Punta al Top! 2 Diebuster
Nel 2004 cade il ventennale della fondazione dello studio Gainax, nato nel 1984 col nome di Daicon Film e cambiato appena un anno dopo con quello che tuttora porta; per festeggiare l'avvenimento, si decide di tornare al passato, di guardare alla prima serie a episodi realizzata dalla Gainax e diretta da quell'Hideaki Anno che avrebbe conseguito fama mondiale con Neon Genesis Evangelion, ossia Punta al Top! Gunbuster. In verità la storia di Noriko e Kazumi, della lotta dell'umanità contro invasori alieni insettoidi, del mecha colossale dalle braccia conserte e la posa badass non aveva bisogno di un sequel, ma si decide lo stesso di realizzare una storia ambientata migliaia di anni dopo la prima, spingendo il pedale dell'acceleratore su tamarragine, demenzialità ed esagerazioni. Nasce così Punta al Top 2! Diebuster, per la regia di Kazuya Tsurumaki (già visto alla regia della parte finale di Le situazioni di Lui & Lei, della prima metà di The End of Evangelion e della serie OAV FLCL) e il character design di Yoshiyuki Sadamoto.
La storia si ambienta, come già detto, in un lontano futuro, in cui l'umanità ha colonizzato interamente il sistema solare, ma non si è spinta oltre a causa dell'esistenza di mostri spaziali; contro la loro minaccia, l'agenzia Fraternity ha costituito un corpo di giovani piloti capaci di pilotare le Buster Machines, i cosiddetti Topless (chiara l'allusione sia al titolo sia al fatto che la protagonista ancora una volta finisce con le tette al vento fin dal primo episodio). La protagonista in questo caso è Nono, ragazza marziana che desidera diventare una Topless e pilotare una Buster Machine, perché vive nella totale venerazione di Noriko (l'eroina della prima serie), da lei chiamata Nonoriri; quando conosce Lal'c, una Topless che pilota la Buster Machine Dieux-Neuf, stringe subito amicizia con lei e vi vede un modello da seguire, instaurando lo stesso tipo di rapporto che c'era fra Noriko e Kazumi nella prima serie. Tuttavia Nono pare priva di qualsiasi attitudine come Topless e questo la porterà a cercare in tutti i modi di realizzare il suo sogno, fino a scoprire un'incredibile verità sulla propria natura…
Siamo dunque di fronte a un degno sequel di quel Punta al Top! Gunbuster che, pur non essendo un capolavoro e pur con tutte le sue ingenuità, si dimostrava un ottimo titolo mecha e un eccellente esordio per un grande regista quale Hideaki Anno? Niente affatto! Si nota fin da subito il divario che separa le due serie: Gunbuster era un'alternanza di momenti leggeri e altri (molto) drammatici, che mostrava un'umanità minacciata dall'annichilimento totale e disposta, pur di sopravvivere, a distruggere interi pianeti (come Giove, ridotto a nucleo di una bomba scagliata nel buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea) e in cui si compiva la maturazione psicologica (in verità tra forzature e ingenuità di una comunque buona sceneggiatura) delle due protagonisti; Diebuster, invece, è una continua farsa, demenziale per buona parte della serie e poi di colpo seria e drammatica nel finale, sorretta da una sceneggiatura confusionaria, sconclusionata, indigesta a meno che non si guardi solo al lato tecnico e quindi all'orgia registica di colori, animazioni, mazzate e tamarrate messa su da Tsurumaki, che non solo è ben riuscita e mozza il fiato, ma anticipa quello che sarà Sfondamento dei cieli Gurren Lagann. E Gurren Lagann sembra anticipato anche dalle proporzioni sempre più grandi dei combattimenti e dei mecha, capaci di diventare grandi quanto la Terra o di distruggere buchi neri; ma in verità già l'Ideon tagliava in due i pianeti e creava buchi neri, già lo Shin Getter Robot col suo Tomahawk di pura energia tranciava di netto i satelliti galileiani di Giove, sicchè Diebuster si colloca come ennesimo anello di congiunzione fra questi titoli (a cui bisognerebbe aggiungere anche Gunbuster per i motivi spiegati sopra) e l'ultimo grande lavoro di casa Gainax.
Anche la caratterizzazione dei personaggi risulta indigesta, fra una protagonista irritante (per motivi diametralmente opposti a quelli di Nonoriri), una co-protagonista che sembra la copia mal fatta di Rei Ayanami, l'ennesima incarnazione di Jung-Asuka e una costellazione di personaggi secondari insulsi o, se va bene, a malapena abbozzati. Anche il character design, opera di Sadamoto, è distante parecchio dalla bellezza cui ci aveva abituato in Nadia ed Evangelion, per non parlare degli anni luce (per rimanere in tema fantascientifico) che lo separano da quello più maturo, "serio" e fascinoso, di Haruhiko Mikimoto, che aveva costituito uno degli elementi di maggior fascino di Gunbuster.
Qualcosa di buono, però, Diebuster ce l'ha. Oltre al merito di aver "anticipato" quello che poi sarà l'ultimo grande successo qualitativo e commerciale di casa Gainax, ossia Sfondamento dei cieli Gurren Lagann, il sequel di Gunbuster offre una chiave di lettura dell'organizzazione dei Topless da non sottovalutare: i piloti delle Buster Machines sono tutti adolescenti, ragazzi, e difatti la loro crescita si configura anche come perdita di quell'appartenenza al mondo dei Topless che tanto amano; la loro è una paura di crescere e di perdere la loro adolescenza. Ovviamente questa chiave di lettura "seria", fra l'altro poco sviluppata, non nobilita l'intera opera, né lo fa il magnifico finale che si ricollega direttamente a Gunbuster. In ogni caso, la visione di Diebuster potrebbe far piacere a chi ha già amato Sfondamento dei cieli Gurren Lagann e voglia assistere a qualcosa di simile, benché su una scala minore (sia in termini di esagerazioni sia di durata), mentre chi ha apprezzato Gunbuster e le sue atmosfere quasi sicuramente lo odierà o comunque lo riterrà non all'altezza del predecessore.
La storia si ambienta, come già detto, in un lontano futuro, in cui l'umanità ha colonizzato interamente il sistema solare, ma non si è spinta oltre a causa dell'esistenza di mostri spaziali; contro la loro minaccia, l'agenzia Fraternity ha costituito un corpo di giovani piloti capaci di pilotare le Buster Machines, i cosiddetti Topless (chiara l'allusione sia al titolo sia al fatto che la protagonista ancora una volta finisce con le tette al vento fin dal primo episodio). La protagonista in questo caso è Nono, ragazza marziana che desidera diventare una Topless e pilotare una Buster Machine, perché vive nella totale venerazione di Noriko (l'eroina della prima serie), da lei chiamata Nonoriri; quando conosce Lal'c, una Topless che pilota la Buster Machine Dieux-Neuf, stringe subito amicizia con lei e vi vede un modello da seguire, instaurando lo stesso tipo di rapporto che c'era fra Noriko e Kazumi nella prima serie. Tuttavia Nono pare priva di qualsiasi attitudine come Topless e questo la porterà a cercare in tutti i modi di realizzare il suo sogno, fino a scoprire un'incredibile verità sulla propria natura…
Siamo dunque di fronte a un degno sequel di quel Punta al Top! Gunbuster che, pur non essendo un capolavoro e pur con tutte le sue ingenuità, si dimostrava un ottimo titolo mecha e un eccellente esordio per un grande regista quale Hideaki Anno? Niente affatto! Si nota fin da subito il divario che separa le due serie: Gunbuster era un'alternanza di momenti leggeri e altri (molto) drammatici, che mostrava un'umanità minacciata dall'annichilimento totale e disposta, pur di sopravvivere, a distruggere interi pianeti (come Giove, ridotto a nucleo di una bomba scagliata nel buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea) e in cui si compiva la maturazione psicologica (in verità tra forzature e ingenuità di una comunque buona sceneggiatura) delle due protagonisti; Diebuster, invece, è una continua farsa, demenziale per buona parte della serie e poi di colpo seria e drammatica nel finale, sorretta da una sceneggiatura confusionaria, sconclusionata, indigesta a meno che non si guardi solo al lato tecnico e quindi all'orgia registica di colori, animazioni, mazzate e tamarrate messa su da Tsurumaki, che non solo è ben riuscita e mozza il fiato, ma anticipa quello che sarà Sfondamento dei cieli Gurren Lagann. E Gurren Lagann sembra anticipato anche dalle proporzioni sempre più grandi dei combattimenti e dei mecha, capaci di diventare grandi quanto la Terra o di distruggere buchi neri; ma in verità già l'Ideon tagliava in due i pianeti e creava buchi neri, già lo Shin Getter Robot col suo Tomahawk di pura energia tranciava di netto i satelliti galileiani di Giove, sicchè Diebuster si colloca come ennesimo anello di congiunzione fra questi titoli (a cui bisognerebbe aggiungere anche Gunbuster per i motivi spiegati sopra) e l'ultimo grande lavoro di casa Gainax.
Anche la caratterizzazione dei personaggi risulta indigesta, fra una protagonista irritante (per motivi diametralmente opposti a quelli di Nonoriri), una co-protagonista che sembra la copia mal fatta di Rei Ayanami, l'ennesima incarnazione di Jung-Asuka e una costellazione di personaggi secondari insulsi o, se va bene, a malapena abbozzati. Anche il character design, opera di Sadamoto, è distante parecchio dalla bellezza cui ci aveva abituato in Nadia ed Evangelion, per non parlare degli anni luce (per rimanere in tema fantascientifico) che lo separano da quello più maturo, "serio" e fascinoso, di Haruhiko Mikimoto, che aveva costituito uno degli elementi di maggior fascino di Gunbuster.
Qualcosa di buono, però, Diebuster ce l'ha. Oltre al merito di aver "anticipato" quello che poi sarà l'ultimo grande successo qualitativo e commerciale di casa Gainax, ossia Sfondamento dei cieli Gurren Lagann, il sequel di Gunbuster offre una chiave di lettura dell'organizzazione dei Topless da non sottovalutare: i piloti delle Buster Machines sono tutti adolescenti, ragazzi, e difatti la loro crescita si configura anche come perdita di quell'appartenenza al mondo dei Topless che tanto amano; la loro è una paura di crescere e di perdere la loro adolescenza. Ovviamente questa chiave di lettura "seria", fra l'altro poco sviluppata, non nobilita l'intera opera, né lo fa il magnifico finale che si ricollega direttamente a Gunbuster. In ogni caso, la visione di Diebuster potrebbe far piacere a chi ha già amato Sfondamento dei cieli Gurren Lagann e voglia assistere a qualcosa di simile, benché su una scala minore (sia in termini di esagerazioni sia di durata), mentre chi ha apprezzato Gunbuster e le sue atmosfere quasi sicuramente lo odierà o comunque lo riterrà non all'altezza del predecessore.
Premessa: prima di guardare "Diebuster" consiglio a tutti di guardare "Gunbuster", perché sennò rischiate di non capire alcuni elementi dell'anime.
Nell'anno 2000 la GAINAX produce l'anime che probabilmente sarà il segno della fine della sua epoca d'oro: "FLCL". Dopo di esso produce le due serie TV di Mahoromatic, e da lì si avvia a un periodo di crisi in cui sfornerà prodotti a malapena sufficienti e di bassa qualità, al contrario degli anni passati. Passano diversi anni e nel 2004 compie 20 anni dalla sua fondazione. Lo studio decide così di "ripescare" uno dei suoi primi successi, "Gunbuster", e crearne così una sorta di sequel: nasce così la serie OAV di 6 episodi "Punta al Top 2! Diebuster!".
Per l'occasione viene riunito lo staff di "FLCL": la regia è affidata a Kazuya Tsurumaki (alias "l'allievo di Hideaki Anno"), la sceneggiatura a Yoji Enokido ("La Rivoluzione di Utena" e alcuni episodi di "Neon Genesis Evangelion"), il character design a Yoshiyuki Sadamoto ("Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra" e "Neon Genesis Evangelion"), la supervisione del tutto a Hideaki Anno, regista del colossale "Neon Genesis Evangelion" e, appunto, di "Punta al Top! Gunbuster" (motivo per cui probabilmente gli è stata affidata la supervisione del progetto) e le musiche sono di Kohei Tanaka, lo stesso compositore della colonna sonora di "Gunbuster".
