Senran Kagura
Mi avevano parlato male di “Senran Kagura”, e in effetti è così.
La storia è al limite dell’inesistente, con la solita lotta tra due fazioni di ninja alla ricerca delle pergamene dall’incredibile potere, rivalità e rapporti di amicizia a livello adolescenziale tra le ragazze delle due fazioni. Il tutto condito da una robusta dose d’ecchi, per cui le nostre si ritrovano con gli abiti distrutti al primo soffio di vento, danno la loro massima potenza quando sono in bikini ecc. Da fan di “Freezing” dovrei esserne disgustato, dato che sembra d’assistere a una parodia malriuscita.
I caratteri delle protagoniste e delle antagoniste non sono molto approfonditi, ma restano a un livello sufficiente. Almeno la grafica si salva, dato che, pur non essendo il massimo, è comunque discreta. La realizzazione degli ambienti è invece ottima, con un realismo impressionante. La regia non è buona, l’opening scarsa e l’ending un capolavoro di non senso, con le ragazze che suonano in un concerto rock!?
Eppure, in questo sfacelo, non posso non considerare un buon aspetto che dà forza all’opera e salva la situazione. Ripensando alla mia recensione su “La malinconia di Haruki Suzumiya”, mi ero espresso contro il fatto che la suddetta serie si prendesse troppo sul serio, volendo essere seria e umoristica allo stesso tempo. Qui, invece, abbiamo una serie che non si prende minimamente sul serio, vuole divertire, essere ecchi e nulla più. Non sarà molto, ma anche questa è una cosa positiva che, alla fine della fiera, salva la situazione. Certo, consiglio di vederla a velocità accelerata, magari mentre si ha voglia solo di staccare la spina e di pensare a nulla di serio, anche se il voto non va oltre il cinque.
La storia è al limite dell’inesistente, con la solita lotta tra due fazioni di ninja alla ricerca delle pergamene dall’incredibile potere, rivalità e rapporti di amicizia a livello adolescenziale tra le ragazze delle due fazioni. Il tutto condito da una robusta dose d’ecchi, per cui le nostre si ritrovano con gli abiti distrutti al primo soffio di vento, danno la loro massima potenza quando sono in bikini ecc. Da fan di “Freezing” dovrei esserne disgustato, dato che sembra d’assistere a una parodia malriuscita.
I caratteri delle protagoniste e delle antagoniste non sono molto approfonditi, ma restano a un livello sufficiente. Almeno la grafica si salva, dato che, pur non essendo il massimo, è comunque discreta. La realizzazione degli ambienti è invece ottima, con un realismo impressionante. La regia non è buona, l’opening scarsa e l’ending un capolavoro di non senso, con le ragazze che suonano in un concerto rock!?
Eppure, in questo sfacelo, non posso non considerare un buon aspetto che dà forza all’opera e salva la situazione. Ripensando alla mia recensione su “La malinconia di Haruki Suzumiya”, mi ero espresso contro il fatto che la suddetta serie si prendesse troppo sul serio, volendo essere seria e umoristica allo stesso tempo. Qui, invece, abbiamo una serie che non si prende minimamente sul serio, vuole divertire, essere ecchi e nulla più. Non sarà molto, ma anche questa è una cosa positiva che, alla fine della fiera, salva la situazione. Certo, consiglio di vederla a velocità accelerata, magari mentre si ha voglia solo di staccare la spina e di pensare a nulla di serio, anche se il voto non va oltre il cinque.
"Senran Kagura" è sicuramente una delle prove che, a differenza delle controparti live-action, gli adattamenti da manga, e contemporaneamente videogioco, ad anime possono riuscire, e anche piuttosto bene!
La serie - o almeno la prima stagione del 2013, visto che, attualmente (06.04.2018), si rumoreggia con una certa sicurezza a proposito di una prossima seconda stagione - si concentra sulle vicende che vedono protagoniste le eroine della saga principale del videogioco e ricalca quanto accade nei primi due titoli di essa, nei quali troviamo queste cinque ragazze della Hanzō National Academy dapprima alle prese col loro segreto addestramento ninja, e in seguito impegnate nello scontro con le ninja della scuola rivale, la Hebijo Clandestine Girls' Academy, in una sorta di bagattella adolescenziale che però si ha da intendere come la tipica, e ben più gloriosa, eterna lotta tra bene e male.
Ad li là della realizzazione grafica generale ben fatta e animata, le protagoniste hanno tutte una loro personalità, magari non particolarmente approfondita, ma sicuramente ben definita e delineata, e questo contribuisce allo sviluppo corale della vicenda, anche se purtroppo le interrelazioni che incorrono tra loro non sono mai sviluppate più del dovuto, il che è un peccato, visto e considerando che di spunti in questo senso nell'anime ce ne sono, ma purtroppo non vengono assecondati per dare più spazio all'azione.
Ciò che in soldoni ne deriva è un ecchi d’azione, con risvolti comici qui e là, però sorprendentemente frizzante e divertente, ben disegnato e ben curato, con una trama non epica, ma nemmeno banale e sicuramente, se non coinvolgente, almeno appassionante. Dopotutto, si tratta sempre di un anime che segue la storia di un gioco.
