Il Sole Penetra le Illusioni
"Genei o Kakeru Taiyou" è una serie anime di 13 episodi (più un OAV flashback) completata.
Trama: Un gruppo di maghe, le quali traggono il loro potere dai tarocchi elementali, combattono per difendere l'umanità da dei demoni che si impossessano del corpo delle persone portandole a compiere atti terribili anche verso le persone amate.
"Il Sole Penetra le Illusioni" non è né un capolavoro né una perla di originalità, ma riesce comunque ad essere un buon prodotto che soddisfa le aspettative.
Gli elementi principali della storia sono: i tarocchi, le maghette, i demoni e la lotta tra il bene e il male; tutto questo sarebbe assolutamente mediocre se non fosse per il grado di "durezza" della serie, perché anche se i personaggi hanno una grafica bambinesca le situazioni vengono trattate in maniera adulta e non bisogna dare per scontato l'esito delle vicende.
Il maggiore punto di forza sta a parer mio nella grafica in contrasto con le atmosfere, dei personaggi deformed e dai colori accesi che combattono rischiando la vita e ferendosi, creano una sorta di disagio nello spettatore che non saprà quanto in là si spingerà quest'opera.
I personaggi sono ben caratterizzati e anche se non troppo delineati alcuni lasciano degli ottimi spunti.
Come punto negativo andrei su una mancanza che ho sentito nella trama; mentre le storie dei personaggi vengono descritte e analizzate, viene invece tralasciato lo stato globale della situazione, dando solo qualche accenno su quella che è la relazione tra il mondo umano e quello magico, lasciando anche qualche questione irrisolta come se dovesse esserci una seconda stagione.
Consigliato se volete vedere un po' d'azione in stile majokko ma con elementi più cupi rispetto alla "forza dell'amore", una grafica accattivante e situazioni che vi faranno interrogare su cosa state realmente guardando.
Sconsigliato a chi non sopporta personaggi nemmeno minimamente deformed e chi cerca una trama che esca dal mondo dei singoli personaggi.
Voto Personale: 7
Voto Oggettivo (per quanto possibile) nel Genere: 7
Trama: Un gruppo di maghe, le quali traggono il loro potere dai tarocchi elementali, combattono per difendere l'umanità da dei demoni che si impossessano del corpo delle persone portandole a compiere atti terribili anche verso le persone amate.
"Il Sole Penetra le Illusioni" non è né un capolavoro né una perla di originalità, ma riesce comunque ad essere un buon prodotto che soddisfa le aspettative.
Gli elementi principali della storia sono: i tarocchi, le maghette, i demoni e la lotta tra il bene e il male; tutto questo sarebbe assolutamente mediocre se non fosse per il grado di "durezza" della serie, perché anche se i personaggi hanno una grafica bambinesca le situazioni vengono trattate in maniera adulta e non bisogna dare per scontato l'esito delle vicende.
Il maggiore punto di forza sta a parer mio nella grafica in contrasto con le atmosfere, dei personaggi deformed e dai colori accesi che combattono rischiando la vita e ferendosi, creano una sorta di disagio nello spettatore che non saprà quanto in là si spingerà quest'opera.
I personaggi sono ben caratterizzati e anche se non troppo delineati alcuni lasciano degli ottimi spunti.
Come punto negativo andrei su una mancanza che ho sentito nella trama; mentre le storie dei personaggi vengono descritte e analizzate, viene invece tralasciato lo stato globale della situazione, dando solo qualche accenno su quella che è la relazione tra il mondo umano e quello magico, lasciando anche qualche questione irrisolta come se dovesse esserci una seconda stagione.
Consigliato se volete vedere un po' d'azione in stile majokko ma con elementi più cupi rispetto alla "forza dell'amore", una grafica accattivante e situazioni che vi faranno interrogare su cosa state realmente guardando.
Sconsigliato a chi non sopporta personaggi nemmeno minimamente deformed e chi cerca una trama che esca dal mondo dei singoli personaggi.
Voto Personale: 7
Voto Oggettivo (per quanto possibile) nel Genere: 7
Prima di iniziare la recensione di questo anime, penso sia importante fare una premessa: non mancheranno i riferimenti a "Madoka Magica", ma mi impegnerò a non fare spoiler per nessuna delle due serie. Questo non perché voglia esaltare particolarmente Madoka come anime, ma perché ritengo che -essendone "Day Break Illusion" una sorta di diretto discendente- il confronto tra i due sia inevitabile.
Dunque, partiamo da una delle affermazioni di cui sopra: Day Break Illusion sarebbe l'anime discendente di Madoka. È davvero così? Non vedo come possa non esserlo: come penso sia già stato detto da altri, Madoka è stato l'anime che ha stravolto il genere dei majokko, facendo diventare le colorate paladine della giustizia delle guerriere spietate e/o disperate che lottano per la sopravvivenza, e le ambientazioni e i nemici -cupi, certo, ma quasi mai realmente spaventosi- addirittura grotteschi. Ed è qui che entra in gioco Day Break Illusion: dopo la rivoluzione, ci vuole appunto qualcosa che sistemi quello che è rimasto del "vecchio ordinamento" al fine di crearne dal (quasi) nulla uno nuovo. Questo anime ci è riuscito?
No. Purtroppo, tutto quello che ci poteva essere di buono è andato sprecato a causa, io credo, di una sceneggiatura totalmente sbagliata: come direbbe Ron Weasley "questa qui ha bisogno di rivedere le sue priorità". Perché è questo il problema fondamentale di Day Break Illusion: non da il giusto peso ai fatti realmente importanti, sprecando praticamente metà serie dietro a filler inutili. Ma andiamo con ordine.
Akari Taiyou ha tredici anni e una passione viscerale per la divinazione e la lettura dei tarocchi. Vive insieme agli zii e alla cugina Fuuyuna, poiché la madre morì quando la ragazza era ancora giovane, lasciandole solo il suo mazzo di tarocchi.
In una notte, per tutta una serie di eventi che non sto a spiegare, avviene il risveglio di Akari come combattente sotto la carta del Sole, ed ella entra così a far parte di una scuola di divinazione facente parte della Sephiro Fiore, ovvero un'organizzazione che tramite diverse sedi in tutto il mondo, addestra le ragazze dei 22 tarocchi elementari allo sterminio dei Daemonia - esseri maligni che attraverso la scissione cellulare prendono possesso degli esseri umani.
Fin dal primo episodio si posso notare delle sostanziali analogie con Madoka, ma anche delle differenze e qualche elemento di novità: uno di questi -che ho personalmente apprezzato molto- è il fatto che quando il Daemonia prende possesso del corpo di un umano, diventa un tutt'uno con esso; dunque, per uccidere il Daemonia, è necessario eliminare anche l'essere umano.
Una differenza fra i due anime è che, se da un lato Madoka "tenta" di mantenere una sorta di atmosfera tranquilla fino al fatidico terzo episodio, Day Break Illusion sin dal primo momento sembra voler dimostrare il suo essere una serie cupa, violenta e profondamente matura (ma ciò verrà smentito nel giro di poco, non preoccupatevi).
I primi due episodi sono fondamentalmente introduttivi, ma già si nota che la serie corre un po' troppo: nemmeno il tempo di imparare i nomi delle compari di Akari, che già il quartetto viene mandato a combattere i demoni. Ma fosse solo questo il problema.
Gli episodi dal tre al sei servono sostanzialmente a farci conoscere un po' meglio i vari personaggi, peccato che siano noiosi e abbiano tutti la medesima struttura, e quella che viene spacciata per crescita psicologica -assolutamente troppo veloce e forzata- si sarebbe potuta benissimo avere in seguito,con la dovuta calma, visto anche il grande carico di eventi che si susseguiranno. Dunque questi quattro episodi sono inutili.
Il sette lo è probabilmente ancora di più, giacché è un filler in piena regola: l'intento originario era forse quello di far affezionare lo spettatore alle protagoniste, mostrandole fuori dal contesto puramente scolastico e battagliero. Ciò non riesce, perché non c'è niente che movimenti il tutto, e si finisce solo con l'annoiare.
L'otto probabilmente è anche peggiore: non perché non succeda nulla, ma perché -al contrario- accadono troppe cose e troppo in fretta. Se in Madoka il terzo episodio smuoveva le acque e aveva la funzione di introdurre tutta la serie di eventi che portava allo svolgimento e alla conclusione della storia; qui il ruolo doveva forse essere svolto da questa ottava puntata, ma personalmente trovo inaccettabile il fatto che nei primi minuti si rifili una verità di tale portata -per di più con una frettolosa spiegazione- e che alla fine del medesimo episodio vediamo già uno dei personaggi principali coinvolti direttamente nella faccenda; come se prendere una decisione simile fosse una questione di due minuti.
Da qui in poi -sempre in via del tutto teorica- avrebbero dovuto avere inizio le parti serie, drammatiche ed impegnate; ma di tutto ciò io non vedo traccia, solo tanta fretta nel recuperare una serie mal gestita, situazioni assurde e buonismo insulso a non finire.
Gli episodi 11 e 12 sembrano riprendersi un minimo rispetto agli altri, ma ogni tentativo di soluzione fallisce poi con il 13, dove interviene il solito, banalissimo deus ex machina -peraltro in contraddizione con quanto affermato cinque puntate prima- ed una forzata crescita psicologica.
Una storia però, senza i suoi personaggi, è completa solo fino a metà. Come sono quelli di Day Break Illusion? Risponderei: la fotocopia esatta della serie stessa: alcuni sono buoni, altri pessimi, altri ancora mal sfruttati. Akari è Madoka, non solo nel modo di comportarsi, ma perfino nelle battute che dice. Anche in questo caso, ho trovato eccessivo e fuori luogo il buonismo che la contraddistingue, perché in teoria questa voleva essere una storia dura, no? E ciò, ahimè, si ripercuote grandemente sul finale.
