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Nagisa98

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7
“Fate/Kaleid Liner Prisma Illya” è un anime di dieci episodi (a cui si aggiunge un OVA) prodotto nel 2013 dallo studio Silver Link e basato sull’omonimo manga scritto e illustrato da Hiroshi Hiroyama.

La storia si svolge in universo parallelo a quello di “Fate/Stay Night”. Protagonista è la piccola Illyasviel von Einzebern, la quale verrà trasformata in una mahou shoujo dalla bacchetta magica parlante Ruby. Quest’ultima, infatti, era stanca dei continui litigi tra la sua vecchia master, Rin Tohsaka, e la sua rivale Luvia. Illya avrà dunque il compito di recuperare le sette carte delle classi dei Servant.

Dopo aver visto “Fate/Stay Night” ed essersi immersi nelle cupe atmosfere di “Fate/Zero”, risulta un po’ complicato abituarsi all’aura allegra, spensierata e un po’ infantile di “Fate/Kaleid”; compito reso ancora più arduo, tra l’altro, dal character design molto moe e dalla tematica “mahou shoujo”, alquanto estranea alle novel di Type-Moon. Tuttavia, se si riesce a pensare all’anime in questione come ad un prodotto totalmente slegato dall’universo creato da Kinoko Nasu, apprezzarlo diventa abbastanza semplice. L’operazione, poi, è ancor meno complicata se si conoscono e si amano le opere appartenenti al genere “majokko”: fin dal primo episodio, infatti, la serie si dimostra una divertente e ben riuscita parodia degli anime aventi per protagoniste ragazze magiche, di cui riprendono stereotipi e situazioni tipiche. Palese, ad esempio, il rimando a “Card Captor Sakura”, per via degli scettri o del metodo di raccolta delle carte; altrettanto evidente il collegamento a “Madoka Magica” (dal logo molto simile fino alla co-protagonista Miyu, che tanto ricorda Homura).

Anche nel suo intento parodistico, “Fate/Kaleid” riesce comunque a sviluppare una trama di fondo abbastanza interessante. Di certo non ci saranno elementi originalissimi, ma l’opera scorre piacevolmente e intrattiene a sufficienza lo spettatore, grazie anche a combattimenti ben realizzati presenti in grande quantità. L’anime perde un po’ verso le ultime puntate, nelle quali i cliché, piuttosto che attestarsi sul lato comico, vanno ad intaccarne anche l’aspetto più serio; si riprende però con un buon finale, simpatico come agli inizi anche se non eccelso.
Una delle pecche dell’opera è rappresentata dal fanservice: la componente ecchi e quella yuri pervadono infatti gran parte degli episodi. Anche se lo shoujo-ai è uno dei miei generi preferiti, risulta un po’ disturbante se accompagnato dall’ecchi e propinatoci esplicitamente da bambine che frequentano solamente le elementari.

Passiamo ai personaggi. Come già accennato, di stereotipi tipici del genere ce ne sono in abbondanza: la protagonista solare e circondata da molto affetto, la nuova studentessa poco socievole e brava in tutto o la riccona con la risata insopportabile. Molti di essi, anche a causa del ristretto numero di episodi, non sono stati approfonditi a sufficienza (rimane un mistero, ad esempio, il passato di Miyu). A questo difetto si può certo ovviare con le stagioni successive; in quella qui analizzata, comunque, possiamo affermare che Illya abbia compiuto un certo processo di crescita. Divertente e molto originale, poi, la bacchetta magica Ruby. Bisogna dire, infine, che sarà abbastanza piacevole rincontrare i personaggi (ovviamente alquanto diversi) già conosciuti in precedenza.

Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design è sicuramente l’elemento che più ha disturbato i fan delle serie originali. Rin Tohsaka, ad esempio, appare fin da subito eccessivamente “moe”. Dopo qualche episodio, però, ci si fa l’abitudine e il tratto diventa quasi piacevole sui personaggi più piccoli. Fluide le animazioni, le quali rendono gli scontri molto avvincenti grazie ai molti effetti speciali. Orecchiabili OST e sigle, opening in particolare.

