Unbreakable Machine-Doll
Premetto che questa serie non mi ha affatto entusiasmato. I motivi sono molteplici, ma il principale sta nel fatto che di anime di questo tipo ne avrò visti ormai a vagonate e tutto, dopo un po', comincia a scocciare. Con questo non voglio buttare la croce su questo "Unbreakable Machine-Doll", che comunque possiede diversi aspetti che ho valutato positivamente; resta però il fatto che il livello di originalità è davvero vicino allo zero e, se questo titolo deve essere preso come punto di riferimento del tipo di anime medio che dobbiamo aspettarci per il futuro... beh siamo messi proprio male.
All'inizio del ventesimo secolo gli scienziati sono stati in grado di sviluppare parallelamente la scienza e la magia, fondendole l'una nell'altra; grazie a ciò sono stati capaci di dar vita agli oggetti e dar loro una personalità attraverso l'uso di particolari di congegni elettrici. Inutile aggiungere che essi verranno sfruttati come armi e con finalità belliche. Queste nuove "entità" non possono però agire autonomamente: occorre loro, infatti, l'assistenza di un burattinaio, ossia di una persona in carne ed ossa che le rifornisca di mana e che li guidi in battaglia. In questo contesto Akabane Raishin, un giovane "burattinaio" giapponese, parte, in compagnia di Yaya, il suo invadente burattino dalle sembianze di una dolce ragazzina, per l'Inghilterra, per iscriversi presso la rinomata Walpurgis Royal Academy, per cercare di apprendere meglio la sua arte e ottenere il titolo di "saggio". Il suo vero scopo è però un altro: vendicarsi di Tenzen Akabane, suo fratello maggiore, un genio straordinario, che ha ucciso tutta la sua famiglia.
La storia è un susseguirsi di scontri alternati a momenti divertenti che ho trovato molto apprezzabili; ma è l'intero impianto della storia che alla lunga annoia, in quanto fonde concetti alquanto complessi a vicende che lo spettatore vorrebbe seguire senza doversi scervellare troppo per comprenderle. Come già detto sopra, sono ormai troppi gli anime di questo tipo che cercano di nascondere la propria pochezza dietro una presunta complessità che non fa altro che peggiorare le cose. In questo contesto "Unbreakable Machine-Doll" non rappresenta nemmeno l'elemento peggiore: le scenate di gelosia di Yaya, ad esempio, sono molto divertenti; ma è tutto il cast dei personaggi che sembra essere la nota lieta di quest'anime. Sia il protagonista che gli attori comprimari sono ben definiti e risultano, alla lunga, molto gradevoli. Peccato davvero che vengano sprecati attraverso questo uso del genere.
In definitiva, non mi sento di bocciare questo anime, che in fondo qualche tentativo di rendersi interessante lo fa e spesso riesce pure nel suo intento. Ritengo, però, piuttosto improbabile che mi venga la voglia di seguirne l'eventuale seguito. Ripeto, probabilmente il mio rifiuto nasce dal fatto che di anime come questo ne avrò ormai visti a dozzine e comincio ad esserne un po' stufo; oppure dal fatto che i generi che preferisco sono altri (anche se questa è una giustificazione parziale, perché pur preferendo altro apprezzo comunque il genere); sia come sia, pur rilevando i diversi pregi di quest'opera, credo che per un po' mi cercherò altro da guardare durante le mie notti insonni.
All'inizio del ventesimo secolo gli scienziati sono stati in grado di sviluppare parallelamente la scienza e la magia, fondendole l'una nell'altra; grazie a ciò sono stati capaci di dar vita agli oggetti e dar loro una personalità attraverso l'uso di particolari di congegni elettrici. Inutile aggiungere che essi verranno sfruttati come armi e con finalità belliche. Queste nuove "entità" non possono però agire autonomamente: occorre loro, infatti, l'assistenza di un burattinaio, ossia di una persona in carne ed ossa che le rifornisca di mana e che li guidi in battaglia. In questo contesto Akabane Raishin, un giovane "burattinaio" giapponese, parte, in compagnia di Yaya, il suo invadente burattino dalle sembianze di una dolce ragazzina, per l'Inghilterra, per iscriversi presso la rinomata Walpurgis Royal Academy, per cercare di apprendere meglio la sua arte e ottenere il titolo di "saggio". Il suo vero scopo è però un altro: vendicarsi di Tenzen Akabane, suo fratello maggiore, un genio straordinario, che ha ucciso tutta la sua famiglia.
