Hyakka Ryouran: Samurai Bride
Serie anime di dodici episodi di durata canonica, seguito di "Hyakka Ryouran: Samurai Master".
Trama: La storia riprende sei mesi dopo gli eventi avvenuti nella prima serie, con il nostro Muneakira che ritorna dal suo viaggio 'spirituale' per poter migliorare le sue doti da generale; ma, quando ritorna al dojo, vi ritrova una sorpresa inaspettata... Un maid cafè. Questo cambio è stato causato da un crollo finanziario che ha alzato alle stelle gli interessi sui prestiti e via dicendo.
Comunque, il nostro nutrito gruppo ha bisogno di fare soldi ed inizia a lavorare, ma vi è anche il risveglio di quattro samurai resuscitate che voglio combattere con Juubei (la master samurai, non la ragazza rimbambita).
Beh, il primo scontro non va tanto bene, e per poter darle un'altra possibilità di salvezza, le dark samurai danno un mese di tempo per dare modo ai nostri beniamini di diventare più forti. Passano i giorni e passano le settimane, succedono varie cose, dal maid cafè al capire il perché della resurrezione delle quattro guerriere, fino ad arrivare al giorno fatidico dello scontro. Devo dire che lo scontro è stato bello e appassionante, in cui i nostri se la sono vista veramente brutta, ma alla fine si ha un happy ending.
Bene, per quanto riguarda i pregi di questa serie, essi sono i seguenti:
1) La trama mi è piaciuta di più della prima serie, è raccontata meglio, ci sono più cattivi da sconfiggere e questi sono molto forti, addirittura invincibili.
2) La parte comica rimane la stessa ma, a differenza della prima serie, risulta meno invadente e messa nei punti giusti (non sempre, ma è un miglioramento), anche se la principale protagonista di queste gag è Kanetsugu. Unica gag diversa, che prende un intero episodio pieno di fanservice, è il concorso dei maid cafè, dove si vede tutta la capacità di Sen e Yukimura di giocare sporco (ancor prima di cominciare).
3) Sono stati narrati i background delle antagoniste, anche se, purtroppo, non quello della minaccia maggiore.
4) La grafica, che mi aveva colpito nella prima serie, è rimasta tale.
Però, ci sono anche dei difetti:
1) Le scene di fanservice non mancano, per me sono state pure troppe e, in alcuni casi, come sempre, se ne poteva fare decisamente.
2) Alcuni personaggi sono stati messi in secondo piano per la stragrande maggioranza della serie per poi ritornare un po' in primo piano dopo tanto tempo.
3) La fine della serie è stata troppo 'happy', poi capirete perché (sempre che la guardiate).
Come già detto, questa serie mi è piaciuta di più della prima perché la storia mi sembrava basata su qualcosa di un po' più solido di quella su cui era basata la prima; è stato fatto in generale un buon lavoro, e come voto mi viene da confermare il voto dato alla prima, cioè 7,5. Con un'analisi a posteriori delle due serie, è corretto dire che la seconda serie è da 7,5 e la prima, invece, realisticamente si merita un 7.
Buona visione!
Trama: La storia riprende sei mesi dopo gli eventi avvenuti nella prima serie, con il nostro Muneakira che ritorna dal suo viaggio 'spirituale' per poter migliorare le sue doti da generale; ma, quando ritorna al dojo, vi ritrova una sorpresa inaspettata... Un maid cafè. Questo cambio è stato causato da un crollo finanziario che ha alzato alle stelle gli interessi sui prestiti e via dicendo.
Comunque, il nostro nutrito gruppo ha bisogno di fare soldi ed inizia a lavorare, ma vi è anche il risveglio di quattro samurai resuscitate che voglio combattere con Juubei (la master samurai, non la ragazza rimbambita).