Dopo aver speso tante parole sullo staff dell'anime e su un po' di storia dello studio GAINAX, passiamo ad analizzare - finalmente! - l'anime.
Sicuramente i primi due episodi non si fanno notare per memorabilità e possono anche sembrare un po' banali: il primo non è altro che un'introduzione alle due protagoniste, Nono e Lal'c, e alla storia, mentre il secondo non so se definirlo una leggera introduzione ai personaggi secondari o un'accozzaglia di fanservice e basta - ci sono fin troppe riprese delle mutandine di Nono, che a me sono sembrate nauseanti. Ma, come avranno già detto molti, la vera storia comincia dal terzo episodio: già qualcosa comincia a muoversi nella storia e vi assicuro che non potrete più fare a meno di guardare l'OAV successivo per sapere a tutti i costi cosa succederà in esso - guarda caso io, l'anime, l'ho finito in un giorno. Quindi negli episodi successivi vi ritroverete ad abbandonare i toni leggeri e quasi da commedia demenziale dei primi episodi (un po' come accade in "Gunbuster") trovandovi di fronte a un anime dai toni un po' più seri che si incentra soprattutto su Nono e sul suo sogno di diventare a tutti i costi un Topless, citando in continuazione l'antecedente "Gunbuster" per via del rapporto tra Nono e Lal'c molto simile a quello tra Noriko e Kazumi (le protagoniste) e la misteriosa Nonoriri, che Nono cita in continuazione e la cui natura verrà svelata solo alla conclusione.
Molti si sono lamentati che l'anime è molto esagerato: questo è normale se durante la visione si pensa che il tutto sia ambientato nel solito futuro prossimo, cosa che non è! L'anime è ambientato in un'epoca lontanissima dalla nostra, in cui l'uomo ha conquistato l'intera Via Lattea e solo alla fine verrà chiarita finalmente l'epoca in cui è ambientato, quindi state attenti a questi dettagli, perché sennò, quando guarderete alcune scene direte "Wtf?" se non avete bene in mente l'epoca esatta, ragion per cui probabilmente quelli della GAINAX si sono presi tanta libertà su alcune scene in cui si esagera la potenza delle macchine create dall'uomo, a indicare l'incredibile sviluppo scientifico e tecnologico che probabilmente è cresciuto in quei lunghi anni.
Quello che Tsurumaki & Co. hanno tentato di fare in questo lavoro, inoltre, è quello di mischiare lo stile "GAINAX classico", con fantascienza e introspezioni psicologiche dei personaggi, e "GAINAX moderno", con fanservice, azione frenetica e commedia demenziale: si trattava di una mossa azzardata, ma Kazuya Tsurumaki è riuscito a fare il mix alla grande. Quindi vedremo sia introspezioni psicologiche alla "Neon Genesis Evangelion" sia gag demenziali alla "Abenobashi".
Inoltre, come "Gunbuster" per "Evangelion", anche "Diebuster" è stato il prototipo di un altro futuro prodotto di successo della GAINAX: "Gurren Lagann". Infatti questi condivide con "Diebuster" l'azione frenetica, lo stile delle gag demenziali e il fatto che i protagonisti delle due opere inseguano il loro sogno con tutte le loro forze.
Finita l'analisi della narrazione, passiamo ora a quello che è il punto forte dell'anime: il reparto tecnico. Fin da subito si notano animazioni di altissima qualità, capaci di tener testa a quelle di un film d'animazione (ovviamente di livello più alto), con colori molto vivaci e un buon uso di CGI che non guasta mai la vista. Sopra ho citato giusto parte dello staff che ha contribuito all'anime e fra gli altri, in ambito tecnico, spicca come character designer Yoshiyuki Sadamoto, artista che si è fatto le ossa principalmente in casa GAINAX partecipando a titoli come "Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra", "Le Ali di Honneamise" e, fra tutti, "Neon Genesis Evangelion"; il character ci delizia ancora una volta con un character design semplice ma molto efficace, facendo innamorare lo spettatore dei personaggi anche grazie a esso. Sulla colonna sonora quasi nulla da dire, si tratta solo di una versione remixata della vecchia colonna sonora di "Gunbuster", composta dallo stesso Kohei Tanaka.
Quindi, nel complesso: "Diebuster" non è un capolavoro, però è un prodotto sopra la media che fa il suo dovere, inoltre vanta un reparto tecnico eccellente affiancato a un buon character design e a una sceneggiatura parecchio solida. Il mio voto è 8, però è da prendere come un 7,5, poiché i primi due episodi non sono certo una visione di alta qualità in confronto ai restanti episodi.
Nell'anno 2000 la GAINAX produce l'anime che probabilmente sarà il segno della fine della sua epoca d'oro: "FLCL". Dopo di esso produce le due serie TV di Mahoromatic, e da lì si avvia a un periodo di crisi in cui sfornerà prodotti a malapena sufficienti e di bassa qualità, al contrario degli anni passati. Passano diversi anni e nel 2004 compie 20 anni dalla sua fondazione. Lo studio decide così di "ripescare" uno dei suoi primi successi, "Gunbuster", e crearne così una sorta di sequel: nasce così la serie OAV di 6 episodi "Punta al Top 2! Diebuster!".
Per l'occasione viene riunito lo staff di "FLCL": la regia è affidata a Kazuya Tsurumaki (alias "l'allievo di Hideaki Anno"), la sceneggiatura a Yoji Enokido ("La Rivoluzione di Utena" e alcuni episodi di "Neon Genesis Evangelion"), il character design a Yoshiyuki Sadamoto ("Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra" e "Neon Genesis Evangelion"), la supervisione del tutto a Hideaki Anno, regista del colossale "Neon Genesis Evangelion" e, appunto, di "Punta al Top! Gunbuster" (motivo per cui probabilmente gli è stata affidata la supervisione del progetto) e le musiche sono di Kohei Tanaka, lo stesso compositore della colonna sonora di "Gunbuster".
Dopo aver speso tante parole sullo staff dell'anime e su un po' di storia dello studio GAINAX, passiamo ad analizzare - finalmente! - l'anime.
Sicuramente i primi due episodi non si fanno notare per memorabilità e possono anche sembrare un po' banali: il primo non è altro che un'introduzione alle due protagoniste, Nono e Lal'c, e alla storia, mentre il secondo non so se definirlo una leggera introduzione ai personaggi secondari o un'accozzaglia di fanservice e basta - ci sono fin troppe riprese delle mutandine di Nono, che a me sono sembrate nauseanti. Ma, come avranno già detto molti, la vera storia comincia dal terzo episodio: già qualcosa comincia a muoversi nella storia e vi assicuro che non potrete più fare a meno di guardare l'OAV successivo per sapere a tutti i costi cosa succederà in esso - guarda caso io, l'anime, l'ho finito in un giorno. Quindi negli episodi successivi vi ritroverete ad abbandonare i toni leggeri e quasi da commedia demenziale dei primi episodi (un po' come accade in "Gunbuster") trovandovi di fronte a un anime dai toni un po' più seri che si incentra soprattutto su Nono e sul suo sogno di diventare a tutti i costi un Topless, citando in continuazione l'antecedente "Gunbuster" per via del rapporto tra Nono e Lal'c molto simile a quello tra Noriko e Kazumi (le protagoniste) e la misteriosa Nonoriri, che Nono cita in continuazione e la cui natura verrà svelata solo alla conclusione.
Molti si sono lamentati che l'anime è molto esagerato: questo è normale se durante la visione si pensa che il tutto sia ambientato nel solito futuro prossimo, cosa che non è! L'anime è ambientato in un'epoca lontanissima dalla nostra, in cui l'uomo ha conquistato l'intera Via Lattea e solo alla fine verrà chiarita finalmente l'epoca in cui è ambientato, quindi state attenti a questi dettagli, perché sennò, quando guarderete alcune scene direte "Wtf?" se non avete bene in mente l'epoca esatta, ragion per cui probabilmente quelli della GAINAX si sono presi tanta libertà su alcune scene in cui si esagera la potenza delle macchine create dall'uomo, a indicare l'incredibile sviluppo scientifico e tecnologico che probabilmente è cresciuto in quei lunghi anni.
Quello che Tsurumaki & Co. hanno tentato di fare in questo lavoro, inoltre, è quello di mischiare lo stile "GAINAX classico", con fantascienza e introspezioni psicologiche dei personaggi, e "GAINAX moderno", con fanservice, azione frenetica e commedia demenziale: si trattava di una mossa azzardata, ma Kazuya Tsurumaki è riuscito a fare il mix alla grande. Quindi vedremo sia introspezioni psicologiche alla "Neon Genesis Evangelion" sia gag demenziali alla "Abenobashi".
Inoltre, come "Gunbuster" per "Evangelion", anche "Diebuster" è stato il prototipo di un altro futuro prodotto di successo della GAINAX: "Gurren Lagann". Infatti questi condivide con "Diebuster" l'azione frenetica, lo stile delle gag demenziali e il fatto che i protagonisti delle due opere inseguano il loro sogno con tutte le loro forze.
Finita l'analisi della narrazione, passiamo ora a quello che è il punto forte dell'anime: il reparto tecnico. Fin da subito si notano animazioni di altissima qualità, capaci di tener testa a quelle di un film d'animazione (ovviamente di livello più alto), con colori molto vivaci e un buon uso di CGI che non guasta mai la vista. Sopra ho citato giusto parte dello staff che ha contribuito all'anime e fra gli altri, in ambito tecnico, spicca come character designer Yoshiyuki Sadamoto, artista che si è fatto le ossa principalmente in casa GAINAX partecipando a titoli come "Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra", "Le Ali di Honneamise" e, fra tutti, "Neon Genesis Evangelion"; il character ci delizia ancora una volta con un character design semplice ma molto efficace, facendo innamorare lo spettatore dei personaggi anche grazie a esso. Sulla colonna sonora quasi nulla da dire, si tratta solo di una versione remixata della vecchia colonna sonora di "Gunbuster", composta dallo stesso Kohei Tanaka.
Quindi, nel complesso: "Diebuster" non è un capolavoro, però è un prodotto sopra la media che fa il suo dovere, inoltre vanta un reparto tecnico eccellente affiancato a un buon character design e a una sceneggiatura parecchio solida. Il mio voto è 8, però è da prendere come un 7,5, poiché i primi due episodi non sono certo una visione di alta qualità in confronto ai restanti episodi.
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler</b>
"Punta al Top! 2" è un ponte.
Non un ponte sullo stretto, argomento spinoso mal digerito dall'opinione pubblica interessata, ma è il ponte che lo studio Gainax ha utilizzato per lanciarsi nello spazio, all'inizio del nuovo millennio. La serie infatti nasce per festeggiare i vent'anni di fondazione dello studio.
Come nel caso del suo predecessore, anche "Punta al Top! 2" è una serie composta da 6 OAV: Original Anime Video, formato destinato al puro intrattenimento domestico. Senza vincoli legati alle pressioni di un'emittente televisiva tra i finanziatori, anche quest'opera si poteva quindi preparare a saltare nel Warp*!
La storia parla di Nono, una ragazza "campagnola", che come tale, arriva nella grande città con un sogno: riuscire un giorno a diventare una pilota spaziale, così da poter essere come il suo mito, il leggendario pilota "Nonoriri"** e poter finalmente lasciare il suolo di Marte verso le stelle. Questo sogno però si infrange contro la sbadataggine della ragazza. Infatti l'unico lavoro che è riuscita a trovare è stao quello di cameriera in un bar frequentato da piloti di esoscheletri militari. Posto che tra l'altro la ragazza mantiene solo per il buon cuore della titolare, visti i danni che combina in continuazione. La vita di Nono scorre così, fatta più di rimpianti che di sogni, senza la reale prospettiva di poter riuscire a diventare una pilota spaziale. Tutto ciò fino a quando la ragazza non incontra la "signorina" Lalc, attuale pilota ufficiale della Buster Machine "19". Membro dei "Topless", i piloti d'élite che proteggono l'umanità dai "Mostri Spaziali".