Ciò che però, francamente, mi ha stupito di più, è stato constatare che, a conti fatti, i videogiochi risultano decisamente più ecchi di quanto non lo sia l’anime: quest’ultimo infatti, per quanto contenga materiale ecchi, non si sbilancia mai eccessivamente in quella direzione - di sicuro, almeno, non come lo fanno nei videogiochi, spin-off in particolare -, permettendo così allo spettatore di rimanere, anche se piacevolmente distratto, comunque piuttosto concentrato sulla trama e non solo sulle grazie delle protagoniste, che, in ogni caso, non bisogna sforzarsi troppo a immaginare.
In definitiva, si tratta di un'opera divertente e piacevole, un anime d'intrattenimento in questo senso ben riuscito, che, senza particolari pretese, porta sullo schermo l'omonima saga videoludica, peraltro dandole uno spessore che, forse, su Nintendo 3DS non sembrava poter davvero avere.
La serie - o almeno la prima stagione del 2013, visto che, attualmente (06.04.2018), si rumoreggia con una certa sicurezza a proposito di una prossima seconda stagione - si concentra sulle vicende che vedono protagoniste le eroine della saga principale del videogioco e ricalca quanto accade nei primi due titoli di essa, nei quali troviamo queste cinque ragazze della Hanzō National Academy dapprima alle prese col loro segreto addestramento ninja, e in seguito impegnate nello scontro con le ninja della scuola rivale, la Hebijo Clandestine Girls' Academy, in una sorta di bagattella adolescenziale che però si ha da intendere come la tipica, e ben più gloriosa, eterna lotta tra bene e male.
Ad li là della realizzazione grafica generale ben fatta e animata, le protagoniste hanno tutte una loro personalità, magari non particolarmente approfondita, ma sicuramente ben definita e delineata, e questo contribuisce allo sviluppo corale della vicenda, anche se purtroppo le interrelazioni che incorrono tra loro non sono mai sviluppate più del dovuto, il che è un peccato, visto e considerando che di spunti in questo senso nell'anime ce ne sono, ma purtroppo non vengono assecondati per dare più spazio all'azione.
Ciò che in soldoni ne deriva è un ecchi d’azione, con risvolti comici qui e là, però sorprendentemente frizzante e divertente, ben disegnato e ben curato, con una trama non epica, ma nemmeno banale e sicuramente, se non coinvolgente, almeno appassionante. Dopotutto, si tratta sempre di un anime che segue la storia di un gioco.
Ciò che però, francamente, mi ha stupito di più, è stato constatare che, a conti fatti, i videogiochi risultano decisamente più ecchi di quanto non lo sia l’anime: quest’ultimo infatti, per quanto contenga materiale ecchi, non si sbilancia mai eccessivamente in quella direzione - di sicuro, almeno, non come lo fanno nei videogiochi, spin-off in particolare -, permettendo così allo spettatore di rimanere, anche se piacevolmente distratto, comunque piuttosto concentrato sulla trama e non solo sulle grazie delle protagoniste, che, in ogni caso, non bisogna sforzarsi troppo a immaginare.
In definitiva, si tratta di un'opera divertente e piacevole, un anime d'intrattenimento in questo senso ben riuscito, che, senza particolari pretese, porta sullo schermo l'omonima saga videoludica, peraltro dandole uno spessore che, forse, su Nintendo 3DS non sembrava poter davvero avere.
Se si andasse a consultare il mio vocabolario di anime e si cercasse la voce "Senran Kagura", si troverebbe la definizione di "capolavoro del trash". Esatto: partendo da aspettative al di sotto dello zero, "Senran Kagura" è risultato una gradita sorpresa. Vediamo il perché.
La storia ruota attorno a cinque ragazze piuttosto prosperose che frequentano l'accademia Hanzo per perfezionare le proprie abilità ninja e diventare delle ottime shinobi. Il loro percorso verrà ostacolato da altre shinobi altrettanto prosperose di un'altra accademia, "molto molto cattive". E poi succedono "robe" [cit.]
Da come ho raccontato la trama, si può dedurre quanto essa non sia il punto forte della serie. E non si aspetti uno sviluppo migliore. Oltretutto, non si parli del finale esageratamente buonista, in cui il cattivo viene sconfitto grazie alla forza dell'amicizia. Anche parlando dei personaggi, non ci sarebbe da dire molto, se non che sono la rappresentazione dello stereotipo.
Eppure, con tutti questi difetti, lì sopra c'è un 7. Il motivo si può sintetizzare in una sola espressione: non vuole essere preso sul serio. Il bello di "Senran Kagura" è proprio questo: è un'opera poco seria che non ha neanche la pretesa di esserlo. Basti pensare al fatto che le protagoniste mentre combattono non vengono ferite, ma perdono semplicemente i vestiti o che ricevono un particolare power-up quando combattono solo in bikini.
Da un'opera del genere non ci si può aspettare serietà o particolari lezioni di vita. E' un anime che fa spegnere il cervello (ogni tanto prodotti simili servono) e che assicura un mucchio di risate. Se penso ancora alla scena in cui lo spirito di Yagyu - un polipo - cavalca quello di Hibari - un coniglio - non smetto più di ridere.
I personaggi, stereotipi a parte, non sono trattati così male. Infatti, grazie ad alcuni flashback è possibile conoscere il passato delle protagoniste e anche delle antagoniste. Avrebbero potuto approfondire un po' di più questa cosa, già che c'erano, ma apprezzo lo sforzo.
