Ribelle - The Brave
Attenzione: la recensione contiene spoiler
È un'avventura molto insolita ma comunque molto stimolante, perché esplora un rapporto così semplice, eppure così difficile al tempo stesso. Una storia che ci fa viaggiare fuori e dentro di noi e ci fa capire che siamo più di quello che sembriamo, siamo quello che scegliamo di essere. Questo è "Ribelle - The Brave", una storia ambientata sugli altopiani della Scozia medievale, e quindi in uno dei tanti cuori che costituiscono la famosa materia di Bretagna e/o ciclo arturiano. Qui approfondiamo il rapporto tra Merida, una giovane principessa scozzese, e sua madre, la regina Ellinor, la quale si premura di impartire alla figlia la conoscenza e il rispetto delle usanze e delle tradizioni del popolo, in modo che un giorno sarà in grado di assolvere ai propri doveri e obblighi di regina, dopo aver contratto un matrimonio con uno dei pretendenti figli dei Lord della Scozia. Ma Merida non sembra molto incline a voler seguire la via tracciatale dalla madre, e inizia con questa un diverbio, il quale prende una brutta "piega". Già, infatti in un eccesso di rabbia Merida strappa l'arazzo al quale sua madre ha lavorato tutta la vita, e non si tratta di uno strappo qualunque, ma assume un valore simbolico, e decide di scappare di casa seguendo dei particolari "fuochi fatui" che la conducono da una strega. Merida chiede a questa qualcosa per cambiare il proprio destino, e la strega esaudisce il suo desiderio e crea un dolce molto speciale, dimenticando di riferirle che esso possiede un potere molto particolare. Merida torna al castello e offre il dolce alla madre in segno di riconciliazione, ma purtroppo assiste alla trasformazione della stessa in un orso, e non un orso qualunque, bensì Mordu, il famoso orso delle leggende popolari, il quale si dice fosse in realtà un principe macchiatosi di superbia e quindi trasformato in orso come punizione per il suo atteggiamento arrogante e prepotente. A questo punto, resasi conto dell'errore commesso, Merida cerca di salvare sua madre e ritorna dalla strega, la quale le ha lasciato degli indizi su come rimediare. La ragazza e la madre capiscono che non hanno molto tempo e tornano al castello per riparare l'arazzo e pronunciare la formula magica. Impresa tutt'altro che semplice: i Lord con i loro figli e i rispettivi clan sono ancora al castello, ed entrare non è più semplice. Ma Merida ha un piano per fare in modo di entrare nel castello: parla all'assemblea e convince suo padre, i Lord e i loro rispettivi clan a cessare le ostilità, ricorrendo alla sua conoscenza delle leggende del popolo e alle sue gesta eroiche. Tutto sembra essersi risolto per il meglio, ma Ellinor viene scoperta da suo marito Fergus, il quale, credendo che si tratti di Mordu, non esita a provare ad ucciderla. Merida interviene, per impedire al padre di compiere il gesto folle, ma questi la rinchiude nella sua stanza, mentre Ellinor fugge nel bosco, e precisamente fino al circolo di dolmen e menhir. Inizia la caccia all'orso e tutti giungono sul posto, ma anche Merida arriva, dopo essersi fatta aiutare dai fratellini più piccoli (anch'essi trasformati in orsi), e spiega al padre che l'orso è Ellinor. Ma non c'è tempo per spiegare, perché giunge anche Mordu alla riunione ed è deciso a fare una carneficina di tutti i presenti. Inizia una battaglia feroce, la quale però si conclude con Ellinor che fa in modo di far cadere uno dei dolmen su Mordu e ne libera lo spirito, che diventa un fuoco fatuo. Merida è riuscita a ricucire l'arazzo, ma non ricorda la formula e teme che la trasformazione di sua madre possa diventare permanente. Ma l'incantesimo viene spezzato ed Ellinor riprende le sue sembianze umane. Tutto torna alla normalità e i Lord si congedano dalla famiglia reale.
Grafica
La grafica 3D è decisamente ben impostata e dà un senso di profondità ai dettagli, alle ambientazioni e alle scene decisamente gradevole. I colori sono ben distribuiti e sono molto brillanti, conferendo alle scene della vicenda un ottimo contrasto di chiaroscuro che rende molto bene sia le scene ambientate di giorno sia quelle ambientate di notte.
Colonna sonora
La colonna sonora è composta da sonorità di stampo celtico per omaggiare la tradizione scozzese. Infatti, vi è la presenza delle cornamuse. La colonna sonora è caratterizzata dall'alternarsi di queste e di altre sonorità con lunghi silenzi, per rimarcare l'atmosfera di mito, leggenda e mistero che caratterizza la vicenda. La colonna sonora conferisce anche una componente gioviale, festosa e vivace. Quindi, possiamo dire che la colonna sonora è decisamente variegata e quindi molto equilibrata, in piena simbiosi con la vicenda.
Giudizio finale e insegnamenti
Un film Disney piuttosto insolito, ma comunque molto vivace, allegro e anche molto ben impostato, che approfondisce quel rapporto tanto contorto tra madre e figlia che è sempre stato uno dei temi più difficili e ardui da affrontare e approfondire. Interessante la spiegazione della leggenda, la quale costituisce il climax della storia e ne contiene anche il messaggio principale, ovvero che l'orgoglio ha la capacità di distruggere e portare interi regni alla rovina. Quindi, è l'orgoglio il vero nemico, poiché esso distrugge prima di tutto anche le famiglie più unite, e quindi è necessario sbarazzarsene, se si vuole stare bene con sé stessi e il prossimo. L'unica pecca che riconosco a questo film è il fatto che non sia stato concesso abbastanza spazio alla strega. Mi aspettavo che proprio lei potesse svolgere il ruolo del cattivo, avrebbe potuto magari maledire i principi della famiglia reale per il loro comportamento o una cosa del genere.