Ginka è una specie di mix tra Sayaka e Kyoko, ed è forse uno dei personaggi più piatti, perché come ci viene presentata all'inizio, tale rimane per tutta la durata della serie, e non venitemi a dire che quell'assurda comparsa alla fine rappresenterebbe un'evoluzione della sua personalità, perché mi rifiuto di crederlo.
Seira e Luna, invece (rispettivamente Homura e Mami, per farci un'idea) sono abbastanza ben caratterizzate, la prima nella sua determinazione e crudeltà, ma anche indecisione -benché il suo passato sia tutt'altro che originale- la seconda nella sua paura costante e travolgente, nel suo affezionarsi quasi morbosamente ad Akari; nonostante il tutto venga poi superato, e anche dignitosamente a parer mio (il suo background però è davvero poco chiaro, ed è un peccato, perché sembrava essere molto interessante).
Tutti gli altri personaggi secondari hanno poco o nullo approfondimento, e compaiono esclusivamente per dare spiegazioni al quartetto principale o per salvarlo dai momenti di crisi profonda.
I "cattivi", ahimè, neppure loro si salvano: Cerebrum -che dovrebbe essere il sobillatore primario, colui che tutto sa e tutto organizza- nonostante quel poco di interesse che viene infuso nello spettatore da metà serie in poi, viene poi malamente trasformato nel superboss finale, e tanti saluti al belloccio figo ed intrigante.
Tutti gli altri, che ruotano intorno alla figura di Cerebrum, sono solo comparse, pedine che servono al suddetto per raggiungere i suoi scopi, non hanno quindi una personalità spiccata o, nel caso degli umani, ce l'hanno ed è pure irritante.
La grafica non è nulla di particolare. Non che sia brutta, anzi, però anche nelle sue parti più "cupe" rimane comunque troppo colorata, troppo loli, e quindi troppo poco convincente. Il chara design è abbastanza originale, un po' strambo e molto "carino e coccoloso", cosa che, nonostante gli sforzi, lo fa assomigliare molto di più ad un majokko "tradizionale" che non ad uno "new generation". Anche le stesse dimensioni parallele dei Daemonia non hanno niente a che vedere con le inquietanti barriere labirintiche delle Streghe -a cui il riferimento penso sia chiaro. Queste sono sì un po' disgustose -come d'altronde gli esseri che le creano- ma nulla di più, e all'inizio non si capisce nemmeno se i Daemonia compaiano direttamente nel mondo reale o, a quanto sembra, all'interno di distorsioni spazio-temporali (benché i danni si ripercuotano comunque sul mondo esterno).
Le animazioni sono fluide ma non eccezionali, niente di strabiliante, anche se ho molto apprezzato le parti in cui viene mostrato il moltiplicarsi dei Daemonia come cellule virus all'interno di un organismo, e pure le apparizioni/scomparse delle guerriere nei combattimenti sono abbastanza carine. Mi è dispiaciuto un po' -essendo questo comunque un majokko- non vedere nessuna peculiare sequenza di trasformazione, perché se dosate sapientemente possono diventare un elemento decorativo non da poco.
La colonna sonora, anch'essa, non è davvero niente di che: la opening e la ending si limitano ad essere orecchiabili, mentre delle ost all'interno degli episodi non ce n'è nessuna di neanche lontanamente memorabile.
Insomma, Day Break Illusion poteva diventare senza problemi una serie al pari di Madoka -forse anche superiore- ma a causa di una mal gestita organizzazione delle tempistiche, molte opportunità sono andate sprecate. Sarebbe stato meglio, a mio parere, eliminare gli episodi dal tre al sette, e concentrarsi invece nello "spalmare" in maniera più omogenea tutte le rivelazioni e gli eventi importanti della seconda parte della serie.
Il prodotto finale la sufficienza non la sfiora neanche da lontano, si salva dal quattro solo per alcuni lati positivi che in effetti ci sono e credo di aver menzionato.
Vorrei concludere dicendo che il mio cinque non si basa su un confronto con Madoka Magica -che sicuramente Day Break Illusion non è in grado di reggere- ma sui difetti oggettivi che sono convinta questa serie abbia: puellae magi o non, tutto quanto menzionato in questa (lunga) recensione esiste, e non è cosa da poco.
Dunque, partiamo da una delle affermazioni di cui sopra: Day Break Illusion sarebbe l'anime discendente di Madoka. È davvero così? Non vedo come possa non esserlo: come penso sia già stato detto da altri, Madoka è stato l'anime che ha stravolto il genere dei majokko, facendo diventare le colorate paladine della giustizia delle guerriere spietate e/o disperate che lottano per la sopravvivenza, e le ambientazioni e i nemici -cupi, certo, ma quasi mai realmente spaventosi- addirittura grotteschi. Ed è qui che entra in gioco Day Break Illusion: dopo la rivoluzione, ci vuole appunto qualcosa che sistemi quello che è rimasto del "vecchio ordinamento" al fine di crearne dal (quasi) nulla uno nuovo. Questo anime ci è riuscito?
No. Purtroppo, tutto quello che ci poteva essere di buono è andato sprecato a causa, io credo, di una sceneggiatura totalmente sbagliata: come direbbe Ron Weasley "questa qui ha bisogno di rivedere le sue priorità". Perché è questo il problema fondamentale di Day Break Illusion: non da il giusto peso ai fatti realmente importanti, sprecando praticamente metà serie dietro a filler inutili. Ma andiamo con ordine.
Akari Taiyou ha tredici anni e una passione viscerale per la divinazione e la lettura dei tarocchi. Vive insieme agli zii e alla cugina Fuuyuna, poiché la madre morì quando la ragazza era ancora giovane, lasciandole solo il suo mazzo di tarocchi.
In una notte, per tutta una serie di eventi che non sto a spiegare, avviene il risveglio di Akari come combattente sotto la carta del Sole, ed ella entra così a far parte di una scuola di divinazione facente parte della Sephiro Fiore, ovvero un'organizzazione che tramite diverse sedi in tutto il mondo, addestra le ragazze dei 22 tarocchi elementari allo sterminio dei Daemonia - esseri maligni che attraverso la scissione cellulare prendono possesso degli esseri umani.
Fin dal primo episodio si posso notare delle sostanziali analogie con Madoka, ma anche delle differenze e qualche elemento di novità: uno di questi -che ho personalmente apprezzato molto- è il fatto che quando il Daemonia prende possesso del corpo di un umano, diventa un tutt'uno con esso; dunque, per uccidere il Daemonia, è necessario eliminare anche l'essere umano.
Una differenza fra i due anime è che, se da un lato Madoka "tenta" di mantenere una sorta di atmosfera tranquilla fino al fatidico terzo episodio, Day Break Illusion sin dal primo momento sembra voler dimostrare il suo essere una serie cupa, violenta e profondamente matura (ma ciò verrà smentito nel giro di poco, non preoccupatevi).
I primi due episodi sono fondamentalmente introduttivi, ma già si nota che la serie corre un po' troppo: nemmeno il tempo di imparare i nomi delle compari di Akari, che già il quartetto viene mandato a combattere i demoni. Ma fosse solo questo il problema.
Gli episodi dal tre al sei servono sostanzialmente a farci conoscere un po' meglio i vari personaggi, peccato che siano noiosi e abbiano tutti la medesima struttura, e quella che viene spacciata per crescita psicologica -assolutamente troppo veloce e forzata- si sarebbe potuta benissimo avere in seguito,con la dovuta calma, visto anche il grande carico di eventi che si susseguiranno. Dunque questi quattro episodi sono inutili.
Il sette lo è probabilmente ancora di più, giacché è un filler in piena regola: l'intento originario era forse quello di far affezionare lo spettatore alle protagoniste, mostrandole fuori dal contesto puramente scolastico e battagliero. Ciò non riesce, perché non c'è niente che movimenti il tutto, e si finisce solo con l'annoiare.
L'otto probabilmente è anche peggiore: non perché non succeda nulla, ma perché -al contrario- accadono troppe cose e troppo in fretta. Se in Madoka il terzo episodio smuoveva le acque e aveva la funzione di introdurre tutta la serie di eventi che portava allo svolgimento e alla conclusione della storia; qui il ruolo doveva forse essere svolto da questa ottava puntata, ma personalmente trovo inaccettabile il fatto che nei primi minuti si rifili una verità di tale portata -per di più con una frettolosa spiegazione- e che alla fine del medesimo episodio vediamo già uno dei personaggi principali coinvolti direttamente nella faccenda; come se prendere una decisione simile fosse una questione di due minuti.
Da qui in poi -sempre in via del tutto teorica- avrebbero dovuto avere inizio le parti serie, drammatiche ed impegnate; ma di tutto ciò io non vedo traccia, solo tanta fretta nel recuperare una serie mal gestita, situazioni assurde e buonismo insulso a non finire.
Gli episodi 11 e 12 sembrano riprendersi un minimo rispetto agli altri, ma ogni tentativo di soluzione fallisce poi con il 13, dove interviene il solito, banalissimo deus ex machina -peraltro in contraddizione con quanto affermato cinque puntate prima- ed una forzata crescita psicologica.
Una storia però, senza i suoi personaggi, è completa solo fino a metà. Come sono quelli di Day Break Illusion? Risponderei: la fotocopia esatta della serie stessa: alcuni sono buoni, altri pessimi, altri ancora mal sfruttati. Akari è Madoka, non solo nel modo di comportarsi, ma perfino nelle battute che dice. Anche in questo caso, ho trovato eccessivo e fuori luogo il buonismo che la contraddistingue, perché in teoria questa voleva essere una storia dura, no? E ciò, ahimè, si ripercuote grandemente sul finale.
