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toniofoxrusso

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
Premetto di non essere un esperto di anime, quindi il mio giudizio si soffermerà esclusivamente su questa serie, senza confrontarla con altre del suo stesso genere. Ecco, il genere. Da un "ecchi" ti aspetteresti ben poco dalla trama e molto dal punto di vista delle scene "soft hentai", insomma avete capito a cosa mi riferisco. Capisco di essere un novizio in questo mondo ma non riesco ad accettare le insufficienze prese da questo anime. Qui stiamo parlando di un' opera pirandelliana a tutti gli effetti! A differenza di altri titoli qui, l'ecchi diventa eros, quasi letterario, intellettuale. Lo stesso protagonista, "il principe pervertito", ha più di una occasione per mettere le mani addosso ad una delle ragazze del suo "harem", eppure egli le rifiuta, anzi, si arrabbia. Naturalmente, ogni tanto questo eros va a scontrarsi con scene stupide, le quali devono esserci per forza, in un ecchi; d'altronde, la maggior parte dei suoi spettatori non cercano in questa categoria una trama quasi "letteraria". E' incredibile come i dialoghi spesso ricordino passi de "Il fu Mattia Pascal" o di "Uno, Nessuno, Centomila". Capisco chi reputa senza senso questi dialoghi, poiché senza conoscere queste opere e se si guarda questo anime con leggerezza non si coglie il messaggio. Non voglio dilungarmi sulla trama, voglio solo concludere dicendo che consiglio fortemente la visione di questo anime a chi cerca una trama complessa, difficile da cogliere se non si è concentrati su ogni singolo dialogo. Allo stesso tempo sconsiglio la visione a chi cerca un ecchi spinto, poiché qui di spinto non c'è nulla. Un'ultima osservazione: da perfetta trama pirandelliana, la storia si conclude lasciandoti da una parte la speranza che la storia continui, d'altra parte invece la speranza è che non ci sia un sequel, lasciandoci in questo limbo dove la storia risulta incompiuta ma stramaledettamente perfetta per lasciare allo spettatore un'idea di pace e serenità, puramente di facciata ma ideale per spiegare al meglio, ancora una volta, il soggetto principale, cioè la "maschera" indossata dai personaggi.


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Kelius

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Senza dubbio, Hentai Ouji to Warawanai Neko (Henneko) è un anime che gode di una buona popolarità tra gli appassionati di un genere che nonostante alti e bassi, rimane il mio preferito. Ed è appunto per questo che ho deciso di recuperarlo. Ma purtroppo il risultato si è rivelato sotto le aspettative.

La trama è già ben sintetizzata nella pagina principale della scheda dell'anime,quindi andrò dritto al sodo. Dopo un inizio fuori di testa, che tutto sommato mi ha divertito e successivamente incuriosito pur rimanendo nei canoni,dalla quarta puntata in poi cominciano le magagne. La scusa di Tsukushi per giustificare uno dei problemi è veramente ridicola... E ben presto, la quasi totalità dei personaggi dimostrerà di avere ben poca intelligenza, affiancata da una trama che ha più di un problema serio.

La colpa ricade su un entità ben precisa: si, sto parlando del Gatto di Pietra. Un dio in grado di esprimere ogni desiderio, come spiegato sia nella sinossi stessa. Ma il suo funzionamento non avrà mai delle regole precise, e mentre nell'introduzione ci sarà un ostacolo da superare per poter conseguire l'obiettivo del protagonista altrimenti il suo desiderio non potrà essere avverato, ma successivamente avvererà desideri ben più grandi, potenzialmente in grado di influenzare qualsiasi cosa, semplicemente "per sbaglio" anche se espressi non rivolgendosi espressivamente a lui o non trovandosi nelle sue vicinanze. Certo, non viene mai detto espressivamente che diverse tipologie di desideri vengano accontentate in modo diverso, ma dopo questa esplosione di potere la domanda sorge spontanea. Tutti i colpi di scena vengono indotti nello stesso modo: ci si fa scappare un desiderio inappropriato parlando con qualcuno, ed ecco che il gatto si va vivo, anche in modo non convenzionale....Creando cosi una trama estremamente guidata dove la logica è meglio lasciarla a casa.

Passiamo ai personaggi, dei quali ho già fatto cenno. L'uso di tutti gli stereotipi di base non è qualcosa di necessariamente fastidioso, ma il problema è il loro uso. La storia mescola serio e faceto: i momenti di commedia fanno il loro dovere, mescolando moe (impossibile rimanere impassibili quando ci sono Tsukiko e Azuki in scena!), battute di stampo sessuale o giocando con la stupidità dei personaggi, dove Tsukushi tira fuori il meglio di sè...E fin qui tutto bene, meno quando l'atmosfera si appesantisce. L'esasperante buonismo del protagonista e l'incapacità di comprendere i sentimenti delle fanciulle che cercano le sue attenzioni (che a parte Tsukiko, non avrebbero nemmeno un motivo decente per andargli dietro, rendendo il tutto troppo improvviso) lo rendono alquanto tedioso. Scordatevi quindi qualsiasi risposta in maniera decente a tutti i segnali che gli vengono lanciati: avrete il classico protagonista da harem. Le ragazze a parte le due sorelle che qualcosa di salvabile ce l'hanno sono personaggi piattissimi, fanno la loro parte da macchiette e c'è un piccolo accenno al loro passato, ma nient'altro. Per qualcosa che aspira ad avere qualcosa più della commedia va detto.

E cosi arriviamo al finale, dove un incongruenza riscontrata dai protagonisti verrà indagata a fondo. Una storia breve e anche molto classica nello svolgimento, ma con un suo perchè e quindi tutto sommato una parte gradevole che può piacere a chi desidera una parte più emozionale,ma è anche molto semplice e lineare, il che ne limita il valore e da sola non è in grado di risollevare la situazione più di tanto purtroppo.

Alla fine questo anime è la classica commedia / harem da vedere per passare un pò di tempo per farsi due risate e per il moe che trastuda in quantità (non è un caso che Tsukiko sia acclamata, ma a me è piaciuta anche Azusa) e senza porsi troppi problemi durante la visione. Ad ogni modo c'è di meglio in giro,quindi se la vostra lista anime è ancora piuttosto ristretta, guardatevi meglio in giro prima di decidere.


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StefanoHab

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Mah… Insomma. Forse sono io che ho frainteso. Molti hanno scritto di essere rimasti piacevolmente sorpresi da una serie che non prometteva nulla, se non leggerezza, e che invece si è dimostrata ben al di sopra delle aspettative. Per me è stato praticamente l'opposto: dopo aver letto della sua trama tutto sommato originale, mi ero creato delle aspettative abbastanza alte che poi sono rimaste parzialmente deluse.
Intendiamoci, Henneko" è un anime molto carino. Sicuramente lo consiglio a chi voglia passare qualche oretta spensierata, ma senza staccare il cervello, che servirà ad emozionarsi per i vari temi più seri affrontati. Tuttavia è proprio qui il problema. Le tematiche serie. Io sono il primo a sostenere la bellezza della dualità, di quelle opere che sanno conservare da una parte il loro aspetto comico senza dimenticarsi di emozionare lo spettatore e di farlo riflettere su quello che passa davanti ai suoi occhi (vedi "WataMote", tanto per citarne uno). Lungi da me separare con rigidi steccati ciò che deve far ridere da ciò che deve far piangere. Tuttavia, da questo punto di vista, "Henneko" mi sembra un'opera riuscita a metà. E l'impressione che mi ha lasciato l'anime alla fine della visione è stata quella di un'opera… insipida.