Tirando le somme, “Fate/Kaleid Liner Prisma Illya” è una serie che riesce ad intrattenere parecchio se non la si prende molto sul serio. Gag divertenti si accompagnano a bei combattimenti, ad una storia poco innovativa ma lineare e a personaggi ancora acerbi da sviluppare, si spera, nelle stagioni a venire. Consigliato soprattutto agli amanti dei mahou shoujo: voto 7.


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rum42coach

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7
FateKaleid Liner Prisma Illya è una serie tratta dal mondo Fate, districato in più ambiti, anche ambigui come questo, ambigui nel senso che appartengono ad un genere nuovo per Fate, quelle delle maghette. Lo definire uno spin-off. Inizialmente questo fatto mi aveva fatto storcere il naso perchè non mi ispirava una serie di questo tipo ma, tutto sommato, si è rivelata una serie breve(10 episodi) carina, godibile e che intrattiene a dovere, assumendo contorni epici in alcuni scontri(vedi quello meraviglioso con protagonista Saber).

La trama è semplice, ha protagonista la piccola Illyia, dolcissima(kawaiii), che per una serie di motivi diventa una maghetta e, insieme ad una sua compagna di scuola, oltre alle esperte Rin e Luvvia, combattono le anime eroiche, racchiuse in delle carte delle quali hanno il compito di impossessarsi. La trama infatti scorre lineare e con poche sorprese ma ha il pregio essenziale di inscenare combattimenti epici, ai limiti dell'assurdo, fatto assolutamente impensabile alla vigilia, quindi è un risvolto positivo. In particolare segnalo lo stupendo scontro contro Saber, qui più epica che mai sia lei sia lo scontro contro le maghette. Certamente gli episodi dedicati a questo scontro sono di gran lunga i migliori della serie. La comicità è ben presente in tutta l'opera, non troppo demenziale e spesso riuscita, avente protagonisti i divertenti siparietti tra Rin e la rivale "riccastra", nonché la stessa Illya che è un amore, pucciosa come poche e tenere come ancora meno.

Un difetto riscontrabile ad occhio nudo è il charachter design, completamente diverso dal solito. In effetti personaggi come Rin e Illya, apparsi in altri Fate, sono quasi delle caricature di loro stessi dal momento che i disegni sono banali, abbozzando degli occhi troppo grandi e lineamenti visivi non appropriati al design originale. Peccato. Inoltre un'altra critica pesante è il solito vizietto, da parte di questi anime con protagoniste bambine, di inserire scene lesbo e incestuose random, senza una motivazione logica, o meglio la motivazione ci sarebbe, ossia quella di attrarre gli amanti del genere lolicon e yuri. Onestamente, considerato che si parla di bambine(!!!) è una cosa francamente evitabile.

I personaggi sono abbastanza carismatici, sfruttando i loro distintivi caratteri, almeno quelli provenienti dall'universo Fate, che perciò non sfigurano, sebbene per ovvi motivi si rivelino delle macchiette comiche. Simpatiche le bacchette magiche delle protagoniste che parlano in maniera irriverente(una in particolare) e supportano le gag degli altri soggetti. Tengo inoltre a specificare che il nuovo personaggio, Miyu, maghetta che accompagna la piccola Illya, è imbarazzante nonché irritante nei suoi atteggiamenti. Non riesco a digerirla nel corso dei 10 episodi, provando nei suoi confronti quasi antipatia dalla prima apparizione e ciò non muta a causa delle sue uscite fuori luogo. Anche il suo design non è niente di che, rimanendo nell'ombra di Illya, anche nella bellezza del costume da maga.

