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menelito

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Bel lungometraggio in salsa storica/fantastica, pregno di momenti simpatici ma di altrettante scene drammatiche. Questa storia agrodolce è praticamente priva di momenti morti, richiama la massima attenzione per tutte le quasi due ore di film.
I disegni ricordano gli anime classici fatti a mano di una volta, in particolare il design dei volti che di sicuro ha meno appeal per il palato della maggior parte degli appassionati d'anime di oggigiorno, ma che ha comunque un certo suo fascino.
Colonna sonora splendida, con un paio di pezzi dall'animo ispaneggiante che si amalgamano a tutto il resto in maniera sorprendentemente azzeccata. Non ho capito appieno alcune cose del finale, ma con un po' di fantasia è possibile colmare quel paio di lacune che la trama presenta.

Consigliato, godibile anche in famiglia se non vi imbarazzano scene con geishe e cose simili (comunque nulla di sorprendente, niente fanservice fine a se stesso).


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Kida_10

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Fuse: Teppou Musume no Torimonochou" è un film uscito nell'ottobre del 2012, tratto dal romanzo di Kazuki Sakuraba, la stessa autrice delle novel di "Gosick". Partendo da questa premessa a dir poco confortante, mi sarei aspettato un'opera molto più coinvolgente, purtroppo le mie aspettative sono state ampiamente deluse.

Hamaji è una giovane cacciatrice cresciuta insieme al nonno sulle montagne. Quando quest'ultimo l'abbandona la ragazza viene invitata a trasferirsi dal fratello maggiore a Edo. Hamaji si ritrova catapultata in una realtà totalmente differente da quella cui è abituata e come se non bastasse al suo arrivo viene accidentalmente coinvolta da uno strano ragazzo mascherato, in una fuga da alcuni cacciatori.
Dopo essersi ricongiunta col fratello, Hamaji scopre che in città si aggirano otto strane creature metà uomo e metà cane, chiamate "Fuse", che per nutrirsi uccidono gli abitanti della città. Coinvolta dal fratello e forte della sua abilità, la protagonista si metterà alla ricerca degli ultimi due "Fuse" rimasti in vita, con lo scopo di eliminarli e di riscuotere il premio.

La trama si sviluppa abbastanza bene e tutto sommato si rivela essere sufficientemente interessante, tuttavia l'eccessiva lentezza nella narrazione riesce a rovinarla completamente. La noia purtroppo si fa sentire sin dai primi minuti, aumentando gradualmente fino alla parte finale, dove per fortuna il ritmo sale leggermente e riesce a salvare la tragica situazione. I personaggi, ad esclusione di Shino, non mi hanno detto quasi nulla; piatti e per certi versi irritanti.

Tecnicamente un orribile design dei personaggi si scontra con dei fondali bellissimi e suggestivi, colorati in maniera sublime, che insieme ad un altrettanto ottimo comparto sonoro riescono a ricreare un'atmosfera spettacolare che coinvolge lo spettatore. Le animazioni sono fluide e il grado di dettaglio è piuttosto elevato.

In conclusione un'opera che non è stata valorizzata al meglio, un'occasione sprecata malamente per via di un ritmo eccessivamente lento. La cosa preoccupante è che solitamente le opere lente mi piacciono, ed è forse la prima volta che reputo questo fattore un difetto. Anche se oggettivamente meriterebbe un voto più alto, per me l'opera è sulla soglia della sufficienza, e quindi mi sento di consigliarla solamente se siete armati di forte pazienza.


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hakodate93

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Fuse: Teppou Musume no Torimonochou" è un film che si ispira liberamente alla nota leggenda della principessa Fuse e del cane Yatsufusa. Dalla loro unione nacquero otto bambini, che qui assumono la forma di uomini-lupo, chiamati Fuse. La protagonista, una cacciatrice, si trasferisce in città con l'intento di catturare gli ultimi Fuse rimasti in vita.