La storia è un susseguirsi di scontri alternati a momenti divertenti che ho trovato molto apprezzabili; ma è l'intero impianto della storia che alla lunga annoia, in quanto fonde concetti alquanto complessi a vicende che lo spettatore vorrebbe seguire senza doversi scervellare troppo per comprenderle. Come già detto sopra, sono ormai troppi gli anime di questo tipo che cercano di nascondere la propria pochezza dietro una presunta complessità che non fa altro che peggiorare le cose. In questo contesto "Unbreakable Machine-Doll" non rappresenta nemmeno l'elemento peggiore: le scenate di gelosia di Yaya, ad esempio, sono molto divertenti; ma è tutto il cast dei personaggi che sembra essere la nota lieta di quest'anime. Sia il protagonista che gli attori comprimari sono ben definiti e risultano, alla lunga, molto gradevoli. Peccato davvero che vengano sprecati attraverso questo uso del genere.
In definitiva, non mi sento di bocciare questo anime, che in fondo qualche tentativo di rendersi interessante lo fa e spesso riesce pure nel suo intento. Ritengo, però, piuttosto improbabile che mi venga la voglia di seguirne l'eventuale seguito. Ripeto, probabilmente il mio rifiuto nasce dal fatto che di anime come questo ne avrò ormai visti a dozzine e comincio ad esserne un po' stufo; oppure dal fatto che i generi che preferisco sono altri (anche se questa è una giustificazione parziale, perché pur preferendo altro apprezzo comunque il genere); sia come sia, pur rilevando i diversi pregi di quest'opera, credo che per un po' mi cercherò altro da guardare durante le mie notti insonni.
"Umbreakable Machine-Doll" è una serie uscita nel 2013, composta da dodici episodi che racchiudono in sé una moltitudine di generi diversi, che vanno dall'azione alla commedia, dallo scolastico al fantasy e dal sentimentale al combattimento. Insomma, c'è dentro un po' di tutto.
Bisogna capire però se questo miscuglio abbia effettivamente portato a una storia realmente appetibile, oppure cada nel pentolone della confusione e del disordine. Effettivamente una risposta precisa non c'è, oppure c'è, ma, come sempre, si trova a metà tra questi due opposti. L'anime in questione è certamente buono e la visione risulta piacevole e divertente, tuttavia non riesce, almeno per quanto mi riguarda, a colpire l'animo fino in fondo, mantenendosi invece su un livello di superficialità.
Tutto incomincia raccontando l'arrivo di Raishin Akabane e della sua strana marionetta, Yaya, in una scuola speciale per marionettisti. Lo scopo di questo loro trasferimento però non sembrerebbe soltanto quello di una maggiore possibilità di apprendimento, quanto piuttosto la ricerca di un misterioso individuo. Una persona che, almeno da quanto si riesce a capire dai ricordi confusi di Raishin, sembra essere il colpevole dell'incendio che, di fatto, ha ucciso l'intera famiglia del ragazzo. Nonostante questo intento vendicativo, però, la vita scolastica risulterà subito di ricca di ben altre insidie, alcune pericolose, altre invece di natura molto diversa. Raishin infatti incontrerà la bella Charlotte Belew che, sebbene all'inizio appare alquanto ostile nei suoi confronti, alla fine sembra aprire il proprio cuore, permettendo così al ragazzo di avvicinarsi. Le giornate trascorrono più o meno tranquille, ma qualcosa si agita nell'ombra e ben presto il passato tornerà a bussare alla porta dei nostri protagonisti. Non soltanto quello di Raishin, ma anche quello di Charlotte. Entrambi dovranno compiere scelte dolorose, ma, forse, insieme, potrebbero anche riuscire a superare i vari ostacoli che si porranno davanti alla loro strada.
Come già detto la storia non è affatto male, ma, secondo il mio modesto parere, manca ancora qualcosa nei personaggi. Belli, carini, ma poco profondi, anche se, in effetti, i vari flashback sul loro passato, cercheranno di renderli un pochino più misteriosi.
I drammi passati renderanno il tutto un pochino più accattivante, ma, alla fine, mancherà ancora qualcosa. Quel dettaglio che permette a un personaggio di "brillare", così da risplendere nell'anime come una stella della notte.
Raishin è all ricerca della propria vendetta, Charlotte cerca disperatamente di tornare a rivivere i giorni passati e Yaya, la piccola marionetta, è alle prese con problemi esistenziali. A mio avviso, forse, si sarebbe potuto approfondire meglio quest'ultimo punto che, invece, resta piuttosto marginale.
