Love Lab
Fra la protagonista principale Riko, Maki che è fuori di testa (e regge da sola almeno metà del lato comico della storia) e tutte le altre protagoniste di questa breve serie, viene fuori un gruppetto inaspettatamente simpatico. Sono sorpreso di come una storia così a prima vista dozzinale abbia invece reso piuttosto bene.
Il senso di colpa di Riko, che viene vissuto cercando di scacciare il pensiero e che cresce fino a raggiungere l'acme negli ultimi episodi, è un qualcosa in cui tutti noi ci possiamo rispecchiare: a chi non è mai capitato di raccontare una frottola e poi non avere avuto la possibilità, per paura e per mancanza di situazioni favorevoli, di dire la verità? E il tutto è fatto rispecchiando abbastanza bene come una persona di quell'età si comporta: scioccamente, anche se senza cattive intenzioni.
Quindi hanno usato il classico cast di ragazzine che fanno cose da ragazzine con anche elementi demenziali e senza senso classici degli anime, ma l'hanno inquadrato dentro una situazione piuttosto realistica, il che rende la storia nel complesso molto più godibile e ti fa sperare sinceramente di vedere come l'imbranata protagonista riuscirà a tirarsi fuori dai guai.
Il reparto tecnico è nella norma, nulla di trascendentale, ma nei momenti chiave gli animatori hanno dato il loro meglio, e la cosa non fa mai dispiacere.
Alcuni episodi hanno un calo fisiologico di bellezza, vista la scarsità generale di avvenimenti rilevanti, anche se questi 'momenti morti' servono comunque a consolidare i rapporti fra i protagonisti. Dieci episodi forse sarebbe stata la durata ideale. Ma, nel complesso, rimane comunque tutto gradevole.
Il senso di colpa di Riko, che viene vissuto cercando di scacciare il pensiero e che cresce fino a raggiungere l'acme negli ultimi episodi, è un qualcosa in cui tutti noi ci possiamo rispecchiare: a chi non è mai capitato di raccontare una frottola e poi non avere avuto la possibilità, per paura e per mancanza di situazioni favorevoli, di dire la verità? E il tutto è fatto rispecchiando abbastanza bene come una persona di quell'età si comporta: scioccamente, anche se senza cattive intenzioni.
Quindi hanno usato il classico cast di ragazzine che fanno cose da ragazzine con anche elementi demenziali e senza senso classici degli anime, ma l'hanno inquadrato dentro una situazione piuttosto realistica, il che rende la storia nel complesso molto più godibile e ti fa sperare sinceramente di vedere come l'imbranata protagonista riuscirà a tirarsi fuori dai guai.
Il reparto tecnico è nella norma, nulla di trascendentale, ma nei momenti chiave gli animatori hanno dato il loro meglio, e la cosa non fa mai dispiacere.
Alcuni episodi hanno un calo fisiologico di bellezza, vista la scarsità generale di avvenimenti rilevanti, anche se questi 'momenti morti' servono comunque a consolidare i rapporti fra i protagonisti. Dieci episodi forse sarebbe stata la durata ideale. Ma, nel complesso, rimane comunque tutto gradevole.
E' una serie anime di tredici episodi di durata canonica.
