Mainichi ga Nichiyoubi
La sigla di apertura varia ogni volta le sue sequenze, per quanto la piacevole canzone rimanga la stessa, "Mainichi ga Sunday", ci dice, "è sempre domenica". Titolo che sembra apparentemente scelto a caso perché suona carino, invece ci risulterà più che adeguato, una volta addentrati nella visione di questa serie di appena 6 episodi, che non guarda all'episodio successivo, esattamente come noi spaparanzati sul divano con il gatto di otto chili sulle ginocchia, cerchiamo di non pensare al lunedì.
Sei episodi, sei storie, nessuna trama portante. Tratto da un manga di Yuzo "3x3 Occhi" Takada composto da 2 volumi, Mainichi ga Nichiyoubi ci narra di una ventenne neo-poliziotta con un grande senso della giustizia, acquisito da giovane in seguito a un incidente nel quale uno sconosciuto le salvò la vita. La ragazza non ha mai avuto occasione di ringraziarlo, e una volta cresciuta il senso di colpa, ma anche l'ammirazione verso quel misterioso individuo hanno assunto importanza consistente; il suo ritrovamento ha quindi adesso priorità assoluta. Non dovrà attendere molto.
Impossibile, dopo appena un episodio, non provare immediata simpatia per questa serie, grazie anche e soprattutto al carisma dei personaggi. Il duo principale è composto ovviamente dalla simpatica Yumi, spassoso mix di ingenuità e forza, che all'occorrenza si libera dell'ingombrante divisa da agente per stendere i malviventi con mosse da wrestling, e da Toru Ichidaiji, mago di strada che si ritrova ad aiutare la protagonista in più occasioni. La coppia funziona per molteplici motivi, se lei rappresenta la tipica ragazza acqua e sapone di Yuzo Takada (vedi Pai), lui è tutt'altro rispetto a qualunque stereotipo maschile, non troppo attraente fisicamente con occhiali, costituzione robusta e il vizio dell'alcol. Ichidaiji conquista però la protagonista con la sua simpatia, ma anche con il coraggio che più volte dimostra e la sensazione di sicurezza e protezione che emana, nonostante la ragazza sia decisamente più forte di lui. Inoltre, l'aspetto sentimentale dell'anime non è mai troppo invasivo, melenso, e la storia dei protagonisti viene gestita con un'inaspettata naturalezza.
Alla coppia principale si affiancano altri personaggi, uno più strampalato dell'altro, dalla vulcanica e indisciplinata collega Shiho Ninomiya al vecchio e stanco, nonché suo nonno, capo della polizia, arrivando poi alla cantante idol Micchan, desiderosa di vendicarsi su Yumi per delle angherie subite da piccola, e altre figure meno importanti.
A Mainichi ga Nichiyoubi basteranno davvero questi pochi episodi per farvi calare nel suo microcosmo, la stazione di polizia come le strade e i parchi adiacenti vi parranno immediatamente familiari dopo un paio di episodi, e dai personaggi sarà difficile separarsi. Separazione che purtroppo avverrà presto.
Non tutto però è da lodare, il comparto tecnico non è proprio da 1990, ma anzi si avverte un passo indietro nel tempo di almeno 5-6 anni, il che non sarebbe un male dal punto di vista stilistico e concettuale, tornare al Grande Giappone di Periodo Shōwa, ma qui è un low-budget bello e buono, con contorni sui personaggi sfocati, disegni approssimativi in più circostanze, e questo nonostante la breve durata della produzione. Da tenere quindi questi aspetti in considerazione, così come la mancanza di qualsivoglia finale. Mainichi ga Nichiyoubi è un'altra di quelle serie che mi piace guardare e recensire a tempo perso - quindi spesso -, ma che risulta decisamente più degno di titoli maggiormente incensati, poiché richiede poco tempo, non pretende di stravolgere e cambiare chissà cosa e si limita a fare il suo dovere di sano intrattenimento, con un pizzico di ecchi old-style mai volgare, umorismo e azione.
Pai di 3x3 Occhi ci concede un cameo all'inizio dell'episodio 6.
Sei episodi, sei storie, nessuna trama portante. Tratto da un manga di Yuzo "3x3 Occhi" Takada composto da 2 volumi, Mainichi ga Nichiyoubi ci narra di una ventenne neo-poliziotta con un grande senso della giustizia, acquisito da giovane in seguito a un incidente nel quale uno sconosciuto le salvò la vita. La ragazza non ha mai avuto occasione di ringraziarlo, e una volta cresciuta il senso di colpa, ma anche l'ammirazione verso quel misterioso individuo hanno assunto importanza consistente; il suo ritrovamento ha quindi adesso priorità assoluta. Non dovrà attendere molto.
