Nagi no Asukara
La cultura è lo strumento ideale per conciliare le prospettive e le idee degli individui attraverso un elaborato sistema di norme, il quale ricopre un ruolo fondamentale nella regolazione dei rapporti fra gli stessi. È necessario, però, sottolineare che non tutti gli esseri umani riescono ad armonizzare le profonde discrepanze che li caratterizzano, di conseguenza diventa prevedibile la possibilità della nascita di conflitti e incongruenze tra i differenti sistemi esistenti. Tale è la metafora utilizzata dall'autore per descrivere la distanza tra gli umani e gli abitanti del mare, esseri ricoperti da uno strato sottilissimo di energia, Ena, che gli consente di respirare e comunicare con i propri simili sott'acqua. Le differenze culturali sono molto pronunciate all'interno dell'anime: non scorrendo buon sangue fra le due fazioni, è molto facile che anche per la più banale motivazione si sfoci di conseguenza in futili e insensate dispute. Si nota proprio come l'autore si sia particolarmente dilettato nella descrizione minuziosa degli aspetti socio-culturali dell'epoca, focalizzandosi nell'attribuire il giusto valore simbolico alla tradizione e agli usi e consuetudini delle rispettive culture.
Un aspetto di fondamentale importanza che è stato conciliato correttamente con la forte impronta culturale attribuita all'opera e che non ha mai tradito le aspettative è la grafica. Uno stato di stupore pervade lo spettatore quando viene concessa la possibilità di ammirare i paesaggi subacquei e le strutture sottomarine del villaggio di Shioshishio, e il tutto viene esaltato con quel piccolo tocco di magia che caratterizza alcune importanti vicende dell'opera, davvero qualcosa di speciale e particolare per gli occhi.
Non potrei dire lo stesso per quanto concerne la narrazione e i personaggi, ma andiamo per gradi: nel primo caso, ritengo che la trama nel suo complesso non sia male, con una storia originale ed emotiva alla base e con interessanti intrecci amorosi per complicare ancora più le vicende, tuttavia mi è capitato spesso di avere la percezione di star guardando qualcosa di troppo noioso e lento, in quanto alcuni dialoghi tra i personaggi mi sono sembrati leggermente fuori luogo e soprattutto incessantemente lagnosi. Quest'ultima impressione credo di averla costruita sulla base degli atteggiamenti e dei comportamenti dei personaggi: ho notato nella maggior parte di essi una staticità e una piattezza assurda... è come se ognuno di loro non volesse in qualche maniera maturare per paura di non riuscire più a comprendere l'altro oppure essere allo stesso livello degli altri. Addirittura Chisaki ha represso tutti i suoi sentimenti amorosi, perché non le sembrava giusto che lei fosse felice e i suoi amici no. Posso anche comprendere sotto un certo punto di vista il potere dell'amicizia che lega il nostro gruppo di protagonisti, ma non credo che ognuno di loro prospettasse tale destino per l'altro o volesse che le cose andassero proprio così. In questa maniera non si crea che un profondo vortice, caratterizzato dalla più immutabile staticità, all'interno del quale, spinti tutti dalla paura, nessuno riesce ad avere dei cambiamenti a livello sia psicologico che sociale. Se questo è già di per sé un problema, e poi ci aggiungiamo il fatto che durante quasi ogni conversazione c'è davvero una eccessiva liquidazione dei propri sentimenti (lacrima facile), è naturale che allo spettatore possano cominciare a infastidire e annoiare i dialoghi.
Per quanto concerne la regia, sia le OST che il doppiaggio li ho trovati all'altezza di quanto visto, credo che i doppiatori se la siano vista brutta nell'estroversione di tutti quegli stati d'animo dei personaggi, in particolare per quanto riguarda i dialoghi tristi e sdolcinati.
Nel complesso "Nagi no Asukara" rispecchia poco la mia personale idea di ritmo narrativo e caratterizzazione dei personaggi, pure il finale segue in sordina quanto visto e detto durante la seconda metà della recensione. Si salvano il comparto grafico, la trama in senso generale e la perfetta attualizzazione del tema sul contrasto culturale. Un vero peccato, perché, con un po' di staticità in meno e una migliore realizzazione dei dialoghi e delle relazioni fra i personaggi, sarebbe potuto uscire un prodotto sopra la media. Purtroppo, però, il nostro compito è giudicare quello che vediamo e percepiamo, non le potenzialità, essendo una serie poi conclusa.
Il mio voto finale è 7.
Un aspetto di fondamentale importanza che è stato conciliato correttamente con la forte impronta culturale attribuita all'opera e che non ha mai tradito le aspettative è la grafica. Uno stato di stupore pervade lo spettatore quando viene concessa la possibilità di ammirare i paesaggi subacquei e le strutture sottomarine del villaggio di Shioshishio, e il tutto viene esaltato con quel piccolo tocco di magia che caratterizza alcune importanti vicende dell'opera, davvero qualcosa di speciale e particolare per gli occhi.
Non potrei dire lo stesso per quanto concerne la narrazione e i personaggi, ma andiamo per gradi: nel primo caso, ritengo che la trama nel suo complesso non sia male, con una storia originale ed emotiva alla base e con interessanti intrecci amorosi per complicare ancora più le vicende, tuttavia mi è capitato spesso di avere la percezione di star guardando qualcosa di troppo noioso e lento, in quanto alcuni dialoghi tra i personaggi mi sono sembrati leggermente fuori luogo e soprattutto incessantemente lagnosi. Quest'ultima impressione credo di averla costruita sulla base degli atteggiamenti e dei comportamenti dei personaggi: ho notato nella maggior parte di essi una staticità e una piattezza assurda... è come se ognuno di loro non volesse in qualche maniera maturare per paura di non riuscire più a comprendere l'altro oppure essere allo stesso livello degli altri. Addirittura Chisaki ha represso tutti i suoi sentimenti amorosi, perché non le sembrava giusto che lei fosse felice e i suoi amici no. Posso anche comprendere sotto un certo punto di vista il potere dell'amicizia che lega il nostro gruppo di protagonisti, ma non credo che ognuno di loro prospettasse tale destino per l'altro o volesse che le cose andassero proprio così. In questa maniera non si crea che un profondo vortice, caratterizzato dalla più immutabile staticità, all'interno del quale, spinti tutti dalla paura, nessuno riesce ad avere dei cambiamenti a livello sia psicologico che sociale. Se questo è già di per sé un problema, e poi ci aggiungiamo il fatto che durante quasi ogni conversazione c'è davvero una eccessiva liquidazione dei propri sentimenti (lacrima facile), è naturale che allo spettatore possano cominciare a infastidire e annoiare i dialoghi.
Per quanto concerne la regia, sia le OST che il doppiaggio li ho trovati all'altezza di quanto visto, credo che i doppiatori se la siano vista brutta nell'estroversione di tutti quegli stati d'animo dei personaggi, in particolare per quanto riguarda i dialoghi tristi e sdolcinati.
Nel complesso "Nagi no Asukara" rispecchia poco la mia personale idea di ritmo narrativo e caratterizzazione dei personaggi, pure il finale segue in sordina quanto visto e detto durante la seconda metà della recensione. Si salvano il comparto grafico, la trama in senso generale e la perfetta attualizzazione del tema sul contrasto culturale. Un vero peccato, perché, con un po' di staticità in meno e una migliore realizzazione dei dialoghi e delle relazioni fra i personaggi, sarebbe potuto uscire un prodotto sopra la media. Purtroppo, però, il nostro compito è giudicare quello che vediamo e percepiamo, non le potenzialità, essendo una serie poi conclusa.
Il mio voto finale è 7.
Non so come definire bene questo anime. Sebbene all'inizio mi abbia molto deluso per via dei personaggi orrendi e dei triangoli amorosi che si andavano a creare nella storia, ho voluto dargli una possibilità solo per l'ambientazione data, che devo ammettere lascia senza fiato. Se fosse solo per quello, l'anime avrebbe un 10. Peccato per il resto.
Tra i punti negativi, i personaggi: i bambini delle elementari sembrano troppo adulti, fanno pensieri filosofici e si comportano come persone che nella loro vita hanno già vissuto, insegnando perfino a persone più grandi il senso della vita. Hikari devo dire che si è dimostrato più maturo, più avanti, ma il suo iniziale atteggiamento sgarbato e fastidioso è svanito purtroppo solo a metà della stagione, quindi tardi. Per non parlare di lei, Manaka: non poteva esserci personaggio più odioso di lei, l'ho odiata dall'inizio alla fine, con un carattere debole e fragile, noiosa e infantile (mio parere personale). Sinceramente si salvano Chisaki, Kaname e Tsumugu.
Fino a metà stagione volevo 'droppare' l'anime, ma sono comunque andata avanti, dal momento che ci sono stati fattori positivi che hanno reso l'anime più gradevole. Ma il finale non mi piace né mi convince, è affrettato e non adatto, se posso essere sincera.
Triangoli amorosi in una spirale di fantasia su uno scenario mozzafiato, questo in pratica.
Tra i punti negativi, i personaggi: i bambini delle elementari sembrano troppo adulti, fanno pensieri filosofici e si comportano come persone che nella loro vita hanno già vissuto, insegnando perfino a persone più grandi il senso della vita. Hikari devo dire che si è dimostrato più maturo, più avanti, ma il suo iniziale atteggiamento sgarbato e fastidioso è svanito purtroppo solo a metà della stagione, quindi tardi. Per non parlare di lei, Manaka: non poteva esserci personaggio più odioso di lei, l'ho odiata dall'inizio alla fine, con un carattere debole e fragile, noiosa e infantile (mio parere personale). Sinceramente si salvano Chisaki, Kaname e Tsumugu.
Fino a metà stagione volevo 'droppare' l'anime, ma sono comunque andata avanti, dal momento che ci sono stati fattori positivi che hanno reso l'anime più gradevole. Ma il finale non mi piace né mi convince, è affrettato e non adatto, se posso essere sincera.
Triangoli amorosi in una spirale di fantasia su uno scenario mozzafiato, questo in pratica.
A volte è vero, dei tantissimi fenomeni spettacolari a cui ci sottopone la natura, l'oceano sembra quello che effettivamente mette in relazione l'umanità. Una relazione che si basa principalmente sulla capacità, senza nemmeno sfiorare il discorso della diversità. L'abilità che può avere un vivente appartenente alla razza marina è la stessa che può avere un terrestre per il suo habitat, senza essere né più forte né più debole.
Risō Maeda è amante di tutte e due i mondi, e il suo manga ne è la conferma; ma l'anime di "Nagi no Asukara" è assolutamente una certezza.
Maeda ci descrive un mondo, forse non come ve lo aspettate, ma che dà inizio alla spettacolare vicenda portata dinnanzi ai nostri occhi dalla P.A. Works.
Il mondo si apre in mare, nel più profondo oceano, dove vi risiede il villaggio di Shioshinshio, un luogo sottomarino in piena regola dove aprono la scena Hikari Sakishima, Manaka Mukaido, Chisaki Hiradaira e Kaname Isaki. Amici fin dall'infanzia, sono costretti a frequentare la scuola in superficie dopo la chiusura del loro istituto. Qui i quattro protagonisti faranno la conoscenza di Tsumugu Kihara, un loro coetaneo del mondo della superficie, mondo che nell'anime riprende le fattezze originali dell'isola Honshu del Giappone.
Le caratteristiche principali dell'anime sono le forti tematiche sul cambiamento e sul sentimento reciproco dell'amore. Da non confondere mai con un anime sdolcinato e amoroso, l'amore dei protagonisti sarà spesso contrastato, un amore dove ogni due metri si supera un ostacolo, una corsa completa per la conquista del cuore della persona amata. Il tutto condito da uno scenario esageratamente bello, con ambientazioni colorate e portate con una maestria tale, che, abbinate perfettamente alla colonna sonora, possono portare la pace interiore a chi guarda e ascolta, o (in alcuni casi) gelare il sangue nelle vene.
La caratteristica più bella del progetto sono senza ombra di dubbio i personaggi, portati su schermo con dolcezza, indifferenza e quel pizzico di pazzia, che ve li faranno amare dal primo all'ultimo. I personaggi prendono vita con le loro personalità: alla figura combattiva e allo spirito guerriero di Hikari verrà affiancato il silenzioso e taciturno Tsumugu, alla figura dell'eccentrica, tenera e bellissima Manaka verrà a portarsi a fianco la pensierosa, triste quanto amichevole Chisaki. La svolta degli eventi porterà i nostri personaggi a riflettere su come l'amore, spesso, anche se non manifestato, è sempre la soluzione migliore. L'importanza di amare qualcuno, secondo Maeda, è importante: quel sentimento che tiene unite le redini di questo solido e spettacolare anime sfocia sempre nel tema dell'amicizia e dell'amore con fare delicato, come una carezza che scalda il cuore.
La computer grafica non pecca assolutamente di carenze sotto il profilo estetico, anzi, "Nagi No Asukara" vanta una computer grafica eccezionale, maestosa e imponente, che accompagnerà la vicenda con scioltezza e determinazione.
Il fulcro del progetto riesce perfettamente nel suo intento, rendendolo quasi esente da difetti, se non per qualche imprecisione (come le lacrime dei protagonisti), che lasciano il tempo che trovano in questa spettacolare narrazione. Non esiste il "fattore noia", l'anime è esageratamente ricco di colpi di scena che vi lasceranno col naso incollato allo schermo dall'inizio alla fine dell'episodio. Un po' carente verso gli episodi finali, pecca un po' di drammaticità e spesso e volentieri alcune scene lasciano l'amaro in bocca. Uno dei punti a sfavore è la completezza: spesso, purtroppo, si ha la sensazione che alcune scene non vengano completate, ma piuttosto "tirate per i capelli" per allungare il tempo della produzione. Ma c'è da dire che il battaglione targato P.A. Works si è impegnato affinché le tematiche non risultassero poco fluide, rendendole, dov'è possibile, dinamiche e per niente casuali. Esatto! Se vogliamo usare il termine corretto, la P.A. Works non ha lasciato nulla al caso, ha ricreato con maestria e potenza la dolcezza delle onde del mare, che accompagnano i pensieri dei protagonisti con calma e quiete, quella calma che spesso si associa al termine di una tempesta.
I colori sono molto ben dosati e ottimi, l'impatto visivo dal punto di vista della colorazione e della saturazione dei colori è eccellente, la calibrazione delle varie tonalità è molto buona, tanto da risultare eccellente, i colori sono azzeccati ad ogni personaggio e il bello è che sembrano adattarsi alla loro personalità.
"Nagi no Asukara" è, in sostanza, un anime che ti prende per mano e che ti spinge a volerne sapere sempre di più; se partite con l'intenzione di guardarlo o meno, sappiate che lo spirito che aleggia dietro questa produzione vi prenderà per mano e non vi farà staccare gli occhi dallo schermo, fino a quando l'anime non sarà concluso. Il finale è bellissimo, estasiante, un tocco al cuore con tematica finale, che rimane impressa nelle mente di chi guarda e ascolta, come tributo a Maeda che spunta, con il sorrisetto sulla labbra.
Risō Maeda è amante di tutte e due i mondi, e il suo manga ne è la conferma; ma l'anime di "Nagi no Asukara" è assolutamente una certezza.
Maeda ci descrive un mondo, forse non come ve lo aspettate, ma che dà inizio alla spettacolare vicenda portata dinnanzi ai nostri occhi dalla P.A. Works.
Il mondo si apre in mare, nel più profondo oceano, dove vi risiede il villaggio di Shioshinshio, un luogo sottomarino in piena regola dove aprono la scena Hikari Sakishima, Manaka Mukaido, Chisaki Hiradaira e Kaname Isaki. Amici fin dall'infanzia, sono costretti a frequentare la scuola in superficie dopo la chiusura del loro istituto. Qui i quattro protagonisti faranno la conoscenza di Tsumugu Kihara, un loro coetaneo del mondo della superficie, mondo che nell'anime riprende le fattezze originali dell'isola Honshu del Giappone.
Le caratteristiche principali dell'anime sono le forti tematiche sul cambiamento e sul sentimento reciproco dell'amore. Da non confondere mai con un anime sdolcinato e amoroso, l'amore dei protagonisti sarà spesso contrastato, un amore dove ogni due metri si supera un ostacolo, una corsa completa per la conquista del cuore della persona amata. Il tutto condito da uno scenario esageratamente bello, con ambientazioni colorate e portate con una maestria tale, che, abbinate perfettamente alla colonna sonora, possono portare la pace interiore a chi guarda e ascolta, o (in alcuni casi) gelare il sangue nelle vene.
