Robotics;Notes
"Robotics;Notes" è la terza serie anime tratta dalle visual novel a sfondo scientifico della compagnia 5pb, dopo "Chaos;Head" e "Steins;Gate".
La storia è ambientata nell'anno 2019 di un futuro alternativo, nel quale la tecnologia si è evoluta esponenzialmente sotto tutti gli aspetti. Senomiya Akiho (Aki) e Yashio Kaito (Kai) sono grandi amici d'infanzia e insieme costituiscono l'intero club di robotica della loro scuola. Aki è una super fanatica di robot, e il suo obbiettivo principale è quello di ultimare la costruzione del Robot Gigante del club, iniziata ben nove anni prima da sua sorella. Mentre altri membri si uniscono, quasi tutti malvolentieri, al team dei protagonisti, un pericolo ben più grave minaccia di distruggere quasi completamente il genere umano, e sarà proprio Kai a scoprirlo e a doverlo affrontare.
"Robotics;Notes" è una serie veramente difficile da valutare, perché unisce una trama veramente geniale, ricca di idee e spunti interessanti, a una narrazione terribile. Sicuramente un'occasione sprecata, poteva benissimo diventare un capolavoro come "Steins;Gate", le potenzialità non mancavano affatto, ma è stato gestito in maniera terribile. La prima parte della serie è lenta, a tratti noiosa, e presenta i personaggi senza neanche quasi accennare la trama principale. Le seconda metà presenta invece il problema opposto: troppo sbrigativa, troppe cose buttate dentro senza una sufficiente spiegazione. Se la storia fosse stata distribuita meglio nell'arco delle ventidue puntate, il risultato sarebbe stato sicuramente diverso.
I personaggi appaiono leggermente stereotipati, soprattutto nelle battute iniziali, ma tutto sommato mi sono piaciuti. Tralasciando il protagonista maschile che non mi ha detto quasi nulla, gli altri sono tutti ben riusciti. Aki è simpatica, riesce a coinvolgere e a portare un po' di allegria e di positività; Frau è la classica otaku perversa e fuori di testa, Subaru il tipico ragazzo scontroso dal cuore tenero e Jun la ragazzina timida e impacciata che suscita un po' di tenerezza. Nel complesso, anche se non spiccano per originalità, riescono a formare un bel gruppo, aiutati anche da un cospicuo numero di personaggi "secondari". L'antagonista per quel poco che si vede svolge bene il suo ruolo, anche se mi sarei aspettato qualcosa di meglio, con un carattere più deciso.
Tecnicamente è un ottimo prodotto. Per quanto riguarda il comparto grafico troviamo un buon design dei personaggi e delle variegate e dettagliate ambientazioni. Il mecha design non è il massimo, ma ne ho visiti di molto peggio, considerando anche che, nonostante il nome, "Robotics;Notes" non è propriamente una serie mecha. Ciò che sicuramente ha deluso maggiormente sono stati i combattimenti, soprattutto nella parte finale. Il comparto sonoro ha svolo un buon lavoro, ottimo doppiaggio, buone le OST e le sigle di apertura e chiusura.
Il finale è abbastanza prevedibile, e sicuramente poteva essere curato meglio, ma alla fine mi è piaciuto e mi ha lasciato contento.
"Robotics;Notes" è una serie che conta sicuramente numerosi difetti non indifferenti, che ne abbassano notevolmente la qualità. In particolar modo, per una questione di gestione temporale e di sceneggiatura, la serie non è riuscita a decollare come avrebbe dovuto. In conclusione rimane comunque un buon prodotto, che si lascia seguire piacevolmente e che propone una trama intrigante e geniale per diversi motivi. Bisogna anche considerare il fatto che dopo aver visto "Steins;Gate" le aspettative erano probabilmente troppo alte.
La storia è ambientata nell'anno 2019 di un futuro alternativo, nel quale la tecnologia si è evoluta esponenzialmente sotto tutti gli aspetti. Senomiya Akiho (Aki) e Yashio Kaito (Kai) sono grandi amici d'infanzia e insieme costituiscono l'intero club di robotica della loro scuola. Aki è una super fanatica di robot, e il suo obbiettivo principale è quello di ultimare la costruzione del Robot Gigante del club, iniziata ben nove anni prima da sua sorella. Mentre altri membri si uniscono, quasi tutti malvolentieri, al team dei protagonisti, un pericolo ben più grave minaccia di distruggere quasi completamente il genere umano, e sarà proprio Kai a scoprirlo e a doverlo affrontare.