Ginka è una specie di mix tra Sayaka e Kyoko, ed è forse uno dei personaggi più piatti, perché come ci viene presentata all'inizio, tale rimane per tutta la durata della serie, e non venitemi a dire che quell'assurda comparsa alla fine rappresenterebbe un'evoluzione della sua personalità, perché mi rifiuto di crederlo.
Seira e Luna, invece (rispettivamente Homura e Mami, per farci un'idea) sono abbastanza ben caratterizzate, la prima nella sua determinazione e crudeltà, ma anche indecisione -benché il suo passato sia tutt'altro che originale- la seconda nella sua paura costante e travolgente, nel suo affezionarsi quasi morbosamente ad Akari; nonostante il tutto venga poi superato, e anche dignitosamente a parer mio (il suo background però è davvero poco chiaro, ed è un peccato, perché sembrava essere molto interessante).
Tutti gli altri personaggi secondari hanno poco o nullo approfondimento, e compaiono esclusivamente per dare spiegazioni al quartetto principale o per salvarlo dai momenti di crisi profonda.
I "cattivi", ahimè, neppure loro si salvano: Cerebrum -che dovrebbe essere il sobillatore primario, colui che tutto sa e tutto organizza- nonostante quel poco di interesse che viene infuso nello spettatore da metà serie in poi, viene poi malamente trasformato nel superboss finale, e tanti saluti al belloccio figo ed intrigante.
Tutti gli altri, che ruotano intorno alla figura di Cerebrum, sono solo comparse, pedine che servono al suddetto per raggiungere i suoi scopi, non hanno quindi una personalità spiccata o, nel caso degli umani, ce l'hanno ed è pure irritante.
La grafica non è nulla di particolare. Non che sia brutta, anzi, però anche nelle sue parti più "cupe" rimane comunque troppo colorata, troppo loli, e quindi troppo poco convincente. Il chara design è abbastanza originale, un po' strambo e molto "carino e coccoloso", cosa che, nonostante gli sforzi, lo fa assomigliare molto di più ad un majokko "tradizionale" che non ad uno "new generation". Anche le stesse dimensioni parallele dei Daemonia non hanno niente a che vedere con le inquietanti barriere labirintiche delle Streghe -a cui il riferimento penso sia chiaro. Queste sono sì un po' disgustose -come d'altronde gli esseri che le creano- ma nulla di più, e all'inizio non si capisce nemmeno se i Daemonia compaiano direttamente nel mondo reale o, a quanto sembra, all'interno di distorsioni spazio-temporali (benché i danni si ripercuotano comunque sul mondo esterno).
Le animazioni sono fluide ma non eccezionali, niente di strabiliante, anche se ho molto apprezzato le parti in cui viene mostrato il moltiplicarsi dei Daemonia come cellule virus all'interno di un organismo, e pure le apparizioni/scomparse delle guerriere nei combattimenti sono abbastanza carine. Mi è dispiaciuto un po' -essendo questo comunque un majokko- non vedere nessuna peculiare sequenza di trasformazione, perché se dosate sapientemente possono diventare un elemento decorativo non da poco.
La colonna sonora, anch'essa, non è davvero niente di che: la opening e la ending si limitano ad essere orecchiabili, mentre delle ost all'interno degli episodi non ce n'è nessuna di neanche lontanamente memorabile.
Insomma, Day Break Illusion poteva diventare senza problemi una serie al pari di Madoka -forse anche superiore- ma a causa di una mal gestita organizzazione delle tempistiche, molte opportunità sono andate sprecate. Sarebbe stato meglio, a mio parere, eliminare gli episodi dal tre al sette, e concentrarsi invece nello "spalmare" in maniera più omogenea tutte le rivelazioni e gli eventi importanti della seconda parte della serie.
Il prodotto finale la sufficienza non la sfiora neanche da lontano, si salva dal quattro solo per alcuni lati positivi che in effetti ci sono e credo di aver menzionato.
Vorrei concludere dicendo che il mio cinque non si basa su un confronto con Madoka Magica -che sicuramente Day Break Illusion non è in grado di reggere- ma sui difetti oggettivi che sono convinta questa serie abbia: puellae magi o non, tutto quanto menzionato in questa (lunga) recensione esiste, e non è cosa da poco.
In questa stagione estiva la Dynit ha subito licenziato tre serie e, in collaborazione con PopcornTV, le ha messe in simulcast sul sito gratis, tutto in forma legale ovviamente. Tra questi tre titoli, spicca Il sole penetra le illusioni proprio perché ricorda un anime dello stesso genere che è diventato un fenomeno commerciale di grossa portata ma che è da sempre discusso. Ovviamente sto parlando di Madoka Magica, serie licenziata da Dynit che ha riscosso molto successo. La Dynit ha puntato su questo titolo molto promettente proprio per appoggiarsi su Madoka, per le possibili somiglianze che ci potevano stare tra le due serie, anche se, di somiglianze, alla fine, ne abbiamo viste ben poche.
La serie si potrebbe definire anche uno stereotipo del genere majokko. Infatti, presenta tutte le particolarità del genere da quando è stato "evoluto"(cioè, dei majokko di questa, nuova, generazione) senza aggiungere né togliere niente. Si parte con un buon inizio, per poi passare ad un'interessante ricerca del genere, a tutte le sue forme e caratteristiche, per poi, infine, scoprire le fregature che si nascondono dietro il mondo delle maghette e al loro lavoro; una svolta necessaria per i majokko di questa generazione. Però, questo stereotipo, è davvero buono e riesce ad intrattenere lo spettatore; a volte, infatti, è meglio un buon stereotipo che un'originalità buttata all'aria.
Ma i problemi della serie dipendono in parte sempre da questo stereotipo, trito e ritrito, con le stesse tematiche in ogni serie di questo genere, ovvero, in primis, la tematica dei sentimenti esagerati. I sentimenti in questa serie vengono trattati male: sono esagerati e forzati, diventando infine molto irreali, e allo spettatore, la visione, a volte, risulterà pesante e fastidiosa. Oltre ciò, un altro problema della serie è l'incapacità di non essere riusciti a riempire bene il contenitore degli episodi. Per colpa di una fase centrale piuttosto allungata, dove, in alcuni episodi, succede praticamente poco, ci ritroviamo un finale accelerato che ha poco tempo per mostrarsi in tutta la sua bellezza, con svolte inaspettate e tanta azione comprese.
L'animazione si mantiene su buon livello, anche se le ambientazioni sono abbastanza brutte. Lo stile dei personaggi è davvero qualcosa di orrendo; sembrano tante caricature, non solo le ragazzine, ma anche gli adulti. Il comparto sonoro è ottimo e ci regala una bella opening ed una carina ending, mentre le OST si mantengono sempre su un buon livello. Una serie che consiglio a chi piace il genere, mentre a chi non piace, il giudizio sul genere con questa serie non cambierà. Non aspettatevi Madoka Magica, ma un discreto prodotto.
La serie si potrebbe definire anche uno stereotipo del genere majokko. Infatti, presenta tutte le particolarità del genere da quando è stato "evoluto"(cioè, dei majokko di questa, nuova, generazione) senza aggiungere né togliere niente. Si parte con un buon inizio, per poi passare ad un'interessante ricerca del genere, a tutte le sue forme e caratteristiche, per poi, infine, scoprire le fregature che si nascondono dietro il mondo delle maghette e al loro lavoro; una svolta necessaria per i majokko di questa generazione. Però, questo stereotipo, è davvero buono e riesce ad intrattenere lo spettatore; a volte, infatti, è meglio un buon stereotipo che un'originalità buttata all'aria.
Ma i problemi della serie dipendono in parte sempre da questo stereotipo, trito e ritrito, con le stesse tematiche in ogni serie di questo genere, ovvero, in primis, la tematica dei sentimenti esagerati. I sentimenti in questa serie vengono trattati male: sono esagerati e forzati, diventando infine molto irreali, e allo spettatore, la visione, a volte, risulterà pesante e fastidiosa. Oltre ciò, un altro problema della serie è l'incapacità di non essere riusciti a riempire bene il contenitore degli episodi. Per colpa di una fase centrale piuttosto allungata, dove, in alcuni episodi, succede praticamente poco, ci ritroviamo un finale accelerato che ha poco tempo per mostrarsi in tutta la sua bellezza, con svolte inaspettate e tanta azione comprese.
L'animazione si mantiene su buon livello, anche se le ambientazioni sono abbastanza brutte. Lo stile dei personaggi è davvero qualcosa di orrendo; sembrano tante caricature, non solo le ragazzine, ma anche gli adulti. Il comparto sonoro è ottimo e ci regala una bella opening ed una carina ending, mentre le OST si mantengono sempre su un buon livello. Una serie che consiglio a chi piace il genere, mentre a chi non piace, il giudizio sul genere con questa serie non cambierà. Non aspettatevi Madoka Magica, ma un discreto prodotto.
"Day Break Illusion", conosciuto anche come "il sole penetra le illusioni" (titolo che, nonostante sia in lingua nostrana, è in realtà l'originale giapponese), è una serie anime nata sulla scia dei majokko di nuova generazione.