La caratteristica più bella del progetto sono senza ombra di dubbio i personaggi, portati su schermo con dolcezza, indifferenza e quel pizzico di pazzia, che ve li faranno amare dal primo all'ultimo. I personaggi prendono vita con le loro personalità: alla figura combattiva e allo spirito guerriero di Hikari verrà affiancato il silenzioso e taciturno Tsumugu, alla figura dell'eccentrica, tenera e bellissima Manaka verrà a portarsi a fianco la pensierosa, triste quanto amichevole Chisaki. La svolta degli eventi porterà i nostri personaggi a riflettere su come l'amore, spesso, anche se non manifestato, è sempre la soluzione migliore. L'importanza di amare qualcuno, secondo Maeda, è importante: quel sentimento che tiene unite le redini di questo solido e spettacolare anime sfocia sempre nel tema dell'amicizia e dell'amore con fare delicato, come una carezza che scalda il cuore.
La computer grafica non pecca assolutamente di carenze sotto il profilo estetico, anzi, "Nagi No Asukara" vanta una computer grafica eccezionale, maestosa e imponente, che accompagnerà la vicenda con scioltezza e determinazione.
Il fulcro del progetto riesce perfettamente nel suo intento, rendendolo quasi esente da difetti, se non per qualche imprecisione (come le lacrime dei protagonisti), che lasciano il tempo che trovano in questa spettacolare narrazione. Non esiste il "fattore noia", l'anime è esageratamente ricco di colpi di scena che vi lasceranno col naso incollato allo schermo dall'inizio alla fine dell'episodio. Un po' carente verso gli episodi finali, pecca un po' di drammaticità e spesso e volentieri alcune scene lasciano l'amaro in bocca. Uno dei punti a sfavore è la completezza: spesso, purtroppo, si ha la sensazione che alcune scene non vengano completate, ma piuttosto "tirate per i capelli" per allungare il tempo della produzione. Ma c'è da dire che il battaglione targato P.A. Works si è impegnato affinché le tematiche non risultassero poco fluide, rendendole, dov'è possibile, dinamiche e per niente casuali. Esatto! Se vogliamo usare il termine corretto, la P.A. Works non ha lasciato nulla al caso, ha ricreato con maestria e potenza la dolcezza delle onde del mare, che accompagnano i pensieri dei protagonisti con calma e quiete, quella calma che spesso si associa al termine di una tempesta.
I colori sono molto ben dosati e ottimi, l'impatto visivo dal punto di vista della colorazione e della saturazione dei colori è eccellente, la calibrazione delle varie tonalità è molto buona, tanto da risultare eccellente, i colori sono azzeccati ad ogni personaggio e il bello è che sembrano adattarsi alla loro personalità.
"Nagi no Asukara" è, in sostanza, un anime che ti prende per mano e che ti spinge a volerne sapere sempre di più; se partite con l'intenzione di guardarlo o meno, sappiate che lo spirito che aleggia dietro questa produzione vi prenderà per mano e non vi farà staccare gli occhi dallo schermo, fino a quando l'anime non sarà concluso. Il finale è bellissimo, estasiante, un tocco al cuore con tematica finale, che rimane impressa nelle mente di chi guarda e ascolta, come tributo a Maeda che spunta, con il sorrisetto sulla labbra.
"Nagi no Asukara" è uno di quegli anime che restano impressi nella memoria e difficilmente vanno via: originalità, forte amicizia, amore, desideri, sogni, un mix di sentimenti ed emozioni che ti tengono appiccicato allo schermo.
La trama è davvero ben costruita: ci sono persone che per natura vivono nelle profondità marine grazie alla capacità di respirare sott'acqua, e poi ci sono i semplici umani che vivono sulla terraferma; anni prima le persone vivevano sul fondale marino grazie a un dio degli oceani, ma una gran parte degli umani si divise dal resto per raggiungere la superficie e stabilirsi sulla terraferma; così facendo le due popolazioni si sono dimenticate una dell'altra, creando rapporti davvero pesanti tra di loro. Un gruppetto di quattro ragazzi si presenta come protagonista di questa storia, e saranno testimoni della disparità creatasi tra le due popolazioni, ricevendone svantaggi.
I personaggi sono davvero ben costruiti e rendono molto sulla storia, soprattutto il protagonista Hikari, che è leader, per un certo senso, del gruppo; ho apprezzato molto come l'autore mette in risalto le loro emozioni, grazie anche agli eventi che portano sempre molte novità sulla storia di questa popolazione marina. La trama continua ad evolversi ulteriormente verso metà serie, e incide molto su alcuni personaggi, che vedremo maturati, mentre altri invece resteranno "piccoli" (capirete una volta visionato l'anime).
Concludo con l'elogiare davvero il comparto tecnico: disegni e animazioni eccellenti che mi hanno sconvolto positivamente, e così si può dire anche delle ambientazioni, in particolare del mondo marino; anche il sonoro non è niente male, le sigle d'apertura e chiusura non sono da disprezzare. Consiglio questo anime a chi preferisce un storia fantasy ricca di emozioni.
La trama è davvero ben costruita: ci sono persone che per natura vivono nelle profondità marine grazie alla capacità di respirare sott'acqua, e poi ci sono i semplici umani che vivono sulla terraferma; anni prima le persone vivevano sul fondale marino grazie a un dio degli oceani, ma una gran parte degli umani si divise dal resto per raggiungere la superficie e stabilirsi sulla terraferma; così facendo le due popolazioni si sono dimenticate una dell'altra, creando rapporti davvero pesanti tra di loro. Un gruppetto di quattro ragazzi si presenta come protagonista di questa storia, e saranno testimoni della disparità creatasi tra le due popolazioni, ricevendone svantaggi.
I personaggi sono davvero ben costruiti e rendono molto sulla storia, soprattutto il protagonista Hikari, che è leader, per un certo senso, del gruppo; ho apprezzato molto come l'autore mette in risalto le loro emozioni, grazie anche agli eventi che portano sempre molte novità sulla storia di questa popolazione marina. La trama continua ad evolversi ulteriormente verso metà serie, e incide molto su alcuni personaggi, che vedremo maturati, mentre altri invece resteranno "piccoli" (capirete una volta visionato l'anime).
Concludo con l'elogiare davvero il comparto tecnico: disegni e animazioni eccellenti che mi hanno sconvolto positivamente, e così si può dire anche delle ambientazioni, in particolare del mondo marino; anche il sonoro non è niente male, le sigle d'apertura e chiusura non sono da disprezzare. Consiglio questo anime a chi preferisce un storia fantasy ricca di emozioni.
Consigliato!
"Nagi no Asukara" è una serie del 2013 composta da ventisei episodi. La storia è ambientata in un mondo fantasy (ma non troppo) in cui l'umanità è separata in coloro che abitano le profondità marine, in veri e propri villaggi sottomarini, e coloro che vivono in superficie, i quali risiedevano anch'essi negli abissi e hanno poi, secondo la leggenda, deciso di spostarsi definitivamente in superficie.
Il vero protagonista con la P maiuscola è il mare nelle sue varie sfaccettature, ma la trama si sviluppa attorno alle figure di cinque ragazzi, quattro dei quali provengono dal mare, e un comune abitante della superficie. I quattro amici, in seguito alla chiusura della scuola che frequentavano nel proprio villaggio, si accingono a spostarsi in una scuola della superficie. Durante il viaggio giornaliero dalle loro abitazioni subacquee alla scuola, una dei quattro, Manaka, viene letteralmente pescata dal peschereccio di Tsumugu, il ragazzo della superficie. Sembrerebbe un incontro voluto dal destino, in seguito al quale pare che l'uno si infatui dell'altra e viceversa, o almeno sembra... Il gruppo dei quattro del mare è però legato da un forte senso di appartenenza e amicizia, e probabilmente anche dall'amore non dichiarato e in alcuni casi non corrisposto, il che complicherà le cose.
E' da qui che parte la storia... ma "Nagi no Asukara" non si limita ad essere un comune scolastico sentimentale, in quanto ben presto lo svolgersi delle vicende prenderà un'altra piega, più soprannaturale e "catastrofica".
In questo anime le tematiche trattate sono molteplici e ben strutturate: amore, amicizia, relazione tra le due razze con tutte le problematiche che ne derivano, la scomparsa/morte di una persona cara, gli inevitabili cambiamenti che la vita comporta, e ancora tematiche relative alla famiglia, non specificate per non creare spoiler.
I personaggi principali sono caratterizzati abbastanza bene, inoltre essi maturano e crescono col passare degli eventi, il che è un punto a favore della serie.
Le ambientazioni sono apprezzabili, soprattutto quella marina molto 'immersiva', che trasmette un senso di magnificenza e mistero. Il reparto tecnico, di cui non sono un esperto, sembra comunque comportarsi benissimo. Ending e opening sono azzeccate, al pari delle OST che tendono a rimarcare questa atmosfera prima spensierata, poi nostalgica. In definitiva è un titolo consigliato, che riesce a far immergere lo spettatore nelle vicende e nei personaggi, di cui molti aspetti e comportamenti possono apparire criticabili, ma ciò non fa altro che sottolineare che l'anime sta perseguendo bene ciò che è richiesto a un "sentimentale-drammatico", ossia emozionare. A tratti potrebbe sembrare lento, ma preso con il "mood" giusto riesce anche a commuovere.
Voto: 8
"Nagi no Asukara" è una serie del 2013 composta da ventisei episodi. La storia è ambientata in un mondo fantasy (ma non troppo) in cui l'umanità è separata in coloro che abitano le profondità marine, in veri e propri villaggi sottomarini, e coloro che vivono in superficie, i quali risiedevano anch'essi negli abissi e hanno poi, secondo la leggenda, deciso di spostarsi definitivamente in superficie.
Il vero protagonista con la P maiuscola è il mare nelle sue varie sfaccettature, ma la trama si sviluppa attorno alle figure di cinque ragazzi, quattro dei quali provengono dal mare, e un comune abitante della superficie. I quattro amici, in seguito alla chiusura della scuola che frequentavano nel proprio villaggio, si accingono a spostarsi in una scuola della superficie. Durante il viaggio giornaliero dalle loro abitazioni subacquee alla scuola, una dei quattro, Manaka, viene letteralmente pescata dal peschereccio di Tsumugu, il ragazzo della superficie. Sembrerebbe un incontro voluto dal destino, in seguito al quale pare che l'uno si infatui dell'altra e viceversa, o almeno sembra... Il gruppo dei quattro del mare è però legato da un forte senso di appartenenza e amicizia, e probabilmente anche dall'amore non dichiarato e in alcuni casi non corrisposto, il che complicherà le cose.
E' da qui che parte la storia... ma "Nagi no Asukara" non si limita ad essere un comune scolastico sentimentale, in quanto ben presto lo svolgersi delle vicende prenderà un'altra piega, più soprannaturale e "catastrofica".
In questo anime le tematiche trattate sono molteplici e ben strutturate: amore, amicizia, relazione tra le due razze con tutte le problematiche che ne derivano, la scomparsa/morte di una persona cara, gli inevitabili cambiamenti che la vita comporta, e ancora tematiche relative alla famiglia, non specificate per non creare spoiler.
I personaggi principali sono caratterizzati abbastanza bene, inoltre essi maturano e crescono col passare degli eventi, il che è un punto a favore della serie.
Le ambientazioni sono apprezzabili, soprattutto quella marina molto 'immersiva', che trasmette un senso di magnificenza e mistero. Il reparto tecnico, di cui non sono un esperto, sembra comunque comportarsi benissimo. Ending e opening sono azzeccate, al pari delle OST che tendono a rimarcare questa atmosfera prima spensierata, poi nostalgica. In definitiva è un titolo consigliato, che riesce a far immergere lo spettatore nelle vicende e nei personaggi, di cui molti aspetti e comportamenti possono apparire criticabili, ma ciò non fa altro che sottolineare che l'anime sta perseguendo bene ciò che è richiesto a un "sentimentale-drammatico", ossia emozionare. A tratti potrebbe sembrare lento, ma preso con il "mood" giusto riesce anche a commuovere.
Voto: 8
"Nagi no Asukara" è una serie anime di ventisei episodi prodotta nel 2013 dallo studio P.A. Works.
La trama vede come protagonisti Hikari, Manaka, Chisaki e Kaname, quattro ragazzi molto particolari: essi vivono infatti nel villaggio sottomarino di Shioshishio, e riescono a respirare sott'acqua grazie a una particolare membrana chiamata Ena, che gli esseri umani della superficie hanno perso quando hanno lasciato il mare. I quattro giovani saranno costretti, loro malgrado, a frequentare una scuola in superficie e incontreranno, prima fra tutti Manaka, un loro coetaneo di nome Tsumugu, con cui, poco a poco, stringeranno amicizia. Il loro incontro viene descritto da Hikari, già nel primo episodio, come quello che "cambierà per sempre il loro destino".
Agli inizi, "Nagi no Asukara" tratta vari temi importanti, quali le forti divergenze fra i due popoli, che da ormai molto tempo non hanno più lo stesso legame di una volta, e che ci vengono mostrate non attraverso battaglie, ma con semplici stralci di vita quotidiana: avremo per esempio i vari screzi con i nostri protagonisti, che faticano ad amalgamarsi con il resto della classe, o la relazione tra Akari, la sorella maggiore di Hikari, e Itaru, un uomo della superficie, resa impossibile a causa delle loro origini. Fortunatamente, queste situazioni si risolvono per il meglio e, con il procedere della serie, le differenze tra chi ha l'Ena e chi no sembrano quasi svanire.
Tuttavia non è il "razzismo" la tematica principale di "Nagi no Asukara": come in quasi tutti gli anime, quello che non può ovviamente mancare è l'amore. All'inizio, vi sembrerà eccessiva la mole di intrecci sentimentali, presenti soprattutto nel gruppetto protagonista: Manaka è amata da Hikari, a sua volta amato da Chisaki, quest'ultima amata da Kaname... anch'io ho pensato, per molti episodi, quasi fino alla fine dell'anime, che la tematica amorosa occupasse fin troppo spazio nella serie, che i personaggi piangessero un po' troppo per il fatto che non fossero ricambiati, che si stessero un po' discostando dall'elemento principale, il mare. Però è solo verso gli ultimi episodi che capiamo che l'amore c'entra eccome, infatti gli autori hanno voluto paragonarlo in un modo davvero poetico al mare (tant'è che il penultimo episodio si chiama appunto "L'amore è come il mare"). Non ci viene presentato solo l'amore infantile dei protagonisti - anzi, vista la loro età, è più adatto innocente - ma anche quello più adulto di Akari, quello che Miuna ha verso il mare, e persino quello del Dio del Mare. Insomma, in quest'anime ci vengono esposte tante forme di amore e, anche se penso ancora adesso che ci sia giusto qualche episodio di troppo incentrato su di esso, non è evidentemente fuori posto.
Un'altra tematica ricorrente è sicuramente quella del cambiamento: avremo anche qui molti episodi in cui vedremo per la maggior parte del tempo i ragazzi che piangono, si preoccupano perché hanno paura di cambiare. A volte saranno costretti ad accettare il cambiamento, altre capiranno da soli che cambiare è necessario - e anche qui il paragone con il mare è evidente.
"Nagi no Asukara" è quindi un anime profondo e complesso, le cui dinamiche a volte non saranno semplici da comprendere, per via di una sceneggiatura che non rende gli argomenti in maniera chiarissima - Mari Okada ci aveva già fatto spremere le meningi, soprattutto per i sentimenti dei personaggi, in "Toradora!", "Ano Hana", "Black Rock Shooter" e così via - ma non è assolutamente un lato negativo, poiché contribuisce a rendere la storia non banale e molto poetica.
Per quanto riguarda i personaggi non posso dire molto, poiché nel corso della serie cambieranno, appunto, e si evolveranno tanto. Emerge da qui, dunque, che sono davvero ben caratterizzati: Chisaki, in particolare, è forse quella su cui gli autori si sono incentrati di più, ma anche Kaname, che all'inizio della serie sembrava quasi messo da parte, avrà i suoi momenti di gloria. Un piccolo appunto lo devo fare su Miuna, che forse ha avuto un po' troppo spazio nella serie, ma i miei son gusti, visto che adoro Manaka.
Per quanto riguarda il character design, Buriki mi aveva già soddisfatto in serie come "Denpa Onna to Seishun Otoko" e "Boku wa Tomodachi ga Sukunai", e in "Nagi no Asukara" ha davvero fatto un ottimo lavoro: si pensi a quanto sia carina Manaka o a quanto siano splendidamente belli e azzurri gli occhi degli abitanti del mare. Non parliamo poi degli sfondi: i paesaggi sottomarini sono mozzafiato, e sono realizzati anche nei minimi dettagli, mostrando perfino i muri scrostati degli edifici. Ovviamente le animazioni sono superbe, sono rimasta davvero stupita dallo spettacolo del Tomoebi. Il comparto sonoro è davvero buono: carine le sigle, soprattutto la prima ending, e molto orecchiabili le OST - in particolare la canzone della Cerimonia d'Offerta, davvero suggestiva.