"Robotics;Notes" è una serie veramente difficile da valutare, perché unisce una trama veramente geniale, ricca di idee e spunti interessanti, a una narrazione terribile. Sicuramente un'occasione sprecata, poteva benissimo diventare un capolavoro come "Steins;Gate", le potenzialità non mancavano affatto, ma è stato gestito in maniera terribile. La prima parte della serie è lenta, a tratti noiosa, e presenta i personaggi senza neanche quasi accennare la trama principale. Le seconda metà presenta invece il problema opposto: troppo sbrigativa, troppe cose buttate dentro senza una sufficiente spiegazione. Se la storia fosse stata distribuita meglio nell'arco delle ventidue puntate, il risultato sarebbe stato sicuramente diverso.
I personaggi appaiono leggermente stereotipati, soprattutto nelle battute iniziali, ma tutto sommato mi sono piaciuti. Tralasciando il protagonista maschile che non mi ha detto quasi nulla, gli altri sono tutti ben riusciti. Aki è simpatica, riesce a coinvolgere e a portare un po' di allegria e di positività; Frau è la classica otaku perversa e fuori di testa, Subaru il tipico ragazzo scontroso dal cuore tenero e Jun la ragazzina timida e impacciata che suscita un po' di tenerezza. Nel complesso, anche se non spiccano per originalità, riescono a formare un bel gruppo, aiutati anche da un cospicuo numero di personaggi "secondari". L'antagonista per quel poco che si vede svolge bene il suo ruolo, anche se mi sarei aspettato qualcosa di meglio, con un carattere più deciso.
Tecnicamente è un ottimo prodotto. Per quanto riguarda il comparto grafico troviamo un buon design dei personaggi e delle variegate e dettagliate ambientazioni. Il mecha design non è il massimo, ma ne ho visiti di molto peggio, considerando anche che, nonostante il nome, "Robotics;Notes" non è propriamente una serie mecha. Ciò che sicuramente ha deluso maggiormente sono stati i combattimenti, soprattutto nella parte finale. Il comparto sonoro ha svolo un buon lavoro, ottimo doppiaggio, buone le OST e le sigle di apertura e chiusura.
Il finale è abbastanza prevedibile, e sicuramente poteva essere curato meglio, ma alla fine mi è piaciuto e mi ha lasciato contento.
"Robotics;Notes" è una serie che conta sicuramente numerosi difetti non indifferenti, che ne abbassano notevolmente la qualità. In particolar modo, per una questione di gestione temporale e di sceneggiatura, la serie non è riuscita a decollare come avrebbe dovuto. In conclusione rimane comunque un buon prodotto, che si lascia seguire piacevolmente e che propone una trama intrigante e geniale per diversi motivi. Bisogna anche considerare il fatto che dopo aver visto "Steins;Gate" le aspettative erano probabilmente troppo alte.
Dopo aver visto quel punto e virgola nel titolo non potevo che guardarlo, visto che i creatori sono gli stessi di "Chaos;Head" e "Steins;Gate". Insomma, un punto e virgola che, alle volte, può essere sintomo di qualità. E questa volta? Personalmente ho apprezzato abbastanza "Robotics;Notes", anche se non è lontanamente paragonabile ai suoi predecessori e, d'altronde, presenta un genere completamente differente.
Tale serie, composta da ben ventidue episodi, assume le fattezze di una commedia di fantascienza, dove i robot sono appunto i protagonisti assoluti. Attenzione però, poiché non è un mecha e, di fatto, non lo sarà mai, nonostante l'obiettivo dei protagonisti di costruire un robot gigante.
Come appena detto, il gruppo di protagonisti, che con il passare delle puntate verrà a costituirsi, appartiene al club di robotica e ha l'obiettivo di costruire un gigantesco robot da esporre per il seguente EXPO di Tokyo (già che siamo in tema di EXPO). L'ambientazione è quella di un prossimo futuro, dove la tecnologia è leggermente avanzata rispetto alla nostra, ma, tutto sommato, nemmeno così fantascientifica.
Kaito e Akiho sono i due protagonisti "assoluti": un ragazzo e una ragazza della stessa età, membri originari del club, nonché amici d'infanzia. Inizialmente sono solo loro a dover realizzare tale impresa, anche se, a conti fatti, l'unica che sembra così eccitata nella costruzione del robot è Akiho, mentre il giovane preferisce passare le sue giornate a giocare ai videogiochi.