Per quanto riguarda il fattore fanservice, farò solo una domanda: perché lo si va tanto a criticare? Lamentarsi del fanservice in un anime come "Senran Kagura", che nasce soprattutto per mostrare la potenza di chi porta una quinta di seno, è un atteggiamento a mio avviso insensato. Cosa ancora più insensata se penso che le persone che si lamentano per le forme prosperose di "Senran Kagura" non vanno a discutere anche su quelle di "Highschool of the Dead". Eccezion fatta per l'apocalisse zombie, non è più o meno la stessa cosa?
Concludo parlando del comparto tecnico: nulla da segnalare, se non il disegno gradevole e le animazioni abbastanza buone. Le OST non sono niente male e l'opening è una canzone che, ascoltandola, ancora adesso mi dà la carica.
Insomma, "Senran Kagura" è per chi ha bisogno di staccare la spina, godendosi una ventina di minuti di puro divertimento, nonché di carrellate di seni che ballano per la gioia di molti maschietti.
La storia ruota attorno a cinque ragazze piuttosto prosperose che frequentano l'accademia Hanzo per perfezionare le proprie abilità ninja e diventare delle ottime shinobi. Il loro percorso verrà ostacolato da altre shinobi altrettanto prosperose di un'altra accademia, "molto molto cattive". E poi succedono "robe" [cit.]
Da come ho raccontato la trama, si può dedurre quanto essa non sia il punto forte della serie. E non si aspetti uno sviluppo migliore. Oltretutto, non si parli del finale esageratamente buonista, in cui il cattivo viene sconfitto grazie alla forza dell'amicizia. Anche parlando dei personaggi, non ci sarebbe da dire molto, se non che sono la rappresentazione dello stereotipo.
Eppure, con tutti questi difetti, lì sopra c'è un 7. Il motivo si può sintetizzare in una sola espressione: non vuole essere preso sul serio. Il bello di "Senran Kagura" è proprio questo: è un'opera poco seria che non ha neanche la pretesa di esserlo. Basti pensare al fatto che le protagoniste mentre combattono non vengono ferite, ma perdono semplicemente i vestiti o che ricevono un particolare power-up quando combattono solo in bikini.
Da un'opera del genere non ci si può aspettare serietà o particolari lezioni di vita. E' un anime che fa spegnere il cervello (ogni tanto prodotti simili servono) e che assicura un mucchio di risate. Se penso ancora alla scena in cui lo spirito di Yagyu - un polipo - cavalca quello di Hibari - un coniglio - non smetto più di ridere.
I personaggi, stereotipi a parte, non sono trattati così male. Infatti, grazie ad alcuni flashback è possibile conoscere il passato delle protagoniste e anche delle antagoniste. Avrebbero potuto approfondire un po' di più questa cosa, già che c'erano, ma apprezzo lo sforzo.
Per quanto riguarda il fattore fanservice, farò solo una domanda: perché lo si va tanto a criticare? Lamentarsi del fanservice in un anime come "Senran Kagura", che nasce soprattutto per mostrare la potenza di chi porta una quinta di seno, è un atteggiamento a mio avviso insensato. Cosa ancora più insensata se penso che le persone che si lamentano per le forme prosperose di "Senran Kagura" non vanno a discutere anche su quelle di "Highschool of the Dead". Eccezion fatta per l'apocalisse zombie, non è più o meno la stessa cosa?
Concludo parlando del comparto tecnico: nulla da segnalare, se non il disegno gradevole e le animazioni abbastanza buone. Le OST non sono niente male e l'opening è una canzone che, ascoltandola, ancora adesso mi dà la carica.
Insomma, "Senran Kagura" è per chi ha bisogno di staccare la spina, godendosi una ventina di minuti di puro divertimento, nonché di carrellate di seni che ballano per la gioia di molti maschietti.
Affermo perentoriamente che la stagione invernale 2013 per gli anime è stata un fallimento: solo ben pochi vantano il mio rispetto e tra questi non è di sicuro presente "Senran Kagura". Avevo riposto fiducia in quest'anime ecchi, ma solo dopo sei puntate ho dovuto dropparlo, senza neanche pentirmene.
Trama: le protagoniste sono cinque giovani ragazze che si allenano nell'arte del ninjutsu, che consiste in questo caso nel denudarsi e palpeggiarsi di continuo. Gli antagonisti invece sono altre cinque ragazze maggiorate con delle personalità che più banali non si può. Direi che parlare di trama in questo caso è un paradosso.
Personaggi: la personalità dei personaggi principali rasenta l'inesistenza e tutto si basa principalmente sugli stereotipi giapponesi. In anime del genere non si può parlare di introspezione psicologica.
Grafica: è l'aspetto più riuscito dell'opera, ma comunque sottotono rispetto ai concorrenti dello stesso periodo. Ambientazioni e animazioni sono appena sufficienti.
Sonoro: persino l'opening, l'ending e l'OST appaiono fastidiose o tediose. Il doppiaggio in sé è fatto bene, anche se immagino sia stata una tortura per i doppiatori impersonare personaggi del genere.
Tematiche: non sono presenti, almeno dal mio punto di vista. Non c'è abbastanza profondità per i miei gusti per trovare dei temi cari a questa serie, oltre alla sovrabbondanza di fanservice.
