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Ais Quin

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Shiranpuri (しらんぷり): far finta di non vedere, indulgere in un atteggiamento omertoso - quello che i più disincantati chiamano istinto di conservazione, per intenderci, quando in realtà si tratta di una scelta che, pur non essendo sempre cristallina a chi la compie, ha l'inconfondibile sapore della deliberazione. E dove pensate che un bambino possa vedere per la prima volta un meccanismo sociale così atavico e complesso applicato su larga scala? A scuola, ovviamente, in risposta a un altro fenomeno a dir poco detestabile: quello del bullismo. Questo corto, che fa parte dello Young Animator Training Project, ha per l'appunto come io narrante un ragazzino delle elementari che, pur volendo intervenire a favore di suo compagno preso di mira da dei prepotenti, stenta a decidersi per paura di ritrovarsi a prenderne il posto.

Quale che sia (o sia stato) il vostro ruolo all'interno della catena alimentare scolastica non vi sarà difficile riconoscere il pattern comportamentale in corso. In caso contrario non ho che due spiegazioni, peraltro - e di questo mi scuso - una più tendenziosa dell'altra: o siete voi stessi dei bulli, non importa se dentro o fuori dei banchi di scuola, o non avete ben chiara la differenza tra ciò che è socialmente accettabile e ciò che non lo è. Moltissimi genitori e insegnanti, del resto, esitano a prendere dei provvedimenti in tal senso proprio perché ritengono che certi episodi, per quanto sgradevoli, facciano parte della vita, e che pertanto spetti all'interessato tirarsi fuori da una situazione che gli è stata soltanto imposta - interessato che però potrebbe interpretare questo rifiuto a prendere posizione come un'accusa nei suoi confronti, con il conseguente pericolo di una sua risposta estrema.
Il piccolo protagonista senza nome di "Shiranpuri" non ha dubbi: quello che sta succedendo al suo compagno è sbagliato, ed è sbagliato non fare qualcosa per aiutarlo. Ma come impedire ai bulli di rifarsela con lui una volta che li avrà denunciati? E se per caso dovessero stufarsi del capro espiatorio del momento prima che ciò accada, chi gli assicura che non sarà proprio lui, per qualche motivo, il prossimo sulla lista? Lascio che siate voi a scoprire come andrà a finire, ma vi prego di tenere a mente una cosa: stiamo parlando di un ragazzino che si ritrova, in così giovane età, di fronte a un dilemma capace di mettere in crisi qualsiasi adulto dotato di un minimo di etica e di empatia.

Visivamente l'anime si discosta enormemente dai suoi contenuti, accentuandone l'impatto sullo spettatore. Siamo infatti di fronte ad una grafica infantile, spensierata, quasi sprezzante nei confronti degli schemi a cui si attiene la maggior parte delle opere odierne, tant'è vero che la sensazione è quella di vedere proiettati i propri ricordi d'infanzia; si ha infine l'illusione che il sonoro, a confronto, giunga alle nostre orecchie in forma quasi ovattata. La scena più suggestiva è quella della recita scolastica, che ci fornisce le basi per decodificare le varie dinamiche a cui assistiamo nel corso di questi ventiquattro minuti. È davvero così utopico sperare nel tramonto della più abominevole legge non scritta mai concepita dall'uomo, vale a dire quella del più forte? E di quali strumenti può avvalersi l'oppresso per far valere le proprie ragioni?

Così come può essere difficile individuare il confine tra una bravata e un atto di violenza fine a sé stessa, così può capitare di scambiare la mancanza di fronzoli per sciatteria o, al contrario, la pigrizia di un autore per ricercatezza. Nel caso di "Shiranpuri", tuttavia, è chiaro che il suo punto di forza è proprio la disarmante semplicità con cui, senza giudicare chicchessia, racconta una storia tristemente familiare ma che non per questo siamo legittimati a considerare normale.


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ladynera

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Shiranpuri", realizzato da Shirogumi e diretto da Toshihisa Kaiya è un corto scelto nel progetto Anime Mirai, finalizzato a promuovere l'inserimento dei giovani animatori negli studi di animazione.

