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Focasaggia

Episodi visti: 13/12 --- Voto 5,5
«Akuma no Riddle» è un anime, a cura dello studio di animazione Diomedéa, tratto dal manga scritto da Yun Kōga e disegnato da Sunao Minakata, leggero, d'azione, concepito per essere ben più di quanto poi si vedrà.

Azuma Tokaku è una giovane, ma esperta, combattente allenata da sempre nell'arte di uccidere, a lei verrà affidata una missione particolare, dovrà uccidere una ragazza delle superiori in una classe femminile (denominata classe nera), dove tutte le compagne -tranne la vittima designata- hanno avuto lo stesso particolare addestramento, a tutte loro è stata data la stessa direttiva. Il bersaglio dovrà riuscire a sopravvivere sino al termine dell'anno scolastico, ma chi riuscirà ad ucciderla avrà garantita la realizzazione di un desiderio. Ogni alunno avrà un tentativo per riuscire nel suo obbiettivo, dal momento della dichiarazione del tentativo si avranno 48 ore per compiere l'omicidio, ma se finissero coinvolte persone estranee, come l'insegnante, l'alunno verrà squalificato. Eppure queste semplici regole non convinceranno tutte le partecipanti.

La trama non soddisferà tutti i palati: difetta sia di realismo che di solide motivazioni a sostegno, ma al contempo è affascinante per come è stato concepito il tutto. Regole semplici, personaggi interessanti seppur limitati nel contesto, molti misteri che nel corso della serie verranno svelati. Le premesse sono buone per creare qualcosa di valido, l'anime ci prova, ma senza convinzione.

Tutte le ragazze faranno la loro mossa, escogiteranno al loro meglio un piano d'azione portando a scontri diversi, alcun ben realizzati altri meno, essendo la serie breve e gli alunni molti la narrazione scorre veloce, non ci si annoia. Le animazioni sono nella sufficienza, i disegni buoni, ben resi i volti, espressivi della malvagità e follia che governa queste ragazze (che tutto sembrano tranne delle normali quindicenni). Per quanto riguarda il comparto audio da segnalare l'opening: la divertente "Sousho Innocence" di Maaya Uchida, che durante la sua performance regalerà una frase che ben si addice alla protagonista della storia. Per quanto riguarda le ending sono molteplici e cantate a turno dalle stesse doppiatrici dei personaggi.

La storia cerca di essere drammatica, si sforza in più punti regalando anche dei risvolti convincenti e interessanti, facendo credere allo spettatore di visionare qualcosa di complesso, però perdendosi completamente nel finale.

Oltre a Azuma Tokaku che ricorda Ein di "Phantom - Requiem for the Phantom" dal misterioso passato, da segnalare l'altra enigmatica ragazza Ichinose Haru e, anche Hashiri Nio che cercherà -forse più delle altre- di movimentare gli eventi. Data la brevità dell'opera si avrà poco tempo da dedicare alla psicologia dei vari contendenti.

Consigliato a chi cerca una serie leggera con spunti interessanti.


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alex di gemini

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Spoilerare è una delle maggiori tentazioni di un recensore, specialmente se una serie è breve. Ma con "Akuma no riddle" tale difficoltà rasenta l’impossibile. Sono tante le cose da descrivere per cercare di capire quest’opera complessa e come direbbe Holmes, la verità si trova nei dettagli. Siete quindi avvisati.

Nella solita prestigiosa scuola solo femminile le classi vengono chiamate con i colori invece che con le lettere come accade in Italia o con i numeri come in Giappone. Abbiamo quindi la classe rossa, la classe bianca ecc. A volte viene aperta la sesta sezione che ha come simbolo il nero. Essa è composta da quattordici ragazze e contiene una sfida davvero originale, quello di uccidere la preda. Dodici fanciulle sono infatti assassine professioniste, la quattordicesima farà da giudice, mentre la tredicesima sarà la vittima. Detto così sembra che sola contro dodici non abbia speranza, ma, come ci insegnano gli inglesi, vi è differenza tra il game e il play e questo è un game. Nel play infatti, si gioca senza seguire regole troppo rigide, da qui il termine cosplay e non cosgame. Mentre il Game è un gioco con regole precise, come nel caso della classe nera. Ogni assassina, infatti, ha un solo tentativo di omicidio e dovrà prima comunicarlo alla vittima e alla giudice. Se entro quarantotto ore il tentativo dovesse fallire o non venisse compiuto proprio, l’assassina verrà eliminata. Va da sé che la vittima, se resterà viva fino a fine anno, avrà diritto al premio finale, ovvero la realizzazione di un desiderio. La vittima di questa classe è Ichinose, una veterana dal tentato omicidio, tante sono le cicatrici che ha sul corpo che non si può non chiedersi come abbia fatto a sopravvivere fin ora e, incredibile a dirsi, con la sua innocenza riuscirà a far breccia nella sua compagna di stanza Tokaku che accetterà di proteggerla ad ogni costo. Il tutto condito dagli indovinelli spacca cervello che il preside della protettrice invierà continuamente all’allieva.

Dopo questo roboante incipit ci si aspetta molto, ma poi non tutto sarà mantenuto. Molte ragazze non saranno descritte psicologicamente in maniera approfondita o, anzi, faranno semplicemente una figura deludente. E non sempre le assassine, tra bombarole avvelenatrici, emule di Jack lo squartatore, feroci e violente berserker, ragazze cyborg avremo i più disparati tentativi di omicidio, tanto da chiederci come possa la nostra protagonista sopravvivere ogni volta. Tutto ciò indubbiamente può piacere o non piacere ma a me è piaciuto. Come molto interessanti mi sono sembrati i volti delle assassine, dato che una assomigliava a Touko Aozaki di "Kara no Kyoukai", una al generale Easdeth di "Akame ga Kill", un’altra alla Liliana Kranyciar di "Campione", un’altra ancora ad Illya di "Fate/stay night". Splendido ed imperdibile l’episodio del "Romeo e Giulietta", recitato tutto da ragazze. Indubbiamente si mettono sul fuoco molti piatti, ma non ci si preoccupa di concluderli tutti. Il vero problema, però, è dato dal finale. Nel penultimo episodio abbiamo una svolta davvero entusiasmante, ma gli ultimi otto minuti sono davvero deludenti, troppo buonisti e che così finiscono con il raffreddare tutti gli episodi precedenti, già viziati dal classico: "si sarebbe potuto fare di più". Il "Romeo e Giulietta", il migliore di tutti a mio avviso, viene ulteriormente affossato. Troppo buonismo e troppe coppie. Vi consiglio proprio di saltare gli ultimi otto minuti. Grafica e regia molto buone, opening splendida, ending buona.