Beh, il primo scontro non va tanto bene, e per poter darle un'altra possibilità di salvezza, le dark samurai danno un mese di tempo per dare modo ai nostri beniamini di diventare più forti. Passano i giorni e passano le settimane, succedono varie cose, dal maid cafè al capire il perché della resurrezione delle quattro guerriere, fino ad arrivare al giorno fatidico dello scontro. Devo dire che lo scontro è stato bello e appassionante, in cui i nostri se la sono vista veramente brutta, ma alla fine si ha un happy ending.
Bene, per quanto riguarda i pregi di questa serie, essi sono i seguenti:
1) La trama mi è piaciuta di più della prima serie, è raccontata meglio, ci sono più cattivi da sconfiggere e questi sono molto forti, addirittura invincibili.
2) La parte comica rimane la stessa ma, a differenza della prima serie, risulta meno invadente e messa nei punti giusti (non sempre, ma è un miglioramento), anche se la principale protagonista di queste gag è Kanetsugu. Unica gag diversa, che prende un intero episodio pieno di fanservice, è il concorso dei maid cafè, dove si vede tutta la capacità di Sen e Yukimura di giocare sporco (ancor prima di cominciare).
3) Sono stati narrati i background delle antagoniste, anche se, purtroppo, non quello della minaccia maggiore.
4) La grafica, che mi aveva colpito nella prima serie, è rimasta tale.
Però, ci sono anche dei difetti:
1) Le scene di fanservice non mancano, per me sono state pure troppe e, in alcuni casi, come sempre, se ne poteva fare decisamente.
2) Alcuni personaggi sono stati messi in secondo piano per la stragrande maggioranza della serie per poi ritornare un po' in primo piano dopo tanto tempo.
3) La fine della serie è stata troppo 'happy', poi capirete perché (sempre che la guardiate).
Come già detto, questa serie mi è piaciuta di più della prima perché la storia mi sembrava basata su qualcosa di un po' più solido di quella su cui era basata la prima; è stato fatto in generale un buon lavoro, e come voto mi viene da confermare il voto dato alla prima, cioè 7,5. Con un'analisi a posteriori delle due serie, è corretto dire che la seconda serie è da 7,5 e la prima, invece, realisticamente si merita un 7.
Buona visione!
E' una serie simpatica, questo "Hyakka Ryouran: Samurai Bride", che, nonostante un'impostazione leggera e dalle poche pretese, riesce nell'intento di intrattenere lo spettatore con dodici piacevoli episodi, alcuni incentrati su gag divertenti, altri su combattimenti più o meno cruenti, senza dimenticare di strizzare l'occhio ai fan delle forme femminili, che avranno di che essere soddisfatti.
Da questa breve premessa si intuisce che chi cerca un prodotto che stimoli riflessioni sull'esistenza umana, sui rapporti sociali, o qualsiasi altra tematica analoga, è bene che stia alla larga da questo anime, ma a volte è pure piacevole svuotare la mente con qualche sciocchezzuola, e questo "Hyakka Ryouran: Samurai Bride" è perfettamente adatto a questo scopo.
Analizzando la serie in questione, si può sottolineare il discreto lavoro compiuto sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi, che in un prodotto del genere, solitamente, lascia piuttosto a desiderare, ma che in questo caso è stata eseguita con una buona profondità.
Le varie ragazze che contornano il "Generale", il protagonista maschile dell'anime, sono tutte ben caratterizzate, e hanno ognuna una personalità ben distinta che le distingue in modo chiaro ed evidente dalle compagne. Abbiamo quindi la ragazza riflessiva e calma che si contrappone a quella aggressiva, piuttosto che a quella tonta, o dolce, e così via. Lavoro analogo è stato compiuto sulle antagoniste, le samurai oscure, che avranno anche loro un discreto spessore psicologico.
