Le 5 leggende
Questo film è molto particolare, necessita di essere visto con maggior attenzione e con ricerche approfondite circa il significato delle ricorrenze, di cui i protagonisti sono i guardiani.
La storia è di per sé interessante e anche suggestiva, in quanto i personaggi delle festività sono rappresentati come sicuri di sé, fiduciosi; questa loro personalità rischia di essere distrutta dal cattivo di turno, un essere vuoto che si nutre solo della paura, degli incubi e delle debolezze altrui per rafforzarsi. Il protagonista principale è un ragazzo che ha perso la sua famiglia e quindi anche i propri ricordi, di cui nessuno ha più "ricordo", e che cerca lo scopo della propria vita. Il suo desiderio viene esaudito quando viene designato, senza volerlo, come nuovo guardiano e quando a poco a poco riacquista la memoria e i propri ricordi, e quindi comincia a credere in sé stesso e ad avere più fiducia anche nel prossimo, a partire dagli altri guardiani, oltre che nei bambini che non lo hanno mai ricordato.
È un film molto bello, che spiega la necessità di non smettere mai di credere in sé stessi e negli altri, anche e soprattutto quando le cose si fanno più tetre e oscure. La grafica è tipica dei film della Dreamworks e la colonna sonora è molto malleabile in funzione della situazione in cui i protagonisti si trovano.
La storia è di per sé interessante e anche suggestiva, in quanto i personaggi delle festività sono rappresentati come sicuri di sé, fiduciosi; questa loro personalità rischia di essere distrutta dal cattivo di turno, un essere vuoto che si nutre solo della paura, degli incubi e delle debolezze altrui per rafforzarsi. Il protagonista principale è un ragazzo che ha perso la sua famiglia e quindi anche i propri ricordi, di cui nessuno ha più "ricordo", e che cerca lo scopo della propria vita. Il suo desiderio viene esaudito quando viene designato, senza volerlo, come nuovo guardiano e quando a poco a poco riacquista la memoria e i propri ricordi, e quindi comincia a credere in sé stesso e ad avere più fiducia anche nel prossimo, a partire dagli altri guardiani, oltre che nei bambini che non lo hanno mai ricordato.
È un film molto bello, che spiega la necessità di non smettere mai di credere in sé stessi e negli altri, anche e soprattutto quando le cose si fanno più tetre e oscure. La grafica è tipica dei film della Dreamworks e la colonna sonora è molto malleabile in funzione della situazione in cui i protagonisti si trovano.
E' un film di animazione sottovalutatissimo della Dreamworks, la cui storia è molto interessante e sa intrattenere. Il film è scorrevole, pieno di azione e mai noioso, molto profondo e soprattutto non banale nei dialoghi e negli argomenti che vengono affrontati nonostante il target apparente. Troverete anche combattimenti visivamente spettacolari. Unica nota negativa sono le colonne sonore, che non sono memorabili.
Per il resto, se siete interessati a sapere un po' di più sui vari Babbo Natale, fatina dei denti e personaggi meno noti come Jack Frost o il simpaticissimo SandMan, questo film vi stupirà senz'altro, perché vi farà scoprire nuovi interessanti aspetti del carattere di queste leggende che non conoscevate... ma senza ovviamente rovinare dei miti!
Per il resto, se siete interessati a sapere un po' di più sui vari Babbo Natale, fatina dei denti e personaggi meno noti come Jack Frost o il simpaticissimo SandMan, questo film vi stupirà senz'altro, perché vi farà scoprire nuovi interessanti aspetti del carattere di queste leggende che non conoscevate... ma senza ovviamente rovinare dei miti!
"Le 5 Leggende" è un film piacevole, che offre qualche spunto non del tutto banale e che, nella mia personale classifica, si pone qualche gradino più in alto di altre opere animate prodotte per il pubblico cinematografico occidentale. Alla fine anch'esso preferisce non approfondire troppo e ripercorre banalmente i cliché dei film di animazione per famiglie, scegliendo soprattutto di concentrarsi nell'offerta di qualche risata e di un po' d'azione, o almeno ci prova, e questo l'ho apprezzato. Rimane un buon film, divertente e piacevole, che ha, secondo la mia opinione, come maggior handicap quello di avere un cattivo poco carismatico, che non riesce a mantenere le premesse di inizio lungometraggio. Eppure l'idea dell'uomo nero (così come il suo presentarsi all'inizio con i suoi incubi) era buona e la strategia che inizialmente adotta faceva presagire una minaccia davvero difficile da superare. Invece il tutto si conclude sin troppo facilmente, in modo banale e un po' troppo "buonista".