Sceneggiatura: tutto gravita intorno al fanservice ed è dimostrato perfino dai combattimenti: esistono solo vestiti strappati e non quelle che comunemente vengono chiamate "ferite". Inoltre, anche i dialoghi sono scialbi e privi di spessore. I combattimenti sono brevi oltre che noiosi e irreali.
Finale: uno dei peggiori che abbia mai visto; infatti, esso è così banale che ostenta la pietà. Inoltre, non si comprende se da esso potrà partire una seconda stagione - oh mio Dio! - o no.
Quindi, "Senran Kagura" ne esce con le ossa rotte su tutti i fronti. In realtà c'è qualcosa di riuscito, tuttavia appare insignificante di fronte alla marea di difetti presenti in quest'anime. In Giappone ha straordinariamente avuto un discreto successo, grazie alle vendite dei videogiochi dell'omonima serie. Posso dunque affermare che "Senran Kagura" è sconsigliato categoricamente a chiunque sia intenzionato a visionare un anime piacevole. Lo consiglio invece a coloro che siano interessati unicamente a guardar del costante e insulso fanservice. I Giapponesi sono riusciti in questo caso a creare un'aberrazione che nemmeno Mary Shelley con il suo "mostro di Frankenstein" poteva prevedere.
Trama: le protagoniste sono cinque giovani ragazze che si allenano nell'arte del ninjutsu, che consiste in questo caso nel denudarsi e palpeggiarsi di continuo. Gli antagonisti invece sono altre cinque ragazze maggiorate con delle personalità che più banali non si può. Direi che parlare di trama in questo caso è un paradosso.
Personaggi: la personalità dei personaggi principali rasenta l'inesistenza e tutto si basa principalmente sugli stereotipi giapponesi. In anime del genere non si può parlare di introspezione psicologica.
Grafica: è l'aspetto più riuscito dell'opera, ma comunque sottotono rispetto ai concorrenti dello stesso periodo. Ambientazioni e animazioni sono appena sufficienti.
Sonoro: persino l'opening, l'ending e l'OST appaiono fastidiose o tediose. Il doppiaggio in sé è fatto bene, anche se immagino sia stata una tortura per i doppiatori impersonare personaggi del genere.
Tematiche: non sono presenti, almeno dal mio punto di vista. Non c'è abbastanza profondità per i miei gusti per trovare dei temi cari a questa serie, oltre alla sovrabbondanza di fanservice.
Sceneggiatura: tutto gravita intorno al fanservice ed è dimostrato perfino dai combattimenti: esistono solo vestiti strappati e non quelle che comunemente vengono chiamate "ferite". Inoltre, anche i dialoghi sono scialbi e privi di spessore. I combattimenti sono brevi oltre che noiosi e irreali.
Finale: uno dei peggiori che abbia mai visto; infatti, esso è così banale che ostenta la pietà. Inoltre, non si comprende se da esso potrà partire una seconda stagione - oh mio Dio! - o no.
Quindi, "Senran Kagura" ne esce con le ossa rotte su tutti i fronti. In realtà c'è qualcosa di riuscito, tuttavia appare insignificante di fronte alla marea di difetti presenti in quest'anime. In Giappone ha straordinariamente avuto un discreto successo, grazie alle vendite dei videogiochi dell'omonima serie. Posso dunque affermare che "Senran Kagura" è sconsigliato categoricamente a chiunque sia intenzionato a visionare un anime piacevole. Lo consiglio invece a coloro che siano interessati unicamente a guardar del costante e insulso fanservice. I Giapponesi sono riusciti in questo caso a creare un'aberrazione che nemmeno Mary Shelley con il suo "mostro di Frankenstein" poteva prevedere.
"Senran Kagura", come del resto molti anime che circolano, non è un prodotto destinato a cambiare la vita dello spettatore. La trama non è nulla di sconvolgente, i personaggi a volte ripetitivi. Allora, come posso giustificare un 7/10? Il segreto nel gustarsi un anime come "Senran Kagura" è partire senza nessuna aspettativa. Dopo aver visionato anni fa la prima serie di "Ikkitousen" ho iniziato a provare una forte avversione per il genere delle ragazze combattenti: erano storie di una ridicolaggine insensata, in cui delle ragazzine si facevano carico delle sorti dell'umanità in sanguinari combattimenti, che scadevano nel ridicolo non appena un singolo pugno, secondo non meglio specificati fenomeni fisici, polverizzava i vestiti delle combattenti tranne reggiseno e mutandine.
Per non so quale motivo ho deciso con "Senran Kagura" di dargli una chance. Il risultato che sono stato felice di trovare è stato una presa in giro del genere delle ragazze combattenti. Questo anime parte con l'idea di non prendersi troppo sul serio, di rimanere su toni molto leggeri e di offrire spunti di presa in giro sul genere. Per esempio, le ragazze non devono aspettare per forza che sia il temibile avversario di turno a lacerare i loro fragilissimi vestiti, ma sono dotate di una modalità di combattimento apposita in cui combattono in bikini per rilasciare la vera forza del proprio spirito.
Ridicolo? Stupido? Sì, ma geniale al contempo. Riesce a trascendere l'assurda seriosità da cui sono spesso affetti i combattimenti di altri anime sui generis, in cui la drammaticità della situazione viene distrutta dalla ridicolaggine degli atteggiamenti dei protagonisti. Il tutto viene posto fin dal principio su un piano ridicolo, riuscendo a divertire lo spettatore, pur creando quel minimo di pathos necessario per voler vedere come finisce lo scontro.
