Mirai Nikki Redial
"Mirai Nikki: Redial" è un OAV di trenta minuti del 2013 tratto dal fumetto omonimo; esso può essere considerato il sequel del manga/anime "Mirai Nikki", e quindi il vero finale.
Tale scelta sembra essere stata fatta per dare un happy ending alla storia, dato che nel finale originale non c'era; ovviamente premetto che, prima di vedere tale OAV, bisogna vedere la serie originale da ventisei episodi. Dobbiamo considerare che, nonostante il manga sia del 2006, il manga da cui poi è stato tratto questo OAV è del 2013.
Non parlerò della storia, anche perché, essendo un OAV di trenta minuti, direi tutta la trama, comunque alla fine parliamo di un OAV mediocre/appena sufficiente simile alla serie principale, a cui ho dato lo stesso voto, infatti.
L'unico aspetto positivo è il lato grafico e le musiche, ma per il resto non ci sono molti lati positivi in quest'opera.
Da vedere solo se un minimo vi è piaciuto "Mirai Nikki": è un finale estremamente buonista e forzato, di cui onestamente non si sentiva assolutamente il bisogno. Sembra essere solo un metodo per lucrare ancora di più su quest'opera.
Voto finale: 6
Tale scelta sembra essere stata fatta per dare un happy ending alla storia, dato che nel finale originale non c'era; ovviamente premetto che, prima di vedere tale OAV, bisogna vedere la serie originale da ventisei episodi. Dobbiamo considerare che, nonostante il manga sia del 2006, il manga da cui poi è stato tratto questo OAV è del 2013.
Non parlerò della storia, anche perché, essendo un OAV di trenta minuti, direi tutta la trama, comunque alla fine parliamo di un OAV mediocre/appena sufficiente simile alla serie principale, a cui ho dato lo stesso voto, infatti.
L'unico aspetto positivo è il lato grafico e le musiche, ma per il resto non ci sono molti lati positivi in quest'opera.
Da vedere solo se un minimo vi è piaciuto "Mirai Nikki": è un finale estremamente buonista e forzato, di cui onestamente non si sentiva assolutamente il bisogno. Sembra essere solo un metodo per lucrare ancora di più su quest'opera.
Voto finale: 6
Se vi siete sentiti spaesati e distrutti dall’improvviso e brutto finale di "Mirai Nikki", e non potrebbe essere diversamente, correte a vedere questo special. In questi trenta minuti potremo vedere la vera conclusione della serie e scoprire come finalmente finiranno le vicende di Gasai Yuno e Ikki.
Dato che non riesce a trovare pace, infatti, la Yuno nuova risvegliata alla fine delle vicende della serie classica cerca risposte nello strano (per lo spettatore) mondo in cui vive, in cui tutti i dodici personaggi sono vivi e hanno iniziato vite nuove e soddisfacenti. Ma Muru sarà un ostacolo inarrestabile, perché non vuole che la ragazza ricordi nulla, ritenendolo devastante, e ci vorrà la bombarola Mine a farle da guida e protettrice. E ne avrà davvero bisogno, dato che Yuno non sarà certo la terminatrix che abbiamo conosciuto, ma solo un’innocente ragazza... ma, niente spoiler.
La grafica e la regia sono curatissime. Alla fine l’episodio lascia una sensazione soddisfacente, ma solo fino a un certo punto. Dato il tanto materiale in gioco, non sarebbe stato meglio realizzare un film cinematografico invece di un semplice OAV di circa trenta minuti? O forse sarebbe stato meglio allungarlo a cinquanta minuti? In ogni caso va bene anche così. Buon finale di "Mirai Nikki" a tutti!
Voto: 7
Dato che non riesce a trovare pace, infatti, la Yuno nuova risvegliata alla fine delle vicende della serie classica cerca risposte nello strano (per lo spettatore) mondo in cui vive, in cui tutti i dodici personaggi sono vivi e hanno iniziato vite nuove e soddisfacenti. Ma Muru sarà un ostacolo inarrestabile, perché non vuole che la ragazza ricordi nulla, ritenendolo devastante, e ci vorrà la bombarola Mine a farle da guida e protettrice. E ne avrà davvero bisogno, dato che Yuno non sarà certo la terminatrix che abbiamo conosciuto, ma solo un’innocente ragazza... ma, niente spoiler.