Questo è quello che penso su Henneko. Carino, divertente, strappa qualche risata con i soliti giochi di equivoci e in alcune scene riesce persino ad emozionare. Però nel suo complesso, alla fin fine, stringi stringi, risulta appunto… Insipido. Senza sapore. Non riesco a trovare un altro aggettivo per definirlo meglio. Cerca di volare al di là delle sue possibilità, introducendo tematiche emotivamente forti come l'importanza della famiglia, il rapporto tra fratelli come quello tra genitori e figli, il perseverare nonostante la malattia, la forza dei desideri che possono superare le barriere. Ma lo fa in un contesto che non è il suo, finendo con il semplice abbozzare degli schizzi che, se invece di essere appiattiti in uno sfondo di leggerezza dalla durata di 12 puntate, fossero stati sviluppati come si deve in un arco narrativo che riuscisse a gestirli al meglio, avrebbe potuto creare un risultato finale davvero meritevole di essere considerato una piccola chicca dell'animazione giapponese. Così non è stato, "Henneko" si è mantenuto fedele ai suoi standard di leggerezza e, così facendo, è rimasto fermo in una condizione di inconsistenza. Né carne né pesce, in sostanza.

La caratterizzazione dei personaggi è abbastanza buona, ma rimane sempre all'interno del confortante recinto pieno zeppo di stereotipi, finendo anzi quasi con il potenziarli. Le classiche tsundere qui, fatta eccezione per le prime puntate, sono davvero troppo "dere", con un comportamento quasi speculare al modello di Kirino in "Oreimo" che, al contrario, era troppo "tsun". La protagonista femminile rimarrà inespressiva per la maggior parte del tempo, a parte la prima puntata, proprio per via della storia, che ora non posso svelarvi per evitare lo spoiler; speravo che la situazione si sarebbe ribaltata andando avanti con l'anime, ma…
E Yokodera? Il classico protagonista maschile di ogni anime di questo tipo, specialmente quelli di genere harem: pervertito (ma perlomeno qui questo aggettivo trova la sua ragion d'essere), dalla personalità flaccida, privo di spina dorsale (salvo poi dimostrarsi improvvisamente saggio e intraprendente senza che questo cambiamento abbia un minimo di coerenza con il suo carattere) e soprattutto, totalmente, irriducibilmente e inevitabilmente idiota.
Se aggiungiamo anche una ragazzina pseudo-italiana, un amico comprimario affetto dalla Sindrome del Buon Samaritano e delle idol fallite super allampadate, potrei dire che il quadretto era completo per far nascere una divertente galleria parodica, peccato che nessuno di questi personaggi venga sviluppato a dovere ma rimanga impigliato nella stringente brevità della serie.
I personaggi ridono, piangono, si emozionano, come se davvero la serie avesse mostrato una loro evoluzione psicologica e il crearsi di legami intensi e ben sviluppati. Peccato che non è così. Non c'è nessuno sviluppo degno di questo nome, e sembra che i personaggi si comportino sempre in base a qualcosa che è rimasta impigliata nelle pieghe della trama e che non viene fatta sapere allo spettatore. Il comportamento dei personaggi è una diretta conseguenza di questo "qualcosa", quindi non si riesce a trovare una vera credibilità in quello che fanno o dicono. Per fare un esempio, è come se io chiedessi l'ora a una tizia alla fermata del bus, chiacchieriamo per un po' e facciamo amicizia, il giorno dopo ci rincontriamo e prima di lasciarci lei mi abbraccia con il volto rigato dalle lacrime. Ehm... cosa mi sono perso?
Paradossalmente, il personaggio che mi è piaciuto di più e che secondo me si è rivelato quello meglio caratterizzato è stata proprio la madre della protagonista Tsukiko, e che tuttavia si è limitata a fungere da punto focale della trama senza avere un vero spazio riservato a sé durante gli episodi della serie.

Dal punto di vista tecnico, nonostante i bei colori sgargianti e il lavoro comunque accettabile sulle luci e sugli sfondi, non riesco proprio a digerire il tratto "moe" che, volendo kawaiizzare a tutti i costi i personaggi, finisce per renderli troppo scialbi e privi di quel "qualcosa in più" che possa far ricordare le loro personalità. Gli occhi rimangono troppo enormi e le espressioni non oltrepassano la mediocrità (a parte Tsukiko che poveretta, per ragioni di trama non può esprimersi come vorrebbe). La regia rimane nella media, niente di particolare.
L'opening è di quelle zuccherose che purtroppo si infilano in testa anche contro la tua volontà, mentre l'ending sinceramente l'ho trovata terrificante nel suo cercare la pucciosità a tutti i costi. Per fortuna non considero le sigle come qualcosa di troppo importante nella valutazione finale di un anime, altrimenti alla fine di ogni episodio avrei dovuto prender tutto e lanciarlo dalla finestra.
Tuttavia, segnalo due brani della colonna sonora che mi hanno davvero colpito positivamente, nonostante non spicchino per qualche merito particolare rispetto ai normali standard degli anime moderni; uno è "Yoake (Down)", davvero ammaliante con i suoi bei violini cullanti e avvolgenti, l'altra è "Ushirosugata", splendido brano classico di pianoforte, di cui rimprovero in realtà l'essere troppo corto. Potrei dire che la bellezza di questi due brani mi ha lasciato ancora di più l'amaro in bocca nel vederli utilizzati in scene che "cercavano" di essere emotive, senza davvero riuscirci fino in fondo.

Finite le danze, non riesco a dare una piena sufficienza a questa serie, che per me rimane intorno al 5 e mezzo, al massimo 6 meno. Gli spunti buoni c'erano tutti, l'idea originale pure, il chara design non era affatto da buttare, la colonna sonora abbastanza meritevole… Eppure, non si riesce a superare gli angusti limiti del compitino, e manca quel pizzico di coraggio in più che non solo avrebbe strappato una sufficienza piena, ma avrebbe anche reso l'opera degna di essere ricordata.
Comunque, è un anime che consiglio, non è noioso, riesce a rilassare e saprà anche emozionare un po' i cuori più sensibili (come a me hanno emozionato i continui riferimenti e omaggi alla nostra Italia, dal Colosseo alla pasta alla carbonara). Ma non aspettatevi qualcosa di più da un prodotto che, probabilmente per sua stessa intenzione, vuole rimanere (e infatti rimane) ancorato a uno standard di leggerezza che in fondo gli sta stretto, ma da cui non riesce a uscir fuori. A buon intenditor…