La grafica non è delle migliori, soprattutto per quanto riguarda la realizzazioni dei volti. Non che siano brutti, ma non è lo stile da me prediletto, con personaggi dalla carnagione chiarissima e naso quasi assente.
Le musiche e i doppiaggi sono nella norma e, di fatto, non penso ci siano precisazioni da fare a riguardo, mantenendo un buon livello, ma non risultando nemmeno così eccezionali.
Insomma, complessivamente è un'opera più che sufficiente, dalle premesse molto interessanti, incapace però di svilupparle nel migliore dei modi. Rimarrà fino alla fine piuttosto piatta, senza particolari picchi, ma nemmeno con momenti così noiosi da invogliare lo spettatore a smettere la visione.
Voto finale: 6 più
Bisogna capire però se questo miscuglio abbia effettivamente portato a una storia realmente appetibile, oppure cada nel pentolone della confusione e del disordine. Effettivamente una risposta precisa non c'è, oppure c'è, ma, come sempre, si trova a metà tra questi due opposti. L'anime in questione è certamente buono e la visione risulta piacevole e divertente, tuttavia non riesce, almeno per quanto mi riguarda, a colpire l'animo fino in fondo, mantenendosi invece su un livello di superficialità.
Tutto incomincia raccontando l'arrivo di Raishin Akabane e della sua strana marionetta, Yaya, in una scuola speciale per marionettisti. Lo scopo di questo loro trasferimento però non sembrerebbe soltanto quello di una maggiore possibilità di apprendimento, quanto piuttosto la ricerca di un misterioso individuo. Una persona che, almeno da quanto si riesce a capire dai ricordi confusi di Raishin, sembra essere il colpevole dell'incendio che, di fatto, ha ucciso l'intera famiglia del ragazzo. Nonostante questo intento vendicativo, però, la vita scolastica risulterà subito di ricca di ben altre insidie, alcune pericolose, altre invece di natura molto diversa. Raishin infatti incontrerà la bella Charlotte Belew che, sebbene all'inizio appare alquanto ostile nei suoi confronti, alla fine sembra aprire il proprio cuore, permettendo così al ragazzo di avvicinarsi. Le giornate trascorrono più o meno tranquille, ma qualcosa si agita nell'ombra e ben presto il passato tornerà a bussare alla porta dei nostri protagonisti. Non soltanto quello di Raishin, ma anche quello di Charlotte. Entrambi dovranno compiere scelte dolorose, ma, forse, insieme, potrebbero anche riuscire a superare i vari ostacoli che si porranno davanti alla loro strada.
Come già detto la storia non è affatto male, ma, secondo il mio modesto parere, manca ancora qualcosa nei personaggi. Belli, carini, ma poco profondi, anche se, in effetti, i vari flashback sul loro passato, cercheranno di renderli un pochino più misteriosi.
I drammi passati renderanno il tutto un pochino più accattivante, ma, alla fine, mancherà ancora qualcosa. Quel dettaglio che permette a un personaggio di "brillare", così da risplendere nell'anime come una stella della notte.
Raishin è all ricerca della propria vendetta, Charlotte cerca disperatamente di tornare a rivivere i giorni passati e Yaya, la piccola marionetta, è alle prese con problemi esistenziali. A mio avviso, forse, si sarebbe potuto approfondire meglio quest'ultimo punto che, invece, resta piuttosto marginale.
La grafica non è delle migliori, soprattutto per quanto riguarda la realizzazioni dei volti. Non che siano brutti, ma non è lo stile da me prediletto, con personaggi dalla carnagione chiarissima e naso quasi assente.
Le musiche e i doppiaggi sono nella norma e, di fatto, non penso ci siano precisazioni da fare a riguardo, mantenendo un buon livello, ma non risultando nemmeno così eccezionali.
Insomma, complessivamente è un'opera più che sufficiente, dalle premesse molto interessanti, incapace però di svilupparle nel migliore dei modi. Rimarrà fino alla fine piuttosto piatta, senza particolari picchi, ma nemmeno con momenti così noiosi da invogliare lo spettatore a smettere la visione.
Voto finale: 6 più
"Unbreakable Machine-Doll" è un anime di dodici episodi della stagione autunnale del 2013 e il terzo anime della stagione che ho visto e che ora mi appresto a recensire.