Il giudizio finale è molto soggettivo ma, personalmente, dimenticati gli ultimi minuti, un otto lo posso dare.


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Nyx

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
In un improbabile istituto scolastico di lusso vi è una classe particolare, composta interamente da assassine che dovranno prendere parte ad una specie di gioco di sopravvivenza per ottenere inimmaginabili ricompense. Questa è la base di partenza di Akuma no Riddle, promettente serie dell'annata 2014; promettente a maggior ragione quando cominceremo a far conoscenza con le suddette assassine, caratterizzazioni veramente molto intriganti, misteriose, spaventose, volti apparentemente imperscrutabili, altri che sembrano calmi e tranquilli, altri che appaiono gioiosi... ma tutti con un elemento di base comune, il sangue freddo, la determinazione, in alcuni casi la follia. Le storie che ognuna di queste ragazze nascondono verranno mano a mano svelate e possiamo dire sia stato fatto un discreto lavoro in tal senso anche se, con un maggior approfondimento, si sarebbe potuto creare qualcosa di più pregevole ancora, ma si sarebbe dovuta allungare la minestra, con il rischio di renderla un po' insipida.
Akuma no Riddle si dipana velocemente mantenendo i ritmi quasi sempre alti, l'azione non mancherà quasi mai, anche se taluni dettagli potrebbero - a ragione- far storcere il naso a molti, situazioni non proprio coerentissime e in qualche caso addirittura abbastanza risibili e superflue.

Tecnicamente siamo dinnanzi ad un buon lavoro, un character design interessante, non originale ma di sicuro "pulito" ed adeguato al contesto. I fondali non offrono molti contenuti di alto livello, si concedono qualche piccola parentesi maggiormente elaborata ma per larga parte si tratta di locations semplici e di scarso impatto. Buono il lato soundtrack con un'opening decisamente intrigante, sia per quanto concerne l'audio che il video e le sigle di chiusura che cambiano ad ogni episodio anch'esse decisamente curate, di un certo livello.

Akuma no Riddle è un anime che è stato accolto in modo tiepidino dalla critica e, fino ad un certo punto, non riuscivo minimamente a spiegarmene le ragioni, personalmente la ritengo una tra le serie più intriganti tra quelle di quest'annata, non certo un capolavoro, non certo un'opera priva di molteplici limiti e difetti, ma dove certamente ha deluso un po' tutti (me compreso) è stata la seconda metà dell'episodio finale, tirando fuori conclusioni incredibilmente "buonistiche" che mettono a repentaglio tutto ciò che di buono era stato fatto precedentemente. Il classico tipo di conclusione che, per un'opera di questo tipo, non vorresti assolutamente immaginarti purtroppo qui c'è! Sarà dipeso dal fatto che l'anime è stato realizzato con il manga tutt'ora in corso e dunque non si potevano effettuare scelte più coraggiose, me ne rendo conto, ma a questo punto sono dell'opinione che sarebbe assai meglio aspettare la conclusione del manga prima di dar vita ad un'opera incompleta o che deve scendere a patti con scelte decisamente opinabili, capaci persino di snaturare l'intera opera magari... è un peccato!
Detto questo mi trovo un pochino in imbarazzo sia nel pensare a chi potrei consigliare la visione di questo titolo, sia nell'elaborare un voto "coerente". Probabilmente consiglierei l'opera a qualcuno che vuol trovarsi immerso con delle caratterizzazioni particolari, anche se mai veramente estreme, a chi è in cerca di azione e di un certo "thrilling". In questo Akuma no Riddle riesce decisamente bene. Per quanto riguarda la votazione è il finale che condizionerà pesantemente il mio giudizio, un finale molto accurato per certi versi, non lascia molti elementi scoperti, ma un finale capace seriamente di deludere tutti coloro che avevano amato gli sviluppi e la natura dell'opera sino a quel momento, un finale capace di mandare tutto in frantumi purtroppo... non è il primo e non sarà neanche l'ultimo ma non mi stancherò mai di ripetere che per creare un finale fatto bene, un po' di coraggio sia un ingrediente assolutamente indispensabile in qualsiasi caso... e a maggior ragione per opere di questo genere. Per quel che ha saputo regalarmi nell'arco dei suoi 12 episodi avrei voluto assegnare un 8 pieno, ma visti gli sviluppi conclusivi, non mi sentirei proprio di andare oltre il 7 e mezzo stiracchiato, che dunque arrotonderò per difetto.
Peccato! Davvero un'occasione sprecata.


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Kida_10

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Akuma no riddle", letteralmente tradotto "L'indovinello del diavolo", è una serie della stagione primaverile 2014 composta da dodici episodi di durata canonica, tratta dall'omonimo manga ideato da Yun Kouga e disegnato da Sunao Minakata.

All'accademia Myōjō, nella classe nera del decimo anno, vengono radunate tredici ragazze, dodici delle quali sono esperte assassine, inviate appositamente per eliminare l'ultimo elemento, Haru Ichinose. Colei che riuscirà a compiere la missione verrà ricompensata proficuamente. La protagonista è Tokaku Azuma, una ragazza proveniente da una prestigiosa e temuta famiglia di assassini; dopo essersi affezionata ad Haru, Tokaku si impegnerà a proteggerla dalle altre compagne di classe a costo della propria vita.