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Kida_10

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Hentai Ouji to Warawanai Neko è un anime della stagione primaverile 2013 composto da 12 episodi. L'opera deriva dall'omonima light novel del 2010, la quale ha ispirato un manga nel 2011.
Youto Yokodera è uno studente liceale del secondo anno, noto per essere un pervertito di prima categoria. Il suo problema è che non riesce ad esprimere le sue reali emozioni perchè coperto da una sorta di "maschera"; nel frattetempo, Tsukiko Tsutsukakushi è una ragazza che mostra le sue emozioni con eccessiva facilità e vorrebbe invece mascherarle e apparire più adulta e matura. La sotria inizia nel momento in cui i due si ritrovano casualmente sulla collina dove vi è la statua di un gatto che si dice riesca ad esaudire qualsiasi desiderio in cambio di un'offerta. Quando i desideri vengono espressi la divintà gatto si attiva e li realizza, trasformando Tsukiko in una persona completamente incapace di esprimere in qualunque modo le proprie emozioni mentre Youto non riuscirà più a trattenere nulla in testa e urlerà al vento ogni pensiero (anche i più assurdi) che gli verranno in mente, scatenando in questo modo diverse situazioni divertenti e imbarazzanti durante tutta la serie.
La storia successivamente si sviluppa in modo non banale e riesce a coinvolgere lo spettatore fino al finale che ritengo sia la parte migliore e più curata dell'intera serie.
Le scene di fanservice non mancano ma se consideriamo il titolo se ne trovano molto meno rispetto alle altre serie del genere.
La grafica è abbastanza curata e le animazioni sono fluide, un po meno avvincete è il comparto audio.
I personaggi nonostante abbiano poche puntate per farsi notare sono divertenti e molto caratterizzati, ognuno con delle proprie caratteristiche specifiche e con una storia interessante alle spalle. Particolare attenzione va rivolta alla protagonista femminile, Tsukiko, che ritengo essere uno dei personaggi meglio riusciti dell'ultimo periodo; notevole il modo in cui è stata resa la sua incapacità di esprimere le proprie emozioni, nonostante abbia un viso impassibile la ragazza riesce a rendere comunque palese il suo stato d'animo grazie ad alcuni dettagli come il movimento delle mani o l'arricciarsi i capelli con le dita.
In conclusione un anime da non perdere se si cerca qualcosa di scorrevole, divertente e abbastanza originale ma che non sia troppo impegnativo.


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Delandur

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Hentai Ouji to Warawanai Neko è una commedia uscita nel 2013 che vede come protagonisti della narrazione Yoto, un ragazzo delle superiori pervertito oltre ogni limite e Tsukiko, una ragazza proveniente dalla sua stessa scuola superiore.
Entrambi hanno un tratto caratteriale che vorrebbero cambiare in loro stessi, Yoto vorrebbe poter essere più sincero e dire sempre ciò che pensa, senza nascondersi dietro una maschera; Tsukiko invece ha il problema opposto, spesso è troppo sincera ed emotiva, vorrebbe essere capace di nascondere i propri sentimenti, soprattutto per non mettere in difficoltà sua sorella.
Per cambiare questi aspetti di loro stessi i due scoprono l'esistenza di una statua delle sembianze feline che esaudisce i tuoi desideri, privandoti di un oggetto a te caro e donando il sentimento da te rifiutato a chi ne necessita. Ciò che loro non possono immaginare è che il desiderio venga esaudito in maniera estrema, Yoto infatti non potrà più nascondere ciò che pensa, quindi i suoi pensieri perversi e Tsukiko non sarà più capace di esprime fisicamente i suoi sentimenti, rimanendo sempre impassibile a ciò che succede.

La storia è articolata in maniera simpatica, non ha grande spessore, ma ci sono situazioni simpatiche e nel complesso funziona, quello che manca alla trama è uno sviluppo nella parte centrale dell'opera, per quanto mi riguarda potevano esserci solo le prime e le ultime 3 puntante e sarebbe stato lo stesso, il nucleo centrale sono un insieme di eventi tutto sommato casuale e fan service.

I personaggi non sono sicuramente impostati in maniera eccelsa, con le uniche eccezioni di Tsukiko, che con il contrasto tra ciò che dice ed il viso privo di sentimenti che dimostra crea situazioni paradossali che mi hanno fatto ridere parecchio, ed Emanuela, che nonostante sia un personaggio di poca importanza non mi è dispiaciuto; tutti gli altri risultano scialbi, in particolare Yoto, è un protagonista senza né arte né parte, ha un carattere imprecisato e nessun carisma (ma come sempre rimorchia come se non ci fosse un domani, non capirò mai questa cosa). Anche Tsukushi, la sorella di Tsukiko, è imbarazzante, troppo stupida per esistere.

Ciò che salva la serie sono due cose, che fa effettivamente ridere, alcune scenette sono esilaranti (anche se altre sono troppo banali e non hanno motivo di esistere); e la parte finale dell'opera, forse sarà anche una storia un po' banalotta, ma devo essere sincero che tutto il flashback vissuto dai protagonisti mi ha commosso, di grande impatto emotivo.

Ultimo "difetto" dell'anime è la scarsa scorrevolezza dell'opera, è difficile guardarne tante puntate di fila, stanca.

Comparto tecnico ottimo, disegno, colori ed animazioni credibili. Mi ha convinto da questo punto di vista.

Non lo consiglio particolarmente, è troppo lento per essere una commedia e io sono sempre un fan delle storie e dei personaggi ben scritti, e questo anime non ne è esempio.


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EdmondDantès

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
"Hentai Ouji to Warawanai Neko" mi ha piuttosto deluso. Cominciamo dalla trama: i primi due episodi sono caratterizzati, tutto sommato, da una certa freschezza e originalità. Tuttavia, con il progredire della storia si ha un calo notevole nella narrazione, dovuto in particolare all'aggiunta di filoni drammatici e romantici, che a mio parere stonano con l'idea che lo spettatore si fa inizialmente della serie. Inoltre mi sembra che gli sceneggiatori abbiano perso il controllo dell'elemento del soprannaturale il quale sembrava ben inserito all'interno della trama, ma è poi stato utilizzato per fare bello e cattivo tempo, come si usa dire, fino a rendere la trama davvero confusionaria.

I personaggi non migliorano la situazione. Non tanto perché siano venuti male, anzi, ma perché sono piuttosto banali. Mi riferisco in particolare al nostro protagonista, Yokodera. Dal momento che è conosciuto come principe pervertito, mi aspettavo ben altro dal tipico personaggio maschile di cui ogni ragazza protagonista si innamora senza motivo e che manca di spirito d'iniziativa.
Tra le ragazze, invece, l'unica che spicca è Tsukiko. Ciò non vuol dire che le altre siano personaggi sviluppati male, ma semplicemente perché, come ho detto prima, non sono poi molto diverse dagli stereotipi che siamo abituati a vedere.

La grafica è invece molto gradevole sia per le animazioni sia per i disegni molto colorati e vivaci. Il character design è invece decisamente moe e, sebbene non sia uno stile che apprezzo particolarmente, penso sia molto adatto alla serie.

Per concludere, penso che questa serie sia un composto indigesto di scene divertenti, drammatiche, romantiche, ecchi e molto altro, che mi ha raramente intrattenuto, in quanto sono stato più occupato a capire che direzione volesse prendere la storia, che rimane incompleta sotto molti aspetti.