La storia segue le vicende di Raishin Akabane, un giovane ragazzo giapponese che padroneggia l'arte della machineria, un connubio tra magia e scienza che permette di controllare degli automi infondendo in loro il proprio mana. Il ragazzo, accompagnato dal suo automa Yaya, si reca in Inghilterra allo scopo di entrare alla Walpurgis Royal Accademy, in cui si studiano e si perfezionano le abilità di burattinaio. Tuttavia, il vero scopo di Raishin è di inseguire il suo desiderio di vendetta verso chi gli portò via la famiglia, e per questo è intenzionato a diventare il migliore burattinaio del mondo.
Iniziando dal lato tecnico, l'anime si conferma sicuramente sui livelli degli altri della stagione. Animazioni fluide e una buona colonna sonora costituiscono una base solida su cui si innesta la storia. Inoltre ho trovato che i disegni si scostassero un po' dal solito stile che ultimamente gli anime propongono, e quindi ho apprezzato molto questo aspetto, seppur le forme un po' troppo tondeggianti del viso, specie viste di profilo, sarebbero a mio parere da migliorare.
Per quel che riguarda l'anime in sé, la storia è piuttosto intrigante e fitta di misteri, e complessivamente regge bene. Vi sono alcuni punti un po' inconsistenti e certi passaggi resi in maniera un po' frettolosa, per cui mi sono trovato in alcuni momenti a chiedermi se non avessi saltato una puntata. Credo che questo sia costituito anche dal fatto che la storia è tratta da un manga in corso e che l'anime occupi solo dodici episodi. Al termine dell'ultimo episodio la storia non si chiude, lasciando la vicenda incompiuta. Sinceramente sono abbastanza contrario a questo genere di produzioni, che cercano di pubblicizzare il manga ma spesso per esigenze varie ne stravolgono il contenuto (si pensi ad esempio a "Code Breaker", il cui anime è uno scempio a confronto del manga). Nel caso specifico, non avendo letto il manga, non posso esprimere giudizi facendo un confronto, ma date le potenzialità della storia, forse sarebbe stato più opportuno concedere più episodi, oppure aspettare a produrlo per proporre una porzione di storia maggiore.
Tornando alla vicenda in sé, l'anime è piuttosto veloce: poco spazio è dato a riflessioni, flashback e caratterizzazione dei personaggi, preferendo puntare sull'azione, anche grazie a vari combattimenti che vengono via via proposti. Ciò che ho trovato piuttosto pesante è una buona presenza di fanservice e siparietti comici con evidenti fraintendimenti di natura amorosa. Posso capire che il prodotto debbia piacere e vendere, ma in questo caso, considerando le premesse e l'ambientazione, si sarebbe potuto evitare e tagliare queste parti inutili e decisamente irritanti. Avrei preferito che si puntasse su un'opera più dura e seria. Naturalmente questo aspetto si riflette anche sui personaggi, abbastanza stereotipati. Tutti in qualche modo rimandano ad altre figure presenti in anime precedenti e naturalmente il poco tempo disponibile non permette di approfondirli e di dar loro un maggior spessore e una miglior caratura.
Tenendo conto di tutti questi aspetti mi trovo veramente in difficoltà a dover dare un giudizio. Sostanzialmente gli spunti che offre la trama sono buoni, ma viene proposta una porzione di storia veramente troppo misera per poter dire che siano stati sfruttati al massimo. Inoltre la presenza di queste scene comiche a mio avviso guasta un po'. Sarebbe d'obbligo una seconda serie per poter sapere il prosieguo e giudicare anche con un'ottica migliore questa prima parte. Per questi motivi non mi sento di dare più di un 6 all'anime.
La storia segue le vicende di Raishin Akabane, un giovane ragazzo giapponese che padroneggia l'arte della machineria, un connubio tra magia e scienza che permette di controllare degli automi infondendo in loro il proprio mana. Il ragazzo, accompagnato dal suo automa Yaya, si reca in Inghilterra allo scopo di entrare alla Walpurgis Royal Accademy, in cui si studiano e si perfezionano le abilità di burattinaio. Tuttavia, il vero scopo di Raishin è di inseguire il suo desiderio di vendetta verso chi gli portò via la famiglia, e per questo è intenzionato a diventare il migliore burattinaio del mondo.
