriati all'ambiente si alternano con maestria, che ci si trovi di fronte alle bellissime coste dell'isola, come al rigoglioso e ridente ambiente dell'interno. Il chara design non raggiunge le vette degli sfondi, ma si mantiene comunque su livelli accettabili, con alcuni personaggi che spiccano sugli altri per efficacia di realizzazione: il nano, l'antiquaria gatta, l'anziana Madeira e altri.
Quello che però viene meno, per quanto riguarda i protagonisti, e qui cominciano gli scricchiolii, è la loro caratterizzazione. A parte alcune eccezioni, ma davvero poche, si passa da personaggi assolutamente stereotipati e prevedibili (le ragazze del forno su tutti) ad altri che si rivelano letteralmente inutili ai fini della serie, e questo è ancora più fastidioso, quando, tirando le somme, ci si rende conto che un terzo degli episodi dell'anime è servito soltanto a inserire personaggi che non c'entrano niente con la trama - il caso della puntata della gelataia che vive da sola ai margini del villaggio è emblematico. Eppure, viste le premesse della serie (chi naufraga sull'isola perde i propri ricordi), c'era tranquillamente la possibilità di effettuare un ottimo lavoro anche in questa parte dell'anime, e invece...
Ed eccoci alla trama, che come dicevo prima fa davvero gridare al tradimento, visto che promette, promette e non mantiene niente. Con quest'affermazione mi riferisco al fatto che gli autori, almeno in questo sono stati bravi, riescono a mantenere vivo l'interesse e l'attesa per l'episodio successivo, accennando a rivelazioni, colpi di scena che sicuramente sono dietro l'angolo, salvo poi rimangiarsi il tutto e arrivare al dodicesimo episodio senza che sia stato svelato alcunché sui misteri che l'anime celava. E sono dell'opinione che questo tipo di comportamento, da parte di chi imbastisce una serie, sia un vero e proprio tradimento, se non una presa in giro, nei confronti di chi decide di passare il proprio tempo a guardare un prodotto del genere. Per riassumere la trama in poche parole, senza fare spoiler, sappiate che la prima metà degli episodi se ne passerà allegramente mostrandoci la gioia degli abitanti nel mangiare il pane dei nostri eroi. Da questo momento gli eventi avanzeranno, anche se con lentezza e fatica, fino ad arrivare al finale - che in pratica è il solito "non finale", che spesso gli anime ci propinano, non capisco perché - che è penosamente deludente, visto che l'ultimo combattimento è tutto fuorché epico e memorabile, e i misteri, come detto, non vengono svelati. Troppo, troppo irritante.
Concludendo, amici di AnimeClick.it, se le immagini che abbelliscono la scheda vi intrigano, e vedete che il "5" tutto sommato potrebbe farvi decidere di rischiare la visione dell'anime, pensateci bene. Il mio voto è di un punto in più grazie al comparto grafico che è davvero eccellente, e non potevo non sottolinearlo. Ma il resto delle parti che danno vita alla serie è da 4, per cui, datemi retta, saltate a piè pari "Shining hearts: Shiawase no Pan". Non vale davvero il vostro tempo.
E' stata una serie su cui riponevo diverse aspettative, ma che è riuscita a deludermi come una persona che fa mille promesse e alla fine non ne mantiene nemmeno una. Ma veniamo con ordine, partendo dal lato positivo, che ha salvato la baracca da un voto ben peggiore di quello che vedete.
La cosa su cui sicuramente non c'è nulla da eccepire è senz'altro la parte grafica. Il panorama dell'isola di Windaria è davvero ben fatto e soffermarsi sui vari particolari dei fondali che si mostrano a noi, fotogramma dopo fotogramma è davvero appagante. Colori vivaci e appropriati all'ambiente si alternano con maestria, che ci si trovi di fronte alle bellissime coste dell'isola, come al rigoglioso e ridente ambiente dell'interno. Il chara design non raggiunge le vette degli sfondi, ma si mantiene comunque su livelli accettabili, con alcuni personaggi che spiccano sugli altri per efficacia di realizzazione: il nano, l'antiquaria gatta, l'anziana Madeira e altri.