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eracliano

Episodi visti: 13/12 --- Voto 8
Va bene, lo confesso: ho iniziato a vedere "Hentai Ouji to Warawanai Neko" (Il principe pervertito e il gatto di pietra) perché ero attirato dal grandissimo "potenziale moe" di due dei personaggi principali, ovvero Tsukiko e Azusa. E cominciamo subito, ormai che ci siamo, col dire che da questo punto di vista sono rimasto decisamente soddisfatto!
Ma anche guardando quest'anime da una prospettiva di più ampio respiro, mi sento di promuoverlo a pieni voti. In primo luogo perché riesce a divertire in maniera simpatica e contemporaneamente anche a non scadere nel fine a sé stesso: talvolta un volto sorridente è solo facciata, e ciò che c'è dietro è davvero tutt'altro. E andando verso la fine questo aspetto "nascosto" si farà avanti sempre di più, dando un insospettabile spessore anche dal punto di vista psicologico a dei personaggi che all'inizio si potevano semplicemente classificare come sempliciotti. Un risvolto che ho apprezzato e che mi ha sorpreso.
Una critica che mi sento di fare alla regia è che si sia scelto nonostante tutto di limitarsi a 13 episodi, facendo un finale che secondo me poteva dare il doppio anche solo con 4-5 episodi in più. Ma ormai è questa quella che si sta affermando come longevità standard di una serie, purtroppo…
E sottolineo il purtroppo, perché in 13 episodi si fa appena a tempo ad affezionarsi ai personaggi: non sono pochi gli esempi di serie che sono riuscite a dare il meglio proprio passati quei 10-12 episodi iniziali, dopo i quali i rapporti tra i personaggi cambiano e si riesce anche a vedere una trasformazione, una crescita. Qui c'è, però è in qualche modo affrettata. Ed è un peccato. Chissà, magari arriverà una seconda serie…
Ciò non toglie che il risultato è comunque ottimo: oltre al chara-design, che come già detto è ottimo, sono ben riuscite anche le interazioni tra i personaggi (che ogni tanto osano parecchio). Il fatto che l'anime stesso non pretenda di prendersi sul serio, nonostante tutto (e soprattutto all'inizio è evidente) ci consente poi di perdonare a cuor leggero alcune "esagerazioni" come i potentissimi poteri magici del gatto di pietra, apparentemente senza alcun freno.
Prima di concludere, un doveroso appunto al comparto tecnico. Opening "pucciosissima" che esalta il carattere moe delle protagoniste femminili, che svolge splendidamente il proprio compito, ed ending che, sebbene non allo stesso livello, è comunque ampiamente godibile. Quanto alla colonna sonora in generale, non mi sento di muovere critiche.
Tiriamo le somme:
Trama: 7
Personaggi: 9
Finale: 7
Sonoro: 8
Grafica: 9
Media: 8
"Bonus pucciosità" non necessario dunque: vada per un 8! Buona visione!


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Eversor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Può un desiderio cambiare la vita di una persona? Youto Yokodera, protagonista di tale anime risponderebbe subito di sì. Youto è un ragazzo delle superiori che vive una normalissima vita scolastica: asserragliato dietro a una maschera, mostra all'apparenza un carattere timido e riservato, mentre in realtà nasconde una perversione assoluta.
È proprio questa maschera che odia più di qualsiasi altra cosa; vuole sbarazzarsene, vuole essere più franco e diretto con i propri compagni, ma per riuscirci deve esprimere un desiderio ad una strana statua a forma di gatto. Una sera decide di provare ad esprimere il desiderio: prepara un sacrificio (è necessario un oggetto come tributo) e si dirige verso la collina del gatto.
Sembra filare tutto liscio, ma, inaspettatamente, incontra un'altra ragazzina, sua coetanea, Tsukiko Tsutsukakushi, che a sua volta aveva deciso di esprimere un desiderio alla misteriosa statua. I due si conoscono e, per farsi coraggio, rivolgono le proprie preghiere insieme. Il ragazzo chiese di essere onesto e diretto (come si scoprirà in seguito, diventerà anche troppo diretto), mentre Tsukiko desiderò di essere meno sensibile al fine di nascondere meglio i propri desideri.
E poi? Beh, i desideri si avverarono, ma le cose non andarono come previsto. Youto era troppo onesto e, si sa, alle volte non si può proprio dire tutto ciò che ci passa per la testa. Invece Tsukiko divenne praticamente una statua, ieratica e dal volto privo di espressioni. I due, constatando l'errore commesso, decisero di aiutarsi a riprendere l'antica personalità, avviando così una sequenza di scene divertenti e dolorose, tra statue di gatti e ragazze innamorate.

La solita commediola! Ecco cosa ho pensato di fronte a "Hentai ouji warawanai neko", ma, inaspettatamente, sono stato smentito e, di ciò, sono estremamente grato. Non solo la storia in sé mostra elementi originali, ma gli stessi personaggi non sono per nulla stereotipati o piatti. I sentimenti esplodono letteralmente e, dietro a una faccia allegra, si può nascondere un passato infelice. Youto, che riesce ad ottenere la sua vecchia personalità, passa il resto dell'anime ad aiutare Tsukiko a riprendere la propria. Compito per nulla facile. ma i due, con il passare delle puntate, si conoscono sempre di più e scoprono incredibili notizie sul loro passato.
Oltre a Tsukiko ci sono altre ragazze innamorate di Youto, ma la commedia non cadrà mai nel pieno Hrem. Nonostante il protagonista sia un pervertito, questo elemento non risulterà mai in maniera pesanti sulle varie vicende.

Per quanto riguarda la grafica, non ho nulla da puntualizzare, se non un eccellente comparto tecnico, esaltato anche da un'ottima regia. Alcune scene mi hanno colpito molto per come sono state strutturate e la dinamica risulta fluida e sempre avvincente.
Le musiche sono all'altezza di tutto il resto e permettono non infastidiscono per nulla la visione.
Insomma, un anime esemplare, tenendo conto delle premesse magari non esaltanti.

Assolutamente consigliato. "Hentai ouji warawanai neko" rappresenta un'opera di spicco nell'anno 2013 in quanto a storia, personaggi e contenuti. Una commedia simpatica e divertente, che riesce a non cadere nel demenziale estremo.

Voto finale: 8


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npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Se non si è proprio dei novizi del mondo degli anime, quando si decide di cominciare a seguire un anime nel cui titolo appare la parola "Hentai" si sa già benissimo cosa ci si deve aspettare: o trattasi del classico pornazzo oppure di una storia il cui protagonista è un pervertito. E così questo Hentai Ouji to Warawanai Neko (il principe dei pervertiti ed il gatto di pietra) si è rivelato una vera e propria sorpresa: e non perché manchi la figura del maniaco sessuale, quella era impossibile che non ci fosse; è una sorpresa perchè nonostante le premesse questo anime riesce a coniugare quei momenti di divertimento classici di questo genere con momenti caratterizzati da una discreta complessità e profondità narrativa.
Yokodera è un ragazzo delle superiori con la fissa per le ragazze; si è iscritto al club di atletica leggera solo perché in questo modo ha la possibilità di sbirciare attraverso una finestra le ragazze in costume nella piscina della scuola. Il ragazzo è, però, molto insoddisfatto del suo carattere, in quanto detesta la maschera di pirandelliana memoria che è costretto a portare nei rapporti con gli altri e vorrebbe liberarsene per potersi dedicare senza più falsità ed ipocrisie al suo unico vero amore: le donne. Yokodera viene così a sapere dell'esistenza della statua di un dio gatto a cui viene attribuito il potere di esaudire i desideri e decide di rivolgersi a lui. Mentre si reca a pregare ai piedi della statua in compagnia di Barbara, la sua bambola gonfiabile, si scontra letteralmente con Tsukiko Tsutsukakushi una ragazza che si stava recando a sua volta a pregare dalla divinità. Al contrario di Yokodera il suo sogno è quella di riuscire a nascondere i propri stati d'animo che si manifestano con eccessiva spontaneità.
Pur non presentando grosse novità di rilievo, Hentai Ouji to Warawanai Neko si è dimostrato un anime piacevolissimo con una trama non banale ma che pian piano riesce a rapire lo spettatore conducendolo verso un finale (e non è cosa da poco) finalmente degno di questo nome e che, nonostante qualche buco, riesce a dare grande soddisfazione a chi crede che triangoli o harem che siano debbano sempre concludersi con la scelta finale.
La grafica è soddisfacente; le solite scene di fanservice non mancano ma se, ancora una volta, consideriamo il titolo di questo anime ne troviamo davvero molto poche rispetto alle aspettative. Niente da segnalare per quanto riguarda il comparto audio.
In definitiva la mia valutazione di questo Hentai Ouji to Warawanai Neko è positiva: non è il massimo per originalità e alcuni episodi (uno o due) sono abbastanza noiosi ma per il resto solo note positive.