Trama: La vicenda prende il via dal momento in cui Hamaji, la ragazza cacciatrice, arriva in città e incontra Shino, un tipo tanto enigmatico quanto affascinante. Facendo un passo indietro, e precisamente nei primissimi frame quando Hamaji caccia un cane e poi lo mangia, si nota l'amore e il rispetto per la vita. La ragazza non uccide per il puro piacere di farlo, ma perché è necessario per la sua stessa sopravvivenza e dunque è grata per il cibo che ne riceve in cambio. Quando vede per la prima volta le teste mozzate di sei Fuse, inorridisce alla vista di una testa di quello che sembra essere un cucciolo, e dunque la vita di un animale ancora giovanissimo la cui morte è uno spreco deprecabile. E' stato il padre di Hamaji a trasmettere alla figlia il rispetto per tutto ciò che la circonda. Non così sembra essere il fratello maggiore, Dousetsu, più attratto dalla ricompensa in denaro per chi prende i Fuse. In contrapposizione agli insegnamenti ricevuti da Hamaji, la caccia ai Fuse denota la paura e l'odio verso "il diverso". E' pur vero però che i Fuse uccidono gli uomini, anche se lo fanno per cibarsi; dalle loro vittime estraggono l'anima che appare sotto forma di pesca. Nella cultura cino-giapponese la pesca è il simbolo dell'immortalità, il frutto della vita. C'è dunque una connessione tra questo simbolismo e il desiderio dei Fuse di appropriarsi dell'anima degli uomini, che sarebbe quindi la chiave dell'immortalità?
Shino, il protagonista maschile, è anche un attore del teatro Kabuki ed è precisamente un "onnagata", cioè un attore che interpreta parti femminili. Shino appare bellissimo, più bello di una donna, agli occhi di Hamaji, che per contro sembra un maschiaccio e va a caccia (Durante la sua prima caccia in città, è costretta guarda caso a travestirsi da uomo per poter cercare i Fuse nel quartiere di piacere). La vicenda proseguirà con la caccia all'ultimo Fuse rimasto, mentre Hamaji è divisa tra il suo appartenere alla razza degli umani e l'amore appena sbocciato per queste creature misteriose.
Personaggi: Oltre ai due protagonisti, Hamaji e Shino, gli altri personaggi fanno da contorno. Da un lato abbiamo il padre di Hamaji, con i suoi insegnamenti e la sua saggezza, suo fratello Dousetsu e l'allegra combriccola dei suoi amici, tutta gente del popolino che campa alla giornata, mentre dall'altro lato abbiamo i Fuse, per la precisione gli ultimi due rimasti. Di questi due una è la cortigiana più ambita del quartiere a luci rosse, sfavillante di colori e vita con le varie prostitute e i loro clienti, mentre Shino è, come detto su, un attore di teatro che lavora per una compagnia. La caratterizzazione dei personaggi, soprattutto i protagonisti, non è particolarmente approfondita ma è comunque sufficiente per una comprensione minima di tutta la vicenda.
Comparto grafico: La grafica presenta colori molto vivaci, soprattutto quando la vicenda si svolge nel quartiere a luci rosse. Nel complesso non ci sono difetti da segnalare, animazioni fluide soprattutto nelle scene di caccia, buone ambientazioni e un chara non accattivante ma comunque passabile.
Comparto sonoro: La colonna sonora si divide tra pezzi classici, che richiamano "alla storicità" della vicenda, e pezzi più briosi e dalle sonorità quasi occidentali. Niente comunque di eccelso. Anche l'ending e l'insert song non sono epici ma tutt'al più orecchiabili.
Prediligendo le storie datate e legate alla cultura giapponese, avevo sopravvalutato questo film. Non che sia risultato mediocre... anzi la sua visione risulta scorrevole e piacevole, ma niente che si possa giudicare eccelso. Gli assegno un 7 per il comparto tecnico senza difetti e una storia che riesce a intrattenere per quelle quasi due ore di visione.


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Vagabond90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Fuse: Teppou Musume no Torimonochou è un film d'animazione uscito nelle sale giapponesi nel 2012, prodotto dallo studio TSM Entertainment e diretto da Masayuki Miyaji, già regista della serie anime fantascientifica Bounen no Xamdou del 2008.

La storia è ambientata sul finire dell'epoca Tokugawa, a fare da scenario principale è la capitale Edo al massimo del suo splendore, ancora priva delle contaminazioni dell'occidente negli usi e costumi.
Il soggetto originario da cui prende avvio la storia si basa sull'opera letteraria di Kyokutei Bakin ,"Nansō satomi hakkenden", e cioè "Cronache degli otto cani".