Quello che però viene meno, per quanto riguarda i protagonisti, e qui cominciano gli scricchiolii, è la loro caratterizzazione. A parte alcune eccezioni, ma davvero poche, si passa da personaggi assolutamente stereotipati e prevedibili (le ragazze del forno su tutti) ad altri che si rivelano letteralmente inutili ai fini della serie, e questo è ancora più fastidioso, quando, tirando le somme, ci si rende conto che un terzo degli episodi dell'anime è servito soltanto a inserire personaggi che non c'entrano niente con la trama - il caso della puntata della gelataia che vive da sola ai margini del villaggio è emblematico. Eppure, viste le premesse della serie (chi naufraga sull'isola perde i propri ricordi), c'era tranquillamente la possibilità di effettuare un ottimo lavoro anche in questa parte dell'anime, e invece...
Ed eccoci alla trama, che come dicevo prima fa davvero gridare al tradimento, visto che promette, promette e non mantiene niente. Con quest'affermazione mi riferisco al fatto che gli autori, almeno in questo sono stati bravi, riescono a mantenere vivo l'interesse e l'attesa per l'episodio successivo, accennando a rivelazioni, colpi di scena che sicuramente sono dietro l'angolo, salvo poi rimangiarsi il tutto e arrivare al dodicesimo episodio senza che sia stato svelato alcunché sui misteri che l'anime celava. E sono dell'opinione che questo tipo di comportamento, da parte di chi imbastisce una serie, sia un vero e proprio tradimento, se non una presa in giro, nei confronti di chi decide di passare il proprio tempo a guardare un prodotto del genere. Per riassumere la trama in poche parole, senza fare spoiler, sappiate che la prima metà degli episodi se ne passerà allegramente mostrandoci la gioia degli abitanti nel mangiare il pane dei nostri eroi. Da questo momento gli eventi avanzeranno, anche se con lentezza e fatica, fino ad arrivare al finale - che in pratica è il solito "non finale", che spesso gli anime ci propinano, non capisco perché - che è penosamente deludente, visto che l'ultimo combattimento è tutto fuorché epico e memorabile, e i misteri, come detto, non vengono svelati. Troppo, troppo irritante.
Concludendo, amici di AnimeClick.it, se le immagini che abbelliscono la scheda vi intrigano, e vedete che il "5" tutto sommato potrebbe farvi decidere di rischiare la visione dell'anime, pensateci bene. Il mio voto è di un punto in più grazie al comparto grafico che è davvero eccellente, e non potevo non sottolinearlo. Ma il resto delle parti che danno vita alla serie è da 4, per cui, datemi retta, saltate a piè pari "Shining hearts: Shiawase no Pan". Non vale davvero il vostro tempo.
Dopo aver visto anche l'ultimo, grazie a Dio, episodio di questa serie "fantasy", l'unica parola che mi sovviene è: "noia". Si tratta di 12 episodi di noia mortale, tedio assoluto! Mi è proprio sorto il dubbio che gli anime fantasy i Giapponesi non li sappiano proprio fare.
Si dispiega una narrazione di una lentezza esasperante per poi risolvere tutto in fretta e furia in, neanche 2 episodi, ma uno e mezzo! E poi tutti sono sempre e comunque sorridenti, tranne qualche broncio e incupimento assai sporadici, ma basta!!!
Non me la sento di dare meno di 5, anche se secondo me quest'anime se lo meriterebbe.
Si dispiega una narrazione di una lentezza esasperante per poi risolvere tutto in fretta e furia in, neanche 2 episodi, ma uno e mezzo! E poi tutti sono sempre e comunque sorridenti, tranne qualche broncio e incupimento assai sporadici, ma basta!!!
Non me la sento di dare meno di 5, anche se secondo me quest'anime se lo meriterebbe.