"Le 5 Leggende" propone ottime gag e un cast di personaggi ben resi e caratterizzati. Ottimo Babbo Natale, in versione russa e muscolosa, bellissima la fatina dei denti in versione schizzata colibrì, non male il coniglio pasquale e molto simpatico (e potente) Sandman, che nonostante sia muto riesce con la sua sabbia a farvi fare qualche grassa risata. Spassosissimi poi alcuni personaggi secondari, come i folletti natalizi e gli yeti. Fra tutti il protagonista, forse in quanto appare più umano e meno caricaturale, è quello che colpisce meno. Il film parla della sua crescita da ragazzino dispettoso ed egoista a vero e proprio guardiano, in grado di difendere i valori nell'animo dei bambini e, di conseguenza, essere riconosciuto dagli stessi. Alla fine, tuttavia, l'evoluzione è prevedibile e basata su cliché piuttosto standard.
Nonostante queste perplessità, il film comunque si dimostra un buon intrattenimento: il ritmo narrativo è sempre pregevole e non troverete momenti noiosi. Vi è sempre una saggia alternanza tra momenti comici e azione. Anche i momenti più introspettivi sono ben introdotti e raccontati, senza risultare eccessivamente lunghi o pesanti. Avrebbe le potenzialità per risultare un film con maggior spessore, ma non le sfrutta a pieno, rimane un semplice film divertente in grado di intrattenervi per l'intera sua durata e regalarvi una serata piacevole.
"Le 5 Leggende" propone ottime gag e un cast di personaggi ben resi e caratterizzati. Ottimo Babbo Natale, in versione russa e muscolosa, bellissima la fatina dei denti in versione schizzata colibrì, non male il coniglio pasquale e molto simpatico (e potente) Sandman, che nonostante sia muto riesce con la sua sabbia a farvi fare qualche grassa risata. Spassosissimi poi alcuni personaggi secondari, come i folletti natalizi e gli yeti. Fra tutti il protagonista, forse in quanto appare più umano e meno caricaturale, è quello che colpisce meno. Il film parla della sua crescita da ragazzino dispettoso ed egoista a vero e proprio guardiano, in grado di difendere i valori nell'animo dei bambini e, di conseguenza, essere riconosciuto dagli stessi. Alla fine, tuttavia, l'evoluzione è prevedibile e basata su cliché piuttosto standard.
Nonostante queste perplessità, il film comunque si dimostra un buon intrattenimento: il ritmo narrativo è sempre pregevole e non troverete momenti noiosi. Vi è sempre una saggia alternanza tra momenti comici e azione. Anche i momenti più introspettivi sono ben introdotti e raccontati, senza risultare eccessivamente lunghi o pesanti. Avrebbe le potenzialità per risultare un film con maggior spessore, ma non le sfrutta a pieno, rimane un semplice film divertente in grado di intrattenervi per l'intera sua durata e regalarvi una serata piacevole.
La premessa da cui parte "Le cinque leggende", ultima produzione animata della Dreamworks in ordine di tempo, è tanto semplice quanto geniale.
Ricordate quando eravamo bambini, avevamo la testa piena di sogni e credevamo che, la notte fra il 24 e il 25 Dicembre, un grosso signore con la barba bianca e un vestito rosso sarebbe entrato in casa nostra passando dal camino e ci avrebbe lasciato un bel regalo sotto un albero decorato con luci e addobbi colorati?
Ci credevamo davvero, a quel signore, il pacioso Babbo Natale, eppure crescendo, abbiamo finito per dimenticarlo, per guardarlo con distacco, lui, simbolo di un'infanzia dalla quale, crescendo, si tende ad allontanarsi, ripensandovi occasionalmente quasi con disprezzo.
E se il buon Babbo Natale, invece, esistesse davvero? E non solo lui, anche tutte le altre figure leggendarie che popolano l'immaginario dei bambini di tutto il mondo, come la fatina che raccoglie i dentini caduti e dà monetine in cambio, l'omino di sabbia che veglia sui sogni dei bambini o il coniglio che porta loro le uova decorate il giorno di Pasqua? Se questi leggendari personaggi vegliassero sul serio, di continuo, sui bambini, traendo forza e gioia dall'affetto e dalla fiducia che questi provano nei loro confronti?
A questi mitici guardiani, scelti da una mistica ed enigmatica entità che vive sulla luna, il compito di proteggere i bambini di tutto il mondo dalla minaccia di Pitch Black, l'uomo nero, che intende strappar loro ogni sogno, per gettarli in pasto a una perenne paura.