Trama: come si può leggere dalla scheda relativa all'anime, questa serie si basa sul descrivere le giornate del consiglio studentesco della scuola Fuji, istituto femminile per eccellenza, composto dalle nostre cinque protagoniste che si avvicinano all'amore. Il primo incontro è quello tra la presidente del consiglio, Maki, e la protagonista principale, Riko, che avviene in circostanze molto particolari, che portano Riko a diventare assistente di Maki (per tenerla sotto controllo e avere qualcuno che la aiuti nelle sue ricerche sull'amore). Dopo questo incontro si uniranno il resto delle ragazze, con circostanze simili alle prime in alcuni casi, e da qui iniziano le nostre avventure sull'amore. Noi assisteremo a vari metodi, tutti pensati da Maki, per potersi avvicinare a un ragazzo; era divertentissimo solo con Riko e Maki, quando sono entrate anche le altre ragazze la cosa è diventata ancora più esilarante. Una cosa a favore di questa serie è che, oltre a far vedere come le ragazze si comporterebbero con i ragazzi, con i loro piani e le loro situazioni "ideali", le mette di fronte a ragazzi in carne ed ossa, e questo si trasforma in un divertimento, per chi guarda, e una piccola delusione per le ragazze (soprattutto Maki) nell'affrontare la realtà. Tutto questo ha dato un valore aggiunto alla serie, perché è stato messo in un punto in cui era necessaria una piccola svolta, per non far entrare la noia nello spettatore. Alla fine c'è spazio anche per una crisi tra le nostre ragazze (quanto sono stati bravi nella regia!), tutto dovuto a una bugia che ce la porteremo dietro per tutta la serie fino alla fine; la colpa per essere arrivate a quella situazione è dovuta in gran parte a Riko, che con la sua testardaggine e il suo 'orgoglio' non è riuscita a dire nient'altro che una grossa bugia. Il finale è il tipico happy ending: per una serie come questa penso sia d'obbligo, perché un’altra fine credo sarebbe troppo strana e inutile, insomma le farebbe perdere punti. Peccato che non ci sia una seconda stagione, mi sarebbe piaciuto vedere come le nostre ragazze si sarebbero evolute nel relazionarsi con dei ragazzi.
Personaggi: ognuno ha un carattere ben distinto con relativi pregi e difetti. Per alcuni personaggi sono stati fatti dei lievi approfondimenti che hanno permesso di conoscerli meglio, per il resto il loro carattere non si evolve più di tanto, ma non risulta fastidiosa la cosa. In compenso vengono fatti vedere lati diversi del loro carattere.
Animazioni: andando ad informarmi su questo titolo, sono rimasto sorpreso molto dal fatto che l'opera cartacea è uno yonkoma. Negli episodi non si nota affatto il passaggio da un capitolo a un altro, il tutto risulta molto fluido, indicando una minuziosa lavorazione nel produrre gli episodi, davvero ben fatti.
Un appunto anche sulle varie canzoni di opening ed ending: entrambe sono molto orecchiabili e allegre nel ritmo. Io, personalmente, ho apprezzato di più l'opening, perché il ritornello mi è rimasto nella testa dopo il primo ascolto.
Insomma, questa serie ha superato di molto le mie aspettative. Al primo approccio pensai che era una serie molto semplice da cui non avere molte pretese, ma su cui mi sono dovuto ricredere dopo averne finito la visione. Il modo in cui sono stati trattati i temi principali della serie mi è piaciuto molto, quindi consiglio a chiunque di vedersi quest'opera, perché non ne rimarrà deluso.
Il mio voto finale è un 8 pieno.
Buona visione!
