Komi Can't Communicate
“Komi Can't Communicate” è sicuramente un anime che ha riscosso molto successo in Italia. La protagonista Komi ha pian piano raggiunto i nostri cuori, che hanno deciso di accompagnarla nel suo viaggio con l'obiettivo di trovare cento amici.
Tratto dall'omonimo manga di Tomohito Oda, “Komi Can't Communicate” ha due stagioni, uscite rispettivamente nell'autunno 2021 e nella primavera 2022.
La grafica è buona, anche se non rispetta fedelmente quella del manga. Durante gli ultimi episodi della seconda stagione si può notare anche un peggioramento.
Il doppiaggio in giapponese è molto buono, quello in italiano un po' meno.
Le sigle sono davvero molto belle, sia per la sceneggiatura, che per le canzoni.
Il mio voto è 7, perché questo anime, nonostante si basi un argomento davvero interessante, non mi ha proprio convinta. La storia è di per sé coinvolgente, contiene molti personaggi interessanti e l'anime è circondato da un’atmosfera satirica che lo rende apprezzabile. Tuttavia, la storia ha uno sviluppo lento, e, nonostante tutto, sembra che la protagonista non si accorga della propria popolarità, e il che non mi pare molto realistico. Inoltre, la storia è molto superficiale nel sottolineare il disturbo della comunicazione del quale è affetta Komi, che non sembra voler migliorare la propria comunicazione, servendosi sempre del quaderno.
Inoltre, gli altri personaggi hanno caratteri davvero “particolari”, alcune volte eccessivamente particolari, come ad esempio il fatto che Najimi all’inizio era arrivat* a pensare addirittura che Komi succhiasse il sangue alla gente, il che mi pare eccessivo.
Nonostante i difetti, “Komi Can't Communicate” mi pare degno di avere un 7, speriamo nella terza stagione, che, senza dubbio, avrà uno sviluppo davvero interessante!
Tratto dall'omonimo manga di Tomohito Oda, “Komi Can't Communicate” ha due stagioni, uscite rispettivamente nell'autunno 2021 e nella primavera 2022.
La grafica è buona, anche se non rispetta fedelmente quella del manga. Durante gli ultimi episodi della seconda stagione si può notare anche un peggioramento.
Il doppiaggio in giapponese è molto buono, quello in italiano un po' meno.
Le sigle sono davvero molto belle, sia per la sceneggiatura, che per le canzoni.
Il mio voto è 7, perché questo anime, nonostante si basi un argomento davvero interessante, non mi ha proprio convinta. La storia è di per sé coinvolgente, contiene molti personaggi interessanti e l'anime è circondato da un’atmosfera satirica che lo rende apprezzabile. Tuttavia, la storia ha uno sviluppo lento, e, nonostante tutto, sembra che la protagonista non si accorga della propria popolarità, e il che non mi pare molto realistico. Inoltre, la storia è molto superficiale nel sottolineare il disturbo della comunicazione del quale è affetta Komi, che non sembra voler migliorare la propria comunicazione, servendosi sempre del quaderno.
Inoltre, gli altri personaggi hanno caratteri davvero “particolari”, alcune volte eccessivamente particolari, come ad esempio il fatto che Najimi all’inizio era arrivat* a pensare addirittura che Komi succhiasse il sangue alla gente, il che mi pare eccessivo.
Nonostante i difetti, “Komi Can't Communicate” mi pare degno di avere un 7, speriamo nella terza stagione, che, senza dubbio, avrà uno sviluppo davvero interessante!
Metto 5 per i momenti carucci fra i protagonisti, ma 'sto anime è troppo fuori di testa, una vera delusione. Non si può guardare che una è una rapitrice e, invece di detestarla, la perdonano e le diventano amica. Drop totale! È normale avercela a morte con chi ti rapisce o con chi rapisce la persona a cui tieni. Mi dispiace, è troppo esagerato e buonista come cartone animato, ed è pieno di gag inutili e fastidiose. Mi sembra un prodotto della Takahashi. I personaggi, la yandere su tutte, sono delle macchiette, e la storia è troppo satirica (ma che non mi fa ridere neanche un po'); il contesto della 'non trama' è parodico, quindi è un anime inguardabile per me. Mi spiace, se voglio vedermi qualcosa di parodico, mi vedo qualcos'altro (non mi fanno impazzire i generi comici-surreali, sinceramente), ma non questo.
Cercavo una storia più seria e profonda, e la storia stessa con una storia romantica in contesti più seri (i protagonisti vengono macchiati dal 'caos' degli altri comprimari); un approfondimento serio sul sempre citato e manifesto disturbo di comunicazione di Komi avrebbe solo fatto bene. Ma si è scelta un'opera banale e superficiale, e quindi il disturbo della protagonista è stato solo un pretesto per gag assurde e fastidiose.