Voto: 8
È un'avventura molto insolita ma comunque molto stimolante, perché esplora un rapporto così semplice, eppure così difficile al tempo stesso. Una storia che ci fa viaggiare fuori e dentro di noi e ci fa capire che siamo più di quello che sembriamo, siamo quello che scegliamo di essere. Questo è "Ribelle - The Brave", una storia ambientata sugli altopiani della Scozia medievale, e quindi in uno dei tanti cuori che costituiscono la famosa materia di Bretagna e/o ciclo arturiano. Qui approfondiamo il rapporto tra Merida, una giovane principessa scozzese, e sua madre, la regina Ellinor, la quale si premura di impartire alla figlia la conoscenza e il rispetto delle usanze e delle tradizioni del popolo, in modo che un giorno sarà in grado di assolvere ai propri doveri e obblighi di regina, dopo aver contratto un matrimonio con uno dei pretendenti figli dei Lord della Scozia. Ma Merida non sembra molto incline a voler seguire la via tracciatale dalla madre, e inizia con questa un diverbio, il quale prende una brutta "piega". Già, infatti in un eccesso di rabbia Merida strappa l'arazzo al quale sua madre ha lavorato tutta la vita, e non si tratta di uno strappo qualunque, ma assume un valore simbolico, e decide di scappare di casa seguendo dei particolari "fuochi fatui" che la conducono da una strega. Merida chiede a questa qualcosa per cambiare il proprio destino, e la strega esaudisce il suo desiderio e crea un dolce molto speciale, dimenticando di riferirle che esso possiede un potere molto particolare. Merida torna al castello e offre il dolce alla madre in segno di riconciliazione, ma purtroppo assiste alla trasformazione della stessa in un orso, e non un orso qualunque, bensì Mordu, il famoso orso delle leggende popolari, il quale si dice fosse in realtà un principe macchiatosi di superbia e quindi trasformato in orso come punizione per il suo atteggiamento arrogante e prepotente. A questo punto, resasi conto dell'errore commesso, Merida cerca di salvare sua madre e ritorna dalla strega, la quale le ha lasciato degli indizi su come rimediare. La ragazza e la madre capiscono che non hanno molto tempo e tornano al castello per riparare l'arazzo e pronunciare la formula magica. Impresa tutt'altro che semplice: i Lord con i loro figli e i rispettivi clan sono ancora al castello, ed entrare non è più semplice. Ma Merida ha un piano per fare in modo di entrare nel castello: parla all'assemblea e convince suo padre, i Lord e i loro rispettivi clan a cessare le ostilità, ricorrendo alla sua conoscenza delle leggende del popolo e alle sue gesta eroiche. Tutto sembra essersi risolto per il meglio, ma Ellinor viene scoperta da suo marito Fergus, il quale, credendo che si tratti di Mordu, non esita a provare ad ucciderla. Merida interviene, per impedire al padre di compiere il gesto folle, ma questi la rinchiude nella sua stanza, mentre Ellinor fugge nel bosco, e precisamente fino al circolo di dolmen e menhir. Inizia la caccia all'orso e tutti giungono sul posto, ma anche Merida arriva, dopo essersi fatta aiutare dai fratellini più piccoli (anch'essi trasformati in orsi), e spiega al padre che l'orso è Ellinor. Ma non c'è tempo per spiegare, perché giunge anche Mordu alla riunione ed è deciso a fare una carneficina di tutti i presenti. Inizia una battaglia feroce, la quale però si conclude con Ellinor che fa in modo di far cadere uno dei dolmen su Mordu e ne libera lo spirito, che diventa un fuoco fatuo. Merida è riuscita a ricucire l'arazzo, ma non ricorda la formula e teme che la trasformazione di sua madre possa diventare permanente. Ma l'incantesimo viene spezzato ed Ellinor riprende le sue sembianze umane. Tutto torna alla normalità e i Lord si congedano dalla famiglia reale.
Grafica
La grafica 3D è decisamente ben impostata e dà un senso di profondità ai dettagli, alle ambientazioni e alle scene decisamente gradevole. I colori sono ben distribuiti e sono molto brillanti, conferendo alle scene della vicenda un ottimo contrasto di chiaroscuro che rende molto bene sia le scene ambientate di giorno sia quelle ambientate di notte.
Colonna sonora
La colonna sonora è composta da sonorità di stampo celtico per omaggiare la tradizione scozzese. Infatti, vi è la presenza delle cornamuse. La colonna sonora è caratterizzata dall'alternarsi di queste e di altre sonorità con lunghi silenzi, per rimarcare l'atmosfera di mito, leggenda e mistero che caratterizza la vicenda. La colonna sonora conferisce anche una componente gioviale, festosa e vivace. Quindi, possiamo dire che la colonna sonora è decisamente variegata e quindi molto equilibrata, in piena simbiosi con la vicenda.
Giudizio finale e insegnamenti
Un film Disney piuttosto insolito, ma comunque molto vivace, allegro e anche molto ben impostato, che approfondisce quel rapporto tanto contorto tra madre e figlia che è sempre stato uno dei temi più difficili e ardui da affrontare e approfondire. Interessante la spiegazione della leggenda, la quale costituisce il climax della storia e ne contiene anche il messaggio principale, ovvero che l'orgoglio ha la capacità di distruggere e portare interi regni alla rovina. Quindi, è l'orgoglio il vero nemico, poiché esso distrugge prima di tutto anche le famiglie più unite, e quindi è necessario sbarazzarsene, se si vuole stare bene con sé stessi e il prossimo. L'unica pecca che riconosco a questo film è il fatto che non sia stato concesso abbastanza spazio alla strega. Mi aspettavo che proprio lei potesse svolgere il ruolo del cattivo, avrebbe potuto magari maledire i principi della famiglia reale per il loro comportamento o una cosa del genere.
