Muv-Luv Alternative: Total Eclipse
“MuvLuv Alternative: Total Eclipe” è un adattamento animato datato 2012 dell’omonima light novel inserita nell’ampio franchise narrativo “MuvLuv”.
A grandi linee la trama racconta di un’invasione aliena da parte degli spietati e misteriosi Beta ai danni di un’umanità sull’orlo dell’estinzione, che difende come può i pochi continenti rimasti in suo possesso tramite l’utilizzo dei mecha. Nello specifico seguiremo le vicende di un pilota nippo-americano, Yuuya Bridges, e di un’ingegnere giapponese, Yui Takamura, i quali, venuti a contatto in un centro di sviluppo tecnologico militare in Alaska, affronteranno le conseguenze della dura realtà insieme a numerosi compagni e rivali.
La partenza è davvero ottima, nei primi episodi lo spettatore viene introdotto nell’universo “MuvLuv”, rimanendone quasi ipnotizzato. Nei primi episodi l’elemento splatter e drammatico tipico di ogni guerra la fa da padrone, la crudezza delle immagini raggiunge livelli notevoli e si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un prodotto davvero ottimo. Il fronte viene subito abbandonato per presentare i personaggi principali e metterli in relazione fra loro. Per qualche episodio assistiamo quindi a un inevitabile rallentamento della trama, per permettere una buona caratterizzazione di base ai numerosi personaggi.
Purtroppo il maestoso inizio si rivelerà essere un grande bluff. Numerose piaghe colpiranno l’anime contemporaneamente: insieme all’abbandono quasi totale dell’attenzione verso la lotta agli alieni, la sventura più grande risulterà essere la gestione inverosimile e disturbante della componente harem. Lasciatemi ribadire, non è la componente in sé a dare fastidio, bensì come essa viene gestita e introdotta in un tessuto narrativo apocalittico. In un contesto in cui i segmenti politici e militari sembrano gestiti da veterani, parallelamente le sezioni sentimentali sembrano scritte da un principiante. Tale contraddittorietà va a minare irrimediabilmente le basi del prodotto e fa precipitare l’elaborato castello di carte che gli autori stanno cercando di costruire.
Alcune conseguenze si notano a livello dei personaggi: ad esempio l’innamoramento senza cause apparenti rovina completamente il personaggio femminile di Yui (ma vale anche per le altre ragazze), togliendole carisma, autorità e attrattiva. Al contrario il personaggio maschile di Yuuya è “premiato” eccessivamente dal fattore harem, pur non avendo particolari meriti, e tutti lo prenderanno come punto di riferimento. Per non parlare dei motivi davvero incomprensibili che portano ogni esemplare femminile a cadere dinanzi a lui e ripetere sino allo sfinimento il nome di Yuuya in tutte le intonazioni immaginabili.
Inoltre è quasi comico che nessuno si sia sforzato minimamente di adattare la componente harem/sentimentale al contesto di morte e sangue dei conflitti alieni vs umani. Al contrario, ogni cliché esistente viene trasposto senza filtri, sembra quasi che la guerra globale si fermi per permettere ai protagonisti di fare strambe esercitazioni militari e feste a tema in cui indossare costumi alla moda.
Nonostante venga rubato all’azione molto tempo per permettere a Yuuya di conoscere presente e background di tutti i comprimari, i rapporti rimarranno comunque relativamente superficiali, noiosi e inconcludenti. Si assisterà dunque ad episodi interi di puro nulla, che smorzeranno la tensione già messa a dura prova dalla scelta di non seguire più le lotte contro i Beta, bensì di analizzare i difficili rapporti tra le superpotenze mondiali, ai ferri corti tra loro a causa di faccende politiche, burocratiche e terroristiche.
Sarebbe stato accettabile assistere a una storia sentimentale che almeno tentasse di essere realistica in un contesto simile; una componente così impegnativa andava gestita tuttavia con le pinze, per rispettare i canoni e le atmosfere dark dell'opera. Per molti episodi la vicenda si prende sul serio, per poi essere banale e poi ritornare ad essere cruda, gestendo rovinosamente i cambi di registro.
Negli ultimi episodi si nota un tentativo di ripresa da parte degli autori, almeno nelle intenzioni, tuttavia il finale aperto e con troppi interrogativi dà il definitivo colpo di grazia a questo “MuvLuv”.
Lo spettatore annega nelle sue perplessità, visto che sin dall’inizio non era nelle loro intenzioni dare un sequel, necessario a chiarire molti avvenimenti passati e futuri: ci si chiede il perché abbiano concluso in maniera sbrigativa questa stagione, che rimane un prodotto incompleto.
La serie raggiunge la sufficienza per merito di pochi (ma buoni) episodi di pura azione, che da soli valgono tutti gli altri messi insieme, e soprattutto mantengono a galla l’intera credibilità di “Total Eclipse”.
Voto: 6
A grandi linee la trama racconta di un’invasione aliena da parte degli spietati e misteriosi Beta ai danni di un’umanità sull’orlo dell’estinzione, che difende come può i pochi continenti rimasti in suo possesso tramite l’utilizzo dei mecha. Nello specifico seguiremo le vicende di un pilota nippo-americano, Yuuya Bridges, e di un’ingegnere giapponese, Yui Takamura, i quali, venuti a contatto in un centro di sviluppo tecnologico militare in Alaska, affronteranno le conseguenze della dura realtà insieme a numerosi compagni e rivali.
La partenza è davvero ottima, nei primi episodi lo spettatore viene introdotto nell’universo “MuvLuv”, rimanendone quasi ipnotizzato. Nei primi episodi l’elemento splatter e drammatico tipico di ogni guerra la fa da padrone, la crudezza delle immagini raggiunge livelli notevoli e si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un prodotto davvero ottimo. Il fronte viene subito abbandonato per presentare i personaggi principali e metterli in relazione fra loro. Per qualche episodio assistiamo quindi a un inevitabile rallentamento della trama, per permettere una buona caratterizzazione di base ai numerosi personaggi.
Purtroppo il maestoso inizio si rivelerà essere un grande bluff. Numerose piaghe colpiranno l’anime contemporaneamente: insieme all’abbandono quasi totale dell’attenzione verso la lotta agli alieni, la sventura più grande risulterà essere la gestione inverosimile e disturbante della componente harem. Lasciatemi ribadire, non è la componente in sé a dare fastidio, bensì come essa viene gestita e introdotta in un tessuto narrativo apocalittico. In un contesto in cui i segmenti politici e militari sembrano gestiti da veterani, parallelamente le sezioni sentimentali sembrano scritte da un principiante. Tale contraddittorietà va a minare irrimediabilmente le basi del prodotto e fa precipitare l’elaborato castello di carte che gli autori stanno cercando di costruire.
Alcune conseguenze si notano a livello dei personaggi: ad esempio l’innamoramento senza cause apparenti rovina completamente il personaggio femminile di Yui (ma vale anche per le altre ragazze), togliendole carisma, autorità e attrattiva. Al contrario il personaggio maschile di Yuuya è “premiato” eccessivamente dal fattore harem, pur non avendo particolari meriti, e tutti lo prenderanno come punto di riferimento. Per non parlare dei motivi davvero incomprensibili che portano ogni esemplare femminile a cadere dinanzi a lui e ripetere sino allo sfinimento il nome di Yuuya in tutte le intonazioni immaginabili.
Inoltre è quasi comico che nessuno si sia sforzato minimamente di adattare la componente harem/sentimentale al contesto di morte e sangue dei conflitti alieni vs umani. Al contrario, ogni cliché esistente viene trasposto senza filtri, sembra quasi che la guerra globale si fermi per permettere ai protagonisti di fare strambe esercitazioni militari e feste a tema in cui indossare costumi alla moda.
Nonostante venga rubato all’azione molto tempo per permettere a Yuuya di conoscere presente e background di tutti i comprimari, i rapporti rimarranno comunque relativamente superficiali, noiosi e inconcludenti. Si assisterà dunque ad episodi interi di puro nulla, che smorzeranno la tensione già messa a dura prova dalla scelta di non seguire più le lotte contro i Beta, bensì di analizzare i difficili rapporti tra le superpotenze mondiali, ai ferri corti tra loro a causa di faccende politiche, burocratiche e terroristiche.
Sarebbe stato accettabile assistere a una storia sentimentale che almeno tentasse di essere realistica in un contesto simile; una componente così impegnativa andava gestita tuttavia con le pinze, per rispettare i canoni e le atmosfere dark dell'opera. Per molti episodi la vicenda si prende sul serio, per poi essere banale e poi ritornare ad essere cruda, gestendo rovinosamente i cambi di registro.
Negli ultimi episodi si nota un tentativo di ripresa da parte degli autori, almeno nelle intenzioni, tuttavia il finale aperto e con troppi interrogativi dà il definitivo colpo di grazia a questo “MuvLuv”.
Lo spettatore annega nelle sue perplessità, visto che sin dall’inizio non era nelle loro intenzioni dare un sequel, necessario a chiarire molti avvenimenti passati e futuri: ci si chiede il perché abbiano concluso in maniera sbrigativa questa stagione, che rimane un prodotto incompleto.
La serie raggiunge la sufficienza per merito di pochi (ma buoni) episodi di pura azione, che da soli valgono tutti gli altri messi insieme, e soprattutto mantengono a galla l’intera credibilità di “Total Eclipse”.