La trama è sicuramente interessante, le premesse per creare una serie di successo non mancavano di certo, e difatti l'opera ha riscontrato un apprezzamento più che discreto. La narrazione è fluida e la storia si sviluppa bene, il ritmo è sempre elevato e l'attenzione dello spettatore viene sempre mantenuta alta. I personaggi presentati sono molti e, nonostante le poche puntate a disposizione, godono di una buona caratterizzazione, in particolare coloro che arriveranno indenni sino alla fine. A discapito delle aspettative, non verrà "eliminato" un personaggio a episodio, come sarebbe facile supporre data la natura e la tipologia dell'opera; i tentativi di omicidio da parte delle dodici ragazze saranno invece ben variegati, alcune di loro stringeranno alleanze più o meno convenienti, eliminando in questo modo la sensazione di ripetitività che si sarebbe altrimenti venuta a creare.

Tecnicamente, un prodotto ottimo, a partire dal variegato design dei personaggi, curato da Naomi Ide. Le ambientazioni si limitano al contesto scolastico, anche se parlare di "scuola" in senso stretto è un'esagerazione: l'accademia Myōjō è fornita di ogni sorta di attrezzatura e presenta una grande varietà di scenari. I combattimenti sono resi alla perfezione, molto dinamici ed estremamente piacevoli da seguire.
Il comparto sonoro si difende bene, proponendo un doppiaggio più che adeguato, un'opening energica ed accattivante che introduce perfettamente ogni episodio, e delle OST perfette per ricreare l'atmosfera desiderata, che per la maggior parte del tempo sarà tutt'altro che leggera.
Il finale è probabilmente uno dei peggiori che si potessero inventare; dico "inventare" in quanto il manga di riferimento è ancora in corso. Un'eccessiva ed ingiustificata dose di buonismo e di buoni propositi, che non solo affossa pesantemente l'opera, ma distrugge anche tutto ciò che di buono aveva creato.

In conclusione, "Akuma no riddle" è una serie di ottima fattura, accattivante, coinvolgente, e tecnicamente di alto livello, ma che si sciupa con un finale deludente e che non manca di qualche forzatura più o meno evidente nel corso delle varie puntate.


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Nagisa98

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
<b>Attenzione: lievi spoiler</b>

Da amante degli yuri, non potevo di certo perdermi "Akuma no Riddle", serie di dodici episodi (più un OAV) prodotta nel 2014 dallo studio Diomedea, e basata sul manga ancora in corso di Yun Kouga.

La storia si svolge all'interno dell'accademia femminile Myojo, in cui c'è una particolare classe, la Kurogumi, composta da dodici assassine che hanno il compito di eliminare la tredicesima studentessa, Haru Inchinose. Tuttavia, ben presto, il numero delle potenziali carnefici di Haru scenderà ad undici, poiché Tokaku Azuma, protagonista della serie, si affezionerà a lei e deciderà di proteggerla.

Per i primi due-tre episodi, "Akuma no Riddle" si prospettava un anime intrigante e coinvolgente, ed ero davvero curiosa di scoprire il motivo per cui Haru doveva essere uccisa, perché così tante ragazze erano disposte a farlo, cosa si celasse nel loro passato e come si sarebbe evoluto il rapporto che si sarebbe palesemente creato tra Tokaku e Haru. A dirla tutta, non avrei mai voluto scoprire niente di tutto questo.

Cominciamo le critiche dai personaggi: all'interno dell'opening e nei primi due episodi viene mostrata una carrellata di splendide ragazze, con molti tratti distintivi e particolari. Tuttavia, allo stesso tempo, viene da pensare che, vista l'enorme quantità, inevitabilmente si verranno a creare degli stereotipi e che troveremo poco di originale. Niente di più vero. Quasi tutte le componenti della Classe Nera sono le solite yandere (due o tre mi bastavano) e, per di più, non hanno uno straccio di carattere. Infatti, vedremo che ogni episodio è dedicato ad un solo personaggio (per un certo motivo) che cercherà di far fuori la nostra malcapitata co-protagonista e l'approfondimento della sua personalità e della sua storia verrà limitato a soli dieci minuti. Avremo così ragazze, come Takechi o Shiena, di cui non sappiamo quasi niente (di Shiena proprio un fico secco), e quelle di cui riusciamo a venire a conoscenza di qualcosa hanno i soliti caratteri triti e ritriti (vedi Hitsugi o Kouko), o, peggio ancora, caratteristiche ridicole o di cui non si capisce niente (ad esempio Hanabusa, Mahiru o Shutou). In pratica, le ho quasi nominate tutte: chi si salva è forse Haruki, che a livello estetico sembra l'esatta copia di Kyoko Sakura di "Madoka Magica", motivo per cui ha suscitato il mio interesse. Devo dire, però, che da lei non sono rimasta delusa, anche perché pare l'unica non yandere e con la testa a posto. Un pochino interessante anche Isuke, ma solo per via della sua "condizione familiare", anche perché ha un carattere abbastanza irritante. Del gruppetto a cui appartengono Hanabusa & Co. ho dimenticato Nio, proprio perché ha un ruolo leggermente diverso rispetto alle altre e quindi suscita curiosità fino alla fine, per poi andarsi ad aggregare alle compagne di classe. Rimangono le due protagoniste, Tokaku e Haru, tra le quali ho apprezzato soprattutto la prima, fino a quando non ho visto il finale e l'ho buttata nel cestino assieme all'amichetta, anche perché lo yuri che doveva esistere tra di loro arriva, nell'ultimo episodio, a non avere alcun senso (anche se è peggio quello tra Hitsugi e Chitaru).

Ho parlato molto dei personaggi, ma la storia? La trama la vediamo solo nei primi episodi e negli ultimi - salvo qualche flashback sul passato di Tokaku - mentre per tutti gli altri avremo la solita canzoncina con i tentati assassinii. E la verità celata dietro la Kurogumi, che veniamo appunto a scoprire verso il finale, è qualcosa di talmente assurdo che rende tutte le componenti della classe meri oggetti da decoro, se già non lo erano state abbastanza, per non parlare dell'ultimo episodio, le cui confusissime dinamiche, il fatto che non abbia svelato niente su Kaiba o il professore, il buonismo e il nonsense di cui è farcito mi hanno fatto stare con il cipiglio per tutti i ventiquattro minuti (ho sorriso solo quando ho visto Haruki).

