Stella Jogakuin Koutouka C3-bu
L'assai altalenante stagione estiva 2013 è famosa per la sua carrellata di operette insulse e pietose, e questo "Stella Jogakuin Koutouka C3-bu" ne è l'ennesima conferma.
"Stella Jogakuin Koutouka C3-bu" è una serie della stagione estiva 2013, composta da tredici episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2010, il quale ha avuto due seguiti nel 2012 e nel 2013.
Trama: Yura Yamato era una placida fanciulla che ebbe la sfortuna di trasferirsi nell'accademia femminile Stella, ove incontrò un quintetto di folli squinternate facente parte del club di soft-air. Le folli fanciulle, notando un notevole potenziale di pazzia e demenza latenti in Yura, la reclutano selvaggiamente nel loro club, trasformandola in una pazza ossessionata di soft-air. La storia si focalizza sul crescente degrado mentale della protagonista.
Grafica: da un'opera del 2013 è lecito aspettarsi di più. Le ambientazioni non sono malvagie, ma non sono minimamente accattivanti. Le animazioni sono buone (per quanto possano essere surreali) nei combattimenti, arrivando ad essere piuttosto fluide e rapide. Il character design è palesemente scopiazzato dallo stile KyoAni (tanto li fanno con lo stampino pure loro).
Sonoro: forse il lato migliore dell'anime. L'opening è carina e gradevole. L'ending è una pietosa marcetta militare. Le OST sono semplicemente magnifiche, splendide sonorità jazz enfatizzano le scene e coinvolgono lo spettatore. Buoni gli effetti speciali. Doppiaggio senza infamia e senza lode (si esagera con i suffissi onorifici).
Personaggi: non bisogna lasciarsi ingannare dall'aspetto apparentemente dolce e carino di alcune ragazze. Se la caratterizzazione potrebbe sembrare gradevole, sono sufficienti alcuni episodi per cambiare idea. La caratterizzazione di quasi tutti i personaggi è praticamente assente, per risaltare in tre protagoniste (Sonora, Yura e Rin) ed evidenziare la totale alienazione che la protagonista subisce durante la serie, involvendo fino a trasformarsi in una deviata mentale totale. L'interazione esiste solamente per fare squadra, fintanto che Yura non impazzisce del tutto. Il fattore introspettivo è al negativo.
Sceneggiatura: non del tutto da buttare via. La gestione temporale sembra focalizzata sulla linearità e sulla fruibilità. Sembra così perché a un tratto compaiono episodi in cui si sfocia nel sovrannaturale/onirico e ci s'interroga se si sta guardando qualcos'altro. Il ritmo nei combattimenti è piuttosto veloce, per poi rallentare quando non si combatte (ossia si finge d'essere a scuola). Belle alcune scene d'azione durante le sparatorie (ammesso che s'intenda ignorare le leggi della fisica), peccato che nel resto si sfoci nel patologico pesante. Fino al dodicesimo episodio il fanservice sulle grazie delle fanciulle è quasi del tutto assente, poi la situazione precipita. I dialoghi sono l'emblema dell'inutilità e della follia.
Finale: cielo, che orrore! Siamo all'apoteosi del delirio post ricovero. Tra un episodio 12 assolutamente surreale (con vistosi cali grafici) e un episodio 13 inutile quanto squallido nel fanservice, la serie precipita totalmente.
In sintesi, "Stella bla bla bla" è l'ennesima ciofeca made in Gainax (c'è forse da stupirsi?), un prodotto stupido, illogico, incoerente e scadente su quasi tutti i fronti. E dire che poteva saltare fuori qualcosa di carino. Da questo ciarpame si salva qualche scena d'azione e le tracce audio jazz, per cui è consigliabile cercarsele da qualche parte mentre si legge un buon libro o un buon manga.
"Stella Jogakuin Koutouka C3-bu" è una serie della stagione estiva 2013, composta da tredici episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2010, il quale ha avuto due seguiti nel 2012 e nel 2013.