Voto: 6
"Muv-Luv" è ambientato in una storia alternativa ove le esplorazioni lunari e lo sbarco su Marte hanno portato alla scoperta di una razza aliena, i Beta. La guerra fredda è stata sospesa e le superpotenze collaborano alla lotta disperata, che ha visto cadere metà Terra nelle mani del nemico. Protagonisti di questa serie ispirata all’omonima saga di videogiochi saranno un pilota collaudatore di robot giganti e un’affascinante ufficiale d’élite dell’esercito giapponese che, in una base segreta in Alaska, lavorano alacremente per cercare un nuovo, potente, tipo di robot. Tutto ciò potrebbe deludere gli appassionati, perché, dopo i primi due potenti episodi, si passerà a una lunga serie di episodi pieni di noia, almeno all’apparenza, ove di combattimenti se ne vedranno davvero pochi. Ma nell’epico finale tutto si risolleverà e non resteremo certamente delusi.
Ulteriore elemento da non trascurare minimamente sarà dato dai moltissimi comprimari, piloti e non, che renderanno la storia molto più allegra e vivace, creando altresì moltissime situazioni piccanti e anche un po’ yuri, ma mai volgari. Per quanto la storia derivi da un videogioco, non posso non vedervi un omaggio al capolavoro di Heinlein “Fanteria dello spazio”. I mostri sono estremamente simili e, anche se li combattono con robot giganti invece che con tute potenziate, la situazione si rivela ancora più ingestibile e disperata, tanto da trasmettere una terribile angoscia per le poche speranze dei Terrestri... e attenzione al secondo episodio, violento e sconsigliato a un pubblico impressionabile. Come in “Fanteria dello spazio”, non vi è possibile comunicazione con gli alieni, e questo trasmette angoscia, un senso di come sia possibile che l’intelligenza possa generare simili mostri. Eppure nemmeno gli umani si rivelano dei santi: invece che dimenticare totalmente le rivalità, le varie nazioni non esiteranno a usare sporchi trucchi per ottenere vantaggi a danno delle altre. Tanto che non posso non chiedermi se l’impossibilità di dialogare non sia un bene, perché evita che una fazione possa allearsi con il nemico. Anche il tentativo di colpo di stato finale, con una violenza da far impallidire “The End of Evangelion” sembra sottolineare che, come diceva Fuyuzuki, “in fondo il vero nemico dell’uomo sia l’uomo stesso”.
Grafica eccezionale, buone sigle, regia curatissima: una serie quindi che trasmette sogni, incubi e belle donne nelle stesse quantità, non adatta a gente impressionabile ma estremamente interessante.
Come voto, un meritatissimo otto.
Ulteriore elemento da non trascurare minimamente sarà dato dai moltissimi comprimari, piloti e non, che renderanno la storia molto più allegra e vivace, creando altresì moltissime situazioni piccanti e anche un po’ yuri, ma mai volgari. Per quanto la storia derivi da un videogioco, non posso non vedervi un omaggio al capolavoro di Heinlein “Fanteria dello spazio”. I mostri sono estremamente simili e, anche se li combattono con robot giganti invece che con tute potenziate, la situazione si rivela ancora più ingestibile e disperata, tanto da trasmettere una terribile angoscia per le poche speranze dei Terrestri... e attenzione al secondo episodio, violento e sconsigliato a un pubblico impressionabile. Come in “Fanteria dello spazio”, non vi è possibile comunicazione con gli alieni, e questo trasmette angoscia, un senso di come sia possibile che l’intelligenza possa generare simili mostri. Eppure nemmeno gli umani si rivelano dei santi: invece che dimenticare totalmente le rivalità, le varie nazioni non esiteranno a usare sporchi trucchi per ottenere vantaggi a danno delle altre. Tanto che non posso non chiedermi se l’impossibilità di dialogare non sia un bene, perché evita che una fazione possa allearsi con il nemico. Anche il tentativo di colpo di stato finale, con una violenza da far impallidire “The End of Evangelion” sembra sottolineare che, come diceva Fuyuzuki, “in fondo il vero nemico dell’uomo sia l’uomo stesso”.
Grafica eccezionale, buone sigle, regia curatissima: una serie quindi che trasmette sogni, incubi e belle donne nelle stesse quantità, non adatta a gente impressionabile ma estremamente interessante.
Come voto, un meritatissimo otto.
Quando nel 1965 la sonda statunitense Mariner 4 rivelò al mondo che Marte era un pianeta in cui non esistevano forme di vita intelligenti, l'interesse degli scrittori di fantascienza sul mito dei Marziani subì, di colpo, un improvviso crollo. C'era, in verità, sempre la possibilità di ipotizzare forme di vita sotto la superficie del pianeta, ma, anche grazie ai riscontri negativi ottenuti da spedizioni successive, questa possibilità non entusiasmò mai molto gli scrittori del genere. La sonda Mariner 4, in pratica, aveva rivelato al mondo della fantascienza che Babbo Natale non esiste; e da allora, quando si parla di alieni, si intende indicare forme di vita intelligenti provenienti da mondi situati all'esterno del nostro sistema solare.
Con "MuvLuv Alternative: Total Eclipse" il mondo degli anime, invece, rispolvera il mito dei Marziani, ed è un ritorno che può essere accolto con grande soddisfazione; e questo non perché si voglia mettere in discussione quanto scoperto dalla scienza, ma semplicemente perché rappresenta un ritorno alle origini letterarie dei racconti di fantascienza. Per dirla in parole povere: sappiamo che Babbo Natale non esiste, però il giorno di Natale continuiamo lo stesso ad aspettarlo. Ed è, più o meno, la stessa sensazione.
La storia ha inizio nel lontano 1967, due anni prima che l'Apollo 11 portasse per la prima volta l'uomo sulla Luna (almeno per chi non crede alla teoria del complotto); in questa storia, però, il nostro satellite era stato conquistato dall'uomo già da diverso tempo e la razza umana sembra aver raggiunto uno sviluppo tecnologico più avanzato rispetto a quello reale dell'epoca. Così, quando si scopre che la Luna è infestata da marziani, rappresentati come orribili mostri mangiatori di uomini, è possibile scatenare un conflitto direttamente sul posto che verrà ricordato col nome di "Prima Guerra Lunare". E, un po' perché i Marziani si rivelano terribilmente forti e un po' perché l'uomo intendeva combatterli con indosso le classiche tute da palombari, la razza umana ne esce sonoramente battuta.
Si passa al 1973, anno in cui i Beta (nome che nel frattempo si è cominciato a usare per indicare i Marziani) decidono di fare il grande passo e invadere il nostro pianeta: la loro è un'avanzata inarrestabile, in pochi anni cadono sotto i denti degli invasori l'Europa, l'Unione Sovietica e buona parte dell'Asia; e nel 1997 eccoli arrivare alle porte del Giappone. Ed è qui che termina la disamina degli eventi e inizia la storia vera e propria.
Di fronte a premesse del genere il minimo che lo spettatore medio si aspetta è il racconto dello svolgimento della guerra contro questi improbabili esseri, meglio se accompagnata con scene di battaglie drammatiche e sanguinolente; ma, se si eccettuano i primi due episodi, queste attese saranno completamente disattese. Se si vuole analizzare obiettivamente la cosa, il motivo di questo non può essere individuato nell'introduzione della componente harem, un fattore che in molti considerano troppo spesso come la spiegazione a tutti i mali del mondo dell'animazione; seppur eccessiva in certi momenti (l'episodio alle terme ad esempio me lo sarei risparmiato), questa non è e non poteva essere così invadente da riuscire a sovvertire completamente l'impostazione iniziale. In realtà ciò è dovuto a una scelta diversa fatta dall'autore, che non ha voluto concentrare l'attenzione sulla classica "guerra dei mondi" ma su una pessimistica visione di contrapposizione tra nazioni che non vien meno neanche in situazioni limite come questa. I vari Paesi che si contrappongono all'avanzata dei Beta non si fidano l'uno dell'altro, coltivano ancora il mito dell'orgoglio nazionale, privilegiano la coltivazione del proprio orticello alla salvezza collettiva; in un contesto del genere la progettazione di una nuova arma è coperta da segreto di stato e c'è addirittura la possibilità dello scoppio di una guerra mondiale tra le varie potenze.
Ho trovato questo punto di vista piuttosto interessante e per niente irrealistico: non so se si raggiungerebbero certe esagerazioni, ma sicuramente l'abbandono degli interessi di parte e l'unione della razza umana contro l'invasore resterebbero, con grande probabilità, delle utopie.
Anche se interessante, però, questa impostazione alla lunga diventa stancante e finisce per ridimensionare il valore dell'opera, che si protrae in una lunga serie di esperimenti, esercitazioni, wargame e simili che possono essere interessanti all'inizio, ma che col tempo appaiono sempre più senza senso. Al contrario non si sa più nulla su come procede la guerra vera e propria e su come la si sta combattendo: tutto, da questo punto di vista, appare innaturalmente immobile.
Contrariamente a quanto dicono in molti, la parte harem qui presentata non va valutata negativamente, in quanto contribuisce a rallentare il graduale calo dell'interesse verso una storia che con l'avanzare degli episodi si dimostra troppo ripetitiva. Ad aumentare l'appetibilità di quest'opera, comunque, concorre anche la presenza di un cast di personaggi dotato di una profondità psicologica già buona di base, ma che sarà anche soggetto a una graduale crescita con l'avanzare degli episodi.
In definitiva, la mia valutazione dell'opera è buona, anche se, senza una seconda serie che porti a compimento quanto lasciato in sospeso, tutto ciò che di buono c'è stato in questo anime si perderà nel nulla. O, per restare in tema con la trama, si perderà nello spazio infinito...