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erebo82

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Hentai Ouji to Warawanai Neko è una di quelle serie di cui lessi alcuni capitoli del manga un pò di tempo fa, precisamente nello stesso periodo in cui cominciai a leggere la prima volta the world only god know, le due serie mi portarono addirittura a confondere tra loro due personaggio che appaiono identici (la ragazza bionda per intenderci) ed anche lo svolgimento iniziale della trama porterà a pensare ad una serie fotocopia.
In realtà Hentai Ouji to Warawanai Neko superata questa prima fase (ridotta al minimo nell'anime, dato che nel manga ci sarà un arco per ogni ragazza) non comincerà ad inserire random nuove ragazze, uscendo così dal classico schema harem che ci si aspetterebbe all'inizio e spostandosi con lentezza e gentilezza verso una trama più matura e profonda, nonostante questo riuscirà sempre a mantenere quel giusto equilibrio tra divertimento e profondità della trama non apparendo quasi mai fuori luogo (solo la regina d'acciaio apparirà in alcuni frangenti un pò fuori luogo, ma nel complesso non riuscirà a rovinare lo svolgimento della trama).

Facendo un passo indietro torniamo alla trama di base: la storia sarà incentrata sul nostro odioso "principe perverso", un maniaco che non fa altro che pensare alle ragazze, ma che a causa delle sue menzogne non riuscirà mai ad apparire per quello che è, uscendo sempre illeso da qualunque situazione per quanto stramba essa possa essere (in realtà questa è più una descrizione che fa riferimento al manga, nell'anime infatti non sarà ben spiegato il motivo per cui egli voglia eliminare la sua "facciata", unico vero punto negativo di questa versione animata).
A questo punto il nostro "principe perverso" verrà a conoscenza dell'esistenza di un oracolo a forma di gatto che in cambio di un dono potrà toglierti qualcosa che non ti serve, qui il nostro protagonista incontrerà anche una ragazza ed insieme chiederanno al gatto di togliere loro gli aspetti che più odiano del loro carattere.
Dopo questo incipit anche altri perderanno o otterranno altro in cambio dal gatto e la storia tra una risata e l'altra girerà sempre intorno ai desideri dei vari protagonisti, spostandosi lentamente verso risvolti più "drammatici", anche se definirli drammatici è un pò estremo, non avremo scene con urla o disperazione, o confessioni estreme, ma la trama evolverà di puntata in puntata verso elementi più malinconici, per arrivare in fine nell'ultimo episodio a scene strappalacrime.

Analizzando la serie, essa apparirà piacevole e scorrevole, invogliando sempre a guardare l'episodio successivo, nonostante il basso numero di episodi e la velocità con cui vengono trattati molti archi (ricordo 4-5 capitoli circa del manga per ogni arco, risolti qui in un episodio, massimo 2), i personaggi saranno approfonditi nella loro personalità, ed anche l'odioso ed inetto "principe perverso" alla fine uscirà dal suo guscio, stupendoci con le sue scelte ed allontanandosi dall'etichetta che per molto tempo gli era stata affibbiata, mostrandoci alcune sue sfaccettature abbastanza interessanti.
Inoltre anche il resto dei personaggi saranno veramente molto ben caratterizzati, soprattutto i principali come Azuki (personalmente la mia preferita), Tsukiko (nonostante la sua inespressività tutti capiranno cosa pensa tranne ovviamente il nostro pervertito) ed addirittura il gatto, a tratti crudele, ma che farà molto riflettere sul modo di esaudire i desideri, lasciando allo spettatore la possibilità di scegliere cosa pensare di lui.

In conclusione una serie da vedere, con più episodi e di conseguenza meno fretta nel risolvere determinati argomenti sarebbe stata una piccola perla, questo è un grande limite che gli impedisce di raggiungere la perfezione, inoltre il finale semi-aperto non è un fastidio per una volta.
Serie che dopo la visione mi ha riconvinto a riprendere in mano il manga dopo molto tempo per assaporarlo più lentamente nella sua reale evoluzione.
Il classico anime che inizia come mille altri ma che alla fine stupisce con i suoi personaggi tutt'altro che scantati ed una trama molto bella incentrata sul sacrificio personale in favore della felicità di altri.


 3
Ber

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Ho cominciato a guardare questo anime senza particolari aspettative, sapendo fin dall'inizio che il genere presuppone una certa leggerezza, trame non sempre molto approfondite e una comicità basata sull'equivoco e l'allusione. Andiamo quindi con ordine ed esaminiamo questa produzione per sezioni.

Grafica e design: dal punto di vista dei disegni e soprattutto dei colori, Hentai Ouji to Warawanai Neko si difende benissimo; la vivacità dei colori è un piacere per gli occhi, il tratto del disegno _ per quanto piuttosto classico _ fa della semplicità un vanto, e ci permette in particolare di apprezzare la bellezza dei personaggi femminili, com'è giusto che sia in una commedia sentimentale.

Psicologia dei personaggi: è qui che cominciano a cascare gli asini. Nonostante forse non ci si debba aspettare molto da un harem scolastico quanto ad approfondimento psicologico, il comportamento dei personaggi di questa serie è ai limiti del nonsense. Inizialmente avevo sperato che, essendo il protagonista identificato come un "pervertito", il suo atteggiamento si sarebbe rivelato quantomeno dotato di volontà e capacità decisionale in quantità maggiore rispetto ai comuni protagonisti degli anime di questo genere. Al contrario, dopo un inizio quasi promettente, Yōto Yokodera si dedica all'hobby preferito del protagonista: subire interamente la situazione rimanendo inerte, incapace di spiegare i più ovvi malintesi e di pensare ad una qualsivoglia soluzione sensata ai problemi incontrati.
I comprimari sono lievemente scusabili, in quanto il loro ruolo consiste semplicemente nell'innescare reazioni (che, come ho detto, non hanno quasi mai senso) nel protagonista. Abbiamo comunque la presenza di personaggi femminili davvero teneri, che addolciscono l'amaro di un protagonista completamente passivo, e caratterizzato unicamente dal solito buonismo acritico (e in questo caso da una certa perversione di facciata).