Il lato tecnico è il fiore all'occhiello dell'opera grazie ad animazioni che apportano il loro contributo agli splendidi combattimenti e pure i disegni, quantomeno durante le scene cardine, sono definiti. Proprio le animazioni sono esenti da difetti anche nei concitati scontri basati su magie di alto livello...ottimo davvero dato che, lo ricordo, questo anime nasce come spin off del vero Fate. Il comparto musicale è carino, orecchiabile in ogni momento, non sfigurando neanche nella divertente opening, non eccezionale, per carità, comunque piacevole da ascoltare.

Il finale della serie non è di chiusura completa, anzi viene presentata la successiva serie che si spera porti a nuovi personaggi e non cada nel tranello della ripetitività. Fiducioso.

Per concludere questo anime è positivo in numerosi aspetti e merita una promozione piena sulla fiducia, sicchè il mio voto finale è 7. Non è tutto oro quel che luccica però è una serie leggera, carina e adatta a chi vuole svagarsi con un anime privo di filosofia e di personaggi eccessivamente sfaccettati.


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MaoMao

Episodi visti: 10/10 --- Voto 8
Dopo aver visto tutte le varie serie Fate ed apprezzato il Gioco, la serie TV, il FILM U.B.W. e trovato molto noiosa e strutturata male la serie Zero, mi sono messo a vedere questa serie spin-off con poca speranza che potesse essere interessante visto i risultati della serie Zero (non copiata dal gioco). Per fortuna mi sono dovuto ricredere. Prima di tutto guardando le serie precedenti non si può non affezionarsi a Ilya e sua madre, due ragazze così dolci, belle, desiderose solo di tanto affetto e con speranza nel futuro. Purtroppo questi due pilastri della serie Fate non hanno mai potuto avere quel che cercano e poter vedere che in questo universo alternativo, anche loro possono essere felici, sorridere e ricevere tanto affetto quanto ne meritano ti fa apprezzare maggiormente il tutto. Per quanto riguarda il reparto grafico è bello come sempre e ti colpiscono anche certe bgm come la OP molto carina. (nella serie Zero le ost non erano nulla di che come la trama di solo dolore).
Buona la caratterizzazione dei personaggi come della nuova amica di Ilya.
Hanno già annunciato che la serie proseguirà e ne sono felicissimo. Non vedo l'ora di potere vedere ancora quanto possano essere felici Ilya, sua madre e le sue amiche in questo mondo alternativo che tanto mi è piaciuto.


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TheDarkLord

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7
"Fate/Kaleid Liner Prisma Ilya", tratto dall'omonimo manga di Hiroshi Hiroyama, è un anime del 2013 composto da dieci episodi, prodotto dalla Silver Link.

L'anime è un vero e proprio spin-off della serie "Fate" che riprende molti personaggi di "Fate/Stay Nigh"t ma anche alcuni di "Fate/Zero" e e "Fate/Hallow Ataraxia".
In questa storia abbiamo come protagonista Ilya, che in questo caso è una normale studentessa delle elementari e vive insieme a suo fratello Shirou e i genitori Irisviel e Kiritsugu. Un giorno, però, la sua vita viene stravolta, quando incontra la bizzarra bacchetta magica Ruby, fuggita dalla sua ex-master Rin. Ruby riesce con l'inganno a far diventare Ilya una Mahou Shoujo e, insieme a Miyu, anche lei una Mahou Shoujo, dovranno raccogliere sette carte dei servant.

Quest'anime non è un capolavoro e ha diversi difetti, ma in quanto intrattenimento (e in certi casi epicità) è davvero ottimo.
Partiamo dal fatto che l'inizio era poco convincente, non riusciva a prendere più di tanto lo spettatore. Andando avanti, però, è riuscito a farlo immergere in questa bizzarra storia. Molti dei personaggi che sono stati ripresi sono diversi rispetto a come li conosciamo noi, ma, nonostante ciò, alcuni di loro hanno un'introspezione ben realizzata e anche un evoluzione caratteriale.
La sceneggiatura è molto semplice e lineare, la trama scorre velocemente, senza intoppi e i dialoghi tra i personaggi sono davvero comici.
Il disegno ha dei momenti in cui è molto ben fatto (ad esempio durante i combattimenti) mentre in altri sembra leggermente trascurato, ma alla fine non crea nessun fastidio, mentre sono utilizzate egregiamente per le ambientazioni. La parte che però sorprende di più in quest'anime sono i combattimenti: realizzati con molta cura, si vedono con molto piacere (il migliore in assoluto è quello contro Alter Saber).