Con "MuvLuv Alternative: Total Eclipse" il mondo degli anime, invece, rispolvera il mito dei Marziani, ed è un ritorno che può essere accolto con grande soddisfazione; e questo non perché si voglia mettere in discussione quanto scoperto dalla scienza, ma semplicemente perché rappresenta un ritorno alle origini letterarie dei racconti di fantascienza. Per dirla in parole povere: sappiamo che Babbo Natale non esiste, però il giorno di Natale continuiamo lo stesso ad aspettarlo. Ed è, più o meno, la stessa sensazione.
La storia ha inizio nel lontano 1967, due anni prima che l'Apollo 11 portasse per la prima volta l'uomo sulla Luna (almeno per chi non crede alla teoria del complotto); in questa storia, però, il nostro satellite era stato conquistato dall'uomo già da diverso tempo e la razza umana sembra aver raggiunto uno sviluppo tecnologico più avanzato rispetto a quello reale dell'epoca. Così, quando si scopre che la Luna è infestata da marziani, rappresentati come orribili mostri mangiatori di uomini, è possibile scatenare un conflitto direttamente sul posto che verrà ricordato col nome di "Prima Guerra Lunare". E, un po' perché i Marziani si rivelano terribilmente forti e un po' perché l'uomo intendeva combatterli con indosso le classiche tute da palombari, la razza umana ne esce sonoramente battuta.
Si passa al 1973, anno in cui i Beta (nome che nel frattempo si è cominciato a usare per indicare i Marziani) decidono di fare il grande passo e invadere il nostro pianeta: la loro è un'avanzata inarrestabile, in pochi anni cadono sotto i denti degli invasori l'Europa, l'Unione Sovietica e buona parte dell'Asia; e nel 1997 eccoli arrivare alle porte del Giappone. Ed è qui che termina la disamina degli eventi e inizia la storia vera e propria.
Di fronte a premesse del genere il minimo che lo spettatore medio si aspetta è il racconto dello svolgimento della guerra contro questi improbabili esseri, meglio se accompagnata con scene di battaglie drammatiche e sanguinolente; ma, se si eccettuano i primi due episodi, queste attese saranno completamente disattese. Se si vuole analizzare obiettivamente la cosa, il motivo di questo non può essere individuato nell'introduzione della componente harem, un fattore che in molti considerano troppo spesso come la spiegazione a tutti i mali del mondo dell'animazione; seppur eccessiva in certi momenti (l'episodio alle terme ad esempio me lo sarei risparmiato), questa non è e non poteva essere così invadente da riuscire a sovvertire completamente l'impostazione iniziale. In realtà ciò è dovuto a una scelta diversa fatta dall'autore, che non ha voluto concentrare l'attenzione sulla classica "guerra dei mondi" ma su una pessimistica visione di contrapposizione tra nazioni che non vien meno neanche in situazioni limite come questa. I vari Paesi che si contrappongono all'avanzata dei Beta non si fidano l'uno dell'altro, coltivano ancora il mito dell'orgoglio nazionale, privilegiano la coltivazione del proprio orticello alla salvezza collettiva; in un contesto del genere la progettazione di una nuova arma è coperta da segreto di stato e c'è addirittura la possibilità dello scoppio di una guerra mondiale tra le varie potenze.
Ho trovato questo punto di vista piuttosto interessante e per niente irrealistico: non so se si raggiungerebbero certe esagerazioni, ma sicuramente l'abbandono degli interessi di parte e l'unione della razza umana contro l'invasore resterebbero, con grande probabilità, delle utopie.
Anche se interessante, però, questa impostazione alla lunga diventa stancante e finisce per ridimensionare il valore dell'opera, che si protrae in una lunga serie di esperimenti, esercitazioni, wargame e simili che possono essere interessanti all'inizio, ma che col tempo appaiono sempre più senza senso. Al contrario non si sa più nulla su come procede la guerra vera e propria e su come la si sta combattendo: tutto, da questo punto di vista, appare innaturalmente immobile.
Contrariamente a quanto dicono in molti, la parte harem qui presentata non va valutata negativamente, in quanto contribuisce a rallentare il graduale calo dell'interesse verso una storia che con l'avanzare degli episodi si dimostra troppo ripetitiva. Ad aumentare l'appetibilità di quest'opera, comunque, concorre anche la presenza di un cast di personaggi dotato di una profondità psicologica già buona di base, ma che sarà anche soggetto a una graduale crescita con l'avanzare degli episodi.
In definitiva, la mia valutazione dell'opera è buona, anche se, senza una seconda serie che porti a compimento quanto lasciato in sospeso, tutto ciò che di buono c'è stato in questo anime si perderà nel nulla. O, per restare in tema con la trama, si perderà nello spazio infinito...
Un bell'anime: graficamente mi è piaciuto molto, così come sono molto belle le opening e le ending. La sceneggiatura non è il massimo, ma la trama è abbastanza coinvolgente, l'unico neo è il finale che lascia un po' sperare in un'altra stagione che probabilmente non ci sarà mai. I combattimenti sono abbastanza coinvolgenti, anche se i Beta (il nemico da sconfiggere) graficamente non sono il massimo. Pur essendo un neofita di questo bellissimo mondo, devo dire che è un ottimo anime per chi ama il genere mecha e quello harem.
"Muv-Luv Alternative: Total Eclipse" è una serie della stagione estiva 2012 composta da ventiquattro episodi di durata canonica, tratta dall'omonima saga di videogame lanciata nel 2003 dalla software house âge.
Anno 1973. I BETA, forme di vita aliene non identificate, attaccano il pianeta Terra. Per contrastare la loro avanzata, il genere umano è stato costretto a progredire velocemente in campo tecnologico e militare, ed è anche per questo motivo che la situazione geopolitica del mondo è ben differente da quella che conosciamo. Per difendersi sono stati sviluppati dei mecha chiamati TSF (Tactical Surface Fighter), grazie ai quali è possibile avere la meglio sugli invasori.
Anno 1998. Yui Takamura è una giovane studentessa dell'accademia militare, quando la linea difensiva di Tokyo viene distrutta dagli alieni, e la città finisce nel caos.
Sin dalle prime puntate la storia è avvincente, coinvolgente e ricca di colpi di scena. La trama è solida e si sviluppa molto bene, la narrazione è fluida, e particolarmente apprezzato è il salto temporale iniziale, decisamente inaspettato.
I personaggi e le fazioni che vengono presentati sono moltissimi e, anche se inizialmente non sarà semplice ricordarli tutti e comprendere le loro posizioni politiche, alla fine la situazione risulterà ben chiara. I protagonisti principali godono di un'ottima caratterizzazione, e anche quelli secondari, per quanto poco analizzati visto il tempo a disposizione, risultano credibili e ben inseriti nel contesto. Con lo scorrere delle puntate si nota chiaramente una crescita e una maturazione a livello psicologico di ognuno di loro, in particolare di Yui, Yuuya e Cryska, che potremmo definire i protagonisti assoluti.
L'opera è principalmente d'azione, si dà spesso e volentieri priorità ai combattimenti e agli sviluppi della guerra, delle cospirazioni e dei tentativi di rivoluzione, ma non si dimentica, soprattutto nella seconda metà, di approfondire egregiamente i rapporti che intercorrono fra i protagonisti, andando anche a creare il più classico dei triangoli amorosi.
La razza umana è minacciata da una razza aliena sconosciuta, aggressiva ed estremamente pericolosa, tuttavia la minaccia più grande che viene narrata deriva dall'uomo stesso, insoddisfatto della propria condizione. Nonostante il grande pericolo le grandi nazioni sono sempre in lotta fra di loro per sviluppare l'arma definitiva, come per volersi imporre sulle altre, anche se in realtà combattono per la stessa causa e dalla stessa parte. La pace è solamente apparente, e questa è un'ottima dimostrazione di come l'uomo in quanto tale sia attirato dal potere e dal controllo, persino nel momento in cui la collaborazione dovrebbe essere più che scontata.
Tecnicamente è stato svolto un lavoro eccellente. Il comparto grafico è ottimo sotto ogni punto di vista, a partire dal variegato design dei personaggi sino a quello più complesso dei mecha. I combattimenti sono frenetici, si lasciano seguire piacevolmente, e sono ulteriormente arricchiti da effetti speciali e giochi di luce azzeccati. Le animazioni sono estremamente fluide e i fondali accuratamente dettagliati. Il comparto sonoro si difende più che bene, proponendo un doppiaggio adeguato e delle OST energiche. Opening ed ending nella norma.
Il finale è la parte che sicuramente lascia più insoddisfatti, in quanto esso non conclude nulla, né dal punto di vista bellico né da quello sentimentale. L'ultima scena lascia presagire una seconda stagione, della quale per ora purtroppo non si sa nulla, e le cui probabilità di realizzazione sono molto basse. Nel caso non venisse prodotto un sequel, l'opera sarebbe, almeno dal mio punto di vista, incompiuta e inconcludente.
In conclusione, "Muv-Luv Alternative: Total Eclipse" è un prodotto decisamente interessante e meritevole. Un ottimo mix di azione e sentimentalismo, che riuscirà a catturarvi sin dalle prime puntate. Consigliata la visione nonostante il finale aperto.
Anno 1973. I BETA, forme di vita aliene non identificate, attaccano il pianeta Terra. Per contrastare la loro avanzata, il genere umano è stato costretto a progredire velocemente in campo tecnologico e militare, ed è anche per questo motivo che la situazione geopolitica del mondo è ben differente da quella che conosciamo. Per difendersi sono stati sviluppati dei mecha chiamati TSF (Tactical Surface Fighter), grazie ai quali è possibile avere la meglio sugli invasori.