Il tempo passa e, dopo una serie di vicissitudini, si aggiungeranno al gruppo altri ragazzi, tra cui Subaru, Frau, Junna... tutti in qualche modo coinvolti in questa particolare impresa, che, di fatto, li costringerà anche a conoscersi meglio e ad affrontare i loro problemi e le proprie paure. Le cose però si complicano, in quanto Kaito incontra una misteriosa ragazza informatica, che lo coinvolgerà in un misterioso caso, che, se veritiero, porterà alla futura eliminazione di gran parte del genere umano. Il ragazzo, incuriosito, continuerà le indagini, ma presto si accorgerà di essersi immischiato in qualcosa di grosso. Non solo la sorella di Akiho, Misaki, sembra irrimediabilmente coinvolta, ma gli stessi Akiho e Kaito. In passato infatti sono stati coinvolti in un misterioso incidente navale, in cui tutti i passeggeri sono svenuti di colpo. Da quel momento hanno acquisito strani poteri... ma cosa saranno mai?
Parto dai personaggi, poiché, nel complesso, sono la cosa migliore di quest'anime. Non brillano, vero, ma a momenti presentano caratteristiche davvero buone. La migliore, a mio avviso, è Frau, in quanto il suo carattere bizzarro riesce a elettrizzare tutta la situazione circostante. Anche il suo apparente innamoramento per Kaito è molto bello, anche se non molto romantico (peccato che il ragazzo, oltre a essere piuttosto stupido, ha occhi solo per la sua amica d'infanzia).
Se i vari protagonisti crescono con il passare delle puntate, lo stesso non si può dire della storia, che, a parte gli ultimissimi episodi, rimarrà nel complesso lenta e poco dinamica. La costruzione del robot procede celermente... qualche difficoltà in più non avrebbe certamente fatto male. Ben più interessante è la ricerca di Kaito, alla scoperta di questa congiura mondiale della NASA, anche se, a momenti, porta la trama fuori strada.
Alle volte, quando si cerca di mettere insieme troppe cose, si finisce col fare tutto male: la costruzione del robot, la congiura per la distruzione dell'umanità, i misteriosi poteri di Kaito e Akiho (il primo rallenta il tempo, la seconda lo accelera), le gare tra robottini e tutti i molteplici problemi che i vari ragazzi dovranno affrontare con i loro familiari. Se presi singolarmente sono senza dubbio elementi buoni e interessanti, messi assieme rischiano di rendere il tutto alquanto caotico e disorganico.
Carine le relazioni all'interno del gruppo principale, anche se, in fin dei conti, appassiscono prima di essere analizzate nel migliore dei modi. I due protagonisti non solo sono amici d'infanzia, ma sembrano provare una sorta di attrazione reciproca. Peccato che, nel corso delle puntate, questi loro sentimenti sembrano passare in secondo piano, pronti a rispuntare solo nelle battute conclusive (troppo tardi forse). Ben più interessante è il rapporto tra Kaito e Frau, quanto meno più approfondito nella sua crescita. Anche questa però è una strada a vicolo cieco: l'amore tra i due non solo non fiorisce, ma sembra volatilizzarsi nel nulla come se niente fosse.
Nulla da dire sulla grafica che, in linea di massima, si presenta piuttosto piacente, dai colori vivi e accesi. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma comunque in grado di valorizzare al meglio l'anime in questione. Personalmente ho trovato i vari protagonisti un po' troppo nella norma, sia come carattere che come realizzazione grafica. Insomma, design piuttosto classici, riscontrabili in molte altre serie.
Musiche nella norma, così come il doppiaggio. Entrambi si mantengono nella media generale, privi di riflessi spettacolari capaci di sorprendere lo spettatore, ma comunque abbastanza buoni da non farlo annoiare.
Siamo giunti alle conclusione ed è arrivato il momento di tirare le somme. "Robotics; Notes" non è uno dei migliori anime visti, ma certamente non è così così malvagio. Certo, dipende tutto dai gusti personali dello spettatore, ma comunque, nonostante tutti i difetti, la visione procede piacevolmente.
Mi sarei aspettato qualcosa di più dal finale (un pochino troppo alla "vissero tutti felici e contenti"), ma pazienza. Certo, rispetto agli altri due ("Chaos;Head" e "Steins;Gate") non c'è confronto, e credo che proprio questo inevitabile paragone tenda ancora di più a sminuire la serie sopra descritta.
Voto finale: 7 meno meno
Tale serie, composta da ben ventidue episodi, assume le fattezze di una commedia di fantascienza, dove i robot sono appunto i protagonisti assoluti. Attenzione però, poiché non è un mecha e, di fatto, non lo sarà mai, nonostante l'obiettivo dei protagonisti di costruire un robot gigante.
Come appena detto, il gruppo di protagonisti, che con il passare delle puntate verrà a costituirsi, appartiene al club di robotica e ha l'obiettivo di costruire un gigantesco robot da esporre per il seguente EXPO di Tokyo (già che siamo in tema di EXPO). L'ambientazione è quella di un prossimo futuro, dove la tecnologia è leggermente avanzata rispetto alla nostra, ma, tutto sommato, nemmeno così fantascientifica.