Per finire, quest'anime può essere visto sia da fan che non della serie Fate (anche se in certi episodi sono presenti citazioni alla serie). Ai fan di "Fate", se riescono ad accettare il modo con cui il tutto viene snaturato, si divertiranno moltissimo a vedere i personaggi in situazioni completamente diverse, mentre coloro che non conoscono ancora quel mondo possono divertirsi ugualmente.


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Musso92

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7
Ecco uno dei tanti esempi di serie che, con un esordio a dir poco scoraggiante, riesce pian piano a diventare piuttosto godibile, seppur con punte di mediocrità. Tanto più se consideriamo il filone a cui appartiene, cioè la saga di Fate, è completamente estraneo ad un genere come questo, ossia un Mahou Shoujo in piena regola. Parlo ovviamente di Prisma Illya, recentissima e brevissima serie da poco conclusa.

Prisma Illya, al contrario di prequel come Fate/Zero, è un vero e proprio spin-off della saga principale, ambientato addirittura in un universo parallelo, se così possiamo chiamarlo. Qui Shirou non evoca servant a caso, ma vive una vita normalissima insieme a Kiritsugu, Irisviel, e tutta la loro famiglia, Illya compresa, ed è proprio quest'ultima la protagonista della serie, come si può facilmente dedurre dal titolo. Qui Ilya incontra per sbaglio una...bacchetta magica parlante (tranquilli, è tutto nella norma), scappata nientemeno che da Tohsaka Rin, inviata per compiere una data missione: recuperare le 7 carte che contraddistinguono i servant. Ma visto che la bacchetta non intende obbedirgli, sarà Illya a doverlo fare per lei. Dopo questa breve e poco dettagliata introduzione, passiamo subito ad esaminare più a fondo i punti forti (e non) della serie.

L'incipit di partenza, pur essendo totalmente slegato dalla trama principale di Fate, ne riprende parecchie caratteristiche, come la presenza dei servant, qui però ridotti a semplici entità maligne, e che andranno poi sconfitti dalle Mahou Shoujo di turno. Che dire, le maghette alla Madoka Magica con la saga di Fate c'entrano più o meno come le fatine in Berserk (ops...), ma stranamente il binomio fila abbastanza bene, tanto più perchè le suddette maghette sparano dalle loro bacchette fasci di energia in pieno stile Dragonball, tanto per non essere da meno agli immensi poteri dei servant corrotti. I combattimenti poi sono veramente gradevoli da vedere, specialmente quelli di lunga durata, non a caso il miglior momento di tutto l'anime è stato il fantastico scontro tra Illya e Saber Alter, cosa che non mi sarei mai aspettato da una serie di questo calibro. Persino la Opening e le varie OST sono decisamente orecchiabili, ma se il voto finale è un "misero" 7 non potrà essere tutto rosa e fiori giusto?

Il primo difetto che salta all'occhio è il Chara, decisamente non adatto ad una serie del genere e abbastanza fastidioso, con animazioni spesso imprecise (per fortuna non nei momenti più importanti) e sicuramente più scadenti di una qualsiasi altra serie di Fate. I nuovi personaggi, come Miyu e l'altra tizia di un'importanza tale che non ricordo neppure il suo nome, sono vuoti, totalmente stereotipati, e spesso fastidiosi (avevamo bisogno anche qui della riccona che ride rumorosamente alla "Hohohohoh"? Ma basta). Non faccio neanche testo alle due ragazze che vivono in casa di Shirou, visto che avranno se va bene 3 dialoghi in 10 episodi. E poi il fanservice, che seppur contenuto è comunque presente, con dosi massiccie di lolicon e teatrini yuri, che di solito cerco di evitare come la peste. E come se non bastasse i (per fortuna brevi) momenti di vita scolastica sono noiosissimi, e non hanno nessuna utilità se non riempire spazio nelle puntate. Insomma, tanti piccoli difetti che non rendono la serie inguardabile, ma che comunque ne abbassano la valutazione.