Anno 1998. Yui Takamura è una giovane studentessa dell'accademia militare, quando la linea difensiva di Tokyo viene distrutta dagli alieni, e la città finisce nel caos.
Sin dalle prime puntate la storia è avvincente, coinvolgente e ricca di colpi di scena. La trama è solida e si sviluppa molto bene, la narrazione è fluida, e particolarmente apprezzato è il salto temporale iniziale, decisamente inaspettato.
I personaggi e le fazioni che vengono presentati sono moltissimi e, anche se inizialmente non sarà semplice ricordarli tutti e comprendere le loro posizioni politiche, alla fine la situazione risulterà ben chiara. I protagonisti principali godono di un'ottima caratterizzazione, e anche quelli secondari, per quanto poco analizzati visto il tempo a disposizione, risultano credibili e ben inseriti nel contesto. Con lo scorrere delle puntate si nota chiaramente una crescita e una maturazione a livello psicologico di ognuno di loro, in particolare di Yui, Yuuya e Cryska, che potremmo definire i protagonisti assoluti.
L'opera è principalmente d'azione, si dà spesso e volentieri priorità ai combattimenti e agli sviluppi della guerra, delle cospirazioni e dei tentativi di rivoluzione, ma non si dimentica, soprattutto nella seconda metà, di approfondire egregiamente i rapporti che intercorrono fra i protagonisti, andando anche a creare il più classico dei triangoli amorosi.
La razza umana è minacciata da una razza aliena sconosciuta, aggressiva ed estremamente pericolosa, tuttavia la minaccia più grande che viene narrata deriva dall'uomo stesso, insoddisfatto della propria condizione. Nonostante il grande pericolo le grandi nazioni sono sempre in lotta fra di loro per sviluppare l'arma definitiva, come per volersi imporre sulle altre, anche se in realtà combattono per la stessa causa e dalla stessa parte. La pace è solamente apparente, e questa è un'ottima dimostrazione di come l'uomo in quanto tale sia attirato dal potere e dal controllo, persino nel momento in cui la collaborazione dovrebbe essere più che scontata.
Tecnicamente è stato svolto un lavoro eccellente. Il comparto grafico è ottimo sotto ogni punto di vista, a partire dal variegato design dei personaggi sino a quello più complesso dei mecha. I combattimenti sono frenetici, si lasciano seguire piacevolmente, e sono ulteriormente arricchiti da effetti speciali e giochi di luce azzeccati. Le animazioni sono estremamente fluide e i fondali accuratamente dettagliati. Il comparto sonoro si difende più che bene, proponendo un doppiaggio adeguato e delle OST energiche. Opening ed ending nella norma.
Il finale è la parte che sicuramente lascia più insoddisfatti, in quanto esso non conclude nulla, né dal punto di vista bellico né da quello sentimentale. L'ultima scena lascia presagire una seconda stagione, della quale per ora purtroppo non si sa nulla, e le cui probabilità di realizzazione sono molto basse. Nel caso non venisse prodotto un sequel, l'opera sarebbe, almeno dal mio punto di vista, incompiuta e inconcludente.
In conclusione, "Muv-Luv Alternative: Total Eclipse" è un prodotto decisamente interessante e meritevole. Un ottimo mix di azione e sentimentalismo, che riuscirà a catturarvi sin dalle prime puntate. Consigliata la visione nonostante il finale aperto.
Alcune volte si giunge di fronte a un anime del tutto impreparati e totalmente all'oscuro di ciò che si vedrà; altre volte, però, si ha la fortuna di essere consigliati. Tuttavia, in entrambi i casi, bisogna fare attenzione a non rimanere condizionati da proprie convinzioni "a priori" (qui riprendo Kant, e mi scuso per tale paragone).
"Muv-Luv Alternative: Total Eclipse" appartiene al secondo caso, almeno per il sottoscritto. Ventiquattro episodi, più uno speciale con interviste allo staff, una storia ricca e molto interessante, che salta dal puro sentimentalismo al mecha. Una bella dose di splatter e il fascino della guerra del secolo scorso, con tanto di carri armati e bombardieri.
Ma meritava veramente? La risposta è semplice e univoca: sì. Meritava per il semplice fatto di aver saputo creare una trama originale e, allo stesso tempo, classica. Meritava per la pura bellezza dei personaggi e, soprattutto, per come sono stati in grado di rendere al meglio l'introspezione di ogni singolo protagonista, da quello primario alle piccole di figure di sfondo.
E dopo aver dato quest'appassionata introduzione, non posso che continuare narrando l'inizio, almeno, della vicenda. Un avvio interessante, che parte in una Tokyo degli anni '90, assalita da strani alieni divora-uomini. La protagonista è, almeno per ora, Yui Takamura; una ragazzina semplice e cordiale, appartenente a una famiglia antica, che ha come compito quello di proteggere l'imperatore. Si iscrive all'accademia per imparare a pilotare particolari robot, usati in guerra contro gli alieni. Conosce nuove amiche, apprende conoscenze utili e, altre, meno utili, ma comunque divertenti. Insomma, una normale vita scolastica... fino a che la guerra non arriva anche a Tokyo città. Mostri di enorme grandezza invadono le strade della capitale e l'esercito giapponese è costretto a far uscire anche le reclute. Una battaglia feroce attenderà le nostre timide protagoniste. Esplosioni, sparatorie e uccisioni. Poche si salveranno, ma Yui sarà tra queste.
Inaspettatamente, dopo la seconda puntata, avviene un salto temporale di tre anni. La situazione globale si è leggermente stabilizzata, ma la guerra imperversa ancora in molti Paesi del mondo. Molti luoghi sono ormai in possesso degli alieni, inutilizzabili. Ma l'Alaska regge ancora e, proprio qui, prende corpo un progetto speciale per la progettazione di nuovi robot. Vengono chiamati i piloti migliori di tutti il mondo e, tra questi, non può che esserci la stella dell'esercito americano (non ancora sceso in una vera e propria battaglia): Yuuia Bridges.
Yuuia, come si piò ben comprendere dal nome, è nippo-americano, ma per qualche strana ragione odia le sue origini giapponesi. Se la caverà in questa nuova avventura, soprattutto dopo aver scoperto che il tenente a cui è stato affidato altri non è che la nostra Yui Takamura?
Una considerazione fulminea: il salto temporale dopo le prime due puntate è stata una trovata veramente intrigante. Siamo stati spinti a pensare che la vera protagonista centrale sia Yui, e invece ecco un capovolgimento di fronte e la comparsa di Yuuia. Non che la prima scompaia del tutto, ma cade leggermente dalla prima posizione.
Passando all'analisi dei vari protagonisti, come già detto sopra, non posso che fare i complimenti alla regia per aver saputo dare a ognuno il giusto spazio. Per ognuno si accennano molte cose, ma, ancora più importante, gli viene dato un carattere definito e chiaro. Senza contare che, finalmente, c'è un italiano attraente in un anime giapponese... ed ecco lo spirito patriottico che emerge.
Tra tutti non posso che apprezzare la bella e sensuale Stella Bremer, o la taciturna Cryska, dell'esercito russo. Personalmente sono le due ragazze che ho apprezzato di più e, soprattutto per la seconda, si vede una crescita continua dai primi episodi fino agli ultimi. Non conosce l'amore, né lei né la sua piccola "sorellina" Inia; eppure, dopo aver conosciuto Yuuia, qualcosa si muove nel suo freddo cuore sovietico.
Stesso discorso per Yui, che, anzi, ha dovuto superare l'avversione del pilota americano verso l'isola asiatica. Una crescita progressiva che porterà alla quasi completa comprensione reciproca.
Un continuo miglioramento dei vari personaggi, dunque, che non restano bloccati alle loro condizioni originarie, ma si evolvono lentamente fino al raggiungimento del climax.
La grafica è piuttosto interessante, anche se non eccezionale. Forse non eccellerà, ma non delude nemmeno: colori né troppo vivaci né troppo cupi, e ambientazioni piuttosto realistiche. La precisione dei vari termini specifici è molto accurata e si cerca di fare estrema attenzione a non sfociare troppo nel fantascientifico. E' vero che ci sono maxi-robottoni che si sfidano tra loro e alieni divora-umani, tuttavia sono le uniche due eccezioni. Per il resto si opta per la guerra classica, con carri armati, raid aerei e via dicendo.
Un'opera originale, che non si ferma solo alla storia in sé, ma anche alla realizzazione dei protagonisti. Nonostante sia un anime harem, le fanciulle in questione non mostrano i soliti cliché tipici del genere. Si sviluppano in maniera autonoma ed estranea ai classici stereotipi.
"Muv-Luv Alternative: Total Eclipse" è un'opera veramente interessante, che consiglio a tutti coloro che apprezzano il mecha e non disdegnano una buona commedia sentimentale. Due elementi che, nonostante sembrino agli antipodi, in realtà si integrano in maniera eccezionale, se ben orchestrati.
L'unica cosa che rimpiango in questa serie è il finale un po' troppo affrettato. O meglio, la mancanza, per ora, di una seconda stagione. Ventiquattro episodi non bastano per portare effettivamente a compimento l'intera vicenda. La conclusione viene amministrata in maniera impeccabile, lasciando aperti possibili spiragli e dando, allo stesso tempo, un senso di momentanea conclusione. Eppure molte cose sono rimaste in sospeso, e i personaggi appaiono leggermente incompiuti. Si è aperto il cielo di fronte a loro, ma non possono spiccare il volo definitivamente.