Bocciatissimo e drop! Se vedrò un successivo episodio a lunghi intervalli di tempo, è solo per il gatto, ma l'opera non riscuote certo il mio interesse.
Cercavo una storia più seria e profonda, e la storia stessa con una storia romantica in contesti più seri (i protagonisti vengono macchiati dal 'caos' degli altri comprimari); un approfondimento serio sul sempre citato e manifesto disturbo di comunicazione di Komi avrebbe solo fatto bene. Ma si è scelta un'opera banale e superficiale, e quindi il disturbo della protagonista è stato solo un pretesto per gag assurde e fastidiose.
Bocciatissimo e drop! Se vedrò un successivo episodio a lunghi intervalli di tempo, è solo per il gatto, ma l'opera non riscuote certo il mio interesse.
Potenziale sprecato. "Komi Can't Communicate" poteva essere un più che piacevole slice of life basato sul superamento delle proprie difficoltà, ma ha deciso di andare in un'altra direzione, quella della commedia pseudo-assurda/gag manga. Peccato che fallisca.
Il fatto che Komi soffra di ansia sociale è solo una scusa per fare delle gag, e non è mai evidenziato in maniera più profonda. Non la si vede mai stare male per davvero, o perlomeno non ce lo fanno mai vedere. Komi è non-verbale e super impacciata perché fa ridere, non perché l'ansia è un disturbo vero che può essere debilitante nella vita di tutti i giorni. La premessa di avere la ragazza popolare super ansiosa poteva essere interessante, ma viene automaticamente annullata, perché ogni singolo personaggio la adora a prescindere.
A proposito degli altri personaggi: sono piatti. Hanno una sola singola caratteristica e non hanno obbiettivi o vita al di fuori di Komi. Forse solo Najimi è vagamente più indipendente dagli altri, ma anche lì... non ricordo una caratteristica che andasse al di fuori dello stereotipo della persona estroversa e "simpaticona". Ho apprezzato che Najimi sia genderfluid (o comunque non binario), ma ovviamente è stato gestito con i piedi, come vuole la tradizione anime nei confronti dei personaggi trans che vengono relegati ad essere crossdresser o peggio trap (odio il termine).
Ritornando alla storia, posso dire con certezza che è superficiale e si rifiuta di evolvere. Komi vuole farsi degli amici, ma a parte Tadano e Najimi gli altri sono tutti degli stalker ai quali non interessa Komi come persona, la vogliono solo venerare perché è stupenda. Ottimo modo per far stagnare il proprio personaggio. Se Komi è amata da tutti, non avrà mai lo stimolo per migliorarsi.
La serie è una commedia un po' assurda da non prendere sul serio? Allora perché la narratrice mi fa ogni volta il 'pippone' su quanto l'ansia sociale crei problemi? Il vibe della serie è sbilanciato.
Cosa che mi ha dato fastidio: la quantità di riquadri con i testi è ridicola, hanno abusato troppo di questo stratagemma.
In conclusione: avrei voluto amare Komi, davvero, ma ha davvero troppi problemi e non mi ha fatto ridere neanche una volta. L'opening però spacca di brutto, sia a livello visivo che musicale. Il doppiaggio italiano è di qualità e sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla quantità di doppiatori di talento che sono riusciti ad infilare, good job Netflix.
Consiglio a coloro a cui piace questo genere di anime di guardare "School Rumble", che è ancora divertente e spassoso nonostante i suoi diciotto anni dalla messa in onda.
Voto finale: 5, perché non è uno schifo, è solo un grosso "meh", e so che a certe persone potrebbe piacere.
Il fatto che Komi soffra di ansia sociale è solo una scusa per fare delle gag, e non è mai evidenziato in maniera più profonda. Non la si vede mai stare male per davvero, o perlomeno non ce lo fanno mai vedere. Komi è non-verbale e super impacciata perché fa ridere, non perché l'ansia è un disturbo vero che può essere debilitante nella vita di tutti i giorni. La premessa di avere la ragazza popolare super ansiosa poteva essere interessante, ma viene automaticamente annullata, perché ogni singolo personaggio la adora a prescindere.
A proposito degli altri personaggi: sono piatti. Hanno una sola singola caratteristica e non hanno obbiettivi o vita al di fuori di Komi. Forse solo Najimi è vagamente più indipendente dagli altri, ma anche lì... non ricordo una caratteristica che andasse al di fuori dello stereotipo della persona estroversa e "simpaticona". Ho apprezzato che Najimi sia genderfluid (o comunque non binario), ma ovviamente è stato gestito con i piedi, come vuole la tradizione anime nei confronti dei personaggi trans che vengono relegati ad essere crossdresser o peggio trap (odio il termine).