Mettendo insieme il tutto direi che un 7 ci può scappare, anche perchè sono compiaciuto dal fatto che un anime all'apparenza ignobile si sia rivelato poi una gradita rivelazione. La ritengo certamente una serie degna di visione, seppur senza troppe pretese. E ai fan sfegatati di Fate: date una chance a Prisma Illya, potreste avere piacevoli sorprese.


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ladynera

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7
Voglio farvi presente che questo è uno spin-off ovvero una storia a se stante che prende solo alcuni personaggi dall'universo TYPE Moon e li converge all'interno di quest'opera, quindi domande come "ma lui non era [...]" oppure "non viveva li" possono essere evitate una volta conosciute queste informazioni.

Fate/Kaleid Liner Prisma Illya anime della durata di 10 episodi tratto dall'omonimo manga, disegnato da Hiroshi Hiroyama, di cui sono presenti già tre serie. Animato dallo studio Silver Link.

In questo universo alternativo popolato dai personaggi di Fate Stay Night & CO, seguiremo le avventure della piccola Illyasviel von Einzbern che vive placidamente con le sue cameriere e il fratellino Shiro; ma qualcosa turberà la sua quotidianità, infatti ecco apparire l'allegra Ruby, una bacchetta magica dotata di grandi poteri che presterà alla piccola Ilya consentendole di diventare una "maghetta". Si uniranno a questa rocambolesca avventura anche Rin Tohsaka (si proprio lei) e Luvia Luviagelita Edelfelt (per chi non la conoscesse, è un personaggio che ha fatto la sua prima apparizione in Fate/Hollow Ataraxia).

"Che incipit eh?" Vi starete chiedendo! Ma non preoccupatevi, perché, a parte le protagoniste, c'è ben poco di infantile in tutto questo.
Dimenticatevi le atmosfere drammatiche di Fate/Zero, scordatevi anche lo Stay Night e Unlimited Blade Works e lasciatevi trasportare senza remore all'interno di questo mondo dove come protagonista abbiamo una bambina delle elementari, con tutto quello che comporta, ovvero infantilità, immaturità, sentimenti quali la paura e l'indecisione ma anche positivi come il coraggio e l'amicizia. Infatti Ilya vede il mondo come un qualsiasi bambino, mostrando il carattere che le si confà, prendendo le decisioni e ponderandole con il suo livello di maturità. Inutile lagnarsi quindi di situazioni sciocche o troppo bambinesche, con una 12enne in veste di maghetta c'è da aspettarsele!
Mentre mi lamento io stessa dell'inutilità del fan service presente, anche se su 10 episodi, è palese solo in un paio se non erro, e della futilità di un episodio in particolare, anch'esso dedicato chiaramente al fan service, anche se di diverso genere.
Ovviamente è presente anche un lato comico abbastanza marcato, che riesce a strappare qualche risata.

L'eccellenza in quest'anime viene raggiunta dal comparto grafico, che darà tutto se stesso nei combattimenti, regalandoci momenti epici e battaglie memorabili. Sicuramente la presenza, come antagonisti, dei servant in versione Alter dello Stay Night aiuta a raggiungere livelli di epicità unici.
Le soundtrack sono piacevoli, anche se una mi è diventata insopportabile, il motivetto fischiettato per intenderci; l'opening "Starlog" cantata da Choucho e la ending sono molto carine e rispecchiano in pieno i sentimenti che vivono le protagoniste.
Il chara all'inizio può infastidire ma dopo poco ci si rassegna e si fa l'abitudine.