Niente di male, però, da dire sul lato tecnico: il character design, sebbene non ami i visi appuntiti, è abbastanza bello da guardare e le animazioni sono piuttosto fluide, anche nei combattimenti, resi non al meglio ma quasi. Le ost non sono nulla di speciale, ma orecchiabili (ricordo soprattutto quella dell'eyecatch), mentre, per quanto riguarda le sigle, l'opening è davvero memorabile, anche se non posso dire la stessa cosa delle ending. Mi fanno un po' storcere il naso, infatti, gli anime che ha una ED diversa per ogni episodio (qui una per ogni personaggio, appunto): quelle di "Akuma no Riddle" sono carine, ma c'è bisogno di riprodurle più spesso affinché rimangano impresse.

In conclusione: volete yandere, trama e finale senza senso, violenza (ma non morte)? Venite qui. Volete bei personaggi, uno yuri profondo, una storia originale e toccante? Andate da un'altra parte. 4 e mezzo, e ho detto tutto.


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Helki

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Akuma no Riddle" è una serie anime di dodici episodi (più un OAV di fanservice) tratto dall'omonimo manga.
Trama: in una scuola privata femminile verrà istituita una classe speciale, la classe "Nera", dove verranno riunite 13 ragazze, dodici delle quali saranno delle esperte assassine. L'obbiettivo sta nell'eliminare la 13esima studentessa la quale sarà ignara di tutto, chi riuscirà ad ucciderla avrà diritto ad un desiderio... tuttavia se si fallisse nell'esecuzione o si venisse scoperti dall'insegnante (all'oscuro della situazione) si avrà l'espulsione dalla classe.

La trama è piuttosto semplice ma rimane fedele alla presentazione (cosa che non sempre succede *coff* "Arcana Famiglia" *coff*) rendendo l'anime così una sorta di "Battle Royale" nell'ombra.
Il punto di forza sta sicuramente nel cast femminile che anche se non viene approfondito quanto dovrebbe, visto che abbiamo tredici episodi per tredici personaggi, riesce a rendere bene nell'insieme grazie ad un character design facilmente distinguibile.
Le interazioni tra i personaggi sono ammiccanti allo yuri ma non si manifesteranno mai vere e proprie situazioni di tale genere, qualcosa sullo shoujo-ai è presente ma "Akuma no Riddle" è principalmente un action; avremo i personaggi che cercheranno di uccidersi a vicenda e il geniale bersaglio delle assassine che cercherà di stringere amicizie nella sua cara "Classe Nera"... per fortuna non combatterà sola e quindi assisteremo a degli scontri che personalmente sono riusciti a intrattenermi.

Consiglio "Akuma no Riddle" a coloro che amano vedere personaggi femminili abbastanza deviati che combattono tra di loro, quindi se volete solo un ottimo action o se vi infastidisce un cast completamente femminile non è la serie che fa per voi, fateci un pensiero solo se vi ispira la trama con le possibili storie "difficili" dei personaggi o se semplicemente amate qualsiasi cosa ammicchi allo yuri.

Voto personale: 7
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 6


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Reika48

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Akuma no Riddle", tradotto "L'indovinello del diavolo" è un anime di dodici episodi tratto dal manga di Yun Koga di genere Psicologico/Drama/Yuri/Azione.
Vengono trasferite nella così detta classe nera tredici studentesse ma solo dodici di esse sono delle assassine provenienti da varie "case" con l'obiettivo di uccidere l'unica studentessa che non ha niente a che vedere con le assassine ossia: Haru Ichinose. Il premio per la prima a commettere l'omicidio è la realizzazione di qualsiasi desiderio. Succede però una cosa mai successa prima, infatti, una delle assassine, Tokaku Azuma comincia a provare dei sentimenti per Haru e decide di proteggerla da tutte le altre.
A primo impatto leggendo la trama di questo anime ho pensato di vedere molte scene raccapriccianti ma guardandolo sinceramente non ho trovato niente di troppo violento o impressionante, cosa che personalmente trovo buona dato che non riesco a guardare anime splatter o troppo violenti. Però probabilmente da un punto di vista universale questo fatto ha molto deluso gli spettatori che si aspettavano chissà cosa ritrovandosi davanti solo un anime con un po' di azione e con risvolti sentimentali. La storia in se per se è particolare anche se trovo che in alcuni punti sia quasi priva di senso logico. Inoltre sul finale si perde molto diventando poco chiaro.


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Rieper

Episodi visti: 12/12 --- Voto 2
Ci si rende conto di quanto un anime sia fatto male quando i personaggi della serie rispecchiano i loro autori, ovvero non sapendo fare il loro mestiere. Ed è con relativa facilità che si delinea Akuma no Riddle, dove gli assassini non sanno uccidere.

Le vicende saranno ambientate nell'accademia Miyojou, un collegio d'alta classe, con tanto di parco acquatico, terme, sale da tè, appartamenti manco fossero alberghi e....ah le aule, si c'è anche la scuola che sbadato. Qui 13 nuove studentesse, 12 delle quali "esperte" (certo come no) assassine, si trasferiscono per partecipare ad una competizione dove a chi per prima assassinerà la co-protagonista Haru Ichinose verrà esaudito un desiderio, qualunque esso sia. Peccato che una tra le assassine Tokaku Azuma deciderà, non si sa perché, di fare il contrario, ovvero proteggere la ragazza.

Partendo da un presupposto squisitamente ecchi/yuri l'anime in questione ha come unico lato positivo la rapidità e fluidità degli eventi complice anche un numero di episodi accettabile, vista la scadentissima qualità narrativa. Tralasciando il fatto che spesso e volentieri Haru la "vittima" si ritroverà spogliata senza un motivo, gli stereotipi caratteriali sono evidenti come la luce del sole tanto che più che assassine sembrano un gruppo di idols. Non v'è un minimo di originalità nella storia e neanche nelle location, infatti ho precedentemente nominato luoghi come terme e parco acquatico (perché ogni scuola ne ha uno) il tutto per una semplicissima questione di commercialità che oramai affligge troppi titoli ogni anno.