Voto: 8
Mi dispiace non dare un volto alto a questo film, perché, di tutte le produzioni Pixar, è quello che mi ha convinto di meno. Pixar, da sempre sinonimo di qualità assoluta, di emozione allo stato puro, di lacrimoni a fiumi ("Bing Bong" per tutti!) qui, almeno per il mio giudizio, scade proprio nel filmetto.
Personaggi così così, protagonista antipatica, atmosfera scozzese... ma dove? A parte qualche kilt e capelli rossi (ma anche in Irlanda e pure in Iran, allora...) di scozzese non ho trovato proprio niente. La trama è debole, in totale controtendenza alla grande profondità delle trame dei film Pixar. La sceneggiatura è banale e pure poco originale: nessuno si è accorto che il film ricalca e non di poco il disneyano "Koda, fratello orso"?
Insomma, si salva da un voto ancora più basso solo per un comparto grafico assolutamente sbalorditivo e per... la "Ballata di Mordu".
Personaggi così così, protagonista antipatica, atmosfera scozzese... ma dove? A parte qualche kilt e capelli rossi (ma anche in Irlanda e pure in Iran, allora...) di scozzese non ho trovato proprio niente. La trama è debole, in totale controtendenza alla grande profondità delle trame dei film Pixar. La sceneggiatura è banale e pure poco originale: nessuno si è accorto che il film ricalca e non di poco il disneyano "Koda, fratello orso"?
Insomma, si salva da un voto ancora più basso solo per un comparto grafico assolutamente sbalorditivo e per... la "Ballata di Mordu".
"Ribelle - The Brave", è uno dei lungometraggi Disney più sottovalutato degli ultimi anni, insieme a "La principessa e il ranocchio", a dispetto di altri lavori per me molto meno degni di ammirazione come "Frozen" e "Rapunzel", che per motivi inspiegabili hanno riscosso molto più successo.
Non posso negare ciò che è innegabile: non hanno sfruttato al massimo il potenziale di questa storia. Su questo non piove, è triste doverlo ammettere, ma "Ribelle" ha l'incredibile pecca del potenziale inespresso.
Merida è una principessa delle Highlands, testarda e maschiaccia fin dalla più tenera età. Durante uno dei suoi primi compleanni, il padre le regala un arco, e la bimba, lanciando lontano una freccia, si imbatte nei fuochi fatui, i quali le indicheranno il cammino per ritrovare la strada del campo. I fuochi fatui altri non sono che degli spiriti, spiriti buoni. Arriva però nel campo anche un terribile orso, Mor'du, il quale, dopo un acceso scontro con il padre di Merida, finirà per staccare una gamba al re. Passano gli anni, Merida diventerà una graziosa principessa con ben altri interessi rispetto a quelli che avrebbe dovuto avere una ragazza. Alla ragazza piace uscire fuori dal palazzo, andare a cavallo e, sopra ogni altra cosa, tirare con l'arco. La madre di lei, Elinor, non è molto contenta di ciò, questo perché vorrebbe il meglio per la figlia. Nel frattempo sono anche arrivati tre fratellini gemelli per Merida: tre adorabili piccole pesti che creeranno parecchie situazioni comiche lungo tutto il film. Dopo l'ennesimo scontro con la madre, Merida fugge di casa, e si ritroverà nell'antro di una strega. Spinta dalla voglia di potersi riappropriare della propria vita, Merida convince la strega a concederle un incantesimo. Peccato che quell'incantesimo non sarà proprio quello che la nostra principessa si aspettava, e per questo dovrà porvi rimedio.
Dai trailer mi aspettavo che la storia fosse incentrata sulla ricerca di indipendenza di Merida, quello che invece verrà trattato è il difficile rapporto fra madre e figlia. Non che tale scelta sia sbagliata, semplicemente, per come è stato sviluppato, io l'ho trovato noioso. Se la prima parte è divertente e riesce a intrattenere perfettamente il telespettatore, la seconda parte risente parecchio della mancanza di uno sviluppo come si deve.
Personalmente ho amato alla follia il personaggio del padre di Merida: ci sono parecchie scene con lui che sono esilaranti. Lo stesso personaggio della madre non è malvagio. Le tre piccole pesti non parlano, ma le loro azioni sono più che eloquenti. Merida a me non spiace: è la classica ragazzina che cerca di appropriarsi della propria indipendenza. I continui battibecchi con la madre sono normali, e così lo è la reazione della ragazza di fronte all'ennesimo litigio. La strega mi ha fatta morire dalle risate, nonostante le sia stato dato pochissimo spazio, la sua presenza sarà fondamentale per la seconda parte del film.
Ci sono belle scene, bei riferimenti e messaggi, tuttavia la seconda parte, come già detto, è noiosa.
Musiche e grafica per me son ben studiate e armoniche. Molto meglio rispetto a "Rapunzel".
Mi spiace non poter dare un voto più alto, dato che ho finito con l'adorare moltissimo questo lungometraggio, ma, oggettivamente, le pecche di trama sono quelle sulle quali è difficile chiudere un occhio. L'inizio è stato stupendo, potevano svilupparlo decisamente meglio.