A livello grafico si assiste a un lavoro gradevole, pulito, sufficientemente dettagliato, che raramente ci farà sgranare gli occhi, ma che fa comunque il suo onesto lavoro senza mai dare impressioni di un decadimento della qualità. Stilisticamente non ho apprezzato molto i colori tendenti al grigio che perennemente dipingono gli scenari dell'anime (anche se credo sia stata una scelta ponderata, che vuole associarsi all'imminente, terribile, minaccia che sta per colpire il Giappone) e ancora meno l'effetto delle macchie di vernice che spesso e volentieri sottolinea lo stacco da una scena all'altra in modo, almeno per me, inutile e non gradevole, seppur si tratti di una cosa totalmente secondaria. Il comparto sonoro è adeguato e in linea con le caratteristiche della serie, con motivi azzeccati, così come gli effetti, e due sigle gradevoli.
Venendo ai punti salienti di un anime come questo, i combattimenti di arti marziali e le gag comiche riescono a sorreggere l'impianto di un anime di questo tipo - grazie al fatto che comunque le pretese, come detto, non sono elevate -, e per l'oggettiva simpatia suscitata dai siparietti comici messi in scena dai protagonisti, e per gli scontri sempre abbastanza apprezzabili; seppure, alla fine, il risultato e l'esito di tutto il canovaccio scorra inesorabilmente sui binari dell' "ampiamente previsto".
Concludendo, è un anime leggero e gradevole, se volete svuotare la mente tra una sessione di studio e un'altra, o semplicemente distrarvi un po'.
Da questa breve premessa si intuisce che chi cerca un prodotto che stimoli riflessioni sull'esistenza umana, sui rapporti sociali, o qualsiasi altra tematica analoga, è bene che stia alla larga da questo anime, ma a volte è pure piacevole svuotare la mente con qualche sciocchezzuola, e questo "Hyakka Ryouran: Samurai Bride" è perfettamente adatto a questo scopo.
Analizzando la serie in questione, si può sottolineare il discreto lavoro compiuto sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi, che in un prodotto del genere, solitamente, lascia piuttosto a desiderare, ma che in questo caso è stata eseguita con una buona profondità.
Le varie ragazze che contornano il "Generale", il protagonista maschile dell'anime, sono tutte ben caratterizzate, e hanno ognuna una personalità ben distinta che le distingue in modo chiaro ed evidente dalle compagne. Abbiamo quindi la ragazza riflessiva e calma che si contrappone a quella aggressiva, piuttosto che a quella tonta, o dolce, e così via. Lavoro analogo è stato compiuto sulle antagoniste, le samurai oscure, che avranno anche loro un discreto spessore psicologico.
A livello grafico si assiste a un lavoro gradevole, pulito, sufficientemente dettagliato, che raramente ci farà sgranare gli occhi, ma che fa comunque il suo onesto lavoro senza mai dare impressioni di un decadimento della qualità. Stilisticamente non ho apprezzato molto i colori tendenti al grigio che perennemente dipingono gli scenari dell'anime (anche se credo sia stata una scelta ponderata, che vuole associarsi all'imminente, terribile, minaccia che sta per colpire il Giappone) e ancora meno l'effetto delle macchie di vernice che spesso e volentieri sottolinea lo stacco da una scena all'altra in modo, almeno per me, inutile e non gradevole, seppur si tratti di una cosa totalmente secondaria. Il comparto sonoro è adeguato e in linea con le caratteristiche della serie, con motivi azzeccati, così come gli effetti, e due sigle gradevoli.
Venendo ai punti salienti di un anime come questo, i combattimenti di arti marziali e le gag comiche riescono a sorreggere l'impianto di un anime di questo tipo - grazie al fatto che comunque le pretese, come detto, non sono elevate -, e per l'oggettiva simpatia suscitata dai siparietti comici messi in scena dai protagonisti, e per gli scontri sempre abbastanza apprezzabili; seppure, alla fine, il risultato e l'esito di tutto il canovaccio scorra inesorabilmente sui binari dell' "ampiamente previsto".