Iniziando dal lato tecnico, l'anime si conferma sicuramente sui livelli degli altri della stagione. Animazioni fluide e una buona colonna sonora costituiscono una base solida su cui si innesta la storia. Inoltre ho trovato che i disegni si scostassero un po' dal solito stile che ultimamente gli anime propongono, e quindi ho apprezzato molto questo aspetto, seppur le forme un po' troppo tondeggianti del viso, specie viste di profilo, sarebbero a mio parere da migliorare.
Per quel che riguarda l'anime in sé, la storia è piuttosto intrigante e fitta di misteri, e complessivamente regge bene. Vi sono alcuni punti un po' inconsistenti e certi passaggi resi in maniera un po' frettolosa, per cui mi sono trovato in alcuni momenti a chiedermi se non avessi saltato una puntata. Credo che questo sia costituito anche dal fatto che la storia è tratta da un manga in corso e che l'anime occupi solo dodici episodi. Al termine dell'ultimo episodio la storia non si chiude, lasciando la vicenda incompiuta. Sinceramente sono abbastanza contrario a questo genere di produzioni, che cercano di pubblicizzare il manga ma spesso per esigenze varie ne stravolgono il contenuto (si pensi ad esempio a "Code Breaker", il cui anime è uno scempio a confronto del manga). Nel caso specifico, non avendo letto il manga, non posso esprimere giudizi facendo un confronto, ma date le potenzialità della storia, forse sarebbe stato più opportuno concedere più episodi, oppure aspettare a produrlo per proporre una porzione di storia maggiore.
Tornando alla vicenda in sé, l'anime è piuttosto veloce: poco spazio è dato a riflessioni, flashback e caratterizzazione dei personaggi, preferendo puntare sull'azione, anche grazie a vari combattimenti che vengono via via proposti. Ciò che ho trovato piuttosto pesante è una buona presenza di fanservice e siparietti comici con evidenti fraintendimenti di natura amorosa. Posso capire che il prodotto debbia piacere e vendere, ma in questo caso, considerando le premesse e l'ambientazione, si sarebbe potuto evitare e tagliare queste parti inutili e decisamente irritanti. Avrei preferito che si puntasse su un'opera più dura e seria. Naturalmente questo aspetto si riflette anche sui personaggi, abbastanza stereotipati. Tutti in qualche modo rimandano ad altre figure presenti in anime precedenti e naturalmente il poco tempo disponibile non permette di approfondirli e di dar loro un maggior spessore e una miglior caratura.
Tenendo conto di tutti questi aspetti mi trovo veramente in difficoltà a dover dare un giudizio. Sostanzialmente gli spunti che offre la trama sono buoni, ma viene proposta una porzione di storia veramente troppo misera per poter dire che siano stati sfruttati al massimo. Inoltre la presenza di queste scene comiche a mio avviso guasta un po'. Sarebbe d'obbligo una seconda serie per poter sapere il prosieguo e giudicare anche con un'ottica migliore questa prima parte. Per questi motivi non mi sento di dare più di un 6 all'anime.
Il tema delle bambole e degli automi è stato ampiamente trattato dalle produzioni d'animazione degli ultimi anni. Il tema degli automi da combattimento sembra trovare terreno fertile: "Unbreakable Machine Doll" risulta appartenere a quest'ultimo genere, offrendo un prodotto gradevole pur non essendo eccelso.
"Unbreakable Machine Doll" è un'opera della stagione autunnale 2013 composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2009, la quale ha ispirato due manga nel 2010 e nel 2013. Sono previsti sei OAV nel 2014.
Trama: Inghilterra, inizio del ventesimo secolo. Raishin Akabane è un burattinaio giapponese (accompagnato da Yaya, la sua "Doll", una sorta di automa da combattimento vivente alimentato da energia magica), trasferitosi nell'accademia inglese Walpurgis per apprendere le sottili arti e tecniche magiche unite alle applicazioni belliche. I migliori cento studenti dell'accademia hanno il privilegio di poter partecipare a un prestigioso torneo, il vincitore otterrà il titolo di "Saggio", ossia il migliore fra i burattinai. Raishin otterrà il titolo di "Second Last", ossia uno degli ultimi membri ad aver ottenuto l'accesso al torneo. Tutto dovrebbe filare liscio, quando una sorta di attentati alle Doll dei partecipanti scombussola la relativa placida vita dell'istituto...
Grafica: buona. Carine le ambientazioni, realizzate con una discreta cura per i dettagli. Migliori le animazioni (sebbene i draghi realizzati in computer graphic non siano il massimo della vita). Character design un po' pallido ma gradevole. Mecha design carino.