Ago della bilancia sarà Jack Frost, un ragazzo che simboleggia il freddo, la neve e l'inverno, scelto per aiutare i guardiani nella lotta contro l'uomo nero. Ma Jack è giovane e pieno di dubbi...
"Le cinque leggende" trova la sua giustissima collocazione nelle sale cinematografiche durante le vacanze natalizie, e non sarà affatto strano se, fra qualche anno, sarà proposto e riproposto in tv sotto le feste, insieme a tanti altri lungometraggi a cartoni animati, a "Una poltrona per due", a "Mamma, ho perso l'aereo", a "Miracolo sulla 34sima strada" e via discorrendo.
E' una storia dedicata ai bambini, quelli di oggi e quelli di ieri, perché, in fondo, parla di loro: di ciò che i bambini amano, di ciò in cui i bambini credono, e di ciò che i bambini temono, sia questo l'uomo nero che infesta i loro sonni con terribili incubi, il bulletto che li tormenta e li prende in giro o anche solo la paura di essere traditi o abbandonati da coloro di cui si fidano.
Una storia dalla premesse molto semplici, che però, racchiude in sé quella magia che gli occhi dei bambini non perdevano mai di vista e che li faceva sognare, trasformando in qualcosa di meraviglioso anche un semplice ovetto di cioccolato o un insegna luminosa.
Merito di un cast ottimamente costruito, che prende figure facenti parte dell'immaginario collettivo dei bambini di tutto il mondo e le trasforma in una sorta di fantastico supergruppo, come fossero gli X-Men guidati dal professor Xavier che lottano per salvare gli uomini dalle malvagie trame di Magneto. Personaggi, tutti, splendidi, che non faticano a lasciare qualcosa dentro allo spettatore.
Ecco, quindi, un pingue omino di sabbia che brilla come l'oro, si esprime a pittogrammi e crea con la sabbia cose incredibili; una fatina dai colori vivaci dall'animo dolce e dalla contagiosa simpatia; un coniglione rude e atletico che pare uscito da un film di Bruce Willis, parla con accento australiano e combatte a suon di arti marziali e boomerang; e, soprattutto, una delle migliori rappresentazioni di Babbo Natale mai viste in un film: un gigantesco omone badass che combatte con due spade, ha un esercito di yeti che costruiscono giocattoli per lui, parla con un accento russo e ride con gioia, con una voce possente e calorosa.
Ottimi i due poli intorno ai quali ruota l'intero film. Il giovane Jack Frost, dai molti tormenti e dal passato misterioso, svolge alla perfezione il ruolo di protagonista, compiendo un ottimo percorso di formazione nel corso della vicenda e riuscendo facilmente a farsi metafora di ogni bambino, che, in fondo, cerca solo un po' d'amore dalla gente. Inquietante e spaventoso, ma anche affascinante, è il perfido Pitch Black che gli fa da contraltare, cercando di attirare a sé la gente usando il terrore.
Divertente, immaginifico, ricco d'azione, "Le cinque leggende" è un film dall'estetica moderna, con personaggi che sanno il fatto loro e combattono con fervore, usando mezzi hi-tech e tanta adrenalina, ma racchiude in sé lo spirito dei classici film d'animazione per bambini e la loro caratteristica principale, quella di riuscire a far sognare, emozionare, commuovere il suo pubblico, donandogli anche tanta positività, fra un sogno e l'altro.
Un entusiasmante inno all'infanzia, che con tanto colore e un po' di dolcezza diverte, esalta, commuove e fa riflettere i bambini così come i grandi, che non devono mai dimenticare i sogni e i sentimenti dell'infanzia (emblematico in tal senso è il discorso che Babbo Natale fa a Jack Frost, nel quale egli dice che, all'interno del suo corpo di omone grande, grosso e impavido, si nasconde un bambino dagli occhi grandi che guarda le meraviglie del mondo e che vuole regalarle agli altri).
Se dal lato tecnico ormai ben poco c'è da dire riguardo al sempre ottimo livello raggiunto dai recenti film americani animati in computer grafica (che, tuttavia, continuano a risultare un po' freddi, soprattutto nella resa delle figure umane più semplici e meno caricaturali, rispetto ai bei vecchi film disegnati a mano di una volta), possiamo però elogiare lo splendido doppiaggio italiano del lungometraggio, che, con un'ottima cura, dà ai personaggi le voci dei doppiatori "ufficiali" associati agli attori coinvolti nella versione originale: ecco quindi che la fatina dei denti, Isla Fisher in originale, è una Federica De Bortoli solare e dolcissima; che il perfido Pitch Black, Jude Law in originale, è un glaciale e mellifluo Niseem Onorato; che il coniglio paquale, doppiato nella versione americana dall'australiano Hugh Jackman, ha la rude e virile voce di Fabrizio Pucci, e che il simpaticissimo Babbo Natale dall'accento russo di Alec Baldwin è doppiato in italiano da un sempre meraviglioso Francesco Pannofino, divertente, roboante e caloroso, che mantiene l'accento e le saltuarie espressioni in russo.