Dunque non ci rimane che attendere, e attendere, e attendere ancora. Sperando di poter ammirare la conclusione di questa bellissima storia.
Voto finale: 8 e mezzo
"Muv-Luv Alternative: Total Eclipse" appartiene al secondo caso, almeno per il sottoscritto. Ventiquattro episodi, più uno speciale con interviste allo staff, una storia ricca e molto interessante, che salta dal puro sentimentalismo al mecha. Una bella dose di splatter e il fascino della guerra del secolo scorso, con tanto di carri armati e bombardieri.
Ma meritava veramente? La risposta è semplice e univoca: sì. Meritava per il semplice fatto di aver saputo creare una trama originale e, allo stesso tempo, classica. Meritava per la pura bellezza dei personaggi e, soprattutto, per come sono stati in grado di rendere al meglio l'introspezione di ogni singolo protagonista, da quello primario alle piccole di figure di sfondo.
E dopo aver dato quest'appassionata introduzione, non posso che continuare narrando l'inizio, almeno, della vicenda. Un avvio interessante, che parte in una Tokyo degli anni '90, assalita da strani alieni divora-uomini. La protagonista è, almeno per ora, Yui Takamura; una ragazzina semplice e cordiale, appartenente a una famiglia antica, che ha come compito quello di proteggere l'imperatore. Si iscrive all'accademia per imparare a pilotare particolari robot, usati in guerra contro gli alieni. Conosce nuove amiche, apprende conoscenze utili e, altre, meno utili, ma comunque divertenti. Insomma, una normale vita scolastica... fino a che la guerra non arriva anche a Tokyo città. Mostri di enorme grandezza invadono le strade della capitale e l'esercito giapponese è costretto a far uscire anche le reclute. Una battaglia feroce attenderà le nostre timide protagoniste. Esplosioni, sparatorie e uccisioni. Poche si salveranno, ma Yui sarà tra queste.
Inaspettatamente, dopo la seconda puntata, avviene un salto temporale di tre anni. La situazione globale si è leggermente stabilizzata, ma la guerra imperversa ancora in molti Paesi del mondo. Molti luoghi sono ormai in possesso degli alieni, inutilizzabili. Ma l'Alaska regge ancora e, proprio qui, prende corpo un progetto speciale per la progettazione di nuovi robot. Vengono chiamati i piloti migliori di tutti il mondo e, tra questi, non può che esserci la stella dell'esercito americano (non ancora sceso in una vera e propria battaglia): Yuuia Bridges.
Yuuia, come si piò ben comprendere dal nome, è nippo-americano, ma per qualche strana ragione odia le sue origini giapponesi. Se la caverà in questa nuova avventura, soprattutto dopo aver scoperto che il tenente a cui è stato affidato altri non è che la nostra Yui Takamura?
Una considerazione fulminea: il salto temporale dopo le prime due puntate è stata una trovata veramente intrigante. Siamo stati spinti a pensare che la vera protagonista centrale sia Yui, e invece ecco un capovolgimento di fronte e la comparsa di Yuuia. Non che la prima scompaia del tutto, ma cade leggermente dalla prima posizione.
Passando all'analisi dei vari protagonisti, come già detto sopra, non posso che fare i complimenti alla regia per aver saputo dare a ognuno il giusto spazio. Per ognuno si accennano molte cose, ma, ancora più importante, gli viene dato un carattere definito e chiaro. Senza contare che, finalmente, c'è un italiano attraente in un anime giapponese... ed ecco lo spirito patriottico che emerge.
Tra tutti non posso che apprezzare la bella e sensuale Stella Bremer, o la taciturna Cryska, dell'esercito russo. Personalmente sono le due ragazze che ho apprezzato di più e, soprattutto per la seconda, si vede una crescita continua dai primi episodi fino agli ultimi. Non conosce l'amore, né lei né la sua piccola "sorellina" Inia; eppure, dopo aver conosciuto Yuuia, qualcosa si muove nel suo freddo cuore sovietico.
Stesso discorso per Yui, che, anzi, ha dovuto superare l'avversione del pilota americano verso l'isola asiatica. Una crescita progressiva che porterà alla quasi completa comprensione reciproca.
Un continuo miglioramento dei vari personaggi, dunque, che non restano bloccati alle loro condizioni originarie, ma si evolvono lentamente fino al raggiungimento del climax.
La grafica è piuttosto interessante, anche se non eccezionale. Forse non eccellerà, ma non delude nemmeno: colori né troppo vivaci né troppo cupi, e ambientazioni piuttosto realistiche. La precisione dei vari termini specifici è molto accurata e si cerca di fare estrema attenzione a non sfociare troppo nel fantascientifico. E' vero che ci sono maxi-robottoni che si sfidano tra loro e alieni divora-umani, tuttavia sono le uniche due eccezioni. Per il resto si opta per la guerra classica, con carri armati, raid aerei e via dicendo.
Un'opera originale, che non si ferma solo alla storia in sé, ma anche alla realizzazione dei protagonisti. Nonostante sia un anime harem, le fanciulle in questione non mostrano i soliti cliché tipici del genere. Si sviluppano in maniera autonoma ed estranea ai classici stereotipi.
"Muv-Luv Alternative: Total Eclipse" è un'opera veramente interessante, che consiglio a tutti coloro che apprezzano il mecha e non disdegnano una buona commedia sentimentale. Due elementi che, nonostante sembrino agli antipodi, in realtà si integrano in maniera eccezionale, se ben orchestrati.
L'unica cosa che rimpiango in questa serie è il finale un po' troppo affrettato. O meglio, la mancanza, per ora, di una seconda stagione. Ventiquattro episodi non bastano per portare effettivamente a compimento l'intera vicenda. La conclusione viene amministrata in maniera impeccabile, lasciando aperti possibili spiragli e dando, allo stesso tempo, un senso di momentanea conclusione. Eppure molte cose sono rimaste in sospeso, e i personaggi appaiono leggermente incompiuti. Si è aperto il cielo di fronte a loro, ma non possono spiccare il volo definitivamente.
Dunque non ci rimane che attendere, e attendere, e attendere ancora. Sperando di poter ammirare la conclusione di questa bellissima storia.
Voto finale: 8 e mezzo
Total Eclipse è stata la mia prima recensione su un anime, ed è stata la mia prima recensione proprio perché mi stupì positivamente, obbligandomi (in senso buono) ad esprimere il mio apprezzamento. Ritengo opportuno aggiornare il tutto con una visione dell'opera (portata a compimento) più obiettiva ed imparziale.
Fondamentalmente posso confermare quanto scrissi in passato. Total Eclipse è proprio un gran bel titolo. Un'opera quasi perfetta che meriterebbe molta più considerazione di quanta ne abbia ricevuta finora in Italia.
Total Eclipse trae le sue origini dallo sconfinato universo di Muv Luv, una fortunata serie di visual novel dalle origini sentimentali, mutata poi nel genere mecha/fantascientifico. A sua volta Muv Luv trae le sue origini (ed alcuni personaggi) dalla visual novel Kimi ga Nozomu Eien (The eternity you desire), da cui ne è derivata un'ottima serie anime. Total Eclipse pare distaccarsi dalla serie di visual novel in quanto quasi tutti i personaggi (eccezion fatta per alcune comparse in stile "ester egg") sono differenti, le vicende narrate differiscono sia per ciò che riguarda l'arco temporale, sia per i luoghi. La serie però riprende parzialmente le sue origini da VN con l'evolversi della trama. Questo suo "ritorno alle origini" pare abbia sollevato le principali obiezioni dell'utenza. Di questo però ne riparlerò in seguito.
Trama: la trama non brilla per originalità, tuttavia è solida, ben strutturata e coinvolgente. Nell'anno 1967 (in piena guerra fredda) la corsa spaziale tra le superpotenze mondiali è un imperativo per assicurarsi l'egemonia sul pianeta terra. Proprio in quell'anno la razza umana viene a contatto con una forma di vita extraterrestre denominata B.E.T.A. (Beings of the Extra Terrestrial origin which is Adversary of human race) precedentemente identificata su Marte. I BETA si sono rivelati estremamente feroci ed ostili al genere umano, giungendo ad invadere la terra nel 1973. I progressi scientifici e gli equilibri geopolitici mondiali sono profondamente diversi dalla nostra linea temporale. Esiste l'Unione Sovietica, il Giappone Imperiale, l'Unione Africana, ecc.. e il mondo ha subìto una notevole evoluzione tecnologica tale da sviluppare efficaci strumenti di contromisura contro l'invasione dei BETA. I TSF (Tactical Surface Fghter), ossia dei mechs bipedi armati sono l'arma principale in possesso degli eserciti mondiali per contrastare la minaccia aliena. Nel 1997 ha inizio la storia di Total Eclipse. Yui Takamura, un tempo studentessa dell'accademia militare specializzata nell'addestramento di piloti di TSF risulterà l'unica sopravvissuta durante l'invasione BETA avvenuta a Tokyo nel 1998. Tre anni dopo sarà trasferita nella base americana del sito 18 situata nello Yukon (Alaska), dove farà conoscenza del pilota nippo-americano Yuuya Bridges e del Team Argos, una forza internazionale creata allo scopo di riunire i migliori piloti e le migliori tecnologie provenienti dalle nazioni partecipanti, affinché si sviluppino armi e TSF sempre più avanzati. Oltre al Team Argos sono presenti anche altri Team facenti provenienti da altre nazioni membro come parte di un più ampio progetto (il Progetto Prominence) guidato dalle Nazioni Unite, al fine creare un fronte unito anti BETA.