Tecnicamente il lavoro fatto da Gainax in questa serie è davvero di ottima qualità. Certo, i film cinematografici restano ancora su un altro livello, ma si può dire che dopo FLCL, prova generale dello studio all'implementazione della computer grafica nella realizzazione delle animazioni, qui si sia raggiunto il grado di maturità. Questa serie in fondo è la madre di quella che poi sarà la futura serie di punta Gainax: "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann". Così come in "Gunbuster" troviamo in forma primordiale elementi che avrebbero poi caratterizzato Evangelion, in "Diebuster" troviamo quelli che a ben vedere caratterizzeranno Gurren Lagann. Non a caso tra gli animatori chiave compare Hiroyuki Imaishi, che sarà poi regista appunto di Gurren Lagann. Alla regia di questi 6 OAV troviamo Katsuya Tsurumaki, mentre il suo maestro Hideaki Anno ha solo un ruolo di supervisione in questo nuovo progetto. Il design dei personaggi in puro Gainax style è affidato a Yoshiyuki Sadamoto, che qui inizia a provare i tratti eterei che caratterizzeranno il suo lavoro post-Evangelion.
Le musiche della serie sono tutti sapienti remix dei brani originali di "Punta al Top! Gunbuster" e così non saranno innovativi, ma, data la qualità degli stessi, l'effetto nostalgia è una freccia in più all'arco della serie.
Ora, a parte l'inizio della storia che vi ho raccontato a pezzi e bocconi precedentemente, parlare della trama di "Diebuster" senza fare spoiler sarà veramente un'impresa ardua, e non prometto di mantenerla. La serie, così come il primo "Gunbuster", inizialmente mostra un mood decisamente easy e scapestrato, basato più sull'azione esorbitante che sulla riflessione e sul mistero, ma la svolta inizia dalla terza puntata. In essa l'anime inizia a mostrare sotto le grandi qualità tecniche i sentimenti e il pathos, che permette allo spettatore di godersi la serie al pieno delle sue facoltà. Il dramma e la relativa rinascita vengono solo accennate, laddove la ricerca dei giovani piloti delle Buster Machine porterà successivamente al risveglio su Titano del "Topless" leggendario, che altri non è che il vero "Mostro Spaziale", colui che porterà alla fine del mondo, almeno così com'era conosciuto in precedenza.
Si era combattuto contro qualcos'altro allora? Qual è la verità? Basterà il risveglio del "Diebuster" per salvare il genero umano, o la Terra dovrà essere sacrificata alla sconfitta dei "Mostri Spaziali"?
Insomma direi che anche in questa serie del 2003 la carne al fuoco è parecchia. Soprattutto se avete visto la prima serie, e se avete una base di conoscenza precedente di opere dello studio Gainax, questa sensazione potrebbe davvero essere amplificata. Per cui il voto da me dato potrebbe tranquillamente aumentare. Ma ciò non toglie che l'opera in sé sia comunque meritevole di lode e di fornirci 180 minuti di grandioso intrattenimento domestico.
Anche questa volta: bentornate!
*Citazione alle serie tv "Star Trek". I "Mostri Spaziali" utilizzano lo stesso tipo di spostamento nel Sistema Solare delle astronavi di Star Trek.
**Si tratta del leggendario eroe di migliaia di anni fa; Nonoriri altri non è che Noriko Takaya, protagonista della serie "Punta al Top! Gunbuster".
"Punta al Top! 2" è un ponte.
Non un ponte sullo stretto, argomento spinoso mal digerito dall'opinione pubblica interessata, ma è il ponte che lo studio Gainax ha utilizzato per lanciarsi nello spazio, all'inizio del nuovo millennio. La serie infatti nasce per festeggiare i vent'anni di fondazione dello studio.
Come nel caso del suo predecessore, anche "Punta al Top! 2" è una serie composta da 6 OAV: Original Anime Video, formato destinato al puro intrattenimento domestico. Senza vincoli legati alle pressioni di un'emittente televisiva tra i finanziatori, anche quest'opera si poteva quindi preparare a saltare nel Warp*!
La storia parla di Nono, una ragazza "campagnola", che come tale, arriva nella grande città con un sogno: riuscire un giorno a diventare una pilota spaziale, così da poter essere come il suo mito, il leggendario pilota "Nonoriri"** e poter finalmente lasciare il suolo di Marte verso le stelle. Questo sogno però si infrange contro la sbadataggine della ragazza. Infatti l'unico lavoro che è riuscita a trovare è stao quello di cameriera in un bar frequentato da piloti di esoscheletri militari. Posto che tra l'altro la ragazza mantiene solo per il buon cuore della titolare, visti i danni che combina in continuazione. La vita di Nono scorre così, fatta più di rimpianti che di sogni, senza la reale prospettiva di poter riuscire a diventare una pilota spaziale. Tutto ciò fino a quando la ragazza non incontra la "signorina" Lalc, attuale pilota ufficiale della Buster Machine "19". Membro dei "Topless", i piloti d'élite che proteggono l'umanità dai "Mostri Spaziali".
Tecnicamente il lavoro fatto da Gainax in questa serie è davvero di ottima qualità. Certo, i film cinematografici restano ancora su un altro livello, ma si può dire che dopo FLCL, prova generale dello studio all'implementazione della computer grafica nella realizzazione delle animazioni, qui si sia raggiunto il grado di maturità. Questa serie in fondo è la madre di quella che poi sarà la futura serie di punta Gainax: "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann". Così come in "Gunbuster" troviamo in forma primordiale elementi che avrebbero poi caratterizzato Evangelion, in "Diebuster" troviamo quelli che a ben vedere caratterizzeranno Gurren Lagann. Non a caso tra gli animatori chiave compare Hiroyuki Imaishi, che sarà poi regista appunto di Gurren Lagann. Alla regia di questi 6 OAV troviamo Katsuya Tsurumaki, mentre il suo maestro Hideaki Anno ha solo un ruolo di supervisione in questo nuovo progetto. Il design dei personaggi in puro Gainax style è affidato a Yoshiyuki Sadamoto, che qui inizia a provare i tratti eterei che caratterizzeranno il suo lavoro post-Evangelion.
Le musiche della serie sono tutti sapienti remix dei brani originali di "Punta al Top! Gunbuster" e così non saranno innovativi, ma, data la qualità degli stessi, l'effetto nostalgia è una freccia in più all'arco della serie.
Ora, a parte l'inizio della storia che vi ho raccontato a pezzi e bocconi precedentemente, parlare della trama di "Diebuster" senza fare spoiler sarà veramente un'impresa ardua, e non prometto di mantenerla. La serie, così come il primo "Gunbuster", inizialmente mostra un mood decisamente easy e scapestrato, basato più sull'azione esorbitante che sulla riflessione e sul mistero, ma la svolta inizia dalla terza puntata. In essa l'anime inizia a mostrare sotto le grandi qualità tecniche i sentimenti e il pathos, che permette allo spettatore di godersi la serie al pieno delle sue facoltà. Il dramma e la relativa rinascita vengono solo accennate, laddove la ricerca dei giovani piloti delle Buster Machine porterà successivamente al risveglio su Titano del "Topless" leggendario, che altri non è che il vero "Mostro Spaziale", colui che porterà alla fine del mondo, almeno così com'era conosciuto in precedenza.
Si era combattuto contro qualcos'altro allora? Qual è la verità? Basterà il risveglio del "Diebuster" per salvare il genero umano, o la Terra dovrà essere sacrificata alla sconfitta dei "Mostri Spaziali"?
Insomma direi che anche in questa serie del 2003 la carne al fuoco è parecchia. Soprattutto se avete visto la prima serie, e se avete una base di conoscenza precedente di opere dello studio Gainax, questa sensazione potrebbe davvero essere amplificata. Per cui il voto da me dato potrebbe tranquillamente aumentare. Ma ciò non toglie che l'opera in sé sia comunque meritevole di lode e di fornirci 180 minuti di grandioso intrattenimento domestico.
Anche questa volta: bentornate!
*Citazione alle serie tv "Star Trek". I "Mostri Spaziali" utilizzano lo stesso tipo di spostamento nel Sistema Solare delle astronavi di Star Trek.
**Si tratta del leggendario eroe di migliaia di anni fa; Nonoriri altri non è che Noriko Takaya, protagonista della serie "Punta al Top! Gunbuster".
<b> Attenzione! Contiene spoiler!</b>
"Punta al Top! 2 Diebuster" è una serie OAV di 6 episodi prodotta dallo studio Gainax in occasione dei suoi primi 20 anni di attività. E' il seguito dell'originale "Punta al Top! Gunbuster" del 1988, ma il cast di personaggi è completamente diverso, così come l'era in cui vengono narrati gli eventi.
La situazione nella galassia è ormai quella che ha visto il genere umano in grado di colonizzare l'intero Sistema Solare. Tuttavia esso non si è potuto spingere oltre perché i mostri spaziali non permettono all'uomo di farli proseguire oltre avendo creato una barriera invalicabile.
Su Marte c'è una ragazza, un po' stramba ma guidata dai propri sogni, che scappa dal villaggio dove viveva con il nonno. Il suo nome è Nono e ha il fortissimo (o per meglio dire innato) desiderio di diventare un pilota spaziale. Tuttavia inizialmente non fa molta strada, ma il destino vuole che incontri proprio una pilota spaziale, ruolo qui denominato "Topless", una tale Lal'c con la quale stringe subito amicizia, anche se non subito ricambiata.
I Topless fanno parte di un'organizzazione, la Fraternity, di cui fanno parte solo ragazzini con particolari doti che poi con l'età perderanno. Al momento sono gli unici in grado di pilotare le Buster Machine, gli atipici mech di questa serie. Infatti questi mech sembrano avere una volontà propria in quanto si tratta di vere forme di vita. Solo in seguito si scoprirà cosa siano e come mai se ne sia perso il ricordo da tempo.
Inoltre, la protagonista indiscussa è Nono, che con il proseguire della storia scoprirà avere poteri inimmaginabili e risultare sempre più importante possedendo un'umanità che va molto oltre quelle dei Topless.
Dal punto di vista tecnico siamo agli alti livelli di produzione Gainax, anche se dal punto di vista del mech design si è su'un interpretazione moderna del termine, sopratutto perché le Buster Machine non sono esattamente dei robot. Ciò può risultare strano per chi da questo genere fantascientifico esige qualche coerenza con la realtà, ma se si è inclini alle novità, potrebbe non risultare così fastidioso.
Infatti, l'influenza dei tempi e degli stili attuali ha fatto sì che questo seguito di Gunbuster sia molto distante sia dal tempo di narrazione sia da quello stilistico.
C'è molto di FLCL, a partire dalle animazioni, così come certi spunti artistici utilizzati in seguito in "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann". L'azione è concitata e compressa in pochi episodi, cosa che fa sì che si abbiano nozioni approssimative all'inizio, ma che poi si inquadrano bene verso il finale. Saranno senza dubbio favoriti coloro che hanno visionato il predecessore, in quanto Nono vuole diventare come Nonoriri, ma non si capisce, se non alla fine, di chi stia parlando. Il finale scioglierà ogni dubbio e renderà felici gli appassionati della serie storica.
Consigliato un po' a tutti ma sicuramente a coloro a cui è piaciuto Gunbuster. Se siete tra coloro invece che non avevano molta considerazione per il prequel, consiglio comunque di dargli un'occhiata, magari troveranno qualche elemento d'interesse.</attenzione!>
"Punta al Top! 2 Diebuster" è una serie OAV di 6 episodi prodotta dallo studio Gainax in occasione dei suoi primi 20 anni di attività. E' il seguito dell'originale "Punta al Top! Gunbuster" del 1988, ma il cast di personaggi è completamente diverso, così come l'era in cui vengono narrati gli eventi.
La situazione nella galassia è ormai quella che ha visto il genere umano in grado di colonizzare l'intero Sistema Solare. Tuttavia esso non si è potuto spingere oltre perché i mostri spaziali non permettono all'uomo di farli proseguire oltre avendo creato una barriera invalicabile.
Su Marte c'è una ragazza, un po' stramba ma guidata dai propri sogni, che scappa dal villaggio dove viveva con il nonno. Il suo nome è Nono e ha il fortissimo (o per meglio dire innato) desiderio di diventare un pilota spaziale. Tuttavia inizialmente non fa molta strada, ma il destino vuole che incontri proprio una pilota spaziale, ruolo qui denominato "Topless", una tale Lal'c con la quale stringe subito amicizia, anche se non subito ricambiata.
I Topless fanno parte di un'organizzazione, la Fraternity, di cui fanno parte solo ragazzini con particolari doti che poi con l'età perderanno. Al momento sono gli unici in grado di pilotare le Buster Machine, gli atipici mech di questa serie. Infatti questi mech sembrano avere una volontà propria in quanto si tratta di vere forme di vita. Solo in seguito si scoprirà cosa siano e come mai se ne sia perso il ricordo da tempo.