Altro punto discretamente riuscito è la caratterizzazione delle ragazze, sia le protagoniste che le avversarie: tramite una serie di flashback i personaggi godono di un background che spiega perché abbiano scelto la via dei ninja, anche se, per ovvie necessità di narrazione, nessuna delle storie è approfondita in modo particolare.
Per quanto riguarda la trama in sé non presenta chissà quale originalità: le cinque protagoniste sono allieve ninja appartenenti alla fazione della luce, impegnate nei loro allenamenti quotidiani. Un giorno, però, iniziano a ricevere segnalazioni di disordini nel loro territorio e indagando scoprono che dietro tutto questo c'è una squadra di ninja delle tenebre con un non meglio specificato obiettivo...
Ho particolarmente apprezzato anche il fatto che l'ecchi in quest'anime assume connotazioni ridicole: le burrose ed esagerate forme delle ragazze sono spesso più spunto di risate da parte dello spettatore, piuttosto che un mero fanservice.
Per quanto riguarda il comparto tecnico siamo a un buon livello: i disegni sono molto gradevoli e le animazioni discretamente ben fatte. Le seiyuu sono, sebbene con qualche eccezione, ben calate nel ruolo. Le OST sono generalmente gradevoli e ho trovato molto carino che si siano sforzati di introdurre più di una ending, dedicata alle ragazze della fazione della luce la prima e a quelle della fazione delle tenebre la seconda. In particolar modo ho trovato orecchiabile quest'ultima.
Alla fine della serie sembrano esserci gli spunti per una seconda stagione e spero vivamente sia così, anche perché nel videogioco dedicato uscito in Giappone su PSVita sono presenti altre due fazioni mai viste nella serie. Sperando ovviamente che "Senran Kagura" rimanga fedele a sé stesso e non scada in inutili seriosità.
In sostanza, consiglio la visione dell'anime a coloro che vogliono vedere uno show leggero, ridicolo e divertente, dotato comunque di un impianto narrativo di base carino. Fortemente sconsigliato ai criticoni, che, quando vedono un combattimento, si aspettano discorsi altisonanti e lunghe occhiate di fuoco fra i contendenti. Per loro ci sono sempre le repliche di "Dragonball".
Per non so quale motivo ho deciso con "Senran Kagura" di dargli una chance. Il risultato che sono stato felice di trovare è stato una presa in giro del genere delle ragazze combattenti. Questo anime parte con l'idea di non prendersi troppo sul serio, di rimanere su toni molto leggeri e di offrire spunti di presa in giro sul genere. Per esempio, le ragazze non devono aspettare per forza che sia il temibile avversario di turno a lacerare i loro fragilissimi vestiti, ma sono dotate di una modalità di combattimento apposita in cui combattono in bikini per rilasciare la vera forza del proprio spirito.
Ridicolo? Stupido? Sì, ma geniale al contempo. Riesce a trascendere l'assurda seriosità da cui sono spesso affetti i combattimenti di altri anime sui generis, in cui la drammaticità della situazione viene distrutta dalla ridicolaggine degli atteggiamenti dei protagonisti. Il tutto viene posto fin dal principio su un piano ridicolo, riuscendo a divertire lo spettatore, pur creando quel minimo di pathos necessario per voler vedere come finisce lo scontro.
Altro punto discretamente riuscito è la caratterizzazione delle ragazze, sia le protagoniste che le avversarie: tramite una serie di flashback i personaggi godono di un background che spiega perché abbiano scelto la via dei ninja, anche se, per ovvie necessità di narrazione, nessuna delle storie è approfondita in modo particolare.
Per quanto riguarda la trama in sé non presenta chissà quale originalità: le cinque protagoniste sono allieve ninja appartenenti alla fazione della luce, impegnate nei loro allenamenti quotidiani. Un giorno, però, iniziano a ricevere segnalazioni di disordini nel loro territorio e indagando scoprono che dietro tutto questo c'è una squadra di ninja delle tenebre con un non meglio specificato obiettivo...
Ho particolarmente apprezzato anche il fatto che l'ecchi in quest'anime assume connotazioni ridicole: le burrose ed esagerate forme delle ragazze sono spesso più spunto di risate da parte dello spettatore, piuttosto che un mero fanservice.
Per quanto riguarda il comparto tecnico siamo a un buon livello: i disegni sono molto gradevoli e le animazioni discretamente ben fatte. Le seiyuu sono, sebbene con qualche eccezione, ben calate nel ruolo. Le OST sono generalmente gradevoli e ho trovato molto carino che si siano sforzati di introdurre più di una ending, dedicata alle ragazze della fazione della luce la prima e a quelle della fazione delle tenebre la seconda. In particolar modo ho trovato orecchiabile quest'ultima.
Alla fine della serie sembrano esserci gli spunti per una seconda stagione e spero vivamente sia così, anche perché nel videogioco dedicato uscito in Giappone su PSVita sono presenti altre due fazioni mai viste nella serie. Sperando ovviamente che "Senran Kagura" rimanga fedele a sé stesso e non scada in inutili seriosità.