Per concludere, "Nagi no Asukara" è un anime che consiglio vivamente, che fa del lato tecnico e della profondità dei temi trattati i suoi punti di forza. É un peccato non poterlo assegnare, ma il mio voto finale è un 8,5.
La trama vede come protagonisti Hikari, Manaka, Chisaki e Kaname, quattro ragazzi molto particolari: essi vivono infatti nel villaggio sottomarino di Shioshishio, e riescono a respirare sott'acqua grazie a una particolare membrana chiamata Ena, che gli esseri umani della superficie hanno perso quando hanno lasciato il mare. I quattro giovani saranno costretti, loro malgrado, a frequentare una scuola in superficie e incontreranno, prima fra tutti Manaka, un loro coetaneo di nome Tsumugu, con cui, poco a poco, stringeranno amicizia. Il loro incontro viene descritto da Hikari, già nel primo episodio, come quello che "cambierà per sempre il loro destino".
Agli inizi, "Nagi no Asukara" tratta vari temi importanti, quali le forti divergenze fra i due popoli, che da ormai molto tempo non hanno più lo stesso legame di una volta, e che ci vengono mostrate non attraverso battaglie, ma con semplici stralci di vita quotidiana: avremo per esempio i vari screzi con i nostri protagonisti, che faticano ad amalgamarsi con il resto della classe, o la relazione tra Akari, la sorella maggiore di Hikari, e Itaru, un uomo della superficie, resa impossibile a causa delle loro origini. Fortunatamente, queste situazioni si risolvono per il meglio e, con il procedere della serie, le differenze tra chi ha l'Ena e chi no sembrano quasi svanire.
Tuttavia non è il "razzismo" la tematica principale di "Nagi no Asukara": come in quasi tutti gli anime, quello che non può ovviamente mancare è l'amore. All'inizio, vi sembrerà eccessiva la mole di intrecci sentimentali, presenti soprattutto nel gruppetto protagonista: Manaka è amata da Hikari, a sua volta amato da Chisaki, quest'ultima amata da Kaname... anch'io ho pensato, per molti episodi, quasi fino alla fine dell'anime, che la tematica amorosa occupasse fin troppo spazio nella serie, che i personaggi piangessero un po' troppo per il fatto che non fossero ricambiati, che si stessero un po' discostando dall'elemento principale, il mare. Però è solo verso gli ultimi episodi che capiamo che l'amore c'entra eccome, infatti gli autori hanno voluto paragonarlo in un modo davvero poetico al mare (tant'è che il penultimo episodio si chiama appunto "L'amore è come il mare"). Non ci viene presentato solo l'amore infantile dei protagonisti - anzi, vista la loro età, è più adatto innocente - ma anche quello più adulto di Akari, quello che Miuna ha verso il mare, e persino quello del Dio del Mare. Insomma, in quest'anime ci vengono esposte tante forme di amore e, anche se penso ancora adesso che ci sia giusto qualche episodio di troppo incentrato su di esso, non è evidentemente fuori posto.
Un'altra tematica ricorrente è sicuramente quella del cambiamento: avremo anche qui molti episodi in cui vedremo per la maggior parte del tempo i ragazzi che piangono, si preoccupano perché hanno paura di cambiare. A volte saranno costretti ad accettare il cambiamento, altre capiranno da soli che cambiare è necessario - e anche qui il paragone con il mare è evidente.
"Nagi no Asukara" è quindi un anime profondo e complesso, le cui dinamiche a volte non saranno semplici da comprendere, per via di una sceneggiatura che non rende gli argomenti in maniera chiarissima - Mari Okada ci aveva già fatto spremere le meningi, soprattutto per i sentimenti dei personaggi, in "Toradora!", "Ano Hana", "Black Rock Shooter" e così via - ma non è assolutamente un lato negativo, poiché contribuisce a rendere la storia non banale e molto poetica.
Per quanto riguarda i personaggi non posso dire molto, poiché nel corso della serie cambieranno, appunto, e si evolveranno tanto. Emerge da qui, dunque, che sono davvero ben caratterizzati: Chisaki, in particolare, è forse quella su cui gli autori si sono incentrati di più, ma anche Kaname, che all'inizio della serie sembrava quasi messo da parte, avrà i suoi momenti di gloria. Un piccolo appunto lo devo fare su Miuna, che forse ha avuto un po' troppo spazio nella serie, ma i miei son gusti, visto che adoro Manaka.
Per quanto riguarda il character design, Buriki mi aveva già soddisfatto in serie come "Denpa Onna to Seishun Otoko" e "Boku wa Tomodachi ga Sukunai", e in "Nagi no Asukara" ha davvero fatto un ottimo lavoro: si pensi a quanto sia carina Manaka o a quanto siano splendidamente belli e azzurri gli occhi degli abitanti del mare. Non parliamo poi degli sfondi: i paesaggi sottomarini sono mozzafiato, e sono realizzati anche nei minimi dettagli, mostrando perfino i muri scrostati degli edifici. Ovviamente le animazioni sono superbe, sono rimasta davvero stupita dallo spettacolo del Tomoebi. Il comparto sonoro è davvero buono: carine le sigle, soprattutto la prima ending, e molto orecchiabili le OST - in particolare la canzone della Cerimonia d'Offerta, davvero suggestiva.
Per concludere, "Nagi no Asukara" è un anime che consiglio vivamente, che fa del lato tecnico e della profondità dei temi trattati i suoi punti di forza. É un peccato non poterlo assegnare, ma il mio voto finale è un 8,5.
Sigh... scusate, sto ancora pensando alla fine di quest'anime. Mi chiedo come possa ancora avere tutte queste lacrime da versare dopo ventisei puntate che mi hanno emozionato a tal punto da farmi piangere ogni santo giorno. Ciò che mi stupisce è il fatto che abbia pianto non solo per il dolore, ma per la forte emozione suscitata dai grandi insegnamenti che questo anime dà sull'amore. Un amore che distrugge ma che dà vita. Un amore che è fondamento di tutto ciò che è bello, ma anche di tutto ciò che è sofferenza. Un amore aspro e dolce nello stesso tempo.
Ah, che soddisfazione, che sentimento di quiete che provo mentre sto scrivendo queste parole, ripensando a questa bellissima avventura che ho vissuto grazie a "Nagi no Asukara". Mi sento come se fossi appena stata tratta in salvo dal mare in tempesta.
Non avrei mai immaginato che quest'opera contenesse così tanta bellezza. Mi ha decisamente colta di sorpresa, mi ha rapita e intrappolata nelle sue piacevoli corde che mi hanno cullata in questo torpore caldo e accogliente. Ciò che rende questo anime incredibilmente travolgente è la sua non banalità. Diciamoci la verità, dalla trama e dai disegni già mi ero preparata ad affrontare una settimana accompagnata da un anime superfluo e bambinesco. Ho totalmente preso un granchio (per restare in tema). Sono tuttora scossa dai continui colpi di scena eclatanti (eclatantissimi!)
che hanno capovolto mille e mille volte gli intrecci della storia, arrivando a una conclusione totalmente inaspettata. Fino all'ultima puntata ci sono misteri da svelare, cose nuove da imparare e cuori da scoprire.
Un'idea innovativa, un intreccio mozzafiato e una grafica indescrivibile fanno di quest'anime uno dei migliori che abbia mai visionato.
La trama è semplice, anzi, sembra semplice: l'uomo originariamente viveva nel mare, ma con il passare del tempo cominciò a migrare verso la superficie perdendo completamente la capacità di poter vivere tra le acque profonde. Solo un piccolo insieme di uomini rimase "incorrotto" e continuò a vivere come gli antenati. Tra questi vi sono i quattro protagonisti che, a causa della chiusura della loro scuola, sono costretti ad acculturarsi in superficie. Nuovi incontri, nuove avventure, nuove sofferenze, nuove scoperte e nuove problematiche cominciano a sorgere e a intrecciarsi tra di loro in maniera così intrigante che la voglia di scoprire la verità porta lo spettatore a ingurgitare una dopo l'altra le puntate senza sosta. Il cuore di quest'ultimo sarà sempre in continuo tumulto: una sensazione meravigliosa. Non si può restare passivi guardando tutto ciò che viene rappresentato in quest'anime. Soprattutto con così numerosi colpi di scena, tra cui uno totalmente scioccante. Ricordo che vidi la puntata 14 con la bocca aperta e gli occhi spalancati per l'incredulità. Assolutamente sconvolgente.
Non parliamo poi della caratterizzazione di personaggi, per niente stereotipata. Ogni personaggio è unico ed è quasi impenetrabile. Nessuno è uno specchio totale dei propri sentimenti e questo porta anche ad errori di "calcolo" da parte dello spettatore. Tutto si bilancia: c'è il ragazzo vivace ma che non riesce a esprimere i propri sentimenti, c'è la ragazza ingenua ma piena di un allegria tanto pura da sollevare gli animi degli altri uomini, c'è la ragazza timida ma con un carattere forte e determinato, il ragazzo sempre gentile ma che si sente isolato, il ragazzo introverso ma con una tempesta dentro. Nessun personaggio è banale, tutti sono dettagliatamente caratterizzati. Una matassa di sentimenti e di amicizie che viene sciolta soltanto alla fine, quando tutto appare chiaro e distinto.
Incredibile, sono senza parole. Un capolavoro, assolutamente. In tutti i sensi, questo anime ha tutto ciò che dovrebbe avere un "signor" anime. Visionarlo è quasi un dovere da parte di un otaku appassionato. Attenzione però, c'è un'unica pecca. Essa, secondo il mio parere, è abbastanza rilevante, ma probabilmente secondo l'autore non lo è: gli abitanti del mare sono esattamente uguali a quelli della superficie e non solo dal punto di vista fisico ma anche dalla modalità di vita. Il villaggio del fondale è identico a quello della superficie, con qualche pesce e lumaca di mare sparso qua e là come differenza. Per non parlare del fatto che anche le case sotto il mare hanno un rubinetto. Ma mi spiegate a cosa cavolo gli serve un rubinetto?! Perché la gente che abita nel fondale usa le scarpe da tennis e gonnelline che rimangono magicamente attaccate alle gambe nonostante vi sia l'attrito dell'acqua? Perché riescono a versarsi le bevande dentro un bicchiere e a berle con tranquillità nonostante siano immersi in un fluido?
Che gran peccato, nonostante la magnifica immaginazione dell'autore essa non ha dato frutto a elementi che caratterizzassero in maniera più evidente la differenza di coloro che abitano in acqua e coloro che abitano fuori da essa. Unica pecca che mi ha un po' impettito. Ma si può perdonare, paragonata alla grande portata dell'anime in generale.
Che altro dire? Ci sarebbero un'infinità di cose di cui discutere e da analizzare con più attenzione, ma non sarebbe corretto nei confronti di chi non l'ha ancora visto.
E allora cosa aspetti? Va', inizia immediatamente ed entra in un mondo di emozioni che risvegliano il cuore!
Ah, che soddisfazione, che sentimento di quiete che provo mentre sto scrivendo queste parole, ripensando a questa bellissima avventura che ho vissuto grazie a "Nagi no Asukara". Mi sento come se fossi appena stata tratta in salvo dal mare in tempesta.
Non avrei mai immaginato che quest'opera contenesse così tanta bellezza. Mi ha decisamente colta di sorpresa, mi ha rapita e intrappolata nelle sue piacevoli corde che mi hanno cullata in questo torpore caldo e accogliente. Ciò che rende questo anime incredibilmente travolgente è la sua non banalità. Diciamoci la verità, dalla trama e dai disegni già mi ero preparata ad affrontare una settimana accompagnata da un anime superfluo e bambinesco. Ho totalmente preso un granchio (per restare in tema). Sono tuttora scossa dai continui colpi di scena eclatanti (eclatantissimi!)
che hanno capovolto mille e mille volte gli intrecci della storia, arrivando a una conclusione totalmente inaspettata. Fino all'ultima puntata ci sono misteri da svelare, cose nuove da imparare e cuori da scoprire.
Un'idea innovativa, un intreccio mozzafiato e una grafica indescrivibile fanno di quest'anime uno dei migliori che abbia mai visionato.
La trama è semplice, anzi, sembra semplice: l'uomo originariamente viveva nel mare, ma con il passare del tempo cominciò a migrare verso la superficie perdendo completamente la capacità di poter vivere tra le acque profonde. Solo un piccolo insieme di uomini rimase "incorrotto" e continuò a vivere come gli antenati. Tra questi vi sono i quattro protagonisti che, a causa della chiusura della loro scuola, sono costretti ad acculturarsi in superficie. Nuovi incontri, nuove avventure, nuove sofferenze, nuove scoperte e nuove problematiche cominciano a sorgere e a intrecciarsi tra di loro in maniera così intrigante che la voglia di scoprire la verità porta lo spettatore a ingurgitare una dopo l'altra le puntate senza sosta. Il cuore di quest'ultimo sarà sempre in continuo tumulto: una sensazione meravigliosa. Non si può restare passivi guardando tutto ciò che viene rappresentato in quest'anime. Soprattutto con così numerosi colpi di scena, tra cui uno totalmente scioccante. Ricordo che vidi la puntata 14 con la bocca aperta e gli occhi spalancati per l'incredulità. Assolutamente sconvolgente.
Non parliamo poi della caratterizzazione di personaggi, per niente stereotipata. Ogni personaggio è unico ed è quasi impenetrabile. Nessuno è uno specchio totale dei propri sentimenti e questo porta anche ad errori di "calcolo" da parte dello spettatore. Tutto si bilancia: c'è il ragazzo vivace ma che non riesce a esprimere i propri sentimenti, c'è la ragazza ingenua ma piena di un allegria tanto pura da sollevare gli animi degli altri uomini, c'è la ragazza timida ma con un carattere forte e determinato, il ragazzo sempre gentile ma che si sente isolato, il ragazzo introverso ma con una tempesta dentro. Nessun personaggio è banale, tutti sono dettagliatamente caratterizzati. Una matassa di sentimenti e di amicizie che viene sciolta soltanto alla fine, quando tutto appare chiaro e distinto.
Incredibile, sono senza parole. Un capolavoro, assolutamente. In tutti i sensi, questo anime ha tutto ciò che dovrebbe avere un "signor" anime. Visionarlo è quasi un dovere da parte di un otaku appassionato. Attenzione però, c'è un'unica pecca. Essa, secondo il mio parere, è abbastanza rilevante, ma probabilmente secondo l'autore non lo è: gli abitanti del mare sono esattamente uguali a quelli della superficie e non solo dal punto di vista fisico ma anche dalla modalità di vita. Il villaggio del fondale è identico a quello della superficie, con qualche pesce e lumaca di mare sparso qua e là come differenza. Per non parlare del fatto che anche le case sotto il mare hanno un rubinetto. Ma mi spiegate a cosa cavolo gli serve un rubinetto?! Perché la gente che abita nel fondale usa le scarpe da tennis e gonnelline che rimangono magicamente attaccate alle gambe nonostante vi sia l'attrito dell'acqua? Perché riescono a versarsi le bevande dentro un bicchiere e a berle con tranquillità nonostante siano immersi in un fluido?
Che gran peccato, nonostante la magnifica immaginazione dell'autore essa non ha dato frutto a elementi che caratterizzassero in maniera più evidente la differenza di coloro che abitano in acqua e coloro che abitano fuori da essa. Unica pecca che mi ha un po' impettito. Ma si può perdonare, paragonata alla grande portata dell'anime in generale.
Che altro dire? Ci sarebbero un'infinità di cose di cui discutere e da analizzare con più attenzione, ma non sarebbe corretto nei confronti di chi non l'ha ancora visto.
E allora cosa aspetti? Va', inizia immediatamente ed entra in un mondo di emozioni che risvegliano il cuore!
In un anno particolarmente avaro di titoli a sfondo sentimentale anche solo vagamente interessanti, Nagi no asukara rappresenta una delle poche graditissime eccezioni in senso positivo. E bisogna aggiungere che era anche ora che a qualcuno venisse voglia di spremersi un po' più le meningi e non accontentarsi di riproporre il solito anime basato su quei canovacci triti e ritriti che avremo visto un milione di volte, ma creare qualcosa di abbastanza originale e con una struttura un po' più complessa e articolata del solito. Se si fosse evitata la lacrimuccia un po' troppo facile che colpisce un po' tutti i personaggi e che, alla lunga, risulta decisamente troppo infantile ed irritante, probabilmente avrei additato Nagi no asukara come una delle eccellenze tra gli anime di questo tipo in quanto, per il resto, non gli si può muovere alcuna critica di nessun genere.