Rimane comunque un classico da vedere assolutamente. Non sarà un capolavoro eccelso, ma è certamente godibile.
Non posso negare ciò che è innegabile: non hanno sfruttato al massimo il potenziale di questa storia. Su questo non piove, è triste doverlo ammettere, ma "Ribelle" ha l'incredibile pecca del potenziale inespresso.
Merida è una principessa delle Highlands, testarda e maschiaccia fin dalla più tenera età. Durante uno dei suoi primi compleanni, il padre le regala un arco, e la bimba, lanciando lontano una freccia, si imbatte nei fuochi fatui, i quali le indicheranno il cammino per ritrovare la strada del campo. I fuochi fatui altri non sono che degli spiriti, spiriti buoni. Arriva però nel campo anche un terribile orso, Mor'du, il quale, dopo un acceso scontro con il padre di Merida, finirà per staccare una gamba al re. Passano gli anni, Merida diventerà una graziosa principessa con ben altri interessi rispetto a quelli che avrebbe dovuto avere una ragazza. Alla ragazza piace uscire fuori dal palazzo, andare a cavallo e, sopra ogni altra cosa, tirare con l'arco. La madre di lei, Elinor, non è molto contenta di ciò, questo perché vorrebbe il meglio per la figlia. Nel frattempo sono anche arrivati tre fratellini gemelli per Merida: tre adorabili piccole pesti che creeranno parecchie situazioni comiche lungo tutto il film. Dopo l'ennesimo scontro con la madre, Merida fugge di casa, e si ritroverà nell'antro di una strega. Spinta dalla voglia di potersi riappropriare della propria vita, Merida convince la strega a concederle un incantesimo. Peccato che quell'incantesimo non sarà proprio quello che la nostra principessa si aspettava, e per questo dovrà porvi rimedio.
Dai trailer mi aspettavo che la storia fosse incentrata sulla ricerca di indipendenza di Merida, quello che invece verrà trattato è il difficile rapporto fra madre e figlia. Non che tale scelta sia sbagliata, semplicemente, per come è stato sviluppato, io l'ho trovato noioso. Se la prima parte è divertente e riesce a intrattenere perfettamente il telespettatore, la seconda parte risente parecchio della mancanza di uno sviluppo come si deve.
Personalmente ho amato alla follia il personaggio del padre di Merida: ci sono parecchie scene con lui che sono esilaranti. Lo stesso personaggio della madre non è malvagio. Le tre piccole pesti non parlano, ma le loro azioni sono più che eloquenti. Merida a me non spiace: è la classica ragazzina che cerca di appropriarsi della propria indipendenza. I continui battibecchi con la madre sono normali, e così lo è la reazione della ragazza di fronte all'ennesimo litigio. La strega mi ha fatta morire dalle risate, nonostante le sia stato dato pochissimo spazio, la sua presenza sarà fondamentale per la seconda parte del film.
Ci sono belle scene, bei riferimenti e messaggi, tuttavia la seconda parte, come già detto, è noiosa.
Musiche e grafica per me son ben studiate e armoniche. Molto meglio rispetto a "Rapunzel".
Mi spiace non poter dare un voto più alto, dato che ho finito con l'adorare moltissimo questo lungometraggio, ma, oggettivamente, le pecche di trama sono quelle sulle quali è difficile chiudere un occhio. L'inizio è stato stupendo, potevano svilupparlo decisamente meglio.
Rimane comunque un classico da vedere assolutamente. Non sarà un capolavoro eccelso, ma è certamente godibile.
Il problema di The Brave non è tanto la sua mancanza di originalità, ormai un miraggio nel cinema americano, bensì quella di osare e di stupire. A guardare l'ultimo film Pixar, forse sua eminenza John Lasseter avrebbe dovuto pensarci due volte prima di lasciarsi sfuggire nel 2006 un regista come Chris Sanders, dato che, in confronto al suo Dragon Trainer realizzato alla Dreamworks e dalla analoga ambientazione, la nostra Ribelle dai capelli rossi se ne esce con tutte le ossa rotte.
Del tutto insofferente alle regole di corte, la principessa Merida al ruolo che gli compete preferisce cavalcare e tirare con l'arco, fino a quando non arriva il giorno in cui viene indetto una sorta di torneo tra i tre clan limitrofi per stabilire il pretendente al trono, così come vuole la tradizione del Regno. Ma la ragazza non ci sta e, dopo aver mandato a monte il torneo litiga con la madre, fugge, ritorna con un intruglio di strega che dovrebbe cambiare il suo destino, fa un macello.
Dopo ben due sequel di fila ("Toy Story 3" e "Cars 2"), che lasciano quindi il tempo che trovano, le aspettative per il nuovo Pixar erano alte, forse troppo, ma prima vediamo cosa funziona. Come nel caso di "Up" abbiamo un primo quarto d'ora eccezionale nel quale non mancano personaggi dal grande carisma, sia il Re che i vari Lord guerrieri giunti al palazzo sono rozzi, violenti, stupidi e irresistibili, al punto che da soli potrebbero reggere l'intero film. Si ride, ci si diverte, ma ben presto la storia si focalizza nel confronto tra Merida e la madre sfruttando così un contesto dalle grandi potenzialità per narrare la più canonica crescita e formazione di una principessa. Manca un principe, manca il musical, ma la solfa è quella "disneyana", senza però avere delle solide invenzioni visive sul quale poggiarsi, tipiche dei classici Disney. Pesa l'assenza di comprimari degni di questo nome: The Brave è un film in assolo, con Merida quale unico personaggio, che evolve, che tutto fa e tutto comprende senza la tipica "guida" o una figura chiave atta alla comprensione delle sue scelte.