Hamaji è una ragazzina che vive tra le montagne e si procura il cibo cacciando, ma dopo la morte del nonno rimane sola e quindi raggiunge il fratello che cerca di farsi un nome come samurai nella capitale.
Appena arrivata ad Edo si trova completamente spaesata e fa difficoltà ad orientarsi, salvo poi farsi aiutare per trovare l'abitazione del fratello da uno strano tipo dai capelli bianchi.
Con le vicende della nostra eroina si intrecceranno fortuitamente. nella frenetica e multiforme metropoli, quelle dei Fuse, esseri che secondo la leggenda sono nati dall'unione di una principessa ed un lupo, che vivono cibandosi delle anime umane. I Fuse perciò vengono cacciati dall'uomo e ci sono laute ricompense per chi consegna la loro testa su di un piatto d'argento.

La storia scorre piacevole e lineare, ma l'elemento distintivo che colpisce è l'aperta dichiarazione d'amore alla città di Edo: dall'ingresso di Hamaji in città fino alla fine del film, seguendo le vicende della ragazza e degli altri attori si può dire che il co-protagonista è la città stessa: un'esplosione di colori tra la fioritura di ciliegi, i mercatini e le bancarelle, il castello dello shogun e il famoso quartiere a luci rosse di Yoshiwara. Perciò disegni veramente belli,ed inquadrature di volta in volta mai scontate, passando dalle prospettive a volo d'uccello che inquadrano la città in tutto il suo splendore con il prominente castello, fino a ritrovarsi nei vicoletti di quartiere.
E poi appunto c'è l'altro filone narrativo segue le vicende "maledette" dei Fuse, con i relativi rimandi ad una commistione tra letteratura e mitologia giapponese.

A momenti più drammatici e lirici della storia se ne accompagnano altri più distesi e comici, favoriti dai lineamenti dei personaggi abbastanza malleabili a seconda delle situazioni: il character design è pulito e le animazioni risultano essere molto fluide e scorrevoli, così da garantire delle belle scene d'azione nei momenti di combattimento.
La colonna sonora poi di certo riesce a rendere ancora più gradevole un prodotto già da se veramente godibile.

Consigliato vivamente a tutti coloro che nutrono una curiositas particolare per il Giappone feudale,i suoi usi e costumi, le sue tradizioni ed i culti


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Arashi84

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Si dice che un cacciatore e la sua preda siano uniti da un legame invisibile. Nel momento in cui quel legame si stringe, i loro cuori si connettono, unendoli l'uno all'altra per sempre".

Inizia con queste parole la storia di Hamaji, una giovane cacciatrice cresciuta sulle montagne assieme al nonno. Dopo la dipartita di questi, il fratello Dousetsu la invita a raggiungerlo in città, per vivere assieme a lui come una vera famiglia. Hamaji raggiunge quindi Edo, scoprendo un mondo nuovo, vivace e colorato, diverso dalle montagne in cui aveva vissuto fino a quel momento. Appena arrivata, si scontra con Shino, un misterioso ragazzo dai capelli scintillanti che scompare subito dopo averla accompagnata a casa del fratello. Dousetsu però, non ha chiesto ad Hamaji di andare a vivere con lui solo e soltanto per puro affetto fraterno, ma anche per usufruire delle sue doti di cacciatrice; in città si aggirano delle creature, mezzi uomini e mezzi cani, dette "Fuse" che depredano, uccidono gli uomini e ne mangiano l'anima. Eliminare questo flagello significa ottenere una lauta ricompensa nonché fama e notorietà.

"Fuse: Teppou Musume no Torimonochou" (ossia "Fuse: le memorie della cacciatrice") rielabora alcuni elementi di "Nansou satomi hakkenden", famoso romanzo ottocentesco scritto da Kyokutei Bakin, riproponendoli in chiave favolistica e romantica. Il film, uscito nell'Ottobre del 2012 nella sale Giapponesi, è tratto dal romanzo di Kazuki Sakuraba, già autrice delle novel di "Gosick", e si avvale della regia di Masayuki Miyaji. In poco meno di due ore, "Fuse: Teppou Musume no Torimonochou" racconta l'incontro e lo scontro tra due mondi differenti, quello degli uomini e quello dei Fuse, due mondi che sembrano non poter convivere data l'incompatibilità della loro stessa natura. Hamaji è una cacciatrice, sa benissimo cosa significhi uccidere, ma nel momento in cui si ritrova davanti ad una preda che non esita a manifestare i propri sentimenti, i sogni, l'amore e le speranze ormai perdute, il suo cuore vacilla e tutto ciò che la vita sulle montagne le ha insegnato, sembra perdere di significato. E' nel momento in cui si appresta a uccidere un Fuse che Hamaji inizia a capire davvero cosa significhi quel legame che unisce preda e cacciatore. In un mondo dominato da tanti vizi quante virtù, Hamaji e Shino lottano e amano, vivono e tolgono la vita e quando arriva il momento di schierarsi dall'una o dall'altra parte, la scelta più sensata, quella guidata dall'amore, è di perdonare se stessi e tutto il resto del mondo, creando un vero, eterno legame tra preda e cacciatore, tra due vite che si uniscono fondendosi in un profondo abbraccio.
Il film è zeppo di riferimenti non solo all'opera di Bakin (che viene citata nella storia stessa), ma anche alla vita e alla cultura del periodo Edo. A tal proposito, ho apprezzato parecchio la scena della rappresentazione di Hakkenden ad opera del teatro kabuki.