Grafica: il comparto sfiora l'eccellenza nonostante si siano rilevate alcune cadute di stile presenti in qualche episodio (talvolta le animazioni e i disegni risultano meno dettagliati) della serie TV. L'edizione blu Ray sembra aver posto rimedio a queste pecche. Il character design è molto bello (anche le tutine per i piloti che enfatizzano le forme maschili, ma soprattutto quelle femminili, sono graziose e dettagliate). Perfettamente appropriato per i personaggi, capace di enfatizzare le differenti origini dei personaggi (altezza, fisionomia, colore della pelle ecc…) pur concedendosi qualche licenza artistica sui personaggi di origine asiatica. Ottimo mecha design. I TSF sono veramente belli (tra l'altro i nomi delle rispettive categorie TSF sono veramente appropriati). Orribile (in senso buono) l'alien design. La brutalità dei BETA è messa in risalto dal loro aspetto grottesco ed inquietante. Animazioni ottime, capaci di enfatizzare i combattimenti e le scene più macabre. Meravigliosi gli effetti grafici delle armi (semplicemente fantastico il fucile sperimentale quando spara nell'episodio 9).
Sonoro: musiche appropriate e piacevoli, il violino enfatizza le scene di tensione e guerra. Ottime opening ed ending. Ottime OST che enfatizzano magistralmente le scene d'azione. Gran begli effetti sonori. Nota di merito per il doppiaggio che dona la giusta vitalità ai vari personaggi, forse i personaggi non giapponesi potevano avere un accento che enfatizzasse le loro origini straniere, ma per la fruibilità dell'anime non è un difetto.
Personaggi: si vede che la caratterizzazione dei personaggi è stata presa in grande considerazione in Total Eclipse. Ogni personaggio ha un passato ben descritto e strutturato. Nessun personaggio è stato trascurato. Perfino i personaggi più secondari danno il loro contributo alla trama, assumendo ruoli via via più importanti oppure morendo come si deve.
Sceneggiatura: nonostante la trama non primeggi per originalità, a migliorare ed esaltare l'intera opera ci pensa una sceneggiatura all'altezza. Non mancano i colpi di scena e le scene tragiche. La storia prosegue senza forzature in un crescendo d'interesse, svelando intrighi e cospirazioni celate da un'apparente collaborazione tra nazioni. È presente un moderato quantitativo di fan service, non penalizzante ai fini della fruibilità dell'opera. La componente sentimentale è con ogni probabilità la parte che ha sollevato i maggiori disappunti poiché l'evoluzione dei personaggi ha comportato la nascita di potenziali relazioni amorose. Total Eclipse ritrova qui le sue origini di visual novel poiché si sviluppa un harem in cui Yuuya Bridges ne è il responsabile inconsapevole. Personalmente non disprezzo a prescindere il genere harem, l'importante è che sia ben sviluppato, volendo però trovare il principale difetto di tutta la serie si può affermare che interi episodi focalizzati sull'harem/fan service potevano essere tranquillamente risparmiati, se non sostituiti con scene d'azione.
Finale: Total Eclipse lascia presagire serie future, con un finale aperto sia sul campo sentimentale, sia sulla battaglia contro i BETA. Ciononostante risulta ottimo, come a degna conclusione del primo arco narrativo, ove sono state gettate le fondamenta per sviluppi estremamente interessanti.
In sintesi: Total Eclipse è una serie più che meritevole che dona riflessioni interessanti allo spettatore. Sa fondere azione, tragedia, spietato realismo e sentimento, talvolta strappando anche qualche risata per via della simpatica goffaggine di alcuni personaggi in certe scene.
Si può parlare di capolavoro nonostante sia una serie priva del clamore riservato a serie ben più pubblicizzate dell'estate 2012? Direi di sì, nonostante le piccole pecche da me citate che sono costate un punto all'eccellenza.
Consigliato a tutti.
Fondamentalmente posso confermare quanto scrissi in passato. Total Eclipse è proprio un gran bel titolo. Un'opera quasi perfetta che meriterebbe molta più considerazione di quanta ne abbia ricevuta finora in Italia.
Total Eclipse trae le sue origini dallo sconfinato universo di Muv Luv, una fortunata serie di visual novel dalle origini sentimentali, mutata poi nel genere mecha/fantascientifico. A sua volta Muv Luv trae le sue origini (ed alcuni personaggi) dalla visual novel Kimi ga Nozomu Eien (The eternity you desire), da cui ne è derivata un'ottima serie anime. Total Eclipse pare distaccarsi dalla serie di visual novel in quanto quasi tutti i personaggi (eccezion fatta per alcune comparse in stile "ester egg") sono differenti, le vicende narrate differiscono sia per ciò che riguarda l'arco temporale, sia per i luoghi. La serie però riprende parzialmente le sue origini da VN con l'evolversi della trama. Questo suo "ritorno alle origini" pare abbia sollevato le principali obiezioni dell'utenza. Di questo però ne riparlerò in seguito.
Trama: la trama non brilla per originalità, tuttavia è solida, ben strutturata e coinvolgente. Nell'anno 1967 (in piena guerra fredda) la corsa spaziale tra le superpotenze mondiali è un imperativo per assicurarsi l'egemonia sul pianeta terra. Proprio in quell'anno la razza umana viene a contatto con una forma di vita extraterrestre denominata B.E.T.A. (Beings of the Extra Terrestrial origin which is Adversary of human race) precedentemente identificata su Marte. I BETA si sono rivelati estremamente feroci ed ostili al genere umano, giungendo ad invadere la terra nel 1973. I progressi scientifici e gli equilibri geopolitici mondiali sono profondamente diversi dalla nostra linea temporale. Esiste l'Unione Sovietica, il Giappone Imperiale, l'Unione Africana, ecc.. e il mondo ha subìto una notevole evoluzione tecnologica tale da sviluppare efficaci strumenti di contromisura contro l'invasione dei BETA. I TSF (Tactical Surface Fghter), ossia dei mechs bipedi armati sono l'arma principale in possesso degli eserciti mondiali per contrastare la minaccia aliena. Nel 1997 ha inizio la storia di Total Eclipse. Yui Takamura, un tempo studentessa dell'accademia militare specializzata nell'addestramento di piloti di TSF risulterà l'unica sopravvissuta durante l'invasione BETA avvenuta a Tokyo nel 1998. Tre anni dopo sarà trasferita nella base americana del sito 18 situata nello Yukon (Alaska), dove farà conoscenza del pilota nippo-americano Yuuya Bridges e del Team Argos, una forza internazionale creata allo scopo di riunire i migliori piloti e le migliori tecnologie provenienti dalle nazioni partecipanti, affinché si sviluppino armi e TSF sempre più avanzati. Oltre al Team Argos sono presenti anche altri Team facenti provenienti da altre nazioni membro come parte di un più ampio progetto (il Progetto Prominence) guidato dalle Nazioni Unite, al fine creare un fronte unito anti BETA.
Grafica: il comparto sfiora l'eccellenza nonostante si siano rilevate alcune cadute di stile presenti in qualche episodio (talvolta le animazioni e i disegni risultano meno dettagliati) della serie TV. L'edizione blu Ray sembra aver posto rimedio a queste pecche. Il character design è molto bello (anche le tutine per i piloti che enfatizzano le forme maschili, ma soprattutto quelle femminili, sono graziose e dettagliate). Perfettamente appropriato per i personaggi, capace di enfatizzare le differenti origini dei personaggi (altezza, fisionomia, colore della pelle ecc…) pur concedendosi qualche licenza artistica sui personaggi di origine asiatica. Ottimo mecha design. I TSF sono veramente belli (tra l'altro i nomi delle rispettive categorie TSF sono veramente appropriati). Orribile (in senso buono) l'alien design. La brutalità dei BETA è messa in risalto dal loro aspetto grottesco ed inquietante. Animazioni ottime, capaci di enfatizzare i combattimenti e le scene più macabre. Meravigliosi gli effetti grafici delle armi (semplicemente fantastico il fucile sperimentale quando spara nell'episodio 9).
Sonoro: musiche appropriate e piacevoli, il violino enfatizza le scene di tensione e guerra. Ottime opening ed ending. Ottime OST che enfatizzano magistralmente le scene d'azione. Gran begli effetti sonori. Nota di merito per il doppiaggio che dona la giusta vitalità ai vari personaggi, forse i personaggi non giapponesi potevano avere un accento che enfatizzasse le loro origini straniere, ma per la fruibilità dell'anime non è un difetto.
Personaggi: si vede che la caratterizzazione dei personaggi è stata presa in grande considerazione in Total Eclipse. Ogni personaggio ha un passato ben descritto e strutturato. Nessun personaggio è stato trascurato. Perfino i personaggi più secondari danno il loro contributo alla trama, assumendo ruoli via via più importanti oppure morendo come si deve.