Trama: come si può leggere dalla scheda relativa all'anime, questa serie si basa sul descrivere le giornate del consiglio studentesco della scuola Fuji, istituto femminile per eccellenza, composto dalle nostre cinque protagoniste che si avvicinano all'amore. Il primo incontro è quello tra la presidente del consiglio, Maki, e la protagonista principale, Riko, che avviene in circostanze molto particolari, che portano Riko a diventare assistente di Maki (per tenerla sotto controllo e avere qualcuno che la aiuti nelle sue ricerche sull'amore). Dopo questo incontro si uniranno il resto delle ragazze, con circostanze simili alle prime in alcuni casi, e da qui iniziano le nostre avventure sull'amore. Noi assisteremo a vari metodi, tutti pensati da Maki, per potersi avvicinare a un ragazzo; era divertentissimo solo con Riko e Maki, quando sono entrate anche le altre ragazze la cosa è diventata ancora più esilarante. Una cosa a favore di questa serie è che, oltre a far vedere come le ragazze si comporterebbero con i ragazzi, con i loro piani e le loro situazioni "ideali", le mette di fronte a ragazzi in carne ed ossa, e questo si trasforma in un divertimento, per chi guarda, e una piccola delusione per le ragazze (soprattutto Maki) nell'affrontare la realtà. Tutto questo ha dato un valore aggiunto alla serie, perché è stato messo in un punto in cui era necessaria una piccola svolta, per non far entrare la noia nello spettatore. Alla fine c'è spazio anche per una crisi tra le nostre ragazze (quanto sono stati bravi nella regia!), tutto dovuto a una bugia che ce la porteremo dietro per tutta la serie fino alla fine; la colpa per essere arrivate a quella situazione è dovuta in gran parte a Riko, che con la sua testardaggine e il suo 'orgoglio' non è riuscita a dire nient'altro che una grossa bugia. Il finale è il tipico happy ending: per una serie come questa penso sia d'obbligo, perché un’altra fine credo sarebbe troppo strana e inutile, insomma le farebbe perdere punti. Peccato che non ci sia una seconda stagione, mi sarebbe piaciuto vedere come le nostre ragazze si sarebbero evolute nel relazionarsi con dei ragazzi.
Personaggi: ognuno ha un carattere ben distinto con relativi pregi e difetti. Per alcuni personaggi sono stati fatti dei lievi approfondimenti che hanno permesso di conoscerli meglio, per il resto il loro carattere non si evolve più di tanto, ma non risulta fastidiosa la cosa. In compenso vengono fatti vedere lati diversi del loro carattere.
Animazioni: andando ad informarmi su questo titolo, sono rimasto sorpreso molto dal fatto che l'opera cartacea è uno yonkoma. Negli episodi non si nota affatto il passaggio da un capitolo a un altro, il tutto risulta molto fluido, indicando una minuziosa lavorazione nel produrre gli episodi, davvero ben fatti.
Un appunto anche sulle varie canzoni di opening ed ending: entrambe sono molto orecchiabili e allegre nel ritmo. Io, personalmente, ho apprezzato di più l'opening, perché il ritornello mi è rimasto nella testa dopo il primo ascolto.
Insomma, questa serie ha superato di molto le mie aspettative. Al primo approccio pensai che era una serie molto semplice da cui non avere molte pretese, ma su cui mi sono dovuto ricredere dopo averne finito la visione. Il modo in cui sono stati trattati i temi principali della serie mi è piaciuto molto, quindi consiglio a chiunque di vedersi quest'opera, perché non ne rimarrà deluso.
Il mio voto finale è un 8 pieno.
Buona visione!
Creare una commedia sentimentale non è affatto semplice: buttarla sul tragico o rimanere su un piano più leggero da digerire? Grandi quesiti che, spesso, non riescono a trovare una loro forma nell'applicazione pratica. Ebbene, in "Love Lab", una commedia scolastica/sentimentale di tredici episodi, uscita nel 2013, si ottiene una bellissima fusione tra la semplicità e quel dolce battito di cuore tipico di una storia d'amore. Niente di pesante, insomma, giusto una spruzzata di affetto e sentimento, che renderanno tale serie irresistibile a chiunque la guardi.
E' una storia che non inizia con una giovane coppia o con una fanciulla in cerca di amore, bensì con due ragazze piuttosto simpatiche che, in seguito a una serie di (s)fortunati eventi, si ritroveranno a far parte del consiglio studentesco. Riko è una vera selvaggia, un carattere sbarazzino e tutto pepe, che la rende uno spirito ribelle in mezzo alle diligenti ragazze della scuola che frequenta. E, tra tutte, proprio Natsuo Maki è l'emblema di quest'apparente perfezione. Una studentessa modello, bella, aggraziata e presidentessa del consiglio studentesco.
Peccato che, come scoprirà la stessa Riko, sembra avere una passione perversa per la sua personale ricerca di un'anima gemella. Il suo carattere, in queste occasioni, cambia completamente, rendendola fin troppo bizzarra. Un segreto che non è disposta a condividere con nessuno, se non con Riko e le altre ragazze del consiglio studentesco: Suzune, Enomoto e Sayori.