L'anime è ambientato in un mondo in cui la razza umana è divisa in due specie: gli abitanti del mare e gli abitanti della terraferma. I primi si differenziano dai secondi in quanto sono in possesso dell'ena, una sostanza particolare che ricopre il loro corpo e che gli permette di respirare sott'acqua; grazie a questo sono, dunque, in grado di vivere nelle profondità del mare. I rapporti tra le due specie, però, non è sempre pacifico: ognuna delle due, infatti, per motivi diversi guarda l'altra con una certa diffidenza. Nagi no asukara racconta la storia di quattro ragazzi (due maschietti e due femminucce) che vivono nel mare ma che, a causa della presenza di un insufficiente numero di coetanei, sono costretti a frequentare una scuola sulla terraferma. Attraverso le loro azioni finiranno per cancellare la diffidenza esistente fra abitanti del mare ed abitanti della terraferma; ma saranno soprattutto le loro vicissitudini sentimentali a tenere lo spettatore incollato al teleschermo per tutta la durata della serie.
Composto da ventisei episodi, questo anime nasce con tutta evidenza nasce con grandissimi ambizioni: la bellezza delle due opening e dei due ending themes, la superba veste grafica adottata sono già indici sufficienti per capire quante aspettative i produttori hanno riversato su questo progetto; fortunatamente, però, queste aspettative non vengono sprecate in quanto anche la sceneggiatura risulta di primissimo livello. Personalmente non riesco ad individuare grossi elementi di critica (se si eccettua l'eccessiva piagnucolosità dei personaggi di cui si è già detto): lo spettatore viene letteralmente proiettato in un mondo ricco di luci e colori e si appassiona in automatico alle vicende dei personaggi mettendosi a tifare per la formazione di una coppia o di un'altra. Le scelte finali fatte dagli autori poi potranno piacere o meno; personalmente le ho trovate naturali e quindi le ho gradite; ma anche in caso contrario il mio giudizio non sarebbe cambiato in quanto l'estrema attenzione con cui si è cercato di curare ogni dettaglio senza trascurare nulla ha avuto come sua conseguenza una struttura narrativa complessa e profonda, ed è questa il vero pezzo forte di questo anime.
In definitiva il mio giudizio è molto positivo: si potevano indubbiamente fare meglio alcuni episodi, che risultano un po' lenti e noiosi; ma fare una considerazione del genere è un po' come cercare il pelo nell'uovo per un progetto che, una volta tanto, mantiene tutte le promesse fatte in sede di realizzazione.
L'anime è ambientato in un mondo in cui la razza umana è divisa in due specie: gli abitanti del mare e gli abitanti della terraferma. I primi si differenziano dai secondi in quanto sono in possesso dell'ena, una sostanza particolare che ricopre il loro corpo e che gli permette di respirare sott'acqua; grazie a questo sono, dunque, in grado di vivere nelle profondità del mare. I rapporti tra le due specie, però, non è sempre pacifico: ognuna delle due, infatti, per motivi diversi guarda l'altra con una certa diffidenza. Nagi no asukara racconta la storia di quattro ragazzi (due maschietti e due femminucce) che vivono nel mare ma che, a causa della presenza di un insufficiente numero di coetanei, sono costretti a frequentare una scuola sulla terraferma. Attraverso le loro azioni finiranno per cancellare la diffidenza esistente fra abitanti del mare ed abitanti della terraferma; ma saranno soprattutto le loro vicissitudini sentimentali a tenere lo spettatore incollato al teleschermo per tutta la durata della serie.
Composto da ventisei episodi, questo anime nasce con tutta evidenza nasce con grandissimi ambizioni: la bellezza delle due opening e dei due ending themes, la superba veste grafica adottata sono già indici sufficienti per capire quante aspettative i produttori hanno riversato su questo progetto; fortunatamente, però, queste aspettative non vengono sprecate in quanto anche la sceneggiatura risulta di primissimo livello. Personalmente non riesco ad individuare grossi elementi di critica (se si eccettua l'eccessiva piagnucolosità dei personaggi di cui si è già detto): lo spettatore viene letteralmente proiettato in un mondo ricco di luci e colori e si appassiona in automatico alle vicende dei personaggi mettendosi a tifare per la formazione di una coppia o di un'altra. Le scelte finali fatte dagli autori poi potranno piacere o meno; personalmente le ho trovate naturali e quindi le ho gradite; ma anche in caso contrario il mio giudizio non sarebbe cambiato in quanto l'estrema attenzione con cui si è cercato di curare ogni dettaglio senza trascurare nulla ha avuto come sua conseguenza una struttura narrativa complessa e profonda, ed è questa il vero pezzo forte di questo anime.
In definitiva il mio giudizio è molto positivo: si potevano indubbiamente fare meglio alcuni episodi, che risultano un po' lenti e noiosi; ma fare una considerazione del genere è un po' come cercare il pelo nell'uovo per un progetto che, una volta tanto, mantiene tutte le promesse fatte in sede di realizzazione.
Inizio recensione: wow... fine recensione. Basterebbe un'esclamazione per descrivere un anime che, sono felice di dirlo, entra prepotentemente nell'albo d'oro delle opere da me viste. Concordi o meno, rimarrà per sempre l'incredibile piacere che son riuscito a percepire durante la visione di "Nagi no Asukara". Una sorta di quiete, malinconia e tristezza, un po' come ascoltare la sciabordare delle onde del mare, maestose, ma allo stesso tempo sconsolate, nel loro imperituro movimento.
Quest'anime è uscito nel 2013 e racchiude al suo interno moltissime tematiche differenti, tanto da non capire se si tratta di genere sentimentale, slice of life, fantasy, sovrannaturale o chissà ancora quante altre categorie. Una cosa è certa: è fantastico da tutti i punti di vista e, sembra quasi paradossale, sarebbe consigliata la visione dell'opera prima di intraprendere questa recensione. Non a causa di spoiler (quelli li evito, tranquilli!), ma perché io stesso fatico a comunicare appieno ciò che mi ha trasmesso.
Tutto inizia in una pacifica giornata di sole, tra l'acqua tiepida e il lento sussurrare delle onde. Eh? Vero, mi son dimenticato di riferirvi che i nostri quattro protagonisti fanno parte di una razza umana particolare, dotata di Ena, una sorta di membrana protettiva che permette agli esseri viventi di vivere sott'acqua, respirare e parlare anche a molti metri di profondità. Tuttavia, nonostante la comodità dell'Ena, non tutti hanno deciso di vivere in questo modo e, fin dai tempi più antichi, la civiltà si è divisa tra abitanti della terra e abitanti del mare. Una divisione non solo fisica, ma anche culturale, che, come si potrà vedere, sembra molto profonda.
Hikari, Manaka, Chisaki e Kaname sono costretti a frequentare una scuola in superficie, poiché quella che frequentavano sotto al mare ha chiuso. Così, un po' imbronciati, decidono di vivere insieme questa nuova avventura, non sapendo però che ciò porterà a incredibili cambiamenti, non solo nel loro piccolo gruppo, ma anche nei due paesi interessati: quello subacqueo e quello di superficie. Neanche il tempo di emergere che Manaka, la più sbadata del gruppo, viene letteralmente pescata e, una volta tirata a galla, fa un incontro tutto particolare: vede Tsumugu, un terrestre verso cui, come sembra da subito, comprende di provare un'attrazione tutta particolare. Così inizia la vera storia, con un semplice sguardo, un'occhiata, un incontro del tutto casuale che segnerà la vita dei nostri "eroi". Perché? Perché la vita è fatta d'amore e odio, gentilezza e rancore e, come appare chiaro, questi sentimenti non sono estranei neanche a quattro giovani creature provenienti dal mare. Hikari, in particolare, è una vera bomba di passioni, in quanto non solo prova forti sentimenti verso Manaka, ma, vedendola da subito così affiatata con il nuovo arrivato, incomincerà a provare rancore verso il misterioso Tsumugu.
Certo, può essere doloroso, ma la vita continua, nonostante tutte le delusioni, gli amori incompresi o mal ricambiati (anche se in quel piccolo gruppo di ragazzi tali intrecci sembrano essere particolarmente contorti). E poi, come scopriranno presto, c'è qualcosa di molto più grave in arrivo, un pericolo che può coinvolgere tutta l'umanità e che di fatto muterà le loro esistenze, facendoli ballare in preda alla tempesta... gli abitanti del mare dovranno andare in letargo, per chissà quanti anni, per chissà quanto tempo.
Non dico altro, anche se, in effetti, ho detto ben poco. Tuttavia penso che rivelarvi anche solo un altro capello di quest'anime, vorrebbe dire rovinarvi tutto. Meglio fermarsi qui, dunque, meglio analizzare altre cose. Innanzitutto i protagonisti: sono quattro, ma, in realtà, saranno molti di più, perché la storia si complica e ognuno di loro avrà legami con altre persone, che a loro volta avranno attenzioni per altra gente, così da creare un fitta rete di emozioni, affetti, delusioni, sentimenti. I protagonisti sono incredibilmente ben realizzati, studiati in ogni piccolo anfratto del loro animo, quasi fosse un mare di passioni che deve essere scoperto, navigato ed esplorato. Tuttavia, nonostante tutte queste "perlustrazioni", alla fine ci sarà sempre qualcosa di nuovo, una sorpresa, una rivelazione inattesa.
Penso che sia questo il bello di "Nagi no Asukara", cioè il fatto di non essere prevedibile, di stupire in continuazione e sorprendere con tutti quegli intrecci amorosi. Proprio l'amore è il tema principale, ma non un sentimentalismo esasperato e nemmeno stereotipato, come invece succede in molti slice of life o anime sentimentali, bensì un sentimento reale, concreto, che fa innamorare pure noi. Sono ragazzi, ma gli eventi li faranno cambiare, nonostante la loro reticenza. E come il tempo che passa e si trasforma, così anche i loro sentimenti mutano, cambiano, si intrecciano e si accavallano. Ci sono triangoli amorosi, vero, ma la loro drammaticità li distingue da tutti quei battibecchi romantici tipici delle commedie da quattro soldi.
Senza contare poi che il fattore "sovrannaturale" rende il tutto ancora più emozionante, non facendoci mai capire cosa possa succedere. La realtà non è quella ordinaria dei nostri giorni, ma si avvicina molto e ciò crea un forte legame tra l'osservatore e i vari studenti. All'inizio si tifa per una ragazza (forza Chisaki!), poi però cambia qualcosa e tutte le nostre aspettative sembrano crollare, per poi riemergere... diverse, ma più belle e brillanti.
Non voglio dilungarmi troppo, dunque passerò al piano tecnico, affermando che anche la grafica e i disegni sono di una sconvolgente bellezza. Come non innamorarsi dei bei faccini di Manaka, Chisaki o Miuna? Come non stupirsi di fronte a quegli occhi così belli? Un blu intenso, talmente profondi da rischiare di perdersi dentro di essi. Occhi che rivelano segreti nascosti e passioni recondite. I colori sono ottimi e sprizzano energia nei momenti giusti, smorzandosi non appena la situazione si fa più drammatica e triste.
Le musiche sono semplicemente fantastiche e anche il doppiaggio è veramente ben fatto.
Concludo qui, ma non vi consiglio la visione di "Nagi no Asukara"... ve la ordino! Fidatevi e non rimarrete delusi. Sono ventisei puntate, vero, ma volano come se fossero dieci e, nonostante la chiara bipartizione, all'incirca verso l'episodio 13, la seconda sezione non delude, anzi, sembra quasi rincarare la dose, per poi esplodere in un finale da batticuore. Non credo che ci sarà mai una seconda stagione, perché, di fatto, la storia finisce, ma non mi dispiacerebbe continuare a vivere con loro, con Hikari e i suoi problemi di cuore, con Chisaki e suoi dubbi sul domani, con Manaka e la sua allegria, con Kaname e la sua spensieratezza, e con Miuna e la sua dolcezza e affidabilità.
Voto finale: 9 e mezzo (solo perché la perfezione assoluta non esiste)
Quest'anime è uscito nel 2013 e racchiude al suo interno moltissime tematiche differenti, tanto da non capire se si tratta di genere sentimentale, slice of life, fantasy, sovrannaturale o chissà ancora quante altre categorie. Una cosa è certa: è fantastico da tutti i punti di vista e, sembra quasi paradossale, sarebbe consigliata la visione dell'opera prima di intraprendere questa recensione. Non a causa di spoiler (quelli li evito, tranquilli!), ma perché io stesso fatico a comunicare appieno ciò che mi ha trasmesso.
Tutto inizia in una pacifica giornata di sole, tra l'acqua tiepida e il lento sussurrare delle onde. Eh? Vero, mi son dimenticato di riferirvi che i nostri quattro protagonisti fanno parte di una razza umana particolare, dotata di Ena, una sorta di membrana protettiva che permette agli esseri viventi di vivere sott'acqua, respirare e parlare anche a molti metri di profondità. Tuttavia, nonostante la comodità dell'Ena, non tutti hanno deciso di vivere in questo modo e, fin dai tempi più antichi, la civiltà si è divisa tra abitanti della terra e abitanti del mare. Una divisione non solo fisica, ma anche culturale, che, come si potrà vedere, sembra molto profonda.
Hikari, Manaka, Chisaki e Kaname sono costretti a frequentare una scuola in superficie, poiché quella che frequentavano sotto al mare ha chiuso. Così, un po' imbronciati, decidono di vivere insieme questa nuova avventura, non sapendo però che ciò porterà a incredibili cambiamenti, non solo nel loro piccolo gruppo, ma anche nei due paesi interessati: quello subacqueo e quello di superficie. Neanche il tempo di emergere che Manaka, la più sbadata del gruppo, viene letteralmente pescata e, una volta tirata a galla, fa un incontro tutto particolare: vede Tsumugu, un terrestre verso cui, come sembra da subito, comprende di provare un'attrazione tutta particolare. Così inizia la vera storia, con un semplice sguardo, un'occhiata, un incontro del tutto casuale che segnerà la vita dei nostri "eroi". Perché? Perché la vita è fatta d'amore e odio, gentilezza e rancore e, come appare chiaro, questi sentimenti non sono estranei neanche a quattro giovani creature provenienti dal mare. Hikari, in particolare, è una vera bomba di passioni, in quanto non solo prova forti sentimenti verso Manaka, ma, vedendola da subito così affiatata con il nuovo arrivato, incomincerà a provare rancore verso il misterioso Tsumugu.
Certo, può essere doloroso, ma la vita continua, nonostante tutte le delusioni, gli amori incompresi o mal ricambiati (anche se in quel piccolo gruppo di ragazzi tali intrecci sembrano essere particolarmente contorti). E poi, come scopriranno presto, c'è qualcosa di molto più grave in arrivo, un pericolo che può coinvolgere tutta l'umanità e che di fatto muterà le loro esistenze, facendoli ballare in preda alla tempesta... gli abitanti del mare dovranno andare in letargo, per chissà quanti anni, per chissà quanto tempo.
Non dico altro, anche se, in effetti, ho detto ben poco. Tuttavia penso che rivelarvi anche solo un altro capello di quest'anime, vorrebbe dire rovinarvi tutto. Meglio fermarsi qui, dunque, meglio analizzare altre cose. Innanzitutto i protagonisti: sono quattro, ma, in realtà, saranno molti di più, perché la storia si complica e ognuno di loro avrà legami con altre persone, che a loro volta avranno attenzioni per altra gente, così da creare un fitta rete di emozioni, affetti, delusioni, sentimenti. I protagonisti sono incredibilmente ben realizzati, studiati in ogni piccolo anfratto del loro animo, quasi fosse un mare di passioni che deve essere scoperto, navigato ed esplorato. Tuttavia, nonostante tutte queste "perlustrazioni", alla fine ci sarà sempre qualcosa di nuovo, una sorpresa, una rivelazione inattesa.
Penso che sia questo il bello di "Nagi no Asukara", cioè il fatto di non essere prevedibile, di stupire in continuazione e sorprendere con tutti quegli intrecci amorosi. Proprio l'amore è il tema principale, ma non un sentimentalismo esasperato e nemmeno stereotipato, come invece succede in molti slice of life o anime sentimentali, bensì un sentimento reale, concreto, che fa innamorare pure noi. Sono ragazzi, ma gli eventi li faranno cambiare, nonostante la loro reticenza. E come il tempo che passa e si trasforma, così anche i loro sentimenti mutano, cambiano, si intrecciano e si accavallano. Ci sono triangoli amorosi, vero, ma la loro drammaticità li distingue da tutti quei battibecchi romantici tipici delle commedie da quattro soldi.