Ritornando alla storia, posso dire con certezza che è superficiale e si rifiuta di evolvere. Komi vuole farsi degli amici, ma a parte Tadano e Najimi gli altri sono tutti degli stalker ai quali non interessa Komi come persona, la vogliono solo venerare perché è stupenda. Ottimo modo per far stagnare il proprio personaggio. Se Komi è amata da tutti, non avrà mai lo stimolo per migliorarsi.
La serie è una commedia un po' assurda da non prendere sul serio? Allora perché la narratrice mi fa ogni volta il 'pippone' su quanto l'ansia sociale crei problemi? Il vibe della serie è sbilanciato.
Cosa che mi ha dato fastidio: la quantità di riquadri con i testi è ridicola, hanno abusato troppo di questo stratagemma.
In conclusione: avrei voluto amare Komi, davvero, ma ha davvero troppi problemi e non mi ha fatto ridere neanche una volta. L'opening però spacca di brutto, sia a livello visivo che musicale. Il doppiaggio italiano è di qualità e sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla quantità di doppiatori di talento che sono riusciti ad infilare, good job Netflix.
Consiglio a coloro a cui piace questo genere di anime di guardare "School Rumble", che è ancora divertente e spassoso nonostante i suoi diciotto anni dalla messa in onda.
Voto finale: 5, perché non è uno schifo, è solo un grosso "meh", e so che a certe persone potrebbe piacere.
Non sono un grande esperto né di anime scolastici né delle commedie sentimentali, ma, non so perché, "Komi Can't Communicate" mi ha catturato, e sono contento l'abbia fatto.
Tratto dall'omonimo manga, la serie racconta la vita quotidiana di Shouko Komi, una ragazza con un serio disturbo della comunicazione che non riesce nemmeno a parlare con gli altri senza andare nel panico, e che verrà aiutata dall'amico Tadano nel raggiungere il sogno di ottenere cento amici.
La premessa è molto semplice ed è quanto basta a dare il via ad un anime molto leggero e divertente. Ogni episodio raccoglie vari spezzoni e situazioni della vita quotidiana di Komi alle prese coi problemi più disparati e con i suoi "amici", uno più fuori di testa dell'altro. La scuola frequentata da Komi e Tadano è infatti brulicante di ragazzi molto sopra le righe, che coloreranno vivacemente le giornate della ragazza. Non si sprecano i siparietti comici, quasi sempre ben riusciti, e, anche se la formula può sembrare stantia e ripetitiva, riesce sempre ad intrattenere e divertire.
Molto solido il comparto tecnico, che a parer mio migliora di molto il character design del manga, ed è carina anche la colonna sonora (sebbene alle volte un po' ripetitiva).
Nel complesso, "Komi Can't Communicate" è un anime che sa intrattenere, e lo consiglio a chiunque cerchi una visione leggera e spensierata. Per ora la prima parte della serie non mi ha annoiato neanche un po', chissà se anche il prosieguo si manterrà su questo livello.
Tratto dall'omonimo manga, la serie racconta la vita quotidiana di Shouko Komi, una ragazza con un serio disturbo della comunicazione che non riesce nemmeno a parlare con gli altri senza andare nel panico, e che verrà aiutata dall'amico Tadano nel raggiungere il sogno di ottenere cento amici.
La premessa è molto semplice ed è quanto basta a dare il via ad un anime molto leggero e divertente. Ogni episodio raccoglie vari spezzoni e situazioni della vita quotidiana di Komi alle prese coi problemi più disparati e con i suoi "amici", uno più fuori di testa dell'altro. La scuola frequentata da Komi e Tadano è infatti brulicante di ragazzi molto sopra le righe, che coloreranno vivacemente le giornate della ragazza. Non si sprecano i siparietti comici, quasi sempre ben riusciti, e, anche se la formula può sembrare stantia e ripetitiva, riesce sempre ad intrattenere e divertire.
Molto solido il comparto tecnico, che a parer mio migliora di molto il character design del manga, ed è carina anche la colonna sonora (sebbene alle volte un po' ripetitiva).
Nel complesso, "Komi Can't Communicate" è un anime che sa intrattenere, e lo consiglio a chiunque cerchi una visione leggera e spensierata. Per ora la prima parte della serie non mi ha annoiato neanche un po', chissà se anche il prosieguo si manterrà su questo livello.