Sceneggiatura: nonostante la trama non primeggi per originalità, a migliorare ed esaltare l'intera opera ci pensa una sceneggiatura all'altezza. Non mancano i colpi di scena e le scene tragiche. La storia prosegue senza forzature in un crescendo d'interesse, svelando intrighi e cospirazioni celate da un'apparente collaborazione tra nazioni. È presente un moderato quantitativo di fan service, non penalizzante ai fini della fruibilità dell'opera. La componente sentimentale è con ogni probabilità la parte che ha sollevato i maggiori disappunti poiché l'evoluzione dei personaggi ha comportato la nascita di potenziali relazioni amorose. Total Eclipse ritrova qui le sue origini di visual novel poiché si sviluppa un harem in cui Yuuya Bridges ne è il responsabile inconsapevole. Personalmente non disprezzo a prescindere il genere harem, l'importante è che sia ben sviluppato, volendo però trovare il principale difetto di tutta la serie si può affermare che interi episodi focalizzati sull'harem/fan service potevano essere tranquillamente risparmiati, se non sostituiti con scene d'azione.
Finale: Total Eclipse lascia presagire serie future, con un finale aperto sia sul campo sentimentale, sia sulla battaglia contro i BETA. Ciononostante risulta ottimo, come a degna conclusione del primo arco narrativo, ove sono state gettate le fondamenta per sviluppi estremamente interessanti.
In sintesi: Total Eclipse è una serie più che meritevole che dona riflessioni interessanti allo spettatore. Sa fondere azione, tragedia, spietato realismo e sentimento, talvolta strappando anche qualche risata per via della simpatica goffaggine di alcuni personaggi in certe scene.
Si può parlare di capolavoro nonostante sia una serie priva del clamore riservato a serie ben più pubblicizzate dell'estate 2012? Direi di sì, nonostante le piccole pecche da me citate che sono costate un punto all'eccellenza.
Consigliato a tutti.
"Se non puoi ottenere tutto, devi decidere cosa abbandonare."
"Chi ha creduto fino alla fine nelle proprie scelte e nel proprio potenziale ha trovato il sottile filo che guida verso il futuro."
"Muv Luv Alternative: Total Eclipse", anime mecha di 24 episodi iniziato nella stagione estiva 2012 e protrattosi fino alla recente stagione autunnale. Un prodotto a mio avviso buono nonostante abbia delle lacune sotto diversi aspetti, ma andiamo per ordine.
Storia
La storia è abbastanza avvincente, la terra è minacciata dall'avanzata dei Beta, delle pericolose forme di vita non ben identificate in grado di divorare gli esseri umani. Per far fronte a questa minaccia vengono sviluppati dei grandi robottoni (chiamati Senjutsuki) in grado di combattere i Beta ad armi pari. Seguiremo le vicende di Yuuya Bridges, giovane e promettente pilota nippo americano, e del suo gruppo di ricerca, capitanato dal tenente Takamura Yui, ragazza dal passato tormentato proprio per via dei beta (i primi episodi della serie sono dedicati a lei e faranno vedere come la vita del tenente sia stata segnata da questi esseri). Questo anime, però, non avrà solo azione mecha (che magari presentata continuativamente per 24 puntate poteva risultare noiosa), bensì saranno presenti anche siparietti comici, situazioni drammatiche, sentimentali e, purtroppo, harem. Quest'ultimo elemento ormai va di moda nei prodotti nipponici odierni, sembra quasi che debba comparire ovunque, ebbene, anche in "Muv Luv Alternative" è presente l'Harem. Nota a mio avviso di demerito perché in alcune situazioni fa cadere nella banalità il tutto, ed è un peccato.
Grafica
Sotto l'aspetto grafico "Muv Luv" è realizzato abbastanza bene, certo, non mancano alcuni fail, però non ne precludono la visione. Il chara-design mi piace molto, così come la scelta di non utilizzare colori troppo "sgargianti" tenendo tutto leggermente opaco.
Colonna Sonora
Grande punto di forza dell'anime, OST molto piacevoli da ascoltare e che rendono bene l'atmosfera, Opening & Ending veramente belle (soprattutto la 2° ending, notevole).
Fansub
Personalmente ho seguito sia la versione Freedom che quella Akuma, quest'ultima l'ho trovata più scorrevole rispetto all'altra, senza nulla toglier al buon lavoro fatto dai Freedom.
(non per fare pubblicità, ma è una cosa che ritengo importante) Gli Akuma, inoltre, hanno fatto un interessante approfondimento sui BETA in PDF, consiglio a tutti coloro che seguono la serie di leggerlo, lo trovate nel loro sito.
Considerazioni Finali
Una nota positiva è la caratterizzazione dei personaggi principali, soprattutto per quanto riguarda Yuuya Bridges, di cui noteremo sicuramente una certa maturazione nel corso della storia, tuttavia, sarebbe stato bello se gli autori si fossero concentrati maggiormente anche su Tarisa e gli altri membri del gruppo. La trama, come detto sopra, si è rivelata avvincente ma in diverse situazioni ha subito un drastico calo che abbassa decisamente il livello dell'opera (anche l'inserimento dell'harem ha contribuito). La parte finale dell'anime, ad esempio, non è stata realizzata bene quanto la situazione iniziale, i combattimenti sono meno accattivanti e tutto risulta essere abbastanza scontato. Non c'è una vera e propria conclusione, quindi, si potrebbe pensare ad una seconda stagione. Di certo se finisse così (senza ulteriori stagioni) ci sarebbero troppi interrogativi rimasti senza risposta (ad esempio: "come se la potrebbe cavare l'umanità contro i Beta…?").
Dunque, "Muv Luv Alternative" aveva delle ottime premesse, non mi sento totalmente appagato ma nemmeno deluso, direi che un 7 sia più che adatto, di certo sarebbe potuto essere un anime di livello superiore, ma così non è stato.
"Chi ha creduto fino alla fine nelle proprie scelte e nel proprio potenziale ha trovato il sottile filo che guida verso il futuro."
"Muv Luv Alternative: Total Eclipse", anime mecha di 24 episodi iniziato nella stagione estiva 2012 e protrattosi fino alla recente stagione autunnale. Un prodotto a mio avviso buono nonostante abbia delle lacune sotto diversi aspetti, ma andiamo per ordine.
Storia
La storia è abbastanza avvincente, la terra è minacciata dall'avanzata dei Beta, delle pericolose forme di vita non ben identificate in grado di divorare gli esseri umani. Per far fronte a questa minaccia vengono sviluppati dei grandi robottoni (chiamati Senjutsuki) in grado di combattere i Beta ad armi pari. Seguiremo le vicende di Yuuya Bridges, giovane e promettente pilota nippo americano, e del suo gruppo di ricerca, capitanato dal tenente Takamura Yui, ragazza dal passato tormentato proprio per via dei beta (i primi episodi della serie sono dedicati a lei e faranno vedere come la vita del tenente sia stata segnata da questi esseri). Questo anime, però, non avrà solo azione mecha (che magari presentata continuativamente per 24 puntate poteva risultare noiosa), bensì saranno presenti anche siparietti comici, situazioni drammatiche, sentimentali e, purtroppo, harem. Quest'ultimo elemento ormai va di moda nei prodotti nipponici odierni, sembra quasi che debba comparire ovunque, ebbene, anche in "Muv Luv Alternative" è presente l'Harem. Nota a mio avviso di demerito perché in alcune situazioni fa cadere nella banalità il tutto, ed è un peccato.
Grafica
Sotto l'aspetto grafico "Muv Luv" è realizzato abbastanza bene, certo, non mancano alcuni fail, però non ne precludono la visione. Il chara-design mi piace molto, così come la scelta di non utilizzare colori troppo "sgargianti" tenendo tutto leggermente opaco.
Colonna Sonora
Grande punto di forza dell'anime, OST molto piacevoli da ascoltare e che rendono bene l'atmosfera, Opening & Ending veramente belle (soprattutto la 2° ending, notevole).
Fansub
Personalmente ho seguito sia la versione Freedom che quella Akuma, quest'ultima l'ho trovata più scorrevole rispetto all'altra, senza nulla toglier al buon lavoro fatto dai Freedom.
(non per fare pubblicità, ma è una cosa che ritengo importante) Gli Akuma, inoltre, hanno fatto un interessante approfondimento sui BETA in PDF, consiglio a tutti coloro che seguono la serie di leggerlo, lo trovate nel loro sito.
Considerazioni Finali
Una nota positiva è la caratterizzazione dei personaggi principali, soprattutto per quanto riguarda Yuuya Bridges, di cui noteremo sicuramente una certa maturazione nel corso della storia, tuttavia, sarebbe stato bello se gli autori si fossero concentrati maggiormente anche su Tarisa e gli altri membri del gruppo. La trama, come detto sopra, si è rivelata avvincente ma in diverse situazioni ha subito un drastico calo che abbassa decisamente il livello dell'opera (anche l'inserimento dell'harem ha contribuito). La parte finale dell'anime, ad esempio, non è stata realizzata bene quanto la situazione iniziale, i combattimenti sono meno accattivanti e tutto risulta essere abbastanza scontato. Non c'è una vera e propria conclusione, quindi, si potrebbe pensare ad una seconda stagione. Di certo se finisse così (senza ulteriori stagioni) ci sarebbero troppi interrogativi rimasti senza risposta (ad esempio: "come se la potrebbe cavare l'umanità contro i Beta…?").
Dunque, "Muv Luv Alternative" aveva delle ottime premesse, non mi sento totalmente appagato ma nemmeno deluso, direi che un 7 sia più che adatto, di certo sarebbe potuto essere un anime di livello superiore, ma così non è stato.
"Muv Luv" è un anime segnato da alti (i primi 16 episodi circa) e bassi, da Fossa delle Marianne per intenderci (gli ultimi episodi).