Kaito e Akiho sono i due protagonisti "assoluti": un ragazzo e una ragazza della stessa età, membri originari del club, nonché amici d'infanzia. Inizialmente sono solo loro a dover realizzare tale impresa, anche se, a conti fatti, l'unica che sembra così eccitata nella costruzione del robot è Akiho, mentre il giovane preferisce passare le sue giornate a giocare ai videogiochi.
Il tempo passa e, dopo una serie di vicissitudini, si aggiungeranno al gruppo altri ragazzi, tra cui Subaru, Frau, Junna... tutti in qualche modo coinvolti in questa particolare impresa, che, di fatto, li costringerà anche a conoscersi meglio e ad affrontare i loro problemi e le proprie paure. Le cose però si complicano, in quanto Kaito incontra una misteriosa ragazza informatica, che lo coinvolgerà in un misterioso caso, che, se veritiero, porterà alla futura eliminazione di gran parte del genere umano. Il ragazzo, incuriosito, continuerà le indagini, ma presto si accorgerà di essersi immischiato in qualcosa di grosso. Non solo la sorella di Akiho, Misaki, sembra irrimediabilmente coinvolta, ma gli stessi Akiho e Kaito. In passato infatti sono stati coinvolti in un misterioso incidente navale, in cui tutti i passeggeri sono svenuti di colpo. Da quel momento hanno acquisito strani poteri... ma cosa saranno mai?
Parto dai personaggi, poiché, nel complesso, sono la cosa migliore di quest'anime. Non brillano, vero, ma a momenti presentano caratteristiche davvero buone. La migliore, a mio avviso, è Frau, in quanto il suo carattere bizzarro riesce a elettrizzare tutta la situazione circostante. Anche il suo apparente innamoramento per Kaito è molto bello, anche se non molto romantico (peccato che il ragazzo, oltre a essere piuttosto stupido, ha occhi solo per la sua amica d'infanzia).
Se i vari protagonisti crescono con il passare delle puntate, lo stesso non si può dire della storia, che, a parte gli ultimissimi episodi, rimarrà nel complesso lenta e poco dinamica. La costruzione del robot procede celermente... qualche difficoltà in più non avrebbe certamente fatto male. Ben più interessante è la ricerca di Kaito, alla scoperta di questa congiura mondiale della NASA, anche se, a momenti, porta la trama fuori strada.
Alle volte, quando si cerca di mettere insieme troppe cose, si finisce col fare tutto male: la costruzione del robot, la congiura per la distruzione dell'umanità, i misteriosi poteri di Kaito e Akiho (il primo rallenta il tempo, la seconda lo accelera), le gare tra robottini e tutti i molteplici problemi che i vari ragazzi dovranno affrontare con i loro familiari. Se presi singolarmente sono senza dubbio elementi buoni e interessanti, messi assieme rischiano di rendere il tutto alquanto caotico e disorganico.
Carine le relazioni all'interno del gruppo principale, anche se, in fin dei conti, appassiscono prima di essere analizzate nel migliore dei modi. I due protagonisti non solo sono amici d'infanzia, ma sembrano provare una sorta di attrazione reciproca. Peccato che, nel corso delle puntate, questi loro sentimenti sembrano passare in secondo piano, pronti a rispuntare solo nelle battute conclusive (troppo tardi forse). Ben più interessante è il rapporto tra Kaito e Frau, quanto meno più approfondito nella sua crescita. Anche questa però è una strada a vicolo cieco: l'amore tra i due non solo non fiorisce, ma sembra volatilizzarsi nel nulla come se niente fosse.
Nulla da dire sulla grafica che, in linea di massima, si presenta piuttosto piacente, dai colori vivi e accesi. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma comunque in grado di valorizzare al meglio l'anime in questione. Personalmente ho trovato i vari protagonisti un po' troppo nella norma, sia come carattere che come realizzazione grafica. Insomma, design piuttosto classici, riscontrabili in molte altre serie.
Musiche nella norma, così come il doppiaggio. Entrambi si mantengono nella media generale, privi di riflessi spettacolari capaci di sorprendere lo spettatore, ma comunque abbastanza buoni da non farlo annoiare.
Siamo giunti alle conclusione ed è arrivato il momento di tirare le somme. "Robotics; Notes" non è uno dei migliori anime visti, ma certamente non è così così malvagio. Certo, dipende tutto dai gusti personali dello spettatore, ma comunque, nonostante tutti i difetti, la visione procede piacevolmente.