In tutto ciò, però, dove compare la presenza maschile? Perché, e questo era il mio unico timore, il rischio (o la fortuna) di avere una commedia sentimentale a sfondo interamente femminile era piuttosto elevato. Ciò che ha portato il mio giudizio riguardo "Love Lab" a un livello superiore è stata proprio la comparsa di una controparte maschile che bilanciasse quella femminile. Va bene le scene divertenti del consiglio studentesco, ma, se si parla di amore, è anche giusto osservare come questi assurdi tentativi vengano effettivamente messi in pratica. E, dunque, accogliamo con gioia anche quei due/tre ragazzi che, con la loro mite presenza, riusciranno a rendere il tutto ancora più emozionante.
Concentrandoci sulle cinque protagoniste, vediamo come ognuna di queste possieda un caratterino tutto particolare. Natsuo, centro nevralgico di tutta la vicenda, è certamente il motore propulsivo, ma, a mio avviso, è anche il forte contributo delle amiche a renderla così simpatica. Riko (nonché mio personaggio preferito) è, forse, la vera protagonista della serie. Una bella introspezione ci presenterà tutti i suoi sentimenti più reconditi, quelli di amicizia così come quelli amorosi. La sua bugia, che la farà apparire come un'esperta in amore (quando in realtà è l'esatto opposto) costituisce il pizzico di drammaticità e serietà che c'era bisogno in quest'anime, oltre alle questioni amorose, ovviamente.
La grafica è bella: colorata, ma con toni non proprio sfavillanti. Un dolce tepore, che rende alla perfezione il clima di spensieratezza e "sfarfallio". Le musiche contribuiscono a tutto ciò, alleggerendo ulteriormente i momenti dialogati e aumentando il pathos nei pochi, ma ottimi, momenti di maggior serietà.
La regia ha svolto un lavoro più che mirabile, sviluppando le tredici puntate in maniera fluida e lineare. Nessuna accelerazione, ma neanche decelerazioni. Ogni episodio è un avventura nuova, in cui i vari protagonisti devono affrontare la vita di tutti i giorni. Colpi di scena sono usuali, ma questi non appariranno per nulla forzati.
Insomma, "Love Lab" è una commedia di tutto rispetto, che mi ha permesso di vivere attimi divertenti e spensierati. Le gag contribuiscono alle risate, mentre gli aspetti più propriamente sentimentali aumenteranno il batticuore. Questi, per fortuna, non costituiscono un ingombrante fardello, ma, anzi, vengono spalmati su tutta la serie con leggerezza e armonia.
Il finale è aperto e suggerisce possibili futuri sviluppi. Chissà, forse un giorno riusciremo a vederne il seguito, ma, per ora, sono contento di aver potuto assaporare questa serie incredibilmente semplice, ma anche incredibilmente bella.
Voto finale: 8
E' una storia che non inizia con una giovane coppia o con una fanciulla in cerca di amore, bensì con due ragazze piuttosto simpatiche che, in seguito a una serie di (s)fortunati eventi, si ritroveranno a far parte del consiglio studentesco. Riko è una vera selvaggia, un carattere sbarazzino e tutto pepe, che la rende uno spirito ribelle in mezzo alle diligenti ragazze della scuola che frequenta. E, tra tutte, proprio Natsuo Maki è l'emblema di quest'apparente perfezione. Una studentessa modello, bella, aggraziata e presidentessa del consiglio studentesco.
Peccato che, come scoprirà la stessa Riko, sembra avere una passione perversa per la sua personale ricerca di un'anima gemella. Il suo carattere, in queste occasioni, cambia completamente, rendendola fin troppo bizzarra. Un segreto che non è disposta a condividere con nessuno, se non con Riko e le altre ragazze del consiglio studentesco: Suzune, Enomoto e Sayori.