Inoltre, la protagonista indiscussa è Nono, che con il proseguire della storia scoprirà avere poteri inimmaginabili e risultare sempre più importante possedendo un'umanità che va molto oltre quelle dei Topless.
Dal punto di vista tecnico siamo agli alti livelli di produzione Gainax, anche se dal punto di vista del mech design si è su'un interpretazione moderna del termine, sopratutto perché le Buster Machine non sono esattamente dei robot. Ciò può risultare strano per chi da questo genere fantascientifico esige qualche coerenza con la realtà, ma se si è inclini alle novità, potrebbe non risultare così fastidioso.
Infatti, l'influenza dei tempi e degli stili attuali ha fatto sì che questo seguito di Gunbuster sia molto distante sia dal tempo di narrazione sia da quello stilistico.
C'è molto di FLCL, a partire dalle animazioni, così come certi spunti artistici utilizzati in seguito in "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann". L'azione è concitata e compressa in pochi episodi, cosa che fa sì che si abbiano nozioni approssimative all'inizio, ma che poi si inquadrano bene verso il finale. Saranno senza dubbio favoriti coloro che hanno visionato il predecessore, in quanto Nono vuole diventare come Nonoriri, ma non si capisce, se non alla fine, di chi stia parlando. Il finale scioglierà ogni dubbio e renderà felici gli appassionati della serie storica.
Consigliato un po' a tutti ma sicuramente a coloro a cui è piaciuto Gunbuster. Se siete tra coloro invece che non avevano molta considerazione per il prequel, consiglio comunque di dargli un'occhiata, magari troveranno qualche elemento d'interesse.</attenzione!>
Il marchio <b>Gainax</b> verso la fine degli anni '80 e durante gli anni '90 è riuscito a diventare sinonimo di opere di alta qualità: ogni sua nuova produzione si dimostrava molto curata e particolare, e più è riuscita a introdurre elementi in grado di innovare un genere. Gainax è per molti legata a <b>Evangelion</b>, certamente la produzione che più le ha portato popolarità, tuttavia per quel che mi riguarda non la ritengo la migliore. <b>Gunbuster</b> non è sicuramente altrettanto conosciuto, anche perché la vita editoriale di questo anime è stata molto travagliata e ha potuto godere solo di edizioni sottotitolate, ma è stato in grado di conquistarmi e credo che la definizione di "miglior serie OAV degli anni '80" non solo sia pienamente meritata, ma forse ne limita persino la portata. Sono considerazioni personali, ma sono importanti per farvi intuire lo spirito con cui mi sono avvicinato al suo seguito, <b>Diebuster</b>.
Dopo un ventennio, Gainax decide di rispolverare la saga di <i>Top o Neare</i> con un film cinematografico che si limita a riproporre la vecchia serie OAV. Crea una nuova serie con lo stesso formato della vecchia, ma già dalle prime immagini mostra quanto si discosterà dalla precedente. Tra i fan sorgono subito le prime perplessità, anche perché nel nuovo millennio Gainax aveva perso quell'alone d'infallibilità che l'aveva accompagnata per buona parte del decennio precedente, sfornando diverse produzioni di livello poco più che sufficiente. Il dubbio quindi era lecito: Gainax intende rispolverare una vecchia gloria solo per racimolare un bel gruzzoletto di Yen?
Dopo lo sconforto nel vedere il primo episodio, che quasi mi faceva desistere dal proseguire nella visione, ho trovato man mano la serie più interessante e alla fine il mio giudizio è positivo, sebbene non riesca ad avvicinarsi all'originale né come intensità, né come genialità. Si dimostra comunque una buona serie OAV, non banale e leggera come potrebbe l'inizio far temere, con una trama degna di tale nome e degli spunti interessanti, ben realizzata e piacevole da seguire.
<b>Diebuster non è solo il seguito di Gunbuster, ma mette le basi di quello che sarà, dopo tanti anni, il nuovo capolavoro di Gainax, ovvero Gurren Lagann.</b> Parte dagli elementi e dagli spunti offerti dal suo predecessore, sono elaborati introducendo lo stile di regia già sperimentato in <b>FLCL</b> per poi supportare il principio dell’esagerazione, in modo molto più moderato rispetto a Gurren Lagann, e la tematica "non basta solo la forza, prima di tutto ci vuole un grande cuore per affrontare avversità che appaiono insormontabili".
Diebuster nel complesso si merita il titolo di legittimo successore di Gunbuster, ma soprattutto può essere definito il precursore di Gurren Lagann. Rompe con il proprio passato, decide di cambiare, lo fa in modo coraggioso e dal mio punto di vista vincente; difficilmente avrebbe potuto riprendere in modo fedele la vecchia serie OAV senza sfigurare. Non si limita ad essere un semplice <i>more of the same</i>, acquisisce una propria personalità che lo rende un prodotto in grado di farsi apprezzare. Come tutte le scelte di rottura farà ovviamente scontenti molti e sebbene siano presenti molte citazioni del primo Gunbuster e vi siano alcuni punti in comune, le due opere sono molto diverse. Non aspettatevi quindi il seguito di Gunbuster, ma un prodotto tutto nuovo, che sicuramente non riesce a raggiungere le vette conquistate dal titolo a cui deve il nome, ma risulta una serie molto godibile e meritevole. Vi consiglio di seguirla soprattutto se avete avuto modo di vedere e apprezzare Gurren Lagann, poiché anche questa serie fa dell'emotività uno dei suoi punti di forza.
Dal punto di vista tecnico l’anime si mantiene su livelli molto apprezzabili grazie ai bei colori, il buon character design e le belle animazioni. La regia è particolare, ricorda quella di FLCL e a tratti punta più sulla spettacolarità che sull’efficacia, ma risulta sempre piacevole. Molto accattivante la sigla iniziale, bella la colonna sonora, con tracce che riprendono il tema della prima serie di OAV.
<b>Trama</b>: Dopo essersi espansa per l'universo l'umanità si è ritirata all'interno del sistema solare a seguito di una serie di attacchi subiti da quelli che vengono definiti <i>mostri spaziali</i>. Le uniche armi in grado di fronteggiarli sono le <i>Buster Machine</i>, grandi robot dalle sembianze umanoidi pilotati da ragazzi chiamati <i>Topless</i>. Questi piloti hanno il dono di poter comunicare con le Buster Machine, ma lo conserveranno solo per poco e durante la loro crescita, lo perderanno.
<b>Nono</b> è una ragazza solare, piena di vita e molto determinata a realizzare il suo sogno: diventare un pilota di navi spaziali. Desidererebbe avere una Buster Machine tutta sua e il suo progetto inizia a realizzarsi quando incontra per caso <b>Lal'c</b>, la miglior Topless in attività. Nono la sorprenderà ed entrerà a far parte della sua squadra, anche se non sembra possedere i poteri necessari a pilotare una Buster Machine. Basterà questo a fermarla?
L’edizione <b>Dynit</b> è molto curata: il doppiaggio fa bene il proprio lavoro (ma aspetto i vostri commenti a proposito, di certo avete più orecchio di me), la qualità video è ottima e anche l’audio fa lavorare molto bene il mio impianto surround. Gli extra sono molti e la confezione include un’interessante libretto con informazioni e interviste. Tuttavia il formato che Dynit ha scelto è piuttosto penalizzante. Non solo per una questione di costi, visto che <b>13 euro a episodio</b> per una serie OAV non si discosta molto dal prezzo di mercato, ma perché proponendo un episodio a DVD si allunga la serializzazione e, soprattutto, fa sì che occupi sul mio scaffale troppo spazio. È pur vero che in Giappone la serializzazione è stata la stessa e che il prezzo era tre volte quello italiano.
Rimane un acquisto molto consigliato, se volete 'assaggiarlo' lo potete vedere anche su MTV. Non limitatevi a guardare solo i primi due episodi, vedete almeno il terzo.
Dopo un ventennio, Gainax decide di rispolverare la saga di <i>Top o Neare</i> con un film cinematografico che si limita a riproporre la vecchia serie OAV. Crea una nuova serie con lo stesso formato della vecchia, ma già dalle prime immagini mostra quanto si discosterà dalla precedente. Tra i fan sorgono subito le prime perplessità, anche perché nel nuovo millennio Gainax aveva perso quell'alone d'infallibilità che l'aveva accompagnata per buona parte del decennio precedente, sfornando diverse produzioni di livello poco più che sufficiente. Il dubbio quindi era lecito: Gainax intende rispolverare una vecchia gloria solo per racimolare un bel gruzzoletto di Yen?
Dopo lo sconforto nel vedere il primo episodio, che quasi mi faceva desistere dal proseguire nella visione, ho trovato man mano la serie più interessante e alla fine il mio giudizio è positivo, sebbene non riesca ad avvicinarsi all'originale né come intensità, né come genialità. Si dimostra comunque una buona serie OAV, non banale e leggera come potrebbe l'inizio far temere, con una trama degna di tale nome e degli spunti interessanti, ben realizzata e piacevole da seguire.
<b>Diebuster non è solo il seguito di Gunbuster, ma mette le basi di quello che sarà, dopo tanti anni, il nuovo capolavoro di Gainax, ovvero Gurren Lagann.</b> Parte dagli elementi e dagli spunti offerti dal suo predecessore, sono elaborati introducendo lo stile di regia già sperimentato in <b>FLCL</b> per poi supportare il principio dell’esagerazione, in modo molto più moderato rispetto a Gurren Lagann, e la tematica "non basta solo la forza, prima di tutto ci vuole un grande cuore per affrontare avversità che appaiono insormontabili".
Diebuster nel complesso si merita il titolo di legittimo successore di Gunbuster, ma soprattutto può essere definito il precursore di Gurren Lagann. Rompe con il proprio passato, decide di cambiare, lo fa in modo coraggioso e dal mio punto di vista vincente; difficilmente avrebbe potuto riprendere in modo fedele la vecchia serie OAV senza sfigurare. Non si limita ad essere un semplice <i>more of the same</i>, acquisisce una propria personalità che lo rende un prodotto in grado di farsi apprezzare. Come tutte le scelte di rottura farà ovviamente scontenti molti e sebbene siano presenti molte citazioni del primo Gunbuster e vi siano alcuni punti in comune, le due opere sono molto diverse. Non aspettatevi quindi il seguito di Gunbuster, ma un prodotto tutto nuovo, che sicuramente non riesce a raggiungere le vette conquistate dal titolo a cui deve il nome, ma risulta una serie molto godibile e meritevole. Vi consiglio di seguirla soprattutto se avete avuto modo di vedere e apprezzare Gurren Lagann, poiché anche questa serie fa dell'emotività uno dei suoi punti di forza.
Dal punto di vista tecnico l’anime si mantiene su livelli molto apprezzabili grazie ai bei colori, il buon character design e le belle animazioni. La regia è particolare, ricorda quella di FLCL e a tratti punta più sulla spettacolarità che sull’efficacia, ma risulta sempre piacevole. Molto accattivante la sigla iniziale, bella la colonna sonora, con tracce che riprendono il tema della prima serie di OAV.
<b>Trama</b>: Dopo essersi espansa per l'universo l'umanità si è ritirata all'interno del sistema solare a seguito di una serie di attacchi subiti da quelli che vengono definiti <i>mostri spaziali</i>. Le uniche armi in grado di fronteggiarli sono le <i>Buster Machine</i>, grandi robot dalle sembianze umanoidi pilotati da ragazzi chiamati <i>Topless</i>. Questi piloti hanno il dono di poter comunicare con le Buster Machine, ma lo conserveranno solo per poco e durante la loro crescita, lo perderanno.
<b>Nono</b> è una ragazza solare, piena di vita e molto determinata a realizzare il suo sogno: diventare un pilota di navi spaziali. Desidererebbe avere una Buster Machine tutta sua e il suo progetto inizia a realizzarsi quando incontra per caso <b>Lal'c</b>, la miglior Topless in attività. Nono la sorprenderà ed entrerà a far parte della sua squadra, anche se non sembra possedere i poteri necessari a pilotare una Buster Machine. Basterà questo a fermarla?
L’edizione <b>Dynit</b> è molto curata: il doppiaggio fa bene il proprio lavoro (ma aspetto i vostri commenti a proposito, di certo avete più orecchio di me), la qualità video è ottima e anche l’audio fa lavorare molto bene il mio impianto surround. Gli extra sono molti e la confezione include un’interessante libretto con informazioni e interviste. Tuttavia il formato che Dynit ha scelto è piuttosto penalizzante. Non solo per una questione di costi, visto che <b>13 euro a episodio</b> per una serie OAV non si discosta molto dal prezzo di mercato, ma perché proponendo un episodio a DVD si allunga la serializzazione e, soprattutto, fa sì che occupi sul mio scaffale troppo spazio. È pur vero che in Giappone la serializzazione è stata la stessa e che il prezzo era tre volte quello italiano.