La grafica e la regia sono curatissime. Alla fine l’episodio lascia una sensazione soddisfacente, ma solo fino a un certo punto. Dato il tanto materiale in gioco, non sarebbe stato meglio realizzare un film cinematografico invece di un semplice OAV di circa trenta minuti? O forse sarebbe stato meglio allungarlo a cinquanta minuti? In ogni caso va bene anche così. Buon finale di "Mirai Nikki" a tutti!
Voto: 7
"Mirai Nikki Redial" va visto soltanto dopo la visione delle ventisei puntate componenti la serie principale. Infatti questo OAV non è altro che un sequel che spiega meglio alcune scelte dell'autore nell'ultima puntata delle serie, cercando di intrattenere ed emozionare il più possibile.
Personalmente non ho apprezzato questo OAV, forse perché io ero soddisfatto del finale dell'anime, così deprimente ed enigmatico da accontentarmi pienamente. Evidentemente, però, i fan della coppia Yuno-Yukkiteru hanno convinto i produttori dell'anime ad assoggettare anche l'anime al manga, producendo questo OAV di trenta minuti circa. Ripeto che a me il finale del manga non è piaciuto, quindi non piace neanche il finale insensato di questo OAV. In pratica, senza spoiler, si piò riassumere in "l'amore trionfa su qualunque cosa!". Peccato che l'amore tra Yuno e Yukki lo abbia sempre reputato folle, malato, contorto e surreale, ecco perché non condivido il finale di questa opera animata.
<b>Attenzione: questo paragrafo contiene spoiler</b>
A parte questo, in questo OAV segnalo momenti ecchi e comici abbastanza inutili, messi giusto per allungare il brodo e spiegazioni non date, ad esempio: che fine fa il terzo mondo dopo il finale? Deus non avrà un successore? Inoltre Yuno non saluta manco i genitori, in nessun modo, se ne disinteressa completamente, nonostante i rapporti della terza Yuno sembrino buoni. Scelta incomprensibile. Infine, come fa la terza Yuno a sconfiggere così facilmente un Akise pronto a tutto pur di fermarla? Forza dell'amore?
<b>Fine parte contenente spoiler</b>
Bella la nuova opening, emozionante e significativa per chi ha visto la serie principale, mentre la ending non mi ha entusiasmato. Le OST nell'opera sono quelle già ascoltate nella serie, belle ed adatte al contesto.
I disegni sono buoni, le animazioni anche, soprattutto nelle scene ambientate nel mondo divino e nei combattimenti (insensati a dir la verità, anche se piacevoli).
Quindi, in conclusione, attribuisco a questo OAV, seguito della serie, un 5, cioè un voto mediocre, perché la sufficienza non riesce a raggiungerla a causa di un finale, lo ripeto, evitabile ed esageratamente buonista per i miei gusti, ma, soprattutto, a causa dell'impostazione narrativa dell'opera che risulta, in questo modo, essere incoerente e irreale, un po' troppo.
Personalmente non ho apprezzato questo OAV, forse perché io ero soddisfatto del finale dell'anime, così deprimente ed enigmatico da accontentarmi pienamente. Evidentemente, però, i fan della coppia Yuno-Yukkiteru hanno convinto i produttori dell'anime ad assoggettare anche l'anime al manga, producendo questo OAV di trenta minuti circa. Ripeto che a me il finale del manga non è piaciuto, quindi non piace neanche il finale insensato di questo OAV. In pratica, senza spoiler, si piò riassumere in "l'amore trionfa su qualunque cosa!". Peccato che l'amore tra Yuno e Yukki lo abbia sempre reputato folle, malato, contorto e surreale, ecco perché non condivido il finale di questa opera animata.