Di cosa parliamo? Il genere majokko (o mahou-shoujo che dir si voglia) ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli anni: all'inizio avevamo storie piuttosto semplici, indirizzate perlopiù a un pubblico infantile, in particolare alle bambine. In seguito, dagli anni '80 in su, iniziamo ad avere alcuni cambiamenti, ne sono un esempio le famose maghette dello Studio Pierrot, che hanno influenzato parecchio il genere, apportando numerose novità, come le trame a sfondo musicale e delle ambientazioni sempre più moderne (almeno per l'epoca), soprattutto a tema scolastico. La svolta decisiva l'abbiamo dal 1990 in su, con storie sempre più mature e rilevanti, lo stesso varrà per i temi trattati, e salvo qualche eccezione, il genere si discosterà parecchio da quello che era stato in precedenza. Ciò avviene anche grazie a titoli più o meno famosi, alcuni dei quali sono ormai diventati dei veri capisaldi, come 'Sailor Moon', 'Card Captor Sakura' e simili. Queste caratteristiche rimarranno stabili anche negli anni a venire, e lo sono ancora adesso, anche se con notevoli differenze per via del progresso.
Finita questa breve sintesi, passiamo a quelli che possiamo definire 'majokko di nuova generazione', a cui appartiene "Day Break Illusion". Questa tipologia è caratterizzata principalmente da atmosfere dark, ambientazioni cupe e spesso astratte (come dimensioni parallele), e da storie molto drammatiche, che presentano scene abbastanza cruente, condite anche da una certa dose di sangue, mai però eccessiva. Un'altra caratteristica importante sono le protagoniste: a differenza delle serie passate, che spesso vedevano teen-agers che avevano già una certa visione della vita, qua invece abbiamo ragazzine dall'aspetto candido e innocente, che devono farsi carico di situazioni molto pesanti, che persino un adulto avrebbe difficoltà a sostenere, quasi come una contraddizione. Qualche piccolo accenno si era già avuto in passato, tipo con Nanoha, ma il nuovo genere vedrà la luce solo nel decennio attuale (post 2010), in particolare grazie al successo di "Puella Magi Madoka Magica". Sarà proprio quest'ultimo titolo a forgiare il nuovo stile, molto più seinen che shoujo.
Protagonista di "Day Break Illusion" è Akari, una ragazzina di 12 anni molto dolce e vivace, appassionata da sempre ai tarocchi, che ha ricevuto in eredità dalla madre defunta. La sua vita viene stravolta dopo aver scoperto di possedere il potere della Carta del Sole, e soprattutto dopo la morte della cugina Fuyuna, di cui si sentirà sempre responsabile. Da quel momento, scoprirà di essere destinata a combattere i Daemonia, creature malvagie che si impossessano dell'animo umano, approfittando della debolezza dell'individuo, rendendolo così un essere capace solo di provocare morte e distruzione. Per farlo, dovrà frequentare la scuola di divinazione chiamata Sephiro Fiore, di cui fanno parte 22 ragazze (con lei) prescelte, ognuna rappresentante una carta dei tarocchi. Farà così la conoscenza di Ginka, Luna e Seira, con cui formerà una squadra.
Le protagoniste principali sono ben caratterizzate, anche per via delle carte che rappresentano, che conferiscono loro poteri e qualità proprie. Akari è molto dolce e altruista, e questo le darà parecchi problemi nell'affrontare i nemici. Per via del potere del sole, le piante attorno a lei crescono in maniera smisurata. E' l'unica a mutare di più il suo aspetto quando si trasforma, specialmente nel viso, e apparirà più matura e molto somigliante alla madre. Luna ha anche lei un carattere dolce e pacato, ha 12 anni come Akari e le si affezionerà molto, sviluppando sentimenti più profondi (non del tutto corrisposti) di una semplice amicizia, rapporto che conferisce alla serie una notevole impronta yuri. Seira, invece, è quella che potremmo definire la 'tsundere' del gruppo. Ha 13 anni, un carattere piuttosto freddo e distaccato, fa molta palestra durante il giorno e prova un forte odio verso i Daemonia, motivo per cui all'inizio entrerà in conflitto con Akari. Il suo aspetto ricorda un po' 'Black Rock Shooter'. E per finire abbiamo Ginka, la più vispa e allegra del gruppo. Nonostante all'appareza sembri più piccola delle sue compagne, ha la stessa età di Seira, e in certe situazioni dimostrerà di essere anche più matura e coraggiosa delle altre.
Anche i personaggi secondari hanno una certa rilevanza all'interno della storia, diciamo che un po' tutti fanno la loro parte in questa serie, a differenza di certi anime in cui oltre ai protagonisti abbiamo dei manichini che fanno solo numero. Tra essi spiccano Etia e Ariel, che fanno da direttrici e insegnanti alla Sephiro Fiore, le tre gemelline, e poi il corvo e il gatto (chiamato curiosamente Schrodinger, in omaggio al famoso paradosso) entrambi piuttosto subdoli e misteriosi. Diversi personaggi appaiono solo in singoli episodi, e pur essendo quasi delle comparse, serviranno a dare spunto alle situazioni successive.
La cosa che più mi è piaciuta è che una volta tanto in un majokko c'è un personaggio maschile di rilievo: Cerebrum, l'antagonista principale della serie. E non si tratta del fighettino belloccio di turno, tanto per dare fanservice al pubblico femminile, ma un vero e proprio essere malvagio, capace di manipolare le menti altrui e di mutare il suo aspetto a suo piacimento.
Questo è forse l'elemento che mancava in 'Madoka Magica', che tiene un cast al 99% femminile, col solo Kyosuke che ha un ruolo discreto, ma è solo un fuoco di paglia, giusto per dare spazio a Sayaka e motivare la scelta del suo desiderio.
Noto che è proprio con 'Madoka Magica' che questa serie viene maggiormente confrontata. Diciamo che ci sono alcuni aspetti simili, come i desideri, che una volta espressi significa rinunciare alla propria esistenza, e i Daemonia che vengono generati dalle debolezze dell'animo umano. Cerebrum può essere abbinato a Kyubey, come una sorta di diavolo tentatore, mentre Akari è per certi versi simile a Madoka, almeno per le sue incertezze, ma si dimostra subito più combattiva e decisa. Degli altri, Seira è leggermente abbinabile a Homura, per la freddezza e l'odio verso i nemici. Tuttavia solo all'inizio, visto che poi si addolcisce parecchio e apre il suo cuore agli altri, e poi dubito che Homura avrebbe paura dei fantasmi. Per il resto non c'è nessuna affinità, dato che qui abbiamo pure alcune scene divertenti, di cui vi è persino un intero episodio dedicato per alleggerire un po' la tensione, cose che in 'Madoka Magica' sono del tutto assenti. Semmai un leggero paragone lo si può fare con 'Card Captor Sakura', ma giusto per le carte magiche.
Tecnicamente è realizzato benissimo, la grafica è eccezionale, curata nei minimi dettagli. Si passa da ambientazioni urbane a paesaggi naturali e a dimensioni fantastiche, senza però avere mai dei cali qualitativi. La stessa cura l'abbiamo nei personaggi e nei poteri delle protagoniste, e qui la computer grafica fa la sua parte. Proprio il design dei personaggi in 'Madoka Magica' lasciava un po' a desiderare, soprattutto nei contorni del viso (almeno nella serie tv), qui invece il lavoro è stato svolto ottimamente.
Buona anche la parte musicale, che si abbina sempre bene alle scene in cui fa da sottofondo, e che si compone di un'ottima sigla finale e iniziale.
Probabilmente non è un titolo che spiccherà più di tanto, anche perchè ha il difetto di essere poco originale, e contiene troppi elementi che sanno di già visto. Nonostante le somiglianze con 'Madoka Magica', è ad un livello abbastanza lontano, tuttavia si dimostra superiore ad altri titoli affini (Black Rock Shooter), avendo una trama scorrevole e godibile.
E' una serie che ho gradito parecchio, e noto con piacere che alcuni database indicano un OVA previsto per il 25 Dicembre, che attendo già con impazienza. Secondo voci di popolo, vedo anche che si parla di una possibile seconda serie, e non mi dispiacerebbe affatto.
Malgrado qualche difetto (trascurabile), un bel 10 se lo merita tutto.
Di cosa parliamo? Il genere majokko (o mahou-shoujo che dir si voglia) ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli anni: all'inizio avevamo storie piuttosto semplici, indirizzate perlopiù a un pubblico infantile, in particolare alle bambine. In seguito, dagli anni '80 in su, iniziamo ad avere alcuni cambiamenti, ne sono un esempio le famose maghette dello Studio Pierrot, che hanno influenzato parecchio il genere, apportando numerose novità, come le trame a sfondo musicale e delle ambientazioni sempre più moderne (almeno per l'epoca), soprattutto a tema scolastico. La svolta decisiva l'abbiamo dal 1990 in su, con storie sempre più mature e rilevanti, lo stesso varrà per i temi trattati, e salvo qualche eccezione, il genere si discosterà parecchio da quello che era stato in precedenza. Ciò avviene anche grazie a titoli più o meno famosi, alcuni dei quali sono ormai diventati dei veri capisaldi, come 'Sailor Moon', 'Card Captor Sakura' e simili. Queste caratteristiche rimarranno stabili anche negli anni a venire, e lo sono ancora adesso, anche se con notevoli differenze per via del progresso.