Senza contare poi che il fattore "sovrannaturale" rende il tutto ancora più emozionante, non facendoci mai capire cosa possa succedere. La realtà non è quella ordinaria dei nostri giorni, ma si avvicina molto e ciò crea un forte legame tra l'osservatore e i vari studenti. All'inizio si tifa per una ragazza (forza Chisaki!), poi però cambia qualcosa e tutte le nostre aspettative sembrano crollare, per poi riemergere... diverse, ma più belle e brillanti.
Non voglio dilungarmi troppo, dunque passerò al piano tecnico, affermando che anche la grafica e i disegni sono di una sconvolgente bellezza. Come non innamorarsi dei bei faccini di Manaka, Chisaki o Miuna? Come non stupirsi di fronte a quegli occhi così belli? Un blu intenso, talmente profondi da rischiare di perdersi dentro di essi. Occhi che rivelano segreti nascosti e passioni recondite. I colori sono ottimi e sprizzano energia nei momenti giusti, smorzandosi non appena la situazione si fa più drammatica e triste.
Le musiche sono semplicemente fantastiche e anche il doppiaggio è veramente ben fatto.
Concludo qui, ma non vi consiglio la visione di "Nagi no Asukara"... ve la ordino! Fidatevi e non rimarrete delusi. Sono ventisei puntate, vero, ma volano come se fossero dieci e, nonostante la chiara bipartizione, all'incirca verso l'episodio 13, la seconda sezione non delude, anzi, sembra quasi rincarare la dose, per poi esplodere in un finale da batticuore. Non credo che ci sarà mai una seconda stagione, perché, di fatto, la storia finisce, ma non mi dispiacerebbe continuare a vivere con loro, con Hikari e i suoi problemi di cuore, con Chisaki e suoi dubbi sul domani, con Manaka e la sua allegria, con Kaname e la sua spensieratezza, e con Miuna e la sua dolcezza e affidabilità.
Voto finale: 9 e mezzo (solo perché la perfezione assoluta non esiste)
...e la palma di anime più sopravvalutato del 2013 va senza alcun dubbio a "Nagi no Asukara"!
L'unica cosa che mi sento di salvare di quest'anime è la veste grafica da 10 e lode e gli stupendi scorci che è talvolta in grado di regalare (perché, io dico, perché simili bellezze vengono sprecate per anime così inutili, quando a storie veramente meritevoli come "Shinsekai Yori" tocca accontentarsi di animazioni che a tratti sembrano venire dagli anni '70? Non c'è un tasto per fare copia-incolla?).
Come definire "Nagi no Asukara"? Più o meno come la versione anime adolescenziale subacquea di "Beautiful". La maggioranza dell'anime verte sui vari triangoli/pentagoni/icosaedri/ipercubi (non so, ci vorrebbe un esperto in teoria dei grafi per rappresentare accuratamente il tutto) amorosi, mentre gli altri argomenti potenzialmente molto interessanti come il setting subacqueo, le differenze culturali tra gli abitanti del mare e quelli della superficie, e gli effetti psicologici del "salto temporale" dovuto al letargo vengono trattati a tempo perso, e quando viene fatto è per lo più in funzione delle suddette "problematiche" sentimentali.
Dico subito di non essere mai stato un amante degli anime di genere sentimentale, e men che meno di quelli basati su rivalità/gelosie e diatribe amorose di adolescenti in piena tempesta ormonale, quindi potrei essere di parte, nondimeno credo che le forzature nei rapporti tra i personaggi vadano ben al di là di semplici considerazioni soggettive. Ma è possibile che nello stesso momento, in un gruppo di amici per lo più adolescenti, non ce ne sia uno che non rimanga invischiato in qualche relazione sentimentale con qualcuno? Che non ce ne sia uno con un briciolo di ragione e di buon senso (Kaname, ma che cosa fai? Mi sembravi l'unico con la testa sulle spalle!)? Che qualsiasi scusa, non importa quanto stupida, sia buona per farli litigare e/o mettere a piangere (Sayu, se crescere ti ha fatto quest'effetto, forse era meglio se rimanevi loli!)?
A proposito di pianti... nel caso abbiate intenzione di addentrarvi nella visione di quest'anime, non dimenticate di munirvi (oltre che di un cuscino su cui dormire) di un buon ombrello per ripararvi dalla pioggia di lacrime che i vari personaggi vi riverseranno addosso in quasi ogni episodio: in tutta sincerità, dei ventidue episodi visti finora non mi sembra di ricordarne più di un paio senza che ci fosse qualche pianto... ho visto spargere più litri di lacrime in quest'anime che di sangue in "Elfen Lied"!
C'è parecchio da ridire anche sul setting; io ci ho messo un bel po' a capire che parte dell'anime fosse ambientato sott'acqua. La prima cosa che mi sono chiesto è: "Ma perché ci sono pesci che svolazzano per aria?" La fisica più elementare è un'opinione in "Nagi no Asukara": sott'acqua si riesce a vedere alla perfezione come attraverso l'aria, talvolta anche a svariati metri di distanza, non esiste la minima traccia di inquinamento, sporcizia o pulviscolo; l'acqua non oppone la minima resistenza al moto di oggetti e persone, che possono camminare e correre tranquillamente come sulla terraferma (salvo, talvolta, spiccare il volo come avessero la capacita di volare); l'acqua non interagisce in alcun modo con gli altri liquidi, bevande di vario genere restano ben confinate nei loro recipienti e possono essere bevute normalmente, e quando un personaggio piange perfino le lacrime hanno contorni netti e ben definiti e addirittura... cadono a terra (ah già, non esiste neanche la spinta di Archimede)!
Se mi allargo a dare un generoso 6 è in parte perché non l'ho visto fino alla fine e in parte perché, come già accennato, il sentimentale non è proprio il mio genere, il che potrebbe aver influenzato negativamente il mio giudizio. Tutto ciò che posso garantirvi è che si tratta di un anime ampiamente sopravvalutato e con ben pochi meriti a parte quelli puramente visivi; sicuramente anche in questi periodi bui c'è qualche anime di grande valore, ma "Nagi no Asukara" non è uno di questi.
L'unica cosa che mi sento di salvare di quest'anime è la veste grafica da 10 e lode e gli stupendi scorci che è talvolta in grado di regalare (perché, io dico, perché simili bellezze vengono sprecate per anime così inutili, quando a storie veramente meritevoli come "Shinsekai Yori" tocca accontentarsi di animazioni che a tratti sembrano venire dagli anni '70? Non c'è un tasto per fare copia-incolla?).
Come definire "Nagi no Asukara"? Più o meno come la versione anime adolescenziale subacquea di "Beautiful". La maggioranza dell'anime verte sui vari triangoli/pentagoni/icosaedri/ipercubi (non so, ci vorrebbe un esperto in teoria dei grafi per rappresentare accuratamente il tutto) amorosi, mentre gli altri argomenti potenzialmente molto interessanti come il setting subacqueo, le differenze culturali tra gli abitanti del mare e quelli della superficie, e gli effetti psicologici del "salto temporale" dovuto al letargo vengono trattati a tempo perso, e quando viene fatto è per lo più in funzione delle suddette "problematiche" sentimentali.
Dico subito di non essere mai stato un amante degli anime di genere sentimentale, e men che meno di quelli basati su rivalità/gelosie e diatribe amorose di adolescenti in piena tempesta ormonale, quindi potrei essere di parte, nondimeno credo che le forzature nei rapporti tra i personaggi vadano ben al di là di semplici considerazioni soggettive. Ma è possibile che nello stesso momento, in un gruppo di amici per lo più adolescenti, non ce ne sia uno che non rimanga invischiato in qualche relazione sentimentale con qualcuno? Che non ce ne sia uno con un briciolo di ragione e di buon senso (Kaname, ma che cosa fai? Mi sembravi l'unico con la testa sulle spalle!)? Che qualsiasi scusa, non importa quanto stupida, sia buona per farli litigare e/o mettere a piangere (Sayu, se crescere ti ha fatto quest'effetto, forse era meglio se rimanevi loli!)?
A proposito di pianti... nel caso abbiate intenzione di addentrarvi nella visione di quest'anime, non dimenticate di munirvi (oltre che di un cuscino su cui dormire) di un buon ombrello per ripararvi dalla pioggia di lacrime che i vari personaggi vi riverseranno addosso in quasi ogni episodio: in tutta sincerità, dei ventidue episodi visti finora non mi sembra di ricordarne più di un paio senza che ci fosse qualche pianto... ho visto spargere più litri di lacrime in quest'anime che di sangue in "Elfen Lied"!
C'è parecchio da ridire anche sul setting; io ci ho messo un bel po' a capire che parte dell'anime fosse ambientato sott'acqua. La prima cosa che mi sono chiesto è: "Ma perché ci sono pesci che svolazzano per aria?" La fisica più elementare è un'opinione in "Nagi no Asukara": sott'acqua si riesce a vedere alla perfezione come attraverso l'aria, talvolta anche a svariati metri di distanza, non esiste la minima traccia di inquinamento, sporcizia o pulviscolo; l'acqua non oppone la minima resistenza al moto di oggetti e persone, che possono camminare e correre tranquillamente come sulla terraferma (salvo, talvolta, spiccare il volo come avessero la capacita di volare); l'acqua non interagisce in alcun modo con gli altri liquidi, bevande di vario genere restano ben confinate nei loro recipienti e possono essere bevute normalmente, e quando un personaggio piange perfino le lacrime hanno contorni netti e ben definiti e addirittura... cadono a terra (ah già, non esiste neanche la spinta di Archimede)!
Se mi allargo a dare un generoso 6 è in parte perché non l'ho visto fino alla fine e in parte perché, come già accennato, il sentimentale non è proprio il mio genere, il che potrebbe aver influenzato negativamente il mio giudizio. Tutto ciò che posso garantirvi è che si tratta di un anime ampiamente sopravvalutato e con ben pochi meriti a parte quelli puramente visivi; sicuramente anche in questi periodi bui c'è qualche anime di grande valore, ma "Nagi no Asukara" non è uno di questi.
Elogio alla lentezza, componente necessaria per metabolizzare i sentimenti disciolti nella superficie calma del mare, il vero protagonista di "Nagi no Asukara". Il mare dunque, declinato nei personaggi che ne abitano i fondali e specchiato nella diffidenza timorosa di 'quelli della superficie'. Legami che si saldano tra i colori di un mondo inventato e reso spettacolare da una delle migliori grafiche made in P.A. Works.
"Nagi no Asukara" narra le vicende di un gruppo di ragazzi che, sostanzialmente, non vogliono cambiare, poiché felici del loro piccolo universo così come è. Ma nulla è eterno e tutto è mutabile, soprattutto quando è il mondo intero a modificarsi con effetti drastici.
Il paradosso, filtrato di volta in volta dallo sguardo dei personaggi principali, è che per accedere a una nuova normalità, per raggiungere i propri obiettivi, tutti i protagonisti dovranno superare la loro avversione per il nuovo e il diverso. Instaureranno così rapporti che inizialmente apparivano impensabili, e finanche il delicato convivere tra vicini, del mare e della superficie, darà alla luce una nuova realtà.
Di "Nagi Asukara" ho apprezzato l'originalità e la complessità di un tema che, accanto alle vicende personali di un classico slice of life, offre spunti su una visione più globale: l'ambiente, le difficoltà economiche, i pregiudizi sociali, il difficile rapporto tra l'età adolescenziale e quella adulta, e infine il misticismo tipicamente shintoista, con una più che degna riproposizione in chiave narrativa delle classiche tradizioni cerimoniali giapponesi.
Uno sguardo a 360° non in contrasto con gli obiettivi della storia, che anzi ne viene arricchita in chiave, oserei dire, più matura, nonostante l'uso non indifferente di elementi fantastici.
Reputo "Nagi Asukara" uno dei migliori prodotti delle ultime stagioni dell'animazione nipponica, a testimonianza, nonostante i dubbi seminati da molti, che quest'industria è ben lungi dall'aver esaurito la sua carica propulsiva e innovativa.
"Nagi no Asukara" narra le vicende di un gruppo di ragazzi che, sostanzialmente, non vogliono cambiare, poiché felici del loro piccolo universo così come è. Ma nulla è eterno e tutto è mutabile, soprattutto quando è il mondo intero a modificarsi con effetti drastici.
Il paradosso, filtrato di volta in volta dallo sguardo dei personaggi principali, è che per accedere a una nuova normalità, per raggiungere i propri obiettivi, tutti i protagonisti dovranno superare la loro avversione per il nuovo e il diverso. Instaureranno così rapporti che inizialmente apparivano impensabili, e finanche il delicato convivere tra vicini, del mare e della superficie, darà alla luce una nuova realtà.
Di "Nagi Asukara" ho apprezzato l'originalità e la complessità di un tema che, accanto alle vicende personali di un classico slice of life, offre spunti su una visione più globale: l'ambiente, le difficoltà economiche, i pregiudizi sociali, il difficile rapporto tra l'età adolescenziale e quella adulta, e infine il misticismo tipicamente shintoista, con una più che degna riproposizione in chiave narrativa delle classiche tradizioni cerimoniali giapponesi.
Uno sguardo a 360° non in contrasto con gli obiettivi della storia, che anzi ne viene arricchita in chiave, oserei dire, più matura, nonostante l'uso non indifferente di elementi fantastici.
Reputo "Nagi Asukara" uno dei migliori prodotti delle ultime stagioni dell'animazione nipponica, a testimonianza, nonostante i dubbi seminati da molti, che quest'industria è ben lungi dall'aver esaurito la sua carica propulsiva e innovativa.
Ho trovato la storia molto interessante, nonostante la cosa di base (due popoli simili che vivono divisi e disprezzandosi) sia stata già usata altre volte in altre opere. I disegni sono molto armoniosi, specie le ambientazioni subacquee, veramente fantastiche: pur essendo frutto della fantasia, mi facevano pensare che delle città subacquee potessero essere davvero così.
Le musiche all'interno dell'anime sono una più bella dell'altra, molto azzeccate con le scene, stupende anche opening ed ending.
Inizialmente ho temuto seriamente che fosse una copia di "Shinsekai Yori", del quale non mi era piaciuto assolutamente il fatto che tutti amassero tutti per motivi futili. Fortunatamente "Nagi no Asukara" non segue quella strada e mostra sentimenti di amicizia e di amore innocenti. I sentimenti provati dai personaggi sono ben rappresentati (paura di perdere le persone che si amano, paura di non essere accettati, gelosia, amore, orgoglio, tutti espressi veramente bene) e più volte mi è capitato di pensare: "Se fossi stato io al suo posto avrei reagito allo stesso modo". Mi immedesimavo talmente bene nella storia da sentire sulla mia pelle quello che potevano provare i protagonisti, questo grazie all'ottima caratterizzazione di ciascun personaggio.
Non mi capitava più da molto tempo di finire di andare a dormire a orari improponibili, perché appena finivo un episodio non riuscivo ad aspettare il giorno dopo per sapere come continuava e mi arrendevo solo quando il sonno prendeva il sopravvento. Un anime di questo genere, capace di trasmettere queste emozioni, capace di farti bramare l'episodio successivo, non può essere che un capolavoro. Veramente un ottimo anime.
Ho apprezzato moltissimo che non l'abbiano riempito di quell'inutile fanservice che ormai si vede in ogni anime, perché la forza della trama e dei personaggi era tale da non avere bisogno di appoggi di alcun tipo per essere apprezzato. Consigliatissimo!
<b>Spoiler</b> L'unico appunto che posso fare è che nel finale speravo nel tanto agognato bacio. <b>Spoiler</b>
Le musiche all'interno dell'anime sono una più bella dell'altra, molto azzeccate con le scene, stupende anche opening ed ending.
Inizialmente ho temuto seriamente che fosse una copia di "Shinsekai Yori", del quale non mi era piaciuto assolutamente il fatto che tutti amassero tutti per motivi futili. Fortunatamente "Nagi no Asukara" non segue quella strada e mostra sentimenti di amicizia e di amore innocenti. I sentimenti provati dai personaggi sono ben rappresentati (paura di perdere le persone che si amano, paura di non essere accettati, gelosia, amore, orgoglio, tutti espressi veramente bene) e più volte mi è capitato di pensare: "Se fossi stato io al suo posto avrei reagito allo stesso modo". Mi immedesimavo talmente bene nella storia da sentire sulla mia pelle quello che potevano provare i protagonisti, questo grazie all'ottima caratterizzazione di ciascun personaggio.