<b>Attenzione: questo paragrafo contiene spoiler</b>
A parte questo, in questo OAV segnalo momenti ecchi e comici abbastanza inutili, messi giusto per allungare il brodo e spiegazioni non date, ad esempio: che fine fa il terzo mondo dopo il finale? Deus non avrà un successore? Inoltre Yuno non saluta manco i genitori, in nessun modo, se ne disinteressa completamente, nonostante i rapporti della terza Yuno sembrino buoni. Scelta incomprensibile. Infine, come fa la terza Yuno a sconfiggere così facilmente un Akise pronto a tutto pur di fermarla? Forza dell'amore?
<b>Fine parte contenente spoiler</b>
Bella la nuova opening, emozionante e significativa per chi ha visto la serie principale, mentre la ending non mi ha entusiasmato. Le OST nell'opera sono quelle già ascoltate nella serie, belle ed adatte al contesto.
I disegni sono buoni, le animazioni anche, soprattutto nelle scene ambientate nel mondo divino e nei combattimenti (insensati a dir la verità, anche se piacevoli).
Quindi, in conclusione, attribuisco a questo OAV, seguito della serie, un 5, cioè un voto mediocre, perché la sufficienza non riesce a raggiungerla a causa di un finale, lo ripeto, evitabile ed esageratamente buonista per i miei gusti, ma, soprattutto, a causa dell'impostazione narrativa dell'opera che risulta, in questo modo, essere incoerente e irreale, un po' troppo.
"Mirai Nikki Redial" è il regno del fanservice. Su trenta minuti d'animazione, probabilmente solo gli ultimi sette sono utili per la conclusione dell'anime. Perché, diciamocelo, le grazie di Hinata, per quanto belle possano essere, sono, indubbiamente, di scarsa utilità ai fini della trama. I primi venti minuti sono puri espedienti per attirare audience e, purtroppo, buttati un po' alla cavolo per dare una conclusione positiva a tutti i personaggi - che, sbaglio, o già era stata fatta nel ventiseiesimo episodio della serie originale?
Tralasciando il seno di Hinata e lo yuri più che evidente di Mao, già fastidiosi in "Mirai Nikki", insopportabili nell'OAV, e un po' di incoerenze (piccolo spoiler: Sesto che si innamora dell'amichetto con i capelli neri di Yukki?!), gli ultimi minuti tornano ad essere, finalmente, il "Mirai Nikki" che ci si aspettava. E sono il motivo principale della recensione positiva.
Partendo dalla tecnica, e arrivando alla trama, la musica è, come nel resto dell'anime, meravigliosa e adatta a ogni situazione. I disegni e la grafica sono curatissimi, soprattutto quelli della specie di mondo "distorto" dove si trovano Deus ex Machina, Mur Mur 3 e Mur Mur 2. Per quanto possa essere strano vedere una Gasai Yuno non yandere, il momento più emozionante è stato sicuramente il finale finalmente fedele al manga - quello precedente lasciava troppo l'amaro in bocca. Consigliato? Sì, se si è insoddisfatti dell'originale. In alternativa, alcuni potrebbero trovarlo solo pieno di fanservice e rovinato.
Tralasciando il seno di Hinata e lo yuri più che evidente di Mao, già fastidiosi in "Mirai Nikki", insopportabili nell'OAV, e un po' di incoerenze (piccolo spoiler: Sesto che si innamora dell'amichetto con i capelli neri di Yukki?!), gli ultimi minuti tornano ad essere, finalmente, il "Mirai Nikki" che ci si aspettava. E sono il motivo principale della recensione positiva.
Partendo dalla tecnica, e arrivando alla trama, la musica è, come nel resto dell'anime, meravigliosa e adatta a ogni situazione. I disegni e la grafica sono curatissimi, soprattutto quelli della specie di mondo "distorto" dove si trovano Deus ex Machina, Mur Mur 3 e Mur Mur 2. Per quanto possa essere strano vedere una Gasai Yuno non yandere, il momento più emozionante è stato sicuramente il finale finalmente fedele al manga - quello precedente lasciava troppo l'amaro in bocca. Consigliato? Sì, se si è insoddisfatti dell'originale. In alternativa, alcuni potrebbero trovarlo solo pieno di fanservice e rovinato.
