I Griffin
"I Griffin", sulla scia dei Simpson, sono uno di quei marchi di tipico umorismo americano che cercano di fornire la loro versione di "stile americano" e "sogno americano", dove l'esagerazione però è più contenuta e in linea con i nostri tempi. La ricetta è la stessa dei Simpson: situazioni molto al limite, discorsi contorti e confusi, ma dietro i quali si nasconde sempre un messaggio (o più messaggi), o anche una storia o più storie (più o meno inventate) e questo a descrivere come una specie di "tutti contro tutti" fuori di testa.
I personaggi, in un primo momento, sembrano dotati di buon senso, giudizio, coscienza e consapevolezza delle loro azioni, ma dentro celano molti rancori, desideri, segreti e misteri più o meno repressi che scatenano le situazioni più assurde o sulle quali mentono o che tengono nascoste, minacciando o intimidendo o (più o meno) uccidendo chi cerca di rivelare la verità, salvo poi pentirsi e cercare di porre rimedio ai loro danni.
La colonna sonora è un' insieme di sonorità jazz, che fungono da preludio per ognuno dei diversi sketch che si vengono a creare. In particolare la sigla d'apertura, nella sua brevità, fornisce il nucleo tematico generico attorno al quale ruotano le vicende narrate nella serie.
Personalmente, non è una delle mie serie preferite, ma nella sua semplicità fornisce spiegazioni, a primo avviso non immediatamente percepibili, quindi occorre notevole discernimento per cercare di capire questa serie, così come è per i Simpson. Inoltre richiede un'attenzione ai particolari non indifferente, al fine di essere meglio compresa.
Proprio come i Simpson, i Griffin pongono la questione sull'approccio americano alla vita, oltre allo stile di vita americano e alla mentalità americana con tutte le cause e le conseguenze che essi comportano. In particolare vuole essere una critica abbastanza afferrata sulle questioni come la famiglia, l'istruzione, il lavoro, il sistema sanitario, il sistema giuridico, economico, finanziario, religioso e politico statunitense.
Il punto di forza di questa serie sta nella capacità di collegare, come nel caso dei Simpson, più situazioni tra di loro e di trovare in esse il nucleo, l'essenza e l'origine comune che le tiene collegate.
I personaggi, in un primo momento, sembrano dotati di buon senso, giudizio, coscienza e consapevolezza delle loro azioni, ma dentro celano molti rancori, desideri, segreti e misteri più o meno repressi che scatenano le situazioni più assurde o sulle quali mentono o che tengono nascoste, minacciando o intimidendo o (più o meno) uccidendo chi cerca di rivelare la verità, salvo poi pentirsi e cercare di porre rimedio ai loro danni.
La colonna sonora è un' insieme di sonorità jazz, che fungono da preludio per ognuno dei diversi sketch che si vengono a creare. In particolare la sigla d'apertura, nella sua brevità, fornisce il nucleo tematico generico attorno al quale ruotano le vicende narrate nella serie.
Personalmente, non è una delle mie serie preferite, ma nella sua semplicità fornisce spiegazioni, a primo avviso non immediatamente percepibili, quindi occorre notevole discernimento per cercare di capire questa serie, così come è per i Simpson. Inoltre richiede un'attenzione ai particolari non indifferente, al fine di essere meglio compresa.
Proprio come i Simpson, i Griffin pongono la questione sull'approccio americano alla vita, oltre allo stile di vita americano e alla mentalità americana con tutte le cause e le conseguenze che essi comportano. In particolare vuole essere una critica abbastanza afferrata sulle questioni come la famiglia, l'istruzione, il lavoro, il sistema sanitario, il sistema giuridico, economico, finanziario, religioso e politico statunitense.
Il punto di forza di questa serie sta nella capacità di collegare, come nel caso dei Simpson, più situazioni tra di loro e di trovare in esse il nucleo, l'essenza e l'origine comune che le tiene collegate.
Per chi solo un po' è vicino al mondo dell'animazione sa quanto i giapponesi siano ossessionati da certi stereotipi con la quale formare i personaggi; Tsundere, la sorellina minore, la ragazza venuta da un'altra realta e, soprattutto, il ragazzo che non ha nulla da offrire poichè deficiente in tutto, senza passioni o altro che stranamente, però, conquista ogni genere di femmina.