Rimane un acquisto molto consigliato, se volete 'assaggiarlo' lo potete vedere anche su MTV. Non limitatevi a guardare solo i primi due episodi, vedete almeno il terzo.
Nonostante io non ami affatto le storie di "robot giganti e spazio" ho apprezzato molto questa serie, i personaggi sono tutti realizzati bene e la storia, sebbene sia collegata con il prequel "GunBuster", può essere comunque compresa da qualsiasi persona che non abbia visto appunto "Gunbuster".
La storia è molto bella, commovente ma anche attiva, basti vedere i tanti combattimenti tra i Diebuster.
Gli effetti grafici utilizzati per le scene di azione sono stupefacenti e ben realizzati, impeccabili anche la colonna sonora e le animazioni, che rendono tutto più credibile.
Parlando della versione italiana devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro, i doppiatori sono stati ben selezionati e l'adattamento è davvero realizzato con cura.
Bisogna dire che Diebuster merita tutte queste attenzioni (e forse di più), nonostante duri solo per 6 episodi la storia è comunque intensa e ben presentata e non risulta monotona.
Unica pecca di questo anime è la sua durata, che nonostante narri tutto senza correre troppo, lascia un po' con l'amaro in bocca, insomma a me sarebbe piaciuta una serie anche di 12 episodi anziché 6, comunque come ho già detto prima questo non infanga l'opera, anche perché la realizzazione tecnica è eccellente.
Con questo vi consiglio vivamente di vedere questo anime, sia in Tv (se rifaranno un dì le repliche) o se volete in DVD.
La storia è molto bella, commovente ma anche attiva, basti vedere i tanti combattimenti tra i Diebuster.
Gli effetti grafici utilizzati per le scene di azione sono stupefacenti e ben realizzati, impeccabili anche la colonna sonora e le animazioni, che rendono tutto più credibile.
Parlando della versione italiana devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro, i doppiatori sono stati ben selezionati e l'adattamento è davvero realizzato con cura.
Bisogna dire che Diebuster merita tutte queste attenzioni (e forse di più), nonostante duri solo per 6 episodi la storia è comunque intensa e ben presentata e non risulta monotona.
Unica pecca di questo anime è la sua durata, che nonostante narri tutto senza correre troppo, lascia un po' con l'amaro in bocca, insomma a me sarebbe piaciuta una serie anche di 12 episodi anziché 6, comunque come ho già detto prima questo non infanga l'opera, anche perché la realizzazione tecnica è eccellente.
Con questo vi consiglio vivamente di vedere questo anime, sia in Tv (se rifaranno un dì le repliche) o se volete in DVD.
Dopo l' esplosione di fama per la Gainax dovuta alla popolarità di Evangelion gli appassionati di anime cominciarono a frugare nel passato dello studio, trovando in esso un anime, Gunbuster, che aveva rivoluzionato gli anni '80 e gettato le basi per la costruzione di NGE.
Oggi, nel post-Evangelion, la Gainax riesce a bissare la capacità di rivoluzionare di Top wo Nerae! Gunbuster, dedicandogli un seguito di grande qualità: Top wo Nerae 2! Diebuster.
Passando alla trama, Diebuster narra la storia di Nono, una ragazza con il sogno di diventare una Topless, ovvero l'elite dell'esercito spaziale, purtroppo per lei però, sembra avere un'innata capacità per distruggere qualsiasi cosa. La sua vita cambia però quando incontra un Topless, Lal'C, con cui stringe amicizia e che riuscirà a farla entrare nel prestigioso settore militare, nel quale si troverà ad affrontare un'invasione aliena.
Seppure la trama, eccetto negli spettacolari tre episodi finali, non riservi grandi colpi di scena, la sua narrazione è piacevole e scorrevole. Un punto a favore poi va allo stupendo finale, comprensibile però solo per chi ha visto Gunbuster.
Lo stile della trama, però, ha due facce della medaglia: da una parte questa risulta molto più epica, e soprattutto, esagerata, lasciando perdere ogni goccia di realismo che contraddistingueva la prima serie e lanciando le basi per ciò che sarà la nuova perla Gainax, Tengen Toppa Gurren Lagann. Da un altro punto di vista risulta stupida per chi cercava in un seguito di Gunbuster lo stesso stile realista e contenuto del predecessore, che lo giudicherà inevitabilmente insufficiente, a voi quindi l'ardua sentenza.
Dal punto di vista tecnico invece, Diebuster mostra i muscoli, il character design è eccellente e le animazioni perfette, ma anche qui, i fan del realismo potrebbero storcere il naso. La colonna sonora riprende i brani della prima serie e ne aggiunge di nuovi di pari qualità, con un risultato più che soddisfacente.
La caratterizzazione è buona per le protagoniste, mentre per i personaggi secondari si ha l'impressione di trovarsi di fronte a personaggi monodimensionali, anche se la velocità e l'intensità della storia coprono in parte questo prodotto.
In definitiva Diebuster si dimostra il portabandiera della rivoluzione negli anime che troverà il suo pieno compimento nel mastodontico Tengen Toppa Gurren Lagann, per cui se volete continuare la storia di Gunbuster ma volete una ventata d'aria fresca e botte da orbi, difficilmente troverete di meglio, se invece siete degli estremisti del realismo, evitatelo come la peste.
PAGELLA FINALE
DISEGNO:9.5
TRAMA:8
SONORO:8.5
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:6.5
GLOBALE:8.75 / 9
Oggi, nel post-Evangelion, la Gainax riesce a bissare la capacità di rivoluzionare di Top wo Nerae! Gunbuster, dedicandogli un seguito di grande qualità: Top wo Nerae 2! Diebuster.
Passando alla trama, Diebuster narra la storia di Nono, una ragazza con il sogno di diventare una Topless, ovvero l'elite dell'esercito spaziale, purtroppo per lei però, sembra avere un'innata capacità per distruggere qualsiasi cosa. La sua vita cambia però quando incontra un Topless, Lal'C, con cui stringe amicizia e che riuscirà a farla entrare nel prestigioso settore militare, nel quale si troverà ad affrontare un'invasione aliena.
Seppure la trama, eccetto negli spettacolari tre episodi finali, non riservi grandi colpi di scena, la sua narrazione è piacevole e scorrevole. Un punto a favore poi va allo stupendo finale, comprensibile però solo per chi ha visto Gunbuster.
Lo stile della trama, però, ha due facce della medaglia: da una parte questa risulta molto più epica, e soprattutto, esagerata, lasciando perdere ogni goccia di realismo che contraddistingueva la prima serie e lanciando le basi per ciò che sarà la nuova perla Gainax, Tengen Toppa Gurren Lagann. Da un altro punto di vista risulta stupida per chi cercava in un seguito di Gunbuster lo stesso stile realista e contenuto del predecessore, che lo giudicherà inevitabilmente insufficiente, a voi quindi l'ardua sentenza.
Dal punto di vista tecnico invece, Diebuster mostra i muscoli, il character design è eccellente e le animazioni perfette, ma anche qui, i fan del realismo potrebbero storcere il naso. La colonna sonora riprende i brani della prima serie e ne aggiunge di nuovi di pari qualità, con un risultato più che soddisfacente.
La caratterizzazione è buona per le protagoniste, mentre per i personaggi secondari si ha l'impressione di trovarsi di fronte a personaggi monodimensionali, anche se la velocità e l'intensità della storia coprono in parte questo prodotto.
In definitiva Diebuster si dimostra il portabandiera della rivoluzione negli anime che troverà il suo pieno compimento nel mastodontico Tengen Toppa Gurren Lagann, per cui se volete continuare la storia di Gunbuster ma volete una ventata d'aria fresca e botte da orbi, difficilmente troverete di meglio, se invece siete degli estremisti del realismo, evitatelo come la peste.
PAGELLA FINALE
DISEGNO:9.5
TRAMA:8
SONORO:8.5
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:6.5
GLOBALE:8.75 / 9
Non si può guardare Diebuster senza conosce "Gunbuster", sarebbe come vedere il "2nd Gig" saltando il primo SAC: si avvertirebbe che c’è qualcosa che non va, qualcosa che non torna, un quadro d’insieme che non si riesce a cogliere. Questi sei OAV sono "Top Wo Nerae! 2", per la cui visione è indispensabile la conoscenza di Top Wo Nerae!, e se si è amato il primo ciclo non ci si può non emozionare anche per loro. In modo diverso, ovvio: Diebuster è diverso. Non c’è più Anno – anzi a dire il vero è un’apparizione fugace nel ruolo di storyboarder del quarto OAV –, alla regia sta Kazuya Tsurumaki; non ci sono nemmeno gli sceneggiatori di quell’opera capitale, adesso chi scrive è Yoji Ekonido; e pure Haruhiko Mikimoto non è più della partita.
Tuttavia c’è nuovamente Sadamoto, e fa davvero uno strano effetto vedere come si sia evoluto il suo stile figurativo, sempre però sul solco di una facilità e di un’espressività inavvicinabili; e anche Kouhei Tanaka è riconfermato alle musiche, e non si può non esserne felici.
Ma non sono solo gli autori a essere cambiati, i temi stessi, la storia, il contesto e gli aspetti sono diversi, per non parlare della veste visiva. Non c’è quella profondità di contenuti di Gunbuster, non ci sono l’attenzione al dato scientifico – per quanto pure negli OAV del ’88 non manchino le licenze – né la tragicità nei toni della narrazione e delle vicende. In Diebuster teorie e leggi fisiche e lo stesso Spazio diventano meri nomi e materia con cui giocare a piacimento. Le azioni per i primi tre episodi sono disimpegnate e si presentano in una modalità effervescente e simil-demenziale farcita dall’immancabile fanservice Gainax, e poi s’incupiscono e declinano verso un lato drammatico comunque ammortizzato da alcune esagerazioni che ne spezzano la tensione. E inoltre i concetti tanto impegnati e complessi della prima serie qui lasciano il posto ai consueti topoi del brutto anatroccolo, della forza interiore, dei buoni sentimenti che trionfano e via discorrendo. Niente di avvicinabile allo spessore di Top Wo Nerae!.
Eppure la grandezza è immutata.
Primo perché la storia, se vista in una determinata ottica, ha un suo senso, la sua evoluzione è trascinante e incalzante e, grazie alla regia, di sicuro non originalissima ma smaliziata e capace di gestire il tutto con sicurezza e abilità, i tempi e gli sviluppi della narrazione filano a meraviglia e la trama dell’opera si espande fino ad acquisire un respiro inimmaginabile viste le premesse.
Secondo, e ancora più importante del primo punto, perché la cura riservata all’introspezione delle due protagoniste è eccelsa: Nono e Lal’C sembrano vive per le loro rese psicologiche e per le loro caratterizzazioni, così delineate e umane, che affrontano una crescita intima che le muterà per sempre. (In aggiunta a ciò gli altri personaggi non sono da meno riguardo all’attenzione riservata alla costruzione delle loro personalità, le quali non appaiono mai granitiche, ma presentano sempre delle sfaccettature nascoste, anche negative, che le rendono poliedriche e credibili).
E poi perché: cos’è un anime? Immagini in movimento, e musica. E quando la Gainax scende in campo con l’artiglieria pesante sono davvero in pochi a poterle tenere testa.
Da una parte guardare Diebuster è una gioia per gli occhi: la precisione delle animazioni è massima, la pulizia della colorazione assoluta, i colori stessi formano una tavolozza ricchissima, i disegni agilissimi non hanno il benché minimo calo, la fotografia estremamente varia dona momenti d’ispirazione grandissima, gli scenari curatissimi esplodono di dettagli e le luci e gli effetti visivi sono uno spettacolo che ha ben pochi paragoni.
E dall’altra ascoltare le musiche di Diebuster è una festa per le orecchie: l’opening e l’endig sono frivole ma virali, mentre la colonna sonora vera e propria, orchestrale, è sontuosa, densissima di varietà e composta da temi che ripropongono molte delle armonie di Gunbuster e le espandono, potenziandole e accostando a queste altri pezzi frutto di una sensibilità compositiva rarissima.