Sciapo e banale, inutile epilogo, pseudo contentino per il telespettatore potenzialmente insoddisfatto. "Mirai Nikki Redial" è l'OAV di 30 minuti che conclude la serie del 2011, che invece a mio avviso è ben riuscita e, tutto sommato, ben conclusa senza la necessità di aggiungere altro.
Il vero "deus ex machina" (letteralmente dio che viene da una macchina) di Mirai Nikki non è il Dio del Tempo e dello Spazio, creatore dei diari del futuro, ma questo OAV che, proprio come l'escamotage utilizzato nel teatro greco, risolve un finale evidentemente senza via di uscita.
Merita una recensione telegrafica. Evitabile.
Il vero "deus ex machina" (letteralmente dio che viene da una macchina) di Mirai Nikki non è il Dio del Tempo e dello Spazio, creatore dei diari del futuro, ma questo OAV che, proprio come l'escamotage utilizzato nel teatro greco, risolve un finale evidentemente senza via di uscita.
Merita una recensione telegrafica. Evitabile.
Se mi si domandasse cosa salverei del progetto animato "Mirai Nikki", avrei difficoltà a rispondere, ma potrei cavarmela menzionando il malinconico finale della serie TV, curiosamente cupo e abbastanza pessimista, che risaltava per la stonata contrapposizione con il sentimentalismo trash degli episodi precedenti. Probabilmente, però, agli sparuti sostenitori della coppia Yuno-Yukiteru non deve essere piaciuto granché, tanto che si è sentita la necessità di aggiungere un ulteriore capitolo a questa storia, più consono stavolta al suo stile grossolano.
Chiedersi se fosse necessario è una domanda retorica, ma non è mia intenzione sondare le oscure logiche commerciali dietro questa produzione, alla luce tra l'altro del flop di vendite della prima, e al momento unica, stagione televisiva.
Ripartiamo da dove eravamo rimasti: la Yuno del primo mondo, rea di aver ucciso, in preda a furor sacro, un numero imprecisato di persone, nonché la sé stessa del secondo, e commossa dalla verginale innocenza di quella del terzo, si toglie infine la vita facendo trionfare il suo amato 'Yukki' nel diabolico gioco ideato da 'Deus ex Machina'. L'imbelle e piagnucoloso Yukiteru, costretto suo malgrado a vestire i panni di divinità, si autocondanna per il dolore a un eterno romitaggio, languendo senza posa per la scomparsa della donna amata.
Se, come suppongo, queste righe non sono sufficienti a chiarirvi le idee - per 'godervi' l'OAV dovreste aver visto i ventisei episodi della serie TV -, concedetemi un po' di fiducia: l'anime in questione una certa logica ce l'ha, seppur tirata per i capelli.
Questo "Redial" prosegue la storia dal punto di vista della Yuno del terzo mondo, ignara di quanto accaduto in precedenza, misteriosamente soggetta a improvvisi déjà vu che la connettono alle memorie del suo ormai defunto alter ego. Accompagnandola nella disperata ricerca della sua vera identità, rivedremo in azione quasi tutti i personaggi del primo survival game, confinati tuttavia in ruoli alternativi, caricaturali, inseriti a forza per offrire al pubblico un po' di pacchiano fanservice (non manca nulla, neppure la classica palpatina a un seno generoso). Persino Yuno, principale polo d'attrazione di "Mirai Nikki", non è più l'eccentrico personaggio con sfumature psicotiche capace di calamitare l'attenzione su si sé, bensì una scolaretta innamorata che cerca con ostinazione il coronamento del proprio sogno d'amore.
Insensati espedienti narrativi - basti citare le doti da super saiyan di Minene, impegnata in improbabili scontri 'dragonballiani' con Murmur - condiscono inoltre una sceneggiatura tutt'altro che solida, che, senza farsi troppi scrupoli nel trasformare l'anime in un melodramma dal gusto kitsch, ci regala il tanto agognato happy ending.
Apprezzabili invece animazioni e disegni, che beneficiano del ridotto impiego dell'imbarazzante computer grafica sfoggiata nella serie televisiva, e discreta, ma non troppo incisiva, la parte musicale.
December 09 23:21 [at home]
grandebonzo has just finished watching "Mirai Nikki Redial".