"Le cinque leggende" è un gran bel film d'animazione. Per una volta, la Dreamworks si allontana dalle battute volgarotte o dagli animali antropomorfi per regalarci una bella favola moderna (di quelle vere, dal sapore d'altri tempi, e non di quelle cattivelle e citazionistiche dell'orco Shrek) che farà la felicità di tutti i bambini, quelli che lo sono effettivamente e anche e soprattutto quelli che fisicamente non lo sono più ma che, sotto sotto, ancora non hanno smesso di sognare.
Approfittate volentieri delle vacanze di Natale e correte subito al cinema per godere di questo film nella migliore atmosfera possibile, magari sfruttando come scusa qualche fratellino, cuginetto o figliolo da accompagnare in sala. Per un'ora e mezza, riuscirete a tornare bambini anche voi, a ricordarvi di quel pacioso signore grande, grosso e barbuto di cui aspettavate con ansia e gioia l'arrivo. Arriverà, lo vedrete sullo schermo. Sarà un po' diverso da quello di cui vi parlavano i vostri genitori, ma continuerà ad amarvi e a regalarvi sogni ed emozioni, come continua a fare con tutti i bambini, di ieri e di oggi.
Ricordate quando eravamo bambini, avevamo la testa piena di sogni e credevamo che, la notte fra il 24 e il 25 Dicembre, un grosso signore con la barba bianca e un vestito rosso sarebbe entrato in casa nostra passando dal camino e ci avrebbe lasciato un bel regalo sotto un albero decorato con luci e addobbi colorati?
Ci credevamo davvero, a quel signore, il pacioso Babbo Natale, eppure crescendo, abbiamo finito per dimenticarlo, per guardarlo con distacco, lui, simbolo di un'infanzia dalla quale, crescendo, si tende ad allontanarsi, ripensandovi occasionalmente quasi con disprezzo.
E se il buon Babbo Natale, invece, esistesse davvero? E non solo lui, anche tutte le altre figure leggendarie che popolano l'immaginario dei bambini di tutto il mondo, come la fatina che raccoglie i dentini caduti e dà monetine in cambio, l'omino di sabbia che veglia sui sogni dei bambini o il coniglio che porta loro le uova decorate il giorno di Pasqua? Se questi leggendari personaggi vegliassero sul serio, di continuo, sui bambini, traendo forza e gioia dall'affetto e dalla fiducia che questi provano nei loro confronti?
A questi mitici guardiani, scelti da una mistica ed enigmatica entità che vive sulla luna, il compito di proteggere i bambini di tutto il mondo dalla minaccia di Pitch Black, l'uomo nero, che intende strappar loro ogni sogno, per gettarli in pasto a una perenne paura.
Ago della bilancia sarà Jack Frost, un ragazzo che simboleggia il freddo, la neve e l'inverno, scelto per aiutare i guardiani nella lotta contro l'uomo nero. Ma Jack è giovane e pieno di dubbi...
"Le cinque leggende" trova la sua giustissima collocazione nelle sale cinematografiche durante le vacanze natalizie, e non sarà affatto strano se, fra qualche anno, sarà proposto e riproposto in tv sotto le feste, insieme a tanti altri lungometraggi a cartoni animati, a "Una poltrona per due", a "Mamma, ho perso l'aereo", a "Miracolo sulla 34sima strada" e via discorrendo.
E' una storia dedicata ai bambini, quelli di oggi e quelli di ieri, perché, in fondo, parla di loro: di ciò che i bambini amano, di ciò in cui i bambini credono, e di ciò che i bambini temono, sia questo l'uomo nero che infesta i loro sonni con terribili incubi, il bulletto che li tormenta e li prende in giro o anche solo la paura di essere traditi o abbandonati da coloro di cui si fidano.
Una storia dalla premesse molto semplici, che però, racchiude in sé quella magia che gli occhi dei bambini non perdevano mai di vista e che li faceva sognare, trasformando in qualcosa di meraviglioso anche un semplice ovetto di cioccolato o un insegna luminosa.
Merito di un cast ottimamente costruito, che prende figure facenti parte dell'immaginario collettivo dei bambini di tutto il mondo e le trasforma in una sorta di fantastico supergruppo, come fossero gli X-Men guidati dal professor Xavier che lottano per salvare gli uomini dalle malvagie trame di Magneto. Personaggi, tutti, splendidi, che non faticano a lasciare qualcosa dentro allo spettatore.