Non mi capitava più da molto tempo di finire di andare a dormire a orari improponibili, perché appena finivo un episodio non riuscivo ad aspettare il giorno dopo per sapere come continuava e mi arrendevo solo quando il sonno prendeva il sopravvento. Un anime di questo genere, capace di trasmettere queste emozioni, capace di farti bramare l'episodio successivo, non può essere che un capolavoro. Veramente un ottimo anime.
Ho apprezzato moltissimo che non l'abbiano riempito di quell'inutile fanservice che ormai si vede in ogni anime, perché la forza della trama e dei personaggi era tale da non avere bisogno di appoggi di alcun tipo per essere apprezzato. Consigliatissimo!
<b>Spoiler</b> L'unico appunto che posso fare è che nel finale speravo nel tanto agognato bacio. <b>Spoiler</b>
"Nagi no Asukara" è un anime che si sviluppa su due fronti: da un lato si concentra sul rapporto di amicizia/amore dei protagonisti, dall'altro sulla contrapposizione tra il mondo sottomarino della città di Shioshishio e la terraferma. Dunque direi che parliamo di un anime che riporta al "classico" argomento dei rapporti interpersonali, ma che li inserisce al contempo all'interno di una trama originale e che mi ha personalmente sorpresa.
I background marini sono affascinanti e ben fatti e lo stesso vale per i paesaggi della città sulla terraferma, rappresentata come un tipico paesino portuale. Il character design è a mio parere ottimo; i visi sono disegnati con lineamenti particolarmente dolci, ma direi che si addicono ai personaggi principali i quali sono ancora quattordicenni.
Dal punto di vista comportamentale i personaggi sono ben concepiti, il protagonista, Hikari Sakishima, è un ragazzino ottimista, pieno di vitalità e ostinato, che sin dal primo episodio si dimostrerà innamorato della timida e adorabile Manaka Mukaido, sua amica d'infanzia. Nel gruppo di amici troverete anche Chisaki Hiradaira, particolarmente matura per la sua età e molto affezionata a Manaka, e Kaname Isaki, il personaggio che probabilmente emerge di meno nel gruppo poichè particolarmente docile. A completare il gruppo ci sarà Tsugumu Kihara, abitante della terraferma, affascinato dal mare , freddo e tendenzialmente difficile da comprendere.
Il mio voto per questo anime è 8 poichè non credo di aver trovato difetti o qualcosa che non mi piacesse particolarmente, ma non si tratta comunque di un capolavoro, ma di un anime leggero e originale, che dunque consiglio!
I background marini sono affascinanti e ben fatti e lo stesso vale per i paesaggi della città sulla terraferma, rappresentata come un tipico paesino portuale. Il character design è a mio parere ottimo; i visi sono disegnati con lineamenti particolarmente dolci, ma direi che si addicono ai personaggi principali i quali sono ancora quattordicenni.
Dal punto di vista comportamentale i personaggi sono ben concepiti, il protagonista, Hikari Sakishima, è un ragazzino ottimista, pieno di vitalità e ostinato, che sin dal primo episodio si dimostrerà innamorato della timida e adorabile Manaka Mukaido, sua amica d'infanzia. Nel gruppo di amici troverete anche Chisaki Hiradaira, particolarmente matura per la sua età e molto affezionata a Manaka, e Kaname Isaki, il personaggio che probabilmente emerge di meno nel gruppo poichè particolarmente docile. A completare il gruppo ci sarà Tsugumu Kihara, abitante della terraferma, affascinato dal mare , freddo e tendenzialmente difficile da comprendere.
Il mio voto per questo anime è 8 poichè non credo di aver trovato difetti o qualcosa che non mi piacesse particolarmente, ma non si tratta comunque di un capolavoro, ma di un anime leggero e originale, che dunque consiglio!
Ottimo periodo per P.A. Works, dopo alcune serie poco azzeccate negli scorsi anni, come ad esempio "Another" e "RDG: Red Data Girl", nell'estate 2013 anima il riuscitissimo "Uchōten Kazoku", opera che a mio parere ottiene il titolo di miglior produzione dello studio dai tempi di "Angel Beats", titolo che però sarà destinato a durare poco poiché nella stagione successiva gli viene sottratto da una serie ancor più fantastica, dopo questo prologo posso finalmente cominciare ad analizzare Nagi no Asukara. Si tratta di una serie di 26 episodi a soggetto originale, che con pochi semplici ingredienti riesce a far breccia nelle emozioni di chiunque la guardi, tra le sue armi principali c'è una qualità grafica impressionante, un time-skip tra i meglio riusciti che la storia dell'animazione ricordi, un character design azzeccatissimo ed infine una valangata di moe sufficiente a far impallidire "K-on".
Senza dilungarmi troppo sulla trama, questo anime è la storia di un gruppo di ragazzi che vive in un villaggio marino (sirenetta style) alle prese con i propri sentimenti e complesse storie d'amore, ancor più ostacolate da differenze etniche e pregiudizi. I protagonisti sono generalmente validi, in particolare mi hanno colpito: Hikari, ben caratterizzato e con un comportamento coerente per tutta la trama; Chisaki senza dubbio miglior personaggio femminile; Miuna, dolcissima e determinata, Tsumugu forse non sarà il più carismatico delle storia ma ha un suo perché. Un po' sottotono il resto del cast, ad esempio da Manaka era lecito aspettarsi di meglio, Kaname è ridicolo e talvolta persino posticcio, e Sayu per quanto carina non riesce ad essere concreta quanto dovrebbe.
Merita una appunto la somiglianza con le opere di Makoto Shinkai, su diversi fronti, prima di tutto le tematiche trattate sono sempre i rapporti tra innamorati rapportati al tempo e allo spazio, inoltre lo stile grafico con fondali panoramici mozzafiato e a dir poco poetici è piuttosto simile.
Davvero un ottima serie, con uno sviluppo narrativo ben programmato ed un finale come si deve, imperdibile per chiunque ami le storie toccanti e le ambientazioni marittime, ma che potenzialmente può piacere a chiunque, astenersi solo se allergici al moe.
Senza dilungarmi troppo sulla trama, questo anime è la storia di un gruppo di ragazzi che vive in un villaggio marino (sirenetta style) alle prese con i propri sentimenti e complesse storie d'amore, ancor più ostacolate da differenze etniche e pregiudizi. I protagonisti sono generalmente validi, in particolare mi hanno colpito: Hikari, ben caratterizzato e con un comportamento coerente per tutta la trama; Chisaki senza dubbio miglior personaggio femminile; Miuna, dolcissima e determinata, Tsumugu forse non sarà il più carismatico delle storia ma ha un suo perché. Un po' sottotono il resto del cast, ad esempio da Manaka era lecito aspettarsi di meglio, Kaname è ridicolo e talvolta persino posticcio, e Sayu per quanto carina non riesce ad essere concreta quanto dovrebbe.
Merita una appunto la somiglianza con le opere di Makoto Shinkai, su diversi fronti, prima di tutto le tematiche trattate sono sempre i rapporti tra innamorati rapportati al tempo e allo spazio, inoltre lo stile grafico con fondali panoramici mozzafiato e a dir poco poetici è piuttosto simile.
Davvero un ottima serie, con uno sviluppo narrativo ben programmato ed un finale come si deve, imperdibile per chiunque ami le storie toccanti e le ambientazioni marittime, ma che potenzialmente può piacere a chiunque, astenersi solo se allergici al moe.
Nagi no asukara è una vera e propria sorpresa. Scettica sul guardare una serie anime sul fantasy, ho dovuto rimpiangere tutte le volte che ne ho rimandato la visione.
Il mare, in un modo o nell'altro è stato sempre magico agli umani, perchée essendo creature terrestri, non potremmo mai viverci, e proprio per questo racchiude infiniti significati. Eppure malgrado ciò, noi, semplici umanoidi del mondo terreno, siamo composti quasi per la totalità da acqua, nasciamo nell'acqua e moriamo invece sulla terra, un connubio perfetto tra acqua e e terra. Nagi no asukara inizia proprio con la presentazione di quattro ragazzi abitanti di Shioshishio, villaggio marino popolato da esseri umani dotati della capacità di vivere nell'acqua ma, grazie al dio del mare, possono vivere anche fuori dall'acqua, al patto che si idratino di tanto in tanto in acqua e sale. Intrighi amorosi e sentimenti contrastanti tipici di chi sa voler bene e vuole vicino a se le persone che sono a lui preziose, sono in continuo evolversi nell'anime. Ma non è solo il racconto di quattro ragazzi che uscendo di tanto in tanto dall'oceano, creano qualche situazione interessante con quelli della superficie, è molto, molto di più.
Vengono fatte diverse riflessioni fra cui quella sulla diversità della specie, ed è forte la frase che dice Hikari; "noi non siamo pesci e loro non sono maiali", è un chiaro e semplice messaggio che vuole far ricordare a chiunque che siamo tutti uguali e che pertanto non sta a nessuno giudicare. D'altro canto questi ragazzi poco più che quattordicenni, insegnano anche agli adulti questo messaggio. Vengono affrontati i sentimenti, in quantità tale che forse nemmeno l'oceano riesce a contenerli e riuscire a riassumerli in poche righe, per questo la recensione è veramente difficile. Amore, amicizia e tanti altri sentimenti che vengono mischiati, e riavvolti in continuazione. A far prova che quelle emozioni sono tutte vere anche quando passa il tempo, è che, invece di essere distrutti, sono al contrario rinnovati e intensificati, constatando che anche i cambiamenti sono utili all'animo.
Tra le chiare differenze tra mare e terra vi sono poi assonanze. Il fuoco sacro nel mare, che rappresenta la necessità per l'umanità acquatica della terraferma, e ancora la neve salata in superficie che è il simbolo del bisogno continuo dell'umanità terrestre dello stesso mare, visto che dalla neve rinasce ogni cosa grazie al lungo letargo invernale, così come è successo agli abitanti di Shioshishio. Tutto ciò a voler riaffermare puntata dopo puntata che l'inesistenza dell'uno negherebbe l'esistenza stesso dell'altro.
In tutta la serie c'è una atmosfera mistica, un po' dovuta al al mare e le sue profondità, e un po' grazie anche alla presenza delle divinità, e delle storie, raccontate e tramandate di generazione in generazione.
I colori freddi del bianco, del blu marino e la luce in cui sono avvolti questi personaggi, contribuiscono a creare quella magia, in particolare gli occhi degli abitanti di Shioshishio blu come quelli del mare dotati di una profondità che colpisce e cattura l'attenzione, sono limpidi e puliti come l'aria che sta in superficie. I paesaggio ricoperto di neve salata, è spettacolare, sia fuori che dentro l'acqua. Ci si perde poi a guardare la particolarità degli sfondi. Già nel mare troviamo i branchi di pesci che scorrazzano nelle case, e via via che si guardano le puntate, le case e le vie di Shioshishio divengono familiari. Nella superficie ci si perde tra le cucine particolarmente dettagliate e la ruggine che inevitabilmente ricopre ogni cosa. Anche le espressioni dei personaggi si differenziano; molto belle quelle in cui le protagoniste stanno per piangere e il modo in cui gli hanno disegnato le lacrime.
Opening e ending veramente eccezionali, al punto che vengono ascoltate ad ogni puntata, anche le musiche di sottofondo sono speciali, permettono di catturare l'attenzione e rendono ancora più unica quella sensazione di magia.
Finale che scioglie tutti i nodi e che segna, visto che poi a questi ragazzi ci si affeziona in un modo o nell'altro. Avendomi fatto commuovere, e sorridere allo stesso tempo e per tutti i giudizi positivi che ho già elencato qui sopra, sono del parere che merita un bel voto.
Il mare, in un modo o nell'altro è stato sempre magico agli umani, perchée essendo creature terrestri, non potremmo mai viverci, e proprio per questo racchiude infiniti significati. Eppure malgrado ciò, noi, semplici umanoidi del mondo terreno, siamo composti quasi per la totalità da acqua, nasciamo nell'acqua e moriamo invece sulla terra, un connubio perfetto tra acqua e e terra. Nagi no asukara inizia proprio con la presentazione di quattro ragazzi abitanti di Shioshishio, villaggio marino popolato da esseri umani dotati della capacità di vivere nell'acqua ma, grazie al dio del mare, possono vivere anche fuori dall'acqua, al patto che si idratino di tanto in tanto in acqua e sale. Intrighi amorosi e sentimenti contrastanti tipici di chi sa voler bene e vuole vicino a se le persone che sono a lui preziose, sono in continuo evolversi nell'anime. Ma non è solo il racconto di quattro ragazzi che uscendo di tanto in tanto dall'oceano, creano qualche situazione interessante con quelli della superficie, è molto, molto di più.
Vengono fatte diverse riflessioni fra cui quella sulla diversità della specie, ed è forte la frase che dice Hikari; "noi non siamo pesci e loro non sono maiali", è un chiaro e semplice messaggio che vuole far ricordare a chiunque che siamo tutti uguali e che pertanto non sta a nessuno giudicare. D'altro canto questi ragazzi poco più che quattordicenni, insegnano anche agli adulti questo messaggio. Vengono affrontati i sentimenti, in quantità tale che forse nemmeno l'oceano riesce a contenerli e riuscire a riassumerli in poche righe, per questo la recensione è veramente difficile. Amore, amicizia e tanti altri sentimenti che vengono mischiati, e riavvolti in continuazione. A far prova che quelle emozioni sono tutte vere anche quando passa il tempo, è che, invece di essere distrutti, sono al contrario rinnovati e intensificati, constatando che anche i cambiamenti sono utili all'animo.
Tra le chiare differenze tra mare e terra vi sono poi assonanze. Il fuoco sacro nel mare, che rappresenta la necessità per l'umanità acquatica della terraferma, e ancora la neve salata in superficie che è il simbolo del bisogno continuo dell'umanità terrestre dello stesso mare, visto che dalla neve rinasce ogni cosa grazie al lungo letargo invernale, così come è successo agli abitanti di Shioshishio. Tutto ciò a voler riaffermare puntata dopo puntata che l'inesistenza dell'uno negherebbe l'esistenza stesso dell'altro.
In tutta la serie c'è una atmosfera mistica, un po' dovuta al al mare e le sue profondità, e un po' grazie anche alla presenza delle divinità, e delle storie, raccontate e tramandate di generazione in generazione.
I colori freddi del bianco, del blu marino e la luce in cui sono avvolti questi personaggi, contribuiscono a creare quella magia, in particolare gli occhi degli abitanti di Shioshishio blu come quelli del mare dotati di una profondità che colpisce e cattura l'attenzione, sono limpidi e puliti come l'aria che sta in superficie. I paesaggio ricoperto di neve salata, è spettacolare, sia fuori che dentro l'acqua. Ci si perde poi a guardare la particolarità degli sfondi. Già nel mare troviamo i branchi di pesci che scorrazzano nelle case, e via via che si guardano le puntate, le case e le vie di Shioshishio divengono familiari. Nella superficie ci si perde tra le cucine particolarmente dettagliate e la ruggine che inevitabilmente ricopre ogni cosa. Anche le espressioni dei personaggi si differenziano; molto belle quelle in cui le protagoniste stanno per piangere e il modo in cui gli hanno disegnato le lacrime.
Opening e ending veramente eccezionali, al punto che vengono ascoltate ad ogni puntata, anche le musiche di sottofondo sono speciali, permettono di catturare l'attenzione e rendono ancora più unica quella sensazione di magia.
Finale che scioglie tutti i nodi e che segna, visto che poi a questi ragazzi ci si affeziona in un modo o nell'altro. Avendomi fatto commuovere, e sorridere allo stesso tempo e per tutti i giudizi positivi che ho già elencato qui sopra, sono del parere che merita un bel voto.
Il colore del mare. Il colore della terra. Il colore del vento. Il colore del cuore. Il tuo colore. ~Earth color of a calm~
Nagi no Asukara è una serie composta da 26 episodi, di genere fantasy-sentimentale, prodotta dalla P.A. Works (Hanasaku Iroha, Tari Tari) e andata in onda sugli schermi nipponici nella stagione autunnale 2013. Vi è un adattamento manga, disegnato da Risō Maeda.
Il mare è sempre stato al centro di numerosi racconti, ha ispirato uomini e donne con la sua infinita bellezza; tremendo e violento, placido e sereno, culla della vita, madre dal grembo fertile; foriero di speranze e sogni.