Trama: Yura Yamato era una placida fanciulla che ebbe la sfortuna di trasferirsi nell'accademia femminile Stella, ove incontrò un quintetto di folli squinternate facente parte del club di soft-air. Le folli fanciulle, notando un notevole potenziale di pazzia e demenza latenti in Yura, la reclutano selvaggiamente nel loro club, trasformandola in una pazza ossessionata di soft-air. La storia si focalizza sul crescente degrado mentale della protagonista.
Grafica: da un'opera del 2013 è lecito aspettarsi di più. Le ambientazioni non sono malvagie, ma non sono minimamente accattivanti. Le animazioni sono buone (per quanto possano essere surreali) nei combattimenti, arrivando ad essere piuttosto fluide e rapide. Il character design è palesemente scopiazzato dallo stile KyoAni (tanto li fanno con lo stampino pure loro).
Sonoro: forse il lato migliore dell'anime. L'opening è carina e gradevole. L'ending è una pietosa marcetta militare. Le OST sono semplicemente magnifiche, splendide sonorità jazz enfatizzano le scene e coinvolgono lo spettatore. Buoni gli effetti speciali. Doppiaggio senza infamia e senza lode (si esagera con i suffissi onorifici).
Personaggi: non bisogna lasciarsi ingannare dall'aspetto apparentemente dolce e carino di alcune ragazze. Se la caratterizzazione potrebbe sembrare gradevole, sono sufficienti alcuni episodi per cambiare idea. La caratterizzazione di quasi tutti i personaggi è praticamente assente, per risaltare in tre protagoniste (Sonora, Yura e Rin) ed evidenziare la totale alienazione che la protagonista subisce durante la serie, involvendo fino a trasformarsi in una deviata mentale totale. L'interazione esiste solamente per fare squadra, fintanto che Yura non impazzisce del tutto. Il fattore introspettivo è al negativo.
Sceneggiatura: non del tutto da buttare via. La gestione temporale sembra focalizzata sulla linearità e sulla fruibilità. Sembra così perché a un tratto compaiono episodi in cui si sfocia nel sovrannaturale/onirico e ci s'interroga se si sta guardando qualcos'altro. Il ritmo nei combattimenti è piuttosto veloce, per poi rallentare quando non si combatte (ossia si finge d'essere a scuola). Belle alcune scene d'azione durante le sparatorie (ammesso che s'intenda ignorare le leggi della fisica), peccato che nel resto si sfoci nel patologico pesante. Fino al dodicesimo episodio il fanservice sulle grazie delle fanciulle è quasi del tutto assente, poi la situazione precipita. I dialoghi sono l'emblema dell'inutilità e della follia.
Finale: cielo, che orrore! Siamo all'apoteosi del delirio post ricovero. Tra un episodio 12 assolutamente surreale (con vistosi cali grafici) e un episodio 13 inutile quanto squallido nel fanservice, la serie precipita totalmente.
In sintesi, "Stella bla bla bla" è l'ennesima ciofeca made in Gainax (c'è forse da stupirsi?), un prodotto stupido, illogico, incoerente e scadente su quasi tutti i fronti. E dire che poteva saltare fuori qualcosa di carino. Da questo ciarpame si salva qualche scena d'azione e le tracce audio jazz, per cui è consigliabile cercarsele da qualche parte mentre si legge un buon libro o un buon manga.
Stella Jogakuin Koutouka C3-Bu, serie della stagione estiva 2013, segna definitivamente "la fine" del grande studio d'animazione giapponese Gainax, che ha adattato nei tempi varie opere famosissime e di grande spessore, come ad esempio Nadia - Il mistero della pietra azzurra, Neon Genesis Evangelion e più recentemente Tengen Toppa Gurren Lagann (conosciuto in Italia con il nome di Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann), costringendo alla rassegnazione l'appassionato, che, oltre a intuire che lo studio ormai non sforna più i capolavori dallo spessore di una volta, non può far nulla.