Finita questa breve sintesi, passiamo a quelli che possiamo definire 'majokko di nuova generazione', a cui appartiene "Day Break Illusion". Questa tipologia è caratterizzata principalmente da atmosfere dark, ambientazioni cupe e spesso astratte (come dimensioni parallele), e da storie molto drammatiche, che presentano scene abbastanza cruente, condite anche da una certa dose di sangue, mai però eccessiva. Un'altra caratteristica importante sono le protagoniste: a differenza delle serie passate, che spesso vedevano teen-agers che avevano già una certa visione della vita, qua invece abbiamo ragazzine dall'aspetto candido e innocente, che devono farsi carico di situazioni molto pesanti, che persino un adulto avrebbe difficoltà a sostenere, quasi come una contraddizione. Qualche piccolo accenno si era già avuto in passato, tipo con Nanoha, ma il nuovo genere vedrà la luce solo nel decennio attuale (post 2010), in particolare grazie al successo di "Puella Magi Madoka Magica". Sarà proprio quest'ultimo titolo a forgiare il nuovo stile, molto più seinen che shoujo.
Protagonista di "Day Break Illusion" è Akari, una ragazzina di 12 anni molto dolce e vivace, appassionata da sempre ai tarocchi, che ha ricevuto in eredità dalla madre defunta. La sua vita viene stravolta dopo aver scoperto di possedere il potere della Carta del Sole, e soprattutto dopo la morte della cugina Fuyuna, di cui si sentirà sempre responsabile. Da quel momento, scoprirà di essere destinata a combattere i Daemonia, creature malvagie che si impossessano dell'animo umano, approfittando della debolezza dell'individuo, rendendolo così un essere capace solo di provocare morte e distruzione. Per farlo, dovrà frequentare la scuola di divinazione chiamata Sephiro Fiore, di cui fanno parte 22 ragazze (con lei) prescelte, ognuna rappresentante una carta dei tarocchi. Farà così la conoscenza di Ginka, Luna e Seira, con cui formerà una squadra.
Le protagoniste principali sono ben caratterizzate, anche per via delle carte che rappresentano, che conferiscono loro poteri e qualità proprie. Akari è molto dolce e altruista, e questo le darà parecchi problemi nell'affrontare i nemici. Per via del potere del sole, le piante attorno a lei crescono in maniera smisurata. E' l'unica a mutare di più il suo aspetto quando si trasforma, specialmente nel viso, e apparirà più matura e molto somigliante alla madre. Luna ha anche lei un carattere dolce e pacato, ha 12 anni come Akari e le si affezionerà molto, sviluppando sentimenti più profondi (non del tutto corrisposti) di una semplice amicizia, rapporto che conferisce alla serie una notevole impronta yuri. Seira, invece, è quella che potremmo definire la 'tsundere' del gruppo. Ha 13 anni, un carattere piuttosto freddo e distaccato, fa molta palestra durante il giorno e prova un forte odio verso i Daemonia, motivo per cui all'inizio entrerà in conflitto con Akari. Il suo aspetto ricorda un po' 'Black Rock Shooter'. E per finire abbiamo Ginka, la più vispa e allegra del gruppo. Nonostante all'appareza sembri più piccola delle sue compagne, ha la stessa età di Seira, e in certe situazioni dimostrerà di essere anche più matura e coraggiosa delle altre.
Anche i personaggi secondari hanno una certa rilevanza all'interno della storia, diciamo che un po' tutti fanno la loro parte in questa serie, a differenza di certi anime in cui oltre ai protagonisti abbiamo dei manichini che fanno solo numero. Tra essi spiccano Etia e Ariel, che fanno da direttrici e insegnanti alla Sephiro Fiore, le tre gemelline, e poi il corvo e il gatto (chiamato curiosamente Schrodinger, in omaggio al famoso paradosso) entrambi piuttosto subdoli e misteriosi. Diversi personaggi appaiono solo in singoli episodi, e pur essendo quasi delle comparse, serviranno a dare spunto alle situazioni successive.
La cosa che più mi è piaciuta è che una volta tanto in un majokko c'è un personaggio maschile di rilievo: Cerebrum, l'antagonista principale della serie. E non si tratta del fighettino belloccio di turno, tanto per dare fanservice al pubblico femminile, ma un vero e proprio essere malvagio, capace di manipolare le menti altrui e di mutare il suo aspetto a suo piacimento.
Questo è forse l'elemento che mancava in 'Madoka Magica', che tiene un cast al 99% femminile, col solo Kyosuke che ha un ruolo discreto, ma è solo un fuoco di paglia, giusto per dare spazio a Sayaka e motivare la scelta del suo desiderio.
Noto che è proprio con 'Madoka Magica' che questa serie viene maggiormente confrontata. Diciamo che ci sono alcuni aspetti simili, come i desideri, che una volta espressi significa rinunciare alla propria esistenza, e i Daemonia che vengono generati dalle debolezze dell'animo umano. Cerebrum può essere abbinato a Kyubey, come una sorta di diavolo tentatore, mentre Akari è per certi versi simile a Madoka, almeno per le sue incertezze, ma si dimostra subito più combattiva e decisa. Degli altri, Seira è leggermente abbinabile a Homura, per la freddezza e l'odio verso i nemici. Tuttavia solo all'inizio, visto che poi si addolcisce parecchio e apre il suo cuore agli altri, e poi dubito che Homura avrebbe paura dei fantasmi. Per il resto non c'è nessuna affinità, dato che qui abbiamo pure alcune scene divertenti, di cui vi è persino un intero episodio dedicato per alleggerire un po' la tensione, cose che in 'Madoka Magica' sono del tutto assenti. Semmai un leggero paragone lo si può fare con 'Card Captor Sakura', ma giusto per le carte magiche.
Tecnicamente è realizzato benissimo, la grafica è eccezionale, curata nei minimi dettagli. Si passa da ambientazioni urbane a paesaggi naturali e a dimensioni fantastiche, senza però avere mai dei cali qualitativi. La stessa cura l'abbiamo nei personaggi e nei poteri delle protagoniste, e qui la computer grafica fa la sua parte. Proprio il design dei personaggi in 'Madoka Magica' lasciava un po' a desiderare, soprattutto nei contorni del viso (almeno nella serie tv), qui invece il lavoro è stato svolto ottimamente.
Buona anche la parte musicale, che si abbina sempre bene alle scene in cui fa da sottofondo, e che si compone di un'ottima sigla finale e iniziale.
Probabilmente non è un titolo che spiccherà più di tanto, anche perchè ha il difetto di essere poco originale, e contiene troppi elementi che sanno di già visto. Nonostante le somiglianze con 'Madoka Magica', è ad un livello abbastanza lontano, tuttavia si dimostra superiore ad altri titoli affini (Black Rock Shooter), avendo una trama scorrevole e godibile.
E' una serie che ho gradito parecchio, e noto con piacere che alcuni database indicano un OVA previsto per il 25 Dicembre, che attendo già con impazienza. Secondo voci di popolo, vedo anche che si parla di una possibile seconda serie, e non mi dispiacerebbe affatto.
Malgrado qualche difetto (trascurabile), un bel 10 se lo merita tutto.
Genei o Kakeru Taiyou, noto in Italia come "Il sole penetra le illusione" nasce all'inizio di quella che si potrebbe definire una nuova era del genere Majokko. Dopo l'impronta lasciata da Madoka Magica, i canoni classici del genere sono stati rivisti e modificati, come sempre accade quando un qualcosa fa successo: se ne segue la scia rivoluzionaria. Ebbene, come fu ai tempi del primo Gundam, e poi di Evangelion, nel genere robotico, anche qui troveremo molti anime fotocopia che cercheranno di emulare o eguagliare il successo dell'anime "svolta".
Genei o Kakeru Taiyou può essere benissimo inserito in questo filone rivoluzionario. Sin dalle prime notizie della sua programmazione, lo si confrontava già con Madoka Magica, si diceva che poteva arrivare lì dove Madoka non era arrivata. Fatto il primo decisivo passo di abbattere le fondamenta del genere, serviva l'anime che ne raccogliesse l'idea e la maturasse fino in fondo. Genei ne aveva tutte le premesse.
Ma vediamo la situazione nel dettaglio: Akari, la ragazzina protagonista, si trova immersa in un'allegra e spensierata realtà, dalla quale viene strappata però improvvisamente. Non viene semplicemente attaccata da un mostriciattolo e non sbuca il carino e dolce animaletto parlante a salvarla.
La sua trasformazione in maga, o meglio, nel "tarocco elementale", è decisamente traumatica. Il primo episodio ci lascia quindi con uno stupore stucchevole, restiamo allibiti ma entusiasti.
Che cosa succede poi? Akari viene invitata a iscriversi in una scuola di divinazione, la stessa scuola frequentata da sua madre. Bene. Parliamone.
A prescindere che esista una scuola di divinazione, e che ci si mandi a studiare una bambina di appena 13 anni, questa scuola ci si presenta come un immenso e titanico edificio, con giardini degni di un eden e camerate da sogno. Wow. Hogwarts perde punti ! L'unica pecca è che, oltre a Akari, ci sono in tutto cinque studentesse, due animali parlanti, tre, emh, pseudo bambine gemelle, e le due grandi presidi della scuola. E nessuno che si curi di sapere dove diamine questa ragazzina va a studiare. Tanto ci è andata anche la madre, va bene. Peccato che la madre sia morta.
Ora, a parte questo piccolo difetto, sul quale si sorvola abbastanza tranquillamente, l'anime prende subito una piega interessante: ci sono, al mondo, 22 carte che conferiscono, per via ereditaria, dei poteri.
Le persone che li ottengono, hanno il compito di affrontare i Daemonia, più o meno la concretizzazione dei peggiori sentimenti umani. Il risvolto interessante sta nel fatto che se uccidi il Daemonia uccidi anche l'essere umano dal quale si è generato.
Akari e le sue compagne affrontano così i diversi mostri con più o meno titubanza, la protagonista in particolare, per un determinato motivo che non svelo, avrà quanti più problemi possibili.
Le premesse per un ottimo anime c'erano tutte. Seppure non originalissimo, sono chiare e evidenti le influenze di Madoka Magica, aveva ottimi requisiti. Ma dove sta il problema?