A livello logico se ci sono 12 assassini contro uno, il quale è oltretutto impegnato a proteggere una scolaretta, l'esito ritengo sia abbastanza scontato. E invece troviamo classici siparietti dove invece di tagliare la gola alla povera ragazzina, o ancora meglio piantargli un proiettile in fronte, le "esperte" assassine perdono tempo "giocando" con la vittima e dando tutto il tempo a Tokaku di metterle fuori combattimento. L'esito di ogni episodio è dannatamente scontato, non v'è bisogno di scervellarsi perché tanto gli autori non si sono sforzati minimamente nel creare una storia anche solo lontanamente originale. Tutto è stato creato appositamente per non dare alcuna novità o soddisfazione allo spettatore, quasi fosse un dispetto.

A livello tecnico non troviamo certo un capolavoro ma neanche un obbrobrio. L'uso di colori ed effetti luce non è male, lo stesso non si può dire dei modelli dei personaggi troppo spigolosi e poco ispirati. Inoltre ho riscontrato problemi nel differenziare 2 o più personaggi tra loro a causa della forte somiglianza estetica, oltre che caratteriale. Animazioni al di sotto della norma, si nota una poca fluidità nelle scene d'azione che di certo non giova al mio voto finale. Effetti sonori, musiche di sottofondo e d'apertura/chiusura discrete, dimenticabili.

Insomma Akuma no Riddle sembra essere stato creato senza nessuna voglia di lavorare e/o scervellarsi. L'idea narrativa di base è già di suo non intrigante poiché porta automaticamente lo spettatore a girare altrove in cerca di serie più meritevoli. E' uno di quegli anime che rimangono nel dimenticatoio per anni a causa dell'effetto peggiore che possono provocare, il nulla. Difatti è una serie anonima, senza pretese, senza messaggi e senza particolarità. Un buco nell'acqua che consiglio vivamente di evitare se si è in cerca di qualcosa di guardabile.


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_Protector_

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Akuma no Riddle è un survival game ambientato in una classe frequantata da assassine, il cui scopo è scovare e uccidere l'obbiettivo nascosto nella "classe nera".
Io ho sempre adorato il genere violento e i survival game, quindi iniziai a guardare quest'anime con entusiasmo. Specialmente perchè di anime basati su giochi di sopravvivenza all'ultimo sangue non ne girano molti (o forse sono io a non conoscerli).
Akuma no Riddle è per me stato un titolo molto intrigante e speravo veramente che fosse bello.
Putroppo è bello a metà...
Da una parte abbiamo dei combattimenti realizzati a regola d'arte e dei personaggi che si differenziano l'uno dall'altro sia come carattere sia come tecniche di combattimento.
Dall'altra parte abbiamo la stupidità della protagonista (o innocenza che dir si voglia) che puntualmente cade nel tranello delle compagne e un finale orrido.

Ci troveremo di fronte a 12 assassine e a un anime di 12 episodi, quindi pensare che vedremo un assassina farsi avanti e perdere ogni puntata (facendo diventare l'anime monotono e scontato) è un attimo. Invece fortunatamente gli attacchi da parte degli assassini sono abbastanza diversi tra loro e la regola "1 in meno a puntata" non viene seguita.
Inoltre la protagonista (Azuma Tokaku) compagna di stanza dell'obbiettivo deciderà di non seguire il suo compito da assassina, ma bensì di proteggere la ragazza dalle altre compagne.

Tra i vari personaggi, ho apprezzato particolarmente le assassine della recita di Romeo e Giulietta, perchè nonostante siano assassine sono comunque persone, persone con sentimenti e sensi di colpa. Ho apprezzato il fatto che non tutte fossero spietate assassine che seguono gli ordini come dei robot. Una lamentela che ho da fare di questa puntata è però la totale inutilità di Shiena, la regista... e non dirò altro, specie perchè non c'è proprio nulla da dire...
Mi è piaciuto anche il gioco mortale ideato da Shutou, anche se la sua particolarità un po' sovrannaturale potrebbe far storcere il naso... potevano tranquillamente fare lo stesso episodio senza aggiungere quel particolare.

Come dicevo non si seguirà il clichè "-1 a episodio" infatti giunti al 9° ci troveremo con solo un altra assassina e 3 episodi rimasti, quindi viene da chiedersi "cosa mi aspetta? cosa sto per vedere?"
Per i miei gusti è risultato bello fino a metà dell'ultimo episodio. Ed è esattamente a quel punto che doveva terminare. Invece purtroppo hanno fatto una pazzia che ha fatto perdere la maggior parte dei punti che l'anime poteva aver guadagnato: hanno voluto inserire a forza dello stupido perbenismo e un lieto fine che NON doveva esserci, non in un anime basato sull'uccisione di persone e sulla violenza!!
Improvvisamente, manco fossimo a Pasqua, scopriamo che i morti sono tutti sopravvissuti.
Gente morta avvelenata, gente caduta dal 99esimo piano, gente pugnalata al cuore, gente strangolata, ecc. TUTTI sopravvissuti!!
in 5 maledettissimi minuti sono riusciti a rovinare 11 episodi di un anime che se l'era cavata tra alti e bassi, senza mai risplendere, ma almeno senza risultare brutto o noioso.
Ancora oggi voglio convincermi di non aver visto l'ultimo pezzo. Non esiste. è stato solo un brutto sogno.

Nonostante le buone premesse raccolte per strada, tutto viene perso negli ultimi 5 minuti, quindi il voto è determinato da quell'orrido finale. Non do l'insufficenza perchè comunque lo ritengo un anime interessante. Solo consiglio a chi vuole intraprenderne la visione di fermarsi a qualche minuto dalla fine.