Mi sarei aspettato qualcosa di più dal finale (un pochino troppo alla "vissero tutti felici e contenti"), ma pazienza. Certo, rispetto agli altri due ("Chaos;Head" e "Steins;Gate") non c'è confronto, e credo che proprio questo inevitabile paragone tenda ancora di più a sminuire la serie sopra descritta.
Voto finale: 7 meno meno
Questo anime a parer mio è un classico esempio di come si può confezionare un buon prodotto e mancare il bersaglio a causa di una storia con un mistero troppo farraginoso e privo di mordente che si risolve tutto negli ultimi episodi. La storia narra delle vicende del club di robotica e dei suoi due membri principali, la presidentessa e vivacissima Akiho e lo svogliato Kaito. Akiho ha lo scopo di completare un robot gigante iniziato molti anni prima da sua sorella maggiore (fondatrice dello stesso club nella stessa scuola) e di portarlo ad una fiera giapponese del settore. Questo è il filone principale a volte interessante, a volte invece molto meno, attorno a cui ruota tutto l'anime. Siamo naturalmente nel prossimo futuro in cui la realtà aumentata è di comune utilizzo e con cui gli studenti interagiscono tramite dei comunissimi tablet (senza occhiali come invece si vede in Dennou Coil). Se la costruzione di un robot gigante ad opera di un club scolastico è un'idea un po' troppo fantasiosa (pensate solo al reperimento dei fondi che peraltro trovano), la struttura narrativa attorno a cui ruota la vicenda viene raccontata in maniera abbastanza verosimile e il "Gun pro 1" dall'estetica molto brutta finisce per piacere se non altro per gli sforzi fatti per tirarlo in piedi. Anzi l'idea di rappresentarlo con l'armatura solo nella realtà aumentata per problemi di budget mi è sembrata azzeccata. Ma questo filone principale è accompagnato da una sotto trama molto più seria ed apocalittica che si rivelerà solo negli ultimi episodi. Di episodi in episodio il giovane Kaito segue degli indizi disseminati nella realtà aumentata dell'isola in cui vive, per scoprire un piano che ha come scopo la distruzione dell'umanità come oggi noi la conosciamo(non rivelo tutto). Il tutto parte dalla scoperta di una giovane ragazza, un costrutto virtuale, che vive solo nella realtà aumentata presso un vecchio faro e finirà alla base di un lancio spaziale con un combattimento tra robot giganti che ricorda molto gli scontri di Patlabor. Purtroppo questa seconda vicenda, ricca di spunti interessanti, non è sufficientemente narrata ed anzi risulta completamente fuori dal contesto delle vicende del club di robotica nonostante lo sforzo fatto dagli autori per incrociare le vite e le storie personali dei protagonisti con gli antagonisti. Il Character design è buono, la protagonista femminile forse un po' troppo estroversa e chiassosa, non manca la coprotagonista stramba e maniaca (non ci sanno proprio rinunciare), la grafica e gli sfondi sono molto belli e il robot designer goffo e squadrato è azzeccato. Peccato quindi per la parte misteriosa raccontata molto male e tanto diluita da scomparire in certi episodi, ma una visione questo anime lo merita.
Sono gli stessi autori dell'ottimo "Steins Gate".
I protagonisti di questa serie sono Akiho e Kaito. Sono i membri fondatori del club di robotica della loro scuola.
Senza svelare nulla sulla complessa trama (che si riuscirà a capire dalla seconda parte della serie), ciò che mi ha colpito è il lato caratteriale dei due giovani liceali.
Soprattutto quello di Akiho, il quale testardamente riuscirà insieme al gruppo di studenti a creare un robot, pilotato da Kaito, in grado di sventare una pericolosa minaccia. Aki (il suo diminutivo) è un inguaribile ottimista, anche se le situazioni sono veramente disperate mostra una gioia incontenibile e riesce a contagiare tutti i membri del club. In più, per chi lo vede, lascia un messaggio positivo dove insegna a non mollare mai anche nel momento più nero. Educativo da questo lato. L'unico personaggio che non mi è piaciuto è Frau, una ragazza un po' anormale con il pallino della programmazione dei videogiochi.
Il chara design e il mecha design sono veramente ottimi, il fan service quasi nullo, le musiche di sottofondo ottime, mentre le opening e le ending passabili.
I protagonisti di questa serie sono Akiho e Kaito. Sono i membri fondatori del club di robotica della loro scuola.
Senza svelare nulla sulla complessa trama (che si riuscirà a capire dalla seconda parte della serie), ciò che mi ha colpito è il lato caratteriale dei due giovani liceali.