Eppure tutto ciò da solo non basta. Perché quello che sopperisce alle carenze del plot è la grandiosità di ciò che si vede e sente contemporaneamente, cioè la commistione a un video dalla qualità esorbitante di una colonna sonora splendida, e queste due componenti, insieme, indissolubili, elevano a un’intensità immensa scene che saranno sì eccessive, assurde e se ne fregano di qualsiasi coerenza scientifica, ma la cui grandiosità mozza il fiato. Alle immagini si aggiungono brani che partendo in punta di piedi montano e si gonfiano fino a fondersi con delle sequenze che sono un inno alla magnificenza e alla spettacolarità pure, e per le quali qualsiasi parola sarebbe inadeguata.
Va guardato per capire. E per entusiasmarsi, per stupirsi, per ricordare grazie a nomi e melodie tutto quello che avevi lasciato in Top Wo Nerae!.
Va guardato. Per piangere, anche. Perché un’emozione la dona Diebuster. Un’emozione piccola ma grandissima, che scaturisce dalla sua bellezza e dalla sua potenza emotiva, da un Top diverso ma sempre unico, sempre struggente.
Tuttavia c’è nuovamente Sadamoto, e fa davvero uno strano effetto vedere come si sia evoluto il suo stile figurativo, sempre però sul solco di una facilità e di un’espressività inavvicinabili; e anche Kouhei Tanaka è riconfermato alle musiche, e non si può non esserne felici.
Ma non sono solo gli autori a essere cambiati, i temi stessi, la storia, il contesto e gli aspetti sono diversi, per non parlare della veste visiva. Non c’è quella profondità di contenuti di Gunbuster, non ci sono l’attenzione al dato scientifico – per quanto pure negli OAV del ’88 non manchino le licenze – né la tragicità nei toni della narrazione e delle vicende. In Diebuster teorie e leggi fisiche e lo stesso Spazio diventano meri nomi e materia con cui giocare a piacimento. Le azioni per i primi tre episodi sono disimpegnate e si presentano in una modalità effervescente e simil-demenziale farcita dall’immancabile fanservice Gainax, e poi s’incupiscono e declinano verso un lato drammatico comunque ammortizzato da alcune esagerazioni che ne spezzano la tensione. E inoltre i concetti tanto impegnati e complessi della prima serie qui lasciano il posto ai consueti topoi del brutto anatroccolo, della forza interiore, dei buoni sentimenti che trionfano e via discorrendo. Niente di avvicinabile allo spessore di Top Wo Nerae!.
Eppure la grandezza è immutata.
Primo perché la storia, se vista in una determinata ottica, ha un suo senso, la sua evoluzione è trascinante e incalzante e, grazie alla regia, di sicuro non originalissima ma smaliziata e capace di gestire il tutto con sicurezza e abilità, i tempi e gli sviluppi della narrazione filano a meraviglia e la trama dell’opera si espande fino ad acquisire un respiro inimmaginabile viste le premesse.
Secondo, e ancora più importante del primo punto, perché la cura riservata all’introspezione delle due protagoniste è eccelsa: Nono e Lal’C sembrano vive per le loro rese psicologiche e per le loro caratterizzazioni, così delineate e umane, che affrontano una crescita intima che le muterà per sempre. (In aggiunta a ciò gli altri personaggi non sono da meno riguardo all’attenzione riservata alla costruzione delle loro personalità, le quali non appaiono mai granitiche, ma presentano sempre delle sfaccettature nascoste, anche negative, che le rendono poliedriche e credibili).
E poi perché: cos’è un anime? Immagini in movimento, e musica. E quando la Gainax scende in campo con l’artiglieria pesante sono davvero in pochi a poterle tenere testa.
Da una parte guardare Diebuster è una gioia per gli occhi: la precisione delle animazioni è massima, la pulizia della colorazione assoluta, i colori stessi formano una tavolozza ricchissima, i disegni agilissimi non hanno il benché minimo calo, la fotografia estremamente varia dona momenti d’ispirazione grandissima, gli scenari curatissimi esplodono di dettagli e le luci e gli effetti visivi sono uno spettacolo che ha ben pochi paragoni.
E dall’altra ascoltare le musiche di Diebuster è una festa per le orecchie: l’opening e l’endig sono frivole ma virali, mentre la colonna sonora vera e propria, orchestrale, è sontuosa, densissima di varietà e composta da temi che ripropongono molte delle armonie di Gunbuster e le espandono, potenziandole e accostando a queste altri pezzi frutto di una sensibilità compositiva rarissima.
Eppure tutto ciò da solo non basta. Perché quello che sopperisce alle carenze del plot è la grandiosità di ciò che si vede e sente contemporaneamente, cioè la commistione a un video dalla qualità esorbitante di una colonna sonora splendida, e queste due componenti, insieme, indissolubili, elevano a un’intensità immensa scene che saranno sì eccessive, assurde e se ne fregano di qualsiasi coerenza scientifica, ma la cui grandiosità mozza il fiato. Alle immagini si aggiungono brani che partendo in punta di piedi montano e si gonfiano fino a fondersi con delle sequenze che sono un inno alla magnificenza e alla spettacolarità pure, e per le quali qualsiasi parola sarebbe inadeguata.
Va guardato per capire. E per entusiasmarsi, per stupirsi, per ricordare grazie a nomi e melodie tutto quello che avevi lasciato in Top Wo Nerae!.
Va guardato. Per piangere, anche. Perché un’emozione la dona Diebuster. Un’emozione piccola ma grandissima, che scaturisce dalla sua bellezza e dalla sua potenza emotiva, da un Top diverso ma sempre unico, sempre struggente.
Scusate se vado in controtendenza, ma per me questo Diebuster è, per dirla alla Fantozzi, "una *** pazzesca!". Se amate Gunbuster (e come si fa a non amarlo?) non guardate Diebuster. Vediamo perché:
1) Il Meche Design (elemento non secondario in una produzione di fantascienza) è orrendo. Il Dis Neuf del primo episodio è essenzialmente riprodotto come un teppista liceale alla Jo-Jo con tanto di cappotto e cappello... neanche Diapolon era arrivato a tanto;
2) Trama è inesistente. La cameriera da Drive-In che diventa eroina... si, certo;
3) Realismo: zero assoluto. Solo nel primo episodio la cameriera si aggrappa ad un mostro spaziale e si fa trascinare, seminuda, in orbita (e già così siamo a posto...), ma non contenta si spoglia del tutto nello spazio siderale (fa così caldo lì sapete) e mentre Dis Neuf esita, la ragazza corre per tutto il mostro spaziale, salta in alto e distrugge il mostro con il mitico calcio di Gunbuster (Super Inazuma Kick)... e a questo punto lo spettatore si aspetta di vedere il cartello "Candid Camera" da qualche parte, ma il regista è serio!
Intendiamoci, come parodia è anche carino, ma non si può sprecare un marchio come Gunbuster (probabilmente la migliore produzione mecha-anime di sempre insieme a Gundam) per confezionare un anime commerciale di questo genere. Mi spiace Gainax, ma questa è pura serie B, e son generoso.
1) Il Meche Design (elemento non secondario in una produzione di fantascienza) è orrendo. Il Dis Neuf del primo episodio è essenzialmente riprodotto come un teppista liceale alla Jo-Jo con tanto di cappotto e cappello... neanche Diapolon era arrivato a tanto;
2) Trama è inesistente. La cameriera da Drive-In che diventa eroina... si, certo;
3) Realismo: zero assoluto. Solo nel primo episodio la cameriera si aggrappa ad un mostro spaziale e si fa trascinare, seminuda, in orbita (e già così siamo a posto...), ma non contenta si spoglia del tutto nello spazio siderale (fa così caldo lì sapete) e mentre Dis Neuf esita, la ragazza corre per tutto il mostro spaziale, salta in alto e distrugge il mostro con il mitico calcio di Gunbuster (Super Inazuma Kick)... e a questo punto lo spettatore si aspetta di vedere il cartello "Candid Camera" da qualche parte, ma il regista è serio!
Intendiamoci, come parodia è anche carino, ma non si può sprecare un marchio come Gunbuster (probabilmente la migliore produzione mecha-anime di sempre insieme a Gundam) per confezionare un anime commerciale di questo genere. Mi spiace Gainax, ma questa è pura serie B, e son generoso.
Diebuster è il sequel di Gunbuster. Questa serie OAV è stata prodotta dalla Gainax nel 2004 ed è stata rilasciata in Italia nel 2008 dalla Dynit. Questo anime è stato trasmesso sul canale MTV ed è disponibile in DVD.
Il mio consiglio è quello di vedere prima Gunbuster in modo da capire meglio la storia di Diebuster.
Secondo il mio giudizio, qualitativamente parlando, le musiche non sono tutte allo stesso livello: certe colonne sonore sono buone, altre no. La musica che accompagnano i titoli di testa e di coda ad esempio sono delle eccezioni rispetto alle altre, sono infatti davvero ottime.
La Gainax ha disegnato gli scenari con precisione, ma la vera perfezione qui risiede nei personaggi: non solo sono perfetti graficamente e dettagliati ma anche le loro personalità, la loro morale e il loro modo di agire sono tutti definiti con minuzia di dettagli.
La trama è ottima, anche se il finale potrebbe risultare troppo commovente (non dico che è una cosa negativa, anzi). La storia si intreccia tra parti serie e parti più vivaci, tra momenti di pace e momenti di battaglia.
Secondo me l'unica parte negativa di questo anime è la sua lunghezza, visto che ha solo sei episodi.
In breve, ancora una volta la Gainax, come nelle sue precedenti creazioni, ha saputo mischiare tutti questi elementi creando una storia ricca di azione e sentimenti.
Credo un bel 9 per questa opera creata dalla Gainax, degna come sempre della sua fama, sia meritato
Il mio consiglio è quello di vedere prima Gunbuster in modo da capire meglio la storia di Diebuster.
Secondo il mio giudizio, qualitativamente parlando, le musiche non sono tutte allo stesso livello: certe colonne sonore sono buone, altre no. La musica che accompagnano i titoli di testa e di coda ad esempio sono delle eccezioni rispetto alle altre, sono infatti davvero ottime.
La Gainax ha disegnato gli scenari con precisione, ma la vera perfezione qui risiede nei personaggi: non solo sono perfetti graficamente e dettagliati ma anche le loro personalità, la loro morale e il loro modo di agire sono tutti definiti con minuzia di dettagli.
La trama è ottima, anche se il finale potrebbe risultare troppo commovente (non dico che è una cosa negativa, anzi). La storia si intreccia tra parti serie e parti più vivaci, tra momenti di pace e momenti di battaglia.
Secondo me l'unica parte negativa di questo anime è la sua lunghezza, visto che ha solo sei episodi.
In breve, ancora una volta la Gainax, come nelle sue precedenti creazioni, ha saputo mischiare tutti questi elementi creando una storia ricca di azione e sentimenti.
Credo un bel 9 per questa opera creata dalla Gainax, degna come sempre della sua fama, sia meritato
Allora, parto subito col fare una premessa fondamentale e assolutamente da prendere in considerazione: non vedete questo anime se prima non avete visto Punta al Top! Gunbuster, perchè proprio per questo motivo quest'anime gode purtroppo di una pessima reputazione che non merita, per chi non l'ha appunto capito non avendo visionato la prima vecchia serie Gunbuster.
La trama è abbastanza simile a quella di Gunbuster e, senza fare spoiler, le 2 trame sono in qualche modo collegate fra loro, soprattutto il finale (appunto per questo dico di vedervi prima Gunbuster).
I combattimenti e le animazioni sono tecnicamente validissimi, come d'altronde ogni altro prodotto Gainax, il doppiaggio italiano è più che buono e la computer grafica però non si implementa sempre perfettamente nelle scene, stonando a volte quindi.
Il character design è stupendo e perfetto, praticamente da 10, infatti è di Yoshiyuki Sadamoto (lo stesso di Neon Genesis Evangelion), ed anche le colorazioni sono pulite e belle.
Molte scene dei combattimenti poi sono abbastanza emozionanti (in stile Tengen Toppa Gurren-Lagann).
La colonna sonora è fra le migliori di sempre, infatti spesso hanno ripreso la stessa di Gunbuster, mentre quella per l'ultima scena è molto simile ma differente.
Un punto a favore poi va per la caratterizzazione dei personaggi: davvero ottima, articolata e profonda.
Alla fine gli episodi sono carini si lasciano guardare, e sono mediamente da 7 ognuno, tranne uno: l'ultimo.