Procediamo con ordine: i disegni sono piacevoli, il chara design è anch'esso buono, le musiche sono da 10 e lode, le opening e le ending sono forse tra le migliori che abbia mai ascoltato e letto. La trama è ottima nei primi episodi, ma decade inesorabilmente nella seconda parte. Peccato perché era un anime che prometteva davvero bene. Pare che la storia, tra Beta, sbudellamenti e cose varie, fosse solo un piacevole contorno alla trama vera e propria, incentrata sui personaggi, che gira vorticosamente intorno al nostro amato/odiato Yuuya, psicologicamente turbato dalla sua origine nippo-americana, ma deciso a tutto pur di compiere la sua missione: un personaggio gradevole, caratterizzato bene. Il tenente Takamura è una giovane donna giapponese, di cui nei primi episodi (dedicati totalmente a lei) scorgeremo il passato tragico e segnato da profonde cicatrici, anche se in un mondo invaso e quasi totalmente distrutto da alieni, sono veramente pochi a non aver subito perdite. Le Gemelle scarlatte (o duo scarlatto), sono due giovani donne molto legate tra loro. E poi c'è un gruppo molto ben assortito che vi farà sorridere e piangere non poche volte.
Le gag in questo anime non mancano, tanto meno i momenti tragici, peccato però per alcune falle della storia, dovute al venirsi a creare di situazioni inverosimili, che lasciano lo spettatore basito (non in senso positivo), tra cui il nascere di un harem, che a mio parere ha rovinato parte dell'anime spostando la concentrazione dagli scontri alla rivalità amorosa tra le protagoniste; lotte interne dovute a credenze, appartenenza, ceto o religione diversa.
I Beta sono spettacolari alieni dall'aspetto bestiale, che danno allo spettatore non pochi brividi di ribrezzo, sopratutto perché consci del fatto che, in quanto umani, siamo gustosi bocconcini per loro. Le scene dove si combatte contro i Beta sono quelle meglio realizzate, sia a livello scenico, sia a livello di emozioni e suspense.
Che altro dire, non boccio quest'anime perché i primi episodi mi hanno fatto emozionare davvero tanto, con quel giusto apporto di tragedia, splatter, combattimenti e drammaticità. Non ho disprezzato particolarmente le prime avvisaglie della nascita di alcuni amori, ma il totale cambiamento di trama non mi è piaciuto. Peccato per la mancanza di momenti epici, a parte pochi sprazzi, e per il quasi non-finale, da cui forse la "speranza" di un proseguo. Quindi si tratta di un anime a cui avrei dato 9 a occhi chiusi ma che si è trasformato in un anime da 7.
Procediamo con ordine: i disegni sono piacevoli, il chara design è anch'esso buono, le musiche sono da 10 e lode, le opening e le ending sono forse tra le migliori che abbia mai ascoltato e letto. La trama è ottima nei primi episodi, ma decade inesorabilmente nella seconda parte. Peccato perché era un anime che prometteva davvero bene. Pare che la storia, tra Beta, sbudellamenti e cose varie, fosse solo un piacevole contorno alla trama vera e propria, incentrata sui personaggi, che gira vorticosamente intorno al nostro amato/odiato Yuuya, psicologicamente turbato dalla sua origine nippo-americana, ma deciso a tutto pur di compiere la sua missione: un personaggio gradevole, caratterizzato bene. Il tenente Takamura è una giovane donna giapponese, di cui nei primi episodi (dedicati totalmente a lei) scorgeremo il passato tragico e segnato da profonde cicatrici, anche se in un mondo invaso e quasi totalmente distrutto da alieni, sono veramente pochi a non aver subito perdite. Le Gemelle scarlatte (o duo scarlatto), sono due giovani donne molto legate tra loro. E poi c'è un gruppo molto ben assortito che vi farà sorridere e piangere non poche volte.
Le gag in questo anime non mancano, tanto meno i momenti tragici, peccato però per alcune falle della storia, dovute al venirsi a creare di situazioni inverosimili, che lasciano lo spettatore basito (non in senso positivo), tra cui il nascere di un harem, che a mio parere ha rovinato parte dell'anime spostando la concentrazione dagli scontri alla rivalità amorosa tra le protagoniste; lotte interne dovute a credenze, appartenenza, ceto o religione diversa.
I Beta sono spettacolari alieni dall'aspetto bestiale, che danno allo spettatore non pochi brividi di ribrezzo, sopratutto perché consci del fatto che, in quanto umani, siamo gustosi bocconcini per loro. Le scene dove si combatte contro i Beta sono quelle meglio realizzate, sia a livello scenico, sia a livello di emozioni e suspense.
Che altro dire, non boccio quest'anime perché i primi episodi mi hanno fatto emozionare davvero tanto, con quel giusto apporto di tragedia, splatter, combattimenti e drammaticità. Non ho disprezzato particolarmente le prime avvisaglie della nascita di alcuni amori, ma il totale cambiamento di trama non mi è piaciuto. Peccato per la mancanza di momenti epici, a parte pochi sprazzi, e per il quasi non-finale, da cui forse la "speranza" di un proseguo. Quindi si tratta di un anime a cui avrei dato 9 a occhi chiusi ma che si è trasformato in un anime da 7.
"Muv-Luv" è una mezza delusione, nonostante avesse dei punti di forza validi. Vediamo subito quali sono:
Trama: nonostante sia un po' inflazionata, è molto interessante e variegata nelle situazioni che si presenteranno (invasione aliena, spionaggio, storia del personaggio principale). Le diverse vicende si incastrano alternandosi abbastanza bene, così facendo la varietà non manca ed è difficile stufarsi. In particolare l'alternanza del registro (serio, più comico, sentimentale) è uno dei punti di forza maggiori.
Il protagonista principale: Yuya ha un'ottima caratterizzazione psicologica. In più durante lo svolgimento della trama si evolve e matura, non rimanendo staticamente uguale a sé stesso come capita in altri titoli.
Il problema viene adesso, vediamo le (ahimè) numerose debolezze:
I buchi nella trama: per quanto valida, non viene sviluppata bene. Vengono introdotte situazioni e poi mollate lì, a metà. A volte alcune puntate sembrano messe a mo di "filler", ovvero senza una vera utilità ai fini del racconto ma solo per riempire un vuoto. In questo senso la varietà è un valore aggiunto solo se ogni elemento viene sviluppato bene e viene reso omogeneo alla trama. Non è questo il caso, almeno per quanto riguarda il primo punto.
Gli altri personaggi: vengono relegati al ruolo di semi-comparse, dopo poche puntate. Yui e Criska (le due co-protagoniste) sfuggono (parzialmente) a questa logica, in quanto la loro caratterizzazione è tutto sommato sufficiente.
Finale <b>ATTENZIONE! SPOILER!</b>: praticamente non finisce. Yui parte ma promette che torna, dichiarando a Criska che sono rivali d'amore. Stop. Senza una seconda stagione (abbastanza improbabile) è un finale pessimo, in quanto lascia tutto in sospeso, dall'invasione aliena alla parte romantica.<b>FINE SPOILER</b>
Animazioni: nonostante i primi episodi siano di buon livello, man mano che si raggiunge il blocco centrale della serie la qualità scade notevolmente, salvo riprendersi sul finale. In media sono appena sotto la sufficienza e, vedendo il livello delle alternative non mi pare abbastanza.
Tirando le somme, lo consiglierei? Beh, nì. Da guardare solo se proprio vi piace il genere e non sapete cosa scegliere. Occasione sprecata!
Trama: nonostante sia un po' inflazionata, è molto interessante e variegata nelle situazioni che si presenteranno (invasione aliena, spionaggio, storia del personaggio principale). Le diverse vicende si incastrano alternandosi abbastanza bene, così facendo la varietà non manca ed è difficile stufarsi. In particolare l'alternanza del registro (serio, più comico, sentimentale) è uno dei punti di forza maggiori.
Il protagonista principale: Yuya ha un'ottima caratterizzazione psicologica. In più durante lo svolgimento della trama si evolve e matura, non rimanendo staticamente uguale a sé stesso come capita in altri titoli.
Il problema viene adesso, vediamo le (ahimè) numerose debolezze:
I buchi nella trama: per quanto valida, non viene sviluppata bene. Vengono introdotte situazioni e poi mollate lì, a metà. A volte alcune puntate sembrano messe a mo di "filler", ovvero senza una vera utilità ai fini del racconto ma solo per riempire un vuoto. In questo senso la varietà è un valore aggiunto solo se ogni elemento viene sviluppato bene e viene reso omogeneo alla trama. Non è questo il caso, almeno per quanto riguarda il primo punto.
Gli altri personaggi: vengono relegati al ruolo di semi-comparse, dopo poche puntate. Yui e Criska (le due co-protagoniste) sfuggono (parzialmente) a questa logica, in quanto la loro caratterizzazione è tutto sommato sufficiente.
Finale <b>ATTENZIONE! SPOILER!</b>: praticamente non finisce. Yui parte ma promette che torna, dichiarando a Criska che sono rivali d'amore. Stop. Senza una seconda stagione (abbastanza improbabile) è un finale pessimo, in quanto lascia tutto in sospeso, dall'invasione aliena alla parte romantica.<b>FINE SPOILER</b>
Animazioni: nonostante i primi episodi siano di buon livello, man mano che si raggiunge il blocco centrale della serie la qualità scade notevolmente, salvo riprendersi sul finale. In media sono appena sotto la sufficienza e, vedendo il livello delle alternative non mi pare abbastanza.
Tirando le somme, lo consiglierei? Beh, nì. Da guardare solo se proprio vi piace il genere e non sapete cosa scegliere. Occasione sprecata!