Soprattutto quello di Akiho, il quale testardamente riuscirà insieme al gruppo di studenti a creare un robot, pilotato da Kaito, in grado di sventare una pericolosa minaccia. Aki (il suo diminutivo) è un inguaribile ottimista, anche se le situazioni sono veramente disperate mostra una gioia incontenibile e riesce a contagiare tutti i membri del club. In più, per chi lo vede, lascia un messaggio positivo dove insegna a non mollare mai anche nel momento più nero. Educativo da questo lato. L'unico personaggio che non mi è piaciuto è Frau, una ragazza un po' anormale con il pallino della programmazione dei videogiochi.
Il chara design e il mecha design sono veramente ottimi, il fan service quasi nullo, le musiche di sottofondo ottime, mentre le opening e le ending passabili.
Terza serie anime tratta dalle visual novel scientifiche 5pb dopo "Chaos;Head" e "Steins;Gate", prodotta dalla Production I.G e mandata in onda nello slot "Noitamina" durante la stagione autunnale 2012 e quella invernale 2013 assieme a "Psycho-Pass". Dopo il successo del predecessore "Steins;Gate" in tanti si aspettavano molto da questa serie che purtroppo delude, soprattutto se raffrontata al corrispettivo videogioco; cominciamo però con un pregio: prima di tutto l'idea di fondo della trama è decisamente valida e la trovata dei report veramente geniale (forse l'evento che dà più slancio narrativo a tutta la serie) inoltre l'idea del club di robotica aiuta tutti gli appassionati di mecha ad immedesimarsi nei personaggi, anche se verso alcuni come ad esempio Kai, che è il protagonista principale. Si continua a provare un senso di distacco dato dall'impressione che lui stesso in primis sembri annoiato dagli accadimenti della trama, e che si ritrovi nel "cast" controvoglia. L'antagonista è appena accennato; per fortuna a bilanciare un main character così moscio c'è una deuteragonista come Aki-chan, carina e simpatica, e dei coprotagonisti come Subaru alias Mr.Pleiades, carismatico e divertente, infine la pazza cervellona depravata Frau, forse il personaggio più riuscito in assoluto.
Venendo ai difetti quello principale è di lasciare troppi misteri in sospeso (per mancanza di tempo?) una volta tirati in ballo, invece da spazio ad alcune puntate introduttive lunghe e noiose nella prima metà e passa da un enigma all'altro senza soluzione di continuità nella seconda.
Una serie da cui si poteva avere di più che esce sconfitta dal confronto con il predecessore "Steins;Gate" mentre regge meglio il raffronto con "Chaos;Head", quest'ultima sfortunata che forse è stata trascurata un po' dalla studio d'animazione, che ha preferito concentrasi su altri progetti non dandogli l'attenzione dovuta. Come risultato ha ottenuto un anime poco appassionante, talvolta noioso, che solo in poche scene (concentrate in prevalenza nella seconda metà) riesce ad emozionare come dovrebbe, soprattutto nel finale; come voto forse sarebbe giusto un 5 ma aggiungendo mezzo punto bonus per le ottime ambientazione e altro mezzo per la simpatia di Furugōri merita il 6.
Venendo ai difetti quello principale è di lasciare troppi misteri in sospeso (per mancanza di tempo?) una volta tirati in ballo, invece da spazio ad alcune puntate introduttive lunghe e noiose nella prima metà e passa da un enigma all'altro senza soluzione di continuità nella seconda.
Una serie da cui si poteva avere di più che esce sconfitta dal confronto con il predecessore "Steins;Gate" mentre regge meglio il raffronto con "Chaos;Head", quest'ultima sfortunata che forse è stata trascurata un po' dalla studio d'animazione, che ha preferito concentrasi su altri progetti non dandogli l'attenzione dovuta. Come risultato ha ottenuto un anime poco appassionante, talvolta noioso, che solo in poche scene (concentrate in prevalenza nella seconda metà) riesce ad emozionare come dovrebbe, soprattutto nel finale; come voto forse sarebbe giusto un 5 ma aggiungendo mezzo punto bonus per le ottime ambientazione e altro mezzo per la simpatia di Furugōri merita il 6.
"Robotics;Notes" potrebbe essere definito come una gigantesca farsa nonché fiera delle banalità allo stato brado.
C'è da rimanere allibiti nel constatare che questa serie sia stata realizzata dalle stesse menti geniali di "Chaos;Head" e "Steins;Gate" dal momento che questo "Robotics;Notes" è tutto fuorché un anime minimamente decente. Tanta è la differenza che separa i primi due capolavori da questo concentrato di disgusto e mediocrità.
Questa serie è riuscita a dissacrare e banalizzare due generi che adoro: il robotico/mecha e le trame cospiratorie. Non ha senso scomodare il CERN, il Comitato dei 300, i progetti Mk.Ultra e il Monarch se poi va tutto in malora perché un rottame male assemblato deve fare la figura del protagonista a tutti i costi, anche quando non c'entra nulla con lo sviluppo della trama.