Questa è un opera rivolta chiaramente ad i fan dell'universo Type, ripresentando in chiave Alter i vari servant e aggiungendoci bacchette parlanti, maghette volanti, e per i più attenti anche qualche altro personaggio.
Dopo le rivelazioni avvenute su un nuovo lavoro da parte dello studio d'animazione Ufotable che vede presumibilmente venire alla luce una delle route non ancora animate dello Stay Night (almeno questa è la speranza generale), posso dire che Kaleid Liner è solo un antipasto, sicuramente succulento; anche se c'è da precisare che i due lavori non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro.
Il finale annuncia addirittura una seconda serie, presumibile visto la scelta dei 10 episodi e il tanto materiale ancora disponibile, dove vedremo i personaggi che mancano all'appello. In attesa della prossima avventura, assegno un 7 a questa piacevole opera.


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7
Fate/Kaleid Liner Prisma Illya è uno spin off dell'immenso universo Fate. Spin off che perde parzialmente le caratteristiche del fantastico mondo Fate per andare pari passo con le moda del momento - in quanto opera commerciale, a cui unico fine è far soldi -: maghette, incesto appena accennato e rapporti lesbici (anche questo accennato solo in alcuni momenti). Nonostante ciò, Fate/Kaleid Liner Prisma Illya è un mix di epicità e intrattenimento, seppur presenta vari difetti.

La trama non è molto innovativa (nemmeno per quanto riguarda gli mahou shoujo), e prende un po' spunto dal mondo dei Fate (essendo un suo spin off), ma risulta molto leggera, scorrevole e godibile; a volte anche divertente per la buona dose di gag contenute. Molte volte riesce a farsi piacere grazie anche alla sua semplicità. Ciò che subito salta all'occhio però è la dose di epicità che contiene, grazie ai combattimenti conditi con un'animazione ottima e fantastica, una colonna sonora di tutto rispetto (un'opening fantastica, un'ending orecchiabile e delle OST perfette), ma soprattutto, alle versioni Alter delle anime eroiche. Ciò rendono la serie un buon prodotto d'intrattenimento, riuscendo a far ricredere persino coloro che l'avevano un po' sottovalutata nella fase iniziale.

Ma ciò non vuol dire che la serie non contiene difetti, anzi, a volte sono troppo pompati. Il difetto principale sono sicuramente i personaggi. A Illya viene dato il ruolo di protagonista principale, mentre Shirou fa solo da comparsa. Non è tanto Illya a rovinare la serie come personaggio, ma l'età di quest'ultimi. In fase infantile/pre adolescenziale difficilmente si riesce a prendere decisioni, soprattutto se sottoposti alle varie prove a cui sono sottoposte le nostre maghette, e molte volte i personaggi risultano talmente odiosi per i loro atteggiamenti infantili (Miyu in primis) che rendono la visione abbastanza pesante. Io direi che era meglio evitare questi atteggiamenti infantili e molto odiosi.

In generale, uno spin off di puro intrattenimento e risate che non va dietro a tutte le sfaccettature che contiene il mondo Fate. Contiene tutto ciò che può essere definito commerciale, ma ciò lo ritengo assolutamente normale visto il genere dell'opera (spin off). Lo consiglio un po' a tutti, anche a chi non conosce il mondo Fate, perché è una serie che si potrebbe vedere anche senza la visione di quest'ultimo.