Concludendo, è un anime leggero e gradevole, se volete svuotare la mente tra una sessione di studio e un'altra, o semplicemente distrarvi un po'.
Hyakka Ryouran: Samurai Bride è composto da 12 episodi, seguito della serie Hyakka ryouran: Samurai Girls anche essa di 12 episodi, tratti da una serie di Light Novels scritte da Akira Suzuki e illustrato da Niθ, di cui vi sono anche due adattamenti manga. L'anime è a cura dello studio ARMS.
Come nella precedente serie vedremo in azione le nostre guerriere samurai, in un Giappone alternativo (Grande Giappone) dove lo shogunato Tokugawa è rimasto attivo e pertanto il Giappone è isolato dal resto del mondo, intorno al XXI secolo (pur essendo impostato al giorno d'oggi).
La trama si sviluppa in maniera relativamente simile alla precedente serie, i personaggi principali saranno fondamentalmente gli stessi con qualche simpatica aggiunta, nuove entrate bislacche per dare più pepe all'opera. Vi saranno i cattivi di turno, antagonisti spinti spesso e volentieri semplicemente dalla voglia di confrontarsi in un duello, leale o meno, con i protagonisti. Hanno tutti buone caratterizzazioni, ovviamente non si potrà esimere dallo cadere nello stereotipo e nel luogo comune, ma il tutto è orchestrato abbastanza bene per il genere.
Sarà presente ecchi in dosi massicce, talmente massicce che 2/4 degli episodi è dedicato solo e unicamente al fan service, che non esclude comunque la presenza di una trama se pur abbastanza intuibile e prevedibile, se non che banale.
La grafica, uguale alla precedente opera con apportate le migliorie del caso, è l'originale vortice di schizzi di inchiostro e pesante tratteggio che mi ha fatto avvicinare all'opera in primis, secondariamente mossa dalla curiosità di vedere delle samurai in azione.
Il cast di doppiaggio dei personaggi femminili è di tutto rispetto, alcuni nomi: Chinatsu Akasaki (Shinka Nibutani di Chuuninbyou) per Sasuke Sarutobi, Yoko Hikasa (Mio di K-ON!, Rias di High School DXD) per Musashi Miyamoto, Naomi Shindo (Cagalli Yula Athha di Gundam Seed) per Kojiro Sasaki, Haruka Tomatsu (Lala di To LoveRu) per Mataemon Araki, Satomi Sato (Ritsu d K-ON!) e Mamiko Noto (Nodoka di Negima!, Aya Tojou di Ichigo 100%) per Kenji Maeda; Rie Kugimiya (Taiga in Toradora!), Ami Koshimizu (Kallen di Code Geass), Aki Toyosaki (Yui di K-ON!, Medaka di Medaka Box) e Aoi Yuki (Madoka in Puella Magi Madoka Magica).
L'opening "AI Do" di Miyuki Hashimoto è molto carina. La ending "Kekka, Guuzen de Gozasourou" di Aoi Yuki, Rie Kugimiya & Minako Kotobuki è parecchio simpatica, in base ad i personaggi presenti sul momento verrà cambiata di qualche virgola per adattarsi ad essi, e la piccola Juubei avrà di volta in volta qualcosa di diverso su cui lamentarsi!
L'opera è risultata inferiore alla precedente, sia per livelli d'azione sia per contenuto emotivo, si è resa ancora più leggera, mantenendo inalterata la maliziosità che l'ha contraddistingue.
Purtroppo le scene di combattimento sono state perentoriamente proposte verso la fine, per darne giusto un assaggio di pochi minuti. Avendo visto anche la precedente, so bene che questo è un anime impostato più sull'ecchi che sull'azione, ma qui ve ne ancora meno rispetto al primo, e la cosa mi ha un po' delusa.
Il finale sarebbe stato di tutto rispetto con l'antagonista e il grande combattimento, come ci si aspettava d'altronde, peccato la resa ultima, il risultato infatti è un qualcosa di troppo frettoloso, forzato ed esageratamente banale e scontato!