In tutto ciò, però, dove compare la presenza maschile? Perché, e questo era il mio unico timore, il rischio (o la fortuna) di avere una commedia sentimentale a sfondo interamente femminile era piuttosto elevato. Ciò che ha portato il mio giudizio riguardo "Love Lab" a un livello superiore è stata proprio la comparsa di una controparte maschile che bilanciasse quella femminile. Va bene le scene divertenti del consiglio studentesco, ma, se si parla di amore, è anche giusto osservare come questi assurdi tentativi vengano effettivamente messi in pratica. E, dunque, accogliamo con gioia anche quei due/tre ragazzi che, con la loro mite presenza, riusciranno a rendere il tutto ancora più emozionante.
Concentrandoci sulle cinque protagoniste, vediamo come ognuna di queste possieda un caratterino tutto particolare. Natsuo, centro nevralgico di tutta la vicenda, è certamente il motore propulsivo, ma, a mio avviso, è anche il forte contributo delle amiche a renderla così simpatica. Riko (nonché mio personaggio preferito) è, forse, la vera protagonista della serie. Una bella introspezione ci presenterà tutti i suoi sentimenti più reconditi, quelli di amicizia così come quelli amorosi. La sua bugia, che la farà apparire come un'esperta in amore (quando in realtà è l'esatto opposto) costituisce il pizzico di drammaticità e serietà che c'era bisogno in quest'anime, oltre alle questioni amorose, ovviamente.
La grafica è bella: colorata, ma con toni non proprio sfavillanti. Un dolce tepore, che rende alla perfezione il clima di spensieratezza e "sfarfallio". Le musiche contribuiscono a tutto ciò, alleggerendo ulteriormente i momenti dialogati e aumentando il pathos nei pochi, ma ottimi, momenti di maggior serietà.
La regia ha svolto un lavoro più che mirabile, sviluppando le tredici puntate in maniera fluida e lineare. Nessuna accelerazione, ma neanche decelerazioni. Ogni episodio è un avventura nuova, in cui i vari protagonisti devono affrontare la vita di tutti i giorni. Colpi di scena sono usuali, ma questi non appariranno per nulla forzati.
Insomma, "Love Lab" è una commedia di tutto rispetto, che mi ha permesso di vivere attimi divertenti e spensierati. Le gag contribuiscono alle risate, mentre gli aspetti più propriamente sentimentali aumenteranno il batticuore. Questi, per fortuna, non costituiscono un ingombrante fardello, ma, anzi, vengono spalmati su tutta la serie con leggerezza e armonia.
Il finale è aperto e suggerisce possibili futuri sviluppi. Chissà, forse un giorno riusciremo a vederne il seguito, ma, per ora, sono contento di aver potuto assaporare questa serie incredibilmente semplice, ma anche incredibilmente bella.
Voto finale: 8
"Love Lab" è una serie della stagione autunnale 2013 composta da tredici episodi di durata canonica, tratta dall'omonimo manga di Ruri Miyahara.
La storia ruota attorno ai membri del consiglio studentesco venutosi a formare nella rinomata e prestigiosa accademia femminile Fujisaki. Le principali protagoniste sono Natsuo Maki, una ragazza idolatrata da tutte le studentesse, apparentemente perfetta, posata e con un grande senso del dovere, nonché presidentessa del consiglio, e Riko Kurahashi, che potremmo definire l'esatto opposto, violenta e tutt'altro che femminile.
Il tutto inizia quando Riko vede casualmente Maki baciarsi con un grosso cuscino su cui è stato disegnato un ragazzo. Dovendo mantenere la sua carica e la sua fama di studentessa modello, Maki costringe Riko a tenere per sé questo imbarazzante segreto e ad entrare nel consiglio studentesco.
La trama non è nulla di eccezionale, ma in fondo in una commedia di questo tipo non è un fattore essenziale; nonostante tutto le puntate si lasciano seguire in maniera incredibilmente piacevole, senza mai annoiare e, come spesso accade in queste opere, senza diventare ripetitive dopo i primi due o tre episodi.