In sostanza, consiglio la visione dell'anime a coloro che vogliono vedere uno show leggero, ridicolo e divertente, dotato comunque di un impianto narrativo di base carino. Fortemente sconsigliato ai criticoni, che, quando vedono un combattimento, si aspettano discorsi altisonanti e lunghe occhiate di fuoco fra i contendenti. Per loro ci sono sempre le repliche di "Dragonball".
Il perfetto esempio di come una serie animata tratta da un videogioco possa essere, almeno in questo caso, una vera oscenità. Anche se, sin dai primi istanti, si percepiva lo scopo di questo anime, ho voluto dargli fiducia, visto che, nonostante la trama fosse alquanto banale e fin troppo sopravvalutata, le cinque protagoniste ninja mi parevano accattivanti e il mix di combattimenti e scene hard avrebbe potuto renderlo alquanto interessante. Così purtroppo non si è dimostrato. Senran Kagura si è dimostrato un totale fallimento e, nonostante le buone animazioni Artland - di cui fino a questo momento non conoscevo l'esistenza -, la regia è stata tra le peggiori mai viste in questo periodo; pure i doppiatori nipponici ce ne hanno messo del loro per rendere la serie di un grado ancora più infimo.
In realtà, seppur sia altamente ridicola, questa serie possiede alcune caratteristiche che ho gradito; le ambientazioni sono molto realistiche e generano un alone di mistero che, tuttavia, viene prontamente sventato dalla pessima regia. Le musiche di sottofondo le ho trovate abbastanza gradevoli e le OST sono orecchiabili e rilassano dopo una puntata di puro delirio. Purtroppo, la cosa che mi ha fatto più arrabbiare è la parte finale, che avrebbe dovuto mostrare il combattimento tra le nostre protagoniste della Hanzou e le allieve dell'accademia del serpente. Mi aspettavo quanto meno un buon combattimento conclusivo, visto che nelle puntate antecedenti si era creato un buon presupposto per attuarlo, ma così non è stato. Anzi, la situazione si è complicata ancora maggiormente e si è arrivati a una conclusione pacifica ma del tutto senza una logica.
Una serie da cui ci si dovrebbe tenere estremamente alla larga e che, purtroppo, dimostra come i giapponesi non abbiano idee chiare sulla qualità di trasposizioni infime come questa, visto che in patria ha ottenuto un discreto successo, a parer mio dovuto solamente alla messa in commercio del videogioco.
In realtà, seppur sia altamente ridicola, questa serie possiede alcune caratteristiche che ho gradito; le ambientazioni sono molto realistiche e generano un alone di mistero che, tuttavia, viene prontamente sventato dalla pessima regia. Le musiche di sottofondo le ho trovate abbastanza gradevoli e le OST sono orecchiabili e rilassano dopo una puntata di puro delirio. Purtroppo, la cosa che mi ha fatto più arrabbiare è la parte finale, che avrebbe dovuto mostrare il combattimento tra le nostre protagoniste della Hanzou e le allieve dell'accademia del serpente. Mi aspettavo quanto meno un buon combattimento conclusivo, visto che nelle puntate antecedenti si era creato un buon presupposto per attuarlo, ma così non è stato. Anzi, la situazione si è complicata ancora maggiormente e si è arrivati a una conclusione pacifica ma del tutto senza una logica.
Una serie da cui ci si dovrebbe tenere estremamente alla larga e che, purtroppo, dimostra come i giapponesi non abbiano idee chiare sulla qualità di trasposizioni infime come questa, visto che in patria ha ottenuto un discreto successo, a parer mio dovuto solamente alla messa in commercio del videogioco.
A volte mi domando quale masochismo m'imponga di farmi così male da costringermi a guardare delle serie dove già dal primo episodio s'intuisce quanto siano squallide. Questo è il caso di "Senran Kagura", una sorta di ecchi per minorenni che non ha nemmeno l'audacia di essere ecchi fino in fondo. "Senran Kagura" è, con ogni probabilità, la serie più brutta e insulsa di tutta la stagione invernale 2013 e, salvo altre spiacevoli sorprese, dell'intero 2013; dodici episodi di puro "anti anime".
Trama: a mio avviso è l'elemento più imbarazzante dell'intera serie. Dal momento che non sembra esistere un articolo italiano su Wikipedia relativo a quest'opera, cito quelle poche righe presenti nell'articolo inglese: "Il franchising (eh?) ruota attorno l'accademia Hanzō (nome che più ninja di così non si può, ma vabbè), un liceo che allena segretamente (!) un gruppo selezionato di ragazze nell'arte del ninjutsu. La storia si focalizza attorno a cinque ragazze apprendiste shinobi (errore semantico grave, dal momento che le ninja femmine sono kunoichi, come già segnalato in altre recensioni), alle loro missioni e alle battaglie contro le altre rivali ninja." Wow, perfino la Wikipedia inglese fa fatica a fornire un significato a un'opera di per sé priva. In estrema sintesi, ci sono cinque ragazze che s'addestrano, si spogliano, combattono, si spogliano, vanno a scuola, si spogliano, talvolta si palpeggiano e così via, fino a giungere all'episodio finale in cui i buoni sentimenti e l'amicizia vanno a braccetto con gli ennesimi spogliarelli.
Grafica: per essere una serie del 2013 è piuttosto mediocre e scarsina; le ambientazioni non sono inguardabili (buone, ma non iper-dettagliate), le animazioni discrete (però spesso si fa economia con l'escamotage della "sparizione di fotogrammi"), il character design scarso nel complesso.