December 10 13:08 [lunch time]
grandebonzo reviews the anime.
December 10 13:35 [at work]
grandebonzo throws the lunch up.
DEAD END
Chiedersi se fosse necessario è una domanda retorica, ma non è mia intenzione sondare le oscure logiche commerciali dietro questa produzione, alla luce tra l'altro del flop di vendite della prima, e al momento unica, stagione televisiva.
Ripartiamo da dove eravamo rimasti: la Yuno del primo mondo, rea di aver ucciso, in preda a furor sacro, un numero imprecisato di persone, nonché la sé stessa del secondo, e commossa dalla verginale innocenza di quella del terzo, si toglie infine la vita facendo trionfare il suo amato 'Yukki' nel diabolico gioco ideato da 'Deus ex Machina'. L'imbelle e piagnucoloso Yukiteru, costretto suo malgrado a vestire i panni di divinità, si autocondanna per il dolore a un eterno romitaggio, languendo senza posa per la scomparsa della donna amata.
Se, come suppongo, queste righe non sono sufficienti a chiarirvi le idee - per 'godervi' l'OAV dovreste aver visto i ventisei episodi della serie TV -, concedetemi un po' di fiducia: l'anime in questione una certa logica ce l'ha, seppur tirata per i capelli.
Questo "Redial" prosegue la storia dal punto di vista della Yuno del terzo mondo, ignara di quanto accaduto in precedenza, misteriosamente soggetta a improvvisi déjà vu che la connettono alle memorie del suo ormai defunto alter ego. Accompagnandola nella disperata ricerca della sua vera identità, rivedremo in azione quasi tutti i personaggi del primo survival game, confinati tuttavia in ruoli alternativi, caricaturali, inseriti a forza per offrire al pubblico un po' di pacchiano fanservice (non manca nulla, neppure la classica palpatina a un seno generoso). Persino Yuno, principale polo d'attrazione di "Mirai Nikki", non è più l'eccentrico personaggio con sfumature psicotiche capace di calamitare l'attenzione su si sé, bensì una scolaretta innamorata che cerca con ostinazione il coronamento del proprio sogno d'amore.
Insensati espedienti narrativi - basti citare le doti da super saiyan di Minene, impegnata in improbabili scontri 'dragonballiani' con Murmur - condiscono inoltre una sceneggiatura tutt'altro che solida, che, senza farsi troppi scrupoli nel trasformare l'anime in un melodramma dal gusto kitsch, ci regala il tanto agognato happy ending.
Apprezzabili invece animazioni e disegni, che beneficiano del ridotto impiego dell'imbarazzante computer grafica sfoggiata nella serie televisiva, e discreta, ma non troppo incisiva, la parte musicale.
December 09 23:21 [at home]
grandebonzo has just finished watching "Mirai Nikki Redial".
December 10 13:08 [lunch time]
grandebonzo reviews the anime.
December 10 13:35 [at work]
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DEAD END
Con "Mirai Nikki Redial", il celebre autore Sakae Esuno, conosciuto fondamentalmente per "Mirai Nikki - Future Diary", ritorna sui propri passi per fornire ulteriori e precise spiegazioni, tappando i buchi che aveva lasciato lungo la scia dei 26 episodi dell'omonima serie, e scavalcandola per illustrare gli eventi che seguono all'epilogo. In altre parole, con questo OVA si ha un vero e proprio sequel della durata di trenta minuti.
L'opera si presenta presto col finale della serie animata, che per ovvi motivi non riporterò qui, e ci racconta l'avvicendarsi delle vite dei personaggi in quello che è ormai il "Third World"; Deus, nel frattempo, cerca un modo per eleggere il nuovo Dio dello spazio e del tempo.
Di rimbalzo alla sceneggiatura della serie originale, si susseguiranno i personaggi con le loro tresche divertenti e quotidiane, mentre la protagonista Yuno non riuscirà a trovar pace, avendo in testa quell'incognita irrisolvibile.