L'ambientazione poi, che aveva intrigato nei trailer, risulta tanto evocativa quanto inutile ai fini narrativi; il film Pixar a differenza di altre storie simili (si veda Asterix e i Normanni o il già citato Dragon Traner) di puramente nordico non ha quasi nulla, non se ne respira l'epica, tant'è che la vicenda potrebbe benissimo svolgersi in Abruzzo e poco verrebbe meno.
Segue di conseguenza una seconda parte decisamente prevedibile e sottotono rispetto alla precedente, con alcune scene di vita nel bosco con la madre trasformata che sembrano prelevate di peso dal Disneyano "Koda Fratello Orso" di una decade fa, fase nella quale è ormai palpabile la delusione di chi si aspettava un vero fantasy animato, piuttosto che una fiaba classica. Come di consueto dal punto di vista tecnico ci ritroviamo invece con una mirabolante realizzazione grafica, vogliosa di raggiungere nuovi traguardi, specie dal punto di vista espressivo e recitativo (ricordando che la Pixar non utilizza il "motion capture"), senza contare la cura con la quale viene realizzata e mossa l'ipnotica chioma rossa della ragazza, mentre la colonna sonora si salva in corner proprio nelle fasi finali con discrete composizioni di Patrick Doyle.
Intendiamoci, siamo dinnanzi a un film d'animazione decisamente sopra la media e lo stesso studio di produzione ha fatto di peggio (i due "Cars"), ma i suoi elementi di interesse non riescono a sopperire alla mancanza di idee in una storia che non riesce a sfruttare a dovere le sue potenzialità, così come quelle dell'ambientazione e dei personaggi stessi, perché, se al castello ci divertiamo con il Re Fergus e i suoi atteggiamenti, è fuori dalle mura che The Brave mostra tutti i suoi evidenti limiti, rinunciando all'epica e all'avventura e preferendo la via facile della fiaba di consumo.
Del tutto insofferente alle regole di corte, la principessa Merida al ruolo che gli compete preferisce cavalcare e tirare con l'arco, fino a quando non arriva il giorno in cui viene indetto una sorta di torneo tra i tre clan limitrofi per stabilire il pretendente al trono, così come vuole la tradizione del Regno. Ma la ragazza non ci sta e, dopo aver mandato a monte il torneo litiga con la madre, fugge, ritorna con un intruglio di strega che dovrebbe cambiare il suo destino, fa un macello.
Dopo ben due sequel di fila ("Toy Story 3" e "Cars 2"), che lasciano quindi il tempo che trovano, le aspettative per il nuovo Pixar erano alte, forse troppo, ma prima vediamo cosa funziona. Come nel caso di "Up" abbiamo un primo quarto d'ora eccezionale nel quale non mancano personaggi dal grande carisma, sia il Re che i vari Lord guerrieri giunti al palazzo sono rozzi, violenti, stupidi e irresistibili, al punto che da soli potrebbero reggere l'intero film. Si ride, ci si diverte, ma ben presto la storia si focalizza nel confronto tra Merida e la madre sfruttando così un contesto dalle grandi potenzialità per narrare la più canonica crescita e formazione di una principessa. Manca un principe, manca il musical, ma la solfa è quella "disneyana", senza però avere delle solide invenzioni visive sul quale poggiarsi, tipiche dei classici Disney. Pesa l'assenza di comprimari degni di questo nome: The Brave è un film in assolo, con Merida quale unico personaggio, che evolve, che tutto fa e tutto comprende senza la tipica "guida" o una figura chiave atta alla comprensione delle sue scelte.
L'ambientazione poi, che aveva intrigato nei trailer, risulta tanto evocativa quanto inutile ai fini narrativi; il film Pixar a differenza di altre storie simili (si veda Asterix e i Normanni o il già citato Dragon Traner) di puramente nordico non ha quasi nulla, non se ne respira l'epica, tant'è che la vicenda potrebbe benissimo svolgersi in Abruzzo e poco verrebbe meno.
Segue di conseguenza una seconda parte decisamente prevedibile e sottotono rispetto alla precedente, con alcune scene di vita nel bosco con la madre trasformata che sembrano prelevate di peso dal Disneyano "Koda Fratello Orso" di una decade fa, fase nella quale è ormai palpabile la delusione di chi si aspettava un vero fantasy animato, piuttosto che una fiaba classica. Come di consueto dal punto di vista tecnico ci ritroviamo invece con una mirabolante realizzazione grafica, vogliosa di raggiungere nuovi traguardi, specie dal punto di vista espressivo e recitativo (ricordando che la Pixar non utilizza il "motion capture"), senza contare la cura con la quale viene realizzata e mossa l'ipnotica chioma rossa della ragazza, mentre la colonna sonora si salva in corner proprio nelle fasi finali con discrete composizioni di Patrick Doyle.
Intendiamoci, siamo dinnanzi a un film d'animazione decisamente sopra la media e lo stesso studio di produzione ha fatto di peggio (i due "Cars"), ma i suoi elementi di interesse non riescono a sopperire alla mancanza di idee in una storia che non riesce a sfruttare a dovere le sue potenzialità, così come quelle dell'ambientazione e dei personaggi stessi, perché, se al castello ci divertiamo con il Re Fergus e i suoi atteggiamenti, è fuori dalle mura che The Brave mostra tutti i suoi evidenti limiti, rinunciando all'epica e all'avventura e preferendo la via facile della fiaba di consumo.
"The brave", già il titolo mi aveva suscitato molte aspettative, tutte deluse. Al film manca la magia della Disney. Doveva essere un'avventura alla "Mulan", con la protagonista (una ragazza, ops principessa) che sfidava tutte le convenzioni per diventare indipendente, e si è trasformata in una lite in famiglia tra madre e figlia.