 2
GioChikane

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Parlando delle mie impressioni, ho davvero adorato questo anime! Entrando a far parte dei miei anime preferiti (cosa difficile, dato che sono molto critica). E' sicuramente uno dei miei preferiti perché ha saputo emozionarmi, non annoiarmi mai e tenermi sempre con il fiato sospeso.
I personaggi mi sono piaciuti tutti, è difficile che in una storia riescano a piacermi tutti i personaggi, qualcuno di solito, non mi piace; qui invece no. Pur certi personaggi non sono stati molto approfonditi (sono solo 12 episodi), hanno una loro caratterizzazione e proprio per questo non passano inosservati.
Tokaku è sicuramente -per me- il personaggio migliore, mi è piaciuta anche molto Nio, e ovviamente Haru, soprattutto quando inizia a tirare fuori il carattere.
Sia la opening che le varie ending sono davvero belle, poi la sigla iniziale è davvero ben fatta e suggestiva.
Ora passiamo alla parte yuri. La vera storia inizia quando Tokaku decide di proteggere Haru dalle altre assassine, da quel momento inizia a nascere il loro rapporto. Un rapporto, sempre secondo me, ben strutturato e credibile. Che io amante dell yuri, ho davvero apprezzato.
Sto anche seguendo il manga, certamente il manga ha tempi diversi, anche i rapporti che si creano fra i vari personaggi sono più approfonditi che nell'anime, sono la prima a dirlo, e di certo ci riserverà nelle belle sorprese in futuro. Ma anche l'anime è stato ben fatto a livello di trama e narrazione degli eventi.
Per non parlare poi dell'aspetto grafico realizzato molto bene, soprattutto gli occhi mi sono piaciuti parecchio.
In conclusione il mio voto per "Akuma no Riddle" è 10. Per tutto ciò che mi ha trasmesso e penso che agli amanti dello yuri, che oltre a quello piace l'azione, il mistero e un'atmosfera un po' dark, possa piacere molto!


 2
Rygar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"La fretta è una cattiva consigliera". Recita un noto proverbio. Ed è proprio questo proverbio che meglio di ogni frase riassume quest'opera, figlia della splendida stagione primaverile 2014, partita talmente bene che risulta quasi peccaminoso assistere alla sua triste fine. Si parla di "fretta" poiché il manga da cui deriva quest'opera conta all'attivo solamente 2 volumi, il che risulta alquanto prematuro per la creazione di una serie anime che abbia un minimo di completezza, soprattutto nei suoi ultimi momenti.

Akuma no Riddle, conosciuta col ben più famoso titolo "Riddle story of devil" è un'opera della stagione primaverile 2014 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2012.

Trama: l'accademia Myōjō è un istituto femminile. La particolarità del suddetto istituto è la presenza della "classe nera", i cui membri sono assassine specializzate nelle tecniche più disparate di omicidio. Haru Ichinose è la vittima designata di un gioco mortale. La ragazza sarà sfidata a turno da tredici assassine, se una di loro dovesse ucciderla, le potrebbe essere garantita la realizzazione di un desiderio, non importa quale. Una di queste assassine (Tokaku Azuma, inviata in quella scuola per riuscire ad ottenere delle risposte ad alcuni "indovinelli") si ribellerà a questo folle gioco, decidendo (apparentemente inspiegabilmente) di proteggere Haru dal resto delle ragazze. Il gioco mortale ha dunque inizio.

Grafica: il prodotto è graficamente ottimo. Ottime le ambientazioni, rese con grande cura per il dettaglio nonostante la varietà di scenari sia modesta. Le animazioni sono grandiose, enfatizzano le varie scene di combattimento con la loro frenetica fluidità. Ottimo character design, piuttosto abbellito rispetto al manga.

Sonoro: semplicemente fantastico. Il comparto sonoro è la grande eccellenza dell'anime. L'opening è musicalmente splendido, ottimo il groove e le atmosfere che suscita. Menzione particolare per i vari ending dedicati alle varie assassine, tutti magnifici. Gli OST sono bellissimi, splendide le sonorità Jazz/R&B. Ottimi gli effetti sonori. Ottimo doppiaggio.

Personaggi: la caratterizzazione dei vari personaggi, per quanto possa risultare stereotipata (praticamente sono quasi tutte varietà di yandere) risulta complessivamente piacevole. Il fattore psicologico è curato, mentre il fattore evolutivo ristagna un po'. Ciò che non convince è l'interazione di gruppo.

Sceneggiatura: l'opera è suddivisa in mini saghe rappresentate dall'assassina di turno. Questa struttura può apparire ripetitiva e non sufficientemente gradevole. La gestione temporale è sostanzialmente fluida, priva di salti temporali, sebbene non manchi una cospicua dose di flashback. Il ritmo è piuttosto sostenuto, tanto da risultare frenetico in certi punti. L'azione, i combattimenti, la violenza e la morte sono ben presenti in questa serie, seppure quest'ultima sarebbe stata dovuta essere più incisiva. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono complessivamente buoni.

Finale: il non aver atteso almeno 6 mesi (o perlomeno, l'uscita di ulteriori volumi del manga) ha creato un finale insoddisfacente, contraddistinto da un buonismo esasperato e da una sorta di "salvataggi in extremis" assai poco coerenti e credibili. Peccato, poiché buona parte dell'episodio risultava essere interessante.

In sintesi: questo indovinello del diavolo è un'opera nata troppo in fretta e con troppo poco materiale cartaceo a disposizione. Questo ha pesantemente influito sulla valutazione finale, relegandolo ad opera discreta. Peccato perché il comparto tecnico era ottimo e le basi per creare una grande opera erano ben presenti. L'opera è consigliata agli amanti delle serie d'azione ma che ricercano un buonismo finale.


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RoseHunter89

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Ci sono anime che parlano di buoni sentimenti come l'amore e l'amicizia, anime che parlano di cataclismi naturali, altri ancora che parlano di omicidi e eventi misteriosi che non trovano una spiegazione logica... a volte alcuni di questi trasmettono dei messaggi tra le righe lasciando dei ricordi indimenticabili, e altri ancora lasciano l'amaro in bocca perché non hanno avuto una fine conclusiva.

Bene, Akuma no Riddle si potrebbe inserire nella lista di questi ultimi, perché di amari in bocca ne lascia un bel pò e il finale in modo particolare.

Akuma no Riddle è una serie della stagione primaverile appena conclusasi di 12 episodi della durata canonica di circa 24 minuti, diretta dallo studio Diomeda.

Nell'accademia Miyojou (un collegio femminile) vi è una classe particolare, la Black Class, composta da studenti-assassine che hanno un unico obbiettivo : eliminare Haru Hichinose. Ma nel corso degli episodi una di loro cambierà completamente frontiera.