Protagonista anche di innumerevoli leggende, una tra queste ha ispirato Hans Christian Andersen nel suo La Sirenetta; da non confondere con la storia Disney (la mia opera preferita in assoluto dello studio). La Sirenetta di Andersen si discosta completamente nell'epilogo, più tetro e maturo. In Giappone il racconto è molto famoso ed è alla base di numerose storie tra cui Ponyo sulla scogliera.
In Nagi no Asakura come ne La Sirenetta troviamo temi simili tra cui: il cambiamento, e l'abbandono della propria casa per amore, questo non può che colpirmi favorevolmente.
Nagi però, pur trattando degli "abitanti del mare" si discosterà in parte dalla visione classica che abbiamo di esso, infatti non tratterà di sirene ma piuttosto di esseri umani abitanti in un villaggio marino, Shioshishio, dotati di uno speciale corion donatogli dal dio del mare, che gli permette di respirare sott'acqua e resistere alle basse temperature. Non c'è dato sapere se esistano altri villaggi oltre a quello dove abitano i protagonisti, sappiamo solo che questi abitanti del mare hanno un peso notevole sulla vita di chi sta sulla terra ferma.
In questa storia si intrecceranno le vite di quattro giovani ragazzi del mare e un abitante della terra. Inizieremo con la conoscenza di Manaka: ragazza di buon cuore, dalla lacrimuccia facile; verrà pescata da Tsumugu, un ragazzo dal carattere forte e taciturno, abitante di Oshiooshi: un villaggio di pescatori, centro della storia insieme a Shioshishio.
Insieme a Manaka, per frequentare la scuola media Mihama, dopo la chiusura del loro istituto Nami, risaliranno in superficie anche la sua migliore amica: la dolce e posata Chisaki; l'irascibile e testardo Hikari ed il suo migliore amico Kaname, un ragazzo calmo e maturo.
L'incipit è molto riduttivo, non rende affatto giustizia alla grandezza reale della storia, che abbraccerà molti più personaggi.
Snocciolata un po' la trama, come accennato prima faremo la conoscenza di tanti altri personaggi tra cui Miuna, e Sayu (una delle mie preferite), Uroko: una scaglia del Dio del mare; e molti altri abitanti di entrambi i villaggi. Questo contribuirà a creare un intrico di sentimenti e relazioni; se avete frequentato un gruppo compatto saprete che le storie alla Dawson Creek sono dietro l'angolo! Ma qui tutto è magico, tutto è intriso di una poesia dolce e leggera, profuma di mare, e come questo è mutevole, intenso e profondo, quasi volubile.
I personaggi sono tutti destinati a fare i conti con i propri sentimenti, con le proprie paure, questo li porterà ad una maturazione considerevole rendendo la storia introspettiva e intensa; hanno più o meno tutti un ottima caratterizzazione ed uno spessore notevole. Perfino chi sembrava superficiale troverà il suo "perché di esistere" con l'andare avanti degli episodi.
La trama si evolve in maniera inaspettata grazie ai tanti colpi di scena; spesso risulterà spiazzante e sarà motivo di commozione e di grandi riflessioni. I momenti magici segnano la storia quanto quelli tristi.
Parlando di magia, la grafica eccellente di Nagi, tra le migliori dell'intero 2013, ci regalerà sfondi mozzafiato e scene idilliache. Il chara è molto tenero, mi piace come animano le diverse espressioni facciali tra cui i tanti tremolii dovuti alla tendenza a piagnucolare delle protagoniste, per non parlare degli immensi occhioni color acquamarina.
Anche il sonoro è degno di nota, non solo le OST melodiose ed emozionanti ma anche le sigle d'apertura e chiusura, tra le migliori che ho avuto il piacere di sentire in questa stagione; a partire dalle opening, cantate entrambe da Ray: Lull ~Soshite Bokura wa~ e Ebb and Flow; per finire con le ending cantate da Nagi Yanagi: Aqua Terrarium e Mitsuba no Musubime; tutte bellissime!
Veniamo un attimo ai difetti che mi portano a non assegnare un 10 pieno: purtroppo, sopratutto verso la seconda metà della serie, si avrà un cospicuo calo di interesse dovuto al tergiversare ed al soffermarsi in situazioni statiche lasciando languire un po' la trama. Avrà difficoltà a risollevarsi ma ciononostante riuscirà a coinvolgere grazie alla sempre ottima grafica (che in parte sovviene alle altre pecche) e sopratutto all'immensa mole di sentimenti che impregnano l'intera storia.
Il finale riesce comunque a distinguersi volgendo in un ottimo epilogo, lasciando una vena di tristezza e malinconia per la fine di una storia cosi bella, chissà se mai avremo il piacere di un sequel, ci sono tante cose di cui mi piacerebbe vedere lo sviluppo futuro.
Per concludere, non posso fare a meno di consigliare questa serie perché merita davvero tanto, una delle migliori nel suo genere che abbia avuto il piacere di vedere; imperdibile per chi ama il mare, i sentimenti e per chi non teme di aprire il cuore ad essi.
Nagi no Asukara è una serie composta da 26 episodi, di genere fantasy-sentimentale, prodotta dalla P.A. Works (Hanasaku Iroha, Tari Tari) e andata in onda sugli schermi nipponici nella stagione autunnale 2013. Vi è un adattamento manga, disegnato da Risō Maeda.
Il mare è sempre stato al centro di numerosi racconti, ha ispirato uomini e donne con la sua infinita bellezza; tremendo e violento, placido e sereno, culla della vita, madre dal grembo fertile; foriero di speranze e sogni.
Protagonista anche di innumerevoli leggende, una tra queste ha ispirato Hans Christian Andersen nel suo La Sirenetta; da non confondere con la storia Disney (la mia opera preferita in assoluto dello studio). La Sirenetta di Andersen si discosta completamente nell'epilogo, più tetro e maturo. In Giappone il racconto è molto famoso ed è alla base di numerose storie tra cui Ponyo sulla scogliera.
In Nagi no Asakura come ne La Sirenetta troviamo temi simili tra cui: il cambiamento, e l'abbandono della propria casa per amore, questo non può che colpirmi favorevolmente.
Nagi però, pur trattando degli "abitanti del mare" si discosterà in parte dalla visione classica che abbiamo di esso, infatti non tratterà di sirene ma piuttosto di esseri umani abitanti in un villaggio marino, Shioshishio, dotati di uno speciale corion donatogli dal dio del mare, che gli permette di respirare sott'acqua e resistere alle basse temperature. Non c'è dato sapere se esistano altri villaggi oltre a quello dove abitano i protagonisti, sappiamo solo che questi abitanti del mare hanno un peso notevole sulla vita di chi sta sulla terra ferma.
In questa storia si intrecceranno le vite di quattro giovani ragazzi del mare e un abitante della terra. Inizieremo con la conoscenza di Manaka: ragazza di buon cuore, dalla lacrimuccia facile; verrà pescata da Tsumugu, un ragazzo dal carattere forte e taciturno, abitante di Oshiooshi: un villaggio di pescatori, centro della storia insieme a Shioshishio.
Insieme a Manaka, per frequentare la scuola media Mihama, dopo la chiusura del loro istituto Nami, risaliranno in superficie anche la sua migliore amica: la dolce e posata Chisaki; l'irascibile e testardo Hikari ed il suo migliore amico Kaname, un ragazzo calmo e maturo.
L'incipit è molto riduttivo, non rende affatto giustizia alla grandezza reale della storia, che abbraccerà molti più personaggi.
Snocciolata un po' la trama, come accennato prima faremo la conoscenza di tanti altri personaggi tra cui Miuna, e Sayu (una delle mie preferite), Uroko: una scaglia del Dio del mare; e molti altri abitanti di entrambi i villaggi. Questo contribuirà a creare un intrico di sentimenti e relazioni; se avete frequentato un gruppo compatto saprete che le storie alla Dawson Creek sono dietro l'angolo! Ma qui tutto è magico, tutto è intriso di una poesia dolce e leggera, profuma di mare, e come questo è mutevole, intenso e profondo, quasi volubile.
I personaggi sono tutti destinati a fare i conti con i propri sentimenti, con le proprie paure, questo li porterà ad una maturazione considerevole rendendo la storia introspettiva e intensa; hanno più o meno tutti un ottima caratterizzazione ed uno spessore notevole. Perfino chi sembrava superficiale troverà il suo "perché di esistere" con l'andare avanti degli episodi.
La trama si evolve in maniera inaspettata grazie ai tanti colpi di scena; spesso risulterà spiazzante e sarà motivo di commozione e di grandi riflessioni. I momenti magici segnano la storia quanto quelli tristi.
Parlando di magia, la grafica eccellente di Nagi, tra le migliori dell'intero 2013, ci regalerà sfondi mozzafiato e scene idilliache. Il chara è molto tenero, mi piace come animano le diverse espressioni facciali tra cui i tanti tremolii dovuti alla tendenza a piagnucolare delle protagoniste, per non parlare degli immensi occhioni color acquamarina.
Anche il sonoro è degno di nota, non solo le OST melodiose ed emozionanti ma anche le sigle d'apertura e chiusura, tra le migliori che ho avuto il piacere di sentire in questa stagione; a partire dalle opening, cantate entrambe da Ray: Lull ~Soshite Bokura wa~ e Ebb and Flow; per finire con le ending cantate da Nagi Yanagi: Aqua Terrarium e Mitsuba no Musubime; tutte bellissime!
Veniamo un attimo ai difetti che mi portano a non assegnare un 10 pieno: purtroppo, sopratutto verso la seconda metà della serie, si avrà un cospicuo calo di interesse dovuto al tergiversare ed al soffermarsi in situazioni statiche lasciando languire un po' la trama. Avrà difficoltà a risollevarsi ma ciononostante riuscirà a coinvolgere grazie alla sempre ottima grafica (che in parte sovviene alle altre pecche) e sopratutto all'immensa mole di sentimenti che impregnano l'intera storia.
Il finale riesce comunque a distinguersi volgendo in un ottimo epilogo, lasciando una vena di tristezza e malinconia per la fine di una storia cosi bella, chissà se mai avremo il piacere di un sequel, ci sono tante cose di cui mi piacerebbe vedere lo sviluppo futuro.
Per concludere, non posso fare a meno di consigliare questa serie perché merita davvero tanto, una delle migliori nel suo genere che abbia avuto il piacere di vedere; imperdibile per chi ama il mare, i sentimenti e per chi non teme di aprire il cuore ad essi.
Finalmente mi appresto a parlare di Nagi no Asukara, ultimo anime concluso della stagione autunnale 2013. Già dai primi episodi avevo capito che questa sarebbe stata una serie validissima e tutti i 26 episodi che la componevano non hanno fatto altro che affermare questa mia piccola previsione. Gli argomenti che tratta questo anime sono tantissimi quindi inizio subito con la trama.
Il mondo è diviso tra mondo in superficie e mondo sottomarino, in quest'ultimo vivono i protagonisti di quest'opera ovvero quattro ragazzi che frequentano la stessa scuola che si trova però nella superficie e vivono la loro vita come qualsiasi altro ragazzo della loro età. Tra i quattro il primo che ci verrà presentato sarà Hikari che vive con il padre e con la sorella, ma tra poco vedremo i personaggi principali più nel dettaglio. Sta di fatto che mentre questi ragazzi vivono la loro vita spensierata, nonostante qualche presa in giro dai compagni di classe della superficie, un giorno vedono la sorella di Hikari baciarsi con un uomo della superficie e ciò suscita una grossa sorpresa da parte di tutti perché è contro le regole l'unione tra due persone che non appartengono alla stessa "terra". Presto la voce si diffonde in tutta la zona sommersa e da qui in poi possiamo dire che la storia si sviluppa del tutto. Oltre a quest'amore nasceranno forti emozioni tra i vari ragazzi della serie fino a crearsi degli incroci amorosi un po' complessi ma che comunque non rovinano certo l'opera nel suo complesso. L'anime si sviluppa in due parti, nella prima vediamo i ragazzi nella loro adolescenza e vediamo anche i primi sviluppi della storia, nella seconda parte vedremo alcuni di questi ragazzi crescere e naturalmente vedremo il continuo della storia fino alla fine seguendo la serie capirete perché ho scritto "alcuni ragazzi".
Passando ai personaggi possiamo dire ognuno dei quattro ragazzi ha le proprie caratteristiche: Hikari è un ragazzo un po' scontroso ma allo stesso tempo molto dolce e aiuta sempre tutti (un classico) poi abbiamo l'amico Kaname che è un ragazzo sempre col sorrisino stampato in faccia ma che in realtà spesso è triste per un amore non ricambiato. Poi abbiamo le due ragazze, la prima tra queste è Manaka che è una ragazza molto carina che trasmette dolcezza da tutti i pori ma che è anche molto impacciata (un classico anche questo) e infine abbiamo Chisaki che è una ragazza che non sembra avere chissà quali aspetti caratteriali che la caratterizzano ma che comunque avrà un ruolo di punta nella storia. Altro personaggio da tenere presente è Tsumugu che è un ragazzo della superficie dall'aria molto neutra che subito legherà con gli altri personaggi. Ce ne sono tanti altri ma descriverli tutti sarebbe troppo lungo e forse anche noioso.
Uno dei primi argomenti che salta all'occhio guardando questa serie è quello del razzismo che c'è tra abitanti marini e abitanti della superficie, un odio quasi infondato che non permette alla sorella di Hikari e al suo compagno di avere un rapporto come quello di qualsiasi coppia e i 4 ragazzi cercheranno in qualche modo di placare questo razzismo che sta impedendo alla sorella di vivere la sua vita felicemente. Poi un'altro tema che troviamo in tutta la serie è quello dell'amore che come ho già detto prima forma degli intrecci che ben presto impareremo anche noi e che avranno un evolversi durante le puntate.
La storia è abbastanza originale nel suo insieme e ci terrà incollati allo schermo del PC incuriositi dallo sviluppo della storia che non sarà mai monotona e saremo anche meravigliati dai disegni che sono quasi ottimi e ci verrà anche spontaneo affezionarci a tutti i personaggi. Il finale è tutto sommato buono e sarà un buon culmine per tutti gli sviluppi sentimentali dei personaggi.
Detto ciò finisco col dire che Nagi no Asukara è un opera validissima che consiglio a tutti e che saprà intrattenervi e emozionarvi. Magari qualche volta ci saranno dei colpi di scena che potranno mettervi in confusione ma state pur certi che tutto verrà compreso meglio e ogni episodio tira l'altro!
Il mondo è diviso tra mondo in superficie e mondo sottomarino, in quest'ultimo vivono i protagonisti di quest'opera ovvero quattro ragazzi che frequentano la stessa scuola che si trova però nella superficie e vivono la loro vita come qualsiasi altro ragazzo della loro età. Tra i quattro il primo che ci verrà presentato sarà Hikari che vive con il padre e con la sorella, ma tra poco vedremo i personaggi principali più nel dettaglio. Sta di fatto che mentre questi ragazzi vivono la loro vita spensierata, nonostante qualche presa in giro dai compagni di classe della superficie, un giorno vedono la sorella di Hikari baciarsi con un uomo della superficie e ciò suscita una grossa sorpresa da parte di tutti perché è contro le regole l'unione tra due persone che non appartengono alla stessa "terra". Presto la voce si diffonde in tutta la zona sommersa e da qui in poi possiamo dire che la storia si sviluppa del tutto. Oltre a quest'amore nasceranno forti emozioni tra i vari ragazzi della serie fino a crearsi degli incroci amorosi un po' complessi ma che comunque non rovinano certo l'opera nel suo complesso. L'anime si sviluppa in due parti, nella prima vediamo i ragazzi nella loro adolescenza e vediamo anche i primi sviluppi della storia, nella seconda parte vedremo alcuni di questi ragazzi crescere e naturalmente vedremo il continuo della storia fino alla fine seguendo la serie capirete perché ho scritto "alcuni ragazzi".
Passando ai personaggi possiamo dire ognuno dei quattro ragazzi ha le proprie caratteristiche: Hikari è un ragazzo un po' scontroso ma allo stesso tempo molto dolce e aiuta sempre tutti (un classico) poi abbiamo l'amico Kaname che è un ragazzo sempre col sorrisino stampato in faccia ma che in realtà spesso è triste per un amore non ricambiato. Poi abbiamo le due ragazze, la prima tra queste è Manaka che è una ragazza molto carina che trasmette dolcezza da tutti i pori ma che è anche molto impacciata (un classico anche questo) e infine abbiamo Chisaki che è una ragazza che non sembra avere chissà quali aspetti caratteriali che la caratterizzano ma che comunque avrà un ruolo di punta nella storia. Altro personaggio da tenere presente è Tsumugu che è un ragazzo della superficie dall'aria molto neutra che subito legherà con gli altri personaggi. Ce ne sono tanti altri ma descriverli tutti sarebbe troppo lungo e forse anche noioso.