Tornando con la memoria a quando eravamo bambini, ci si è sempre chiesto se era meglio reagire o no. Un po' tutti hanno sofferto di atti di bullismo, ovviamente molti non lo ammetterebbero, quasi fosse un reato o qualcosa di cui vergognarsi. Ognuno reagiva a suo modo: c'è chi si acquattava in un angolo, chi rispondeva ripagandoli con la stessa moneta, chi chiedeva aiuto, chi, stremato, si abbandonava allo sconforto. E quando sono gli altri a subirli? Come ci si comporta? Passiamo oltre? Facciamo finta di non vedere? O ci buttiamo nella mischia e combattiamo? Inutile dirlo, la maggior parte passa avanti, "bisogna non farsi notare perché il prossimo potrei essere io"; personalmente sono una che reagisce, non sopporto le ingiustizie, non riesco a buttare giù il boccone amaro, e questo non ha certo giovato, però mi faceva più male far finta di nulla piuttosto che prenderle, anche se alle volte il coraggio veniva meno. Certamente non colpevolizzo chi per paura non reagisce o non viene in soccorso all'amico o anche allo sconosciuto; ma non solo bullismo, anche il maltrattare un animale, una piccola indifesa bestiolina: avete mai visto un bambino o un adulto prendersela con un pitbull o un doberman? Io mai! Però, prendersela con cani di piccola taglia? Un gatto? Ci si crede forti, invincibili, e invece non si è altro che deboli e stolti: come si può detestare una bestia che passerebbe volentieri oltre senza calcolarti minimamente, se solo tu avessi l'intelligenza di lasciarla in pace? In qualche modo bisogna pur sfogarsi, no? Questo anime non mi è piaciuto, non il contesto, i disegni o la trama, ma il modo di comportarsi dei protagonisti. Non è giusto prevaricare sui più deboli, perché il primo a subire ingiustizie sei tu stesso; vuoi far conoscere agli altri il tuo dolore, ma non è cosi che ci si comporta, non è cosi che loro capiranno, ti vedranno solo come un flagello. Spiegarlo a bambini delle elementari sarebbe un po' ardua come cosa, anche perché, si sa, i bambini sanno essere molto cattivi, spietati, molto spesso non riconoscono dove finisce il gioco e nasce l'errore, la linea sottile tra il bene e il male, sono ingenui e senza pensarci due volte commettono gli atti più brutti; non basta premurarsi di domandar loro: "Come è andata oggi? È successo qualcosa?" Bisognerebbe sincerarsi che davvero tutto vada bene, nella testa come nel cuore; spetta all'adulto insegnar loro il rispetto, verso sé stessi, gli altri e il mondo circostante. Molto spesso i bambini cercano di far capire che c'è qualcosa che non va, ma gli adulti (i genitori, i parenti, gli insegnanti…) ci passano oltre o per poca disponibilità di tempo, oppure per mancanza di interesse, o magari perché le considerano cose di poco conto, marachelle; in fondo, "sono solo bambini". Ma se non è da piccoli che abbiamo maggior bisogno di protezione, di essere seguiti e indirizzati per la giusta strada, allora quando? Quando ci porteremo dietro un fardello troppo pesante, quando sarà troppo tardi!? Si commettono troppi sbagli, e in certi casi risultano irreparabili.

In questa storia troveremo bambini subire passivamente atti di bullismo, chiudere gli occhi di fronte al maltrattamento di un compagno; ad accompagnarci ci sarà la voce di uno di loro, che ci narrerà dal suo punto di vista l'avvicendarsi dei fatti e il tutto sarà contornato da disegni molto belli, tratteggiati grezzamente a mo di schizzo di matita. Poc'anzi ho scritto che l'anime non mi è piaciuto, ma non è propriamente cosi, è l'atteggiamento delle persone che mi lascia basita. Volendo affrontare un tema così delicato, non tutti si troverebbero d'accordo su come viene esposto in quest'opera, io per prima: il ribellarsi all'ultimo non ha molto senso. In ogni caso mi sento comunque di promuoverlo, perché ognuno ha le sue reazioni, inutile sindacare, quindi nella mia indecisione tra il 6 della sufficienza e il 7, lo promuovo con un 7 per via dei disegni molto particolari.


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A-fedcII

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Shiranpuri - Wakate Animator Ikusei Project è uno dei molteplici cortometraggi della Anime Mirai - JAniCA per il Progetto della Formazione dei Giovani Animatori, indetta nel 2011 in Giappone. Il tema principale di questa opera è il bullismo. In questo caso il bullismo infantile, un po' quello che tutti abbiamo subito quando eravamo piccoli. Questo special introduce l'idea di bullismo e ci racconta la storia di Don-chan, vittima di molestie e soprusi dai suoi compagni di classe. Il vero protagonista però è Boku, una sorta di narratore esterno che vede tutto quello che accade per mano di Yaragase e soci contro il suo compagno di classe, ma non riesce a reagire di fronte a tale malvagità, essendo impaurito e pensando che se si fosse intromesso la prossima vittima sarebbe stato lui. Un po' come facciamo noi tutti.

Shiranpuri è uno special alquanto strano. Le animazioni non sono di mio gradimento, essendo molto particolari, mentre per quanto riguarda la storia, si sa, il bullismo è un tema molto difficile da trattare e non tutti riescono a spiegare i sentimenti che si provano quando lo si subisce, ma questo prima di tutto non sorprende e risulta banale. Il protagonista, per rendere la storia più interessante sarebbe dovuto essere colui che è attaccato dai bulli e non un narratore esterno a tutto quello che succede.
L'anime risulta prevedibile e non tutto viene spiegato con esaustività, tant'è che molte cose vengono lasciate in sospeso, arrivando a una fine sconclusionata e senza un vero significato. Devo dire che mi aspettavo davvero di più, sono rimasto alquanto deluso.