Le musiche sono state scelte veramente bene, seguono ogni scena in maniera parsimoniosa e tengono abbastanza alto il livello di tensione.

La grafica è pulita e non viene trascurato nessun dettaglio, nemmeno nelle scene dove vi è poca luce.


È difficile dare un voto netto a questa serie. Come inizio da mille input positivi che invogliano a continuare la visione, poi si perdono e dopo, verso metà serie si ritrovano; c'è qualche nota stonata. Di assassine ne abbiamo di tutti i colori: dalla mutante alla doppia faccia, dalla faccia pulita alla diabolica, dalla "religiosa" alla lettrice, dalle innocue alle ipocrite e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare poi della protagonista principale, che fa buon viso a cattivo gioco.

Quello che rende monotono l'andamento della visone è lo schema che viene seguito: a ogni puntata cambia l'assassina (la più pericolosa sarà la bassina bionda).... o meglio ci sarà uno scontro tra la protettrice, Tokaku-san e l'assassina di turno; l'unico problema è che l'assassina di turno in questione non ne azzecca una giusta per arrivare all'obbiettivo, o fa una buca nell'acqua (e di buche nell'acqua ce ne sono a non finire) o finisce ko per mano di Tokaku, ma verso metà serie si spezza questa monotonia.

Il lato positivo della monotonia sono i combattimenti, sono stati realizzati a regola d'arte.
Quello che salta subito all'occhio è un particolare: tutto è circondato dall'ipocrisia. A volte viene da chiedersi se Haru ci è o ci fa, ha un istinto naturale per andarsi a infilare nella tana del lupo. Però poi finalmente l'istinto di sopravvivenza viene a galla e comincia a reagire, salvo poi mandarlo a benedire nel finale.

Il finale è proprio quello che fa rimanere a bocca aperta; sinceramente io mi ero fatta tutt'altra idea di come potesse andare a finire ma, lo ammetto sono rimasta interdetta e mi son chiesta: e queste da dove stanno uscendo con quelle facce "felici"??

Nel complesso è una serie discretamente buona, anche se come base c'era ben poca roba da mettere nel calderone visto che il manga non si è ancora concluso. Di piani diabolici ne sono stati messi parecchi a bollire ma tutti hanno fatto flop.
Un vero peccato l'idea di base è buona, ma non viene sfruttata al massimo delle sue potenzialità.


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irishman

Episodi visti: 12/12 --- Voto 3
Attacco la recensione con la risposta all'indovinello dell'episodio finale :
" Quindi, il mondo è pieno di ? "....
ebbene amici miei, la risposta è : "di poveracci che hanno assistito a quest'obbrobrio di anime"...e la tragedia è che io sono uno di quelli, purtroppo...
Detto questo, nella speranza che queste poche righe possano essere di aiuto ai naviganti che in futuro approderanno qui su animeclick, in cerca di un anime interessante da seguire, vado ad illustrare le ragioni di questa dura e triste considerazione.
Ritengo che tra un fumettista o comunque un creativo o un gruppo di lavoro che si mette all'opera per dare alla luce un qualsiasi prodotto di entertainment e i fruitori dello stesso prodotto, si stabilisca una sorta di "patto d'onore" dove il creativo si impegna a intrattenere il fruitore, senza "ingannarlo" prenderlo in giro o comunque mantenendo una coerenza di base, altrimenti il risultato è qualcosa di incredibilmente frustrante, deludente, se non addirittura ridicolo, come nel caso di questo tristissimo Akuma no riddle.
Il problema di fondo di questa serie, senza scendere in dettagli o spoiler, è che è completamente basato su un canovaccio che non sta nè in cielo nè in terra e la cosa davvero misera, è che viceversa l'intento dell'anime sarebbe quello di trasmettere adrenalina, tensione, emozione.
Si richiede infatti allo spettatore di accettare per buoni poteri ed abilità che vanno dall'immortalità a capacità sovrumane nell'uso di armi o arti marziali (e fin qui potrebbe anche andar bene, per carità)...ma quando poi, nell'ultimo episodio, si vedono allegramente sovvertiti i vari effetti (letali) di tanto devastanti abilità con resurrezioni di massa di personaggi appurati per morti, bhè, allora il fruitore ha tutto il diritto di sentirsi preso per il bavero.
E non basta, unica cosa positiva, la buona rappresentazione dei combattimenti a salvare un anime che davvero non riesce a reggersi sulle proprie gambe.
Anche il chara, che non sarebbe nemmeno brutto a vedersi, soffre di una scarsa originalità, visto che, a ben vedere, le espressioni delle varie ragazze killer sono di una monotonia allucinante con il solito ghigno sadico uguale per tutte, in tutti e 12 gli episodi.
E che Dio ci aiuti se andiamo ad analizzare i profili psicologici.
Ci sono 13 ragazze una vittima stabilita e 12 assassine. I profili delle assassine sono di una pochezza desolante : si va dalla psicopatica al caso umano, per finire con quella che cerca la mera ricchezza, insomma stereotipi a go go. Sicuramente non giova da questo punto di vista la struttura dell'anime, che vede per ogni episodio un attacco di una singola assassina, quindi impossibile approfondire o affezionarsi a una delle "cattive". E non si sa come mai la vittima, consapevole di esserlo, sia amica di tutte come se niente fosse, salvo poi farsela addosso, quando la minaccia di una delle ex amiche diventa incombente. E non è da meno l'altra protagonista che, addestrata come una macchina da guerra, non si sa bene perchè, decide di diventare la protettrice della vittima.
Unica nota positiva in mezzo a tanta pochezza è il comparto sonoro, con il solito buon lavoro dello staff di doppiaggio e una OST che spicca sopra la media di lavori similari.
Insomma, un prodotto pretenzioso, che si prende terribilmente sul serio e che alla fine riesce veramente ad indispettire e rendersi ridicolo con i suoi "colpi di scena" davvero mal riusciti. Da evitare come la peste.