Trama: ed ecco il punto più dolente. Hentai Ouji to Warawanai Neko presenta l'elemento soprannaturale: la statua di un dio gatto in grado di esprimere desideri, in maniera stramba abbastanza da permettere l'insorgere di mille effetti collaterali la cui soluzione costituisce appunto la trama dell'anime. Ma mi sia permessa una piccola domanda retorica: davvero una statua divina in grado di esaudire qualsiasi, ripeto qualsiasi desiderio _ dalla distruzione del mondo, passando per il viaggio nel tempo, fino alla creazione di un essere umano _ viene utilizzata per cose come "scatenare un tifone per restare in casa a giocare a carte con i miei amici", "cambiare l'architettura della scuola", "rendere l'uniforme scolastica un costume da bagno"? In aggiunta, il dio gatto pare avere una volontà propria, cosa che lo spinge di punto in bianco a scatenare modificazioni praticamente casuali, senza alcun motivo. Dopo i primi episodi, in cui la linearità resta accettabile, lo svolgersi degli eventi diventa totalmente randomizzato; catastrofi si alternano ad eventi che vorrebbero essere comici senza soluzione di continuità, e la cosa peggiore è che le reazioni dei personaggi sono completamente fuori proporzione. Il mondo rischia di essere distrutto? Reazione: penso che andrò a scuola domandandomi se verrà effettivamente distrutto. La mia memoria del passato è stata cancellata e non ricordo nulla? Reazione: mi dispiace. A nessuno viene mai in mente di usare il gatto in maniera sensata.
Gli intrighi sentimentali restano superficiali, e l'amore tra i due personaggi principali non è approfondito, e ci lascia con un senso di incompletezza.

Ultime osservazioni: concludendo, non mi sento di dare la sufficienza, o più di una sufficienza stentata a questo anime, che si salva solo per l'impianto tecnico. Le colonne sonore non hanno alcun rilievo, tanto da non essere quasi notate durante la visione, dunque quel che resta è il semplice piacere di adorabili ragazze spesso in lacrime e i dolcissimi suoni emessi dalla co-protagonista intrappolata nella sua nuova natura imposta (dal gatto) di kuudere.
Fortunatamente la serie è composta di soli 12 episodi, e ciò permette comunque di passare qualche ora in maniera disimpegnata.


 8
Arashi84

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Dicono che il mondo dell'animazione è in crisi, che non ci sono più gli anime di una volta e che le idee sono ormai finite, tanto che l'originalità è diventata una perla rara. In questa burrascosa situazione qualcuno, con ammirevole sforzo, prova a emergere e invalidare il tutto, altri invece, preferiscono cullarsi sulla dolce e confortevole sicurezza dei cliché, degli stereotipi e delle trame che, in un modo o nell'altro, possono comunque ottenere il favore del pubblico. "Hentai Ouji to Warawanai Neko" è un anime che appartiene alla seconda categoria.

Youto Yokodera è un liceale come tanti, forse un pelino più pervertito dei coetanei, ma il mondo intorno a lui sembra non accorgersene e il giovane è visto da tutti come un ragazzo normale e tranquillo. Il nostro eroe, che è la sincerità fatta persona, non sopporta che la sua vera natura sia male interpretata e affidandosi a una strana diceria, si reca al cospetto del cosiddetto "gatto impassabile", una statua a forma di gatto che si dice esaudisca i desideri in cambio di un'offerta, per chiedergli di esaudire il suo desiderio: perdere la sua "facciata pubblica", quella che gli permette di non essere considerato pervertito. In quel momento, Yokodera fa la conoscenza di Tsukiko Tsutsukakushi, una dolce ragazza che contrariamente a lui, vuol chiedere al gatto di privarla delle espressioni facciali, quelle che a suo dire, la rendono troppo infantile poiché palesano agli occhi del mondo le sue emozioni. Il gatto esaudisce i desideri dei due ragazzi, non senza qualche piccola complicazione…

"Attenti a ciò che desiderate, potrebbe avverarsi.", con questa frase si può iniziare a parlare di "Hentai Ouji to Warawanai Neko", una commedia scolastico/sentimentale con un pizzico di ecchi. Forse a causa della presenza di una statua felina, la serie mi ha immediatamente ricordato un'altra commedia di questo tipo, ossia, "Nyan Koi", ma a parte l'harem di belle ragazze, il protagonista fortunello e qualche gatto di mezzo, le due serie non hanno molto altro in comune e personalmente ritengo la seconda di un gradino superiore. Più evidentemente che in "Nyan Koi", il chara di "Hentai Ouji to Warawanai Neko" è di stampo fortemente moe, con personaggi (soprattutto quelli femminili) che più che liceali sembrano ragazzine delle medie. Per i miei gusti questo non è assolutamente un difetto, difatti sin dall'inizio ho trovato i personaggi adorabili e graziosi.
La trama è semplice, i dodici episodi raccontano la vita e le relazioni di questi ragazzi, aggiungendo un pizzico di mistero e magia che rendono la narrazione curiosa e divertente. Le gag e le situazioni sono le classiche da commedia scolastica, troveremo quindi qualche gonnellina svolazzante, improvvisi e involontari faccia a faccia nei bagni, rivalità amorose, malintesi e amenità simili. Se questa è la base di "Hentai Ouji to Warawanai Neko", è doveroso dire che c'è anche dell'altro a fare da contorno, un tema molto attuale: la comunicazione. Con ciò intendo la capacità di esprimere sensazioni e sentimenti, la voglia di comunicare nel modo giusto se stessi e la propria personalità, una personalità ancora poco chiara e definita a causa dei turbamenti che attanagliano l'animo degli adolescenti, perennemente accompagnati dalla crescente paura di mostrare al mondo chi si è e o chi si vorrebbe essere. Ciò che i personaggi sono e ciò che vorrebbero essere si scontra con la realtà, con un mondo in cui è essenziale camuffare certi sentimenti o è necessario mostrarne altri, laddove la vera sfida non è solo contro ciò che la società vuole, ma anche con se stessi, per crescere e raggiungere un equilibrio che possa definire chi siamo. Yokodera desidera essere se stesso ma capisce che è necessaria anche una facciata pubblica, Tutsukakushi vuol nascondere il suo lato emotivo ma quando lo perde non si sente più a suo agio con se stessa, Azuki Azusa vorrebbe apparire più forte di quel che è ma si rende conto di poter essere amata e accettata anche senza artefici. E' pur vero che la tematica di cui sopra non è mai trattata in modo particolarmente serio e profondo, preferendo un approccio leggero e semplicistico, che non si prende troppo sul serio. Inoltre, da metà serie in poi, il problema della comunicazione viene messo un po' da parte, e si passa ad affrontare tematiche affettivo/familiari, in un contesto non originale ma comunque molto tenero e significativo. Il risultato è un'opera non innovativa ma dolce e divertente, che risulta gradevole in virtù della sua ingenuità e semplicità.