Innanzitutto i personaggi secondari: sono quanto di più piatto e stereotipato ci possa essere, se pur con qualche rarissimo risvolto inaspettato. Alla fine sai cosa diranno e faranno prima che accada. Se si potesse scommettere su certe cose, si diventerebbe miliardari in un baleno.
Inoltre il meccanismo di svolgimento degli episodi dalla 3° alla 9° puntata è praticamente sempre lo stesso. E su un anime di 13 episodi capite da voi che pecca esso sia. Ho letto commenti in giro che dicevano che quest'anime doveva essere più lungo. Sono d'accordo. Molti degli avvenimenti, lo stesso cambio di atmosfere da tranquille a drammatiche, risultano accozzati l'uno sull'altro troppo velocemente, non si fa in tempo a percepire alcun sentimento. La trama in sé, viene sconvolta in maniera frettolosa e poco credibile, i colpi di scena cadono giù dal cielo come pioggia, non si riescono ad apprezzare.
La cosa peggiore è stata quel cercare di creare qualcosa di realistico, con sangue e morti, per poi contornarlo di reazioni buoniste e affatto credibili. Non va, non perché io disdegni le belle parole e le buone azioni, ma semplicemente perché non sta in piedi. E' una sceneggiatura con buchi e lacune e che, in alcuni punti, fa proprio pena.
Quello che era l'argomento principale viene accantonato per dare spazio a un cattivo decisamente poco carismatico e prevedibile.
L'impressione che ho avuto, guardando quest'anime, è che sia solo l'inizio di un qualcosa di più grande. Viene tutto lasciato in sospeso, fluttuante.
Che ci sia un seguito è praticamente certo, che questo seguito sia più valido e completi quest'inizio poco credibile è sperabile. Per ora, sicuramente, Genei o Kakeru Taiyou è uno di quegli anime fotocopia che passano nel dimenticatoio in breve tempo.
Che dire se non, speriamo bene?
Genei o Kakeru Taiyou può essere benissimo inserito in questo filone rivoluzionario. Sin dalle prime notizie della sua programmazione, lo si confrontava già con Madoka Magica, si diceva che poteva arrivare lì dove Madoka non era arrivata. Fatto il primo decisivo passo di abbattere le fondamenta del genere, serviva l'anime che ne raccogliesse l'idea e la maturasse fino in fondo. Genei ne aveva tutte le premesse.
Ma vediamo la situazione nel dettaglio: Akari, la ragazzina protagonista, si trova immersa in un'allegra e spensierata realtà, dalla quale viene strappata però improvvisamente. Non viene semplicemente attaccata da un mostriciattolo e non sbuca il carino e dolce animaletto parlante a salvarla.
La sua trasformazione in maga, o meglio, nel "tarocco elementale", è decisamente traumatica. Il primo episodio ci lascia quindi con uno stupore stucchevole, restiamo allibiti ma entusiasti.
Che cosa succede poi? Akari viene invitata a iscriversi in una scuola di divinazione, la stessa scuola frequentata da sua madre. Bene. Parliamone.
A prescindere che esista una scuola di divinazione, e che ci si mandi a studiare una bambina di appena 13 anni, questa scuola ci si presenta come un immenso e titanico edificio, con giardini degni di un eden e camerate da sogno. Wow. Hogwarts perde punti ! L'unica pecca è che, oltre a Akari, ci sono in tutto cinque studentesse, due animali parlanti, tre, emh, pseudo bambine gemelle, e le due grandi presidi della scuola. E nessuno che si curi di sapere dove diamine questa ragazzina va a studiare. Tanto ci è andata anche la madre, va bene. Peccato che la madre sia morta.
Ora, a parte questo piccolo difetto, sul quale si sorvola abbastanza tranquillamente, l'anime prende subito una piega interessante: ci sono, al mondo, 22 carte che conferiscono, per via ereditaria, dei poteri.
Le persone che li ottengono, hanno il compito di affrontare i Daemonia, più o meno la concretizzazione dei peggiori sentimenti umani. Il risvolto interessante sta nel fatto che se uccidi il Daemonia uccidi anche l'essere umano dal quale si è generato.
Akari e le sue compagne affrontano così i diversi mostri con più o meno titubanza, la protagonista in particolare, per un determinato motivo che non svelo, avrà quanti più problemi possibili.
Le premesse per un ottimo anime c'erano tutte. Seppure non originalissimo, sono chiare e evidenti le influenze di Madoka Magica, aveva ottimi requisiti. Ma dove sta il problema?
Innanzitutto i personaggi secondari: sono quanto di più piatto e stereotipato ci possa essere, se pur con qualche rarissimo risvolto inaspettato. Alla fine sai cosa diranno e faranno prima che accada. Se si potesse scommettere su certe cose, si diventerebbe miliardari in un baleno.
Inoltre il meccanismo di svolgimento degli episodi dalla 3° alla 9° puntata è praticamente sempre lo stesso. E su un anime di 13 episodi capite da voi che pecca esso sia. Ho letto commenti in giro che dicevano che quest'anime doveva essere più lungo. Sono d'accordo. Molti degli avvenimenti, lo stesso cambio di atmosfere da tranquille a drammatiche, risultano accozzati l'uno sull'altro troppo velocemente, non si fa in tempo a percepire alcun sentimento. La trama in sé, viene sconvolta in maniera frettolosa e poco credibile, i colpi di scena cadono giù dal cielo come pioggia, non si riescono ad apprezzare.
La cosa peggiore è stata quel cercare di creare qualcosa di realistico, con sangue e morti, per poi contornarlo di reazioni buoniste e affatto credibili. Non va, non perché io disdegni le belle parole e le buone azioni, ma semplicemente perché non sta in piedi. E' una sceneggiatura con buchi e lacune e che, in alcuni punti, fa proprio pena.
Quello che era l'argomento principale viene accantonato per dare spazio a un cattivo decisamente poco carismatico e prevedibile.
L'impressione che ho avuto, guardando quest'anime, è che sia solo l'inizio di un qualcosa di più grande. Viene tutto lasciato in sospeso, fluttuante.
Che ci sia un seguito è praticamente certo, che questo seguito sia più valido e completi quest'inizio poco credibile è sperabile. Per ora, sicuramente, Genei o Kakeru Taiyou è uno di quegli anime fotocopia che passano nel dimenticatoio in breve tempo.
Che dire se non, speriamo bene?
Fin dai tempi più remoti, il mondo è stato dominato da due tipi di tarocchi: i tarocchi del diavolo, che si nutrono delle anime degli umani e le utilizzano sugli altri umani per portare dolore, sofferenza e ogni altro sentimento negativo; il secondo tipo di tarocchi è composto dalle carte elementale, che donano energia raccolta dai poteri della natura per contrastare i tarocchi del diavolo.
Per mantenere l'armonia nel mondo, vengono scelte 22 giovani adolescenti, che vengono impiegate in una battaglia pseudo-segreta.
La storia segue in particolare, le disavventure di quattro tra le 22 fanciulle scelte: Akari, Luna, Seira e Ginka. Il ruolo di protagonista viene ricoperto da Akari, una dodicenne dall'animo buono e puro, molto altruista e comprensiva. La sua carta è il Sole. Akari stringe subito amicizia con le altre, in particolar modo con Luna. Quest'ultima ha la stessa età di Akari, ha un carattere timido e un animo nobile, la sua carte è la Luna. Seira invece è una tredicenne riflessiva e seria, dal carattere freddo e combattivo, il suo tarocco è quello delle Stelle. Infine, Ginka, coetanea di Seira, è la più allegra tra le quattro, con una mente semplice e un atteggiamento ottimistico, la sua carta è quella della Temperanza.
Le quattro si ritrovano a far parte della stessa squadra, formata dall'organizzazione "Sefiro Fiore", riunite poichè dirette discendenti di utilizzatrici di tarocchi elementali. Tutte hanno un passato traumatico, in particolar modo hanno in comune un evento traumatico coincidente con la morte violenta di una persona cara, di cui ognuna si sente più o meno responsabile. Esse dovranno affrontare combattimenti all'ultimo sangue contro i Daemonia, i quali si fondano con gli umani, trasformandoli in mostri terrificanti che agiscono sotto il controllo di una mente malvagia dallo scopo ben preciso.
L'anime ha attualmente diversi pseudonimi, universalmente viene chiamato "Il Sole Penetra le Illusioni", in giapponese "Genei wo Kakeru Taiyou", in inglese e americano "Day Break Illusion".
La maggior parte tra coloro che hanno visto, o comunque conoscono, "Mahou Shoujo Madoka Magica" ("Puella Magi Madoka Magica"), tendono a mettere subito in confronto i due anime. E questo potrebbe essere - o sarebbe potuto essere - uno dei principali motivi per cui "Il Sole Penetra le Illusioni" è stato svalutato e sminuito fin dai primi episodi, perchè a quanto sembra, non regge il confronto. Non dico che sia sbagliato evidenziare le similitudini con 'Madoka Magica', ma se da una parte 'Day Break Illusion' è inferiore in molti punti in comune, ha comunque però differenze notevoli e profonde (in meglio e in peggio), e (poche) novità interessanti, che lo rendono invece parecchio differente e sostanzialmente unico in un certo senso. Non trovo necessario citare tutte le similitudini, ma qualcuna è inevitabile.