Sonoro: orecchiabile e simpatico senza essere eclatante. L'opening è relativamente gradevole, molto più allegra l'ending. L'OST è molto buona, così come gli effetti sonori. Buon doppiaggio.
Personaggi: non sono l'apice della caratterizzazione, ma in generale appaiono simpatici e piuttosto ben realizzati. Non si può parlare di fattore psicologico/introspettivo, però è presente un discreto fattore evolutivo. L'interazione è ottima.
Sceneggiatura: l'opera sembra essere blindata in una serie di archi narrativi, la gestione temporale si dedica sistematicamente e metodicamente a ciascun arco narrativo senza l'ausilio di flashforward. Questa è una soluzione logica che permette una maggiore fruibilità della serie. Sono presenti alcuni essenziali flashback. Il ritmo è piuttosto veloce, ben si adatta alla tipologia dell'opera. L'azione, i combattimenti e la violenza non mancano, così come non manca un discreto quantitativo di fanservice. Apprezzabile la componente comica. I dialoghi sono nella media.
Finale: non proprio entusiasmante, ma accettabile nel suo complesso. Carini i combattimenti finali, anche se certi potenziamenti inspiegati potrebbero lasciare interdetti. Divertenti gli attimi finali. A questo punto è imperativa una seconda stagione.
In sintesi, "Unbreakable Machine Doll" è un'opera carina, divertente e guardabile. Sa intrattenere discretamente e sa coinvolgere durante le varie scene d'azione. Consigliato a chi desidera un prodotto leggero con cui trascorrere allegramente il tempo, ma non disdegna un po' di sane mazzate.
"Unbreakable Machine Doll" è un'opera della stagione autunnale 2013 composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2009, la quale ha ispirato due manga nel 2010 e nel 2013. Sono previsti sei OAV nel 2014.
Trama: Inghilterra, inizio del ventesimo secolo. Raishin Akabane è un burattinaio giapponese (accompagnato da Yaya, la sua "Doll", una sorta di automa da combattimento vivente alimentato da energia magica), trasferitosi nell'accademia inglese Walpurgis per apprendere le sottili arti e tecniche magiche unite alle applicazioni belliche. I migliori cento studenti dell'accademia hanno il privilegio di poter partecipare a un prestigioso torneo, il vincitore otterrà il titolo di "Saggio", ossia il migliore fra i burattinai. Raishin otterrà il titolo di "Second Last", ossia uno degli ultimi membri ad aver ottenuto l'accesso al torneo. Tutto dovrebbe filare liscio, quando una sorta di attentati alle Doll dei partecipanti scombussola la relativa placida vita dell'istituto...
Grafica: buona. Carine le ambientazioni, realizzate con una discreta cura per i dettagli. Migliori le animazioni (sebbene i draghi realizzati in computer graphic non siano il massimo della vita). Character design un po' pallido ma gradevole. Mecha design carino.
Sonoro: orecchiabile e simpatico senza essere eclatante. L'opening è relativamente gradevole, molto più allegra l'ending. L'OST è molto buona, così come gli effetti sonori. Buon doppiaggio.
Personaggi: non sono l'apice della caratterizzazione, ma in generale appaiono simpatici e piuttosto ben realizzati. Non si può parlare di fattore psicologico/introspettivo, però è presente un discreto fattore evolutivo. L'interazione è ottima.
Sceneggiatura: l'opera sembra essere blindata in una serie di archi narrativi, la gestione temporale si dedica sistematicamente e metodicamente a ciascun arco narrativo senza l'ausilio di flashforward. Questa è una soluzione logica che permette una maggiore fruibilità della serie. Sono presenti alcuni essenziali flashback. Il ritmo è piuttosto veloce, ben si adatta alla tipologia dell'opera. L'azione, i combattimenti e la violenza non mancano, così come non manca un discreto quantitativo di fanservice. Apprezzabile la componente comica. I dialoghi sono nella media.
Finale: non proprio entusiasmante, ma accettabile nel suo complesso. Carini i combattimenti finali, anche se certi potenziamenti inspiegati potrebbero lasciare interdetti. Divertenti gli attimi finali. A questo punto è imperativa una seconda stagione.
In sintesi, "Unbreakable Machine Doll" è un'opera carina, divertente e guardabile. Sa intrattenere discretamente e sa coinvolgere durante le varie scene d'azione. Consigliato a chi desidera un prodotto leggero con cui trascorrere allegramente il tempo, ma non disdegna un po' di sane mazzate.