Per esempio, parliamo della magia, grande protagonista di molti film. La strega è solo una comparsa atta a spiegare il perché di tutto il plot, fa l'incantesimo, unico in tutto il film, e sparisce. Va detto che il mio è il punto di vista di un vecchio fan che ha amato la strega de "La bella addormentata", e che non sopporta la visione di macchiette comiche come protagoniste. Considerate comunque che molti cattivi della Disney erano sia divertenti sia cattivi "dentro", si poteva fare di meglio. Il film è comunque piacevole da vedere, quindi i bambini lo apprezzeranno sicuramente. Il buonismo tipico dei film Disney è sempre presente e mostra come l'amore risolva tutti i problemi. Inoltre i tre pestiferi fratelli permetteranno l'immedesimazione di tutti i maschi presenti. Per quanto riguarda gli altri protagonisti apparsi nella pubblicità, ognuno avrà il suo piccolo spazio. L'unico dubbio che mi è rimasto è se ciò sia voluto per un seguito o no. Chi sposerà "The Brave"? A un eventuale seguito la risposta.
Per esempio, parliamo della magia, grande protagonista di molti film. La strega è solo una comparsa atta a spiegare il perché di tutto il plot, fa l'incantesimo, unico in tutto il film, e sparisce. Va detto che il mio è il punto di vista di un vecchio fan che ha amato la strega de "La bella addormentata", e che non sopporta la visione di macchiette comiche come protagoniste. Considerate comunque che molti cattivi della Disney erano sia divertenti sia cattivi "dentro", si poteva fare di meglio. Il film è comunque piacevole da vedere, quindi i bambini lo apprezzeranno sicuramente. Il buonismo tipico dei film Disney è sempre presente e mostra come l'amore risolva tutti i problemi. Inoltre i tre pestiferi fratelli permetteranno l'immedesimazione di tutti i maschi presenti. Per quanto riguarda gli altri protagonisti apparsi nella pubblicità, ognuno avrà il suo piccolo spazio. L'unico dubbio che mi è rimasto è se ciò sia voluto per un seguito o no. Chi sposerà "The Brave"? A un eventuale seguito la risposta.
Ero andato al cinema per passare un'oretta e mezza divertente e vedere della bella animazione. Sono uscito dalla sala pienamente soddisfatto.
Ho sentito e letto diverse critiche a The Brave; per farla breve viene accusato di essere una semplice favoletta con la classica morale buonista finale. Non sono in effetti immotivate, a livello di trama il film è molto lineare e il buonismo finale è piuttosto evidente. Tuttavia, andando al cinema con queste premesse, sapendo quello che andrete a vedere, vi potrete godere una bellissima favoletta, divertente, spassosa, con personaggi azzeccati e una bella e a volte geniale serie di gag. Sarà raccontata con grande maestria, grazie a una sceneggiatura scoppiettante che dosa bene le risate, impedendovi di annoiarvi. Se si può prevedere sin dall'inizio quale sarà la strada che la trama percorrerà, il viaggio per arrivare alla meta risulta molto piacevole. The Brave vi farà, insomma, passare un'ottima oretta e mezza durante la quale, se avrete la mia stessa reazione, vi farete molte risate.
Dal punto di vista tecnico il titolo è, e qui non avevo dubbio alcuno, eccezionale.
Il lungometraggio parla di una principessa che cresce come un maschiaccio e, nonostante i desideri della madre, proprio non ne vuole sapere di apprendere le buone maniere e comportarsi veramente da principessa. I litigi e i battibecchi fra le due rimangono su toni civili fino al giorno in cui la madre organizza l'incontro con gli aspiranti fidanzati. A quel punto la situazione degenera e non solo la ragazza fugge di casa, ma fa cadere sulla sua famiglia una terribile maledizione. Resasi conto di quello che ha fatto, dovrà correre contro il tempo per riparare i danni fatti, prima che diventi troppo tardi.
Come vedete, la trama non è nulla di particolarmente nuovo ed è facile prevedere sia la fine sia la morale sulla quale la sceneggiatura farà leva. Ma, onestamente, perché mai dovrei esserne deluso o dovrei considerare tutto questo un difetto, se poi il risultato è comunque molto gradevole? Non è sicuramente l'opera più originale di Pixar, è un lavoro abbastanza classico, tuttavia non ha i momenti morti di UP o di Wall-E. Nel complesso trovo The Brave molto godibile e lo consiglio a tutti coloro che, senza tante paranoie, vogliono vedere un bel film di animazione, ben realizzato e che sono certo non vi farà pentire dei soldi spesi per il biglietto. Per quel che mi riguarda, lo collezionerò anche in BluRay. Consigliato.
Ho sentito e letto diverse critiche a The Brave; per farla breve viene accusato di essere una semplice favoletta con la classica morale buonista finale. Non sono in effetti immotivate, a livello di trama il film è molto lineare e il buonismo finale è piuttosto evidente. Tuttavia, andando al cinema con queste premesse, sapendo quello che andrete a vedere, vi potrete godere una bellissima favoletta, divertente, spassosa, con personaggi azzeccati e una bella e a volte geniale serie di gag. Sarà raccontata con grande maestria, grazie a una sceneggiatura scoppiettante che dosa bene le risate, impedendovi di annoiarvi. Se si può prevedere sin dall'inizio quale sarà la strada che la trama percorrerà, il viaggio per arrivare alla meta risulta molto piacevole. The Brave vi farà, insomma, passare un'ottima oretta e mezza durante la quale, se avrete la mia stessa reazione, vi farete molte risate.