Uno dei primi argomenti che salta all'occhio guardando questa serie è quello del razzismo che c'è tra abitanti marini e abitanti della superficie, un odio quasi infondato che non permette alla sorella di Hikari e al suo compagno di avere un rapporto come quello di qualsiasi coppia e i 4 ragazzi cercheranno in qualche modo di placare questo razzismo che sta impedendo alla sorella di vivere la sua vita felicemente. Poi un'altro tema che troviamo in tutta la serie è quello dell'amore che come ho già detto prima forma degli intrecci che ben presto impareremo anche noi e che avranno un evolversi durante le puntate.
La storia è abbastanza originale nel suo insieme e ci terrà incollati allo schermo del PC incuriositi dallo sviluppo della storia che non sarà mai monotona e saremo anche meravigliati dai disegni che sono quasi ottimi e ci verrà anche spontaneo affezionarci a tutti i personaggi. Il finale è tutto sommato buono e sarà un buon culmine per tutti gli sviluppi sentimentali dei personaggi.
Detto ciò finisco col dire che Nagi no Asukara è un opera validissima che consiglio a tutti e che saprà intrattenervi e emozionarvi. Magari qualche volta ci saranno dei colpi di scena che potranno mettervi in confusione ma state pur certi che tutto verrà compreso meglio e ogni episodio tira l'altro!
"L'amore assomiglia al mare."
Solitamente non sono propenso a guardare serie anime a sfondo sentimentale o scolastico, ma dopo il consiglio di un'amica mi sono avvicinato a questa opera. L'anime in questione è "Nagi no Asukara", uno degli anime migliori della stagione autunnale del 2013.
Nagi no Asukara è un serie iniziata nell'ottobre 2013, prodotta dallo studio P.A. Works e diretta da Toshiya Shinohara. Conta un totale di 26 episodi.
La trama tratta delle vicende quotidiane e sentimentali di un gruppo di ragazzi provenienti da un villaggio situato in fondo al mare, Shioshishio. Il gruppo, formato da 2 ragazze e 2 ragazzi, dopo la chiusura del loro istituto, sarà costretto a frequentare la scuola media Mihama, situata sulla superficie. Grazie a questo espediente, i nostri ragazzi dovranno confrontarsi con la diversa e per loro dura realtà della superficie. Un incontro casuale tra Manaka (una delle ragazze provenienti dal mare) e Tsumugu (un abitante della superficie) sembra dare inizio ad una lunga serie di eventi e di rivalità amorose. In verità, questo evento sancirà anche l'inizio una grande amicizia tra abitanti di popoli molto vicini, ma allo stesso tempo molto distanti.
Dal punto di vista tecnico, è da elogiare il lavoro dello studio di animazione. Le animazione sono di altissima qualità, come la regia che raggiunge picchi eccezionali durante le fasi concitanti dell'azione. Il character design, realizzato dall'illustratore giapponese Buriki, è dai tratti chibi e moe. I personaggi hanno grandi occhioni ed espressioni dolci. Personalmente mi piace e lo trovo anche adatto al contesto e alle tematiche sentimentali dell anime.
Graficamente parlando, ho apprezzato in modo particolare l'immensità ed il blu del mare.
Le musiche si sposano perfettamente con le varie situazioni della storia, e si crea un insieme perfetto di dolcezza e di divertimento. Apprezzabili sono anche le sigle opening ed ending della serie, soprattutto la seconda Opening.
La caratterizzazione dei personaggi è buona ma non eccezionale. Alcuni personaggi sono caratterizzati magnificamente (vedi Tsumugu e Kaname) ma altri sono odiosi a causa della loro superficialità (vedi Manaka). Questo è dettato forse dalla visione ossessiva e compulsiva che questi ragazzi di 14 anni hanno verso l'amore. C'è da dire che molto probabilmente ognuno di noi può immedesimarsi in uno dei personaggi, visto che chiunque nella vita ha fatto i conti con problematiche amorose. Personalmente mi ritrovo nel personaggio di Kaname, un ragazzo intelligente, calmo e maturo, che si preoccupa della ragazza di cui è innamorato.
Curati molto bene sono i rapporti interpersonali tra gli abitanti della superficie e del mare. Sembra quasi una citazione contro il razzismo, o meglio, all'abbattimento di ogni sorta di barriera razzista.
In conclusione, questo è un anime che consiglio caldamente a tutti coloro che cercano una storia toccante e graficamente ottima. Non è certo priva di difetti... ma l'evoluzione della trama vi terrà in ansia per tutta la durata dei 26 episodi. Il finale, anche se troppo buonista e prevedibile, è apprezzabile. Le varie situazioni e le spiegazioni mi hanno fatto accettare in modo tranquillo l'epilogo, e devo dire che ne sono soddisfatto.
Guardatelo, non ve ne pentirete!
Solitamente non sono propenso a guardare serie anime a sfondo sentimentale o scolastico, ma dopo il consiglio di un'amica mi sono avvicinato a questa opera. L'anime in questione è "Nagi no Asukara", uno degli anime migliori della stagione autunnale del 2013.
Nagi no Asukara è un serie iniziata nell'ottobre 2013, prodotta dallo studio P.A. Works e diretta da Toshiya Shinohara. Conta un totale di 26 episodi.
La trama tratta delle vicende quotidiane e sentimentali di un gruppo di ragazzi provenienti da un villaggio situato in fondo al mare, Shioshishio. Il gruppo, formato da 2 ragazze e 2 ragazzi, dopo la chiusura del loro istituto, sarà costretto a frequentare la scuola media Mihama, situata sulla superficie. Grazie a questo espediente, i nostri ragazzi dovranno confrontarsi con la diversa e per loro dura realtà della superficie. Un incontro casuale tra Manaka (una delle ragazze provenienti dal mare) e Tsumugu (un abitante della superficie) sembra dare inizio ad una lunga serie di eventi e di rivalità amorose. In verità, questo evento sancirà anche l'inizio una grande amicizia tra abitanti di popoli molto vicini, ma allo stesso tempo molto distanti.
Dal punto di vista tecnico, è da elogiare il lavoro dello studio di animazione. Le animazione sono di altissima qualità, come la regia che raggiunge picchi eccezionali durante le fasi concitanti dell'azione. Il character design, realizzato dall'illustratore giapponese Buriki, è dai tratti chibi e moe. I personaggi hanno grandi occhioni ed espressioni dolci. Personalmente mi piace e lo trovo anche adatto al contesto e alle tematiche sentimentali dell anime.
Graficamente parlando, ho apprezzato in modo particolare l'immensità ed il blu del mare.
Le musiche si sposano perfettamente con le varie situazioni della storia, e si crea un insieme perfetto di dolcezza e di divertimento. Apprezzabili sono anche le sigle opening ed ending della serie, soprattutto la seconda Opening.
La caratterizzazione dei personaggi è buona ma non eccezionale. Alcuni personaggi sono caratterizzati magnificamente (vedi Tsumugu e Kaname) ma altri sono odiosi a causa della loro superficialità (vedi Manaka). Questo è dettato forse dalla visione ossessiva e compulsiva che questi ragazzi di 14 anni hanno verso l'amore. C'è da dire che molto probabilmente ognuno di noi può immedesimarsi in uno dei personaggi, visto che chiunque nella vita ha fatto i conti con problematiche amorose. Personalmente mi ritrovo nel personaggio di Kaname, un ragazzo intelligente, calmo e maturo, che si preoccupa della ragazza di cui è innamorato.
Curati molto bene sono i rapporti interpersonali tra gli abitanti della superficie e del mare. Sembra quasi una citazione contro il razzismo, o meglio, all'abbattimento di ogni sorta di barriera razzista.
In conclusione, questo è un anime che consiglio caldamente a tutti coloro che cercano una storia toccante e graficamente ottima. Non è certo priva di difetti... ma l'evoluzione della trama vi terrà in ansia per tutta la durata dei 26 episodi. Il finale, anche se troppo buonista e prevedibile, è apprezzabile. Le varie situazioni e le spiegazioni mi hanno fatto accettare in modo tranquillo l'epilogo, e devo dire che ne sono soddisfatto.
Guardatelo, non ve ne pentirete!
Con l'uscita del ventiseiesimo ed ultimo episodio si conclude così anche l'ultima opera dell'ottima stagione autunnale 2013, una stagione costellata da una serie di titoli d'alto livello che hanno dimostrato come sia ancora possibile realizzare dei grandi prodotti anche in tempi recentissimi. Nagi no Asukara è uno di questi prodotti, capace di attirare un'ampia fascia di spettatori col suo comparto tecnico interessante e con una storia semplice, seppur molto valida.
Nagi no Asukara è un'opera della stagione autunnale 2013 composta da 26 episodi di durata canonica. L'opera nasce come serie d'animazione, la quale ha dato origine a due manga (uno tradizionale ed uno yonkoma) nello stesso anno.
Trama: l'intera opera è ambientata in un mondo ipotetico. Nella fattispecie, è presa in considerazione un'area minuscola di tale mondo, suddivisa tra mare e superficie. Si narra che un tempo l'umanità vivesse esclusivamente nel fondo del mare, e che in seguito una parte di essa decise di esplorare la superficie per vivervi stabilmente. Avvenne di fatto una scissione in due civiltà distinte. La civiltà della superficie perse l'ENA (ossia la loro tipica pelle a squame) e la capacità di respirare sott'acqua, in compenso acquisì la capacità di vivere in superficie senza il pericolo di disidratazione. Il popolo del mare, sotto l'egida di Uroko, una scaglia del Dio del mare, per evitare la drastica riduzione dei suoi abitanti, proibì alla sua gente di avere dei figli col popolo della superficie. La storia si focalizza principalmente su quattro ragazzi del mare che giungono in superficie come studenti delle medie, i quali dovranno apprendere come relazionarsi coi propri compagni di superficie, comprendere le usanze, la mentalità e il modo di comportamento. Lo sviluppo di una forte componente mistica e sentimentale è il cardine della serie.
Grafica: Tutto appare molto bello e ben fatto, sebbene uno sguardo più attento potrebbe trovare qualche difetto. Le ambientazioni non sono variegate ma sono realizzate molto bene, con un'attenzione quasi esagerata sulle colorazioni e sui fattori di usura temporale, quale ruggine e salsedine (in certi frangenti ci si domanda come certi cartelli possano arrugginirsi o perdere i colori), l'attenzione per i dettagli è discreta (si nota come spesso alcune strutture paiano abbozzate o approssimative), tuttavia la vivacità dei colori e l'astuzia dei giochi di luce sa mitigare tali carenze. Le animazioni sono semplici e fluide. Il character design è molto bello. Mecha design bizzarro (non esistono veicoli a motore che non siano a 3 ruote o treni che non sia un localino di metà anni 50).
Sonoro: il giudizio sul comparto sonoro è più che positivo. Ottime le opening e le ending, molto dolci, delicate e gradevoli. Ottimi OST, i quali forniscono la giusta enfasi nelle varie situazioni che devono affrontare i protagonisti. Buoni gli effetti sonori, molto appropriati. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: non è facile realizzare un'opera complessa come Nagi utilizzando dei ragazzini come protagonisti. Si può affermare che in Nagi ci sia riusciti per metà, poiché molte delle forzature sentimentali e di scelte che non reputo vincenti siano dovute alla caratterizzazione di questi ragazzi, sicuramente buona, ma spesso estremizzata, tanto che certe situazioni si protraggono oltre il dovuto e certi risultati si ottengono "a fatica" e non senza un minimo di disappunto, nonostante una discreta evoluzione caratteriale di parte di essi, un discreto fattore introspettivo ed una buona interazione.
Sceneggiatura: la gestione temporale non è sempre lineare, poiché è presente un salto temporale di 5 anni e un discreto numero di flashback che necessitano una discreta attenzione da parte dello spettatore per ricollegare i vari eventi. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Qualche minima scena d'azione è presente (soprattutto durante le festività delle barche). Il fanservice è pressoché inesistente. I dialoghi sono mediamente buoni.
Finale: un buon finale per una buona serie. Avrei preferito qualcosa di meno prevedibile, tutto sommato non ci si può lamentare. L'episodio finale risulta esauriente e risolutivo a livello di spiegazioni e piuttosto esplicativo (se non addirittura ermetico) a livello sentimentale.
In sintesi: Nagi è al netto dei difetti, un buon prodotto. Quest'opera ha sicuramente fatto parlare di sé in positivo e la sua fama è meritata. Data la natura dell'opera chiunque può guardarla senza problemi, in particolare gli amanti delle opere scolastiche sentimentali.
Nagi no Asukara è un'opera della stagione autunnale 2013 composta da 26 episodi di durata canonica. L'opera nasce come serie d'animazione, la quale ha dato origine a due manga (uno tradizionale ed uno yonkoma) nello stesso anno.
Trama: l'intera opera è ambientata in un mondo ipotetico. Nella fattispecie, è presa in considerazione un'area minuscola di tale mondo, suddivisa tra mare e superficie. Si narra che un tempo l'umanità vivesse esclusivamente nel fondo del mare, e che in seguito una parte di essa decise di esplorare la superficie per vivervi stabilmente. Avvenne di fatto una scissione in due civiltà distinte. La civiltà della superficie perse l'ENA (ossia la loro tipica pelle a squame) e la capacità di respirare sott'acqua, in compenso acquisì la capacità di vivere in superficie senza il pericolo di disidratazione. Il popolo del mare, sotto l'egida di Uroko, una scaglia del Dio del mare, per evitare la drastica riduzione dei suoi abitanti, proibì alla sua gente di avere dei figli col popolo della superficie. La storia si focalizza principalmente su quattro ragazzi del mare che giungono in superficie come studenti delle medie, i quali dovranno apprendere come relazionarsi coi propri compagni di superficie, comprendere le usanze, la mentalità e il modo di comportamento. Lo sviluppo di una forte componente mistica e sentimentale è il cardine della serie.
Grafica: Tutto appare molto bello e ben fatto, sebbene uno sguardo più attento potrebbe trovare qualche difetto. Le ambientazioni non sono variegate ma sono realizzate molto bene, con un'attenzione quasi esagerata sulle colorazioni e sui fattori di usura temporale, quale ruggine e salsedine (in certi frangenti ci si domanda come certi cartelli possano arrugginirsi o perdere i colori), l'attenzione per i dettagli è discreta (si nota come spesso alcune strutture paiano abbozzate o approssimative), tuttavia la vivacità dei colori e l'astuzia dei giochi di luce sa mitigare tali carenze. Le animazioni sono semplici e fluide. Il character design è molto bello. Mecha design bizzarro (non esistono veicoli a motore che non siano a 3 ruote o treni che non sia un localino di metà anni 50).
Sonoro: il giudizio sul comparto sonoro è più che positivo. Ottime le opening e le ending, molto dolci, delicate e gradevoli. Ottimi OST, i quali forniscono la giusta enfasi nelle varie situazioni che devono affrontare i protagonisti. Buoni gli effetti sonori, molto appropriati. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: non è facile realizzare un'opera complessa come Nagi utilizzando dei ragazzini come protagonisti. Si può affermare che in Nagi ci sia riusciti per metà, poiché molte delle forzature sentimentali e di scelte che non reputo vincenti siano dovute alla caratterizzazione di questi ragazzi, sicuramente buona, ma spesso estremizzata, tanto che certe situazioni si protraggono oltre il dovuto e certi risultati si ottengono "a fatica" e non senza un minimo di disappunto, nonostante una discreta evoluzione caratteriale di parte di essi, un discreto fattore introspettivo ed una buona interazione.
Sceneggiatura: la gestione temporale non è sempre lineare, poiché è presente un salto temporale di 5 anni e un discreto numero di flashback che necessitano una discreta attenzione da parte dello spettatore per ricollegare i vari eventi. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Qualche minima scena d'azione è presente (soprattutto durante le festività delle barche). Il fanservice è pressoché inesistente. I dialoghi sono mediamente buoni.
Finale: un buon finale per una buona serie. Avrei preferito qualcosa di meno prevedibile, tutto sommato non ci si può lamentare. L'episodio finale risulta esauriente e risolutivo a livello di spiegazioni e piuttosto esplicativo (se non addirittura ermetico) a livello sentimentale.
In sintesi: Nagi è al netto dei difetti, un buon prodotto. Quest'opera ha sicuramente fatto parlare di sé in positivo e la sua fama è meritata. Data la natura dell'opera chiunque può guardarla senza problemi, in particolare gli amanti delle opere scolastiche sentimentali.