Tirando le somme l'ho trovato alquanto mediocre, degno di una sufficienza, nonostante sia parecchio affezionata al ricordo del primo.
Come nella precedente serie vedremo in azione le nostre guerriere samurai, in un Giappone alternativo (Grande Giappone) dove lo shogunato Tokugawa è rimasto attivo e pertanto il Giappone è isolato dal resto del mondo, intorno al XXI secolo (pur essendo impostato al giorno d'oggi).
La trama si sviluppa in maniera relativamente simile alla precedente serie, i personaggi principali saranno fondamentalmente gli stessi con qualche simpatica aggiunta, nuove entrate bislacche per dare più pepe all'opera. Vi saranno i cattivi di turno, antagonisti spinti spesso e volentieri semplicemente dalla voglia di confrontarsi in un duello, leale o meno, con i protagonisti. Hanno tutti buone caratterizzazioni, ovviamente non si potrà esimere dallo cadere nello stereotipo e nel luogo comune, ma il tutto è orchestrato abbastanza bene per il genere.
Sarà presente ecchi in dosi massicce, talmente massicce che 2/4 degli episodi è dedicato solo e unicamente al fan service, che non esclude comunque la presenza di una trama se pur abbastanza intuibile e prevedibile, se non che banale.
La grafica, uguale alla precedente opera con apportate le migliorie del caso, è l'originale vortice di schizzi di inchiostro e pesante tratteggio che mi ha fatto avvicinare all'opera in primis, secondariamente mossa dalla curiosità di vedere delle samurai in azione.
Il cast di doppiaggio dei personaggi femminili è di tutto rispetto, alcuni nomi: Chinatsu Akasaki (Shinka Nibutani di Chuuninbyou) per Sasuke Sarutobi, Yoko Hikasa (Mio di K-ON!, Rias di High School DXD) per Musashi Miyamoto, Naomi Shindo (Cagalli Yula Athha di Gundam Seed) per Kojiro Sasaki, Haruka Tomatsu (Lala di To LoveRu) per Mataemon Araki, Satomi Sato (Ritsu d K-ON!) e Mamiko Noto (Nodoka di Negima!, Aya Tojou di Ichigo 100%) per Kenji Maeda; Rie Kugimiya (Taiga in Toradora!), Ami Koshimizu (Kallen di Code Geass), Aki Toyosaki (Yui di K-ON!, Medaka di Medaka Box) e Aoi Yuki (Madoka in Puella Magi Madoka Magica).
L'opening "AI Do" di Miyuki Hashimoto è molto carina. La ending "Kekka, Guuzen de Gozasourou" di Aoi Yuki, Rie Kugimiya & Minako Kotobuki è parecchio simpatica, in base ad i personaggi presenti sul momento verrà cambiata di qualche virgola per adattarsi ad essi, e la piccola Juubei avrà di volta in volta qualcosa di diverso su cui lamentarsi!
L'opera è risultata inferiore alla precedente, sia per livelli d'azione sia per contenuto emotivo, si è resa ancora più leggera, mantenendo inalterata la maliziosità che l'ha contraddistingue.
Purtroppo le scene di combattimento sono state perentoriamente proposte verso la fine, per darne giusto un assaggio di pochi minuti. Avendo visto anche la precedente, so bene che questo è un anime impostato più sull'ecchi che sull'azione, ma qui ve ne ancora meno rispetto al primo, e la cosa mi ha un po' delusa.
Il finale sarebbe stato di tutto rispetto con l'antagonista e il grande combattimento, come ci si aspettava d'altronde, peccato la resa ultima, il risultato infatti è un qualcosa di troppo frettoloso, forzato ed esageratamente banale e scontato!
Tirando le somme l'ho trovato alquanto mediocre, degno di una sufficienza, nonostante sia parecchio affezionata al ricordo del primo.