Sinkan
Ayaka è una bellissima professoressa che sa le arti marziali, gestisce il club di karate del suo istituto e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno dei suoi studenti... tranne uno, di nome Togawa, che non perde occasione per cercare di molestarla e finalmente realizza il suo sogno sorprendendola in bagno mentre fa quello che fanno tutte le professoresse giapponesi avvenenti negli hentai. La fin troppo manesca Ayaka mena il giovanotto dopo essersi lasciata stuprare, ma essendo dispiaciuta va a trovarlo in ospedale e qui viene ricattata: sesso in cambio del silenzio di Togawa, che altrimenti racconterà alla polizia una sua versione dei fatti per far finire nei guai Ayaka. Tuttavia le foto del primo rapporto sessuale con Togawa finiscono in mano agli studenti del club di karate, che vedono crollare il mito della loro professoressa e decidono infine di stuprarla.
Questa è la trama di Sinkan, OAV di un solo episodio del 2004. Ed è una trama basata sul solito cliché della professoressa, o in generale della donna in carriera, avvenente e in apparenza rispettabile che si scopre però essere una ninfomane dedita a pratiche di autoerotismo nei bagni pubblici, dove chiunque potrebbe entrare, sorprenderla in tale attività e approfittare di lei. Tuttavia Ayaka sembra una donna forte, sia fisicamente sia caratterialmente, e ci si aspetterebbe da lei una reazione a questo primo stupro; invece, come tutti i personaggi femminili degli hentai, deve lasciarsi violentare senza opporre resistenza. A quale scopo creare un personaggio simile, che prende a calci in faccia gli studenti che cercano di palparla, se poi basta poco per abusarne sessualmente? In un hentai si possono trovare credibili tante cose altrimenti irreali, compresa una professoressa che masturba uno dei suoi allievi durante l'allenamento di karate senza che gli altri se ne accorgano (per quanto anche questo sia ai limiti della logica, ma nel mondo degli hentai se ne vedono di tutti i colori), non però una donna esperta di arti marziali che si lascia stuprare da un pischello qualsiasi.
Il comparto tecnico di Sinkan, invece, non è poi così male, soprattutto per quanto riguarda il character design (in particolare quello dell'avvenente Ayaka) e i disegni. Davvero un peccato che il risultato finale sia insoddisfacente sotto gli altri punti di vista.
Questa è la trama di Sinkan, OAV di un solo episodio del 2004. Ed è una trama basata sul solito cliché della professoressa, o in generale della donna in carriera, avvenente e in apparenza rispettabile che si scopre però essere una ninfomane dedita a pratiche di autoerotismo nei bagni pubblici, dove chiunque potrebbe entrare, sorprenderla in tale attività e approfittare di lei. Tuttavia Ayaka sembra una donna forte, sia fisicamente sia caratterialmente, e ci si aspetterebbe da lei una reazione a questo primo stupro; invece, come tutti i personaggi femminili degli hentai, deve lasciarsi violentare senza opporre resistenza. A quale scopo creare un personaggio simile, che prende a calci in faccia gli studenti che cercano di palparla, se poi basta poco per abusarne sessualmente? In un hentai si possono trovare credibili tante cose altrimenti irreali, compresa una professoressa che masturba uno dei suoi allievi durante l'allenamento di karate senza che gli altri se ne accorgano (per quanto anche questo sia ai limiti della logica, ma nel mondo degli hentai se ne vedono di tutti i colori), non però una donna esperta di arti marziali che si lascia stuprare da un pischello qualsiasi.
Il comparto tecnico di Sinkan, invece, non è poi così male, soprattutto per quanto riguarda il character design (in particolare quello dell'avvenente Ayaka) e i disegni. Davvero un peccato che il risultato finale sia insoddisfacente sotto gli altri punti di vista.