The Boondocks
E' una delle serie più geniali che abbia mai visto! Amore puro per tutti i personaggi, ma Zio Rackus sopra a tutti!
E' irriverente, realista e talmente sopra le righe, che la maggior parte probabilmente la prenderà male, perché crede che si tratti solo di luoghi comuni. Ma è proprio questa la forza di "The Boondocks", trasformare tutto quello che gira intorno al razzismo in comicità.
Il bilanciamento tra il responsabile Huey e il più folle Riley, fusi alla pazzia totale del nonno, donano alla serie un'esplosività rara, e ti tengono incollato allo schermo per tutto il tempo.
E' irriverente, realista e talmente sopra le righe, che la maggior parte probabilmente la prenderà male, perché crede che si tratti solo di luoghi comuni. Ma è proprio questa la forza di "The Boondocks", trasformare tutto quello che gira intorno al razzismo in comicità.
Il bilanciamento tra il responsabile Huey e il più folle Riley, fusi alla pazzia totale del nonno, donano alla serie un'esplosività rara, e ti tengono incollato allo schermo per tutto il tempo.
In tutta sincerità non pensavo proprio che un'opera come "The Boondocks" potesse essere considerata come un anime a tutti gli effetti, e il trovare la scheda su questo sito è stata proprio una bella sorpresa. Avevo considerato questa serie come uno dei "migliori cartoni non giapponesi", peccato che invece appartenga agli anime.
"The Boondocks" è una serie della stagione invernale 2005 attualmente composta da quarantacinque episodi, trasmessa qualche anno fa su MTV. La serie deriva dall'omonima striscia umoristica scritta da Aaron McGruder. La massiccia dose di humor nero e humor razzista è la caratteristica predominante dell'opera.
Trama: la trama è estremamente minimalista e semplificata. Robert Freeman, dopo essere divenuto tutore legale dei nipoti Riley e Huey, si trasferisce dalla caotica metropoli di Chicago al tranquillo sobborgo di Woodcrest. Huey e Riley Freeman sono due fratelli afroamericani trasferitisi nella tranquilla città di Woodcrest, che, insieme al nonno, formano una famiglia anomala. Tutta la serie sarà focalizzata sulla satira e su come la società americana si pone nei confronti degli afroamericani. Può accadere che vi siano alcune saghe, sebbene la maggior parte degli episodi siano a sé stanti.
Grafica: per essere un "non anime" "The Boondocks" supera di gran lunga gli standard delle produzioni americane, proponendosi come prodotto di alta qualità. Le ambientazioni sono piuttosto curate e gradevoli. Non sempre le animazioni sono all'altezza, ma quando serve sanno essere fluide. Il character design è aggressivo e divertente.
Sonoro: il comparto sonoro rasenta l'eccellenza, con un'opening magistrale cantata da Asheru & Blue Black e un'ending piuttosto frivola e tranquilla. Effetti sonori abbastanza gradevoli e OST a dir poco epica contraddistinguono questa serie. Da segnalare l'eccelso adattamento italiano, incredibilmente performante (saper contestualizzare lo slang americano non è facile). Un encomio alla compianta Laura Latini, eccelsa doppiatrice di Huey e Riley.
Personaggi: razzisti, dissacranti, parodistici, assurdi, e per questo semplicemente irresistibili. Questi sono i personaggi di "The Boondocks". Una caratterizzazione a dir poco magistrale contraddistingue tutti i personaggi (qualcuno mi trovi altre serie con personaggi come Thugnificent, Zio Ruckus o Gangstalicious!) e ottima è la loro interazione. Sebbene non sia presente un minimo accenno d'evoluzione, è possibile ritrovare un ottimo spessore caratteriale, e talvolta anche delle scene introspettive piuttosto interessanti.
Sceneggiatura: non ci si aspetti chissà quale prodezza o acrobazia narrativa in un'opera sviluppata principalmente per divertire, tuttavia l'intero comparto è apprezzabile nel suo complesso. La gestione temporale è piuttosto fluida e lineare, il ritmo s'attesta su medi livelli; talvolta sono presenti flashback che narrano di vicende passate o fanno luce sull'origine dei personaggi. È presente una massiccia dose di violenza e talvolta anche del fanservice. I dialoghi sono una perla d'umorismo (non c'è episodio in cui non si senta la parola "negro").