Il vero punto forte di "Love Lab" sono sicuramente i personaggi, che già presi singolarmente sono degni di nota e ottimamente caratterizzati, ma che insieme riescono a costituire un gruppo riuscito alla perfezione, avvincente ed esilarante. Il finale riesce ad essere sufficientemente risolutivo e lascia anche aperta la possibilità per una futura seconda serie.
Tecnicamente, un buon lavoro sotto ogni punto di vista. Ottimo il design dei personaggi, dettagliate, anche se non particolarmente varie, le ambientazioni. Il comparto sonoro si difende bene, anche se non è al livello di quello grafico. L'opening non mi è piaciuta molto, ma è comunque orecchiabile; l'ending è decisamente migliore, così come le OST e l'ottimo doppiaggio. Altra nota positiva è la completa assenza di fanservice: sono ormai davvero poche le opere che riescono a far ridere senza ricorrere, chi più chi meno, a questo mezzo.
In conclusione, "Love Lab" è un'ottima serie, leggera, divertente e che non annoia mai. Se siete alla ricerca di una semplice commedia a sfondo scolastico ne consiglio vivamente la visione.
La storia ruota attorno ai membri del consiglio studentesco venutosi a formare nella rinomata e prestigiosa accademia femminile Fujisaki. Le principali protagoniste sono Natsuo Maki, una ragazza idolatrata da tutte le studentesse, apparentemente perfetta, posata e con un grande senso del dovere, nonché presidentessa del consiglio, e Riko Kurahashi, che potremmo definire l'esatto opposto, violenta e tutt'altro che femminile.
Il tutto inizia quando Riko vede casualmente Maki baciarsi con un grosso cuscino su cui è stato disegnato un ragazzo. Dovendo mantenere la sua carica e la sua fama di studentessa modello, Maki costringe Riko a tenere per sé questo imbarazzante segreto e ad entrare nel consiglio studentesco.
La trama non è nulla di eccezionale, ma in fondo in una commedia di questo tipo non è un fattore essenziale; nonostante tutto le puntate si lasciano seguire in maniera incredibilmente piacevole, senza mai annoiare e, come spesso accade in queste opere, senza diventare ripetitive dopo i primi due o tre episodi.
Il vero punto forte di "Love Lab" sono sicuramente i personaggi, che già presi singolarmente sono degni di nota e ottimamente caratterizzati, ma che insieme riescono a costituire un gruppo riuscito alla perfezione, avvincente ed esilarante. Il finale riesce ad essere sufficientemente risolutivo e lascia anche aperta la possibilità per una futura seconda serie.
Tecnicamente, un buon lavoro sotto ogni punto di vista. Ottimo il design dei personaggi, dettagliate, anche se non particolarmente varie, le ambientazioni. Il comparto sonoro si difende bene, anche se non è al livello di quello grafico. L'opening non mi è piaciuta molto, ma è comunque orecchiabile; l'ending è decisamente migliore, così come le OST e l'ottimo doppiaggio. Altra nota positiva è la completa assenza di fanservice: sono ormai davvero poche le opere che riescono a far ridere senza ricorrere, chi più chi meno, a questo mezzo.
In conclusione, "Love Lab" è un'ottima serie, leggera, divertente e che non annoia mai. Se siete alla ricerca di una semplice commedia a sfondo scolastico ne consiglio vivamente la visione.
"Love Lab" è un anime passato abbastanza inosservato, pur provenendo dalla stessa autrice dell'ottimo "Bokura wa Minna Kawaisou". Nonostante l'approccio molto semplice da slice of life scolastico, la storia segue un suo arco narrativo arrivando persino a un forte climax finale (con annessa conclusione onorevole delle vicende). Quella che si potrebbe definire la peculiarità della serie è la capacità di trasmettere il senso di vera amicizia che lega questo gruppo di ragazze, e le due protagoniste in particolare, attraverso sentimenti genuini e un umorismo brillante. Le ricerche del 'laboratorio d'amore' risultano un pretesto d'incontro e conoscenza per loro stesse per prime, mentre solo un'eventuale seconda stagione ci potrà rivelare i risultati dal lato pratico. Se è vero che si poteva mettere maggiore carne al fuoco, "Love Lab" regala ugualmente una bella serie di episodi da ricordare con piacere.