Per chi ha apprezzato il finale di Gunbuster, questo di Diebuster non è affatto da meno anzi, e comunque coinvolge emotivamente in una maniera così esplosiva e struggente come nessun altro anime (a parte Gunbuster) credo sia riuscito a fare, se infatti riuscite a calarvi bene nei panni dei personaggi, sarà difficile non commuoversi, e parla uno che da questo punto di vista è abbastanza freddo.
Diciamo che l'anime in sé è in media da 8 abbondante, ma il 9 lo merita per l'ultimo episodio, che lo valuto 12!
Consigliatissimo a tutti quelli che hanno visionato "Gunbuster" (a patto che non cerchino un "Gunbuster 2" perché questo sequel è molto diverso per numerosi aspetti), vale la pena guardarlo anche solo per il finale, parola di un Gainax-dipendente!
La trama è abbastanza simile a quella di Gunbuster e, senza fare spoiler, le 2 trame sono in qualche modo collegate fra loro, soprattutto il finale (appunto per questo dico di vedervi prima Gunbuster).
I combattimenti e le animazioni sono tecnicamente validissimi, come d'altronde ogni altro prodotto Gainax, il doppiaggio italiano è più che buono e la computer grafica però non si implementa sempre perfettamente nelle scene, stonando a volte quindi.
Il character design è stupendo e perfetto, praticamente da 10, infatti è di Yoshiyuki Sadamoto (lo stesso di Neon Genesis Evangelion), ed anche le colorazioni sono pulite e belle.
Molte scene dei combattimenti poi sono abbastanza emozionanti (in stile Tengen Toppa Gurren-Lagann).
La colonna sonora è fra le migliori di sempre, infatti spesso hanno ripreso la stessa di Gunbuster, mentre quella per l'ultima scena è molto simile ma differente.
Un punto a favore poi va per la caratterizzazione dei personaggi: davvero ottima, articolata e profonda.
Alla fine gli episodi sono carini si lasciano guardare, e sono mediamente da 7 ognuno, tranne uno: l'ultimo.
Per chi ha apprezzato il finale di Gunbuster, questo di Diebuster non è affatto da meno anzi, e comunque coinvolge emotivamente in una maniera così esplosiva e struggente come nessun altro anime (a parte Gunbuster) credo sia riuscito a fare, se infatti riuscite a calarvi bene nei panni dei personaggi, sarà difficile non commuoversi, e parla uno che da questo punto di vista è abbastanza freddo.
Diciamo che l'anime in sé è in media da 8 abbondante, ma il 9 lo merita per l'ultimo episodio, che lo valuto 12!
Consigliatissimo a tutti quelli che hanno visionato "Gunbuster" (a patto che non cerchino un "Gunbuster 2" perché questo sequel è molto diverso per numerosi aspetti), vale la pena guardarlo anche solo per il finale, parola di un Gainax-dipendente!
<b>SPOILER</b>
Nel 1985 si scriveva una nuova pagina nella storia dell'animazione: nasceva lo studio Gainax. Nell'87 il primo grande capolavoro: Gunbuster, breve, fulminante, indimenticabile. 6 OAV per entrare nel mito, un nome per conquistare gli anni '90: Hideaki Anno.
Dopo vent'anni lo studio ha deciso di fermarsi e fare un bilancio del glorioso passato, ormai irrecuperabile, e di un futuro ancora incerto. Ciò che ne è uscito fuori è stato un prodotto dal sapore assolutamente autoreferenziale e pretenzioso. A seguito di un evidente calo di idee che si era manifestato con Abenobashi e FLCL, il team di quest'ultimo ha deciso di rispolverare il vecchio Gunbuster e creare una sorta di sequel che ha poco a che spartire con l'originale tranne il nome: Punta al top! 2 Diebuster.
Il background è lo stesso. Siamo in un futuro fantascientifico in cui gli umani combattono contro i mostri alieni invasori. Il compito di difendere il pianeta spetta ai Topless, una squadra speciale di piloti alla guida delle Buster Machine. Tra questi spiccano Lal'c, la più dotata, e Nono, che desidera diventare una pilota.
Difetti: la serie stenta a vivere come prodotto a sé, ha bisogno di un costante rinvio alla precedente altrimenti risulta incomprensibile. Il problema è che il paragone è devastante! A livello di caratterizzazione, di intreccio narrativo, di semplici dinamiche di combattimento non esiste confronto. I personaggi, escluse le due protagoniste anch'esse abbastanza monodimensionali, sono tutti anonimi e si dimenticano subito dopo la visione. Il primo episodio è di una noia-banalità-stupidità disarmanti e anche quando la "storia" -le virgolette sono d'obbligo- decolla non si capisce bene il confine tra la parodia e la serietà. Ovviamente si attinge a piene mani dal fanservice della prima serie e si abbandona il tema della dilatazione temporale. Ciò che rimane sono esplosioni galattiche e buchi neri generatori di Big Bang fermati dalla "forza dell'amicizia". Mah.
Pregi: bisogna riconoscere che la Gainax tiene fede al suo nome almeno riguardo alla tecnica, e si vede soprattutto nelle scene di lotta nello spazio che effettivamente hanno una regia abbastanza coinvolgente.
Come dire, un aspetto invitante e un sapore disgustoso.
Nel 1985 si scriveva una nuova pagina nella storia dell'animazione: nasceva lo studio Gainax. Nell'87 il primo grande capolavoro: Gunbuster, breve, fulminante, indimenticabile. 6 OAV per entrare nel mito, un nome per conquistare gli anni '90: Hideaki Anno.
Dopo vent'anni lo studio ha deciso di fermarsi e fare un bilancio del glorioso passato, ormai irrecuperabile, e di un futuro ancora incerto. Ciò che ne è uscito fuori è stato un prodotto dal sapore assolutamente autoreferenziale e pretenzioso. A seguito di un evidente calo di idee che si era manifestato con Abenobashi e FLCL, il team di quest'ultimo ha deciso di rispolverare il vecchio Gunbuster e creare una sorta di sequel che ha poco a che spartire con l'originale tranne il nome: Punta al top! 2 Diebuster.
Il background è lo stesso. Siamo in un futuro fantascientifico in cui gli umani combattono contro i mostri alieni invasori. Il compito di difendere il pianeta spetta ai Topless, una squadra speciale di piloti alla guida delle Buster Machine. Tra questi spiccano Lal'c, la più dotata, e Nono, che desidera diventare una pilota.
Difetti: la serie stenta a vivere come prodotto a sé, ha bisogno di un costante rinvio alla precedente altrimenti risulta incomprensibile. Il problema è che il paragone è devastante! A livello di caratterizzazione, di intreccio narrativo, di semplici dinamiche di combattimento non esiste confronto. I personaggi, escluse le due protagoniste anch'esse abbastanza monodimensionali, sono tutti anonimi e si dimenticano subito dopo la visione. Il primo episodio è di una noia-banalità-stupidità disarmanti e anche quando la "storia" -le virgolette sono d'obbligo- decolla non si capisce bene il confine tra la parodia e la serietà. Ovviamente si attinge a piene mani dal fanservice della prima serie e si abbandona il tema della dilatazione temporale. Ciò che rimane sono esplosioni galattiche e buchi neri generatori di Big Bang fermati dalla "forza dell'amicizia". Mah.
Pregi: bisogna riconoscere che la Gainax tiene fede al suo nome almeno riguardo alla tecnica, e si vede soprattutto nelle scene di lotta nello spazio che effettivamente hanno una regia abbastanza coinvolgente.
Come dire, un aspetto invitante e un sapore disgustoso.
Punta al Top! 2 Diebuster è una serie di 6 OAV prodotta dalla Gainax (penso che anche ai meno esperti tale casa produttrice non risulti ignota per i sui trascorsi, ovviamente più che positivi).
Essa è il seguito di una precedente Punta al Top! Gunbuster, famosa serie degli anni '90 che ha tanto riscosso successo.
La trama narra di una giovane ragazza, che fuggita da Marte, si rifugia sulla Terra all'inseguimento del proprio sogno, ovvero diventare un pilota spaziale.
Sin dalle prime battute la giovane Nono mostra intraprendenza, voglia di fare ed un qualcosa fuori dal comune.
Entrata in contatto con la Fraternity, un'agenzia intergalattica, la nostra protagonista inizia a scoprire un mondo fatto di combattimenti e robot spaziali.
Infatti, l'universo presentato in Punta al Top! 2 Diebuster è un luogo dove l'umanità è riuscita nell'impresa di colonizzare l'intero universo, ma che deve difendersi continuamente da sciami di alieni sempre pronti ad attaccare.
Oltre ai combattimenti, interessanti sono anche i risvolti psicologici che alcune vicende hanno su Nono, e le amicizie che instaurerà durante il corso della storia.
Le vicende scorrono via veloci, senza lasciare troppo tempo alla riflessione e alla contemplazione.
L'anime termina con buoni colpi di scena, senza lasciare l'amaro in bocca e rivelando tutto quello di cui si doveva venire a conoscenza.
Le tematiche trattate, se pur molteplici, non sono mai affrontate con dovuta cura, e quindi nemmeno meritevoli di citazione.
Moltissimi riferimenti sono presenti rispetto all'anime precedente, a partire dal pilota tanto osannato da Nono, tale Nonoriri (l'assonanza fra i nomi sarà casuale ?).
Interessantissimo l'anime, deficita in durata e mordente, deludendo un pochino chi vi aveva riposto molte aspettative.
Tecnicamente la realizzazione è ben effettuata.
La grafica è di alto livello, ottimi gli effetti e gli scenari, nonché la cura dei dettagli.
Il comparto audio, è altrettanto buono, anche se un appunto è d'obbligo ai remix della colonna sonora dell'anime antecedente a questo, che possono anche non piacere.
In definitiva l'anime è di buonissimo livello, forse deludente su alcuni aspetti, ma pur sempre di buon livello...peccato per la penuria di puntate.
Essa è il seguito di una precedente Punta al Top! Gunbuster, famosa serie degli anni '90 che ha tanto riscosso successo.
La trama narra di una giovane ragazza, che fuggita da Marte, si rifugia sulla Terra all'inseguimento del proprio sogno, ovvero diventare un pilota spaziale.
Sin dalle prime battute la giovane Nono mostra intraprendenza, voglia di fare ed un qualcosa fuori dal comune.
Entrata in contatto con la Fraternity, un'agenzia intergalattica, la nostra protagonista inizia a scoprire un mondo fatto di combattimenti e robot spaziali.
Infatti, l'universo presentato in Punta al Top! 2 Diebuster è un luogo dove l'umanità è riuscita nell'impresa di colonizzare l'intero universo, ma che deve difendersi continuamente da sciami di alieni sempre pronti ad attaccare.
Oltre ai combattimenti, interessanti sono anche i risvolti psicologici che alcune vicende hanno su Nono, e le amicizie che instaurerà durante il corso della storia.
Le vicende scorrono via veloci, senza lasciare troppo tempo alla riflessione e alla contemplazione.
L'anime termina con buoni colpi di scena, senza lasciare l'amaro in bocca e rivelando tutto quello di cui si doveva venire a conoscenza.
Le tematiche trattate, se pur molteplici, non sono mai affrontate con dovuta cura, e quindi nemmeno meritevoli di citazione.
Moltissimi riferimenti sono presenti rispetto all'anime precedente, a partire dal pilota tanto osannato da Nono, tale Nonoriri (l'assonanza fra i nomi sarà casuale ?).
Interessantissimo l'anime, deficita in durata e mordente, deludendo un pochino chi vi aveva riposto molte aspettative.
Tecnicamente la realizzazione è ben effettuata.
La grafica è di alto livello, ottimi gli effetti e gli scenari, nonché la cura dei dettagli.
Il comparto audio, è altrettanto buono, anche se un appunto è d'obbligo ai remix della colonna sonora dell'anime antecedente a questo, che possono anche non piacere.
In definitiva l'anime è di buonissimo livello, forse deludente su alcuni aspetti, ma pur sempre di buon livello...peccato per la penuria di puntate.
Se c'è un elemento da elogiare di questa serie, è la resa grafica, costernata di effetti di luce stupendi, di animazioni fluidissime e spettacolari, e di disegni di fondali e personaggi a dir poco mozzafiato...tutto ciò che si possa aspettare dalla Gainax!
Poi, nulla più.