Ma, nonostante ciò, l'idea di base della serie è abbastanza originale, softair in ambito scolastico (come se non ci fossero già abbastanza serie ambientate in una scuola), mescolato con la moda del momento, il moe (idea fuori luogo ma, visto il periodo, ci può stare). Ciò che stona è il resto: le battaglie, come vengono curati gli avvenimenti e i personaggi. Sì, perché con questa serie si poteva fare di meglio, in quanto, nonostante tutto, l'idea di base era carina; invece troviamo battaglie non emozionanti, né coinvolgenti, senza un minimo di strategia (che, effettivamente, sarebbe indispensabile in anime come questo), ma soltanto spari qua e là a caso, "se lo colpisco lo colpisco", che non danno nulla allo spettatore, anzi, lo annoiano.
Da una serie come questa, oltre a personaggi banali e infantili, non potevamo aspettarci nulla, invece, a sorpresa, ne troviamo due particolarmente carismatiche, che tirano avanti la baracca al di fuori della banalità e del già visto (Sono e Rin). Gli altri personaggi sono tutti degli stereotipi, anzi peggio, sono tutti al limite dell'insopportabile. La serie cerca per un po' di trattare per il meglio la caratterizzazione e lo sviluppo psicologico della protagonista, fallendo anche in ciò, in quanto rende il tutto talmente tanto forzato che i problemi che ha la protagonista potremmo definirli come vere e proprie 'seghe mentali'. Su questo punto si poteva fare sicuramente meglio, visto che inizialmente è stato trattato bene.
Ciò che ho gradito della serie sono le tematiche riguardanti il far di tutto per vincere e l'imbrogliare, che, a malincuore, nello sport sono sempre presenti, quindi è giusto inserirli in una serie come questa. Anche l'animazione si mantiene su un buon livello, forse con qualche calo sul finale, mentre l'apparato sonoro ci regala un'orecchiabile opening e una carina ending, con OST sempre azzeccate. In sintesi, una serie che ha poco di salvabile, che riesce in un modo strabiliante ad annoiare lo spettatore, e che non a caso rientra nella classifica delle serie con meno vendite dell'ultimo anno, classificandosi prima. Sconsigliato, una perdita di tempo.
Ma, nonostante ciò, l'idea di base della serie è abbastanza originale, softair in ambito scolastico (come se non ci fossero già abbastanza serie ambientate in una scuola), mescolato con la moda del momento, il moe (idea fuori luogo ma, visto il periodo, ci può stare). Ciò che stona è il resto: le battaglie, come vengono curati gli avvenimenti e i personaggi. Sì, perché con questa serie si poteva fare di meglio, in quanto, nonostante tutto, l'idea di base era carina; invece troviamo battaglie non emozionanti, né coinvolgenti, senza un minimo di strategia (che, effettivamente, sarebbe indispensabile in anime come questo), ma soltanto spari qua e là a caso, "se lo colpisco lo colpisco", che non danno nulla allo spettatore, anzi, lo annoiano.
Da una serie come questa, oltre a personaggi banali e infantili, non potevamo aspettarci nulla, invece, a sorpresa, ne troviamo due particolarmente carismatiche, che tirano avanti la baracca al di fuori della banalità e del già visto (Sono e Rin). Gli altri personaggi sono tutti degli stereotipi, anzi peggio, sono tutti al limite dell'insopportabile. La serie cerca per un po' di trattare per il meglio la caratterizzazione e lo sviluppo psicologico della protagonista, fallendo anche in ciò, in quanto rende il tutto talmente tanto forzato che i problemi che ha la protagonista potremmo definirli come vere e proprie 'seghe mentali'. Su questo punto si poteva fare sicuramente meglio, visto che inizialmente è stato trattato bene.
Ciò che ho gradito della serie sono le tematiche riguardanti il far di tutto per vincere e l'imbrogliare, che, a malincuore, nello sport sono sempre presenti, quindi è giusto inserirli in una serie come questa. Anche l'animazione si mantiene su un buon livello, forse con qualche calo sul finale, mentre l'apparato sonoro ci regala un'orecchiabile opening e una carina ending, con OST sempre azzeccate. In sintesi, una serie che ha poco di salvabile, che riesce in un modo strabiliante ad annoiare lo spettatore, e che non a caso rientra nella classifica delle serie con meno vendite dell'ultimo anno, classificandosi prima. Sconsigliato, una perdita di tempo.