Dal punto di vista tecnico il titolo è, e qui non avevo dubbio alcuno, eccezionale.
Il lungometraggio parla di una principessa che cresce come un maschiaccio e, nonostante i desideri della madre, proprio non ne vuole sapere di apprendere le buone maniere e comportarsi veramente da principessa. I litigi e i battibecchi fra le due rimangono su toni civili fino al giorno in cui la madre organizza l'incontro con gli aspiranti fidanzati. A quel punto la situazione degenera e non solo la ragazza fugge di casa, ma fa cadere sulla sua famiglia una terribile maledizione. Resasi conto di quello che ha fatto, dovrà correre contro il tempo per riparare i danni fatti, prima che diventi troppo tardi.
Come vedete, la trama non è nulla di particolarmente nuovo ed è facile prevedere sia la fine sia la morale sulla quale la sceneggiatura farà leva. Ma, onestamente, perché mai dovrei esserne deluso o dovrei considerare tutto questo un difetto, se poi il risultato è comunque molto gradevole? Non è sicuramente l'opera più originale di Pixar, è un lavoro abbastanza classico, tuttavia non ha i momenti morti di UP o di Wall-E. Nel complesso trovo The Brave molto godibile e lo consiglio a tutti coloro che, senza tante paranoie, vogliono vedere un bel film di animazione, ben realizzato e che sono certo non vi farà pentire dei soldi spesi per il biglietto. Per quel che mi riguarda, lo collezionerò anche in BluRay. Consigliato.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"The Brave - Ribelle" è l'ultima fatica che entra a far parte della scuderia Pixar. Uscito qui da noi con i soliti 2-3 mesi di ritardo, approda nei cinema italiani dopo moltissima pubblicità - addirittura nelle sale aderenti le ragazze dai capelli ricci rossi non pagavano l'entrata! Ci si aspettava di vedere un film che avrebbe riscosso moltissimo successo fra adulti e bambini. Ma così non è stato, almeno per me. La storia è abbastanza semplice: la protagonista Merida è all'inizio del film una tenera bambina coraggiosa che vive con i genitori in una meravigliosa foresta scozzese. Il giorno del suo compleanno riceve in dono un arco da suo padre e subito inizia ad amare il suo nuovo gioco. Segue una battaglia fra suo padre e un tremendo orso, e poi un salto temporale di una decina d'anni in cui Merida è una fanciulla ormai cresciuta, vive in un castello in compagnia dei genitori, di 3 fratelli gemelli arrivati probabilmente qualche anno dopo il flashback iniziale e cani, cavalli, servitù, bambinaie e tutti gli elementi che vi possono venire in mente in un castello medievale. La ragazza parla di sé come una reclusa da sua madre, ma che di tanto in tanto è libera di cavalcare, scappare per qualche ora dal castello per allenarsi con l'arco e arrampicarsi sui dirupi. Ma poi la madre le dà una brutta notizia: è arrivato il momento di sposarsi. Merida, non accogliendo affatto bene la situazione, e visti i pretendenti alla sua mano, decide di opporsi al matrimonio partecipando alla prova lei stessa per reclamare la sua mano. La madre infuriata la sgrida, e durante il litigio Merida distrugge l'arazzo, scappa nella foresta e incontra una strega a cui si rivolge in cambio di un suo amuleto di valore. La strega le dà un pasticcino che dovrebbe far cambiare idea a sua madre sul matrimonio, ma invece trasforma la regina Elinor in un orso (e successivamente i tre piccoli). Da qui iniziano le peripezie di Merida e Orso Elinor per trovare una soluzione entro il secondo sorgere del sole.
La storia a grandi linee è abbastanza interessante, ma cade molto nel banale per due motivi: i molti (troppi) stereotipi di cui è ricco il film, e l'estrema banalità di molti concetti. Per fare brevi esempi: il film è pieno di scozzesi, che guarda caso bevono da morire, portano il kilt e non hanno affatto l'aria di essere dei re dignitosi e coraggiosi, ma solo un ammasso di idioti, ubriaconi che stanno tutto il giorno a litigare fra di loro senza darsi un minimo contegno. In tutto questo appare la figura di Elinor (finché è umana), che riesce a domarli tutti - cosa che vedo un po' difficile credere, dato che le donne nelle corti medievali avevano sì e no il diritto di respirare.
Poi ci sono i classici bambinetti pestiferi, la bambinaia stupida che strilla e piange, piange e strilla, il papà/re un po' rozzo ma affettuoso e il cavallo che ha come al solito il ruolo di migliore amico e bestia codarda al massimo.
Il film poi ha questo lato un po' saffico, nel senso che questa ragazza fa tutto pur di non essere una bella principessa che avrà il dovere di dirigere un regno, ma quasi preferisce apparire come un "maschio", disadattata e appunto ribelle qual è. Il rapporto con la madre, di amore e odio, accentua ancora di più tutto ciò, e naturalmente il tutto viene estremizzato dal fatto che entrambe hanno due caratteri molto forti e quindi i loro battibecchi le fanno quasi apparire sotto un'altra luce: Merida come un guerriero ribelle ed Elinor come una principessa eccessivamente legata ai modi e alle buone maniere - cosa che poi nessuno nota in compagnia di rozzi, maleducati scozzesi ubriaconi! E poi ci sono i soliti cliché banali visti e rivisti: la famiglia è il valore più grande, l'amore trionfa sempre (sia pur fra madre e figlia), il coraggio è una virtù, nel finale c'è il "noi dobbiamo amare chi ci va di amare", perciò ognuno troverà la sua strada e saremmo tutti felici e contenti.