Anche la caratterizzazione dei personaggi si basa su cliché abbastanza semplici e comuni, ma nonostante ciò, ho gradito quasi tutti i personaggi, anche quella Azuki Azusa che all'inizio credevo di odiare. La deliziosa Tsukiko Tsutsukakushi è il personaggio femminile più tenero che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi, è piccola, dolce, indifesa ma molto decisa e determinata, così carina e morbidosa che vien voglia di morderla e coccolarla, per non parlare dei deliziosi versi che emette quando vuol esprimere rabbia, fame, eccitazione (perché ricordiamolo, non ha più modo di esprimere con chiarezza le sue emozioni) ecc. Mi piace molto il modo in cui, nonostante abbia un viso impassibile, la ragazza riesca a rendere comunque palese il suo stato d'animo grazie ad alcuni dettagli quali il movimento nervoso delle mani, del ciuffetto che sembra avere vita propria e l'arricciare i capelli con le dita. Nota di merito al protagonista indiscusso, Yokodera, la sua caratterizzazione infatti ha qualcosa di particolare: il ragazzo sarà anche il principe dei pervertiti, ma nonostante la mole di pensieri sconci, all'atto pratico sembra non provare particolare interesse per nessuna ragazza. Pare essere affezionato un po' a tutte le pulzelle che incontra durante il suo cammino, ma per nessuna di loro sembra provare un particolare sentimento amoroso o una palese preferenza. Come ogni bravo protagonista pivello di un anime di questo genere, si fa trascinare nelle situazioni dalle ragazze, si mette nei guai e cerca infine di aiutarle in ogni modo possibile, ma il cuore del nostro principino, a conti fatti, batte per qualcuno in particolare? La serie termina senza darci una risposta precisa, anche se, in qualche modo, forse il nostro polletto ha fatto la sua scelta.

Come già detto, il chara urla moe da ogni poro, la grafica è colorata e allegra e alterna colori vivaci a colori caldi. C'è una buona cura dei dettagli, in particolare trovo adorabile l'abbigliamento di Tsutsukakushi. Le animazioni sono fluide e in generale tutta la serie si mantiene su buoni livelli tecnici. Carinissima e ipnotica l'opening "Fantastic future", deliziosa anche l'ending "Baby Sweet Berry Love" cantata da una dolce Tsutsukakushi in versione maghetta. Riguardo al doppiaggio, oltre a fare i complimenti a Yui Ogura per la sua interpretazione "asettica" di Tsutsukakushi, ho apprezzato molto Yuki Kaji nel ruolo di Yokodera, che offre un'interpretazione interessante e ben definita.

"Hentai Ouji to Warawanai Neko" è una commedia più che discreta, molto tenera e divertente. Nonostante fanservice e scene ecchi siano ben gestite e piuttosto contenute, qualche caduta di stile c'è stata, inserendo in qualche caso, scene leggermente esagerate e al limite del fastidioso (ovviamente in riferimento ai miei standard di sopportazione). In sostanza però è un anime che mi sento di consigliare a chi ama le commedie spensierate, a chi vuol ridere un po' e provare dei momenti di tenerezza senza doversi scervellare o ricorrere alla psicanalisi per comprendere i protagonisti.
In un momento in cui l'originalità e la profondità di temi e personaggi sembrano essere un obbligo, "Hentai Ouji to Warawanai Neko" va dritto per la sua strada, senza paura di risultare banale, e lo fa in modo schietto, sincero e smaliziato, proprio come il suo protagonista.


 3
falcus92

Episodi visti: 13/12 --- Voto 5
"Hentai Ouji to Warawanai Neko" precisamente "Il principe pervertito e la statua di pietra" è uno dei prodotti dell'animazione giapponese della stagione 2013. Fin all'ultimo momento fui indeciso se cominciare la visione di questo anime perché dal solo character design si può notare come sia prettamente presente di Moekko. Come al solito ho dei pregiudizi in serie che presentano il moe e come al solito non mi sbaglio nel dire che ormai si preferiscono gli anime commerciali ricchi di fanservice più che le storie di un tempo ricche di contenuti, valori morali e di una storia. Si perché anche in "Hentai Ouji to Warawanai Neko" sentiremo la necessita di una vera trama che purtroppo rimarrà nel livello di banalità assoluta.

Il nostro protagonista è Yoto Yokodera. Un ragazzo estremamente pervertito che riesce a mentire spudoratamente sul suo comportamento limitando però la sua capacità nei confronti delle ragazze. Un giorno viene a conoscenza di un gatto di pietra che esaudisce i desideri delle persone. Il ragazzo si reca nel luogo dove è situata la statua e lì incontra Tsukiko Tsutsukakushi.
I due esprimono i propri desideri ovvero quello di essere più spontaneo con le ragazze per Yokodera e quello di nascondere le proprie espressioni per Tsukiko. Da questo punto comincia la storia priva di senso dell'anime che in fondo non ci mostrerà quasi nulla se non storie fine a se stesse.

In realtà una sottotrama all'inizio si sviluppa ma dura circa 2-3 episodi e quindi non si può assumere come storia principale dell'anime. Quello che manca non è l'originalità, anche se le situazioni non ci sono del tutto estranee, bensì lo sviluppo. Narrativamente parlando non c'è nulla ed ogni episodio scorre solo tra le infinite gag piene zeppe di fanservice. Ovviamente a me le scene perverse non dispiacciono e proprio per questo attribuisco una mediocrità alla serie. Qui ci troviamo dinnanzi all'ennesimo Harem/ecchi con i classici personaggi stereotipati. La loli kamidere, la grande tsundere, la kuudere ecc... Insomma nulla di nulla che ci lasci presagire qualcosa di buono se non qualche sorriso per le situazioni che si possono creare col gatto dei desideri. Probabilmente l'unico colpo di genio che dà ogni tanto una volata di originalità alla serie è proprio questo poter fare dei cambi radicali grazie ai vari desideri.

E' sicuramente un prodotto di intrattenimento, non si possono dare secondi fini perché comunque non passano questi valori che io avevo cominciato ad ipotizzare dal primo episodio. Sicuramente mi sarebbe piaciuto di più se avessero sottolineato maggiormente la tematica dell'accettare se stessi e non farsi condizionare dalla possibilità di cambiare, però questo manca completamente in questa serie che risulta divertente per le scene ma povera di contenuto.
Il ritmo dell'anime è incostante si passa da episodi coinvolgenti e veloci ad episodi lenti ed inutili. Non dobbiamo stupirci se nelle singole valutazioni degli episodi si passerà da elogi ad insulti.

A prescindere da questo il livello tecnico è molto buono. Penso di aver sentito la opening più bella della stagione. Un motivetto che entra e non esce più. Buone sempre in tutto e per tutto anche le animazioni e i disegni non hanno mai sbavature. Devo ammettere che a livello tecnico l'anime stupisce in positivo. La regia è semplice e non incisiva, classica per gli anime di tipo scolastico.

Dunque tirando le somme non possiamo essere felici di questo prodotto che ha veramente molti alti e bassi. Per questo lo sconsiglio nonostante in molti tratti risulti anche divertente.


 3
Rygar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Accidenti quant'è carino e divertente questo anime! Questa serie sembrava una produzione secondaria, sembrava qualcosa di assolutamente irrilevante, e invece si è dimostrata una degna figlia dell'ottima stagione 2013, divertentissima, realizzata splendidamente e con un ottimo grado di coinvolgimento.

Hentai Ouji to Warawanai Neko (alias Il principe perverso e il gatto di pietra) è un anime della stagione primaverile 2013 composto da 12 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima light novel del 2010, la quale ha ispirato un manga nel 2011.

Trama: Yōto Yokodera è uno studente liceale del secondo anno, noto alle cronache per essere un pervertito di prima categoria. Il suo problema è che, al di là del suo alone di perversione, non riesce ad esprimere realmente le sue emozioni. Nel contempo, Tsukiko Tsutsukakushi è una ragazza che mostra le sue emozioni con eccessiva facilità e vorrebbe apparire più adulta e matura, riuscendo a dissimulare meglio i suoi sentimenti. Entrambi si ritrovano dinanzi alla statua di pietra raffigurante una divinità felina. Si dice che questa divinità riesca ad esaudire un desiderio in cambio di un'offerta. Nell'istante in cui entrambi esprimono i loro desideri, la divinità si "attiva" ed impedisce a Yōto di dissimulare le sue emozioni, costringendolo a dire tutto ciò che pensa, mentre Tsukiko si trasforma in una Kuudere (una sorta di apatica con tono di voce monocorde), riusciranno i due a ritornare nella loro condizione originaria senza coinvolgere altri sventurati nel loro cammino?