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Vash437

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Abbastanza trash, gli sceneggiatori ci deliziano donando poteri a caso ai personaggi come l'immortalità, lo sciamanismo e l'illusionismo, modifiche genetiche che donano immunità ai veleni e protesi in adamantio. In tutto questo la trama è cosi contorta che la serie potrebbe finire nel giro di mezza puntata, ma si sa, bisogna tirare le 12 puntate per sfornare un paio di blu ray. Ed allora ecco che Haru, l'unico personaggio senza poteri (se non quello di attirare a se le persone, potere di cui non verrà mai spiegata la natura), riesce a sconfiggere a tutti gli altri, che per la cronaca sono assassine professioniste, grazie ad una buona dose di fortuna ed all'aiuto di Azuma. Haru tra l'atro è cosi stupida da pensare che le sue compagne di classe vogliano fare amicizia con lei ogni volta che le si avvicinano, nonostante le abbiano detto chiaramente che la vogliano uccidere!
Nel delirio sceneggiativo il finale ci regala anche un happy ending che rovina quel poco di salvabile della serie, facendo riapparire personaggi palesemente morti nel corso delle puntate (perchè io dubito che ci si possa salvare da una pugnalata al cuore, ma tantè, se esistono l'immortalità e lo sciamanismo in effetti tutto è possibile!).
Ciò che si salva di Akuma no Riddle sono probabilmente l'enorme quantitativo di bishoujo che compensa la mancanza di un filo logico della storia e la sigla iniziale dove, a parte la musica orecchiabile, veniamo deliziati con una vagonata di fan service grazie alla carrellata dei personaggi femminili "rappresentate in vesti e posizioni da cui traspare tutta la loro intelligenza e saggezza".


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MattyPiranha

Episodi visti: 13/12 --- Voto 5
Vi immaginate un anime basato su gruppo di idol e durante tutta la serie non si vede neanche un ballo ? Sarebbe sicuramente ironico. Vi immaginate un anime basato su un gruppo di aspiranti cuochi e durante la serie non vedere neanche un piatto di alta cucina ? Sarebbe ancora più ironico. Vi immaginate un anime basato su un gruppo di esperte assassine e durante la serie non uccidono nessuno ? Sarebbe ironico, e purtroppo nel caso di Akuma no Riddle, serie della stagione primaverile del 2014, questa è una triste realtà.

Questa serie, appunto, narra le vicende che avvengono nella classe nera, dove ci sono un buon numero di assassine allenate a essere le più brutali donzelle del Giappone e una innocente ragazzina, Haru, che è perfettamente cosciente del fatto che è circondata da queste particolari compagnie di classe. Il fatto che queste assassine si ritrovino nella stessa classe non è certo una causalità, perché verrà dato a loro l'incarico di provare ad uccidere la povera Haru ( per un motivo che verrà detto solo alla fine ) una alla volta, e nel caso una non dovesse riuscirci prima della fine di un determinato giorno allora dovrà lasciare la classe nera e alla "vincitrice" verrà concesso un desiderio di qualsiasi tipo. La cosa sarebbe molto semplice se non fosse che una di queste killer, Tokaku, decide di non partecipare a questa gara e, anzi, vuole proteggere la ragazza interessata dopo aver saputo il suo passato orribile.

Analizziamo nel dettaglio le due protagoniste di questa serie così cruenta: Haru è una ragazzina che all'inizio sembra a tutti quasi una bambina sempre col sorriso stampato in faccia che vorrà subito legare con chi in realtà la vuole uccidere. Questa apparente ingenuità si giustifica nel fatto che per far contenti i genitori passati a miglior vita vuole essere sempre una persona serena ed è intenzionata a superare l'anno nonostante le evidenti difficoltà. Tutto ciò è molto bello se non fosse per il fatto che è lei quella che si avvicina a loro come per dirle "sono qui, che aspetti ad ammazzarmi?" e ciò è un po' strano per una che da un momento all'altro potrebbe morire. Poi abbiamo Tokaku che sembra essere una ragazza senza sentimenti nata con l'unico scopo di ammazzare il prossimo, il realtà vedremo fin da subito che questa ragazza i sentimenti li ha tanto da voler proteggere Haru, ma ciò che è più importante è che questa assassina non solo è vergine ( nel senso che non ha mai ucciso nessuno ) ma proprio non riesce a far fuori il prossimo! E questo perché la sua zia gli ha messo in testa un tempietto al quale Tokaku pensa sempre prima di eseguire il gesto fatale e ciò frena il suo istinto omicida. Ma tranquilli, il peggio deve ancora venire.

La trama che prima ho illustrato è molto, molto schematica. Dopo i primi due episodi vedremo ogni assassina tentare di uccidere Haru puntata dopo puntata fallendo miseramente perché protetta da Tokaku. E questo è giusto, il problema è che le sfide non saranno mai all'ultimo sangue, ma ci sarà sempre qualcosa che o farà arrendere le avversarie oppure ci sarà qualcosa che farà credere che queste ragazze siano morte facendoci fare u sospiro di sollievo, poi invece...va beh, penso di aver già detto troppo.

Ultime considerazioni prima di passare al gran finale: in questo anime è presente una leggere componente yuri per cercare di far salire il livello d'ascolto della serie ( che tutto sommato è abbastanza alto ) ma mi dispiace dirvi di non aspettarvi grandi cose. Invece abbiamo le animazioni e le musiche che sono un punto a favore per questa serie, poiché almeno i combattimenti sono resi bene, e le ragazze sono tutte molto sensuali e accattivanti nella loro malvagità.

Il finale è...un casino, usando il senso negativo del termine. Verremo catapultati in dei dialoghi che ci faranno esplodere il cervello sopratutto per un fattore "fisico" che non sto a dirvi, ma fidati che sarà molto rilevante per la comprensione di tutto. Per il resto non aspettavi chissà quale finale rivelatore o chissà quale colpo di scena

Che dire signori, per una serie che sembrava essere incentrata su omicidi, sgozzamenti e tante altre atrocità, questa si presenta come una delusione che mi impedisce di dare la sufficienza. Se volete davvero vedere una serie come si deve sempre sull'argomento killer e omicidi ci sono tanti altri titoli che possono accontentare i vostri gusti, ma questo anime dubito che lo possa fare ( ma se volete vedere tante ragazze combattere tra di loro allora ve la consiglio! )