"Fuse: Teppou Musume no Torimonochou" vanta un delizioso e delicato design dal gusto fortemente orientale. Sebbene i personaggi abbiano un chara molto semplice e per certi versi un po' grezzo, la cura degli sfondi e delle ambientazioni è maniacale, e ci permette di godere della vista di bellissimi ciliegi in fiore, di città illuminate da mille luci, di paesaggi notturni toccati dalla luna e di tramonti che sembrano riscaldare tutto ciò su cui posano lo sguardo. I colori sono forti e vibranti. La cura dei particolari ci permette quasi di assaporare il gusto dolceamaro di quell'epoca lontana, sembra di ritrovarsi a camminare assieme a Shino e Hamaji per le viuzze di Edo, con la voglia di esplorare un mondo tanto vasto e meraviglioso, così vivo e accattivante. Bellissima anche la colonna sonora che assieme alla sopraccitata grafica, permette di immergersi in questo mondo bello e crudele, che riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Molto buono anche il doppiaggio, che vede al lavoro diversi nomi noti.

"Fuse: Teppou Musume no Torimonochou" è un bel film che potrei definire "tranquillo nella sua intensità", che non emoziona in modo sconcertante e non lascia né angoscia né lacrime, non annoia ma non esalta in modo esagerato, è fatto di emozioni forti ma composte e mai eccessive. La storia non racconta nulla di particolarmente nuovo, propone in salsa fantasy il classico scontro tra "razze", accompagnando il tutto con una storia d'amore semplice ma tenera, insegnandoci che due mondi apparentemente incompatibili possono coesistere, fosse anche solo nel cuore di chi ci crede davvero.
In un'epoca in cui sembrano scontrarsi continuamente il sentimentalismo becero e il cinismo di facciata, "Fuse: Teppou Musume no Torimonochou" propone una visione della vita romantica e idealista, ora forte ora gentile, ma comunque attenta alla realtà, che non ha paura di mostrare a fianco della tenerezza, scene cruente e sangue che sgorga. Strappare via una vita comporta sempre un'assunzione di responsabilità, perché quando un cacciatore insegue la sua preda, i loro cuori sono connessi e quel legame dura per sempre.

arancia blu

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arancia blu

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Abbastanza violento, con il disegno che oscilla tra il grottesco e il crudo, ma c'è una certa eleganza nella regia e poesia nella sceneggiatura. La storia è veramente commovente e anche positiva. La musica, stravagante nell'abbinare un tango argentino all'epoca Edo, è veramente di alto livello. L'assolo di canto accompagnato da pianoforte è poi un pezzo notevole. Raffinati anche i riferimenti espliciti al teatro tradizionale giapponese e all'iconografia pittorica. La crudeltà verso il diverso, che minaccia l'ordine naturale delle cose, viene vinta dalla capacità d'amare al di là delle diversità, delle mostruosità, e ciò che non è stato risolto torna a ripetersi in un ciclo karmico di causa ed effetto, apparentemente senza fine. Ma quando i sentimenti d'ineluttabilità del destino e di disperazione per ciò che si è diventati vengono neutralizzati dalla bellezza di un amore puro e sincero, pronto al sacrificio per la salvezza dell'altro, quello che era un potere distruttivo si trasforma in un'energia rigenerante e creatrice. Dopo un iniziale sconcerto, ben presto ci si accorge di amare tutti i personaggi di questa intensa storia.