Partendo dall'aspetto grafico, l'anime presenta uno stile abbastanza singolare, che può piacere o meno a seconda dei gusti. Colore, animazione e sfondi sono a mio parere eccellenti. Ma la particolarità sta nei soggetti: le fanciulle sono molto esili, gli adulti sono visibilmente bassi di statura; tutti i personaggi umani sono tendenzialmente "piccoli" (ma non "chibi"), ciò da un tocco "bambinesco" all'opera, esaltando il genere su cui gioca, appunto "mahou shoujo". Ma come "Madoka", è fuso con generi contrastanti a quello magico per bambini. Infatti risulta essere "dark", molto violento, cruento e serio, con argomenti profondi e spesso adatti ad un pubblico maturo: un aspetto tipico degli anime "Seinen" (per maschi adulti), che solitamente invece mantengono la loro serietà anche nel disegno. Fondere un disegno "infantile", con argomenti e vicende abbastanza pesanti e impegnative dal punto di vista psicologico, è uno stile atipico, controcorrente, anticonformista, azzardato e pericoloso, ma molto affascinante. È difficile per un anime con queste impostazioni, farsi amare e impressionare; 'Madoka Magica' ci è riuscito alla grande, ma altri meno conosciuti (e non sono pochi in realtà), hanno fallito, riuscendo a farsi apprezzare anche parecchio, ma da pochi, facendosi invece detestare o quantomeno ignorare dai più. Personalmente è uno stile che adoro in cui mi trovo perfettamente a mio agio, ma capisco bene che invece, la maggior parte delle persone non la pensano così, e anzi storcono il naso in segno di evidente e ragionevole perplessità. Perplessità che in molti casi diventa autentica nausea nei confronti dell'anime preso in antipatia.
Per più di metà della serie, gli episodi seguono una scaletta regolare: scorrono lenti e non sono molto comprensibili per gli spettatori inesperti, poi quasi tutti, a un certo punto si impennano vertiginosamente e si concludono frettolosamente con informazioni che suscitano curiosità. L'episodio successivo in genere colma alcuni dubbi e fornisce spiegazioni ovviamente non complete, lasciando comunque un'aura di mistero. Gli ultimi episodi invece, si presentano con una struttura irregolare, ma non caotica, ed infatti sono generalmente più comprensibili.
L'anime, contrariamente al suo genere, presenta importanti differenze. Diversamente dai "mahou shoujo" tipici, le ragazze magiche qui non nascondono la loro natura magica alla propria famiglia. Di solito, gli umani innocenti tramutati in mostri controllati sono "salvabili", ovvero il loro stato di mostruosità è reversibile: invece in questo anime, gli umani che vengono trasformati non hanno possibilità di salvezza, sono considerati già morti e destinati a sparire, o ancora peggio a soffrire. Con il peggiorare delle situazioni, l'animo della maggior parte delle ragazze non presenta ottimismo e speranza, ma anzi disillusione e malinconia. Le fanciulle dimostrano un'interessante maturità comportamentale, che legata al loro aspetto innocente e grazioso, fà dell'anime un prodotto speciale e memorabile a mio avviso.
Consigliato a chi mastica bene la fusione "dark mahou shoujo - seinen", e a chi regge un disegno docile, innocente e grazioso ma sconvolto da scene violente e crudeli. Sconsigliato a chi detesta di base gli anime con protagoniste loli, e chi non può soffrire la magia.
Da parte mia si merita un 9 - influenzato dal fatto che ho un debole per questo genere di anime -, devo dire che si è rivelato diverso da come me lo immaginavo: è omogeneo e ben strutturato, pecca in originalità (ma neanche troppo) e presenta alcune forzature non indifferenti, ma nel complesso ci si ricava un'idea di "particolare" e di interessante. Certamente non verrà lodato come un capolavoro, perchè nonostante la composizione seria e precisa, le scelte effettuate per la trama non sono sempre convincenti, talvolta si traducono in situazioni poco chiare o astruse, alternativamente invece, gli sviluppi si rivelano scontati e ovvi. Obiettivamente parlando, il voto più giusto all'anime sarebbe un 7, perchè a conti fatti è carino e godibile, ma lascia qualche perplessità agli occhi dei neutrali.
C'è già un OAV in programma, e il finale della serie lascia intendere a discrete possibilità per la realizzazione di una seconda stagione, anche perchè restano molti dubbi irrisolti, uno tra i tanti riguarda le 22 ragazzine citate all'inizio, infatti di queste 22, la prima serie ne mostra solo la metà.
Per mantenere l'armonia nel mondo, vengono scelte 22 giovani adolescenti, che vengono impiegate in una battaglia pseudo-segreta.
La storia segue in particolare, le disavventure di quattro tra le 22 fanciulle scelte: Akari, Luna, Seira e Ginka. Il ruolo di protagonista viene ricoperto da Akari, una dodicenne dall'animo buono e puro, molto altruista e comprensiva. La sua carta è il Sole. Akari stringe subito amicizia con le altre, in particolar modo con Luna. Quest'ultima ha la stessa età di Akari, ha un carattere timido e un animo nobile, la sua carte è la Luna. Seira invece è una tredicenne riflessiva e seria, dal carattere freddo e combattivo, il suo tarocco è quello delle Stelle. Infine, Ginka, coetanea di Seira, è la più allegra tra le quattro, con una mente semplice e un atteggiamento ottimistico, la sua carta è quella della Temperanza.
Le quattro si ritrovano a far parte della stessa squadra, formata dall'organizzazione "Sefiro Fiore", riunite poichè dirette discendenti di utilizzatrici di tarocchi elementali. Tutte hanno un passato traumatico, in particolar modo hanno in comune un evento traumatico coincidente con la morte violenta di una persona cara, di cui ognuna si sente più o meno responsabile. Esse dovranno affrontare combattimenti all'ultimo sangue contro i Daemonia, i quali si fondano con gli umani, trasformandoli in mostri terrificanti che agiscono sotto il controllo di una mente malvagia dallo scopo ben preciso.
L'anime ha attualmente diversi pseudonimi, universalmente viene chiamato "Il Sole Penetra le Illusioni", in giapponese "Genei wo Kakeru Taiyou", in inglese e americano "Day Break Illusion".
La maggior parte tra coloro che hanno visto, o comunque conoscono, "Mahou Shoujo Madoka Magica" ("Puella Magi Madoka Magica"), tendono a mettere subito in confronto i due anime. E questo potrebbe essere - o sarebbe potuto essere - uno dei principali motivi per cui "Il Sole Penetra le Illusioni" è stato svalutato e sminuito fin dai primi episodi, perchè a quanto sembra, non regge il confronto. Non dico che sia sbagliato evidenziare le similitudini con 'Madoka Magica', ma se da una parte 'Day Break Illusion' è inferiore in molti punti in comune, ha comunque però differenze notevoli e profonde (in meglio e in peggio), e (poche) novità interessanti, che lo rendono invece parecchio differente e sostanzialmente unico in un certo senso. Non trovo necessario citare tutte le similitudini, ma qualcuna è inevitabile.
Partendo dall'aspetto grafico, l'anime presenta uno stile abbastanza singolare, che può piacere o meno a seconda dei gusti. Colore, animazione e sfondi sono a mio parere eccellenti. Ma la particolarità sta nei soggetti: le fanciulle sono molto esili, gli adulti sono visibilmente bassi di statura; tutti i personaggi umani sono tendenzialmente "piccoli" (ma non "chibi"), ciò da un tocco "bambinesco" all'opera, esaltando il genere su cui gioca, appunto "mahou shoujo". Ma come "Madoka", è fuso con generi contrastanti a quello magico per bambini. Infatti risulta essere "dark", molto violento, cruento e serio, con argomenti profondi e spesso adatti ad un pubblico maturo: un aspetto tipico degli anime "Seinen" (per maschi adulti), che solitamente invece mantengono la loro serietà anche nel disegno. Fondere un disegno "infantile", con argomenti e vicende abbastanza pesanti e impegnative dal punto di vista psicologico, è uno stile atipico, controcorrente, anticonformista, azzardato e pericoloso, ma molto affascinante. È difficile per un anime con queste impostazioni, farsi amare e impressionare; 'Madoka Magica' ci è riuscito alla grande, ma altri meno conosciuti (e non sono pochi in realtà), hanno fallito, riuscendo a farsi apprezzare anche parecchio, ma da pochi, facendosi invece detestare o quantomeno ignorare dai più. Personalmente è uno stile che adoro in cui mi trovo perfettamente a mio agio, ma capisco bene che invece, la maggior parte delle persone non la pensano così, e anzi storcono il naso in segno di evidente e ragionevole perplessità. Perplessità che in molti casi diventa autentica nausea nei confronti dell'anime preso in antipatia.
Per più di metà della serie, gli episodi seguono una scaletta regolare: scorrono lenti e non sono molto comprensibili per gli spettatori inesperti, poi quasi tutti, a un certo punto si impennano vertiginosamente e si concludono frettolosamente con informazioni che suscitano curiosità. L'episodio successivo in genere colma alcuni dubbi e fornisce spiegazioni ovviamente non complete, lasciando comunque un'aura di mistero. Gli ultimi episodi invece, si presentano con una struttura irregolare, ma non caotica, ed infatti sono generalmente più comprensibili.
L'anime, contrariamente al suo genere, presenta importanti differenze. Diversamente dai "mahou shoujo" tipici, le ragazze magiche qui non nascondono la loro natura magica alla propria famiglia. Di solito, gli umani innocenti tramutati in mostri controllati sono "salvabili", ovvero il loro stato di mostruosità è reversibile: invece in questo anime, gli umani che vengono trasformati non hanno possibilità di salvezza, sono considerati già morti e destinati a sparire, o ancora peggio a soffrire. Con il peggiorare delle situazioni, l'animo della maggior parte delle ragazze non presenta ottimismo e speranza, ma anzi disillusione e malinconia. Le fanciulle dimostrano un'interessante maturità comportamentale, che legata al loro aspetto innocente e grazioso, fà dell'anime un prodotto speciale e memorabile a mio avviso.