Finale: al momento non se ne vede uno, si narra di un'ipotetica quarta serie; tuttavia, data la natura prettamente comica della serie, un finale non è imperativo.
In sintesi, "The Boondocks" è un'eccelsa collaborazione nippoamericana, capace di far sbellicare dal ridere lo spettatore con uno humor dissacrante ed esageratamente razzista. Questa serie conquista letteralmente lo spettatore con la sua semplicità di trama e le situazioni assurde che si vengono a creare. Consigliato a tutti.
"The Boondocks" è una serie della stagione invernale 2005 attualmente composta da quarantacinque episodi, trasmessa qualche anno fa su MTV. La serie deriva dall'omonima striscia umoristica scritta da Aaron McGruder. La massiccia dose di humor nero e humor razzista è la caratteristica predominante dell'opera.
Trama: la trama è estremamente minimalista e semplificata. Robert Freeman, dopo essere divenuto tutore legale dei nipoti Riley e Huey, si trasferisce dalla caotica metropoli di Chicago al tranquillo sobborgo di Woodcrest. Huey e Riley Freeman sono due fratelli afroamericani trasferitisi nella tranquilla città di Woodcrest, che, insieme al nonno, formano una famiglia anomala. Tutta la serie sarà focalizzata sulla satira e su come la società americana si pone nei confronti degli afroamericani. Può accadere che vi siano alcune saghe, sebbene la maggior parte degli episodi siano a sé stanti.
Grafica: per essere un "non anime" "The Boondocks" supera di gran lunga gli standard delle produzioni americane, proponendosi come prodotto di alta qualità. Le ambientazioni sono piuttosto curate e gradevoli. Non sempre le animazioni sono all'altezza, ma quando serve sanno essere fluide. Il character design è aggressivo e divertente.
Sonoro: il comparto sonoro rasenta l'eccellenza, con un'opening magistrale cantata da Asheru & Blue Black e un'ending piuttosto frivola e tranquilla. Effetti sonori abbastanza gradevoli e OST a dir poco epica contraddistinguono questa serie. Da segnalare l'eccelso adattamento italiano, incredibilmente performante (saper contestualizzare lo slang americano non è facile). Un encomio alla compianta Laura Latini, eccelsa doppiatrice di Huey e Riley.
Personaggi: razzisti, dissacranti, parodistici, assurdi, e per questo semplicemente irresistibili. Questi sono i personaggi di "The Boondocks". Una caratterizzazione a dir poco magistrale contraddistingue tutti i personaggi (qualcuno mi trovi altre serie con personaggi come Thugnificent, Zio Ruckus o Gangstalicious!) e ottima è la loro interazione. Sebbene non sia presente un minimo accenno d'evoluzione, è possibile ritrovare un ottimo spessore caratteriale, e talvolta anche delle scene introspettive piuttosto interessanti.
Sceneggiatura: non ci si aspetti chissà quale prodezza o acrobazia narrativa in un'opera sviluppata principalmente per divertire, tuttavia l'intero comparto è apprezzabile nel suo complesso. La gestione temporale è piuttosto fluida e lineare, il ritmo s'attesta su medi livelli; talvolta sono presenti flashback che narrano di vicende passate o fanno luce sull'origine dei personaggi. È presente una massiccia dose di violenza e talvolta anche del fanservice. I dialoghi sono una perla d'umorismo (non c'è episodio in cui non si senta la parola "negro").
Finale: al momento non se ne vede uno, si narra di un'ipotetica quarta serie; tuttavia, data la natura prettamente comica della serie, un finale non è imperativo.
In sintesi, "The Boondocks" è un'eccelsa collaborazione nippoamericana, capace di far sbellicare dal ridere lo spettatore con uno humor dissacrante ed esageratamente razzista. Questa serie conquista letteralmente lo spettatore con la sua semplicità di trama e le situazioni assurde che si vengono a creare. Consigliato a tutti.