Con un po' di ritardo si chiude l'ultima serie dell'altalenante stagione estiva 2013 con un prodotto apparentemente anonimo e banale, ma che fortunatamente è molto più gradevole delle apparenze. Love Lab è una commedia scolastica piuttosto ben realizzata che può riservare delle piacevoli sorprese agli spettatori.
Love Lab è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 13 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga yonkoma del 2006.
Trama: l'accademia femminile Fujisaki è famosa per le sue ottime studentesse. Fra queste spicca la presidentessa del consiglio d'istituto Natsuo Maki, famosa per il suo fascino discreto, la sua eleganza, la sua intelligenza e la sua personalità calma e composta. Viceversa: Riko Kurahashi è famosa per la sua personalità mascolina e "selvaggia" (da notare i suoi splendidi canini prominenti e le sue acconciature variabili) che fa sciogliere i cuoricini delle altre studentesse. Un giorno, per caso, Riko s'imbatte in Natsuo mentre si spupazza un gigantesco cuscino in cui è disegnato il suo uomo ideale, venendo a conoscenza di un lato della sua personalità piuttosto imbarazzante. Riko è costretta a mantenere il segreto facendosi "reclutare" nel consiglio d'istituto e, atteggiandosi da grande esperta nelle relazioni sentimentali, dovrà fornire dei consigli d'amore alla povera Maki, pur essendo anch'ella totalmente inesperta in materia. La cosa però le sfuggirà di mano, e verrà istituito il "Love Lab", ossia una rubrica dedicata a tutte le studentesse che soffrono per problemi di cuore. Riuscirà la povera Riko a cavarsela con disinvoltura e a dispensare consigli utili alle giovani fanciulle innamorate?
Grafica: molto carina pur essendo relativamente semplice. Le ambientazioni si limitano prevalentemente al contesto scolastico, e sono realizzate con una discreta cura per i dettagli. Le animazioni sono piuttosto semplici ma non mancano di una discreta fluidità. Ottimo character design che risulta abbellito rispetto al manga.
Sonoro: non eccellente. In Love Lab il comparto sonoro meritava forse qualcosa in più. L'opening è la classica spremuta di loli. L'ending è più orecchiabile, allegro e vivace. Gli OST non sono brutti, però spesso risultano anonimi. Buoni gli effetti speciali. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: di una simpatia contagiosa. Le ragazze di Love Lab sono caratterizzate in maniera semplice ma efficace, spesso ricalcando e parodiando i vari stereotipi caratteriali: dalla tsundere, alla dojikko, dalla maschiaccia alla fanciulla perfetta e così via. Il lato introspettivo è marginale, seppur presente, in compenso vi è un discreto fattore evolutivo. L'interazione s'attesta su ottimi livelli.
Sceneggiatura: se non avessi scoperto che la serie deriva da un manga yonkoma, probabilmente non l'avrei nemmeno notato, poiché, a differenza di altre trasposizioni animate dello stesso genere, Love Lab non sembra presentare una sequenza di microepisodi presente nella stessa puntata. Tutto sembra un unico episodio costellato dalle varie battute. La gestione temporale è semplice e fluida, di tanto in tanto sono presenti alcuni flashback. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Sono presenti alcune scene d'azione/violenza a chiaro scopo parodistico. Il fanservice è inesistente. I dialoghi sono ottimi per resa comica.
Finale: molto simpatico e carino seppure non sia minimamente risolutivo ai fini della trama. Il finale è perfetto per il genere dell'opera.