Impossibile, dopo appena un episodio, non provare immediata simpatia per questa serie, grazie anche e soprattutto al carisma dei personaggi. Il duo principale è composto ovviamente dalla simpatica Yumi, spassoso mix di ingenuità e forza, che all'occorrenza si libera dell'ingombrante divisa da agente per stendere i malviventi con mosse da wrestling, e da Toru Ichidaiji, mago di strada che si ritrova ad aiutare la protagonista in più occasioni. La coppia funziona per molteplici motivi, se lei rappresenta la tipica ragazza acqua e sapone di Yuzo Takada (vedi Pai), lui è tutt'altro rispetto a qualunque stereotipo maschile, non troppo attraente fisicamente con occhiali, costituzione robusta e il vizio dell'alcol. Ichidaiji conquista però la protagonista con la sua simpatia, ma anche con il coraggio che più volte dimostra e la sensazione di sicurezza e protezione che emana, nonostante la ragazza sia decisamente più forte di lui. Inoltre, l'aspetto sentimentale dell'anime non è mai troppo invasivo, melenso, e la storia dei protagonisti viene gestita con un'inaspettata naturalezza.
Alla coppia principale si affiancano altri personaggi, uno più strampalato dell'altro, dalla vulcanica e indisciplinata collega Shiho Ninomiya al vecchio e stanco, nonché suo nonno, capo della polizia, arrivando poi alla cantante idol Micchan, desiderosa di vendicarsi su Yumi per delle angherie subite da piccola, e altre figure meno importanti.
A Mainichi ga Nichiyoubi basteranno davvero questi pochi episodi per farvi calare nel suo microcosmo, la stazione di polizia come le strade e i parchi adiacenti vi parranno immediatamente familiari dopo un paio di episodi, e dai personaggi sarà difficile separarsi. Separazione che purtroppo avverrà presto.
Non tutto però è da lodare, il comparto tecnico non è proprio da 1990, ma anzi si avverte un passo indietro nel tempo di almeno 5-6 anni, il che non sarebbe un male dal punto di vista stilistico e concettuale, tornare al Grande Giappone di Periodo Shōwa, ma qui è un low-budget bello e buono, con contorni sui personaggi sfocati, disegni approssimativi in più circostanze, e questo nonostante la breve durata della produzione. Da tenere quindi questi aspetti in considerazione, così come la mancanza di qualsivoglia finale. Mainichi ga Nichiyoubi è un'altra di quelle serie che mi piace guardare e recensire a tempo perso - quindi spesso -, ma che risulta decisamente più degno di titoli maggiormente incensati, poiché richiede poco tempo, non pretende di stravolgere e cambiare chissà cosa e si limita a fare il suo dovere di sano intrattenimento, con un pizzico di ecchi old-style mai volgare, umorismo e azione.
Pai di 3x3 Occhi ci concede un cameo all'inizio dell'episodio 6.
Takeshita Yuumi è una ragazza di 22 anni che ha appena cominciato il suo lavoto da poliziotta. Nonostante sia molto carina, possiede comunque un carattere da maschiaccio e una grande passione per il wrestling di cui si serve spesso nel suo lavoro per acciuffare i criminali. Quando era ancora alle medie, tornando a casa dopo aver comprato qualcosa da mangiare, fu inseguita da un uomo che però non faceva che ripeterle che si sbagliava e che non aveva cattive intenzioni. Il caso volle che stesse per essere investita da un camion e quell'uomo si tuffò per salvarla, rimediando una brutta ferita alla mano, lei spaventata scappò via, mentre lui gli spiegava che la stava inseguendo solo per chiederle qualcosa da mangiare, visto che moriva di fame. Molti anni sono passati da allora e Yuumi, inseguendo un borseggiatore, finisce per arrestare erroneamente un uomo con una vistosa cicatrice su una mano. Convinta di aver trovato l'uomo che le salvò la vita, lo invita ad uscire, confermando così le sue ipotesi e coinvolgendolo nel suo lavoro di poliziotta, cosa che porterà avanti per tutta la serie, senza che ci sia un vero e proprio finale nell'ultimo episodio.
Come si può intuire, non è una storia appassionante anche se il primo episodio può farlo sembrare, ma regala di tanto in tanto qualche risata. Io ho trovato veramente spassoso vedere la protagonista lottare come una wrestler professionista contro i malviventi, senza contare le gag con i colleghi e la sua amica d'infanzia. Purtroppo disegni e colonna sonora non aiutano questa serie. Io sinceramente speravo in qualcosa di più da una serie che invece di trattare le solite vicende tra i banchi di scuola, tratta la vita di persone adulte alle prese col loro lavoro, le bevute e perchè no, anche l'amore. Peccato!
Come si può intuire, non è una storia appassionante anche se il primo episodio può farlo sembrare, ma regala di tanto in tanto qualche risata. Io ho trovato veramente spassoso vedere la protagonista lottare come una wrestler professionista contro i malviventi, senza contare le gag con i colleghi e la sua amica d'infanzia. Purtroppo disegni e colonna sonora non aiutano questa serie. Io sinceramente speravo in qualcosa di più da una serie che invece di trattare le solite vicende tra i banchi di scuola, tratta la vita di persone adulte alle prese col loro lavoro, le bevute e perchè no, anche l'amore. Peccato!