Sonoro: le musiche nel complesso sono abbastanza insulse, così come opening ed ending sono piuttosto brutte. Triste nota anche nel doppiaggio, dove sono presenti alcune brave doppiatrici che, tuttavia, vengono mortificate nel dover interpretare dei ruoli abbastanza umilianti, ma tant'è.
Personaggi: piatti, scialbi, inesistenti, talvolta si fatica a ricordare i nomi (il che denota la loro "enorme profondità caratteriale e psicologica"), taluni appaiono ripugnanti per caratterizzazione. Stereotipi e clonazioni ovunque (tipe bendate nei "buoni" e nei "cattivi", così come le ragazze ricche e povere).
Sceneggiatura: bello scherzo. Vi sono flashback a caso, una gestione temporale "allegra" e tragicomica (si salta da palo in frasca come se nulla fosse) e dialoghi privi di fondamento col solo obiettivo di esaltare qualche ragazzino (es.: la storia del "super ninja"... i tempi di Dragon Ball sono finiti da un pezzo!). La sovrabbondanza di fanservice (orde di reggiseni, mutande, seni e glutei inquadrati in ogni modo possibile e impossibile, ma coperti quel tanto che basta da non far mai intravedere i peccaminosi capezzoli) in fin troppe occasioni risulta stucchevole, irrealistica e del tutto inappropriata. Guarda un po', i colpi di ninjutsu e i fendenti di spada non feriscono mai le fanciulle ma distruggono sempre i vestiti, che coincidenza bricconcella, eh?
Finale: pessimo, di una tristezza unica per l'infimo lavoro svolto, per il piattume e la banalità ostentati; è incompleto e incompiuto, ma non s'intuiscono accenni a eventuali serie future (meno male!). Si credeva erroneamente che, col senno di poi, questo genere di prodotti fosse scomparso; evidentemente, qualche mente malata li brama ancora e il mercato, supino a tali richieste, è pronto a soddisfare tali brame.
In sintesi, "Senran Kagura" è un conglomerato di aberrazioni, non ha un pregio che sia uno. Sembra che il suo unico target sia rappresentato da tredicenni che vogliono vedere accenni di donne nude senza l'audacia di andare oltre: praticamente è un ecchi che si vergogna di essere un ecchi (ostenta e provoca fino alla nausea e si autocensura quando deve andare "al sodo"), quindi, oltre al danno la beffa. Sconsigliato a chiunque abbia a cuore l'animazione giapponese di qualità.
Trama: a mio avviso è l'elemento più imbarazzante dell'intera serie. Dal momento che non sembra esistere un articolo italiano su Wikipedia relativo a quest'opera, cito quelle poche righe presenti nell'articolo inglese: "Il franchising (eh?) ruota attorno l'accademia Hanzō (nome che più ninja di così non si può, ma vabbè), un liceo che allena segretamente (!) un gruppo selezionato di ragazze nell'arte del ninjutsu. La storia si focalizza attorno a cinque ragazze apprendiste shinobi (errore semantico grave, dal momento che le ninja femmine sono kunoichi, come già segnalato in altre recensioni), alle loro missioni e alle battaglie contro le altre rivali ninja." Wow, perfino la Wikipedia inglese fa fatica a fornire un significato a un'opera di per sé priva. In estrema sintesi, ci sono cinque ragazze che s'addestrano, si spogliano, combattono, si spogliano, vanno a scuola, si spogliano, talvolta si palpeggiano e così via, fino a giungere all'episodio finale in cui i buoni sentimenti e l'amicizia vanno a braccetto con gli ennesimi spogliarelli.
Grafica: per essere una serie del 2013 è piuttosto mediocre e scarsina; le ambientazioni non sono inguardabili (buone, ma non iper-dettagliate), le animazioni discrete (però spesso si fa economia con l'escamotage della "sparizione di fotogrammi"), il character design scarso nel complesso.
Sonoro: le musiche nel complesso sono abbastanza insulse, così come opening ed ending sono piuttosto brutte. Triste nota anche nel doppiaggio, dove sono presenti alcune brave doppiatrici che, tuttavia, vengono mortificate nel dover interpretare dei ruoli abbastanza umilianti, ma tant'è.
Personaggi: piatti, scialbi, inesistenti, talvolta si fatica a ricordare i nomi (il che denota la loro "enorme profondità caratteriale e psicologica"), taluni appaiono ripugnanti per caratterizzazione. Stereotipi e clonazioni ovunque (tipe bendate nei "buoni" e nei "cattivi", così come le ragazze ricche e povere).
Sceneggiatura: bello scherzo. Vi sono flashback a caso, una gestione temporale "allegra" e tragicomica (si salta da palo in frasca come se nulla fosse) e dialoghi privi di fondamento col solo obiettivo di esaltare qualche ragazzino (es.: la storia del "super ninja"... i tempi di Dragon Ball sono finiti da un pezzo!). La sovrabbondanza di fanservice (orde di reggiseni, mutande, seni e glutei inquadrati in ogni modo possibile e impossibile, ma coperti quel tanto che basta da non far mai intravedere i peccaminosi capezzoli) in fin troppe occasioni risulta stucchevole, irrealistica e del tutto inappropriata. Guarda un po', i colpi di ninjutsu e i fendenti di spada non feriscono mai le fanciulle ma distruggono sempre i vestiti, che coincidenza bricconcella, eh?