Grafica: ottima su tutti i fronti. Le ambientazioni sono realizzate con grande cura, la varietà è nella media. Ottimo il dettaglio profuso. Le animazioni sono semplici ma adeguatamente fluide. Il character design è fedele al manga, con una buona dose di cosmesi affinché risulti più gradevole.

Sonoro: qui consiste una parziale nota dolente. L'opening e l'ending non sono affatto avvincenti, anzi, sembra la spremitura dell'ugola di qualche loli passata per caso. Gli OST di contro si presentano piuttosto gradevoli ed appropriati. Gli effetti sonori sono buoni. Il doppiaggio è ottimo.

Personaggi: da una serie leggera come questa non ci si aspetterebbe una caratterizzazione approfondita dei personaggi, invece c'è da rimanere piacevolmente stupiti. La caratterizzazione di ciascun personaggio è piuttosto approfondita e non manca una buona dose d'introspezione. L'interazione a livello di gruppo è eccellente e non manca (seppur nei limiti naturali) l'evoluzione individuale. I nomi dei personaggi spesso sono geniali (come dimenticare la mitica Emanuela Pollarola?).

Sceneggiatura: ottima su tutti i fronti. La gestione temporale non è sempre lineare a causa della presenza di diversi flashback, tuttavia è ampiamente fruibile. Il ritmo s'attesta su livelli medi, lasciando lo spazio ai dovuti approfondimenti. È presente un po' di violenza a sfondo comico ed un moderato quantitativo di fanservice, anch'esso sfruttato per enfatizzare la comicità. I dialoghi sono una perla.

Finale: perfetto. Nonostante il velo di drammaticità ampiamente profuso, il finale risulta divertente, risolutivo e completo, senza lasciare spiegazioni mancanti o lacunose. E nonostante appaia aperto, il finale riesce a chiarire anche l'ambito sentimentale. Può essere perfetto così oppure lasciare lo spazio per un'eventuale seconda serie.

In sintesi: non sottovalutate Henneko, potreste perdervi una serie d'animazione che nel suo genere rasenta la perfezione. Opening ed ending a parte, è davvero un gioiellino che sa divertire come poche altre serie del suo genere. Consigliata a chi desidera qualcosa di più della solita harem comedy.


 4
Izaya_Orihara

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Hentai Ouji to Warawanai Neko": non fatevi ingannare, voi pervertiti che al sol leggere/vedere il titolo di quest'opera vi si smuovono gli ormoni (cit.). E infatti pur'io sono rimasto molto sorpreso: mi aspettavo una serie con l'ecchi facile e abbondante (e i trailer mi davano ragione!) e invece mi sono ritrovato una serie che ha originalità, divertimento e tutti quei fattori che possono rendere una serie, buona.
"Hentai Ouji to Warawai Neko" (The Hentai Prince and the Stony Cat tradotto in inglese, Il principe pervertito e il gatto di pietra in italiano) è una serie della stagione primaverile del 2013, tratto da una serie di light novel giapponesi scritte da Sou Sagara e illustrate da Kantoku, adattato ad anime dallo studio d'animazione giapponese J.C. Staff.

Questa stagione è riuscita a sorprendere e a rivelarsi buona, in quanto ha portato varie serie molto originali e divertenti. Nulla da negare che Hanneko (abbreviato) sia una di quelle. Mi sorprende come la serie non cadi nell'ecchi e nel fanservice facile, ma usi quest'ultimo perfettamente abbinandolo a situazioni demenziali e divertenti. Un buon uso di un fanservice semplice e mai troppo abbondante, che dovrebbe essere usato allo stesso livello anche da molte altre serie, che invece ne fanno un eccessivo abuso e rendono la serie una spazzatura, nonostante l'originalità e le buoni dosi che la serie si poteva portare dietro. Per questo considero questa serie diversa dalle altre, e pertanto, gli devo attribuire un buon voto, sia per la sua originalità (di cui parlerò nel capitolo successivo) che per la sua commedia abbinatissima con tutti i fattori che riguardano questa serie (sempre nel capitolo successivo).

La serie si può dividere in tre archi narrativi collegati tra loro, ognuno di durata circa 3-4 episodi e con la sua importanza e morale. Nessun arco è fatto tanto per fare, anzi, molte volte porta a riflettere. Ovviamente ciascun arco è condito dal genere harem, però sempre molto semplice e mai forzato, e dal genere soprannaturale, che rende tanto divertente e originale la storia con quei gatti malefici. Il primo arco, quello che mi è piaciuto di più oltretutto, prende ispirazione, indirettamente presumo, dall'idea pirandelliana della "maschera" e dell'"io". Infatti, il primo gatto (di pietra) esaudisce un desiderio e se lo prende con sé, per poi donarlo ad un altro se ne ha bisogno. Si cerca di nascondere la propria personalità, nascosta da una maschera. Per esempio, il principe pervertito - il protagonista, Yokodera Youto - prima cerca di rivelare il suo "io", il suo "istinto" da pervertito grazie al gatto, visto che era nascosto da una maschera, e poi, dopo essersi reso conto che non è buono rivelare il suo "io", il suo sé stesso a tutti, rifà il desiderio, coprendolo un'altra volta da una maschera. Rivelare sé stessi non è buono in questa società, si può essere pregiudicati ed altro. Il secondo arco riguarda il rifugio verso i desideri, con un gatto (stavolta di pietra e gigante) che esaudisce tutti i desideri, ma malamente, di chi gli chiede aiuto. Ovviamente questo arco ti fa capire che non è buono rifugiarsi nei desideri, oppure vederseli esprimere, perché molte volte possono essere più dannosi che utili, invece tutto deve andare avanti con i propri sforzi e le proprie azioni, semmai anche il destino ti deve dare una mano. Il terzo arco invece riguarda il viaggio al passato, la storia inizia a prendere un po' il lato triste, e tutto quello che era rimasto in sospeso, o che non veniva spiegato, o che poteva essere senza senso, prende un senso, una spiegazione e la serie finisce con un ottimo finale. Ovviamente, tutti questi temi sono conditi da demenzialità assoluta e da una buona commedia, quindi in gran parte sono nascosti, ma si possono notare facilmente, infatti la serie passa da tematiche divertenti, a tematiche serie.

Per quanto riguarda la commedia che la serie si porta, e che riesce a divertire gran parte del pubblico, tutto è curato nei minimi dettagli, e ogni fattore collegato rende più l'idea per un divertimento assicurato: lo stile dei personaggi che si avvicina al moe, il protagonista con una voce da ragazzina e una faccia morbidosa, le caratterizzazioni dei personaggi, la trama, il fanservice, tutto rende più divertente. L'animazione comunque è ottima. Così come le OST, l'opening e l'ending, davvero carine.

Se volete un divertimento assicurato, legato a tematiche serie, vedetevi questa serie che ha due obiettivi: originalità e commedia. Assolutamente consigliata.