Consigliato a chi mastica bene la fusione "dark mahou shoujo - seinen", e a chi regge un disegno docile, innocente e grazioso ma sconvolto da scene violente e crudeli. Sconsigliato a chi detesta di base gli anime con protagoniste loli, e chi non può soffrire la magia.
Da parte mia si merita un 9 - influenzato dal fatto che ho un debole per questo genere di anime -, devo dire che si è rivelato diverso da come me lo immaginavo: è omogeneo e ben strutturato, pecca in originalità (ma neanche troppo) e presenta alcune forzature non indifferenti, ma nel complesso ci si ricava un'idea di "particolare" e di interessante. Certamente non verrà lodato come un capolavoro, perchè nonostante la composizione seria e precisa, le scelte effettuate per la trama non sono sempre convincenti, talvolta si traducono in situazioni poco chiare o astruse, alternativamente invece, gli sviluppi si rivelano scontati e ovvi. Obiettivamente parlando, il voto più giusto all'anime sarebbe un 7, perchè a conti fatti è carino e godibile, ma lascia qualche perplessità agli occhi dei neutrali.
C'è già un OAV in programma, e il finale della serie lascia intendere a discrete possibilità per la realizzazione di una seconda stagione, anche perchè restano molti dubbi irrisolti, uno tra i tanti riguarda le 22 ragazzine citate all'inizio, infatti di queste 22, la prima serie ne mostra solo la metà.
Gen'ei o Kakeru Taiyō conosciuto anche in Italia grazie alla Dynit come "Il Sole penetra le illusioni", fa parte della stagione estiva 2013 adatto per chi ha amato Madoka Magica e voleva un ritorno di altre maghette moe immerse in un clima dark.
La serie inizia con una coinvolgente e battagliera opening "Träumerei" di LiSa (ed a mio parere tiene testa senza problemi a sigle di questa stagione come WataMote e Kami-sama no inai nichiyubi); subito dopo veniamo catapultati nel mondo di Akari, una bimba che aspira a diventare un indovina, ma il suo destino prende una piega inaspettata quando i tarocchi che ama tanto si trasformeranno in mezzi di combattimento: una lotta tra il bene ed il male, la luce contro le tenebre ed il Sole contro i Daemonia.
Nonostante sia inevitabile una sensazione di dejà vù, trovo questo anime ben riuscito a livello di grafica, introspezione dei personaggi principali e nella lotta contro i Daemonia.
L'unica nota negativa è che alcuni passaggi della trama non entrano nel dettaglio, lasciando allo spettatore il compito di immaginare determinate spiegazioni come il quadro generale del nemico e la funzione dei Tarocchi Elementari.
La serie inizia con una coinvolgente e battagliera opening "Träumerei" di LiSa (ed a mio parere tiene testa senza problemi a sigle di questa stagione come WataMote e Kami-sama no inai nichiyubi); subito dopo veniamo catapultati nel mondo di Akari, una bimba che aspira a diventare un indovina, ma il suo destino prende una piega inaspettata quando i tarocchi che ama tanto si trasformeranno in mezzi di combattimento: una lotta tra il bene ed il male, la luce contro le tenebre ed il Sole contro i Daemonia.
Nonostante sia inevitabile una sensazione di dejà vù, trovo questo anime ben riuscito a livello di grafica, introspezione dei personaggi principali e nella lotta contro i Daemonia.
L'unica nota negativa è che alcuni passaggi della trama non entrano nel dettaglio, lasciando allo spettatore il compito di immaginare determinate spiegazioni come il quadro generale del nemico e la funzione dei Tarocchi Elementari.
Tra le varie opere di questa non esaltante stagione estiva 2013 è presente Day Break Illusion, contestualizzato dalla Dynit come: "Il sole penetra le illusioni". Opera che richiama le più recenti evoluzioni del genere maghette, ossia si eseguono sempre meno incantesimi con le bacchette magiche e si combatte sempre di più a suon di armi magiche, divenendo una sorta di piccole guerriere in costumino.
Il sole penetra le illusioni è un'opera della stagione estiva 2013 composta da 13 episodi di durata canonica. L'opera nasce come anime e ha dato ispirazione ad un omonimo manga.
Trama: Akari è una ragazzina dal destino infausto. Di suo padre perse le tracce e sua madre morì in circostanze misteriose. A causa di alcune misteriose morti causate dai Daemonia, ossia creature sovrannaturali che consumano l'essere umano ospite e diffondono morte e devastazione, Akari è contattata da una misteriosa agenzia (la Sephiro Fiore) ed è costretta suo malgrado a diventare una combattente elementare (ossia una ragazza magica che sfrutta il potere di una carta dei tarocchi) assieme ad altre 3 ragazze che condividono il suo stesso destino; tuttavia scoprirà ben presto che non esiste alcuna cura per liberare un umano degenerato in Daemonia se non la morte.
Grafica: insomma, si poteva fare molto meglio di così. Le ambientazioni sono abbastanza carine e variegate, ma manca lo sprint della nitidezza e una cura del dettaglio approfondita. Le animazioni sono fluide ma non molto elaborate. Il character design è brutto, sproporzionato ed irrealistico. Il monster design è accettabile.
Sonoro: il comparto sonoro è piuttosto buono. L'opening è piuttosto rabbiosa e dinamica, carina l'ending. Gli OST sono abbastanza validi, effetti sonori nella media. Buon doppiaggio.
Personaggi: non entusiasmanti, tuttavia discreti. Le protagoniste non hanno una caratterizzazione molto vincente, seppure sia piuttosto marcata, vi è inoltre troppo divario tra personaggi principali e secondari (cui spesso la caratterizzazione è inesistente), tuttavia, tramite un buon fattore introspettivo ed evolutivo, l'interazione tra i personaggi s'attesta su buoni livelli.
Sceneggiatura: un lavoro complessivamente valido. La gestione temporale è bombardata da flashback, ma risulta sufficientemente fruibile nonostante la sua scarsa linearità. Il ritmo è discretamente sostenuto, di cose ne accadono a volontà. Le scene d'azione sovrabbondano, vi è molta violenza e truculenza. Il fanservice è presente in quantitativo discreto. I dialoghi sono accettabili.
Finale: non entusiasmante e profondamente migliorabile, tutto sa di già visto, con la battaglia finale, la "purificazione" del male, l'amicizia ed i buoni propositi che imperano. Tutto sommato non è malaccio.
In sintesi: Il sole che penetra le illusioni è un prodotto discreto che può conquistare la fascia d'utenza che adora le maghette di ultima generazione (Da Nanoha e Madoka in su) e potrebbe interessare anche altri potenziali spettatori, pur essendo un prodotto con i suoi difetti. Consigliato agli amanti del genere e alle persone non troppo pignole.
Il sole penetra le illusioni è un'opera della stagione estiva 2013 composta da 13 episodi di durata canonica. L'opera nasce come anime e ha dato ispirazione ad un omonimo manga.
Trama: Akari è una ragazzina dal destino infausto. Di suo padre perse le tracce e sua madre morì in circostanze misteriose. A causa di alcune misteriose morti causate dai Daemonia, ossia creature sovrannaturali che consumano l'essere umano ospite e diffondono morte e devastazione, Akari è contattata da una misteriosa agenzia (la Sephiro Fiore) ed è costretta suo malgrado a diventare una combattente elementare (ossia una ragazza magica che sfrutta il potere di una carta dei tarocchi) assieme ad altre 3 ragazze che condividono il suo stesso destino; tuttavia scoprirà ben presto che non esiste alcuna cura per liberare un umano degenerato in Daemonia se non la morte.
Grafica: insomma, si poteva fare molto meglio di così. Le ambientazioni sono abbastanza carine e variegate, ma manca lo sprint della nitidezza e una cura del dettaglio approfondita. Le animazioni sono fluide ma non molto elaborate. Il character design è brutto, sproporzionato ed irrealistico. Il monster design è accettabile.
Sonoro: il comparto sonoro è piuttosto buono. L'opening è piuttosto rabbiosa e dinamica, carina l'ending. Gli OST sono abbastanza validi, effetti sonori nella media. Buon doppiaggio.
Personaggi: non entusiasmanti, tuttavia discreti. Le protagoniste non hanno una caratterizzazione molto vincente, seppure sia piuttosto marcata, vi è inoltre troppo divario tra personaggi principali e secondari (cui spesso la caratterizzazione è inesistente), tuttavia, tramite un buon fattore introspettivo ed evolutivo, l'interazione tra i personaggi s'attesta su buoni livelli.
Sceneggiatura: un lavoro complessivamente valido. La gestione temporale è bombardata da flashback, ma risulta sufficientemente fruibile nonostante la sua scarsa linearità. Il ritmo è discretamente sostenuto, di cose ne accadono a volontà. Le scene d'azione sovrabbondano, vi è molta violenza e truculenza. Il fanservice è presente in quantitativo discreto. I dialoghi sono accettabili.
Finale: non entusiasmante e profondamente migliorabile, tutto sa di già visto, con la battaglia finale, la "purificazione" del male, l'amicizia ed i buoni propositi che imperano. Tutto sommato non è malaccio.
In sintesi: Il sole che penetra le illusioni è un prodotto discreto che può conquistare la fascia d'utenza che adora le maghette di ultima generazione (Da Nanoha e Madoka in su) e potrebbe interessare anche altri potenziali spettatori, pur essendo un prodotto con i suoi difetti. Consigliato agli amanti del genere e alle persone non troppo pignole.