Finale: pessimo, di una tristezza unica per l'infimo lavoro svolto, per il piattume e la banalità ostentati; è incompleto e incompiuto, ma non s'intuiscono accenni a eventuali serie future (meno male!). Si credeva erroneamente che, col senno di poi, questo genere di prodotti fosse scomparso; evidentemente, qualche mente malata li brama ancora e il mercato, supino a tali richieste, è pronto a soddisfare tali brame.
In sintesi, "Senran Kagura" è un conglomerato di aberrazioni, non ha un pregio che sia uno. Sembra che il suo unico target sia rappresentato da tredicenni che vogliono vedere accenni di donne nude senza l'audacia di andare oltre: praticamente è un ecchi che si vergogna di essere un ecchi (ostenta e provoca fino alla nausea e si autocensura quando deve andare "al sodo"), quindi, oltre al danno la beffa. Sconsigliato a chiunque abbia a cuore l'animazione giapponese di qualità.
Quest'anime l'avevo droppato dopo una sola puntata, ma poi, invaso dai sensi di colpa, ho deciso di riprenderlo, perché un libro non si dovrebbe mai giudicare dalla copertina. E questo è stato il mio più grande errore. Alla terza puntata mi è toccato ridroppare tutto per salvare la mia povera psiche. Premetto subito che quest'anime non è brutto, non è nemmeno bello, non è neanche una via di mezzo: è semplicemente totalmente insipido. Il suo voto esatto dovrebbe essere un "non pervenuto", ma purtroppo toccherà dare 1.
Già la trama fa acqua in partenza: cinque ragazze che vogliono diventare shinobi. Peccato che quel termine venga usato in realtà solo per i ninja maschi, mentre per le donne veniva usato l'appellativo kunoichi. Chiusa questa "piccola" parentesi, che ci dimostra quanto l'anime sia impegnato a livelli di trama, passiamo a parlare delle protagoniste o delle antagoniste, tanto non cambia nulla. Sì, avete capito bene, non cambia nulla, perché in questa serie il 90% dei personaggi sono ragazze maggiorate che fanno un continuo e inutile fanservice.
Se tentiamo di togliere il fanservice per discutere di quello che rimane, si peggiora ancora di più la situazione, perché si arriva a cose senza senso. E non sono quelle cose che alcuni anime fanno apposta per divertire, ma proprio delle vere e proprie cose inutili. Ad esempio, che utilità ci sarebbe prima delle battaglie di trasformare le proprie divise scolastiche in altre divise scolastiche? E qui c'è un'ulteriore beffa: infatti, in quest'anime hanno cosi poche idee che non riescono nemmeno a inventarsi cinque divise diverse per ogni personaggio, arrivando ad avere la bionda che come divisa da battaglia ha quella scolastica, con l'unica differenza della camicetta aperta (ed essere senza intimo per non so che assurda utilità). Le scene comiche, o almeno penso che gli autori le credano tali, sono tutte basate sul fanservice, e risultano di una noia unica nel suo genere.
Pensandoci, una cosa positiva esiste: il disegno e le animazioni sono fatte bene, ma purtroppo questo contribuisce a farmi salire la rabbia, pensando a quanto buon lavoro grafico è andato a sprecarsi su questa serie.
Sconsigliato a tutti, fatta eccezione (forse) per gli amanti dell'ecchi, che hanno voglia di vedere qualcosa senza impegno.
Già la trama fa acqua in partenza: cinque ragazze che vogliono diventare shinobi. Peccato che quel termine venga usato in realtà solo per i ninja maschi, mentre per le donne veniva usato l'appellativo kunoichi. Chiusa questa "piccola" parentesi, che ci dimostra quanto l'anime sia impegnato a livelli di trama, passiamo a parlare delle protagoniste o delle antagoniste, tanto non cambia nulla. Sì, avete capito bene, non cambia nulla, perché in questa serie il 90% dei personaggi sono ragazze maggiorate che fanno un continuo e inutile fanservice.
Se tentiamo di togliere il fanservice per discutere di quello che rimane, si peggiora ancora di più la situazione, perché si arriva a cose senza senso. E non sono quelle cose che alcuni anime fanno apposta per divertire, ma proprio delle vere e proprie cose inutili. Ad esempio, che utilità ci sarebbe prima delle battaglie di trasformare le proprie divise scolastiche in altre divise scolastiche? E qui c'è un'ulteriore beffa: infatti, in quest'anime hanno cosi poche idee che non riescono nemmeno a inventarsi cinque divise diverse per ogni personaggio, arrivando ad avere la bionda che come divisa da battaglia ha quella scolastica, con l'unica differenza della camicetta aperta (ed essere senza intimo per non so che assurda utilità). Le scene comiche, o almeno penso che gli autori le credano tali, sono tutte basate sul fanservice, e risultano di una noia unica nel suo genere.
Pensandoci, una cosa positiva esiste: il disegno e le animazioni sono fatte bene, ma purtroppo questo contribuisce a farmi salire la rabbia, pensando a quanto buon lavoro grafico è andato a sprecarsi su questa serie.
Sconsigliato a tutti, fatta eccezione (forse) per gli amanti dell'ecchi, che hanno voglia di vedere qualcosa senza impegno.