Al limite della perfezione, il lato tecnico si rivela impeccabile, diversamente dall'andazzo nei 26 episodi principali, in cui linee e volti talvolta erano solo opinioni. Le musiche riciclate non sorprendono, ma fanno breccia nelle emozioni e soprattutto nella nostalgia: vengono usate le tracce dell'OST più significative per la serie animata. Al contrario, la comparsa delle nuove sigle di apertura e di chiusura, curate nel dettaglio, fanno la loro figura: la prima per la carica e il valore metaforico, la seconda per le animazioni e il valore emotivo. I disegni sono gradevoli quanto quelli serie originale, i colori si aprono in un ventaglio acceso e variopinto. Così come nella serie principale, anche in quest'OVA le ombre, i contrasti ed i chiaroscuri giocano un ruolo fondamentale nel reparto grafico.
L'occasione ed il proposito dell'OVA sono stati insomma sfruttati nel migliore dei modi: lacune e tratti sbiaditi sono stati sostituiti con brandelli di storia che, ancora dopo mesi, riescono ad avvolgere completamente la sfera emotiva, riaccendendo la passione. Così i personaggi, coinvolti e trascinati dalle loro vite, sfrecciano inconsapevoli in un enorme disegno nascosto; al solo rivederli, il cuore sussulta.
Sakae Esuno si è ben guardato dal non esibire un episodio intriso di sola trama: l'OVA è infatti guarnito da tanti piccoli frammenti che rimandano alla visione originale, e che riportano inevitabilmente lo spettatore ad un attimo che è sospeso tra lo stupore e la nostalgia.
Certo, la partita giocata in "Mirai Nikki" durante la stagione principale è stata fondamentale, ma la visione dell'OVA l'ha addolcita. Esattamente come una ciliegina su una torta.
Anzi, esattamente come andare a vedere le stelle con la persona che si ama.
L'opera si presenta presto col finale della serie animata, che per ovvi motivi non riporterò qui, e ci racconta l'avvicendarsi delle vite dei personaggi in quello che è ormai il "Third World"; Deus, nel frattempo, cerca un modo per eleggere il nuovo Dio dello spazio e del tempo.
Di rimbalzo alla sceneggiatura della serie originale, si susseguiranno i personaggi con le loro tresche divertenti e quotidiane, mentre la protagonista Yuno non riuscirà a trovar pace, avendo in testa quell'incognita irrisolvibile.
Al limite della perfezione, il lato tecnico si rivela impeccabile, diversamente dall'andazzo nei 26 episodi principali, in cui linee e volti talvolta erano solo opinioni. Le musiche riciclate non sorprendono, ma fanno breccia nelle emozioni e soprattutto nella nostalgia: vengono usate le tracce dell'OST più significative per la serie animata. Al contrario, la comparsa delle nuove sigle di apertura e di chiusura, curate nel dettaglio, fanno la loro figura: la prima per la carica e il valore metaforico, la seconda per le animazioni e il valore emotivo. I disegni sono gradevoli quanto quelli serie originale, i colori si aprono in un ventaglio acceso e variopinto. Così come nella serie principale, anche in quest'OVA le ombre, i contrasti ed i chiaroscuri giocano un ruolo fondamentale nel reparto grafico.
L'occasione ed il proposito dell'OVA sono stati insomma sfruttati nel migliore dei modi: lacune e tratti sbiaditi sono stati sostituiti con brandelli di storia che, ancora dopo mesi, riescono ad avvolgere completamente la sfera emotiva, riaccendendo la passione. Così i personaggi, coinvolti e trascinati dalle loro vite, sfrecciano inconsapevoli in un enorme disegno nascosto; al solo rivederli, il cuore sussulta.
Sakae Esuno si è ben guardato dal non esibire un episodio intriso di sola trama: l'OVA è infatti guarnito da tanti piccoli frammenti che rimandano alla visione originale, e che riportano inevitabilmente lo spettatore ad un attimo che è sospeso tra lo stupore e la nostalgia.
Certo, la partita giocata in "Mirai Nikki" durante la stagione principale è stata fondamentale, ma la visione dell'OVA l'ha addolcita. Esattamente come una ciliegina su una torta.
Anzi, esattamente come andare a vedere le stelle con la persona che si ama.