In sintesi: Love Lab è uno dei pochi prodotti validi della stagione estiva 2013. Un'opera frizzante, parodistica, sagace, allegra e sa intrattenere molto bene prendendo in giro i vari stereotipi caratteriali. Certo, non fa sempre ridere (soprattutto quando tende a prendersi un po' troppo sul serio), ma la resa complessiva è più che buona. Data la natura dell'opera, mi sento di poterlo consigliare a tutti.
Love Lab è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 13 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga yonkoma del 2006.
Trama: l'accademia femminile Fujisaki è famosa per le sue ottime studentesse. Fra queste spicca la presidentessa del consiglio d'istituto Natsuo Maki, famosa per il suo fascino discreto, la sua eleganza, la sua intelligenza e la sua personalità calma e composta. Viceversa: Riko Kurahashi è famosa per la sua personalità mascolina e "selvaggia" (da notare i suoi splendidi canini prominenti e le sue acconciature variabili) che fa sciogliere i cuoricini delle altre studentesse. Un giorno, per caso, Riko s'imbatte in Natsuo mentre si spupazza un gigantesco cuscino in cui è disegnato il suo uomo ideale, venendo a conoscenza di un lato della sua personalità piuttosto imbarazzante. Riko è costretta a mantenere il segreto facendosi "reclutare" nel consiglio d'istituto e, atteggiandosi da grande esperta nelle relazioni sentimentali, dovrà fornire dei consigli d'amore alla povera Maki, pur essendo anch'ella totalmente inesperta in materia. La cosa però le sfuggirà di mano, e verrà istituito il "Love Lab", ossia una rubrica dedicata a tutte le studentesse che soffrono per problemi di cuore. Riuscirà la povera Riko a cavarsela con disinvoltura e a dispensare consigli utili alle giovani fanciulle innamorate?
Grafica: molto carina pur essendo relativamente semplice. Le ambientazioni si limitano prevalentemente al contesto scolastico, e sono realizzate con una discreta cura per i dettagli. Le animazioni sono piuttosto semplici ma non mancano di una discreta fluidità. Ottimo character design che risulta abbellito rispetto al manga.
Sonoro: non eccellente. In Love Lab il comparto sonoro meritava forse qualcosa in più. L'opening è la classica spremuta di loli. L'ending è più orecchiabile, allegro e vivace. Gli OST non sono brutti, però spesso risultano anonimi. Buoni gli effetti speciali. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: di una simpatia contagiosa. Le ragazze di Love Lab sono caratterizzate in maniera semplice ma efficace, spesso ricalcando e parodiando i vari stereotipi caratteriali: dalla tsundere, alla dojikko, dalla maschiaccia alla fanciulla perfetta e così via. Il lato introspettivo è marginale, seppur presente, in compenso vi è un discreto fattore evolutivo. L'interazione s'attesta su ottimi livelli.
Sceneggiatura: se non avessi scoperto che la serie deriva da un manga yonkoma, probabilmente non l'avrei nemmeno notato, poiché, a differenza di altre trasposizioni animate dello stesso genere, Love Lab non sembra presentare una sequenza di microepisodi presente nella stessa puntata. Tutto sembra un unico episodio costellato dalle varie battute. La gestione temporale è semplice e fluida, di tanto in tanto sono presenti alcuni flashback. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Sono presenti alcune scene d'azione/violenza a chiaro scopo parodistico. Il fanservice è inesistente. I dialoghi sono ottimi per resa comica.
Finale: molto simpatico e carino seppure non sia minimamente risolutivo ai fini della trama. Il finale è perfetto per il genere dell'opera.
In sintesi: Love Lab è uno dei pochi prodotti validi della stagione estiva 2013. Un'opera frizzante, parodistica, sagace, allegra e sa intrattenere molto bene prendendo in giro i vari stereotipi caratteriali. Certo, non fa sempre ridere (soprattutto quando tende a prendersi un po' troppo sul serio), ma la resa complessiva è più che buona. Data la natura dell'opera, mi sento di poterlo consigliare a tutti.