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Rygar

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7
Avete presente lo sconfinato universo di Fate in cui le sanguinose battaglie, le tragedie e le rivelazioni sconcertanti sono all'ordine del giorno? Perfetto: dimenticate tutto questo, poiché dalla mente malata di un mangaka, tale Hiroshi Hiroyama, è stata partorita una curiosa storia alternativa di… maghette! Si, quelle bambinette o ragazzine dotate di mascotte animalesche e bacchette magiche che puniscono i cattivoni a suon di magie colorate e fashion, proprio loro! Qualcuno obietterebbe domandando che cosa c'entrino le maghette con Fate… effettivamente avrebbe ragione poiché sarebbe una domanda totalmente senza risposta, sennonché la Type Moon aveva "gettato le basi" per una storia maghettosa nella novel "Fate/hollow ataraxia" in cui giacciono i germi di una improbabile "Kaleido Ruby" (versione maghettosa di Rin) e una tale Luviagelita Edelfelt (ossia tutto ciò che Rin non ha, ossia: ricchezza, nobiltà e bo-boing), la quale si trasforma in "Kaleido Sapphire" tra le due è subito "ammorrre".

Fate/Kaleid Liner Prisma Illya è una serie della stagione estiva 2013 composta da 10 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2007.

Trama: la piccola Illyasviel von Einzbern è una studentessa delle scuole medie che trascorre spensieratamente le sue giornate in compagnia delle sue amichette e sbavando per il fratello Shirō. Un bel giorno, mentre fantastica facendosi il bagnetto, desidera diventare una maghetta. Non l'avesse mai desiderato che arriva una specie di bacchetta magica pazzoide di nome Ruby che, stufa dei capricci della sua ormai ex-master Rin, decide di cambiare master e sceglie Illya, trasformandola in una maghetta. Inizialmente restia, Illya accetterà il suo nuovo ruolo e combatterà assieme all'amica/rivale Miyu per l'ottenimento delle 7 carte contenenti le classi dei servant.

Grafica: accettabile nel complesso. Le ambientazioni sono realizzate molto bene, con una discreta cura per il dettaglio. Le animazioni sono ottime, in particolare per l'esecuzioni delle magie. Il character design è controverso poiché esula totalmente dallo stile canonico della Type Moon, soprattutto per ciò che concerne gli occhi snaturando di fatto i personaggi.
Sonoro: nulla da eccepire. L'opening è molto gradevole e ben realizzata. L'ending è piuttosto demenziale. Gli OST sono carini, alcuni sono epici per bellezza e appropriatezza. Gli effetti sonori sono buffi e carini. Il doppiaggio è perfetto.

Personaggi: ritrovarsi personaggi piuttosto snaturati dal loro contesto originale può lasciare basiti, sebbene la loro caratterizzazione sia sulla falsariga delle serie originali. Tutto appare più allegro ed in apparenza più superficiale, ciononostante si può apprezzare una buona caratterizzazione, l'introspezione è presente e l'interazione di gruppo è esplosiva. L'evoluzione caratteriale è evidente.

Sceneggiatura: non si riscontrano particolari problemi data la natura semplice dell'opera. La gestione temporale è semplificata, fluida e lineare, gli eventi si susseguono con linearità. Il ritmo è piuttosto rapido e in 10 episodi ne accadono di cose. Le scene di combattimento sovrabbondano e sono eccelse per qualità, non manca la crudeltà. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono buffi e ben realizzati.

Finale: dal momento che è prevista una seconda serie (e probabilmente anche una terza) il finale conclude il primo arco narrativo, tuttavia mostra ciò che si sarebbe dovuto abbandonare dal primo episodio, ossia la sorellina incestuosa e l'amichetta lesbo yandere. Ok che sono viste in chiave parodistica ma è davvero necessario tutto questo?

In sintesi: se riuscirete ad accettare il fatto che una serie di Fate possa essere trasformata e snaturata in una serie di maghette, allora Fate Illya può fare per voi. Troverete un prodotto divertente e pieno di splendide scene d'azione che, nonostante questo, non si prende mai troppo sul serio. Viceversa potete starne alla larga, dal momento che non aggiunge nulla alla saga canonica. Se invece non conoscete nulla di Fate e vi piacciono le maghette, guardatevelo pure senza problemi, rimane un prodotto discreto e piacevole.