Ecco, quindi, un pingue omino di sabbia che brilla come l'oro, si esprime a pittogrammi e crea con la sabbia cose incredibili; una fatina dai colori vivaci dall'animo dolce e dalla contagiosa simpatia; un coniglione rude e atletico che pare uscito da un film di Bruce Willis, parla con accento australiano e combatte a suon di arti marziali e boomerang; e, soprattutto, una delle migliori rappresentazioni di Babbo Natale mai viste in un film: un gigantesco omone badass che combatte con due spade, ha un esercito di yeti che costruiscono giocattoli per lui, parla con un accento russo e ride con gioia, con una voce possente e calorosa.
Ottimi i due poli intorno ai quali ruota l'intero film. Il giovane Jack Frost, dai molti tormenti e dal passato misterioso, svolge alla perfezione il ruolo di protagonista, compiendo un ottimo percorso di formazione nel corso della vicenda e riuscendo facilmente a farsi metafora di ogni bambino, che, in fondo, cerca solo un po' d'amore dalla gente. Inquietante e spaventoso, ma anche affascinante, è il perfido Pitch Black che gli fa da contraltare, cercando di attirare a sé la gente usando il terrore.
Divertente, immaginifico, ricco d'azione, "Le cinque leggende" è un film dall'estetica moderna, con personaggi che sanno il fatto loro e combattono con fervore, usando mezzi hi-tech e tanta adrenalina, ma racchiude in sé lo spirito dei classici film d'animazione per bambini e la loro caratteristica principale, quella di riuscire a far sognare, emozionare, commuovere il suo pubblico, donandogli anche tanta positività, fra un sogno e l'altro.
Un entusiasmante inno all'infanzia, che con tanto colore e un po' di dolcezza diverte, esalta, commuove e fa riflettere i bambini così come i grandi, che non devono mai dimenticare i sogni e i sentimenti dell'infanzia (emblematico in tal senso è il discorso che Babbo Natale fa a Jack Frost, nel quale egli dice che, all'interno del suo corpo di omone grande, grosso e impavido, si nasconde un bambino dagli occhi grandi che guarda le meraviglie del mondo e che vuole regalarle agli altri).
Se dal lato tecnico ormai ben poco c'è da dire riguardo al sempre ottimo livello raggiunto dai recenti film americani animati in computer grafica (che, tuttavia, continuano a risultare un po' freddi, soprattutto nella resa delle figure umane più semplici e meno caricaturali, rispetto ai bei vecchi film disegnati a mano di una volta), possiamo però elogiare lo splendido doppiaggio italiano del lungometraggio, che, con un'ottima cura, dà ai personaggi le voci dei doppiatori "ufficiali" associati agli attori coinvolti nella versione originale: ecco quindi che la fatina dei denti, Isla Fisher in originale, è una Federica De Bortoli solare e dolcissima; che il perfido Pitch Black, Jude Law in originale, è un glaciale e mellifluo Niseem Onorato; che il coniglio paquale, doppiato nella versione americana dall'australiano Hugh Jackman, ha la rude e virile voce di Fabrizio Pucci, e che il simpaticissimo Babbo Natale dall'accento russo di Alec Baldwin è doppiato in italiano da un sempre meraviglioso Francesco Pannofino, divertente, roboante e caloroso, che mantiene l'accento e le saltuarie espressioni in russo.
"Le cinque leggende" è un gran bel film d'animazione. Per una volta, la Dreamworks si allontana dalle battute volgarotte o dagli animali antropomorfi per regalarci una bella favola moderna (di quelle vere, dal sapore d'altri tempi, e non di quelle cattivelle e citazionistiche dell'orco Shrek) che farà la felicità di tutti i bambini, quelli che lo sono effettivamente e anche e soprattutto quelli che fisicamente non lo sono più ma che, sotto sotto, ancora non hanno smesso di sognare.
Approfittate volentieri delle vacanze di Natale e correte subito al cinema per godere di questo film nella migliore atmosfera possibile, magari sfruttando come scusa qualche fratellino, cuginetto o figliolo da accompagnare in sala. Per un'ora e mezza, riuscirete a tornare bambini anche voi, a ricordarvi di quel pacioso signore grande, grosso e barbuto di cui aspettavate con ansia e gioia l'arrivo. Arriverà, lo vedrete sullo schermo. Sarà un po' diverso da quello di cui vi parlavano i vostri genitori, ma continuerà ad amarvi e a regalarvi sogni ed emozioni, come continua a fare con tutti i bambini, di ieri e di oggi.