Comunque, termino spiegando il mio 7: avrei dato un 6 complessivo, ma ho voluto abbondare a 7 perché la grafica e le ambientazioni del film sono spettacolari, le scene sono doppiate veramente bene e perché ala fine questo film è riuscito anche a strapparmi qualche risata. Per la colonna sonora si poteva fare molto ma molto di più, ma purtroppo sono queste le cose che ne risentono di più quando un film viene tradotto da una lingua all'altra. Immagino che la colonna sonora americana deve essere decisamente migliore. Comunque, in definitiva, "Brave" è un film carino, ottimo per passarci un'ora e quaranta, ma adatto comunque ai bambini e a chi non entra senza troppe aspettative. Un 7 a mio parere va più che bene.
"The Brave - Ribelle" è l'ultima fatica che entra a far parte della scuderia Pixar. Uscito qui da noi con i soliti 2-3 mesi di ritardo, approda nei cinema italiani dopo moltissima pubblicità - addirittura nelle sale aderenti le ragazze dai capelli ricci rossi non pagavano l'entrata! Ci si aspettava di vedere un film che avrebbe riscosso moltissimo successo fra adulti e bambini. Ma così non è stato, almeno per me. La storia è abbastanza semplice: la protagonista Merida è all'inizio del film una tenera bambina coraggiosa che vive con i genitori in una meravigliosa foresta scozzese. Il giorno del suo compleanno riceve in dono un arco da suo padre e subito inizia ad amare il suo nuovo gioco. Segue una battaglia fra suo padre e un tremendo orso, e poi un salto temporale di una decina d'anni in cui Merida è una fanciulla ormai cresciuta, vive in un castello in compagnia dei genitori, di 3 fratelli gemelli arrivati probabilmente qualche anno dopo il flashback iniziale e cani, cavalli, servitù, bambinaie e tutti gli elementi che vi possono venire in mente in un castello medievale. La ragazza parla di sé come una reclusa da sua madre, ma che di tanto in tanto è libera di cavalcare, scappare per qualche ora dal castello per allenarsi con l'arco e arrampicarsi sui dirupi. Ma poi la madre le dà una brutta notizia: è arrivato il momento di sposarsi. Merida, non accogliendo affatto bene la situazione, e visti i pretendenti alla sua mano, decide di opporsi al matrimonio partecipando alla prova lei stessa per reclamare la sua mano. La madre infuriata la sgrida, e durante il litigio Merida distrugge l'arazzo, scappa nella foresta e incontra una strega a cui si rivolge in cambio di un suo amuleto di valore. La strega le dà un pasticcino che dovrebbe far cambiare idea a sua madre sul matrimonio, ma invece trasforma la regina Elinor in un orso (e successivamente i tre piccoli). Da qui iniziano le peripezie di Merida e Orso Elinor per trovare una soluzione entro il secondo sorgere del sole.
La storia a grandi linee è abbastanza interessante, ma cade molto nel banale per due motivi: i molti (troppi) stereotipi di cui è ricco il film, e l'estrema banalità di molti concetti. Per fare brevi esempi: il film è pieno di scozzesi, che guarda caso bevono da morire, portano il kilt e non hanno affatto l'aria di essere dei re dignitosi e coraggiosi, ma solo un ammasso di idioti, ubriaconi che stanno tutto il giorno a litigare fra di loro senza darsi un minimo contegno. In tutto questo appare la figura di Elinor (finché è umana), che riesce a domarli tutti - cosa che vedo un po' difficile credere, dato che le donne nelle corti medievali avevano sì e no il diritto di respirare.
Poi ci sono i classici bambinetti pestiferi, la bambinaia stupida che strilla e piange, piange e strilla, il papà/re un po' rozzo ma affettuoso e il cavallo che ha come al solito il ruolo di migliore amico e bestia codarda al massimo.
Il film poi ha questo lato un po' saffico, nel senso che questa ragazza fa tutto pur di non essere una bella principessa che avrà il dovere di dirigere un regno, ma quasi preferisce apparire come un "maschio", disadattata e appunto ribelle qual è. Il rapporto con la madre, di amore e odio, accentua ancora di più tutto ciò, e naturalmente il tutto viene estremizzato dal fatto che entrambe hanno due caratteri molto forti e quindi i loro battibecchi le fanno quasi apparire sotto un'altra luce: Merida come un guerriero ribelle ed Elinor come una principessa eccessivamente legata ai modi e alle buone maniere - cosa che poi nessuno nota in compagnia di rozzi, maleducati scozzesi ubriaconi! E poi ci sono i soliti cliché banali visti e rivisti: la famiglia è il valore più grande, l'amore trionfa sempre (sia pur fra madre e figlia), il coraggio è una virtù, nel finale c'è il "noi dobbiamo amare chi ci va di amare", perciò ognuno troverà la sua strada e saremmo tutti felici e contenti.
Comunque, termino spiegando il mio 7: avrei dato un 6 complessivo, ma ho voluto abbondare a 7 perché la grafica e le ambientazioni del film sono spettacolari, le scene sono doppiate veramente bene e perché ala fine questo film è riuscito anche a strapparmi qualche risata. Per la colonna sonora si poteva fare molto ma molto di più, ma purtroppo sono queste le cose che ne risentono di più quando un film viene tradotto da una lingua all'altra. Immagino che la colonna sonora americana deve essere decisamente migliore. Comunque, in definitiva, "Brave" è un film carino, ottimo per passarci un'ora e quaranta, ma adatto comunque ai bambini e a chi non entra senza troppe aspettative. Un 7 a mio parere va più che bene.