Ogni popolo ha le sue ossessioni. Per quanto concerne l'animazione queste sono le ossessioni dei giapponesi, popolo sicuramente più conosciuto su questo sito e proprio per questo usato come esempio, per gli americani invece, sempre concernente l'animazione, è sicuramente la demenzialità che può sfociare abbastanza liberamente nella violenza. Oltre ad essere una ossessione dirigersi verso questo genere è anche una tappa obbligata se si vuole ridicolizzare e allo stesso tempo denunciare lo stile di vita e il modo di pensare di un americano "medio".
Questo è il percorso che segue "I Griffin", conosciuto a livello mondiale come "Family Guy", serie animata americana iniziata nel 1999 e ancora (2017) in corso. Esso ci mostra in chiave demenziale, attraverso la famiglia protagonista, molti problemi della società americana in generale; dal razzismo contro agli afroamericani al problema crescente dell'obesità fino alle reali idea demenziali di cui molti americani sono convinti. Che l'opera sia una ennesima denuncia al modo molto discutibile di vivere americano oppure utilizzi tali problemi come strumento per suscitare riso nello spettatore non lo so. Per quanto mi concerne, qualsiasi sia la verità, è che esso sia molto violento per i miei gusti, cruento nello sbattere in faccia l'idiozia e la stoltezza che non solo, purtroppo, sta aumentado nel continente americano ma in tutto il mondo.
Sinceramente non so se consigliarene la visione, non perchè non ne sia meritevole poichè, seppur troppo violento, riesce nel suo intento di far ridere, la mia indecisione consiste più nella mia difficoltà d'immaginare qualcuno che, intenzionalemente, decide di guardare questa serie invece di accontentarsi di guardare durante il pranzo le repliche sul televisore.
In definitiva, se non vi fate problemi nel visionare un disegnato animato carico di violenza e parolacce, se il vostro scopo è quello di farvi quattro risate, se, al contrario di me, non siete abbastanza sensibili a certe scene cruenti, non solo per il corpo ma anche per scene "dure" per la fine di certi personaggi, allora vi consiglio quest'anime tutto americano.
Ogni popolo ha le sue ossessioni. Per quanto concerne l'animazione queste sono le ossessioni dei giapponesi, popolo sicuramente più conosciuto su questo sito e proprio per questo usato come esempio, per gli americani invece, sempre concernente l'animazione, è sicuramente la demenzialità che può sfociare abbastanza liberamente nella violenza. Oltre ad essere una ossessione dirigersi verso questo genere è anche una tappa obbligata se si vuole ridicolizzare e allo stesso tempo denunciare lo stile di vita e il modo di pensare di un americano "medio".
Questo è il percorso che segue "I Griffin", conosciuto a livello mondiale come "Family Guy", serie animata americana iniziata nel 1999 e ancora (2017) in corso. Esso ci mostra in chiave demenziale, attraverso la famiglia protagonista, molti problemi della società americana in generale; dal razzismo contro agli afroamericani al problema crescente dell'obesità fino alle reali idea demenziali di cui molti americani sono convinti. Che l'opera sia una ennesima denuncia al modo molto discutibile di vivere americano oppure utilizzi tali problemi come strumento per suscitare riso nello spettatore non lo so. Per quanto mi concerne, qualsiasi sia la verità, è che esso sia molto violento per i miei gusti, cruento nello sbattere in faccia l'idiozia e la stoltezza che non solo, purtroppo, sta aumentado nel continente americano ma in tutto il mondo.
Sinceramente non so se consigliarene la visione, non perchè non ne sia meritevole poichè, seppur troppo violento, riesce nel suo intento di far ridere, la mia indecisione consiste più nella mia difficoltà d'immaginare qualcuno che, intenzionalemente, decide di guardare questa serie invece di accontentarsi di guardare durante il pranzo le repliche sul televisore.
In definitiva, se non vi fate problemi nel visionare un disegnato animato carico di violenza e parolacce, se il vostro scopo è quello di farvi quattro risate, se, al contrario di me, non siete abbastanza sensibili a certe scene cruenti, non solo per il corpo ma anche per scene "dure" per la fine di certi personaggi, allora vi consiglio quest'anime tutto americano.