Trama: in un istituto giapponese c'era un club di robotica, ora abbandonato. Una ragazza con la fissa dei robot e dotata di un senso della giustizia assai discutibile cerca di far rivivere suddetto club, coinvolgendo l'amico d'infanzia che vorrebbe tutto tranne che impelagarsi in un'impresa simile. Nel mentre che avviene tutto questo, i protagonisti scoprono che esistono forze oscure che cospirano contro l'umanità, e sta al protagonista decifrare e decriptare i vari reports sparsi qua e là. Una volta ottenute queste informazioni come si potrà salvare il mondo? Naturalmente col rottame smantellato dell'ex club di robotica, evviva…
Grafica: scarsa e mediocre su più fronti. Si salvano solo certe animazioni e le ambientazioni. Character design bruttino e scialbo. Mecha design semplicemente indecente.
Sonoro: musiche senza infamia e senza lode. OST abbastanza tranquilli, per non dire piattini. A parte Kona, le voci dei personaggi passano dal fastidioso al totalmente inappropriato. Bocciate senz'appello.
Personaggi: ennesima nota dolente. Peggio di così non si poteva fare. Clichè a non finire. C'è il protagonista moscio e disinteressato a tutto tranne che alla sua consolle portatile, la sua amichetta d'infanzia iper esagitata nonché amante dei robot che vuole coinvolgere chi le sta attorno nelle sue manie, l'asociale nerd appassionata di visual novel ed eroge, la versione chibi di Belldandy di "Oh, mia dea!" e una sfilza di adulti più o meno buffoni a fare da contorno.
Finale: come se la vagonata di mediocrità in ogni aspetto non fosse sufficiente, il finale supera (in peggio) le più funeree aspettative. Non ci sono parole per descrivere la bruttezza, la banalità, lo stereotipo e l'enorme delusione. Se la serie non era decollata, il finale l'ha fatta precipitare.
Disgustoso, da evitare come la peste.
C'è da rimanere allibiti nel constatare che questa serie sia stata realizzata dalle stesse menti geniali di "Chaos;Head" e "Steins;Gate" dal momento che questo "Robotics;Notes" è tutto fuorché un anime minimamente decente. Tanta è la differenza che separa i primi due capolavori da questo concentrato di disgusto e mediocrità.
Questa serie è riuscita a dissacrare e banalizzare due generi che adoro: il robotico/mecha e le trame cospiratorie. Non ha senso scomodare il CERN, il Comitato dei 300, i progetti Mk.Ultra e il Monarch se poi va tutto in malora perché un rottame male assemblato deve fare la figura del protagonista a tutti i costi, anche quando non c'entra nulla con lo sviluppo della trama.
Trama: in un istituto giapponese c'era un club di robotica, ora abbandonato. Una ragazza con la fissa dei robot e dotata di un senso della giustizia assai discutibile cerca di far rivivere suddetto club, coinvolgendo l'amico d'infanzia che vorrebbe tutto tranne che impelagarsi in un'impresa simile. Nel mentre che avviene tutto questo, i protagonisti scoprono che esistono forze oscure che cospirano contro l'umanità, e sta al protagonista decifrare e decriptare i vari reports sparsi qua e là. Una volta ottenute queste informazioni come si potrà salvare il mondo? Naturalmente col rottame smantellato dell'ex club di robotica, evviva…
Grafica: scarsa e mediocre su più fronti. Si salvano solo certe animazioni e le ambientazioni. Character design bruttino e scialbo. Mecha design semplicemente indecente.
Sonoro: musiche senza infamia e senza lode. OST abbastanza tranquilli, per non dire piattini. A parte Kona, le voci dei personaggi passano dal fastidioso al totalmente inappropriato. Bocciate senz'appello.
Personaggi: ennesima nota dolente. Peggio di così non si poteva fare. Clichè a non finire. C'è il protagonista moscio e disinteressato a tutto tranne che alla sua consolle portatile, la sua amichetta d'infanzia iper esagitata nonché amante dei robot che vuole coinvolgere chi le sta attorno nelle sue manie, l'asociale nerd appassionata di visual novel ed eroge, la versione chibi di Belldandy di "Oh, mia dea!" e una sfilza di adulti più o meno buffoni a fare da contorno.
Finale: come se la vagonata di mediocrità in ogni aspetto non fosse sufficiente, il finale supera (in peggio) le più funeree aspettative. Non ci sono parole per descrivere la bruttezza, la banalità, lo stereotipo e l'enorme delusione. Se la serie non era decollata, il finale l'ha fatta precipitare.