Devo ammettere che sono rimasto parecchio deluso, quando ho realizzato che un inizio abbastanza gradevole, che preannunciava una bella storia, è rimasto soltanto un'illusione fino alla fine.
Pur non avendo visionato l'originale Gunbuster, io credo che questo seguito avrà deluso non pochi fans, vista la completa assenza di logica, sia a causa della trama insensata, moscia e senza scopo, sia dei personaggi anonimi, che dei combattimenti spaziali confusionari e allo stesso tempo noiosi, della colonna sonora banale.
Durante lo svolgimento della storia, sembra quasi che il tutto sia stato realizzato a scopo dimostrativo, con l'intento di "puntare al top" nella lavorazione tecnica dell'anime, per affascinare lo spettatore:e ci riesce, non c'è dubbio, ma vista la narrazione per niente coinvolgente, va a finire che anche delle animazioni così spettacolari comincino a stancare dopo un po', e anche in questo Diebuster ci riesce alla grande...
Che dire, la serie va vista, facendo parte di un progetto importante, e la curiosità non può mancare, come non mancava a me... solo che per me è da reputare come una trovata commerciale assurda ed anche come un grandissimo passo falso da parte di Gainax... speriamo che si riprenda in questi ultimi tempi.
Poi, nulla più.
Devo ammettere che sono rimasto parecchio deluso, quando ho realizzato che un inizio abbastanza gradevole, che preannunciava una bella storia, è rimasto soltanto un'illusione fino alla fine.
Pur non avendo visionato l'originale Gunbuster, io credo che questo seguito avrà deluso non pochi fans, vista la completa assenza di logica, sia a causa della trama insensata, moscia e senza scopo, sia dei personaggi anonimi, che dei combattimenti spaziali confusionari e allo stesso tempo noiosi, della colonna sonora banale.
Durante lo svolgimento della storia, sembra quasi che il tutto sia stato realizzato a scopo dimostrativo, con l'intento di "puntare al top" nella lavorazione tecnica dell'anime, per affascinare lo spettatore:e ci riesce, non c'è dubbio, ma vista la narrazione per niente coinvolgente, va a finire che anche delle animazioni così spettacolari comincino a stancare dopo un po', e anche in questo Diebuster ci riesce alla grande...
Che dire, la serie va vista, facendo parte di un progetto importante, e la curiosità non può mancare, come non mancava a me... solo che per me è da reputare come una trovata commerciale assurda ed anche come un grandissimo passo falso da parte di Gainax... speriamo che si riprenda in questi ultimi tempi.
E questo sarebbe il seguito di Gunbuster? Deraglia completamente dalla trama e dallo stile del suo predecessore proponendo una serie di assurdità ed esagerazioni. Nonostante si distacchi quasi totalmente da Gunbuster, parti della storia (come il finale) risultano incomprensibili a chiunque non conosca gli avvenimenti che lo precedono. Probabilmente può essere apprezzato solo da chi non ha avuto occasione di vedere Gunbuster, perchè gli stravolgimenti che propone fanno quasi inorridire. Tolto questo ho avuto modo di constatare anche aspetti positivi. Viene dato abbastanza spazio alla caratterizzazione dei personaggi per delineare il profilo di tutti quelli più importanti. La storia non risulta noiosa anche se alcune sequenze possono essere inizialmente un po' confuse. La trama mostra comunque i suoi difetti nelle già accennate esagerazioni. Molte scene chiave richiamano scene altrettanto importanti di Gunbuster, ma più che come tributo sembra fatto come tentato (e non riuscito) aggancio alla, serie se non spudorata scopiazzatura. Data la serie di difetti non posso dare un voto alto ne' tanto meno consigliare quest'anime.
Immondizia. Semplice e pura immondizia di una Gainax che ha abbracciato il declino creativo e la metodologia commerciale a tutti i costi. Diebuster è l'inutile tentativo di un gruppo di persone privi di competenza e stile di fare qualcosa partendo da un anime robotico, riuscendo a creare solo un paio di mascotte, delle quali una andrà soppressa perchè ha terminato la sua funzione narrativa a fine "trama". L'intera produzione è un'accozzaglia di cose messe per far sembrare che questa roba sia Gainax, quando altro non è che il superfluo e inutile progetto dello stesso direttore di Flcl, il quale dovrebbe forse capire prima cos'è un prodotto di qualità, e poi magari lavorare ad uno stile. Eccessivo ma non in modo divertente, spudoratamente scopiazzante e piatto di concetti, Diebuster contiene nel suo stesso nome la miglior cosa che può fare.
Devo premettere di non aver mai visto la serie "Gunbuster", di cui ho sentito parlare molto bene, della quale "Diebuster" sarebbe, in qualche modo, il seguito; per questo motivo non ho termini di paragone per poter giudicare questo oav rispetto ad altre opere del passato. Posso quindi solo dire che ho trovato "Diebuster" carino, a tratti divertente, e con un'animazione che reputo più che buona. La trama è sufficiente, con un colpo di scena verso il finale che riguarda il personaggio di Nono. I personaggi sono tutto sommato pochi, ma abbastanza caratterizzati. In definitiva, un piacevole passatempo, nulla di più.
La Gainax non delude mai. Personalmente ho amato Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra, ancor più Evangelion e solo recentemente ho apprezzato Gunbuster. Al primo niente da aggiungere, belle animazioni, storia intrigante (seppur già ampiamente sentita), eccezionale la resa dell'Effetto Urashima.
Ecco che ci si presenta allora Diebuster, in seguito. Bello.
Caratterizzazioni perfette, animazioni ben fatte, design se non innovativo quanto mai fresco ed esplosivo, grazie anche alla colorazione.
Devo ammettere che dopo aver visto la prima puntata, che tutto sommato è semplicemente un prologo all'opera pieno di gag, ho pensato "Eh!? Ma che roba è?" ma poi mi sono affezionata a Nono, la protagonista, che si è rivelata una degna rivale, seppur in maniera sostanzialmente diversa, della ben più nota Noriko, protagonista di Gunbuster. Il risultato è stato un cofanetto di DVD pieno di sorprese!^^
Ecco che ci si presenta allora Diebuster, in seguito. Bello.
Caratterizzazioni perfette, animazioni ben fatte, design se non innovativo quanto mai fresco ed esplosivo, grazie anche alla colorazione.
Devo ammettere che dopo aver visto la prima puntata, che tutto sommato è semplicemente un prologo all'opera pieno di gag, ho pensato "Eh!? Ma che roba è?" ma poi mi sono affezionata a Nono, la protagonista, che si è rivelata una degna rivale, seppur in maniera sostanzialmente diversa, della ben più nota Noriko, protagonista di Gunbuster. Il risultato è stato un cofanetto di DVD pieno di sorprese!^^
Avete in mente Gunbuster? Ecco, scordatevelo. Il presunto seguito di Gunbuster, Diebuster (perfino il nome e' patetico) e' un prodotto di qualità infima. Dialoghi inesistenti, plot narrativo assente, caratterizzazione dei personaggi un optional... non fosse per la qualità grafica, sempre più che discreta, anche se non più siderale come in altre produzioni Gainax, e qualche buona scena di combattimento, non possono modificare il giudizio su un'opera, un titolo, che davvero meritavamo di più. Molto di più. Alla larga.
Ennesimo capolavoro siglato Gainax. C'è da dire che quest'opera acquista tutto il suo spessore solo vedendo tutti e sei gli episodi che la compongono. Infatti l'inizio non è proprio il massimo e la storia a mio avviso in parte deludente poichè cerca di ricalcare il precedente Gunbuster senza riuscire a trasmettere gli stessi sentimenti, ma nonostante questo il capolavoro nasce proprio negli ultimi minuti, proprio nel finale che assume una carica emotiva del tutto non indifferente. Unico presupposto è aver visto il primo Top wo Nerae perchè altrimenti il finale non dice proprio nulla. Il character design è affidato al magistrale Sadamoto che ormai è emblema di qualità e le animazioni sono davvero ben realizzate. Quindi vivamente consigliato a quanti hanno già visto e apprezzato il precedente Gunbuster, fondamentale per capire citazioni e contenuti.
Trovo che DIEBUSTER centri pienamente l'obbiettivo che si era prefissato, ovvero conciliare tradizione ed innovaziazione: se da un lato si riscontrano temi affini all'illustre predecessore, come per esempio l'importanza di avere un sogno da raggiungere ad ogni costo, dall'altro si ha la volontà di sperimentare, come era già stato per FLCL, tecniche narrative e visive nuove.
Molti infatti sono i punti in comune con Furikuri, dalla Fraternity ai varchi spazio-temporali nelle teste dei protagonisti.
Questa serie di OAV, nata per festeggiare il ventennio di attività GAINAX rappresenta in fin dei conti la somma di questi venti e passa anni, rendendo omaggio ad un passato glorioso, senza dimenticare il presente...
Ed in più sono botte da orbi e ci si diverte anche! ( E il fan-service dove lo mettiamo? eh?)
D. Bottino
Molti infatti sono i punti in comune con Furikuri, dalla Fraternity ai varchi spazio-temporali nelle teste dei protagonisti.
Questa serie di OAV, nata per festeggiare il ventennio di attività GAINAX rappresenta in fin dei conti la somma di questi venti e passa anni, rendendo omaggio ad un passato glorioso, senza dimenticare il presente...
Ed in più sono botte da orbi e ci si diverte anche! ( E il fan-service dove lo mettiamo? eh?)
D. Bottino
[nota del moderatore] Tolti i riferimenti ad altre recensioni [/nota del moderatore]
Gunbuster e' stato considerato da tutti o quasi la miglior serie oav mai prodotta.. e dopo averla vista tutta ne ha tutti i motivi. Commuove, emoziona e caratterizza i personaggi brillantemente. Inizialmente parte leggera introducendo la protagonista e poi man mano s'incupisce e diventa adulta. Il seguito ha questo medesimo plot.. per ora ha mostrato soltanto il meglio della tecnica (come la gainax e' solita abituarci) ed e' partita leggera e scanzonata.. ma badate bene questo non vuol dire che e' una serie comune.. e' una delle migliori mai prodotte e' (qualitativamente impeccabile, regia sublime e ottima caratterizzazione). Per ora dopo aver visto questi 2 episodi 8 e' meritatissimo, darei 10 per la fiducia.
Gunbuster e' stato considerato da tutti o quasi la miglior serie oav mai prodotta.. e dopo averla vista tutta ne ha tutti i motivi. Commuove, emoziona e caratterizza i personaggi brillantemente. Inizialmente parte leggera introducendo la protagonista e poi man mano s'incupisce e diventa adulta. Il seguito ha questo medesimo plot.. per ora ha mostrato soltanto il meglio della tecnica (come la gainax e' solita abituarci) ed e' partita leggera e scanzonata.. ma badate bene questo non vuol dire che e' una serie comune.. e' una delle migliori mai prodotte e' (qualitativamente impeccabile, regia sublime e ottima caratterizzazione). Per ora dopo aver visto questi 2 episodi 8 e' meritatissimo, darei 10 per la fiducia.
Rispettosamente parlando a me sembra che sia il primo numero di gunbuster a essere molto modesto, e in fin dei conti quasi parodico, visto che in definitiva è la presa in giro di "Ace no nerae" (jenny la tennista). Quanto alla scienza e al realismo, dopo aver visto i robot che NON galleggiano nel vuoto spaziale e tutte quelle menate sull'etere non mi sentirei di parlarne in senso positivo.
Gunbuster 2 ha il pregio di aver lasciato perdere tutte quelle menate adolescenziali del primo, che erano ridicole. Fare una cosa demente mascherandola di serietà, come gli allenamenti dei robot!, era la cosa peggiore che si potesse fare! Almeno nel secondo, almeno dal primo episodio, tutto questo è lasciato da parte. A me il clima FLCL piace molto: i combattimenti sono piacevolmente esagerati, e, la cosa che importa di più, la storia si racconta. In fondo la cosa importante quando si fa una storia, è saperla raccontare...
Gunbuster 2 ha il pregio di aver lasciato perdere tutte quelle menate adolescenziali del primo, che erano ridicole. Fare una cosa demente mascherandola di serietà, come gli allenamenti dei robot!, era la cosa peggiore che si potesse fare! Almeno nel secondo, almeno dal primo episodio, tutto questo è lasciato da parte. A me il clima FLCL piace molto: i combattimenti sono piacevolmente esagerati, e, la cosa che importa di più, la storia si racconta. In fondo la cosa importante quando si fa una storia, è saperla raccontare...