Disgustoso, da evitare come la peste.
Dopo esserci fatti confondere dallo psicologico "Chaos;Head" e aver viaggiato in diverse linee temporali con il fantascientifico "Steins;Gate", a chiudere i giochi ecco che arriva "Robotics;Notes" assieme al sogno di ogni bambino: i Robot.
La serie prende luogo nell'anno 2019 a Tanegashima (isola meridionale giapponese), prendiamo parte alla vita di Yashio Kaito, ragazzo alle apparenze molto pigro e appassionato di KillBallad (un gioco in voga tra i ragazzi di combattimenti tra Robot), e di Senomiya Akiho, ragazza incredibilmente energica e fissata con i Robot, soprattutto di Gunvarrel, un mecha di una serie animata mai portata a termine. Assieme i due fanno parte del club di robotica che ha come scopo portare a termine il robot progettato dalla sorella Akiho (in passato mebro del club quando frequentava il liceo) per portarlo al Tokyo Expo dove verrà programmato un evento in cui verranno esposti robot giganti provenienti da tutto il mondo. Yashio si ritroverà così ad aiutare (non proprio in maniera entusiasta) l'amica nel suo intento, anche se gli eventi incominceranno ad evolversi in maniera molto inaspettata quando entrerà in contatto con Airi, Intelligenza Artificiale visibile solo attraverso la realtà aumentata, che lo renderà partecipe di segreti che incominceranno a far muovere la vera trama.
La serie si presenta con un design dei personaggi che non posso che apprezzare (almeno personalmente) naturalmente assieme alle ambientazioni in cui si svolge la serie (soprattutto quelle che vengono tinte con le luci del tramonto). A dare una pecca é probabilmente la lentezza con cui prende piede la storia (solo a partire da metà serie incominciano i veri colpi di scena che incominciano a rendere interessante l'anime), assieme al peso che si porta venendo paragonata alle trame dei suoi predecessori.
Purtroppo devo dire che non ho potuto apprezzare appieno la serie. Perché dico questo? Il fatto è che per poter apprezzare appieno "Robotics;Notes" bisognerebbe sapere bene il giapponese e prendere tra le mani una copia della Visual Novel di "Steins;Gate", in quanto la visione della sola trasposizione animata non basterebbe a carpire i vari riferimenti a quest'ultimo, che sono stati messi qua e la per gli episodi (specifichiamo che "Robotics;Notes" è una delle possibili Time Line di "Steins;Gate", fatto che si carpisce subito sin dall'inizio del primo episodio).
La serie prende luogo nell'anno 2019 a Tanegashima (isola meridionale giapponese), prendiamo parte alla vita di Yashio Kaito, ragazzo alle apparenze molto pigro e appassionato di KillBallad (un gioco in voga tra i ragazzi di combattimenti tra Robot), e di Senomiya Akiho, ragazza incredibilmente energica e fissata con i Robot, soprattutto di Gunvarrel, un mecha di una serie animata mai portata a termine. Assieme i due fanno parte del club di robotica che ha come scopo portare a termine il robot progettato dalla sorella Akiho (in passato mebro del club quando frequentava il liceo) per portarlo al Tokyo Expo dove verrà programmato un evento in cui verranno esposti robot giganti provenienti da tutto il mondo. Yashio si ritroverà così ad aiutare (non proprio in maniera entusiasta) l'amica nel suo intento, anche se gli eventi incominceranno ad evolversi in maniera molto inaspettata quando entrerà in contatto con Airi, Intelligenza Artificiale visibile solo attraverso la realtà aumentata, che lo renderà partecipe di segreti che incominceranno a far muovere la vera trama.
La serie si presenta con un design dei personaggi che non posso che apprezzare (almeno personalmente) naturalmente assieme alle ambientazioni in cui si svolge la serie (soprattutto quelle che vengono tinte con le luci del tramonto). A dare una pecca é probabilmente la lentezza con cui prende piede la storia (solo a partire da metà serie incominciano i veri colpi di scena che incominciano a rendere interessante l'anime), assieme al peso che si porta venendo paragonata alle trame dei suoi predecessori.
Purtroppo devo dire che non ho potuto apprezzare appieno la serie. Perché dico questo? Il fatto è che per poter apprezzare appieno "Robotics;Notes" bisognerebbe sapere bene il giapponese e prendere tra le mani una copia della Visual Novel di "Steins;Gate", in quanto la visione della sola trasposizione animata non basterebbe a carpire i vari riferimenti a quest'ultimo, che sono stati messi qua e la per gli episodi (specifichiamo che "Robotics;Notes" è una delle possibili Time Line di "Steins;Gate", fatto che si carpisce subito sin dall'inizio del primo episodio).